UniCredit: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Resa la frase più chiara e scorrevole, rimuovendo l'ambiguità della frase: Prima non si capiva se fosse stato aggiunto un altro istituto bancario italiano, oppure se fosse stato rimosso questo.
Il campo gruppo. UniCredit non è parte del gruppo Fininvest
Etichette: Modifica visuale Modifica da mobile Modifica da web per mobile
 
(41 versioni intermedie di 29 utenti non mostrate)
Riga 3:
|logo = Unicredit logo.svg
|logo dimensione = 500
|immagine = UniCreditMilan towerskyline Milanwith Unicredit Tower and Bosco Verticale.jpg
|didascalia = La [[Torre Unicredit|Torre UniCredit]] a [[Milano]]
|forma societaria = Società per azioni
Riga 23:
|settore = [[Banca]]rio
|prodotti = [[Servizi finanziari]]
|fatturato = 2024,3432 miliardi di [[€]]
|anno fatturato = 20222024
|utile netto = 59,2273 miliardi di [[€]]
|anno utile netto = 20222024
|dipendenti = 76.671{{formatnum:76570}}
|anno dipendenti = 20222023
|slogan = La banca per le cose che contano
|note = 3.263{{formatnum:3263}} sportelli (2022)
}}
'''UniCredit''' (fino al maggio [[2008]] '''UniCredito Italiano'''<ref>Il cambio della denominazione è stato deliberato dall'assemblea straordinaria dei soci in data 8 maggio [[2008]].</ref>) è un [[banca|gruppo bancario]] internazionale. La banca ha la propria direzione generale e sede legale a [[Milano]], nella [[Torre UniCredit|UniCredit Tower]]. Dal 2011 fino al 2023 è stata l'unica banca con sede principale in Italia ad essere inclusa dal Financial Stability Board nella lista delle 30 istituzioni finanziarie più importanti a livello mondiale per la sua rilevanza sistemica globale. Tuttavia, è stata rimossa dalla lista nel 2023 a causa del declino della sua influenza a livello globale, riducendo il numero di istituzioni nella lista a 29.<ref>{{Cita web|url=https://www.fsb.org/wp-content/uploads/P211122.pdf|titolo=2022 List of Global Systemically Important Banks (G-SIBs)}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.ilsole24ore.com/art/unicredit-fuori-lista-banche-importanza-sistemica-AFkhRGoB|titolo=UniCredit fuori dalla lista delle banche sistemiche globali. Entra la cinese Bank of Communications|data=27 novembre 2023|accesso=27 novembre 2023}}</ref>
 
'''UniCredit''' (fino al maggio [[2008]] '''UniCredito Italiano'''<ref>Il cambio della denominazione è stato deliberato dall'assemblea straordinaria dei soci in data 8 maggio [[2008]].</ref>) è un [[banca|gruppo bancario]] internazionale. La banca hacon la propria direzione generale e sede legale a [[Milano]], nella [[Torre UniCredit|UniCredit Tower]]. Dal 2011 fino al 2023 èera stata l'unica banca con sede principale in Italia ad essere inclusa dal Financial Stability Board nella lista delle 30 istituzioni finanziarie più importanti a livello mondiale per la sua rilevanza sistemica globale. Tuttavia, è stata rimossa dalla lista nel 2023 aA causa del declino della sua influenza aglobale, livellonel globale2023 è stata rimossa dalla lista, riducendoper cui il numero di istituzioni nellache listane fanno parte si è ridotto a 29.<ref>{{Cita web|url=https://www.fsb.org/wp-content/uploads/P211122.pdf|titolo=2022 List of Global Systemically Important Banks (G-SIBs)}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.ilsole24ore.com/art/unicredit-fuori-lista-banche-importanza-sistemica-AFkhRGoB|titolo=UniCredit fuori dalla lista delle banche sistemiche globali. Entra la cinese Bank of Communications|data=27 novembre 2023|accesso=27 novembre 2023}}</ref>
La banca dispone di una vasta rete internazionale di uffici rappresentativi e filiali in altri 18 paesi nel mondo. La società è quotata nell'indice [[FTSE MIB]] della [[Borsa di Milano]] e nel Dax della borsa di Francoforte.
 
La banca dispone di una vasta rete internazionale di uffici rappresentativi e filiali in altri (18 paesi neldel mondo). La società è quotata nell'indice [[FTSE MIB]] della [[Borsa di MilanoItaliana]] e nel Dax della [[borsa di Francoforte]].
 
== Storia ==
=== Nascita del gruppo ===
NelL''''Unicredito Italiano''' nasce nel [[1998]], dalla fusione dei gruppi:
* ''Credito Italiano'' formato da ''[[Credito Italiano]]'' e ''Rolo Banca 1473 (risultato della fusione''nata nel 1996 dalla fusione tra il ''[[Credito Romagnolo]]'', la ''[[Cassa di Risparmio di Modena]]'' e la ''[[Banca del Monte di Bologna|Banca del Monte di Bologna e Ravenna]])'' eche, dopo aver acquisito la ''Banca del Friuli'', in quell'anno incorporò la ''Banca Popolare del Molise'', all'epoca principale banca della [[Molise|regione]]);
 
* ''Unicredito'' costituito da ''[[Cassa di Risparmio di Verona, Vicenza, Belluno e Ancona]]'' (Cariverona), ''[[Cassa di Risparmio di Torino]]'' e ''[[Cassamarca]]''.
* ''Credito Italiano'' formato da ''[[Credito Italiano]]'' e ''Rolo Banca 1473 (''nata nel 1996 dalla fusione tra il ''[[Credito Romagnolo]]'', la ''[[Cassa di Risparmio di Modena]]'' e la ''[[Banca del Monte di Bologna|Banca del Monte di Bologna e Ravenna]])'' e dopo aver acquisito la ''Banca del Friuli'', in quell'anno incorporò la ''Banca Popolare del Molise'', all'epoca principale banca della [[Molise|regione]]);
*Nel ''Unicredito''[[1999]] entrano costituitonel dagruppo ''[[Cassa di Risparmio di Verona, Vicenza, BellunoTrento e Ancona]]Rovereto'' (CariveronaCaritro), ''e [[Cassa di Risparmio di TorinoTrieste]], la quale aveva incorporato nel 1979 la ''Cassa edi Risparmio dell''[[Cassamarca]]Istria di Pola'', nascecon '''Unicreditosede Italiano'''provvisoria in esilio a Trieste.
 
Nel [[1999]] entrano nel gruppo ''Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto'' (Caritro) e [[Cassa di Risparmio di Trieste]], la quale giusto vent'anni prima, nel 1979, aveva incorporato la ''Cassa di Risparmio dell'Istria di Pola'', con sede provvisoria in esilio a Trieste.
 
Tra il luglio e il settembre [[2002]] le sette banche di prima vengono fuse, secondo la prima fase del "progetto S3", le sette banche di prima vengono fuse in ''Unicredito Italiano'', e le attività bancarie vengono scorporate in ''Credito Italiano''.
 
Il 1º gennaio [[2003]] ''Unicredito Italiano'', al termine del "progetto S3" (da Credito Italiano vengono create tre nuove banche divise per la categoria a cui si rivolgono: una banca per la clientela al dettaglio, privati, famiglie e piccole imprese{{ln}}''Unicredit Banca''{{ln}}, una banca per la clientela redditualmente elevata{{ln}}''Unicredit Private Banking''{{ln}}, una banca per le imprese{{ln}}''Unicredit Banca d'Impresa''{{ln}}), l'Unicredito Italiano adotta il marchio '''UniCredit''' e l{{'}}'''1''' del marchio viene arrotondato agli angoli piegato verso destra.
 
Sempre nel [[2003]] vengono fuse in ''UniCredit'' le già appartenenti al gruppo: ''Banca dell'Umbria'' (ex Cassa di Risparmio di Perugia) e ''Cassa di Risparmio di Carpi''.<ref>{{Cita web | url = http://www.unicreditgroup.eu/it/About_us/History.htm | titolo = Gruppo Unicredit | editore = La Storia | accesso = 16 giugno 2011 | urlmorto = sì | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20110811204612/http://www.unicreditgroup.eu/it/About_us/History.htm | dataarchivio = 11 agosto 2011 }}</ref>
 
=== Fusione con HVB ===
Nel [[2005]] UniCredit annunciò l'[[Offerta pubblica di acquisto|OPA]] sulla banca tedesca [[HypoVereinsbank AG]] (HVB-Group), che portò alle OPA a cascata su [[Bank Austria Creditanstalt]] e Bank BPH (controllate da HVB). Il 17 novembre [[2005]] UniCredit annunciò di aver raggiuntoraggiunse il 93,93% di adesioni all'Offerta Pubblica HVB.<ref>{{Cita web | url = http://archivio-radiocor.ilsole24ore.com/articolo-470870/unicredit-all-11-novembre-ha-93-93/ | titolo = Unicredit all’11 novembre ha 93,93% del capitale Hvb | editore = Radiocor - Il Sole 24 Ore | accesso = 16 giugno 2011}}</ref>
 
L'OPA ebbe conseguenze importanti in [[Polonia]]., In quel paesedove UniCredit (Gruppo Unicredito) controllava già la ''Bank Polska Kasa Opieki Spólka Akcyjna'' (''[[Bank Pekao]] S.A.''), acquistata il 23 giugno [[1999]], mentre ''Austria Creditanstalt AG'' controllava Bank BPH con il 71,03% delle azioni. Pekao e BPH erano due tra i maggiori istituti bancari polacchi e la loro fusione avrebbe dato vita al primo operatore del credito nel paese, superando la banca Pko controllata dallo Stato. Al momento dell'acquisto di Banca Pekao il Gruppo Unicredito aveva assunto un impegno con lo stato polacco di non acquistare altre banche<!-- VERIFICARE I TERMINI DELL'ACCORDO!!! --> e il governo di [[Kazimierz Marcinkiewicz]] ha preteso il rispetto di quest'accordo. La [[Commissione europea]] è intervenuta e, attraverso i commissari alla Concorrenza, ([[Neelie Kroes]]) e al Mercato interno, ([[Charlie McCreevy]]), ha attivato l'8 marzo [[2006]] una doppia procedura d'infrazione contro il governo di Varsavia ritenendo l'accordo tra UniCredit e la Polonia contrario alle direttive europee e all'avvenuta approvazione della fusione nella sua interezza da parte dell'[[Unione europea]].<ref>{{Cita web | url = http://archivio-radiocor.ilsole24ore.com/articolo-485914/unicredit-via-bruxelles-procedura/ | titolo = Unicredit via di Bruxelles a procedura contro Polonia | editore = Radiocor - Il Sole 24 Ore | accesso = 16 giugno 2011}}</ref>
 
Il 5 aprile [[2006]], presenti [[Kazimierz Marcinkiewicz]] e l'amministratore delegato di UniCredit [[Alessandro Profumo]], è statofu firmato un accordo tra UniCredit e il Ministeroministero del Tesoro polacco che prevedeprevedeva la vendita di 200 dei 480 sportelli di Bph, l'integrazione dei rimanenti nella rete di Pekao e l'impegno a non ridurre il personale delle due banche fino al 31 marzo [[2008]]. Per convalidare l'accordo manca ancora <!-- ANCORA OGGI ? !--> il nulla osta della Commissione di Supervisione bancaria (Knb). La [[Commissione europea]], in risposta ad un'interrogazione europarlamentare riguardo alla vicenda, il 21 ottobre [[2010]] ha concluso checoncluse: «in riferimento alla preoccupazione espressa circa la possibilità che il comportamento di UniCredit abbia potuto essere in contrasto con le regole della concorrenza applicabili nell’ambito dell’Unione europea, sembra che tali regole, in particolare quelle antitrust, non siano gli strumenti appropriati per affrontare le questioni sollevate e le presunte pratiche di UniCredit o dei suoi dirigenti. Tali questioni, infatti, non si riferiscono a una collusione, né a un accordo anticoncorrenziale tra aziende di uno stesso gruppo, né a una qualunque forma di abuso di posizione dominante».<ref>{{Cita web|url=https://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+CRE+20100121+ANN-01+DOC+XML+V0//IT|titolo=Interrogazione n. 36 dell’onorevole Czarnecki
Oggetto: Stabilità del mercato finanziario in Polonia|data=21 gennaio 2010}}</ref>
<!-- ruolo di Unicredit nello scandalo [[Parmalat]]-->
Riga 63 ⟶ 62:
 
=== Fusione con Capitalia ===
Il 20 maggio [[2007]] i Consigli di AmministrazioneCdA di UniCredit e [[Capitalia]], riunitisi rispettivamente a [[Milano]] e [[Roma]], Profumo e i suoi vice Fiorentino e Milanta con il direttore generale Schiattarella e il suo vice Donisi, hanno approvatoapprovarono il progetto di [[Fusione societaria|fusione]] per incorporazione di Capitalia S.p.A. in Unicredito Italiano S.p.A. sulla base di un rapporto di concambio di 1,12 nuove azioni ordinarie di UniCredit per ogni azione ordinaria di Capitalia. Inoltre, i Consigli di Amministrazione di UniCredit e Capitalia hanno convocatoSeguirono le rispettive assemblee degli azionisti, in seduta straordinaria, pere l'approvazione dellacon fusioneriserva eda delleparte relative modifiche statutarie. Ldell'[[antitrust]] ha approvato con riserva l'accordo e ha posto dei paletti.
 
La fusione è diventatadiventò operativa dal 1º ottobre [[2007]],. trasferendo laLa sede legale fu trasferita da [[Genova]] a [[Roma]] e mantenendofurono mantenuti i marchi di Capitalia (tranne ''[[Bipop Carire]]''). Dal 1º novembre [[2008]] fino al 1º novembre [[2010]] èfu stataattuato attuatail unaconsolidamento strategia volta a consolidaredi tre banche territoriali:
* Nel centro e sud Italia è presente con il marchio ''UniCredit Banca di Roma'' (nel quale sono confluiticonfluirono tutti gli sportelli UniCredit Banca, Bipop Carire e Banco di Sicilia del centro e sud Italia);
* Nel nord Italia UniCredit è presente con il marchio ''UniCredit Banca'' (nel quale sono confluiticonfluirono tutti gli sportelli della Banca di Roma e, Banco di Sicilia e Bipop Carire del nord Italia);
* In Sicilia è presente con il marchio ''[[Banco di Sicilia]]'' (nel quale sono confluiticonfluirono tutti gli sportelli UniCredit Banca, Banca di Roma e Bipop Carire dell'isola).
 
La fusione ha portatoportatò nelle casse di UniCredit un ulteriore 9% del capitale di [[Mediobanca]] in aggiunta al 9% che già possedeva. Per evitare di alterare gli equilibri all'interno del patto di sindacato di Mediobanca, UniCredit si è impegnataimpegnò a cedere ai componenti del patto la quota portata in dote da Capitalia.
 
=== Crisi del 2008 e aumento di capitale ===
La crisi finanziaria 2007-2008 colpiscecolpì anche UniCredit, con: il valore delle sue azioni che crollacrollò in poco tempo (nel mese dia settembre 2008 UniCredit perdeperse il 29%). L'amministratore delegato, Alessandro Profumo, convoca un CdA straordinario per domenicaIl 5 ottobre 2008 eA. proponeProfumo propose un aumento di capitale da 3 miliardi di euro, che permette all'Istituto diper rafforzare la propria liquidità.
 
=== 2009 e nuovo aumento di capitale ===
Nel CdA delIl 29 settembre 2009 vienefu deciso un aumento di capitale di 4 miliardi di euro, che allineaallineò definitivamente i coefficienti patrimoniali di UniCredit ai migliori standard mondiali e permettepermise alla banca di non ricorrere agli aiuti statali, i cosiddetti "[[Tremonti bond]]".
 
=== 2010 e l'uscita di Profumo ===
Nel 2010 UniCredit ha superatosuperò lo "stress test" effettuato dal Committee of European Banking Supervisors (CEBS). Il testche analizzava la solidità patrimoniale degli istituti bancari per verificare le capacità di resistenza alle crisi.<ref>{{cita news|url=http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2010-07-23/cinque-banche-italiane-promosse-170946.shtml?uuid=AYsxaYAC|pubblicazione=Il sole 24 ore|titolo=Le cinque banche italiane promosse dagli stress test |giorno=23|mese=07|anno=2010|accesso=23 luglio 2010}}</ref>
 
Il 21 settembre [[2010]] l'amministratore delegato [[Alessandro Profumo]] èfu costretto alle dimissioni a seguito della sfiducia espressagli dalla maggioranza del CdA a causa della mancata comunicazione dell'avvenuto acquisto delle nuove azioni societarie da parte dei fondi libici Lia (detentrice del 7,58% del capitale sociale del gruppo), divenuti in tal modo azionisti di maggioranza relativa.<ref name="sfiduciaprofumo">{{cita news|pubblicazione=[[Il Sole 24 Ore]]|titolo=Il giorno più lungo di UniCredit. La cronaca ora per ora|autore=Vittorio Carlini, Andrea Franceschi|giorno=22|mese=settembre|anno=2010|accesso=21 aprile 2011|url=http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2010-09-21/lunga-giornata-profumo-segui-104959.shtml?uuid=AY0Ae0RC}}</ref> La fiducia verso Profumo era già venuta parzialmente meno dopo il drastico crollo del titolo nei due anni precedenti, le forti richieste economiche ai soci per l'adesione ai due aumenti di capitale, il deciso taglio ai dividendi a partire dal 2009 e il progetto della Banca Unica che comportava circa 4.700 esuberi.<ref>{{cita news|titolo=Libici in UniCredit, "Profumo" di dimissioni. Il titolo recupera a PiazzAffari|url=http://www.cnrmedia.com/cronaca/newsid/11879/libici-in-unicredit-profumo-di-dimissioni-il-titolo-recupera-a-piazzaffari.aspx|autore=Niccolò Davini|giorno=21|mese=settembre|anno=2010|pubblicazione=CNRmedia|accesso=21 aprile 2011|dataarchivio=19 gennaio 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120119234449/http://www.cnrmedia.com/cronaca/newsid/11879/libici-in-unicredit-profumo-di-dimissioni-il-titolo-recupera-a-piazzaffari.aspx|urlmorto=sì}}</ref> Profumo quindi esceuscì di scena, ricevendo comunque con una buonuscita davvero rilevante, che ammonta a: 40 milioni di [[euro]]<ref>{{cita news|titolo=Unicredit, il CdA sfiducia Profumo: l'AD firma la lettera di dimissioni|url=http://www.repubblica.it/economia/2010/09/21/news/unicredit_il_titolo_apre_in_ribasso_attesa_per_il_cda_del_pomeriggio-7273749/?ref=HRER1-1|giorno=21|mese=settembre|anno=2010|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|accesso=21 aprile 2011}}</ref>, di cui 2 verranno dati dall'ex Amministratore in beneficenza.
 
Dal 30 settembre successivo [[Federico Ghizzoni]], già presente in UniCredit come responsabile per l'area dell'[[Europa centro-orientale]], è il nuovo amministratore delegato del gruppo.
 
Nel frattempo prendeprese corpo e sostanza quello che viene definito il nuovo modello organizzativo ONE4C ("Insieme per i clienti"). Il progetto "Insieme per i clienti" è stato, attuato per aumentare ulteriormente la soddisfazione dei clienti, attraverso la specializzazione delle competenze e tempi di risposta sempre più rapidi. In pratica conCon una semplificazione della struttura societaria del Gruppo,gruppo si è cercatocercò di accrescere la vicinanza ai territori e alle comunità in cui UniCredit opera. Al tempo stesso si è, cercatononché di salvaguardare i marchi delle principali banche controllate (UniCredit Banca, UniCredit Banca di Roma, Banco di Sicilia). Il 1º novembre 2010 le società UniCredit Banca, UniCredit Banca di Roma, Banco di Sicilia, UniCredit Corporate Banking, UniCredit Private Banking, UniCredit Family Financing Bank, UniCredit Bancassurance Management & Administration fannoentrarono partea integrantefar parte del gruppo UniCredit Spa a seguito di delibera del CdA del 13 aprile precedente, approvata dalla [[Banca d'Italia]] il 25 giugno successivo, con trasferimento di tutti i rapporti in capo a UniCredit Spa; ove continuino a essereancora presenti, i marchi citati hanno il solo scopo commerciale.
 
Sono rimasteRimangono a sé: [[FinecoBank]] con sede a Milano, banca specializzata nel trading on line; UniCredit Factoring, specializzata in operazioni di factoring, e UniCredit Credit Management Bank, società del Gruppo specializzata nella gestione dei crediti insoluti (NPL) che è stata venduta il 1º novembre 2015 ad una cordata rappresentativa del gruppo americano Fortress, rinominandosi [[doBank|doBank S.p.A.]].
 
=== Strategie nella particolare contingenza del 2011 ===
Riga 122 ⟶ 121:
Nell'assemblea straordinaria del 4 dicembre 2017 viene eliminato il limite del 5% all'esercizio del diritto di voto, il Consiglio di Amministrazione ottiene la facoltà di presentare una propria lista di candidati alla carica di Amministratore con un incremento del numero degli Amministratori tratti dalla lista di minoranza, le azioni di risparmio vengono convertite obbligatoriamente in azioni ordinarie, e la sede sociale viene trasferita da [[Roma]] a [[Milano]], dove è già presente la direzione generale.<ref>{{cita web|url=http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2017-09-21/unicredit-piu-potere-cda-sede-trasferita-roma-milano-214817.shtml|titolo=UniCredit, più potere al CdA. La sede trasferita da Roma a Milano}}</ref>
 
Nell'ultimo trimestre l'anno, Unicredit sigla l'accordo di cessione della rete italiana specializzata nel credito su pegno, che nel 2018 viene completamente acquisita dalla viennese Dorotheum, la più grande case d'aste in Europa fondata nel '700 dall'[[Francesco Giuseppe I d'Austria|imperatore Giuseppe I]].<ref>{{cita web | url = https://www.ilmessaggero.it/economia/economia_e_finanza/unicredit_credito_pegno_monte_pieta_dorotheum-3399112.html | titolo = Unicredit, addio Monte di pietà: vendute agli austriaci per 141 milioni le attività di credito su pegno | data = 30 novembre 2017 | urlarchivio = https://archive.todayis/20200506100334/https://www.ilmessaggero.it/economia/economia_e_finanza/unicredit_credito_pegno_monte_pieta_dorotheum-3399112.html | dataarchivio = 6 maggio 2020 | urlmorto = no | accesso = 6 maggio 2020 }}</ref> Fra le filiali italiane cedute vi è il Monte di Pietà di Roma, fondato nel '500 dal padre minorita Giovanni De Calvi.<ref>{{cita web | autore = Marco Ferrando | url = https://www.ilsole24ore.com/art/unicredit-cede-banca-pegni-AElzMBsC | titolo = UniCredit cede la banca dei pegni | data = 20 ottobre 2017 | urlarchivio = https://archive.todayis/20200506100508/https://www.ilsole24ore.com/art/unicredit-cede-banca-pegni-AElzMBsC | dataarchivio = 6 maggio 2020 | urlmorto = no | accesso = 6 maggio 2020 }}</ref>
 
L'operazione segna il passaggio della titolarità ad un operatore per il quale la legge commerciale austriaca del '94 non prevede l'obbligo di una specifica licenza bancaria<ref>{{cita web | url = https://www.zerozeronews.it/crisi-in-progress-e-il-banco-dei-pegni-venduto-allasta/ | titolo = Crisi in progress e il banco dei pegni venduto all'asta | data = 11 aprile 2018 | urlarchivio = https://archive.todayis/20200506100519/https://www.zerozeronews.it/crisi-in-progress-e-il-banco-dei-pegni-venduto-allasta/ | dataarchivio = 6 maggio 2020 | urlmorto = no | accesso = 6 maggio 2020 }}</ref> e che con una rete di 38 filiali già deteneva una quota pari al 90% del proprio mercato nazionale di riferimento. Negli anni precedenti, i tassi di interesse applicati da Unicredit per il pegno potevano variare dall'11.6 al 16%<ref>{{cita web | autore = Benedetta Moro | url = https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2018/05/13/unicredit-cede-il-monte-dei-pegni-alla-casa-dasteRoma09.html | titolo = “Nuovo” Monte dei pegni dalla proprietà alla sede I clienti restano migliaia | data = 22 luglio 2018 | urlarchivio = https://archive.todayis/20200506103054/https://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2018/07/22/news/nuovo-monte-dei-pegni-dalla-proprieta-alla-sede-i-clienti-restano-migliaia-1.17085241 | dataarchivio = 6 maggio 2020 | urlmorto = no}}</ref>, al di sotto della soglia italiana per l'usura che è fissata al 25%.<ref>{{cita web | autore = Salvatore Giuffrida | url = https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2018/05/13/unicredit-cede-il-monte-dei-pegni-alla-casa-dasteRoma09.html | titolo = Unicredit cede il Monte dei pegni alla Casa d'aste |data=2018-05-13 | urlarchivio = https://archive.todayis/20200506100430/https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2018/05/13/unicredit-cede-il-monte-dei-pegni-alla-casa-dasteRoma09.html?refresh_ce | dataarchivio = 6 maggio 2020 | urlmorto = no | accesso = 6 maggio 2020 }}</ref>
 
=== 2018: buddybank e conversione azioni risparmio ===
Riga 132 ⟶ 131:
 
=== 2019: l'uscita da Fineco e Mediobanca ===
Il 7 febbraio 2019 nel Quartier Generale di UniCredit Tower in [[Milano]] vengono diffusi i dati di bilancio del Gruppo UniCredit riguardanti l'anno 2018. Il fatturato ha raggiunto quota 19,7 miliardi di euro, mentre l'utile netto è stato pari a circa 3,9 miliardi di euro.<ref>{{Cita web|url=https://www.unicreditgroup.eu/content/dam/unicreditgroup-eu/documents/en/investors/group-results/2018/4Q18/UniCredit_PR_4Q18_ITA.pdf|titolo=UniCredit presentazione risultati di Gruppo 2018|data=7 febbraio 2019}}</ref>
 
Nell'aprile 2019 il Dipartimento del Tesoro degli [[Stati Uniti]] annuncia di avere raggiunto l'accordo con il Gruppo UniCredit che pagherà complessivamente 1,3 miliardi di dollari per avere effettuato transazioni con l'[[Iran]], paese sottoposto a sanzioni. La responsabilità di UniCredit, fa sapere in una nota la [[Federal Reserve]], è di aver avviato "pratiche non sicure relative a controlli inadeguati sulle sanzioni e a una supervisione inadeguata delle sue sussidiarie".<ref>{{Cita web|url=https://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2019-04-15/unicredit-maxi-multa-usa-conto-caso-iran-sale-12-miliardi-euro--192431.shtml?uuid=ABzrHNpB|titolo=Unicredit, caso Iran: maximulta d 1,3 miliardi ma ci sono extracoperture per 300 milioni|data=15 aprile 2019|accesso=22 aprile 2019}}</ref><ref>''Unicredit, c'è l'accordo con gli Usa: pagherà 1,3 miliardi'' in Il Fatto Quotidiano, 16 aprile 2019, p.5</ref>
Riga 140 ⟶ 139:
L'8 agosto scompare il presidente del CdA [[Fabrizio Saccomanni]]; in sua sostituzione viene nominato Cesare Bisoni, già vicepresidente di UniCredit.<ref>{{Cita web|url=https://it.reuters.com/article/topNews/idITKCN1UY244|titolo=UniCredit, Bisoni presidente ad interim dopo scomparsa Saccomanni|data=8 Agosto 2019|accesso=9 agosto 2019|dataarchivio=8 agosto 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190808222947/https://it.reuters.com/article/topNews/idITKCN1UY244|urlmorto=sì}}</ref>
 
Il 6 novembre UniCredit comunica la decisione del consiglio di amministrazione di collocare sul mercato verso investitori istituzionali l'intera partecipazione detenuta in [[Mediobanca]] (8,4%).<ref>{{Cita web|url=https://www.ilsole24ore.com/art/unicredit-esce-mediobanca-vendita-tutta-quota-dell-84percento-ACdoICx|titolo=UniCredit esce da Mediobanca, in vendita tutta la quota dell'8,4%|data=6 Novembre 2019}}</ref> Nel dicembre 2019, l'ad Mustier annuncia un piano per la riduzione di 5.000-6.000 maestranze e la chiusura di 450 filiali entro il 2023.<ref>{{Cita web|url=https://quifinanza.it/lavoro/bancari-incubo-senza-fine-75mila-licenziamenti-europa/333746/|titolo=Bancari, incubo senza fine: 65mila licenziamenti in tutta Europa|sito=QuiFinanza|data=2019-12-07|lingua=it-IT|accesso=2022-10-15|dataarchivio=31 dicembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191231121851/https://quifinanza.it/lavoro/bancari-incubo-senza-fine-75mila-licenziamenti-europa/333746/|urlmorto=sì}}</ref>
 
==== Piano strategico Team 23 ====
Il 3 dicembre 2019 al Capital Day Market di [[Londra]] il CEO Jean Pierre Mustier presenta il ''Team 23 - Piano Strategico UniCredit 2020-2023'', progetto industriale e finanziario di durata quadriennale al termine del quale il gruppo bancario mira a restituire ai propri azionisti una cifra pari a 8 miliardi di euro (2 miliardi dei quali attraverso [[buy-back]], ossia riacquisto di azioni proprie), generare valore per 16 miliardi, un fatturato attorno ai 19 miliardi, un utile netto di 5 miliardi, il proseguimento delle attività di smaltimento dei crediti deteriorati (NPL) con esposizioni creditizie deteriorate (NPE) inferiori a 9 miliardi e la cessione di una quota del 9% della partecipazione nel capitale della banca turca Yapi Kredi (della quale UniCredit possiede attraverso una joint venture il 40,95%); nel piano era inizialmente prevista la creazione di una subholding, con sede in Italia, che avrebbe avuto principalmente il compito di accorpare le attività di UniCredit in [[Germania]], [[Austria]] ed altri Paesi dell'area centrale e dell'est Europa dove l'istituto creditizio italiano è presente. È anche previsto l'ulteriore sviluppo delle attività digitali della banca, con lo scopo di rendere UniCredit una banca ''paperless'' nei servizi alla clientela già a partire dal [[2020]] e migliorarne l'efficienza; le implementazioni tecnologiche dell'istituto comporteranno, secondo i punti previsti nel piano, la chiusura di 500 filiali (di cui circa 450 in Italia) e la riduzione di 8.000 dipendenti (di cui circa 5.000 in Italia, il 68% dei tagli) e la restante parte delle riduzioni di sedi e dipendenti in Austria e Germania.<ref>{{Cita web|url=https://it.reuters.com/article/businessNews/idITKBN1Y70LI|titolo=UniCredit punta su buyback in nuovo piano 2023|data=3 dicembre 2019|accesso=3 dicembre 2019|dataarchivio=3 dicembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191203172526/https://it.reuters.com/article/businessNews/idITKBN1Y70LI|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.ilsole24ore.com/art/unicredit-piano-2023-vede-utili-5-miliardi-e-buy-back-2-miliardi-ma-ci-sono-8mila-esuberi-AC5OLx2|titolo=UniCredit, il piano al 2023 vede utili a 5 miliardi e buy-back da 2 miliardi, in Italia 5/6mila esuberi|data=3 dicembre 2019}}</ref><ref name = "lic">{{cita web|url=https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/12/03/unicredit-dal-2020-al-2023-altri-8mila-posti-tagliati-e-500-sportelli-chiusi-intanto-gli-azionisti-riceveranno-8-miliardi/5591055/ |titolo=Unicredit, dal 2020 al 2023 altri 8 mila posti tagliati e 500 sportelli chiusi: l'Italia la più colpita. Agli azionisti 8 miliardi|data=3 dicembre 2019|accesso=4 dicembre 2019}}</ref><ref>{{cita web | autore = Riccardo Luna | url = https://www.repubblica.it/dossier/stazione-futuro-riccardo-luna/2019/12/03/news/unicredit_banche_rivoluzione_digitale-242504521/?refresh_ce | titolo = Unicredit: non saranno i tagli a salvare le banche | data = 3 dicembre 2019 | sito = La Repubblica | urlarchivio = https://archive.todayis/20191205074401/https://www.repubblica.it/dossier/stazione-futuro-riccardo-luna/2019/12/03/news/unicredit_banche_rivoluzione_digitale-242504521/?refresh_ce | dataarchivio = 5 dicembre 2019 | urlmorto = no | accesso = 5 dicembre 2019 }}</ref>
 
Il 5 novembre 2020, in sede di presentazione dei Risultati di Gruppo del Terzo Trimestre 2020, l'Amministratore Delegato Jean Pierre Mustier, sul tema della sub-holding ha dichiarato ai media: 'Abbiamo lanciato il progetto subholding per ottimizzare il costo del funding e la liquidità in ottica Mrel. Nell'attuale contesto macro, grazie ai massicci acquisti della Bce e allo spread basso, non serve realizzare questo progetto. Rimane un progetto ma oggi non è rilevante'.
 
Tra il 2008 e il 2018 UniCredit ha ridotto nel mondo il numero dei dipendenti del 50%, da 174.000 a 86.786.<ref name = "lic"/> Questo è un settore nel quale nel 2019 sono stati annunciati complessivamente nel mondo tagli pari a 75.000 posti di lavoro.<ref>{{cita news | autore = Elena Dal Maso | url = https://www.milanofinanza.it/news/le-banche-tagliano-75-mila-posti-unicredit-seconda-in-europa-201912041052273707 | titolo = Le banche tagliano 75 mila posti, Unicredit seconda in Europa | rivista = [[Milano finanza]]}}</ref> Secondo la [[Federazione autonoma bancari italiani|Fabi]], il taglio di 8.000 posti di lavoro andrebbe a sommarsi alla riduzione di 26.650 maestranze già effettuata nel 2017, senza alcuna previsione di nuove assunzioni da parte dell'istituto di credito.<ref>{{cita web | autore = Lando Maria Sileoni | url = https://www.startmag.it/economia/ecco-come-mustier-sta-sbancando-unicredit-il-commento-di-sileoni-fabi/ | titolo = Mustier sta sbancando Unicredit. Il commento di Sileoni (Fabi) | data = 3 dicembre 2019 | sito = [[Startmag]] | urlarchivio = https://archive.todayis/20191205075718/https://www.startmag.it/economia/ecco-come-mustier-sta-sbancando-unicredit-il-commento-di-sileoni-fabi/ | dataarchivio = 5 dicembre 2019 | urlmorto = no | accesso = 5 dicembre 2019 }}</ref>
 
=== 2020 ===
Il 6 febbraio 2020 nel Quartier Generale di UniCredit Tower in [[Milano]] il Gruppo diffonde i dati di bilancio riguardanti l'anno 2019. I ricavi sono stati pari quota 18,839 miliardi di euro, in calo (-0,7%) rispetto all'esercizio precedente, mentre l'utile netto è stato pari a 3,373 miliardi di euro (-17,9% rispetto al 2018). La raccolta da clientela ha raggiunto quota 420 miliardi di euro (+5,1%). Alla fine del 2019 il numero di dipendenti del Gruppo UniCredit era pari a 84.245 unità.<ref>{{Cita web|url=https://www.unicreditgroup.eu/content/dam/unicreditgroup-eu/documents/en/investors/group-results/2019/4Q19/UniCredit_PR_4Q19_ITA.pdf|titolo=UniCredit presentazione risultati di Gruppo 2019|data=6 febbraio 2020}}</ref> Il 30 novembre 2020 Jean Pierre Mustier, a causa di divergenze con il CdA dell’istituto, annuncia le sue dimissioni da AD del Gruppo UniCredit.<ref>{{Cita web|url=https://www.unicreditgroup.eu/it/press-media/press-releases-price-sensitive/2020/jean-pierre-mustier-to-retire-as-unicredit-ceo-at-end-of-current.html/|titolo=Jean Pierre Mustier si ritirerà dal ruolo di amministratore delegato di UniCredit alla fine del mandato in corso|data=30 novembre 2020|accesso=31 gennaio 2023|dataarchivio=1 dicembre 2022|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20221201061918/https://www.unicreditgroup.eu/it/press-media/press-releases-price-sensitive/2020/jean-pierre-mustier-to-retire-as-unicredit-ceo-at-end-of-current.html|urlmorto=sì}}</ref>
 
=== 2021 ===
Il 27 gennaio 2021 il Consiglio di amministrazione di UniCredit sceglie [[Andrea Orcel]] come nuovo Amministratore Delegato del gruppo bancario milanese in sostituzione di Mustier.<ref>{{Cita web|url=https://amp24.ilsole24ore.com/pagina/ADC7GsFB|titolo=UniCredit: da cda unanimità ad Orcel nuovo ceo - Il Sole 24 ORE|sito=amp24.ilsole24ore.com|accesso=2024-08-11}}</ref>
 
=== 2022 ===
Da ottobre 2022, UniCredit Services S.C.p.A., azienda di servizi [[ICT]] del gruppo, è stata incorporata in UniCredit S.p.A.<ref>{{Cita web|url=https://www.unicreditgroup.eu/en/microsites/unicreditservices.html|titolo=UniCredit Services}}</ref> Nel [[2022]] l’istituto milanese ha generato ricavi per 20,343 miliardi di euro (in rialzo rispetto ai 16,3 miliardi di euro del [[2021]]) ed un utile netto di 5,227 miliardi di euro (superiore a quello di 3,5 miliardi di euro prodotto nell’anno precedente), e rispettivamente per 18,1 e 5,4 miliardi di euro escludendo il mercato della [[Russia]].<ref>{{Cita web|url=https://www.unicreditgroup.eu/it/press-media/press-releases-price-sensitive/2023/unicredit--risultati-di-gruppo-del-4trim22-e-fy22.html}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.milanofinanza.it/amp/news/unicredit-e-record-storico-di-utile-nel-quarto-trimestre-ora-5-25-miliardi-agli-azionisti-il-dividendo-202301310740507452}}</ref>
 
=== 2024 ===
Nel settembre 2024, si diffonde la notizia che UniCredit ha acquistato la quota del 4,49% (circa 53,1 milioni di azioni) che lo [[Germania|Stato tedesco]] aveva messo in vendita di [[Commerzbank]], direttamente controllata. La quota è stata venduta per circa di 702 milioni di euro<ref>{{Cita web|url=https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2024/09/11/unicredit-compra-il-45-di-commerzbank-per-702-milioni_0da73a6a-984b-4219-b414-3a044a7c1601.html|titolo=Unicredit compra il 4,5% di Commerzbank per 702 milioni - Ultima ora - Ansa.it|sito=Agenzia ANSA|data=2024-09-11|lingua=it|accesso=2024-09-11}}</ref>, UniCredit è dunque giunta al 9% in Commerzbank e l'istituto di credito non ha escluso che possa salire ancora<ref>{{Cita web|url=https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2024/09/11/unicredit-ha-in-totale-il-9-di-commerzbank-e-puo-salire_4b1ea762-ac13-46ed-860f-a57b5d305b63.html|titolo=Unicredit ha in totale il 9% di Commerzbank e può salire - Ultima ora - Ansa.it|sito=Agenzia ANSA|data=2024-09-11|lingua=it|accesso=2024-09-11}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.unicreditgroup.eu/it/press-media/press-releases-price-sensitive/2024/september/press-release.html|titolo=UniCredit è al 9% del capitale sociale di Commerzbank AG}}</ref>.
 
Il 25 novembre 2024 UniCredit lancia un'[[Offerta pubblica di sottoscrizione|OPS]] da 10 miliardi di euro sul [[Banco BPM]], operazione non concordata preventivamente col ministro Giorgetti<ref>{{Cita web|lingua=it-IT|url=https://www.corriere.it/economia/finanza/24_novembre_25/unicredit-lancia-l-offerta-su-banco-bpm-operazione-da-10-miliardi-ef689aac-e3c0-43d0-a9a7-cfb5a119exlk.shtml|titolo=Unicredit lancia l’offerta su Banco Bpm: operazione da 10 miliardi. Orcel: «Europa ha bisogno di banche forti»|sito=Corriere della Sera|data=2024-11-25|accesso=2024-11-25}}</ref>.
 
Il 18 dicembre 2024 UniCredit sale al 28% in Commerzbank, detenendo il 9,5% attraverso la partecipazione diretta e il 18,5% attraverso [[strumenti finanziari]]<ref>https://www.corriere.it/economia/finanza/24_dicembre_18/unicredit-sale-al-28-in-commerzbank-nella-banca-tedesca-c-e-un-valore-che-va-consolidato-87d598e6-546b-4f8b-a5ac-81d51aa9exlk.shtml</ref>. Nel 2024 l'istituto bancario milanese ha generato ricavi complessivi per 24,2 miliardi di euro (in crescita del 4% rispetto all'anno precedente) e utili netti pari a 9,3 miliardi di euro (in rialzo dell'8% rispetto al [[2023]]).<ref>{{Cita web|url=https://www.ilsole24ore.com/art/unicredit-batte-stime-l-utile-netto-sale-93-miliardi-AGqI6yoC}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.unicreditgroup.eu/it/press-media/press-releases-price-sensitive/2025/february/unicredit--4q24-and-fy24-group-results-.html}}</ref>
 
=== 2025 ===
UniCredit compare come sponsor della [[Scuderia Ferrari]]<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.ferrari.com/it-IT/corporate/articles/ferrari-presenta-la-nuova-partnership-con-unicredit|titolo=Ferrari presenta la nuova partnership con UniCredit|sito=www.ferrari.com|accesso=2025-02-02}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.unicreditgroup.eu/it/one-unicredit/articles/2025/january/scuderia-ferrari.html|titolo=Bound by Passion. United in Excellence.|data=16 gennaio 2025|accesso=2 febbraio 2025}}</ref>, contestualmente all'ingresso del pilota [[Lewis Hamilton]].
 
== Attività ==
È presente:
* in [[Italia]] (quota di mercato 11,1%: secondo gruppo bancario);
* in [[Germania]] (quota di mercato 2,5%: quarto gruppo bancario) (''HypoVereinsbank'')
* in [[Austria]] (quota di mercato 18%: primo gruppo bancario) (''Bank Austria'');
* nell'[[Europa centro-orientale]], dove ha posizioni significative in molti Paesi:
**[[Ungheria]] (quota di mercato 9%: settimo gruppo bancario) (UniCredit Bank Hungary)
** [[Repubblica Ceca]] (quota di mercato 8,5%: quarto gruppo bancario) (UniCredit Bank Czech Republic and Slovakia)
Riga 310 ⟶ 320:
 
== Principali partecipazioni azionarie ==
* [[Commerzbank]] - 28%
* [[Banca d'Italia]] - 10,88%
* [[Risanamento (azienda)|Risanamento]] - 22,231%
* [[Webuild|Webuild S.p.A.]] - 5,27%
* [[Generali Italia]] - 4,1%<ref>{{Cita web|lingua=it|autore=Sky TG24|url=https://tg24.sky.it/economia/2025/02/02/unicredit-generali|titolo=Unicredit al 4,1% di Generali: 'Nessun interesse strategico'|sito=tg24.sky.it|data=2025-02-02|accesso=2025-02-02}}</ref>
 
== Posizioni critiche ==
[[Organizzazioni non governative]] come [[Greenpeace]] e la Campagna per la Riforma della Banca Mondiale hanno criticato UniCredit per la sua intenzione di partecipare a ben due consorzi (uno direttamente e uno tramite [[HypoVereinsbank AG]]) che partecipano alla gara d'appalto per la realizzazione del progetto di centrale nucleare di [[Belene]], sito soggetto a forte rischio sismico, nel nord della [[Bulgaria]]. UniCredit ha successivamente ritirato la partecipazione alla gara per finanziare il progetto.<ref>[http://www.unimondo.org/article/view/141215/1/ CRBM: Unicredit e Deutsche Bank escono dal nucleare bulgaro]</ref>
 
UniCredit fu coinvolta in un'inchiesta della trasmissione ''[[Report]]'' nella quale si denunciò che la banca aveva fatto sottoscrivere ad aziende private ed enti pubblici dei contratti, detti [[derivati]], contenenti costi impliciti che i clienti inesperti non sono in grado di calcolare<ref name="report">{{cita news|autore=Stefania Rimini|url=http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-2a15c777-fc79-424d-b44a-7ca6e51541dd.html|titolo=Il Banco vince sempre|giorno=14|mese=ottobre|anno=2007|accesso=21 aprile 2011|pubblicazione=[[Report]] - RAI Radiotelevisione Italiana|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110220074033/http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-2a15c777-fc79-424d-b44a-7ca6e51541dd.html|dataarchivio=20 febbraio 2011|urlmorto=sì}}</ref><ref>Daniele Lepido - [http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Economia%20e%20Lavoro/2007/10/enti-locali-paura-derivati.shtml?uuid=0c2f1222-7bb4-11dc-af1b-00000e25108c&DocRulesView=Libero Enti locali, paura derivati] - [[Il Sole 24 Ore]] - 18 ottobre 2007</ref>; l'ex ministro delle finanze [[Domenico Siniscalco]] affermò di avere egli stesso avuto difficoltà a leggere e a capire i prospetti informativi di tali derivati.<ref name="report" />
Riga 344 ⟶ 356:
* [[Pioneer Investments]]
* [[Torre Unicredit|Torre UniCredit]]
* [[CNP UniCredit Vita]]
 
== Altri progetti ==
Riga 352 ⟶ 363:
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web | 1 = http://www.cesaregeronzi.it/it/Speciali/fusioni-bancarie/fusione_bancarie/index.html | 2 = cronistoria delle fusioni Unicredit-Capitalia | accesso = 4 maggio 2009 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20091023050300/http://www.cesaregeronzi.it/it/Speciali/fusioni-bancarie/fusione_bancarie/index.html | dataarchivio = 23 ottobre 2009 | urlmorto = sì }}