|logo = Unicredit logo.svg
|logo dimensione = 500
|immagine = Milan skyline with Unicredit Tower and Bosco Verticale.jpg
|immagine =
|didascalia = La [[Torre Unicredit|Torre UniCredit]] a [[Milano]]
|forma societaria = Società per azioni
|settore = [[Banca]]rio
|prodotti = [[Servizi finanziari]]
|fatturato = 2324,82 miliardi di [[€]]
|anno fatturato = 20232024
|utile netto = 9,53 miliardi di [[€]]
|anno utile netto = 20232024
|dipendenti = {{formatnum:76570}}
|anno dipendenti = 2023
== Storia ==
=== Nascita del gruppo ===
NelL''''Unicredito Italiano''' nasce nel [[1998]], dalla fusione dei gruppi:
* ''Credito Italiano'' formato da ''[[Credito Italiano]]'' e ''Rolo Banca 1473 (risultato della fusione''nata nel 1996 dalla fusione tra il ''[[Credito Romagnolo]]'', la ''[[Cassa di Risparmio di Modena]]'' e la ''[[Banca del Monte di Bologna|Banca del Monte di Bologna e Ravenna]])'' eche, dopo aver acquisito la ''Banca del Friuli'', in quell'anno incorporò la ''Banca Popolare del Molise'', all'epoca principale banca della [[Molise|regione]]);
* ''Unicredito'' costituito da ''[[Cassa di Risparmio di Verona, Vicenza, Belluno e Ancona]]'' (Cariverona), ''[[Cassa di Risparmio di Torino]]'' e ''[[Cassamarca]]'', .
Nel [[1999]] entrano nel gruppo ''Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto'' (Caritro) e [[Cassa di Risparmio di Trieste]], la quale giustoaveva vent'anni prima,incorporato nel 1979 , aveva incorporato la ''Cassa di Risparmio dell'Istria di Pola'', con sede provvisoria in esilio a Trieste. ▼
nasce '''Unicredito Italiano'''.
Tra il luglio e il settembre [[2002]] le sette banche di prima vengono fuse, secondo la prima fase del "progetto S3", le sette banche di prima vengono fuse in ''Unicredito Italiano'' , e le attività bancarie vengono scorporate in ''Credito Italiano''. ▼
▲Nel [[1999]] entrano nel gruppo ''Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto'' (Caritro) e [[Cassa di Risparmio di Trieste]], la quale giusto vent'anni prima, nel 1979, aveva incorporato la ''Cassa di Risparmio dell'Istria di Pola'', con sede provvisoria in esilio a Trieste.
Il 1º gennaio [[2003]] ''Unicredito Italiano'', al termine del "progetto S3" (da Credito Italiano vengono create tre nuove banche divise per la categoria a cui si rivolgono: una banca per la clientela al dettaglio, privati, famiglie e piccole imprese{{ln}}''Unicredit Banca'' {{ln}}, una banca per la clientela redditualmente elevata{{ln}}''Unicredit Private Banking'' {{ln}}, una banca per le imprese{{ln}}''Unicredit Banca d'Impresa'' {{ln}}) , l'Unicredito Italiano adotta il marchio '''UniCredit''' e l{{'}}'''1''' del marchio viene arrotondato agli angoli piegato verso destra. ▼
▲Tra il luglio e il settembre [[2002]] le sette banche di prima vengono fuse, secondo la prima fase del "progetto S3", in ''Unicredito Italiano'', e le attività bancarie vengono scorporate in ''Credito Italiano''.
Sempre nel [[2003]] vengono fuse in ''UniCredit'' le già appartenenti al gruppo : ''Banca dell'Umbria'' (ex Cassa di Risparmio di Perugia) e ''Cassa di Risparmio di Carpi''.<ref>{{Cita web | url = http://www.unicreditgroup.eu/it/About_us/History.htm | titolo = Gruppo Unicredit | editore = La Storia | accesso = 16 giugno 2011 | urlmorto = sì | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20110811204612/http://www.unicreditgroup.eu/it/About_us/History.htm | dataarchivio = 11 agosto 2011 }}</ref> ▼
▲Il 1º gennaio [[2003]] ''Unicredito Italiano'' al termine del "progetto S3" (da Credito Italiano vengono create tre nuove banche divise per la categoria a cui si rivolgono: una banca per la clientela al dettaglio, privati, famiglie e piccole imprese{{ln}}''Unicredit Banca''{{ln}}, una banca per la clientela redditualmente elevata{{ln}}''Unicredit Private Banking''{{ln}}, una banca per le imprese{{ln}}''Unicredit Banca d'Impresa''{{ln}}) adotta il marchio '''UniCredit''' e l{{'}}'''1''' del marchio viene arrotondato agli angoli piegato verso destra.
▲Sempre nel [[2003]] vengono fuse in ''UniCredit'' le già appartenenti al gruppo: ''Banca dell'Umbria'' (ex Cassa di Risparmio di Perugia) e ''Cassa di Risparmio di Carpi''.<ref>{{Cita web | url = http://www.unicreditgroup.eu/it/About_us/History.htm | titolo = Gruppo Unicredit | editore = La Storia | accesso = 16 giugno 2011 | urlmorto = sì | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20110811204612/http://www.unicreditgroup.eu/it/About_us/History.htm | dataarchivio = 11 agosto 2011 }}</ref>
=== Fusione con HVB ===
Nel [[2005]] UniCredit annunciò l'[[Offerta pubblica di acquisto|OPA]] sulla banca tedesca [[HypoVereinsbank AG]] (HVB-Group), che portò alle OPA a cascata su [[Bank Austria Creditanstalt]] e Bank BPH (controllate da HVB). Il 17 novembre [[2005]] UniCredit annunciò di aver raggiuntoraggiunse il 93,93% di adesioni all'Offerta Pubblica HVB.<ref>{{Cita web | url = http://archivio-radiocor.ilsole24ore.com/articolo-470870/unicredit-all-11-novembre-ha-93-93/ | titolo = Unicredit all’11 novembre ha 93,93% del capitale Hvb | editore = Radiocor - Il Sole 24 Ore | accesso = 16 giugno 2011}}</ref>
L'OPA ebbe conseguenze importanti in [[Polonia]]., In quel paesedove UniCredit (Gruppo Unicredito) controllava già la ''Bank Polska Kasa Opieki Spólka Akcyjna'' (''[[Bank Pekao]] S.A.''), acquistata il 23 giugno [[1999]], mentre ''Austria Creditanstalt AG'' controllava Bank BPH con il 71,03% delle azioni. Pekao e BPH erano due tra i maggiori istituti bancari polacchi e la loro fusione avrebbe dato vita al primo operatore del credito nel paese, superando la banca Pko controllata dallo Stato. Al momento dell'acquisto di Banca Pekao il Gruppo Unicredito aveva assunto un impegno con lo stato polacco di non acquistare altre banche<!-- VERIFICARE I TERMINI DELL'ACCORDO!!! --> e il governo di [[Kazimierz Marcinkiewicz]] ha preteso il rispetto di quest'accordo. La [[Commissione europea]] è intervenuta e, attraverso i commissari alla Concorrenza, ([[Neelie Kroes]]) e al Mercato interno, ([[Charlie McCreevy]]), ha attivato l'8 marzo [[2006]] una doppia procedura d'infrazione contro il governo di Varsavia ritenendo l'accordo tra UniCredit e la Polonia contrario alle direttive europee e all'avvenuta approvazione della fusione nella sua interezza da parte dell'[[Unione europea]].<ref>{{Cita web | url = http://archivio-radiocor.ilsole24ore.com/articolo-485914/unicredit-via-bruxelles-procedura/ | titolo = Unicredit via di Bruxelles a procedura contro Polonia | editore = Radiocor - Il Sole 24 Ore | accesso = 16 giugno 2011}}</ref>
Il 5 aprile [[2006]], presenti [[Kazimierz Marcinkiewicz]] e l'amministratore delegato di UniCredit [[Alessandro Profumo]], è statofu firmato un accordo tra UniCredit e il Ministeroministero del Tesoro polacco che prevedeprevedeva la vendita di 200 dei 480 sportelli di Bph, l'integrazione dei rimanenti nella rete di Pekao e l'impegno a non ridurre il personale delle due banche fino al 31 marzo [[2008]]. Per convalidare l'accordo manca ancora <!-- ANCORA OGGI ? !--> il nulla osta della Commissione di Supervisione bancaria (Knb). La [[Commissione europea]], in risposta ad un'interrogazione europarlamentare riguardo alla vicenda, il 21 ottobre [[2010]] ha concluso checoncluse: «in riferimento alla preoccupazione espressa circa la possibilità che il comportamento di UniCredit abbia potuto essere in contrasto con le regole della concorrenza applicabili nell’ambito dell’Unione europea, sembra che tali regole, in particolare quelle antitrust, non siano gli strumenti appropriati per affrontare le questioni sollevate e le presunte pratiche di UniCredit o dei suoi dirigenti. Tali questioni, infatti, non si riferiscono a una collusione, né a un accordo anticoncorrenziale tra aziende di uno stesso gruppo, né a una qualunque forma di abuso di posizione dominante».<ref>{{Cita web|url=https://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+CRE+20100121+ANN-01+DOC+XML+V0//IT|titolo=Interrogazione n. 36 dell’onorevole Czarnecki
Oggetto: Stabilità del mercato finanziario in Polonia|data=21 gennaio 2010}}</ref>
<!-- ruolo di Unicredit nello scandalo [[Parmalat]]-->
=== Fusione con Capitalia ===
Il 20 maggio [[2007]] i Consigli di AmministrazioneCdA di UniCredit e [[Capitalia]], riunitisi rispettivamente a [[Milano]] e [[Roma]], Profumo e i suoi vice Fiorentino e Milanta con il direttore generale Schiattarella e il suo vice Donisi, hanno approvatoapprovarono il progetto di [[Fusione societaria|fusione]] per incorporazione di Capitalia S.p.A. in Unicredito Italiano S.p.A. sulla base di un rapporto di concambio di 1,12 nuove azioni ordinarie di UniCredit per ogni azione ordinaria di Capitalia. Inoltre, i Consigli di Amministrazione di UniCredit e Capitalia hanno convocatoSeguirono le rispettive assemblee degli azionisti, in seduta straordinaria, pere l'approvazione dellacon fusioneriserva eda delleparte relative modifiche statutarie. Ldell'[[antitrust]] ha approvato con riserva l'accordo e ha posto dei paletti.
La fusione è diventatadiventò operativa dal 1º ottobre [[2007]],. trasferendo laLa sede legale fu trasferita da [[Genova]] a [[Roma]] e mantenendofurono mantenuti i marchi di Capitalia (tranne ''[[Bipop Carire]]''). Dal 1º novembre [[2008]] fino al 1º novembre [[2010]] èfu stataattuato attuatail unaconsolidamento strategia volta a consolidaredi tre banche territoriali:
* Nel centro e sud Italia è presente con il marchio ''UniCredit Banca di Roma'' (nel quale sono confluiticonfluirono tutti gli sportelli UniCredit Banca, Bipop Carire e Banco di Sicilia del centro e sud Italia);
* Nel nord Italia UniCredit è presente con il marchio ''UniCredit Banca'' (nel quale sono confluiticonfluirono tutti gli sportelli della Banca di Roma e, Banco di Sicilia e Bipop Carire del nord Italia);
* In Sicilia è presente con il marchio ''[[Banco di Sicilia]]'' (nel quale sono confluiticonfluirono tutti gli sportelli UniCredit Banca, Banca di Roma e Bipop Carire dell'isola).
La fusione ha portatoportatò nelle casse di UniCredit un ulteriore 9% del capitale di [[Mediobanca]] in aggiunta al 9% che già possedeva. Per evitare di alterare gli equilibri all'interno del patto di sindacato di Mediobanca, UniCredit si è impegnataimpegnò a cedere ai componenti del patto la quota portata in dote da Capitalia.
=== Crisi del 2008 e aumento di capitale ===
La crisi finanziaria 2007-2008 colpiscecolpì anche UniCredit, con: il valore delle sue azioni che crollacrollò in poco tempo (nel mese dia settembre 2008 UniCredit perdeperse il 29%). L'amministratore delegato, Alessandro Profumo, convoca un CdA straordinario per domenicaIl 5 ottobre 2008 eA. proponeProfumo propose un aumento di capitale da 3 miliardi di euro, che permette all'Istituto diper rafforzare la propria liquidità.
=== 2009 e nuovo aumento di capitale ===
Nel CdA delIl 29 settembre 2009 vienefu deciso un aumento di capitale di 4 miliardi di euro, che allineaallineò definitivamente i coefficienti patrimoniali di UniCredit ai migliori standard mondiali e permettepermise alla banca di non ricorrere agli aiuti statali, i cosiddetti "[[Tremonti bond]]".
=== 2010 e l'uscita di Profumo ===
Nel 2010 UniCredit ha superatosuperò lo "stress test" effettuato dal Committee of European Banking Supervisors (CEBS). Il testche analizzava la solidità patrimoniale degli istituti bancari per verificare le capacità di resistenza alle crisi.<ref>{{cita news|url=http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2010-07-23/cinque-banche-italiane-promosse-170946.shtml?uuid=AYsxaYAC|pubblicazione=Il sole 24 ore|titolo=Le cinque banche italiane promosse dagli stress test |giorno=23|mese=07|anno=2010|accesso=23 luglio 2010}}</ref>
Il 21 settembre [[2010]] l'amministratore delegato [[Alessandro Profumo]] èfu costretto alle dimissioni a seguito della sfiducia espressagli dalla maggioranza del CdA a causa della mancata comunicazione dell'avvenuto acquisto delle nuove azioni societarie da parte dei fondi libici Lia (detentrice del 7,58% del capitale sociale del gruppo), divenuti in tal modo azionisti di maggioranza relativa.<ref name="sfiduciaprofumo">{{cita news|pubblicazione=[[Il Sole 24 Ore]]|titolo=Il giorno più lungo di UniCredit. La cronaca ora per ora|autore=Vittorio Carlini, Andrea Franceschi|giorno=22|mese=settembre|anno=2010|accesso=21 aprile 2011|url=http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2010-09-21/lunga-giornata-profumo-segui-104959.shtml?uuid=AY0Ae0RC}}</ref> La fiducia verso Profumo era già venuta parzialmente meno dopo il drastico crollo del titolo nei due anni precedenti, le forti richieste economiche ai soci per l'adesione ai due aumenti di capitale, il deciso taglio ai dividendi a partire dal 2009 e il progetto della Banca Unica che comportava circa 4.700 esuberi.<ref>{{cita news|titolo=Libici in UniCredit, "Profumo" di dimissioni. Il titolo recupera a PiazzAffari|url=http://www.cnrmedia.com/cronaca/newsid/11879/libici-in-unicredit-profumo-di-dimissioni-il-titolo-recupera-a-piazzaffari.aspx|autore=Niccolò Davini|giorno=21|mese=settembre|anno=2010|pubblicazione=CNRmedia|accesso=21 aprile 2011|dataarchivio=19 gennaio 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120119234449/http://www.cnrmedia.com/cronaca/newsid/11879/libici-in-unicredit-profumo-di-dimissioni-il-titolo-recupera-a-piazzaffari.aspx|urlmorto=sì}}</ref> Profumo quindi esceuscì di scena, ricevendo comunque con una buonuscita davvero rilevante, che ammonta a: 40 milioni di [[euro]]<ref>{{cita news|titolo=Unicredit, il CdA sfiducia Profumo: l'AD firma la lettera di dimissioni|url=http://www.repubblica.it/economia/2010/09/21/news/unicredit_il_titolo_apre_in_ribasso_attesa_per_il_cda_del_pomeriggio-7273749/?ref=HRER1-1|giorno=21|mese=settembre|anno=2010|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|accesso=21 aprile 2011}}</ref>, di cui 2 verranno dati dall'ex Amministratore in beneficenza.
Dal 30 settembre successivo [[Federico Ghizzoni]], già presente in UniCredit come responsabile per l'area dell'[[Europa centro-orientale]], è il nuovo amministratore delegato del gruppo.
Nel frattempo prendeprese corpo e sostanza quello che viene definito il nuovo modello organizzativo ONE4C ("Insieme per i clienti"). Il progetto "Insieme per i clienti" è stato, attuato per aumentare ulteriormente la soddisfazione dei clienti, attraverso la specializzazione delle competenze e tempi di risposta sempre più rapidi. In pratica conCon una semplificazione della struttura societaria del Gruppo,gruppo si è cercatocercò di accrescere la vicinanza ai territori e alle comunità in cui UniCredit opera. Al tempo stesso si è, cercatononché di salvaguardare i marchi delle principali banche controllate (UniCredit Banca, UniCredit Banca di Roma, Banco di Sicilia). Il 1º novembre 2010 le società UniCredit Banca, UniCredit Banca di Roma, Banco di Sicilia, UniCredit Corporate Banking, UniCredit Private Banking, UniCredit Family Financing Bank, UniCredit Bancassurance Management & Administration fannoentrarono partea integrantefar parte del gruppo UniCredit Spa a seguito di delibera del CdA del 13 aprile precedente, approvata dalla [[Banca d'Italia]] il 25 giugno successivo, con trasferimento di tutti i rapporti in capo a UniCredit Spa; ove continuino a essereancora presenti, i marchi citati hanno il solo scopo commerciale.
Sono rimasteRimangono a sé: [[FinecoBank]] con sede a Milano, banca specializzata nel trading on line; UniCredit Factoring, specializzata in operazioni di factoring, e UniCredit Credit Management Bank, società del Gruppo specializzata nella gestione dei crediti insoluti (NPL) che è stata venduta il 1º novembre 2015 ad una cordata rappresentativa del gruppo americano Fortress, rinominandosi [[doBank|doBank S.p.A.]].
=== Strategie nella particolare contingenza del 2011 ===
L'8 agosto scompare il presidente del CdA [[Fabrizio Saccomanni]]; in sua sostituzione viene nominato Cesare Bisoni, già vicepresidente di UniCredit.<ref>{{Cita web|url=https://it.reuters.com/article/topNews/idITKCN1UY244|titolo=UniCredit, Bisoni presidente ad interim dopo scomparsa Saccomanni|data=8 Agosto 2019|accesso=9 agosto 2019|dataarchivio=8 agosto 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190808222947/https://it.reuters.com/article/topNews/idITKCN1UY244|urlmorto=sì}}</ref>
Il 6 novembre UniCredit comunica la decisione del consiglio di amministrazione di collocare sul mercato verso investitori istituzionali l'intera partecipazione detenuta in [[Mediobanca]] (8,4%).<ref>{{Cita web|url=https://www.ilsole24ore.com/art/unicredit-esce-mediobanca-vendita-tutta-quota-dell-84percento-ACdoICx|titolo=UniCredit esce da Mediobanca, in vendita tutta la quota dell'8,4%|data=6 Novembre 2019}}</ref> Nel dicembre 2019, l'ad Mustier annuncia un piano per la riduzione di 5.000-6.000 maestranze e la chiusura di 450 filiali entro il 2023.<ref>{{Cita web|url=https://quifinanza.it/lavoro/bancari-incubo-senza-fine-75mila-licenziamenti-europa/333746/|titolo=Bancari, incubo senza fine: 65mila licenziamenti in tutta Europa|sito=QuiFinanza|data=2019-12-07|lingua=it-IT|accesso=2022-10-15|dataarchivio=31 dicembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191231121851/https://quifinanza.it/lavoro/bancari-incubo-senza-fine-75mila-licenziamenti-europa/333746/|urlmorto=sì}}</ref>
==== Piano strategico Team 23 ====
=== 2022 ===
Da ottobre 2022, UniCredit Services S.C.p.A., azienda di servizi [[ICT]] del gruppo, è stata incorporata in UniCredit S.p.A.<ref>{{Cita web|url=https://www.unicreditgroup.eu/en/microsites/unicreditservices.html|titolo=UniCredit Services}}</ref> Nel [[2022]] l’istituto milanese ha generato ricavi per 20,343 miliardi di euro (in rialzo rispetto ai 16,3 miliardi di euro del [[2021]]) ed un utile netto di 5,227 miliardi di euro (superiore a quello di 3,5 miliardi di euro prodotto nell’anno precedente), e rispettivamente per 18,1 e 5,4 miliardi di euro escludendo il mercato della [[Russia]].<ref>{{Cita web|url=https://www.unicreditgroup.eu/it/press-media/press-releases-price-sensitive/2023/unicredit--risultati-di-gruppo-del-4trim22-e-fy22.html}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.milanofinanza.it/amp/news/unicredit-e-record-storico-di-utile-nel-quarto-trimestre-ora-5-25-miliardi-agli-azionisti-il-dividendo-202301310740507452}}</ref>
=== 2024 ===
Nel settembre 2024, si diffonde la notizia che UniCredit ha acquistato la quota del 4,49% (circa 53,1 milioni di azioni) che lo [[Germania|Stato tedesco]] aveva messo in vendita di [[Commerzbank]], direttamente controllata. La quota è stata venduta per circa di 702 milioni di euro.<ref>{{Cita web|url=https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2024/09/11/unicredit-compra-il-45-di-commerzbank-per-702-milioni_0da73a6a-984b-4219-b414-3a044a7c1601.html|titolo=Unicredit compra il 4,5% di Commerzbank per 702 milioni - Ultima ora - Ansa.it|sito=Agenzia ANSA|data=2024-09-11|lingua=it|accesso=2024-09-11}}</ref>, UniCredit è dunque giunta al 9% in Commerzbank e l'istituto di credito non ha escluso che possa salire ancora<ref>{{Cita web|url=https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2024/09/11/unicredit-ha-in-totale-il-9-di-commerzbank-e-puo-salire_4b1ea762-ac13-46ed-860f-a57b5d305b63.html|titolo=Unicredit ha in totale il 9% di Commerzbank e può salire - Ultima ora - Ansa.it|sito=Agenzia ANSA|data=2024-09-11|lingua=it|accesso=2024-09-11}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.unicreditgroup.eu/it/press-media/press-releases-price-sensitive/2024/september/press-release.html|titolo=UniCredit è al 9% del capitale sociale di Commerzbank AG}}</ref>.
Il 25 novembre , 2024 UnicreditUniCredit lancia un'[[Offerta pubblica di sottoscrizione|OPS]] da 10 miliardi di euro sul [[Banco BPM]], operazione non concordata preventivamente col ministro Giorgetti .<ref>{{Cita web|lingua=it-IT|url=https://www.corriere.it/economia/finanza/24_novembre_25/unicredit-lancia-l-offerta-su-banco-bpm-operazione-da-10-miliardi-ef689aac-e3c0-43d0-a9a7-cfb5a119exlk.shtml|titolo=Unicredit lancia l’offerta su Banco Bpm: operazione da 10 miliardi. Orcel: «Europa ha bisogno di banche forti»|sito=Corriere della Sera|data=2024-11-25|accesso=2024-11-25}}</ref> .▼
Attualmente,Il UniCredit18 èdicembre dunque2024 giuntaUniCredit sale al 928% in Commerzbank, edetenendo l'istitutoil di9,5% creditoattraverso nonla hapartecipazione esclusodiretta chee possail salire18,5% ancora.attraverso [[strumenti finanziari]]<ref>{{Cita web|url=https://www.ansacorriere.it/sitoeconomia/notiziefinanza/topnews/2024/09/1124_dicembre_18/unicredit-hasale-al-28-in-totalecommerzbank-ilnella-9banca-ditedesca-commerzbankc-e-puoun-salire_4b1ea762valore-ac13che-46edva-860fconsolidato-a57b5d305b6387d598e6-546b-4f8b-a5ac-81d51aa9exlk.shtml</ref>.html|titolo=Unicredit Nel 2024 l'istituto bancario milanese ha generato ricavi complessivi per 24,2 miliardi di euro (in totalecrescita ildel 94% dirispetto Commerzbankall'anno precedente) e puòutili salirenetti -pari Ultimaa ora9,3 -miliardi Ansadi euro (in rialzo dell'8% rispetto al [[2023]]).it|sito=Agenzia<ref>{{Cita ANSAweb|dataurl=2024https://www.ilsole24ore.com/art/unicredit-09batte-11|lingua=it|accesso=2024stime-l-utile-netto-sale-93-09miliardi-11AGqI6yoC}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.unicreditgroup.eu/it/press-media/press-releases-price-sensitive/20242025/septemberfebruary/pressunicredit--4q24-and-fy24-group-results-release.html|titolo=UniCredit è al 9% del capitale sociale di Commerzbank AG}}</ref>
=== 2025 ===
▲Il 25 novembre, 2024 Unicredit lancia un'[[Offerta pubblica di sottoscrizione|OPS]] da 10 miliardi di euro sul [[Banco BPM]], operazione non concordata preventivamente col ministro Giorgetti.<ref>{{Cita web|lingua=it-IT|url=https://www.corriere.it/economia/finanza/24_novembre_25/unicredit-lancia-l-offerta-su-banco-bpm-operazione-da-10-miliardi-ef689aac-e3c0-43d0-a9a7-cfb5a119exlk.shtml|titolo=Unicredit lancia l’offerta su Banco Bpm: operazione da 10 miliardi. Orcel: «Europa ha bisogno di banche forti»|sito=Corriere della Sera|data=2024-11-25|accesso=2024-11-25}}</ref>
UniCredit compare come sponsor della [[Scuderia Ferrari]]<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.ferrari.com/it-IT/corporate/articles/ferrari-presenta-la-nuova-partnership-con-unicredit|titolo=Ferrari presenta la nuova partnership con UniCredit|sito=www.ferrari.com|accesso=2025-02-02}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.unicreditgroup.eu/it/one-unicredit/articles/2025/january/scuderia-ferrari.html|titolo=Bound by Passion. United in Excellence.|data=16 gennaio 2025|accesso=2 febbraio 2025}}</ref>, contestualmente all'ingresso del pilota [[Lewis Hamilton]].
== Attività ==
È presente:
* in [[Italia]] (quota di mercato 11,1%: secondo gruppo bancario);
* in [[Germania]] (quota di mercato 2,5%: quarto gruppo bancario) (''HypoVereinsbank'')
* in [[Austria]] (quota di mercato 18%: primo gruppo bancario) (''Bank Austria'');
* nell'[[Europa centro-orientale]], dove ha posizioni significative in molti Paesi:
**[[Ungheria]] (quota di mercato 9%: settimo gruppo bancario) (UniCredit Bank Hungary)
== Principali partecipazioni azionarie ==
* [[Commerzbank]] - 28%
* [[Banca d'Italia]] - 10,88%
* [[Risanamento (azienda)|Risanamento]] - 22,231%
* [[Webuild|Webuild S.p.A.]] - 5,27%
* [[Generali Italia]] - 4,1%<ref>{{Cita web|lingua=it|autore=Sky TG24|url=https://tg24.sky.it/economia/2025/02/02/unicredit-generali|titolo=Unicredit al 4,1% di Generali: 'Nessun interesse strategico'|sito=tg24.sky.it|data=2025-02-02|accesso=2025-02-02}}</ref>
== Posizioni critiche ==
[[Organizzazioni non governative]] come [[Greenpeace]] e la Campagna per la Riforma della Banca Mondiale hanno criticato UniCredit per la sua intenzione di partecipare a ben due consorzi (uno direttamente e uno tramite [[HypoVereinsbank AG]]) che partecipano alla gara d'appalto per la realizzazione del progetto di centrale nucleare di [[Belene]], sito soggetto a forte rischio sismico, nel nord della [[Bulgaria]]. UniCredit ha successivamente ritirato la partecipazione alla gara per finanziare il progetto.<ref>[http://www.unimondo.org/article/view/141215/1/ CRBM: Unicredit e Deutsche Bank escono dal nucleare bulgaro]</ref>
UniCredit fu coinvolta in un'inchiesta della trasmissione ''[[Report]]'' nella quale si denunciò che la banca aveva fatto sottoscrivere ad aziende private ed enti pubblici dei contratti, detti [[derivati]], contenenti costi impliciti che i clienti inesperti non sono in grado di calcolare<ref name="report">{{cita news|autore=Stefania Rimini|url=http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-2a15c777-fc79-424d-b44a-7ca6e51541dd.html|titolo=Il Banco vince sempre|giorno=14|mese=ottobre|anno=2007|accesso=21 aprile 2011|pubblicazione=[[Report]] - RAI Radiotelevisione Italiana|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110220074033/http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-2a15c777-fc79-424d-b44a-7ca6e51541dd.html|dataarchivio=20 febbraio 2011|urlmorto=sì}}</ref><ref>Daniele Lepido - [http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Economia%20e%20Lavoro/2007/10/enti-locali-paura-derivati.shtml?uuid=0c2f1222-7bb4-11dc-af1b-00000e25108c&DocRulesView=Libero Enti locali, paura derivati] - [[Il Sole 24 Ore]] - 18 ottobre 2007</ref>; l'ex ministro delle finanze [[Domenico Siniscalco]] affermò di avere egli stesso avuto difficoltà a leggere e a capire i prospetti informativi di tali derivati.<ref name="report" />
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