Franco Corelli: differenze tra le versioni

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==Biografia==
===Gli inizi===
Nacque in una famiglia amante della [[opera|lirica]]: il nonno Augusto Corelli fu tenore di buon livello e due zii paterni furono tenori coristi; il padre, Remo Corelli (1887-1983), e la madre, Natalina Marchetti (1889-1950), erano appassionati di canto, che praticavano a livello amatoriale<ref name=treccani>{{DBI}}.</ref>.
 
Di fisico atletico, praticò il nuoto. Nel 1939 si diplomò come [[geometra]] e, dopo il servizio militare, nel 1942 trovò impiego al Comune di Ancona. In quegli anni cominciò a frequentare le riunioni che si tenevano nelle sale del "casino dorico", il circolo culturale del [[Teatro delle Muse]], e nacque in lui la passione per la musica lirica e l'idea di dedicarsi al canto<ref name=treccani/><ref>Intervista rilasciata in occasione della riapertura del teatro, di cui alcuni brani sono riportati alla pagina [http://guide.supereva.it/opera_e_lirica/interventi/2003/10/144523.shtml Addio a Franco Corelli, "divo" della lirica] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160303032435/http://guide.supereva.it/opera_e_lirica/interventi/2003/10/144523.shtml |datedata=3 marzo 2016 }}.</ref>. Disse lo stesso Corelli: «Ho cominciato a cantare per gioco. Con un amico ascoltavo dischi e cantavo per ore e ore, e fu così che mi innamorai del canto»<ref name=zucker>Intervista a Franco Corelli di Stefan Zucker riportata alla pagina [https://www.belcantosociety.org/pages/corellipage3.html Corelli: tenore nel mondo] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20150708214316/http://www.belcantosociety.org/pages/corellipage3.html |data=8 luglio 2015 }}</ref>. Nel 1946 iniziò a frequentare la Corale Bellini della sua città, cantando da [[baritono]]<ref name=treccani/>. In seguito Carlo Scaravelli, l'amico con cui collaborava come autodidatta, lo introdusse presso il maestro Arturo Melocchi del [[Conservatorio Gioachino Rossini]] di [[Pesaro]], i cui insegnamenti gli permisero di estendere il proprio [[registro vocale]] a [[tenore]]. Disse Corelli a questo proposito: «Dopo alcuni mesi riacquistai la mia libertà nel canto e le mie note alte»<ref name=zucker/>.
 
Ne seguì la decisione d'intraprendere seriamente la carriera di cantante d'opera. Grazie a una voce di rara ampiezza ed estensione nel 1950 fu ammesso a un corso di perfezionamento presso il [[Teatro Comunale di Firenze]]. L'anno successivo vinse il concorso del [[Teatro lirico sperimentale]] "[[Adriano Belli]]" di [[Spoleto]]<ref>Carlo Belli (a cura di), ''Il Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto nel suo primo ventennio'', ed. "Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto Adriano Belli", Roma 1966, p. 68</ref> e il 26 agosto debuttò nella cittadina umbra in ''[[Carmen (opera)|Carmen]]'', manifestando fin dall'inizio della carriera la prevalente vocazione ai ruoli di genere lirico-spinto e drammatico.
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Nel 1954 esordì alla [[Teatro alla Scala|Scala]] di [[Milano]], accanto a Maria Callas, ne ''[[La Vestale (Spontini)|La Vestale]]'' di [[Gaspare Spontini]]. Nel teatro milanese apparve, nel decennio successivo, in molteplici rappresentazioni: ''[[La fanciulla del West]]'' e ''[[Turandot]]'' di [[Giacomo Puccini]], ''[[Fedora (opera)|Fedora]]'' e ''[[Andrea Chénier (opera)|Andrea Chénier]]'' di [[Umberto Giordano]], ''[[Giulio Cesare (opera)|Giulio Cesare]]'' ed ''[[Ercole (Händel)|Ercole]]'' di [[Georg Friedrich Händel]], ''[[Aida]]'', ''[[Ernani]]'', ''[[Il trovatore]]'' e ''[[La battaglia di Legnano]]'' di [[Giuseppe Verdi]], ''[[Pagliacci (opera)|Pagliacci]]'' di [[Ruggero Leoncavallo]], ''[[Il pirata]]'' di [[Vincenzo Bellini]], ''Carmen'' di Georges Bizet, ''[[Poliuto]]'' di [[Gaetano Donizetti]], ''[[Cavalleria rusticana (opera)|Cavalleria rusticana]]'' di [[Pietro Mascagni]]. Nel 1962 inoltre contribuì in modo determinante a riportare alla luce ''[[Gli ugonotti]]'' di [[Giacomo Meyerbeer]], in una storica edizione diretta da [[Gianandrea Gavazzeni]].
 
Continuò nel frattempo gli studi di perfezionamento vocale, condotti sotto la guida del collega ed amico [[Giacomo Lauri Volpi]]<ref>{{citazioneSenza necessariafonte|Ciò avvenne in particolare per ''Poliuto'', ''Il Pirata'' e ''Gli ugonotti''. Tali opere imponevano un cambio di tecnica per accedere alle note estreme, ed attraverso gli insegnamenti di Lauri Volpi Corelli riuscì a compiere un vero miracolo unendo vocalità baritonale e tenorile estesa ai sopracuti}}, ciò che costituì l'impronta di eccellenza della sua vocalità, ma che purtroppo, a detta proprio di Corelli, ne accorciò notevolmente la carriera</ref>.
 
Il 27 gennaio 1961 debuttò al [[Metropolitan Opera|Teatro Metropolitan]] di [[New York]] nel ruolo di Manrico de ''Il trovatore'' (a fianco di un'altra debuttante d'eccezione: [[Leontyne Price]]), dando inizio a una carriera americana lunga e proficua. Al Metropolitan rimase per quindici stagioni consecutive, cantando le opere del grande repertorio: ''[[Don Carlo]]'', ''Aida'', ''[[La forza del destino]]'', ''Ernani'' di Verdi, ''Turandot'', ''[[Tosca (opera)|Tosca]]'', ''La fanciulla del West'', ''[[La bohème]]'' di Puccini, ''Andrea Chénier'', ''Cavalleria rusticana'', ''Pagliacci'', ''Adriana Lecouvreur'' del repertorio [[Opera verista|verista]]. Apparve inoltre ne ''[[La Gioconda]]'', ''[[Romeo e Giulietta (Gounod)|Roméo et Juliette]]'', ''[[Werther (opera)|Werther]]'', ''[[Lucia di Lammermoor]]''. Corelli partecipò a 369 rappresentazioni al Met, concludendo l'attività nel teatro newyorkese nel 1975.
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===Il ritiro===
L'ultima recita fu nel 1976 ne ''La bohème'' a [[Torre del Lago]] e l'addio definitivo al canto nel novembre del 1981 a [[Stoccolma]], in occasione di un concerto in onore di [[Birgit Nilsson]]. Come dimostrano diversi documenti sonori, Corelli decise di ritirarsi, contrariamente a molti famosi colleghi di ogni epoca, solo a un lieve accenno di declino vocale, quando ancora era capace di notevoli prestazioni. Nel 1982 venne realizzato un film sulla sua carriera utilizzando le numerose incisioni discografiche. La città natale di Ancona, in collaborazione con la locale Associazione Amici della Lirica, per tre anni gli dedicò un concorso di canto, del quale fu presidente; durante la seconda edizione Corelli rilasciò una intervista video nella quale raccontò tutta la carriera. Di carattere riservato e gentile, non si vantò mai delle sue grandi qualità, limitandosi a dire in più occasioni di essere stato solo tanto fortunato.
 
Morì a [[Milano]] nel 2003 in conseguenza di un [[ictus]]<ref>{{citazioneSenza necessariafonte|I tanti appassionati di lirica si indignarono, in quella triste occasione, col più noto quotidiano italiano che relegò l'articolo sulla scomparsa di uno dei più grandi artisti italiani su due colonne, lasciando le rimanenti sette alla lite per un parcheggio occorsa ad un presentatore della televisione.}}</ref>. Dopo la [[cremazione]], le sue ceneri sono state deposte al [[Cimitero Monumentale di Milano]]<ref>{{Cita web|url=https://www.findagrave.com/cgi-bin/fg.cgi?page=gr&GRid=8047264|titolo=Franco Corelli (1921 - 2003) - Find A Grave Memorial|accesso=9 maggio 2017}}</ref><ref>{{Cita news|autore=Comune diSepolture Milano|titolo=App di ricerca defunti Not 2 4get|pubblicazione=|data=}}</ref>; successivamente il suo nome è stato iscritto al [[Famedio]] del medesimo cimitero<ref>{{Cita web|url=http://www.operaclick.com/forum/viewtopic.php?f=1&t=17782|titolo=operaclick.com • Leggi argomento - Franco Corelli al Pantheon di Milano|accesso=13 maggio 2017}}</ref>. A Franco Corelli è dedicato il [[Teatro delle Muse]] di Ancona.
 
==Vocalità e note artistiche==
È stato, per mezzi vocali e valenza d'interprete, una delle massime figure tenorili della seconda metà del Novecento. Dotato della rara caratteristica di abbinare un registro centrale estremamente ampio ad acuti sfolgoranti, grazie allo studio assiduo ha saputo piegare a belle modulazioni un materiale vocale di non facile "gestione", proprio per il grande volume, e in origine non privo di asprezze e disomogeneità. Ha eccelso nel repertorio lirico-spinto e drammatico, con validissime puntate nel campo del tenore romantico ottocentesco di forza, di cui, prima del suo avvento, si era persa memoria. In un articolo sul mensile ''Musica Viva'', [[Rodolfo Celletti]] ebbe a citare: «''le colate in tutto bronzo del titanico Corelli»'', ede inoltre, nel volume ''Voce di tenore'', lo stesso Celletti afferma: «.''..i suoi acuti sembravano addensarsi sulla platea della Scala come una cupola sonora''»<ref>R.Celletti: ''Voce di tenore'', Idea libri 1989</ref>: immagini che cercano di descrivere le sensazioni di ampiezza, potenza, morbidezza e duttilità che suscitava il suo canto.
 
==Repertorio==
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* ''Aida''
**Napoli 1955, Antonietta Stella, Fedora Barbieri, Anselmo Colzani, dir. Vittorio Gui ed. Bongiovanni/IDIS
**Met 1962, Gabriella Tucci, [[Irene Dalis]], [[Cornell MacNeil]], [[Giorgio Tozzi]], dir. George Shick ed. GOP/Myto
**Met 1966, Leontyne Price, Elena Cernei, [[Sherrill Milnes]], [[Jerome Hines]], dir. Zubin Mehta ed. GOP
**Philadelphia 1968 c., [[Martina Arroyo]], Grace Bumbry, Mario Sereni, [[Cesare Siepi]], dir. [[Fausto Cleva]] ed. On Stage
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*''Roméo et Juliette''
**[[Hartford]] 1967, Anna Moffo, Louis Sgarro, dir. Anton Guadagno ed. House of Opera
**Met 1967, Mirella Freni, John Macurdy, [[John Reardon (baritono)|John Reardon]], dir. Francresco Molinari Pradelli ed. Lyric Distribution
**Met 1970, Jeanette Pilou, Justino Diaz, John Reardon, dir. Alain Lombard ed. Celestial Audio
**Met 1973, Colette Boky, John Macurdy, Dominic Cossa, dir. Martin Rich ed. Myto
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* ''[[Lucia di Lammermoor]]'', Met 1971, [[Roberta Peters]], [[Matteo Manuguerra]], Bonaldo Giaiotti, dir. [[Carlo Franci]] ed. Living Stage
*''[[Macbeth (opera)|Macbeth]]'', Met 1973, Sherrill Milnes, Grace Bumbry, Ruggero Raimondi, dir. Francesco Molinari Pradelli ed. Première Opera
 
===Brani singoli===
*''La fanciulla del west'': Or son sei mesi, ''Turandot'': Non piangere Liù, Nessun dorma, ''Adriana Lecouvreur'': La dolcissima effigie, L'anima ho stanca - Cetra 1955
* ''[[La Favorita]]'': Una vergin un angiol di Dio, ''Tosca'': Recondita armonia, E lucevan le stelle, ''La fanciulla del west'': Ch'ella mi creda, ''Lucia di Lammermoor'': Tombe degli avi miei, ''[[I Lombardi alla prima crociata]]'': La mia letizia infondere, ''[[Rigoletto]]'': La donna è mobile, ''[[Un ballo in maschera]]'': Forse la soglia attinse, ''Fedora'': Amor ti vieta, ''La forza del destino'': La vita è inferno all'infelice - Cetra 1956
* ''Werther'': Dividerci dobbiamo (con Loretta di Lelio), Ah non mi ridestar, ''[[Otello (Verdi)|Otello]]'': Esultate!, ''Andrea Cheniér'': Un dì all'azzurro spazio, Si, fui soldato, Come un bel dì di maggio, ''Ernani'': Come rugiada al cespite, ''Il trovatore'': Deserto sulla terra, Ah si ben mio, Di quella pira, ''[[Mefistofele (opera)|Mefistofele]]'': Giunto sul passo estremo, ''Pagliacci'': Vesti la giubba, No, pagliaccio non son, ''[[Lodoletta]]'': Se Franz dicesse il vero, ''Cavalleria rusticana'': Addio alla madre, ''Fedora'': Vedi, io piango, ''Carmen'': La fleur (in ital.), ''Aida'': Celeste Aida - Cetra 1957
* ''Norma'': Meco all'altar di Venere, Me protegge, me difende, ''Rigoletto'': Questa o quella, ''[[Simon Boccanegra]]'': Cielo pietoso rendila, ''Mefistofele'': Dai campi, dai prati, ''[[Manon Lescaut]]'': Tra voi belle, ''[[Madama Butterfly]]'': Amore o grillo, Addio fiorito asil - Cetra 1958
* ''Andrea Cheniér'': Un dì all'azzurro spazio, Come un bel dì di maggio, ''La favorita'': Spirto gentil, ''Tosca'': Recondita armonia, E lucevan le stelle, ''[[I puritani]]'': A te o cara, ''Manon Lescaut'': Donna non vidi mai, ''Adriana Lecouvreur'': L'anima ho stanca, ''Turandot'': Nessun dorma, ''La Gioconda'': Cielo e mar, ''Gli Ugonotti'': Bianca al par di neve - EMI 1961/62
* ''Aida'': Pur ti riveggo (con Maria Callas), ''Un ballo in maschera'': Forse la soglia attinse, ''Il trovatore'': Di quella pira - EMI 1964
* ''[[Luisa Miller]]'': Quando le sere al placido, ''La forza del destino'': La vita è inferno all'infelice, ''Macbeth'': Ah la paterna mano, ''Ernani'': Come rugiada al cespite, ''Rigoletto'': La donna è mobile, ''Roméo et Juliette''': Ah! lève-toi, soleil, ''Le Cid'': Ô souverain, ô juge, ô père, ''[[Loreley]]'': Nel verde maggio - EMI 1967
* ''Manon Lescaut'': Tu, tu, amore tu, ''Aida'': Già i sacerdoti adunansi, ''Adriana Lecouvreur'': Ma dunque, è vero?, ''La Gioconda'': Ma chi vien?, ''[[Francesca da Rimini (Zandonai)|Francesca da Rimini]]'': Inghirlandata di violette - Duetti con Renata Tebaldi - Decca 1972
 
==Note==