Eritrea: differenze tra le versioni
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| nomeCorrente = Eritrea
| nomeCompleto = Stato di Eritrea
| nomeUfficiale = {{ti}} ኤርትራ
| linkBandiera = Flag of Eritrea.svg
| paginaBandiera = Bandiera dell'Eritrea
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| linkMappa = Eritrea-CIA WFB Map.png
| motto = {{ti}} Awet nHafash<br />{{ar}} ''انتصار للجماهير''<br />{{it}} Vittoria alle Masse
| lingua = [[Lingua tigrina|Tigrino]], [[Lingua araba|arabo]]<ref name= Lingua >{{Cita web |url=https://www.ethnologue.com/show_country.asp?name=ER |titolo=Languages of Eritrea |accesso=1º maggio 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121018041642/http://www.ethnologue.com/show_country.asp?name=ER
| altrelingue = [[Lingua afar|afar]], arabo dell'[[Hegiaz]], [[Lingua begia|begia]], [[Lingua bilen|bilen]], [[Lingua inglese|inglese]], [[Lingua italiana|italiano]], [[Lingua cunama|cunama]], [[Lingua nara|nara]], [[Lingua saho|saho]], [[Lingua tigrè|tigrè]]<ref name= Lingua/>
| capitale = [[Asmara]]
| governo = [[Repubblica presidenziale]] [[monopartitismo|monopartitica]] ''de iure''<ref name="CIA">{{cita web | url = https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/geos/er.html | titolo = Eritrea - The World Factbook | accesso = 2 agosto 2017 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20180129161238/https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/geos/er.html | urlmorto = no }}</ref><br/>[[Stato totalitario|Dittatura totalitaria]] ''de facto''
| elenco capi di stato = [[Presidenti dell'Eritrea|Presidente]]
| presidente = [[Isaias Afewerki]]
| indipendenza = dall'[[Etiopia]]<br/>24 maggio 1991 (''de facto'')<br/>24 maggio 1993 (''riconosciuta'')
| ingressoONU = 28 maggio 1993
| superficieTotale =
| superficieOrdine = 96
| superficieAcqua = trascurabile
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| popolazioneAnno = 2020
| popolazioneOrdine = 132
| popolazioneDensita =
| popolazioneCrescita = 2,25% (2015)<ref>{{cita web|url=https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/geos/er.html|titolo=Population growth rate|accesso=18 gennaio 2015|sito=CIA World Factbook|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180129161238/https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/geos/er.html
| confini = [[Confine tra l'Eritrea e il Sudan|Sudan]], [[Confine tra l'Eritrea e l'Etiopia|Etiopia]], [[Confine tra l'Eritrea e Gibuti|Gibuti]]
| nomeAbitanti = [[Eritrei]]
| continente = [[Africa]]
| orario = [[UTC+3]]
| PIL = 10.625<ref name=IMF>{{Cita web |url=https://www.imf.org/external/pubs/ft/weo/2013/02/weodata/index.aspx |titolo=Dati dal Fondo Monetario Internazionale, ottobre 2013 |accesso=1º maggio 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190519083501/https://www.imf.org/external/pubs/ft/weo/2013/02/weodata/index.aspx |urlmorto=no }}</ref>
| PILValuta = $
| PILAnno = 2019
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| HDIAnno = 2021
| HDIOrdine = 176
| TFT = 4,4 (2011)<ref>{{cita web|url=http://data.worldbank.org/indicator/SP.DYN.TFRT.IN/countries|titolo=Tasso di fertilità nel 2011|accesso=12 febbraio 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130223053322/http://data.worldbank.org/indicator/SP.DYN.TFRT.IN/countries
| tld =
|
| inno = ''[[Ertra, Ertra, Ertra]]''
| festa = 24 maggio
| stato precedente = {{bandiera|ETH 1991-1996}} [[Governo di transizione dell'Etiopia]]
| note = ¹Nel paese non esiste una lingua ufficiale riconosciuta: il [[lingua tigrina|tigrino]] e l'[[lingua araba|arabo]] sono le lingue maggiormente parlate, ma vengono utilizzati anche l'[[lingua italiana|italiano]] e l'[[lingua inglese|inglese]] e altre lingue locali.
}}
L{{'}}'''Eritrea''' ({{tigrino|ኤርትራ|Ērtra}}), ufficialmente '''Stato di Eritrea''', è uno Stato che si trova nell'estremità settentrionale del [[Corno d'Africa]], confinante con il [[Sudan]] a ovest, con l'[[Etiopia]] a sud e con il [[Gibuti]] a sud-est. L'est ed il nord-est del Paese possiedono una lunga linea costiera sul [[Mar Rosso]], che lo separa da [[Arabia Saudita]] e [[Yemen]]. Sono parte dell'Eritrea l'[[arcipelago delle isole Dahlak]] e alcune isole a ridosso delle [[isole Hanish]].
L'Eritrea è uno Stato multilingue e multiculturale, con due religioni prevalenti ([[Sunnismo|islam sunnita]] e [[Chiesa ortodossa eritrea]]) e nove gruppi etnici. Fu creata come entità politica nel 1890 con il nome di [[Colonia eritrea]].<ref>{{cita libro |autore = |urlcapitolo=http://www.treccani.it/enciclopedia/eritrea_(Dizionario-di-Storia)/ |capitolo = Eritrea |titolo = Dizionario di Storia |città = Roma |editore = [[Istituto dell'Enciclopedia Italiana]] |anno = 2010 |accesso = 25 marzo 2013}}</ref>
Il presidente [[Isaias Afewerki]] è stato eletto dall'[[Assemblea nazionale (Eritrea)|Assemblea nazionale]], composta da 150 membri del partito unico [[Fronte Popolare per la Democrazia e la Giustizia]], che si è costituita nel 1993, poco dopo l'ottenimento dell'indipendenza; è al potere da allora, e non ci sono state altre elezioni<ref name=CIA />. L'Eritrea è, di fatto, un regime dittatoriale, senza libertà politiche e di associazione, senza potere giudiziario e fonti d'informazione indipendenti<ref>{{Cita web|url=https://www.hrw.org/world-report/2018/country-chapters/eritrea|titolo=Eritrea Report 2018|cognome=Human Rights Watch|accesso=17 maggio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180608111023/https://www.hrw.org/world-report/2018/country-chapters/eritrea|urlmorto=no}}</ref>.
== Etimologia ==
La parola ''Eritrea'' deriva [[Etimologia|etimologicamente]] dal [[Lingua greca antica|greco antico]] ''ἐρυθρός'' (erythrós), che significa ''rosso''. Il nome ''[[Mar Rosso]]'' venne usato fin dall'età [[Ellenismo|ellenistica]], come testimonia anche il nome di una celebre opera anonima di [[geografia]], il ''[[Periplus Maris Erythraei]]'' del [[I secolo]], che significa appunto ''Periplo del Mar Eritreo'' (ossia del [[Mar Rosso]]). In tempi moderni il termine fu usato dagli italiani alla fine del [[XIX secolo]], quando costituirono la [[Colonia eritrea]], identificando per la prima volta un'entità territoriale autonoma sul territorio dell'attuale Stato eritreo. Alcuni storici ritengono che la denominazione ''Eritrea'' sia stata ideata e suggerita a [[Francesco Crispi]] dallo scrittore
== Storia ==
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=== Storia antica e medievale ===
{{vedi anche|D'mt|Regno di Axum|Medri Bahri}}
[[File:Kohaito, zona dei palazzi axumiti 09.JPG|
Intorno al 2.500 a.C., lungo la costa del Mar Rosso esisteva un regno che gli antichi egizi chiamavano "La terra di Punt", che significa “Terra degli dei”. Il regno comprendeva una grande fetta di Eritrea settentrionale, alcune parti del Sudan, del Gibuti e aveva come centro il porto di Adulis.
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=== La conquista e la dominazione ottomana ===
{{vedi anche|Eyalet di Habesh|Sultanato di Aussa}}
Nel [[1557]] subì un'invasione degli [[Ottomani]] del [[sultano]] [[Solimano il Magnifico|Solimano I]] che portò alla conquista di [[Massaua]], [[Archico]] e [[Debarwa|Debarua]], la capitale del [[negus|bahr negus]] Isacco. Due rivolte di lui furono domate nel 1578, lasciando agli Ottomani gli importanti porti di Massaua e di Archico. Nel corso degli anni 40 del XIX secolo, i francesi tentarono di penetrare nella parte costiera e meridionale del paese, come testimonia un documento di cessione del villaggio di [[Edd (Eritrea)|Edd]] ai colonialisti da parte di uno sceicco locale; tuttavia i vari tentativi risultarono infruttuosi.
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=== Periodo coloniale italiano ===
{{vedi anche|Governatorato dell'Eritrea|Colonia eritrea}}
[[File:Tallero d'Eritrea 129421.jpg|
L'inizio dell'occupazione si ebbe nel novembre 1869 con il padre lazzarista [[Giuseppe Sapeto]] che, per conto della [[Navigazione Generale Italiana|società di navigazione Rubattino]] di [[Genova]], avviò le trattative per la cessione della [[Assab|Baia di Assab]] al Governo italiano. È il primo atto della presenza ufficiale italiana nel continente [[africa]]no. Nello stesso anno fu siglato con il [[Sultano]] locale l'accordo per l'acquisizione da parte dell'armatore [[Raffaele Rubattino]] della baia, allo scopo di farne un porto di servizio alle sue navi. Il governo egiziano contestò tale acquisizione e rivendicò il possesso della baia: da ciò seguì una lunga controversia che si concluse solo nel 1882.
Il 10 marzo 1882 il governo italiano acquistò il possedimento di Assab, che il 5 luglio dello stesso anno diventò ufficialmente italiano. Negli anni dal 1885 al 1890 fu acquisita l'importante città portuale di [[Massaua]] (che divenne capitale provvisoria del possedimento d'oltremare) e il controllo italiano si estese nell'entroterra. Nel 1890 l'Eritrea fu ufficialmente dichiarata [[colonia (insediamento)|colonia]] italiana.
[[File:ST-Massowa.jpg|thumb|Massaua nel [[XIX secolo]]]]
Nel 1893 il [[Negus]] etiopico [[Menelik II]] denunciò il [[trattato di Uccialli]]. L'Italia continuò la sua espansione verso l'entroterra (Axum, Macallè, Adua) e nel settembre 1895 si svolse la [[battaglia dell'Amba Alagi]] tra le truppe italiane e quelle etiopi, comandate dai [[Ras (titolo)|Ras]]: [[Maconnèn Uoldemicaèl|Mekonnen]], [[Alula Engida|Alula]] e [[Mangascià Yohannes|Mangascia]]. Il 1º marzo 1896 gli italiani furono sconfitti nella [[battaglia di Adua]].
Col [[pace di Addis Abeba del 1896|trattato di pace di Addis Abeba]], che annullava il [[trattato di Uccialli]], l'Italia riconobbe l'indipendenza dell'impero d'[[Abissinia]] e quest'ultimo riconobbe la colonia italiana d'Eritrea. L'Eritrea, rispetto all'Etiopia e alla [[Somalia italiana]], fu la colonia con la più forte presenza di italiani. Infatti nel censimento del 1939 solo ad [[Asmara]] furono censiti {{formatnum:53000}} Italiani su una popolazione totale di {{formatnum:98000}} abitanti.
[[File:Fiat tagliero, 04.JPG|thumb|La [[Stazione di servizio]], in stile [[Futurismo|futurista]], "[[Fiat Tagliero]]", costruita ad [[Asmara]] nel 1938.]]
Il 5 dicembre 1934 avvenne l'[[incidente di Ual Ual]], al confine tra [[Somalia italiana]] ed Etiopia, che fornì il pretesto al regime [[Fascismo|fascista]] per [[Guerra d'Etiopia|aggredire l'Abissinia]], partendo il 3 ottobre 1935 dalle basi dell'Eritrea. L'Abissinia venne conquistata il 5 maggio 1936 e il 9 maggio tutte le colonie italiane del Corno d'Africa furono unificate da [[Benito Mussolini|Mussolini]] nell'[[Africa Orientale Italiana]] (AOI).
[[File:Arms of the Eritrea governorate.svg|thumb|upright=0.7|Stemma del Governo dell'Eritrea nell'AOI]]
L'[[colonia eritrea|Eritrea italiana]] entrò a far parte dell'AOI sotto un [[Governatori dell'Eritrea|Governatore]] con sede ad Asmara e un territorio ampliato anche come compenso per l'aiuto nella conquista dell'Etiopia, dato al [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]] da parte di oltre {{formatnum:60000}} [[Àscari]] eritrei.
=== Occupazione britannica ===
Nella primavera del 1941, ancor prima della resa agli inglesi di [[Amedeo di Savoia-Aosta (1898-1942)|Amedeo di Savoia]], [[viceré d'Etiopia]], l'Eritrea venne occupata da un esercito britannico a seguito della [[battaglia di Cheren]]. Con la perdita di [[Gondar]] (27 novembre 1941), ultimo ridotto italiano in Africa orientale, si dissolsero le ultime speranze di riconquista della colonia.
Contemporaneamente prese corpo la [[Guerriglia italiana in Africa Orientale|guerriglia in Africa Orientale]], resistenza che fu attuata contro le truppe britanniche da circa 7000 militari italiani ed [[Àscari]] che rifiutarono la resa dopo la caduta di Gondar nel novembre 1941. Durò fino all'inizio dell'autunno del 1943, con la resa dell'Italia agli alleati<ref>{{Cita libro|autore=Ulderico Piernoli|titolo=Dalle Ambe al Sim:: Amedeo Guillet, una vita per l'Italia|anno=2018|editore=Nuova Argos|isbn=9788888693323}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Sebastian O'Kelly|titolo=Amedeo. Vita, avventure e amori di Amedeo Guillet. Un eroe italiano in Africa orientale|anno=2010|editore=Bureau Biblioteca Univ. Rizzoli|isbn=9788817041317}}</ref>.
Dopo il 1941, per i quasi {{formatnum:100000}} Italiani della comunità italiana dell'Eritrea iniziò un periodo difficile che portò alla loro quasi totale scomparsa in pochi decenni<ref>{{cita web |autore = Eros Chiasserini |url = http://www.maitacli.it/fascicolo/ERITREA%20-%20GLI%20ANNI%20DIFFICILI.pdf |titolo = Eritrea 1941-1951 – Gli anni difficili |formato = PDF |accesso = 2 marzo 2009 |urlmorto = sì |urlarchivio = https://web.archive.org/web/20090419182334/http://www.maitacli.it/fascicolo/ERITREA%20-%20GLI%20ANNI%20DIFFICILI.pdf
L'Eritrea rimase sotto occupazione militare alleata fino al 1949.
Con la sottoscrizione del [[Trattato di Parigi fra l'Italia e le potenze alleate|Trattato di Parigi]], nel 1947, l'Italia dovette rinunciare alle colonie africane. Si pose perciò il tema del futuro dell'Eritrea, rispetto al quale si manifestarono posizioni diverse sia fra gli eritrei sia fra le grandi potenze del tempo:
*
*
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Il 6 maggio 1949 il Ministro degli Esteri italiano [[Carlo Sforza]] si accordò con il collega britannico [[Ernest Bevin]] per il passaggio dell'Eritrea in amministrazione fiduciaria all'Italia, per poi costituirsi in Stato autonomo, tranne lo sbocco al mare di [[Assab]] da concedere all'[[Etiopia]]<ref>Carlo Sforza, ''Cinque anni a Palazzo Chigi'', Roma, Atlante, 1952, pagg. 159 e succ.ve</ref>. Tale compromesso non ebbe, per un solo voto, la maggioranza all'assemblea dell'[[Organizzazione delle Nazioni Unite|ONU]]. Il 1º ottobre successivo, al comitato politico dell'ONU di [[Lake Success]], Sforza si espresse in senso favorevole all'indipendenza immediata per l'ex-colonia, ritenendo in tal modo di adottare una linea distensiva nei rapporti tra l'Italia e il mondo islamico<ref>Carlo Sforza, ''cit.'', pagg. 171 e succ.ve</ref>. Divenne quell'anno un protettorato britannico fino al 1952, quando le [[Nazioni Unite]] la dichiararono federata con l'Impero etiope.
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Il governo di [[Hailé Selassié]], secondo alcuni con una qualche complicità dei britannici, non esitò a ricorrere al terrorismo degli [[Sciftà]] per colpire le fazioni indipendentiste<ref>v. pag 172 Stefano Poscia, ''Eritrea: colonia tradita'' Edizioni associate, 1989</ref>.
Le [[Nazioni Unite]], cui fu rimessa la questione, stabilirono infine che l'Eritrea sarebbe stata federata all'[[Impero d'Etiopia]], mantenendo comunque una propria autonomia. Nel 1952 l'unionista [[Tedlà Bairù]] divenne il primo capo di governo dell'Eritrea federata all'Etiopia.
=== L'annessione etiope e la guerriglia ===
{{vedi anche|Guerra d'indipendenza dell'Eritrea}}
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Oltre il 97% degli eritrei votò per l'indipendenza, che venne dichiarata ufficialmente il 24 maggio 1993. Il capo dell'FLPE, [[Isaias Afewerki]], divenne il primo presidente provvisorio dell'Eritrea ed il Fronte di Liberazione del Popolo Eritreo, ribattezzato Fronte Popolare per la Democrazia e la Giustizia (PFDJ), diede vita al primo governo.
=== Il conflitto con l'Etiopia ===
{{vedi anche|Guerra Etiopia-Eritrea}}
Nel 1998 l'Etiopia, governata dal TPLF, invase la città di [[Badammé]], invasione che portò alla morte di circa {{formatnum:19000}} soldati eritrei e ad un pesante esodo di civili, oltre che ad un disastroso contraccolpo economico. Il conflitto eritreo-etiope terminò nel 2000, con un negoziato che si concluse con l'[[accordo di Algeri]], con il quale si affidò ad una commissione indipendente delle Nazioni Unite il compito di definire i confini tra le due nazioni. L'EEBC (''Eritrea-Ethiopia Boundary Commission'') concluse le sue indagini ed il suo arbitrato nel 2002, stabilendo che la città di [[Badme]] dovesse appartenere all'Eritrea. Tuttavia il governo etiope si è rifiutato di rispettare la decisione della ''Boundary Commission'' e quindi di ritirare il suo esercito sia dalla città di Badme che da altre aree del territorio eritreo.
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== Geografia ==
{{
[[File:Eritrea sat.png|
L'Eritrea è situata nel [[Corno d'Africa]] e si affaccia sul [[Mar Rosso]].
=== Morfologia ===
[[File:Kohaito, il canyon 15.JPG|
L'Eritrea si può suddividere in due grandi regioni.
La prima è quella più settentrionale che comprende l'[[Oculé-Cusai]] e l'[[Amasien]]. Vi si trovano l'altopiano a nord di [[Cheren]], i [[Bilen|Bogos]] e i [[Beni-Amer]], i fiumi [[Barca (fiume)|Barca]] e [[Anseba]]. Questa regione è delimitata a sud dai fiumi [[Mareb]] e [[Tacazzè|Tecassé]], che
La seconda zona è quella meridionale, con altopiani molto più aridi che scendono verso il [[Mar Rosso]], clima torrido vicino al mare e una fortissima umidità.
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== Società ==
=== Demografia ===
[[File:Eritrea-demography.svg|
[[File:Eritrea demography.png|
Al momento della sua nascita come entità territoriale, quindi come colonia italiana nel 1890, l'intera Eritrea contava circa {{formatnum:300000}} abitanti, mentre al termine della dominazione italiana nel 1941 ne contava oltre {{formatnum:1000000}} (triplicando in 51 anni){{Senza fonte}}.
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=== Etnie ===
[[File:Dekemhare3.jpg|
I gruppi etnici riconosciuti nel Paese sono nove; i più numerosi sono i [[tigrini]], che rappresentano circa il 55% della popolazione, e i [[Tigrè (popolo)|tigrè]], che sono circa il 30%.
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=== Lingue ===
{{
Nel Paese si parlano nove lingue differenti, di cui le più diffuse sono il [[lingua tigrina|tigrino]] e l'[[lingua araba|arabo]], ma senza avere un riconoscimento ufficiale; la costituzione dell'Eritrea garantisce infatti l'uguaglianza per ogni lingua parlata nel paese<ref>{{Cita web |url=http://www.eritreaeritrea.com/costituzione.html |titolo=Copia archiviata |accesso=2 dicembre 2015 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151208235517/http://www.eritreaeritrea.com/costituzione.html |urlmorto=no }}</ref>. L'[[Lingua italiana|italiano]], lingua un tempo prevalente, è diffuso (soprattutto nella capitale [[Asmara]] e fra la popolazione più anziana in tutto il Paese) in campo commerciale e amministrativo, ha influenzato profondamente la lingua locale (il [[Lingua tigrina|tigrigna]] comunemente parlato è ricco di termini mutuati dall'italiano) e viene tuttora insegnato attraverso appositi corsi<ref>{{Cita web|lingua=it-IT|autore=italofonia|url=https://italofonia.info/la-lingua-italiana-torna-ad-essere-insegnata-in-eritrea-al-via-i-nuovi-corsi/|titolo=La lingua italiana torna ad essere insegnata in Eritrea, al via i nuovi corsi|sito=Italofonia.info|data=2024-12-06|accesso=2025-07-10}}</ref>, che fino al 2020 si tenevano nell'[[Istituto Italiano Statale Omnicomprensivo di Asmara|Istituto italiano statale onnicomprensivo di Asmara]], chiuso in quell'anno<ref>{{Cita web|lingua=it|url=https://www.avvenire.it/opinioni/pagine/non-si-chiuda-cos-la-storia-di-una-gran-scuola-italiana|titolo=Asmara. Non si chiuda così la storia di una gran scuola italiana|sito=www.avvenire.it|data=2021-11-13|accesso=2025-07-10}}</ref>. L'[[lingua inglese|inglese]] è diffuso in ambito amministrativo e nell'istruzione superiore. Le altre lingue, per ordine decrescente di diffusione, sono [[Lingua tigrè|tigrè]], [[lingua afar|afar]], saho, [[Lingua begia|beja]], bilen, nara e [[Lingua cunama|cunama]].
=== Religioni ===
{{vedi anche|Religioni in Eritrea}}
[[File:Enda Mariam Orthodox Cathedral (8351473067).jpg|thumb|La cattedrale copta di [[Asmara]].]]
In Eritrea non c'è libertà di culto<ref>{{Cita web|url=https://www.hrw.org/world-report/2018/country-chapters/eritrea|titolo=Report Eritrea 2018|cognome=Human Rights Watch|accesso=17 maggio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180608111023/https://www.hrw.org/world-report/2018/country-chapters/eritrea
{| class="wikitable floatright"
|+ Religioni in Eritrea
|-
!Censimento italiano 1931<ref name=1931census>{{Cita web |url=https://ebiblio.istat.it/digibib/censpop1931/IST0005835Volume_V_Colonie_e_possedimenti+OCRottimizz.pdf |titolo=Censimento italiano 1931, pagina *38 |accesso=17 luglio 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170801171726/https://ebiblio.istat.it/digibib/censpop1931/IST0005835Volume_V_Colonie_e_possedimenti+OCRottimizz.pdf
|-
|
Riga 277 ⟶ 287:
La persecuzione in Eritrea si intensificò a partire dal 25 ottobre 1994, circa un anno e mezzo dopo che l’Eritrea aveva ottenuto l’indipendenza dall’Etiopia. Il nuovo presidente dichiarò che i [[testimoni di Geova]] nati in Eritrea non erano più considerati cittadini sostanzialmente a motivo della loro neutralità cristiana. Il presidente inoltre li privò dei diritti civili fondamentali. Tra le altre restrizioni, i Testimoni non possono ricevere un’istruzione secolare adeguata, possedere attività commerciali o viaggiare al di fuori del paese.
Molti religiosi appartenenti alla confessione dei testimoni di Geova,<ref>{{Cita web|url=https://www.newsweek.com/jehovahs-witness-eritrea-prison-1460564|titolo=These Jehovah's Witnesses Have Been Imprisoned in Eritrea for the Past 25 Years Without Trial|autore1=Daniel Avery|autore2=K Thor Jensen|sito=Newsweek|data=20 settembre 2019|lingua=en|accesso=5 luglio 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200413141451/https://www.newsweek.com/jehovahs-witness-eritrea-prison-1460564
{{vedi anche|Diritti LGBT in Eritrea}}
== Cultura ==
L'Eritrea è uno Stato multilingue e multiculturale con nove gruppi etnici. Tradizionalmente nel paese vige l'[[onomastica abissina]] per cui il nome di ogni persona è costituito da quello proprio seguito dal nome del padre (o, in alcuni casi, della madre) e non esistono i [[Cognome|cognomi]] come intesi in occidente.
{{vedi anche|Patrimoni dell'umanità dell'Eritrea}}
[[Asmara|Asmara: una città modernista d'Africa]] è stato il primo sito dell'Eritrea iscritto, nel 2017, nella [[Lista dei patrimoni dell'umanità]] dell'[[UNESCO]].
=== Arte ===
{{...|stati}}
[[File:Kohaito, grotta di adi alauti con pitture rupestri databili al 2500 ac ca. 15 bastiame, bovini e dromedari.JPG|thumb|Arte rupestre nel sito di Kohaito]]
=== Letteratura ===
Di ascendenza italiana, ricordiamo la scrittrice [[Erminia Dell'Oro]].
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=== Musica ===
{{senza fonte|Si riconoscono in Eritrea due diversi indirizzi musicali: uno specifico proprio degli abissini, caratterizzato dalla durezza e chiarezza dei ritmi, costruiti con il ripetersi delle note; l'altro indirizzo musicale ha più attinenze con gli arabi, con ritmi meno distinti e le tipiche melodie orientali vestite di ricchi abbellimenti con intervalli di larga portata. Generalmente in quella musica le voci maschili e le femminili sono fuse sino a rendersi indistinguibili.}}
{{senza fonte|Il Corno d'Africa è un luogo in cui culture diverse assai lontane si sono incontrate nei secoli, e la musica indiana si mescola a quella araba, mischiandosi con la tradizione [[monodia|monodica]] copta unendosi anche a quella di natura Sufi dei [[dervisci]] di [[Konya]]. Strumento tipico è il Krar a cinque corde fatto di legno e pelle, che è simile sia in aspetto che per l'accordatura ad una [[Lira (strumento musicale)|lira]] greca. Ci sono poi gli Uata, che hanno la forma di [[violino]]. Tra le percussioni vi sono i tamburi Atamo, Kanda, Dabay, Coborò e Negarit.}}
Probabilmente i più famosi musicisti del paese sono Eng. Asghedom W. Micheal, Bereket Mengisteab, Yemane Baria e Ato Abirha Segid, le cui canzoni, in alcuni casi, sono state bandite dal governo etiope negli anni settanta. Degni di menzione sono anche Bereket Mengistab, che ebbe una lunga storia musicale, e le leggende degli anni sessanta Hailè Ghebrù (fondatore della [[Zerai Deres Band]])<ref name=Berhe>{{cita pubblicazione|autore=Simona Berhe|titolo=Note politiche: canzoni e cantanti del movimento di indipendenza eritreo|pubblicazione=Bibliomanie. Letterature, storiografie, semiotiche|volume=50|numero=9|mese=12|anno=2020|doi=10.48276/issn.2280-8833.5306|url=https://www.bibliomanie.it/?p=5306|accesso=10 febbraio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210211035252/https://www.bibliomanie.it/?p=5306|urlmorto=no}}</ref> e Tewolde Redda: quest'ultimo fu uno dei primi musicisti africani, almeno di questa parte del continente, ad utilizzare la chitarra elettrica, oltre a essere il compositore e il primo interprete della famosa canzone indipendentista ''Shigey Habuni''.
Il musicista {{senza fonte|che ha più di tutti influito sulla musica eritrea}} è [[Abraham Afewerki]], deceduto nel 2006; la sua produzione musicale è un equilibrato connubio tra le espressioni tradizionali e gli influssi della musica europea. I testi delle sue canzoni parlano di religione, e della lunga guerra di liberazione, con incursioni nel tema classico dell'amore.
=== Informazione e media ===
L'Eritrea risulta essere all'ultimo posto per la libertà di stampa al mondo (su 180 Stati)<ref>{{Cita web|url=https://rsf.org/en/ranking|titolo=2018 World Press Freedom Index|accesso=17 maggio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170201195036/https://rsf.org/en/ranking
In Eritrea dal 15 luglio 1892 il governo pubblicava in [[lingua italiana|italiano]] il "Bollettino ufficiale della Colonia Eritrea". Inoltre c'erano tre settimanali, che venivano pubblicati da editori indipendenti: il "Corriere Eritreo" di Massaua che aveva iniziato le sue pubblicazioni sin dal 1891<ref>{{Cita web|editore=[[Biblioteca comunale dell'Archiginnasio]]
Il 16 novembre 1947 ad Asmara esce il settimanale ''Ityopyā'', bilingue, con articoli in [[Lingua amarica|amarico]] ed in [[lingua araba|arabo]], che
=== Documentazioni storiche ===
Nel 1951 il governo [[italia]]no acquisì l’[[Archivio Eritrea]], costituito da circa 5.000 fascicoli, con autografi di grande valore. L'archivio che appartenne all'[[Ministero delle colonie|Ex Ministero Africa Italiana]] è conservato presso l'[[Archivio Storico Diplomatico]] nel [[Palazzo della Farnesina]]<ref>
=== Cucina ===
{{
La cucina eritrea assomiglia molto a quella della vicina Etiopia e della Somalia, ad eccezione del fatto che la cucina eritrea e somala tendono a caratterizzarsi più sull'impiego del pesce in funzione della ubicazione costiera dei due paesi.
Un tipico piatto eritreo caratteristico tradizionale consiste nell'[[Enjera|injera]] (caratteristico pane di [[Eragrostis tef|farina di teff]]) accompagnato da uno spezzatino speziato, il [[wat (cucina)|wat]], uno stufato a base di [[Bos taurus|manzo]], [[Gallus gallus domesticus|pollo]], [[Ovis aries|montone]], [[verdure]] o pesce. Fra gli stufati si ricorda lo ''[[Zighinì|zighiní]]'', con carne di manzo, dorho [[wat (cucina)|tsebhi]] con carne di pollo, [[alicha]], senza berberé, e [[Shiro (cucina eritrea)|shiro]], una purea di legumi vari. Il [[berberé]], una miscela di spezie che si compone di una varietà di erbe comuni ed insolite, accompagna quasi tutti i piatti.
La cucina eritrea dispone anche di classici piatti della [[cucina italiana]], con alcune variazioni originali<ref>{{Cita web|url=http://manbitesworld.com/articles/74/day-64-eritrea|titolo=Man Bites World, Day 64: Eritrea|accesso=19 aprile 2018|data=aprile 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090402214406/http://manbitesworld.com/articles/74/day-64-eritrea
== Ordinamento dello Stato ==
=== Suddivisioni storiche e amministrative ===
{{vedi anche|Regioni dell'Eritrea|distretti dell'Eritrea}}
[[File:Eritrea regions numbered.png|thumb|left|Regioni dell'Eritrea]]
L'Eritrea è suddivisa in 6 regioni o ''zoba'', a loro volta suddivise in 55 distretti (''sub-zoba'').
{| class="wikitable"
! || '''Regione''' || '''[[codice di avviamento postale|CAP]]''' || '''Popolazione<ref>{{cita web|url=http://www.world-gazetteer.com/wg.php?x=&men=gadm&lng=en&des=wg&geo=-71&srt=npan&col=adhoq&msz=1500|titolo=World Gazetteer - Dati stimati del 2012|lingua=en|accesso=25 febbraio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120418211952/http://www.world-gazetteer.com/wg.php?x=&men=gadm&lng=en&des=wg&geo=-71&srt=npan&col=adhoq&msz=1500
|-
| 4 || [[Regione di Anseba|Anseba]] || ER-AN || 784 739 || 23.200 || [[Cheren]]
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=== Città principali ===
[[File:Eritrea Train Mountain Tunnel.jpg|thumb|Tunnel della ferrovia di montagna [[Ferrovia Massaua-Asmara|Massaua-Asmara]], verso l'altopiano di Asmara.]]
Le principali [[città]] del paese sono la capitale [[Asmara]] e le città portuali [[Assab]] nel sudest, così come le città di [[Massaua]] ed inoltre [[Cheren]] nel Nord, [[Decamerè]] nel centro e [[Mendefera]] nel sud.
=== Istituzioni ===
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Ufficialmente in Eritrea vige l'obbligo scolastico dai 7 ai 13 anni, nella pratica le infrastrutture educative non sono in grado di coprire il fabbisogno. Secondo i dati dell'UNESCO solo il 31% delle bambine e il 33% dei bambini nella fascia di età della scuola primaria frequenta l'istruzione primaria<ref name="UIS">{{cita web|url=http://stats.uis.unesco.org/unesco/TableViewer/document.aspx?ReportId=121&IF_Language=eng&BR_Country=2270&BR_Region=40540|titolo=UNESCO Institute for Statistics - Education (all levels) profile - Eritrea|lingua=en|accesso=25 febbraio 2013}}</ref>, solo il 25% delle femmine e il 32% dei maschi frequenta quella secondaria<ref name="UIS" />.
Il rapporto studenti-docenti è molto elevato, 38 a 65 a livello primario<ref name="UIS" />, 54 a 1 nell'istruzione secondaria<ref name="LC">{{cita web|url=http://lcweb2.loc.gov/frd/cs/profiles.html|titolo=Library of Congress - Country Studies - Eritrea|lingua=en|accesso=22 febbraio 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120210030817/http://lcweb2.loc.gov/frd/cs/profiles.html
==== Università ====
La prima istituzione accademica dell'Eritrea fu l'[[Università di Asmara]], fondata nel 1958.
==== Sistema sanitario ====
[[File:Asmara, ospedale orotta 01.JPG|
L'aspettativa di vita della popolazione eritrea è pari a 66 anni (68 per le femmine e 64 per i maschi)<ref>{{cita web|url=http://www.who.int/gho/countries/eri.pdf|titolo=World Health Organization: ''Country Health Profile - Eritrea''|lingua=en|accesso=25 febbraio 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131025032925/http://www.who.int/gho/countries/eri.pdf|urlmorto=no}}</ref>.
L'Eritrea ha raggiunto significativi progressi nell'assistenza sanitaria ed è uno dei pochi paesi ad aver centrato alcuni obiettivi del programma mondiale "[[Obiettivi di sviluppo del Millennio]]", specialmente riguardo alla salute infantile.<ref name="ODI1">Romina Rodríguez Pose and Fiona Samuels 2010. {{cita testo|titolo=Progress in health in Eritrea: Cost-effective inter-sectoral interventions and a long-term perspective|url=http://www.odi.org.uk/resources/details.asp?id=5179&title=progress-health-eritrea-cost-effective-inter-sectoral-interventions-long-term-perspective|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20101228112540/http://www.odi.org.uk/resources/details.asp?id=5179&title=progress-health-eritrea-cost-effective-inter-sectoral-interventions-long-term-perspective}}. London: [[Overseas Development Institute]]</ref> L'[[aspettativa di vita]] alla nascita è aumentata dai 39,1 anni del 1960 ai 59,5 anni del 2008, i tassi di mortalità materna e di [[mortalità infantile]] sono fortemente diminuiti e le infrastrutture della salute sono state espanse.<ref name=ODI1/>
A causa del relativo isolamento dell'Eritrea, l'informazione e le risorse sono molto scarse e secondo l'[[Organizzazione mondiale della sanità|OMS]] l'aspettativa di vita media nel 2008 era di quasi 63 anni. L'[[Sistema immunitario|immunizzazione]] e la nutrizione infantile sono state affrontate grazie ad un lavoro congiunto con le scuole in un approccio multi-settoriale; il numero di bambini vaccinati contro il [[morbillo]] è raddoppiato in sette anni, passando dal 40,7% al 78,5% e la [[Prevalenza (medicina)|prevalenza]] della [[denutrizione]] tra i bambini diminuì del 12% nel periodo 1995–2002 (la percentuale di grave denutrizione infantile diminuì del 28%).<ref name=ODI1/>
L'Unità nazionale per la protezione dalla malaria ha registrato netti miglioramenti, con riduzione della mortalità per [[malaria]] dell'85% mentre il numero di casi è stato ridotto del 92% tra il 1998 e il 2006.<ref name=ODI1/> Il governo eritreo ha proibito la [[Mutilazioni genitali femminili|mutilazione dei genitali femminili]], sostenendo che la pratica era dolorosa e costituiva un rischio per le donne di ulteriori problemi anche mortali.<ref>{{Cita web |url=http://www.irinnews.org/Report.aspx?ReportId=71199 |titolo=IRIN Africa | ERITREA: Government outlaws female genital mutilation | Eritrea | Gender Issues | Human Rights |editore=Irinnews.org |data=5 aprile 2007 |accesso=17 luglio 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110910215225/http://www.irinnews.org/Report.aspx?ReportId=71199
==== Forze armate ====
{{vedi anche|Forze di difesa eritree}}
Secondo una legge eritrea del 1993 la leva obbligatoria in Eritrea, indistinta per uomini e donne compresi tra i 18 e i 40 anni, prevede un periodo di sei mesi di addestramento seguito da un anno di servizio "di sviluppo", cioè di lavoro presso progetti di sviluppo. Nel 2004 il limite superiore di età per le donne è stato abbassato a 27 anni. I veterani del Eritrean People's Liberation Front compresi tra i 40 e i 50 anni fanno parte della riserva.
Nella realtà dei fatti in seguito alle dispute territoriali ed al conflitto con l'Etiopia la leva obbligatoria è stata estesa indefinitamente. Dopo la fine della guerra con l'Etiopia (2000) è stata introdotta dal governo eritreo la cosiddetta ''Warsai Yekalo Development Campaign'' un programma di sviluppo sociale ed economico che ha esteso il servizio nazionale obbligatorio in maniera indefinita prevedendo che tutti gli uomini e le donne adulte debbano essere a disposizione dei programmi di lavoro previsti dallo Stato fino all'età di 40 anni, più spesso fino ai 50 o anche 55<ref name="HRW">{{Cita web|url=https://www.hrw.org/reports/2009/04/16/service-life-0|titolo=Human Rights Watch: Service for Life - State Repression and Indefinite Conscription in Eritrea|lingua=en|accesso=2 marzo 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130304204526/http://www.hrw.org/reports/2009/04/16/service-life-0
L'obbligo di adesione al servizio nazionale è rafforzato dal rifiuto di concedere visti di uscita a tutta la popolazione compresa nell'età del servizio, non è contemplata l'obiezione di coscienza e qualsiasi tentativo di fuga, quando non risolto da spari alla frontiera, viene sanzionato in maniera severa, spesso coinvolgendo la famiglia di origine del fuggitivo<ref name="HRW" />.
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== Politica ==
=== Politica interna ===
{{vedi anche|Isaias Afewerki
L'unico partito politico legalmente presente in Eritrea è il [[Fronte Popolare per la Democrazia e la Giustizia]]<ref name="BBC">{{cita news|titolo=Country profile: Eritrea|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/africa/country_profiles/1070813.stm|autore=BBC News|data=17 giugno 2008|lingua=en|accesso=1º luglio 2008|pubblicazione=|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080719032906/http://news.bbc.co.uk/2/hi/africa/country_profiles/1070813.stm|urlmorto=no}}</ref>. Non è ammessa la formazione di altri gruppi politici benché la costituzione preveda un sistema multipartitico: la costituzione è stata approvata nel 1997, ma non è mai stata applicata.
L'organo legislativo è unicamerale; secondo quanto prevede la costituzione l'[[Assemblea nazionale (Eritrea)|Assemblea nazionale]] rimane in carica per cinque anni ed è composta da 150 membri eletti direttamente. Nel maggio 1997, in seguito all'adozione della nuova carta costituzionale 75 membri del comitato centrale del Fronte Popolare, 60 membri dell'assemblea costituente e 15 rappresentanti degli eritrei residenti all'estero hanno dato vita ad un'assemblea nazionale temporanea che fungesse da organo legislativo fino alle elezioni. Le elezioni previste per il dicembre 2001 sono state rinviate a data da destinarsi<ref name="CIA"/>.
Il governo, giustificando il suo comportamento con la situazione critica del paese, di fatto mantiene sospesi, e non applicati, i diritti civili dei cittadini, impedendo l'esercizio di quanto sancito dalla Costituzione; i media (radio, giornali) sono controllati in maniera ferrea. Nel 2008 l'organizzazione [[Reporter Senza Frontiere]] ha classificato l'Eritrea all'ultimo posto al mondo (180º) per il rispetto dei diritti di comunicazione e informazione<ref name=rwb>{{cita web|url=http://www.rsf.org/article.php3?id_article=29031|titolo=Annual Press Freedom Index|accesso=30 novembre 2008|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081022233825/http://www.rsf.org/article.php3?id_article=29031}}</ref>.
Il sistema repressivo, unito alla leva obbligatoria indefinita, impedisce i progetti di vita civile per le persone che quindi cercano di migrare numerose nonostante i divieti<ref>Alessandro Leogrande, ''La frontiera'', Feltrinelli, 2015, ISBN 978-88-07-03165-6</ref>.
=== Politica estera ===
Benché la regione sia afflitta da tempo da lunghi periodi di siccità e dalla conseguente emergenza alimentare, il governo eritreo nega la situazione di emergenza impedendo l'ingresso nel paese alle organizzazioni umanitarie<ref name="AI"/>
Il 15 novembre 2011 il governo eritreo ha comunicato alla delegazione dell'Asmara dell'Unione Europea la volontà di chiudere qualsiasi progetto di collaborazione nel quadro del 10° fondo di sviluppo in attesa di una revisione del piano quinquennale. In questo modo sono stati interrotti programmi di sviluppo in corso per un ammontare totale di circa 50 milioni di Euro<ref>{{cita web|url=http://eeas.europa.eu/delegations/eritrea/press_corner/all_news/news/2011/20111115_en.htm|titolo=Delegation of the European Union to the State of Eritrea - Decision of the Government of Eritrea to terminate ongoing programmes under the 10th European Development Fund. (15/11/2011)|accesso=25 marzo 2013|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121215105623/http://eeas.europa.eu/delegations/eritrea/press_corner/all_news/news/2011/20111115_en.htm
Le relazioni con gli stati confinanti sono tese a causa di varie dispute territoriali, tra le quali la contesa della penisola di [[Ras Doumeira]] e delle [[isole Doumeira]], formalmente appartenenti a [[Gibuti]] ma rivendicate dall'Eritrea. Nel dicembre 2009 il Consiglio di Sicurezza dell'ONU ha approvato la risoluzione n. 1907 che impone l'embargo sul commercio di armi verso l'Eritrea accusata di favorire [[Al-Shabaab]], un gruppo insurrezionale islamico somalo vicino ad [[Al-Qaeda]].
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== Economia ==
{{vedi anche|Turismo in Eritrea}}
[[File:Dintorni di senafé, fienagione.JPG|thumb|Fienagione con metodi tradizionali nei dintorni di Senafé]]
L'Eritrea è un paese povero, con un'economia basata principalmente su un'[[agricoltura]] di [[Agricoltura di sussistenza|sussistenza]] e sull'[[allevamento]] di [[ovini]] e bovini; è relativamente sviluppata la [[pesca (attività)|pesca]]. Le poche industrie presenti nel paese sono situate prevalentemente nella capitale Asmara, ma sono in corso progetti di diversificazione delle attività industriali in diverse altre parti del paese. L'Eritrea dal 1993 fa parte dell'[[Autorità intergovernativa per lo sviluppo]], organizzazione politico-commerciale formata dai paesi del [[Corno d'Africa]].
La bilancia commerciale è passiva. L'Eritrea esporta modesti quantitativi di prodotti
La situazione economica del paese è in lenta ripresa, soprattutto a causa delle distruzioni patite durante il conflitto con l'[[Etiopia]], e della occupazione che perdura da parte dell'Etiopia
L'agricoltura,
Importanti giacimenti di potassio, oro, ferro e petrolio e altri minerali sono in corso di sfruttamento intensivo da parte di compagnie estere specializzate.
La ripresa economica rimane comunque fortemente pregiudicata dalla corruzione dilagante e dal mercato nero, nel quale sono coinvolti gli alti quadri
=== Agricoltura e allevamento ===
[[File:Dekemhare, strada principale con attraversamento buoi.JPG|
Il settore agricolo contribuisce per il 14,5% alla formazione del [[Prodotto interno lordo]] (PIL). Inoltre, esso fornisce occupazione al 72,6% della popolazione attiva del paese. L'agricoltura è di sussistenza, dominata da aziende contadine. Il grosso della produzione si ottiene sugli altopiani, che beneficiano delle migliori condizioni agro-climatiche. Qui, la grande maggioranza delle famiglie coltivatrici coltiva un ettaro o meno, facendo spesso ricorso al traino animale (che riguarda oltre il 20 per cento del bestiame bovino). Sono attive anche aziende meccanizzate di grandi dimensioni dedite alla coltivazione di sorgo e sesamo in seccagno. Nel complesso, i cereali asciutti ([[sorgo]], [[Panicum miliaceum|miglio]], [[grano]] e [[mais]]) rappresentano i due terzi circa della produzione, le colture commerciali principali, anch'esse coltivate in seccagno, sono le oleifere ([[Arachide (seme)|arachide]], [[sesamo]] e [[Linum usitatissimum|lino]]) e le [[leguminose da granella]]. L'irrigazione si pratica su 21.000 ettari circa con acqua di falda o per inondazione (''spate irrigation''). L'irrigazione per inondazione si pratica nei bassopiani orientali, lungo la costa, principalmente per la produzione di sorgo e mais<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Bereke OgbaMichael|titolo= Agronomy in Spate Irrigated Areas of Eritrea, Ministry of Agriculture of Eritrea|url= http://www.eritrean-embassy.se/wp-content/uploads/AgronomyinSpateIrrigatedAreasofEritrea.pdf |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140503151636/http://www.eritrean-embassy.se/wp-content/uploads/AgronomyinSpateIrrigatedAreasofEritrea.pdf}}</ref>. Esistono anche piantagioni di [[banane]], di [[agrumi]] e di [[ortaggi]] ([[patate]], [[pomodori]], [[peperoni]] e [[cipolle]]) irrigate con acqua di falda<ref>{{Cita pubblicazione|editore=FAOSTAT |titolo=Data Base della FAO–Ressources |url=http://faostat.fao.org/site/377/default.aspx#ancor |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140626153237/http://faostat.fao.org/site/377/default.aspx#ancor}}</ref><ref name="fao.org">{{Cita pubblicazione|autore=Chedly Kayouli, Tzeggai Tesfai e Assefaw Tewolde|titolo= Country Pasture/Forage Resource Profiles for Eritrea|url= http://www.fao.org/ag/agp/AGPC/doc/Counprof/eritrea/Eritrea.htm |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161012065908/http://www.fao.org/ag/agp/agpc/doc/counprof/eritrea/Eritrea.htm }}</ref>.
Fortemente integrato nella produzione agricola, l'allevamento ha un ruolo significativo nell'economia eritrea ed è essenziale per la sicurezza alimentare della popolazione rurale, che costituisce i quattro quinti della popolazione. Circa la metà del bestiame si trova nei bassopiani occidentali, nelle province di Gash Setit e Bark, che sono le più importanti aree di allevamento<ref name="fao.org"/>. L'allevamento, praticato secondo sistemi pastorali e agropastorali a seconda delle zone agro-ecologiche, riguarda principalmente i piccoli ruminanti (4,1 milioni di capi nel 2012), i [[bovini]] (2,1 milioni), i [[cammelli]] (360.000 capi) e il pollame (1,4 milioni di capi)<ref>{{Cita pubblicazione|editore=FAOSTAT|titolo= Data Base della FAO |url=http://faostat.fao.org/DesktopDefault.aspx?PageID=567&lang=fr#ancor |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110117133354/http://faostat.fao.org/DesktopDefault.aspx?PageID=567&lang=fr#ancor}}</ref>.
=== Foreste ===
Le foreste, estese 11,4 milioni di ettari, forniscono legna da ardere (la principale fonte di energia disponibile), gomma arabica e pascolo per il bestiame. Secondo il Programma delle Nazioni Unite, nel periodo 1990-2010, hanno subito una diminuzione del 5,5 per cento<ref>{{Cita pubblicazione|editore=United Nations Development Programme (UNDP)
=== Pesca ===
Le coste dell'Eritrea si sviluppano su circa 3.200 km², isole comprese. Le acque del Mar Rosso ospitano circa 1.000 specie che comprendono dentici, cernie, sgombri, barracuda, tonni, triglie, squali, gamberi, aragoste, con un potenziale annuo stimato di 70 - 80.000 tonnellate di pescato. Nel 2001 la flotta peschereccia industriale ha sbarcato 14.500 tonnellate e quella artigianale 1.500; l'80 per cento del pescato è esportato. Le acque interne hanno fornito 2
=== Produzione, commercio e sicurezza alimentare ===
Il [[Prodotto Interno Lordo]] (PIL) per abitante si aggira sui 516 dollari nel 2009, con una partecipazione del settore agricolo del 14,5 per cento nel periodo 2005-2010<ref>{{Cita web|editore=United Nations Development Programme
=== Trasporti ===
[[File:Photo Eritrea, A train on the Asmara-Keren railway line 1953 - Touring Club Italiano BA0 623.jpg|thumb|Treno sulla linea ferroviaria Asmara-Keren nel 1953]]
[[File:Segheneyti, pietra con iscrizione dell'apertura della strada verso l'etiopia da parte degli italiani 01.JPG|thumb|Pietra con iscrizione che ricorda l'apertura della strada tra Asmara e l'Etiopia da parte degli italiani]]
[[File:Asmara, sematat avenue 01.JPG|thumb|La P3 Sematat Avenue ad Asmara.]]
Le rudimentali infrastrutture di trasporto del paese hanno subito grandi danni durante la guerra di indipendenza e durante il conflitto contro l'Etiopia.
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! Percorso
! Note
! Km<ref>
|-
| align=center|'''P1'''
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==== Ferrovie ====
[[File:Ansaldo 442 steam locomotive in Eritrea.JPG|
L'unica tratta ferroviaria del paese, la linea [[Ferrovia Massaua-Asmara|Massaua-Asmara]] estesa poi fino a [[Agordat]] (306 km) risale all'epoca coloniale italiana e fu costruita dall'[[Ansaldo]]<ref>{{cita web|url=http://www.mentelocale.it/23483-viaggio-in-eritrea/|titolo=Viaggio in Eritrea, sulla littorina Ansaldo del 1938|editore=mentelocale.it|data=15 aprile 2009|accesso=24 giugno 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304130835/http://www.mentelocale.it/23483-viaggio-in-eritrea/|urlmorto=sì}}</ref>. La linea è stata messa a riposo nel 1976 e parzialmente distrutta nei combattimenti della guerra di indipendenza.
La ricostruzione della tratta Asmara-Massaua è iniziata nel 1999 e completata nel 2003, è pianificato il prolungamento fino a [[Biscia (Eritrea)|Biscia]], una località 150 km a ovest di Asmara.
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==== Aeroporti ====
[[File:Eritrean Airlines Boeing 767-200ER UR-SDV-1.jpg|
I tre aeroporti principali del paese sono l'[[Aeroporto Internazionale di Asmara]], l'[[Aeroporto Internazionale di Massaua]] e l'[[Aeroporto di Assab]]. L'aeroporto di Asmara è condiviso con le forze aeree del paese. Nel paese inoltre si trovano diverse piste di atterraggio minori non asfaltate. La compagnia di bandiera, [[Eritrean Airlines]], ha ripreso l'attività dopo l'interruzione 1998–2000: sono stati instaurati collegamenti con Nairobi, Amsterdam, Francoforte e Roma<ref name="LC" /> ma la compagnia è stata in seguito inserita nella [[Lista nera (aeronautica)|Lista Nera]] dell'Unione Europea (Elenco dei vettori aerei soggetti a divieto operativo nell'UE)<ref>{{Cita web |url=http://ec.europa.eu/transport/modes/air/safety/air-ban/index_it.htm |titolo=Elenco dei vettori aerei soggetti a divieto operativo nell'UE |accesso=23 agosto 2013 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130816175144/http://ec.europa.eu/transport/modes/air/safety/air-ban/index_it.htm |urlmorto=no }}</ref>. La flotta è composta da cinque velivoli<ref>{{cita web|url=http://www.airfleets.net/flottecie/Eritrean%20Airlines.htm|titolo=Eritrean Airlines Fleet}}</ref>.
{|class="wikitable"
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!Aeroporto*||IATA/ICAO||Lungh. pista||Superficie
|-
|align="center"|'''Aeroporto Internazionale di Asmara'''|| ASM/HHAS ||align="center"|3.
|-
|align="center"|Aeroporto Internazionale di Massaua|| MSW/HHMS ||align="center"|3.
|-
|align="center"|Aeroporto Internazionale di Assab|| ASA/HHSB ||align="center"|3.
|-
|align="center"|Base aerea di Sawa|| ---/--- ||align="center"|3.
|-
|align="center"|Aeroporto di Tessenei|| TES/HHTS ||align="center"|2.
|-
|align="center"|Aeroporto di Agordat|| ----/HHAG ||align="center"|1.
|-
|align="center"|Aeroporto di Barentu|| ----/HHBA ||align="center"|1.
|-
|align="center"|Aeroporto di Bisha|| ---/--- ||align="center"|1.
|-
|align="center"|Aeroporto di Nafka|| ----/HHNF ||align="center"|1.
|-
|}
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== Ambiente ==
Con una superficie di 124.320 km², l'Eritrea è grande più o meno quanto l'[[Italia settentrionale]]. Il litorale è lungo circa 1000 km e al largo della costa vi sono oltre 350 isole. L'Eritrea presenta tre zone geografiche principali: la scarpata orientale con le pianure costiere, la regione degli altopiani interni e i bassopiani occidentali. La zona orientale è arida o semiarida, con poche terre coltivabili. I popoli che abitano questa regione sono generalmente nomadi che vivono di pastorizia o di pesca. Le propaggini settentrionali della [[Rift Valley]] sfociano a est nella [[Dancalia]], uno dei luoghi più torridi del pianeta. Qui si trova la Fossa o Depressione della Dancalia, che scende fino a -120 m, con un paesaggio desertico che ospita diversi laghi salati. La regione degli altopiani centrali, più fertile, è intensamente coltivata da comunità sedentarie. I bassopiani occidentali, che si estendono tra [[Cheren|Keren]] e il confine sudanese, sono bagnati dai Fiumi [[Mareb|Gash]] e [[Barca (fiume)|Barka]]. L'agricoltura è qui praticata meno intensamente rispetto agli altopiani<ref>{{cita web|titolo=Eritrea|url=http://www.fatbirder.com/links_geo/africa/eritrea.html|accesso=17 settembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140502000059/http://www.fatbirder.com/links_geo/africa/eritrea.html
=== Flora ===
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Tra i principali ecosistemi marini eritrei vi sono la [[barriera corallina]], le praterie di erbe marine e le foreste di [[Mangrovia|mangrovie]]. Nel Mar Rosso esistono almeno 350 specie di [[Anthozoa|coralli]]. In Eritrea le colonie di coralli crescono prevalentemente in gruppi isolati che dalla superficie si estendono fino a 15–18 m di profondità; oltre questa profondità il corallo fa registrare uno sviluppo molto più limitato. Situata ai margini settentrionali dell'area di diffusione delle mangrovie, l'Eritrea ne ospita almeno tre specie, distribuite lungo la costa e sulle Isole Dahlak. Sono state segnalate cinque specie di [[Cheloniidae|tartarughe marine]]; le più comuni sono la [[Chelonia mydas|tartaruga verde]] e quella [[Eretmochelys imbricata|embricata]]. La tartaruga verde viene avvistata spesso nei pressi delle Isole Dahlak, così come i [[Delphinidae|delfini]] e gli [[Selachimorpha|squali]]. Sembra che lungo le coste del Mar Rosso, in Eritrea e Sudan, vivano almeno 4000-5000 esemplari di [[Dugong dugon|dugongo]] (conosciuto anche come mucca di mare). Nelle Isole Dahlak è vietato raccogliere coralli, conchiglie e qualsiasi specie vegetale sulle spiagge e in mare.
Il pericolo più serio per le specie animali dell'Eritrea è la perdita o il degrado del loro habitat. Quasi tutti gli animali del paese (tranne il babbuino, lo struzzo e la gazzella) sono considerati a rischio di estinzione all'interno dei confini nazionali. Lo [[Capra nubiana (specie)|stambecco della Nubia]] (probabilmente qui ormai scomparso) è considerato a serio rischio di estinzione a livello internazionale. Negli ultimi anni è stata espressa anche una certa preoccupazione per la colonia di elefanti presente nel paese. Un secolo fa la provincia di Gash-Barka ne ospitava un numero cospicuo, mentre si calcola che gli elefanti non siano più di un centinaio<ref name="ibis.atwebpages.com">{{cita web|url=http://ibis.atwebpages.com/birdwatching_in_eritrea/wildlife.htm|titolo=Wildlife of Eritrea|editore=ibis.atwebpages.com|autore=David Berhane|accesso=17 settembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141006095529/http://ibis.atwebpages.com/birdwatching_in_eritrea/wildlife.htm
=== Tutela ambientale ===
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== Sport ==
=== Giochi olimpici ===
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La prima medaglia per l'Eritrea ai Giochi olimpici fu la medaglia di bronzo vinta nei 10000 metri piani da [[Zersenay Tadese]], ai [[Giochi olimpici di Atene 2004]].
=== Atletica leggera ===
Per quanto concerne l'Atletica leggera spicca il nome di [[Ghirmay Ghebreslassie]], campione mondiale nella maratona, ai [[Campionati del mondo di atletica leggera 2015|Mondiali di Pechino 2015]]. === Calcio ===
La Federazione calcistica nazionale, la [[Eritrean National Football Federation]], è nata solo nel 1992 e affiliata alla [[FIFA]] nel 1998. La [[nazionale di calcio dell'Eritrea]]
== Ricorrenze nazionali ==
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== Note ==
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== Bibliografia ==
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== Voci correlate ==
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*[[Banca per l'Africa Orientale]]
*[[Banca d'Eritrea]]
*[[Colonia eritrea]]
*[[Colonialismo italiano]]
*[[Cucina eritrea]]
*[[Campagna d'Africa Orientale]]
*[[Dancalia]]
*[[Eritrei in Italia]]
*[[Forze di difesa eritree]]
*[[Geografia dell'Eritrea]]
*[[Giro d'Eritrea]]
*[[Governatori dell'Eritrea]]
*[[
*[[Istituto di Tecnologia dell'Eritrea]]
*[[Storia dell'Eritrea]]
*[[Terremoti in Eritrea]]
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