Assedio di Torino: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
AdertBot (discussione | contributi)
m Utilizzo {{formatnum:}}
Frase troppo generica: ("alcuni" chi?) e senza fonti
 
(5 versioni intermedie di 4 utenti non mostrate)
Riga 33:
{{Campagnabox Guerra di successione spagnola}}
 
L{{'}}'''assedio di Torino''' ebbe luogo nel 1706 durante la [[guerra di successione spagnola]]<ref name="comune.torino.it">{{cita web|url=http://www.comune.torino.it/cultura/biblioteche/ricerche_cataloghi/pdf/bibliografie/assedio.pdf|titolo=comune.torino.it-1706. L’assedio di Torino|accesso=19 gennaio 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180827155031/http://www.comune.torino.it/cultura/biblioteche/ricerche_cataloghi/pdf/bibliografie/assedio.pdf|urlmorto=sì}}</ref>. Oltre {{formatnum:44000}} soldati francesi [[accerchiamento|accerchiarono]] la [[cittadellaCittadella di Torino]] difesa da circa {{formatnum:10500}} soldati sabaudi che combatterono dal 14 maggio fino al 7 settembre, quando l'esercito imperiale, comandato dal [[Eugenio di Savoia|principe Eugenio]] di Savoia e dal [[duca]] [[Vittorio Amedeo II di Savoia|Vittorio Amedeo II]], dopo aver attraversato l'intera [[Pianura Padana]] ingaggiò battaglia e costrinse i nemici a togliere l'assedio<ref name="comune.torino.it"/>.
 
L'[[assedio]] durò centodiciassette giorni; a conclusione della guerra, con la firma del [[Trattato di Utrecht]] del 1713 e [[Trattato di Rastadt|Rastadt]] dell'anno successivo<ref name="ssbernardobrigida.it">{{cita web|url=http://www.ssbernardobrigida.it/Assedio1706.htm|titolo=La battaglia di Torino|accesso=19 gennaio 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090112232809/http://www.ssbernardobrigida.it/Assedio1706.htm}}</ref>, [[Vittorio Amedeo II di Savoia|Vittorio Amedeo II]], [[duca di Savoia]], divenne il primo re della sua [[Casa Savoia|dinastia]].
 
Per le rilevanti dimensioni e importanza della città (una delle pochissime capitali d'Europa in cui sia mai stato posto un [[assedio scientifico|assedio scientificamente studiato]]), ebbe grande risonanza internazionale.
 
Alcuni storici considerano l'assedio di Torino l'evento che segna l'inizio del [[Risorgimento]].
 
== La guerra ==
Riga 67 ⟶ 65:
 
=== La Cittadella ===
[[File:Torino-cittadella-wiki.jpg|thumb|Antica stampa raffigurante la fortificazione pentagonale bastionata della Cittadella di Torino]]
{{vedi anche|Cittadella di Torino}}
[[File:Torino-cittadella-wiki.jpg|thumb|Antica stampa raffigurante la fortificazione pentagonale bastionata della Cittadella di Torino]]
Strette tra due fuochi (a ovest la Francia e a est l'esercito spagnolo che controllava la [[Lombardia]]), le terre sabaude vennero circondate e attaccate da tre eserciti; perdute [[Susa (Italia)|Susa]], [[Vercelli]], [[Chivasso]], [[Ivrea]] e [[Nizza]] (1704), a resistere rimaneva solo la [[Cittadella di Torino]], [[fortificazione alla moderna|fortificazione]] fatta erigere dal duca [[Emanuele Filiberto I di Savoia]] circa centoquarant'anni prima, ovvero intorno alla metà del [[XVI secolo]]<ref name="milesgloriosus.it"/>.
 
Riga 90 ⟶ 88:
 
==== Preparazione ====
La difesa sotterranea di fortezze e castelli, utilizzata fin dai tempi più remoti, conobbe nuovo impulso e sistematizzazione dopo la caduta di [[Battaglia di Famagosta|Famagosta]]<ref>Durante l'[[assedio di Famagosta]] ci fu un episodio simile a quello di Pietro Micca: i turchi [[Ottomani]], in procinto di conquistare il forte difeso dal comandante Roberto Malvezzi, saltarono in aria con quest'ultimo che, eroicamente, decise di far saltare in aria l'intera polveriera (compreso se stesso, dato che non avrebbe avuto il tempo materiale per fuggire) piuttosto che far penetrare i Turchi nella fortezza; l'intero [[assedio]] fu un susseguirsi di azioni eroiche, basti pensare che i {{formatnum:7000}} Veneziani asserragliati nella fortezza riuscirono a tenere in scacco un esercito di gran lunga più numeroso ({{formatnum:200000}} unità, centinaia di bocche di fuoco e di navi) per diversi mesi, crollando solo per mancanza di viveri (nonostante fossero rimasti appena in 700, compresi i feriti) - vedi {{cita web|url=http://www.milesgloriosus.it/Scenari/Torino_1706/Assedio_Torino_1706.pdf|titolo=Assedio di Torino, maggio-settembre 1706|accesso=21 gennaio 2011}}</ref>, nel 1571 e, soprattutto, dopo il lungo [[assedio di Candia]], concluso nel 16891669, operazioni condotte dalle forze ottomane che fecero largo ricorso agli attacchi sotterranei.
 
Già nel 1572 Emanuele Filiberto ordinava la costruzione della [[Forte Pastiss|casamatta denominata ''Pastiss'']], dotata di una propria galleria di contromina, per difendere il bastione San Lazzaro della Cittadella<ref>{{cita|Gariglio|pp. 178-180|gariglio}}.</ref>. Tuttavia solo nei mesi precedenti l'attacco francese del 1706 fu effettivamente realizzato, sotto gli spalti e le opere principali della cittadella e delle difese urbane, un esteso e capillare sistema di contromina, progettato da [[Antonio Bertola]]<ref>{{cita|Bevilacqua e Zannoni|}}.</ref>.
Riga 194 ⟶ 192:
[[File:Statua Pietro Micca.JPG|thumb|sinistra|Statua a Pietro Micca]]
 
Grandi manifestazioni vennero organizzate per celebrare il bicentenario e il tricentenario della battaglia: nel 1906, in una Torino ormai divenuta capocapitale industriale d'Italia, l'incarico di commemorare l'episodio bellico venne affidato a Tommaso Villa, sotto il patrocinio del sindaco della città, [[Secondo Frola]]. Per l'occasione, vennero organizzati convegni di carattere storico, pubblicati volumi, inaugurati monumenti (tra cui si ricorda quello di [[Leonardo Bistolfi]], davanti alla chiesa della Madonna di Campagna, poi distrutto dai bombardamenti alleati nella [[seconda guerra mondiale]]). La grande attenzione posta intorno all'evento portò a dichiarare, il 25 agosto dello stesso anno, la casa natale di Pietro Micca, a [[Sagliano Micca|Sagliano]], quale Patrimonio nazionale<ref>È interessante su questo aspetto il saggio di Fabrizio Corrado, ''Il 1706 del 1906. Arte e retorica per il bicentenario della battaglia di Torino'' in "Torino 1706: l'alba di un regno", op. cit.</ref>.
 
In occasione del terzo centenario, nel 2006, la battaglia venne riproposta attraverso una grande ricostruzione storica, grazie all'intervento di figuranti provenienti dalle associazioni storiche di mezza Europa: a ricordo dell'evento, una mostra tematica venne lasciata fruibile al pubblico nel Mastio della Cittadella di Torino<ref>{{cita web|url=http://www.comune.torino.it/cultura/tricentenario/calendario.pdf|titolo=Torino 1706: l'alba di un regno|accesso=7 settembre 2009|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20061008184428/http://www.comune.torino.it/cultura/tricentenario/calendario.pdf}}</ref>.