Diadora: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m modifiche estetiche |
|||
(39 versioni intermedie di 30 utenti non mostrate) | |||
Riga 1:
{{Azienda
|nome = Diadora
|forma societaria = Società per azioni
|data fondazione = 1948
|forza cat anno =
|luogo fondazione = [[Caerano di San Marco]]
|fondatori = Marcello Danieli
|nazione = ITA
|data chiusura =
|causa chiusura =
|sede = [[Caerano di San Marco]]
|controllate =
|persone chiave =
*Enrico Moretti Polegato [[presidente]]
|settore = Abbigliamento
|prodotti =  
*Scarpe
*Abbigliamento sportivo
Riga 23 ⟶ 25:
|anno dipendenti = 2016
|note =
}}
▲}}{{F|aziende|luglio 2022|Interi paragrafi senza fonte.}}
La '''Diadora S.p.A.''' è una società di abbigliamento [[italia]]na, con sede a [[Caerano di San Marco]] in [[Veneto]], che produce [[scarpa|calzature]], magliette e altri articoli quali zaini e borse. L'azienda è stata ''sponsor'' tecnico della [[Nazionale di calcio dell'Italia|Nazionale italiana di calcio]] dal 1986 al 1994 e ha sviluppato collaborazioni tecniche con sportivi internazionali come i tennisti [[Björn Borg|Bjorn Borg]] e [[Jennifer Capriati]], i calciatori [[Roberto Bettega]], [[Marco van Basten|Marco Van Basten]], [[Roberto Baggio]] e [[George Weah]], gli automobilisti [[Niki Lauda|Niky Lauda]] e [[Ayrton Senna]].▼
Dal 2021 Diadora, dopo trent'anni, rilancia una linea di scarpe tecniche da corsa [[made in Italy]], rilanciando così il prestigio del marchio a livello internazionale.▼
▲La '''Diadora S.p.A.''' è una società di abbigliamento [[italia]]na, con sede a [[Caerano di San Marco]] in [[Veneto]], che produce [[scarpa|calzature]], magliette e altri articoli quali zaini e borse. L'azienda è stata ''sponsor'' tecnico della Nazionale italiana di calcio dal 1986 al 1994.
▲Dal 2021 Diadora, dopo trent'anni, rilancia una linea di scarpe tecniche da corsa made in Italy, rilanciando così il prestigio del marchio a livello internazionale.
==
===Guida Danieli===
La zona pedemontana [[Veneto|veneta]] era nota per la produzione di calzature, una tradizione iniziata durante il periodo della Grande guerra, quando nel [[provincia di Treviso|Trevigiano]], ritrovatosi sul fronte, si diffuse la produzione di calzature militari per supportare i soldati. L'industria continuò anche nei decenni successivi, sviluppandosi e specializzandosi ulteriormente.
È in questo contesto che nasce l'azienda Diadora (a [[Caerano di San Marco]], nel [[1948]]<ref>
Nel gennaio [[1967]] i due soci si separano e nasce il Calzaturificio Diadora. Con gli [[Anni 1960|anni Sessanta]] e il più diffuso benessere che investe l'Italia, Diadora, grazie all'acquisto di nuovi macchinari e brevetti americani di produzione (come ad esempio la [[pressofusione]]), si evolve in una vera e propria fabbrica, con produzione di dimensioni e processi industriali, ma riuscendo a mantenere un'ottima qualità, e con essa la fama a livello nazionale. Ma gli anni Sessanta portano anche a una maggiore attenzione degli italiani verso il mondo sportivo, e ciò spinge Diadora ad aggiungere alle [[Scarponi#Pedule|pedule]] e agli [[scarponi]] la produzione di [[Scarpone da sci|scarponi da sci]] e di [[Doposcì]].
Nel 1970 l’azienda si aggiudica il premio per la stivaleria da montagna dell’Accademia Internazionale dell’Alta Moda di Torino. Nel 1976 istituisce il Premio Atleta d’Oro, un riconoscimento ai migliori atleti e professionisti sportivi di tutto il mondo che diventa nell’arco di circa quindici anni la più importante manifestazione sportiva del genere. Strutturato in sezioni – Atleta d’Oro, Giovane speranza, Premio Giornalistico, Premio Fotografico, Miglior Tecnico Sportivo – è stato conferito tra gli altri a Sara Simeoni, Guido Zucchi, Franco Baresi, Pietro Mennea, Giuseppe Bergomi, Giovanni Trappattoni, Tamara Bykova, Michel Platini, Diego Armando Maradona, Emanuela Audisio, Arrigo Sacchi, Salvatore Schillaci, Nicoletta Grifoni.
Negli [[Anni 1970|anni Settanta]], e in particolare con [[Giochi della XXI Olimpiade|Montreal 1976]], il marchio (all'inizio i cerchi olimpici; dal 1973 assume la forma della freccia alata) si impone nel mondo dello ''sport'' attraverso la sponsorizzazione di alcuni celebri campioni del ''tennis'' e del calcio, fra i quali [[Björn Borg]], [[Roberto Bettega]], [[Marco Tardelli]], [[Walter Zenga]] e [[Giuseppe Gentile]], seguiti dall'atletica leggera, da [[Gabriella Dorio]] sino a [[Ben Johnson]]. Questa campagna di sponsorizzazione traina Diadora in ambito internazionale: la produzione supera i tre milioni di paia, che vengono distribuiti da oltre 3.500 punti di vendita in 45 paesi di tutto il mondo. Grazie a Diadora (in cui già da tempo lavorano i tre figli di Marcello Danieli, ossia Roberto, Pierluigi, Diego) nasce anche la moda della scarpa da ''tennis'' calzata al di fuori del contesto sportivo, usata dai ragazzi come accessorio [[casual]].▼
▲Negli [[Anni 1970|anni Settanta]], e in particolare con [[Giochi della XXI Olimpiade|
[[File:Diadora Mythos Axeler.JPG|thumb|upright|Diadora Mythos Axeler, un modello della gamma [[2009]]]]▼
Negli [[Anni 1980|anni Ottanta]] è attuata una diversificazione della gamma di ''sport'' sponsorizzati, che ingloba [[pallacanestro]], [[pallavolo]], [[pugilato]], [[scherma]], [[automobilismo]], [[motociclismo]], [[ciclismo]] e [[pentathlon]], ma soprattutto la collaborazione con il Centro di Bioingegneria di Milano, che porta a Diadora grandi innovazioni tecniche e materiali d'avanguardia.▼
▲
Oggi Diadora è uno dei maggiori marchi nel mondo dello ''sport'' ed è nota anche attraverso il marchio Utility Diadora, con cui è capofila nella produzione di scarpe antinfortunistiche..▼
▲Oggi Diadora è uno dei maggiori marchi nel mondo dello ''sport'' ed è nota anche attraverso il marchio Utility Diadora, con cui è capofila nella produzione di scarpe antinfortunistiche
===Guida Moretti Polegato===
▲[[File:Diadora Mythos Axeler.JPG|thumb
L'intenso sviluppo (nel [[1997]] la società ha ricavi per 550 miliardi delle vecchie lire e 650 dipendenti) desta qualche affanno. Il 30 giugno [[1998]] l'[[Invicta]], storica azienda torinese specializzata in zaini, acquista l'azienda di [[Caerano di San Marco|Caerano,]] fondendosi successivamente con essa e spostando nel Trevigiano la propria sede principale. Il sodalizio è però destinato a durare poco: la pessima situazione economica del gruppo costringe nel [[2006]] alla vendita dell'[[Invicta]] alla [[Seven (azienda)|Seven]], mentre tre anni dopo sarà lo stesso marchio Diadora a essere ceduto dal curatore fallimentare alla finanziaria della famiglia Moretti Polegato, azionista di riferimento del gruppo montebellunese [[Geox]]. La proprietà sarà così controllata al 100% dalla Lir, la cassaforte della famiglia Moretti Polegato (85% di [[Mario Moretti Polegato]], 15% del figlio [[Enrico Moretti Polegato]]).<ref>''OggiTreviso.it'', 12 luglio 2017.</ref> La guida dell'azienda sarà affidata al figlio del fondatore della [[Geox]]. L'azienda viene ristrutturata con una diminuzione del numero dei dipendenti e nel 2016 Enrico Moretti Polegato, trentacinquenne e avvocato, dichiara che il risanamento è stato completato.<ref>''NordEst Economia'', 22 luglio 2016</ref> Nel [[2016]] più del 60% del fatturato (arrivato a quota 152 milioni di euro con un aumento del 18,4%) è ottenuto in Italia.<ref name="Ore 2017"/>▼
▲L'intenso sviluppo (nel [[1997]] la società ha ricavi per 550 miliardi delle vecchie lire e 650 dipendenti)
Nel 2021 il fatturato è triplicato grazie a una strategia diversificata di crescita del marchio avviata con la politica di reshoring nel 2015 e basata successivamente sulla differenziazione dei target tra life style e sport e cospicui investimenti nella ricerca e innovazione.<ref>{{Cita web|url=https://www.ilsole24ore.com/art/la-corsa-diadora-fatturato-triplicato-usa-e-investimenti-reshoring-AEIFkqZ|titolo=La corsa di Diadora: fatturato triplicato negli Usa e investimenti nel reshoring|autore=Chiara Beghelli|sito=Il Sole 24 ORE|data=28 luglio 2021|lingua=it|accesso=16 febbraio 2024}}</ref> Negli ultimi anni, Diadora ha anche puntato sulla sostenibilità, cercando di ridurre l'impatto ambientale dei suoi processi produttivi, avviando l’utilizzo di materiali riciclati e promuovendo pratiche di produzione più eco-sostenibili.<ref>{{Cita web|url=https://sustainability.diadora.com/?gad_source=1&gclid=Cj0KCQiAnrOtBhDIARIsAFsSe526Wh0gdoHipKdwq9_doyypRdRF1TXZEiWRTP9xHg_p-cqwXgp5bnoaAiiAEALw_wcB&gclsrc=aw.ds|titolo=Report Sostenibilità - Diadora|sito=sustainability.diadora.com|accesso=16 febbraio 2024}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://nordesteconomia.gelocal.it/imprese/2022/10/04/news/persone_prodotto_pianeta_diadora_presenta_il_suo_primo_bilancio_di_sostenibilita-10255400/|titolo=Persone, prodotto, pianeta: Diadora presenta il suo primo bilancio di sostenibilità|sito=Nord Est Economia|data=4 ottobre 2022|lingua=it|accesso=16 febbraio 2024}}</ref> L'azienda è riuscita a rimanere una delle principali eccellenze italiane nel settore delle scarpe e dell'abbigliamento sportivo, aprendosi anche al mercato statunitense.<ref>{{Cita web|url=https://wumagazine.com/2021/12/30/diadora-n9000-storia-modelli-collaborazioni/|titolo=DIADORA N9000 - ITALIANA PER ECCELLENZA|autore=Elisa Scotti|sito=WU|data=30 dicembre 2021|lingua=it|accesso=16 febbraio 2024}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.pambianconews.com/2016/05/05/polegato-diadora-pronta-per-lo-sbarco-diretto-in-usa-195496/|titolo=Polegato: "Diadora pronta per lo sbarco diretto in Usa" - Pambianconews notizie e aggiornamenti moda, lusso e made in Italy|sito=https://www.pambianconews.com/|data=5 maggio 2016|lingua=it|accesso=16 febbraio 2024}}</ref>
===Made in Italy===
Diadora ha iniziato a dislocare la produzione all'estero negli anni '90 guidata da considerazioni economiche e strategiche, volte a sfruttare i vantaggi competitivi offerti dalla produzione in Paesi con costi del lavoro più bassi, come in quel periodo fecero molte aziende a livello globale. Nel 2015 Diadora ha riaperto la manovia di Caerano di San Marco, investendo anche nella formazione e nello sviluppo delle competenze del personale, e ha avviato una politica di rilocalizzazione riportando in Italia la produzione di prodotti che erano precedentemente delocalizzati all'estero. La riorganizzazione della catena di approvvigionamento e la creazione di partenariati con fornitori locali ha potuto garantire un sempre maggiore controllo di qualità dei prodotti fabbricati in Italia e una considerevole riduzione dei tempi di consegna. La produzione nazionale ha anche consentito a Diadora di promuovere l'etichetta "Made in Italy" e beneficiare dell'immagine di alta qualità associata ai prodotti italiani.<ref>{{Cita web|url=https://www.rainews.it/archivio-rainews/media/ContentItem-4a7fe141-ff76-4839-b0b8-c14bc64688da.html|titolo=Diadora: resurrezione di un marchio|sito=Rainews|data=4 gennaio 2015|lingua=it|accesso=16 febbraio 2024}}</ref>
Nel 2020 il Centro di Ricerca, chiuso temporaneamente negli anni Novanta, viene riaperto e nel 2022 avviata la collaborazione tecnica per la ricerca con il marciatore [[Massimo Stano]], vincitore della medaglia d’oro alle [[Giochi della XXXII Olimpiade|Olimpiadi di Tokyo del 2021]], e nel 2023 quella con il velocista italiano [[Samuele Ceccarelli]].<ref>{{Cita web|url=https://runningmag.sport-press.it/diadora-inaugura-ufficialmente-il-crd-e-presenta-il-suo-nuovo-atleta-samuele-ceccarelli/|titolo=Diadora inaugura ufficialmente il CRD e presenta il suo nuovo atleta Samuele Ceccarelli|autore=cristinaturini|sito=Running Magazine|data=25 ottobre 2023|lingua=it|accesso=16 febbraio 2024}}</ref>
Nel 2021 Diadora lancia Equipe Atomo storica scarpa da running dell’azienda che dopo 30 anni torna ad essere studiata, sviluppata e prodotta in Italia.<ref>{{Cita web|url=https://www.esquire.com/it/stile/accessori-uomo/a38386534/sneakers-da-corsa-diadora/|titolo=Una corsa attraverso l'Italia con le runner Diadora|sito=Esquire|data=8 dicembre 2021|lingua=it|accesso=16 febbraio 2024}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.rivistaundici.com/2021/11/30/diadora-equipe-atomo-campagna/|titolo="Cartoline dall'Italia", la campagna di Diadora Equipe Atomo celebra il Made In Italy|sito=Rivista Undici|data=30 novembre 2021|lingua=it|accesso=16 febbraio 2024}}</ref>
==Marchio==
===Nome===
Il nome venne suggerito a Danieli da un suo rappresentante: Diadora era il nome antico di Zara, la città dalmata in cui era nato e da dove era dovuto fuggire profugo in Italia, a seguito della cessione della città alla
===Logo===
Il logo creato nel [[1972]], chiamato ''cinque palle'', era composto di cinque cerchi formati delle lettere in minuscolo ''d, a, do, a,'' a somiglianza del simbolo delle [[Giochi olimpici|Olimpiadi]]; nel [[1973]] alla scritta, più spessa e con le lettere maggiormente distanziate e piene, si aggiunge un fregio che diverrà il logo dell'azienda, disegnato dall'ex dipendente Sergio Gallina; dal 2018, per festeggiare i 70 anni, è stato rispolverato il logo in uso nel 1973.{{senza fonte}}▼
==Sponsorizzazioni==
Diadora è diventata famosa soprattutto grazie alla campagna di sponsorizzazione di squadre e atleti nazionali ed internazionali cominciata negli anni Settanta e proseguita fino a oggi. La Diadora è ''sponsor'' e fornitore ufficiale di molti atleti in vari ''sport'', dal [[tennis]] al [[ciclismo]] fino al [[calcio (sport)|calcio]].▼
=== Tennis ===
Nel 1972 inizia la prima sponsorizzazione tecnica con [[Martin Mulligan]], prima come tennista e poi come allenatore della squadra italiana per circa dieci anni, ebbe il merito di introdurre il marchio nell’ambiente federale tennistico. Seguirono a lui tra gli altri [[Björn Borg|Bjorn Borg]], [[Guillermo Vilas]], [[Jennifer Capriati]]. Con Borg si instaurò in rapporto di collaborazione che portò l’azienda a sviluppare prodotti anche per altri sport, atletica leggera, running, pallacanestro. Per il tennista svedese fu creato un prototipo di scarpa con battistrada di gomma a mille piolini per una maggiore aderenza al terreno erboso di [[Torneo di Wimbledon|Wimbledon]]. Successivamente questo tipo di suola innovativa fu inclusa tra gli indumenti regolamentari di quel campo. Dal 1991 al 1997 ha sponsorizzato la [[Coppa Davis]] commerciando una linea dedicata. Famosi tennisti come [[Gastón Gaudio]], [[David Sánchez]], [[Boris Becker]], utilizzano prodotti Diadora.
A marzo 2022 l'italiana [[Martina Trevisan]], nuova n.10 del circuito [[Women's Tennis Association|WTA,]] è diventata Brand Ambassador; nel circuito [[Association of Tennis Professionals|ATP]] veste il tennista [[Alejandro Davidovich Fokina]] ed il tedesco [[Jan-Lennard Struff]].
=== Calcio ===
[[File:Boots of Roberto Baggio.jpg|thumb|Scarpini da calcio Diadora indossati da [[Roberto Baggio]]]]
Nel 1978 Diadora realizza un prototipo di scarpe da calcio per [[Roberto Bettega]] che il calciatore indossa durante un’amichevole Italia-Argentina durante la Campionati del Mondo. È stata fornitrice ufficiale della [[nazionale italiana di calcio]] dal 1986 al 1994 vestendola nei campionati mondiali [[Mondiali di calcio Messico 1986|Messico 1986]], [[Mondiali di calcio Italia 1990|Italia 1990]] e di [[Mondiali di calcio Stati Uniti 1994|USA 1994]], oltre a [[Campionato europeo di calcio 1988|Euro 1988]] in [[Germania Ovest]]; inoltre, ha fornito i palloni [[Diadora Samba 90|Samba 90]] per la [[coppa delle nazioni africane 1994]].
Furono sviluppate nuove tecnologie per migliorare la performance degli atleti, come l'introduzione dei primi tacchetti intercambiabili sulle scarpe da calcio e l’introduzione di un design personalizzato e colorato per squadre o singoli calciatori<ref>{{Cita web|url=https://www.figc.it/it/museo-del-calcio/la-collezione-digitale/la-collezione-digitale/cimelio/|titolo={{!}} FIGC|autore=FIGC|sito=Federazione Italiana Giuoco Calcio|data=7 ottobre 2019|lingua=en|accesso=8 febbraio 2024}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://barbaraganz.blog.ilsole24ore.com/2021/05/26/diadora-celebra-collezione-roberto-baggio-divin-codino/|titolo=Il Sole 24 Ore, 26 maggio 2021}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://video.gazzetta.it/diadora-weah-impegno-la-promozione-sport/e8d29d84-0dd9-11ee-a477-411a56a97087|titolo=Diadora, il legame con Weah e l'impegno per la promozione dello sport- Video Gazzetta.it|sito=La Gazzetta dello Sport|data=19 giugno 2023|lingua=it|accesso=8 febbraio 2024}}</ref>.
Alcuni calciatori famosi hanno scelto Diadora per il loro [[abbigliamento tecnico]] e non solo, come [[Marco Tardelli]], [[Arthur Antunes Coimbra|Artur Antunes Coimbra]] (meglio noto come Zico), [[Walter Zenga]], [[Paolo Maldini]], [[Marco Van Basten]], [[Gianluca Vialli]], [[Frank Rijkaard]], [[Francesco Totti]], [[Antonio Cassano]], [[Filippo Inzaghi]], [[Felipe Melo]], [[Giuseppe Signori]], [[Christian Panucci]], [[K'akhaber K'aladze]], [[Christian Vieri]], [[Martin Jørgensen]]; e specialmente ha avuto come suo maggior testimone [[Roberto Baggio]]. Diadora sponsorizza il [[Viking FK]] e il [[Giresunspor]]. Fino al 2019, è stata inoltre sponsor tecnico dell'[[Associazione Italiana Arbitri]]<ref>{{Cita web|url=https://www.gazzetta.it/Sportlife/Moda/21-08-2015/diadora-nuove-divise-arbitri-debutto-prima-campionato-1201026079661.shtml|titolo=Diadora, le nuove divise degli arbitri. Il debutto alla prima di Campionato|sito=La Gazzetta dello Sport - Tutto il rosa della vita|data=2015|lingua=it|accesso=8 febbraio 2024}}</ref>. Dalla stagione [[2022]] - [[2023]] diventa il nuovo sponsor tecnico del [[Giresunspor]] nella [[Super Lig]] turca, sponsorizza il [[lMağusa Türk Gücü Spor Kulübü|Mağusa Türk Gücü]] e del [[Eskişehirspor]] nella [[KTFF Süper Lig]] o [[Birinci Lig]] e sarà presente anche in [[Danimarca]] sulle maglie [[Fodbold Club Helsingør|Helsingør]] e del [[Vendsyssel Forenede Fodboldklubber|Vendsyssel]] nella [[1. Division]].
Nell’ambito del calcio femminile Diadora ha sponsorizzato la calciatrice della nazionale giamaicana [[Allyson Swaby]], oggi al [[Associazione Calcio Milan|Milan]], Paige Nielsen dell’[[Angel City Football Club|Angel City FC]] e [[Yūki Nagasato|Yuki Nagasato]] che ha giocato nella nazionale giapponese durante i mondiali di Cina e Germania ed è attaccante nella [[Chicago Red Stars]].
=== Atletica leggera ===
Nell’ambito dell’atletica la prima sponsorizzazione iniziò con [[Gabriella Dorio]] nel 1977, seguirono tra le altre quelle di [[Venanzio Ortis]], [[Stefano Mei]], [[Edwin Moses]], [[Sebastian Coe]], [[Ben Johnson]], [[Salvatore Antibo]]. Tra il 1990 e 1992 sponsorizza la prima atleta algerina [[Hassiba Boulmerka]] a vincere il mondiale per l’atletica leggera di Tokyo e la Medaglia d’oro alle [[Olimpiadi di Barcellona]]. Diadora è stata pioniera nella sponsorizzazione delle nazionali di atletica degli stati africani.
=== Ciclismo ===
Nel ciclismo la presenza di Diadora è sempre stata massiccia, supportando diversi atleti, tra cui [[Cadel Evans]], [[Francesco Moser]], [[Cameron Wurf]], [[Gianni Bugno]], [[Laurent Fignon]], [[Danilo Di Luca]] e [[Damiano Cunego]].
=== Motociclismo e Automobilismo ===
Dal 2021 Diadora riemerge anche in Italia, firmando un nuovo importante accordo di sponsorizzazione con la [[Ducati Corse]] che la riporta, dopo le importanti sponsorizzazioni nella [[Formula 1]] di [[Niki Lauda|Niky Lauda]], [[Alain Prost|Alan Prost]] e [[Ayrton Senna]], ad essere ancora protagonista nel [[Motor sport]], ed in particolare nella [[Moto GP]] ed in [[Superbike]].
=== Pallacanestro ===
Nel 1993 Diadora ha firmato un contratto pluriennale di sponsorizzazione con la [[Federazione Italiana Pallacanestro]] per fornire l'abbigliamento ufficiale alla squadra italiana. Ha anche sponsorizzato vari club di pallacanestro, tra gli italianane la Pallacanestro Virtus Roma e la [[Pallacanestro Varese]] tra quelli europei la [[Stella Azzurra Roma]] in Italia, la Union Olimpija in Slovenia, l'[[Athlītikī Enōsis Kōnstantinoupoleōs|AEK Atene]] in Grecia e il Galatasaray in Turchia.
=== Pallavolo ===
Una delle sponsorizzazioni più importanti di Diadora nel campo della pallavolo è stata quella con la [[Nazionale di pallavolo maschile dell'Italia|nazionale italiana maschile]] dal 2011 al 2016. Diadora ha anche sponsorizzato alcune squadre di club di pallavolo, come ad esempio dal 2016 l'Imoco Volley Conegliano, squadra di punta del campionato italiano femminile. Tra gli atleti più importanti in questa disciplina che hanno collaborato con Diadora c’è [[Andrea Zorzi]], giocatore del club di Modena.
=== Rugby ===
Diadora è stata anche sponsor tecnico di numerosi club di rugby a 15 in Italia e in Europa: la [[Nazionale di rugby a 15 dell'Italia|nazionale italiana]], i club italiani come il Calvisano e il [[Petrarca Rugby]], la squadra francese del [[Biarritz Olympique Pays Basque|Biarritz Olympique]] durante la sua partecipazione alla [[Campionato francese di rugby a 15|Top 14]], la massima divisione del rugby francese. Inoltre ha sviluppato una partnership con [[Alessandro Zanni]], ex capitano della nazionale italiana di rugby e ambassador di Diadora per diversi anni. Nel 2018 Diadora diventa sponsor tecnico del club [[Benetton Rugby Treviso]].
===
Durante la sua carriera, [[Floyd Mayweather Jr. vs. Manny Pacquiao|Mayweather]] ha indossato gli indumenti e le scarpe Diadora nei suoi allenamenti e incontri. Oltre a lui ha sponsorizzato e collaborato con diverse squadre e atleti emergenti nel mondo della boxe amatoriale e professionistica e finanziato competizioni di boxe a livello locale e internazionale, contribuendo a far crescere e sviluppare il settore.
▲Il nome venne suggerito a Danieli da un suo rappresentante: Diadora era il nome antico di Zara, la città dalmata in cui era nato e da dove era dovuto fuggire profugo in Italia, a seguito della cessione della città alla Iugoslavia.<ref name="ReferenceA"/> C'è anche chi sostiene che prese spunto da uno storico sodalizio sportivo fondato nel 1898 a Zara e rifondato poi dagli esuli nel 1962 al [[Lido di Venezia]], il [[Circolo Canottieri Diadora]]. Etimologicamente di derivazione greca, ''Diadora'' ha comunque un doppio significato: il primo si lega alla zona dalmata di [[Zara]] (più precisamente, con ''Diadora'' veniva indicato lo zaratino); il secondo significato deriva dall'unione dei termini ''Dia'' e ''Dora'', che in italiano si può tradurre con 'condivisione di doni o onori'.
==
▲Il logo creato nel [[1972]], chiamato ''cinque palle'', era composto di cinque cerchi formati delle lettere in minuscolo ''d, a, do, a,'' a somiglianza del simbolo delle [[Giochi olimpici|Olimpiadi]]; nel [[1973]] alla scritta, più spessa e con le lettere maggiormente distanziate e piene, si aggiunge un fregio che diverrà il logo dell'azienda, disegnato dall'ex dipendente Sergio Gallina;
Dalla gestione Enrico Moretti Polegato, Diadora ha avviato delle politiche di sostenibilità lungo tutta la filiera produttiva, come risulta dal rapporto di sostenibilità pubblicato nel 2021. L'approccio collaborativo utilizzato dall'azienda nei confronti dei fornitori permette di verificare le condizioni del personale e dei fornitori stessi. Nel 2021 l'azienda ha aderito all'iniziativa Better Cotton per contribuire al miglioramento delle condizioni di vita delle comunità che dipendono dalla coltivazione del cotone in modo più sostenibile, proteggendo e ripristinando contestualmente l'ambiente.<ref>{{Cita web|url=https://ilnuovoterraglio.it/polegato-diadora-la-sostenibilita-deve-essere-qualcosa-che-sei-non-qualcosa-che-fai/|titolo=Diadora: “La sostenibilità deve essere qualcosa che sei, non qualcosa che fai"|autore=Nicola Zaffalon|sito=Il Nuovo Terraglio|data=11 ottobre 2022|lingua=it|accesso=16 febbraio 2024}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.pambianconews.com/2020/12/10/diadora-e-storicita-e-italianita-con-un-occhio-attento-alla-sostenibilita-306540/|titolo=Diadora è storicità e italianità. Con un occhio attento alla sostenibilità - Pambianconews notizie e aggiornamenti moda, lusso e made in Italy|sito=https://www.pambianconews.com/|data=10 dicembre 2020|lingua=it|accesso=16 febbraio 2024}}</ref>
▲Diadora è diventata famosa soprattutto grazie alla campagna di sponsorizzazione di squadre e atleti nazionali ed internazionali cominciata negli anni Settanta e proseguita fino a oggi.
Negli ultimi anni Diadora si è aggiudicata le certificazioni di sostenibilità dall’ente certificatore Ecovadis, medaglia d’oro nel 2020-21, medaglia di platino nel 2021-22 e medaglia d’oro nel 2024-25.<ref>{{Cita web|url=https://www.elle.com/it/moda/ultime-notizie/a32247288/diadora-collezione-sportswear-eco/|titolo="La sostenibilità è un percorso, non un punto di arrivo" nel DNA di Diadora business fa rima con eco|sito=ELLE|data=23 aprile 2020|lingua=it|accesso=16 febbraio 2024}}</ref>
▲Secondo la ''Guida al vestire critico''<ref>{{Cita libro|titolo=Guida al vestire critico|autore=Centro nuovo modello di sviluppo|anno=2006|editore=EMI Editrice Missionaria Italiana|città=Bologna|ISBN=978-88-307-1514-1}} (poi pubblicato in Spagna da Editorial Popular nel 2007 col titolo ''Guía ética de las marcas'')</ref>, «Diadora ottiene parte dei suoi prodotti da terzisti localizzati in [[Cina]], [[Birmania]] e [[Vietnam]], paesi che vietano ogni libertà sindacale»; la stessa fonte afferma che «nel 2001, nella fabbrica [[indonesia]]na [[PT Istana Garmindo Jaya]], che produceva per diverse imprese europee, fra cui [...] Diadora, un sindacalista è stato licenziato.<ref>''[https://archive.cleanclothes.org/urgent-actions-list/685-help-needed-for-fired-union-activist-in-indonesia Help needed for fired union activist in Indonesia] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160304094814/https://archive.cleanclothes.org/urgent-actions-list/685-help-needed-for-fired-union-activist-in-indonesia |data=4 marzo 2016 }}'' sul sito web della Clean Clothes Campaign</ref> [...] vi sono state proteste dei lavoratori per chiedere il reintegro del sindacalista, ma la dirigenza ha rifiutato. Per giunta ha impedito agli scioperanti il rientro in fabbrica».
==
<references/>
==
* Gian Paolo Ormezzano, ''Scarpe Diem. Cinquant'anni della Diadora dei Danieli'', Montebelluna, Edizioni Zanetti, 2012. ISBN 88-9789-117-9
==
{{interprogetto}}
==
* {{Collegamenti esterni}}
{{portale|Veneto|aziende|moda|sport}}
[[Categoria:Aziende italiane di abbigliamento]]
|