David (Michelangelo): differenze tra le versioni

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Nella commissione che doveva scegliere il luogo di esposizione dell'opera figuravano, tra gli altri, gli artisti famosi attivi in città: [[Sandro Botticelli]], [[Filippino Lippi]], [[Leonardo da Vinci]], [[Pietro Perugino]], [[Lorenzo di Credi]], [[Antonio da Sangallo il Vecchio|Antonio]] e [[Giuliano da Sangallo]], [[Simone del Pollaiolo]], [[Andrea della Robbia]], [[Cosimo Rosselli]], [[Davide Ghirlandaio]], [[Francesco Granacci]], [[Piero di Cosimo]], [[Andrea Sansovino]]. Le ipotesi plausibili erano diverse: Botticelli, isolatamente, preferiva una collocazione nei pressi del Duomo<ref name="G142" />; l'araldo del Comune, sostenuto ''in primis'' da Filippino Lippi, prevedeva una collocazione a lato della porta principale di [[Palazzo Vecchio]], affacciata sulla piazza; altri suggerirono anche al centro del suo cortile; un'altra strada indicava una collocazione sotto la [[Loggia della Signoria]]<ref name="B94" />.
 
Le ragioni della seconda opzione, proposta da [[Giuliano da Sangallo]], erano essenzialmente conservative, poichèpoiché il marmo della statua era [[#Il problema del marmo|debole e "chotto"]] (infatti, come dal Sangallo ipotizzato, si sarebbe poi rovinato). A questa idea aderì Leonardo da Vinci, che prese parola per suggerire una collocazione dell'opera a ridosso della parete breve della loggia, incorniciata da una nicchia, "in modo che non guasti le cerimonie delli ufficiali". Si trattava di un'ipotesi che relegava la statua in posizione defilata, equivocandone l'essenza fisica e ribaltandone i valori formali. Vi si è voluto leggere uno spunto polemico tra i due geni, tra i quali dovevano correre pessimi rapporti. Leonardo infatti scrisse che non apprezzava gli "eccessi" anatomici<ref>Da {{cita|Magnano}}.</ref> che fanno parte dello stile michelangiolesco e dei suoi seguaci, pur senza mai citare direttamente il rivale<ref name="M140">{{cita|Magnano|p. 140}}.</ref>: in uno schizzo che fece del ''David'' si vede chiaramente come l'enfasi muscolare, calata nel suo stile morbido e soffuso, appare quanto mai retorica e fuori luogo.
 
La posizione leonardesca rimase minoritaria e alla fine prevalse la posizione di Filippino Lippi. Si optò quindi per una collocazione di massimo risalto all'aperto, dominante e autorevole davanti a [[Palazzo Vecchio]]<ref name="M141">{{cita|Magnano|p. 141}}.</ref>, al posto della ''[[Giuditta (Donatello)|Giuditta]]'' di [[Donatello]]: la statua doveva simboleggiare la forza della nuova repubblica.