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{{Divisione amministrativa
|Nome = Savogna
|Nome ufficiale = {{it}} Savogna, {{sl}} Sauodnja<ref>{{Cita web|url=https://www.consiglio.regione.fvg.it/cms/export/sites/consiglio/home/.allegati/Terza-conferenza-lingua-slovena-2021/3.-Verifica-attuazione-art.-10-Legge-38.pdf|titolo=Verifica del grado di attuazione delle disposizioni ai sensi dell’art. 10 della Legge di tutela n. 38/2001 in materia di insegne pubbliche e toponomastica}}</ref>
|Nome ufficiale =
|Panorama = Chiesa dei Santi Ermacora e Fortunato (Savogna) 01.jpg
|Panorama =
|Didascalia = La chiesa parrocchiale
|Bandiera = Savogna-Gonfalone.png
|Voce bandiera =
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|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Friuli-Venezia Giulia
|Divisione amm grado 2 = noUdine
|Amministratore locale = GermanoTatiana CendouBragalini
|Partito = [[Lista civica]]
|Data elezione = 813-506-20122022
|Data istituzione =
|Altitudine =
|Abitanti = 373
|Note abitanti = [http://demo.istat.it/bilmens2018gen/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 31 agosto 2018.
|Aggiornamento abitanti = 31-8-2018
|Sottodivisioni = vedi [[#Frazioni|elenco]]
|Divisioni confinanti = [[Caporetto]] (''Kobarid'') (SLO), [[Grimacco]], [[Pulfero]], [[San Leonardo (Italia)|San Leonardo]], [[San Pietro al Natisone]]
|Lingue = [[Lingua italiana|italiano]], [[Lingua slovena|sloveno]]
|Lingue =
|Zona sismica = 21
|Gradi giorno = 2750
|Nome abitanti = {{it}} savognesi<br />{{sl}} sovodenjci
|Patrono = [[Ermagora e Fortunato|Santisanti Ermacora e Fortunato]]
|Festivo = 12 luglio
|PIL =
|PIL procapite =
|Mappa = Map of comune of Savogna (province of Udine, region Friuli-Venezia Giulia, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Savogna nella ex provincia di Udine
|Diffusività =
}}
'''Savogna''' (''Sauodnja'' in [[diffusione dello sloveno in Italia|dialetto sloveno locale]]<ref name="ReferenceA">{{citaCita libro| AA. | VV. | Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani. | 1996 | GARZANTIGarzanti | Milano | isbn=88-11-30500-4 | p=609 | url=https://archive.org/details/dizionarioditopo00unse/page/609 }}</ref><ref>{{cita web |titolo=D.P.R. 12 settembre 2007|url=http://www.minoranzelinguistiche.provincia.tn.it/binary/pat_minoranze_2011/normativa_regioni/D.P.R._12_09_2007_Regione_Friuli_Venezia_Giulia.1375433577.pdf|accesso=28 febbraio 2016 |editore=Regione Friuli Venezia Giulia}}</ref>, ''Sovodnje'' in [[Lingua slovena|sloveno]]<ref name="ReferenceA" /> ''Savògne'' in [[Lingua friulana|friulano]]<ref>{{cita web|url=http://www.friul.net/diz_toponomastico/diz_toponomastico.php?lingua=fr&mostra=185|titolo=Dizionario toponomastico fiul.net|accesso=30 novembre 2011}}</ref>, ''Sovodnje'' in [[Lingua slovena|sloveno]]<ref name="ReferenceA"/>) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di 373{{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> del [[Friuli-Venezia Giulia]].
 
== Geografia fisica ==
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====Orografia====
Il territorio comunale ha una estensione di 22,11 [[Chilometro quadroquadrato|km²]] ed una altitudine compresa tra i 196 [[Livello del mare|m s.l.m.]] del fondovalle ed i 1641 metri della cima del monte [[Matajur (montagna)|Matajur]]. È formato dalle vallate del torrente Alberone e del torrente Rieca, dalle pendici meridionali del monte Matajur e dagli ultimi contrafforti settentrionali del [[monte Colovrat]].<br />Il territorio del Comune è prevalentemente montano con il Matajur che domina tutte le vallate sottostanti e sulla cui sommità passano i confini comunali e quelli con la repubblica di [[Slovenia]]. Le altre cime presenti sono composte dagli ultimi contrafforti settentrionali del [[monte Colovrat]] e precisamente il monte San Giovanni, alto 704 [[Livello del mare|m s.l.m.]] ed il monte San Egidio, alto 634 [[Livello del mare|m s.l.m.]] La parte più interessante dal punto di vista alpinistico del territorio comunale, cioè quella che conduce alla vetta del monte Matajur, è attraversata dai Sentieri Italia contraddistinti dai segnavia CAI numero 736 e 745 (Alta Via Valli del Natisone), numero 725 (Sentiero naturalistico monte Matajur) e dal sentiero numero 749.<ref name=tabacco>Carta topografica per escursionisti 1:25000 "Valli del Natisone e Cividale del Friuli"-Foglio 041, Tabacco editrice</ref>.
 
====Idrografia====
Il territorio comunale è attraversato dal torrente Alberone, che dà il nome alla vallata dove sorge Savogna. Nasce dalla sorgente Skrila a 1403 [[Livello del mare|m s.l.m.]], sul fianco meridionale del Matajur ed agli inizi scorre con i nomi di Skrila e di Skaunjak e, dopo essere giunto nelle vicinanze dell'abitato di Losaz, assume il nome definitivo di Alberone. Dopo aver raccolto le acque di tutti i torrentelli che scendono dal Matajur (Deposa, Mollo, Mesce, Fuso, Iesina, ecc) e di quelle, più abbondanti, dei torrenti Rieca e [[Cosizza]], l'Alberone confluisce nel fiume [[Natisone]] nei pressi del paese di Ponte San Quirino. Il torrente Rieca ha invece origine sul monte Moruzzo nei pressi di Luicco e, dopo aver percorso 3 chilometri in [[Slovenia]], entra in Italia nei pressi di Polava e scende, formando innumerevoli cascatelle, fino a Savogna dove si unisce all'Alberone. Nei pressi di Cepletischis il torrente Rieca, per la continua erosione delle rocce carbonatiche, forma una forra larga appena qualche metro e profonda 20 metri, che può essere ammirata dal ponte della strada che sale verso il passo del Prievalo.
 
====Geodesia e sismologia storica====
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{{ClimaAnnuale
| nome = SAVOGNASavogna MONTEMAGGIOREMontemaggiore
<!-- Temperature massime mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in °C), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
| tempmax01 = 2.3
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== Origini del nome ==
Il toponimo di Savogna deriva daladalla voce slovena ''sovodenj'', che in italiano significa "luogo di confluenza di due corsi d'acqua" (in questo caso dei torrenti Alberone e Rieca).<ref name= UTET>{{cita libro| AA. | VV. | Dizionario di toponimastica-Storia e significato dei nomi geografica italiani| 1990 | UTET editore | Torino|p= 609}}</ref>
 
Il toponimo venne indicato già nel XV secolo con la dicitura ''in villa Zavodnja''<ref name=UTET/>.
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{{vedi anche|Storia del Friuli|Slavia friulana}}
La regione fu abitata sino dai tempi più antichi. Scavi effettuati nella grotta chiamata "Velika Jama" hanno portato al rinvenimento di notevoli reperti (frammenti ceramici, ossa lavorate, conchiglie) del neolitico e del bronzo antico<ref name = Marinelli/><ref>Francesco Musoni, ''La "Velika Jama"'', Mondo sotterraneo, Udine, 1904-1905.</ref>; presso Gabrovizza sono state rinvenute un'ascia di rame piatta, forse riferita al bronzo antico<ref>Franco Anelli, ''Bronzi romani del cividalese'', atti accademia scienza letteratura arti Udine, 1954-1957.</ref>, e monete del terzo secolo a.C.<ref>Amelio Tagliaferri, ''Coloni e legionari romani nel Friuli celtico'', vol. I e II, Pordenone, 1986.</ref>.
 
La località di Savogna venne nominata per la prima volta in documenti risalenti al [[XV secolo]] dove viene indicata come "villa Zavonja".<ref name = UTET/> La storia del Comune si identifica con quella della [[Slavia veneta]]. Nel [[secolo VII]] popolazioni slave entrarono in [[Italia]], al seguito degli [[Avari]], ed occuparono e colonizzarono le [[Valli del Natisone]]. Ebbero diversi scontri, con alterne fortune, con i [[Longobardi]], che dopo il [[568]] avevano conquistato quasi tutta la penisola. Le azioni bellicose terminarono dopo la stipula di un trattato che definiva i confini tra le due comunità e lasciava le terre della zona collinosa alle popolazioni slave.
 
In seguito, la popolazione delle [[Valli del Natisone]], dal periodo del [[Patriarcato di Aquileia]] sino alla caduta della [[Repubblica di Venezia]], godette, come riconoscenza dell'azione di controllo e difesa dei confini nord-orientali del Friuli svolta dalle milizie locali all'uopo costituite,<ref name=podrecca>Carlo Podrecca, ''La Slavia Italiana'', Fulvio Giovanni editore in Cividale, 1884.</ref> di una notevole autonomia amministrativa e giudiziaria; queste funzioni venivano infatti gestite dagli Arenghi[[Arengo|arenghi]] formati dai rappresentanti (decani) eletti dalle famiglie dei paesi più importanti delle due Banche di Merso ed Antro. Il territorio comunale faceva parte, con le contrade di Cepletischis, Savogna e Brizza, della banca di Antro. L'Arengo dei decani delle convalli di Antro si riuniva, per il disbrigo degli affari amministrativi e giudiziari di prima istanza relativi alle popolazioni della Val Natisone e della Valle dell'Alberone, intorno alla lastra di pietra posta all'ombra dei tigli che crescevano nei pressi dell'abitato di Biacis. Le due Banche di Antro e Merso formavano poi, insieme, il Grande Arengo che si riuniva, ordinariamente una volta all'anno, nei pressi della chiesetta di [[Chiesa di San Quirino (San Pietro al Natisone)|San Quirino]] e trattava gli interessi generali di tutta la Slavia veneta.<ref name = Marinelli/>
 
L'arrivo delle truppe di [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]] e la conseguente imposizione del sistema amministrativo francese, portò alla soppressione di ogni forma di autonomia locale ed alla suddivisione del territorio in "comuni" previa abolizione delle 36 "[[Vicinia|vicinie]]" esistenti. In particolare, nelle Valli del Natisone furono istituiti gli otto comuni di San Pietro, San Leonardo, Savogna, Stregna, Drenchia, Grimacco, Rodda e Tarcetta (gli ultimi due nel 1928 si fusero formando il comune di Pulfero). Nel [[1797]], con il [[Trattato di Campoformio]], la ''Benečija'' ([[Slavia veneta]]) venne assegnata in amministrazione all'[[Monarchia asburgica|Austria]]; successivamente, dopo la [[pace di Presburgo]] passò, per un breve periodo, al [[Regno d'Italia]] (1805-1814)|Regno d'Italia napoleonico]]. Nel [[1815]], dopo la stipula della [[convenzione di Schiarino-Rizzino]] tornò all'Austria come parte integrante del [[Regno Lombardo-Veneto|Regno Lombardo Veneto]]. Infine nel [[1866]], a seguito della [[terza guerra d'indipendenza]], dopo la [[trattato di Vienna (1866)|pace di Vienna]] ed il [[plebiscito del Veneto del 1866]], si staccò dai domini absburgici per passare sotto il [[Regno d'Italia]] (1861-1946)|Regno d'Italia sabaudo]]<ref name = Marinelli/>.
 
Le alture del Comune sono ricordate anche per gli avvenimenti legati alla [[prima guerra mondiale]]. Sulla cima del [[Matajur (montagna)|Matajur]] e sui contrafforti del [[Monte Colovrat|Colovrat]] passava infatti l'estrema linea difensiva approntata dalla [[2ª Armata (Regio Esercito)|2ª Armata]] per impedire l'avanzata del nemico nella pianura friulana in caso di ritirata delle truppe combattenti nelle linee avanzate. La mattina del 24 ottobre 1917, con l'inizio della [[battaglia di Caporetto]], tutto il territorio comunale venne interessato da un violento bombardamento che provocò ingenti danni e perdite di vite umane sia militari che civili. Successivamente il tenente [[Erwin Rommel]], con un attacco a sorpresa, riuscì ad annientare la resistenza delle truppe italiane dislocate sul monte Colovrat per poi dirigersi verso il monte Matajur ed a conquistarne la vetta, inutilmente difesa dalla brigata Salerno. La caduta del monte dette via libera alla veloce invasione delle truppe nemiche che, attraverso i valichi di Stupizza e [[Luico]]/Polava, si riversarono nella pianura friulana per poi arrestarsi solo sulla linea del Piave. In quei frangenti, nei pressi di Polava si tennero alcuni degli scontri di maggiore entità tra i militari italiani e le [[Imperiale e regio esercito|truppe austroungariche]].
 
===Simboli===
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con DPR del 12 giugno 1984.<ref>{{cita web|url= http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.printDetail.html?4623 |titolo= Savogna |sito= Archivio Centrale dello Stato |accesso= 31 marzo 2024 }}</ref>
{{Citazione|Semipartito troncato in scaglione: nel primo d'azzurro, al monte Matajur d'argento, stilizzato; nel secondo d'argento, alla genziana e alla stella alpina al naturale, unite in punta; nel terzo di verde, allo scaglione rovesciato e ridotto, d'azzurro. Ornamenti esteriori da Comune.}}
Il gonfalone è un drappo di bianco.
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
=== Architetture religiose ===
* nel capoluogo comunale: [[chiesa dei Santi Ermacora e Fortunato (Savogna)|chiesa parrocchiale dei Santi Ermacora e Fortunato]], edificata nel [[1919]];
* A Montemaggiore: chiesa dei Santi Gervasio e Protasio, risalente al [[XX secolo]]
* A Stermizza: chiesa di Sant'Andrea Apostolo, risalente al [[XIX secolo]]
* A Vernassino: chiesa dei Santi Primo e Feliciano
* A Cepletischis: chiesa della Santa Croce, consacrata il 9 settembre del 1896
* A Brizza: chiesa di [[Santa Lucia]] "in monte", costruita ad una quota di 581 metri s.l.m. nella prima metà del [[XVI secolo]], consacrata nel [[1568]] e restaurata nel [[1773]] e nel [[1782]]; ha all'interno un altare ligneo del [[1782]];
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=== Affreschi di carattere religioso ===
A testimonianza della religiosità popolare degli antichi abitanti del Comune, sulla facciate di diverse abitazioni private sono visibili affreschi di natura sacra ancora relativamente ben conservati e quasi tutti attribuiti al pittore friulano Jacob Malar (Jacum Pitor)<ref>{{cita web|url=http://www.friul.net/dizionario_biografico/?id=2478&x=1|titolo=MENEGHINI Giacomo|accesso=12 settembre 2014|dataarchivio=13 settembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140913011348/http://www.friul.net/dizionario_biografico/?id=2478&x=1|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.dizionariobiograficodeifriulani.it/meneghini-giacomo-detto-jacun-pitor/|titolo=MENEGHINI GIACOMO|accesso=10 ottobre 2020}}</ref>. Tra i tanti si possono ammirare<ref name=chiese/>:
* a Cepletischis un affresco dei primi del Novecento raffigurante la [[Sacra Famiglia]];
* a Stermizza un affresco raffigurante la Madonna Regina con in braccio il Bambino Gesù, datato fine [[1800]];
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=== Centro buddista ===
[[File:POLAVA un pezzo di Tibet in Benecia - panoramio.jpg|Il Centro buddista|thumb|right]]
Presso l'abitato di Polava è operante dal [[1990]] il Centro buddista Cian Ciub Ciö Ling. Il Centro è stato recentemente ingrandito con la realizzazione di una nuova sede ed è stato visitato, nel dicembre del [[2007]], dal XIV [[Dalai Lama]]<ref>{{cita web|url=http://www.cianciubcioling.com/|titolo=Cian Ciub Ciö Ling|accesso=25 marzo 2013}}</ref>.
 
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{{ComuniAmminPrec
|[[2012]]
|[[2022]]
|in carica
|Cendou Germano
|[[Lista civica]]
|[[Sindaco]]
|}}
{{ComuniAmminPrec
|[[2022]]
|in carica
|Bragalini Tatiana
|[[Lista civica]]
|[[Sindaco]]
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=== Altre informazioni amministrative ===
Il comune, dopo la soppressione della [[Comunità Montana del Torre, Natisone e Collio]]<ref>{{cita web|url=http://www.torre.utifvg.it/index.php?id=3987&tx_news_pi1%5Bnews%5D=202&cHash=d508649afdf9e96f1b4efb946fff9980|titolo=Piano di successione e subentro della Comunità montana del Torre, Natisone e Collio|accesso=18 maggio 2018|dataarchivio=18 maggio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180518200114/http://www.torre.utifvg.it/index.php?id=3987&tx_news_pi1%5Bnews%5D=202&cHash=d508649afdf9e96f1b4efb946fff9980|urlmorto=sì}}</ref>, fa parte della [[UTI Unioni Territoriali Intercomunali FVG|Unione Territoriale Intercomunale (UTI)]] del Natisone <ref>{{cita web|url=http://www.natisone.utifvg.it/|titolo=Unione Territoriale Intercomunale del Natisone|accesso=31 gennaio 2017}}</ref>.<br/> Dal 1º gennaio 2021, a seguito della soppressione delle UTI, è entrato a far parte della Comunità montana Natisone e Torre.<ref>{{cita web|url=https://www.consiglio.regione.fvg.it/cms/hp/informazioni/0495.html|titolo=Esercizio coordinato di funzioni e servizi tra gli enti locali del Friuli Venezia Giulia e istituzione degli Enti di decentramento regionale|accesso=3 gennaio 2021}}</ref>
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
* [[Olinto Marinelli]], ''Guida delle [[Prealpi Giulie]]'', Società Alpina Friulana, Udine, 1912 (Riedizione a cura della sottosezione "Val Natisone" del [[Club Alpino Italiano]], Atesa Editrice, [[San Pietro al Natisone]], 1977);
* Roberto Dapit, ''La [[Slavia Friulana]]'', CooperatiaCooperativa Lipa editrice, San Pietro al Natisone, 1995;
* AA.VV., ''[[Valli del Natisone]] Nediške Doline - Ambiente, Cultura popolare, Arte, Tradizioni popolari, Lingua, Storia'', Cooperativa Lipa editrice, San Pietro al Natisone, 2000;
* AA.VV., ''[[Clenia]] Klenje'', Ideagrafica editrice, Premariacco (UD), 2000.
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== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Savogna|testo=L. 15 dicembre 1999, n. 482 - Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche|testo_etichetta=L. 15 dicembre 1999, n. 482 - Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche}}
 
== Collegamenti esterni ==
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{{Portale|Friuli-Venezia Giulia|Udine}}
 
[[Categoria:Comuni d'Italia confinanti con la SloveniaSavogna]]
[[Categoria:Comuni della provincia di Udine]]
[[Categoria:Comuni italiani di lingua slovena]]