Savogna: differenze tra le versioni
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{{Divisione amministrativa 
|Nome = Savogna 
|Nome ufficiale = {{it}} Savogna, {{sl}} Sauodnja<ref>{{Cita web|url=https://www.consiglio.regione.fvg.it/cms/export/sites/consiglio/home/.allegati/Terza-conferenza-lingua-slovena-2021/3.-Verifica-attuazione-art.-10-Legge-38.pdf|titolo=Verifica del grado di attuazione delle disposizioni ai sensi dell’art. 10 della Legge di tutela n. 38/2001 in materia di insegne pubbliche e toponomastica}}</ref> 
|Panorama = Chiesa dei Santi Ermacora e Fortunato (Savogna) 01.jpg 
|Didascalia = La chiesa parrocchiale 
|Bandiera = Savogna-Gonfalone.png 
|Voce bandiera =  
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|Grado amministrativo = 3 
|Divisione amm grado 1 = Friuli-Venezia Giulia 
|Divisione amm grado 2 =  
|Amministratore locale =  
|Partito = [[Lista civica]] 
|Data elezione =  
|Data istituzione =  
|Altitudine =  
|Sottodivisioni = vedi [[#Frazioni|elenco]] 
|Divisioni confinanti = [[Caporetto]] (''Kobarid'') (SLO), [[Grimacco]], [[Pulfero]], [[San Leonardo (Italia)|San Leonardo]], [[San Pietro al Natisone]] 
|Lingue = [[Lingua italiana|italiano]], [[Lingua slovena|sloveno]] 
|Zona sismica =  
|Gradi giorno = 2750 
|Nome abitanti = {{it}} savognesi<br />{{sl}} sovodenjci 
|Patrono = [[Ermagora e Fortunato| 
|Festivo = 12 luglio 
|PIL =  
|PIL procapite =  
|Mappa = Map of comune of Savogna (province of Udine, region Friuli-Venezia Giulia, Italy).svg 
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Savogna nella ex provincia di Udine 
}} 
'''Savogna''' (''Sauodnja'' in [[diffusione dello sloveno in Italia|dialetto sloveno locale]]<ref name="ReferenceA">{{ 
== Geografia fisica == 
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====Orografia==== 
Il territorio comunale ha una estensione di 22,11 [[Chilometro  
====Idrografia==== 
Il territorio comunale è attraversato dal torrente Alberone, che dà il nome alla vallata dove sorge Savogna. Nasce dalla sorgente Skrila a 1403 [[Livello del mare|m s.l.m.]], sul fianco meridionale del Matajur ed agli inizi scorre con i nomi di Skrila e di Skaunjak e, dopo essere giunto nelle vicinanze dell'abitato di Losaz, assume il nome definitivo di Alberone. Dopo aver raccolto le acque di tutti i torrentelli che scendono dal Matajur (Deposa, Mollo, Mesce, Fuso, Iesina, ecc) e 
====Geodesia e sismologia storica==== 
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{{ClimaAnnuale 
| nome =  
<!-- Temperature massime mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in °C), da gennaio (01) a dicembre (12) --> 
| tempmax01 = 2.3 
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== Origini del nome == 
Il toponimo di Savogna deriva  
Il toponimo venne indicato già nel XV secolo con la dicitura ''in villa Zavodnja''<ref name=UTET/>. 
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{{vedi anche|Storia del Friuli|Slavia friulana}} 
La regione fu abitata sino dai tempi più antichi. Scavi effettuati nella grotta chiamata "Velika Jama" hanno portato al rinvenimento di notevoli reperti (frammenti ceramici, ossa lavorate, conchiglie) del neolitico e del bronzo antico<ref name = Marinelli/><ref>Francesco Musoni, ''La "Velika Jama"'', Mondo sotterraneo, Udine, 1904-1905.</ref>; presso Gabrovizza sono state rinvenute un'ascia di rame piatta, forse riferita al bronzo antico<ref>Franco Anelli, ''Bronzi romani del cividalese'', atti accademia scienza letteratura arti Udine, 1954-1957.</ref>, e monete del terzo secolo a.C.<ref>Amelio Tagliaferri, ''Coloni e legionari romani nel Friuli celtico'', vol. I e II, Pordenone, 1986.</ref>. 
La località di Savogna venne nominata per la prima volta in documenti risalenti al [[XV secolo]] dove viene indicata come "villa Zavonja".<ref name = UTET/> La storia del Comune si identifica con quella della [[Slavia veneta]]. Nel [[secolo VII]] popolazioni slave entrarono in [[Italia]], al seguito degli [[Avari]], ed occuparono e colonizzarono le [[Valli del Natisone]]. Ebbero diversi scontri, con alterne fortune, con i [[Longobardi]], che dopo il [[568]] avevano conquistato quasi tutta la penisola. Le azioni bellicose terminarono dopo la stipula di un trattato che definiva i confini tra le due comunità e lasciava le terre della zona collinosa alle popolazioni slave. 
In seguito, la popolazione delle [[Valli del Natisone]], dal periodo del [[Patriarcato di Aquileia]] sino alla caduta della [[Repubblica di Venezia]], godette, come riconoscenza dell'azione di controllo e difesa dei confini nord-orientali del Friuli svolta dalle milizie locali all'uopo costituite,<ref name=podrecca>Carlo Podrecca, ''La Slavia Italiana'', Fulvio Giovanni editore in Cividale, 1884.</ref> di una notevole autonomia amministrativa e giudiziaria; queste funzioni venivano infatti gestite dagli  
L'arrivo delle truppe di [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]] e la conseguente imposizione del sistema amministrativo francese, portò alla soppressione di ogni forma di autonomia locale ed alla suddivisione del territorio in "comuni" previa abolizione delle 36 "[[Vicinia|vicinie]]" esistenti. In particolare, nelle Valli del Natisone furono istituiti gli otto comuni di San Pietro, San Leonardo, Savogna, Stregna, Drenchia, Grimacco, Rodda e Tarcetta (gli ultimi due nel 1928 si fusero formando il comune di Pulfero). Nel [[1797]], con il [[Trattato di Campoformio]], la ''Benečija'' ([[Slavia veneta]]) venne assegnata in amministrazione all'[[Monarchia asburgica|Austria]]; successivamente, dopo la [[pace di Presburgo]] passò, per un breve periodo, al [[Regno d'Italia 
Le alture del Comune sono ricordate anche per gli avvenimenti legati alla [[prima guerra mondiale]]. Sulla cima del [[Matajur (montagna)|Matajur]] e sui contrafforti del [[Monte Colovrat|Colovrat]] passava infatti l'estrema linea difensiva approntata dalla [[2ª Armata (Regio Esercito)|2ª Armata]] per impedire l'avanzata del nemico nella pianura friulana in caso di ritirata delle truppe combattenti nelle linee avanzate. La mattina del 24 ottobre 1917, con l'inizio della [[battaglia di Caporetto]], tutto il territorio comunale venne interessato da un violento bombardamento che provocò ingenti danni e perdite di vite umane sia militari che civili. Successivamente il tenente [[Erwin Rommel]], con un attacco a sorpresa, riuscì ad annientare la resistenza delle truppe italiane dislocate sul monte Colovrat per poi dirigersi verso il monte Matajur ed a conquistarne la vetta, inutilmente difesa dalla brigata Salerno. La caduta del monte dette via libera alla veloce invasione delle truppe nemiche che, attraverso i valichi di Stupizza e [[Luico]]/Polava, si riversarono nella pianura friulana per poi arrestarsi solo sulla linea del Piave. In quei frangenti, nei pressi di Polava si tennero alcuni degli scontri di maggiore entità tra i militari italiani e le [[Imperiale e regio esercito|truppe austroungariche]]. 
===Simboli=== 
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con DPR del 12 giugno 1984.<ref>{{cita web|url= http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.printDetail.html?4623 |titolo= Savogna |sito= Archivio Centrale dello Stato |accesso= 31 marzo 2024 }}</ref> 
{{Citazione|Semipartito troncato in scaglione: nel primo d'azzurro, al monte Matajur d'argento, stilizzato; nel secondo d'argento, alla genziana e alla stella alpina al naturale, unite in punta; nel terzo di verde, allo scaglione rovesciato e ridotto, d'azzurro. Ornamenti esteriori da Comune.}} 
Il gonfalone è un drappo di bianco. 
== Monumenti e luoghi d'interesse == 
=== Architetture religiose === 
* nel capoluogo comunale: [[chiesa dei Santi Ermacora e Fortunato (Savogna)|chiesa parrocchiale dei Santi Ermacora e Fortunato]], edificata nel [[1919]]; 
* A Montemaggiore: chiesa dei Santi Gervasio e Protasio, risalente al [[XX secolo]] 
* A Stermizza: chiesa di Sant'Andrea Apostolo, risalente al [[XIX secolo]] 
* A Cepletischis: chiesa della Santa Croce, consacrata il 9 settembre del 1896 
* A Brizza: chiesa di [[Santa Lucia]] "in monte", costruita ad una quota di 581 metri s.l.m. nella prima metà del [[XVI secolo]], consacrata nel [[1568]] e restaurata nel [[1773]] e nel [[1782]]; ha all'interno un altare ligneo del [[1782]]; 
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=== Affreschi di carattere religioso === 
A testimonianza della religiosità popolare degli antichi abitanti del Comune, sulla facciate di diverse abitazioni private sono visibili affreschi di natura sacra ancora relativamente ben conservati e quasi tutti attribuiti al pittore friulano Jacob Malar (Jacum Pitor)<ref>{{cita web|url=http://www.friul.net/dizionario_biografico/?id=2478&x=1|titolo=MENEGHINI Giacomo|accesso=12 settembre 2014|dataarchivio=13 settembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140913011348/http://www.friul.net/dizionario_biografico/?id=2478&x=1|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.dizionariobiograficodeifriulani.it/meneghini-giacomo-detto-jacun-pitor/|titolo=MENEGHINI GIACOMO|accesso=10 ottobre 2020}}</ref>. Tra i tanti si possono ammirare<ref name=chiese/>: 
* a Cepletischis un affresco dei primi del Novecento raffigurante la [[Sacra Famiglia]]; 
* a Stermizza un affresco raffigurante la Madonna Regina con in braccio il Bambino Gesù, datato fine [[1800]]; 
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=== Centro buddista === 
[[File:POLAVA un pezzo di Tibet in Benecia - panoramio.jpg|Il Centro buddista|thumb|right]] 
Presso l'abitato di Polava è operante dal [[1990]] il Centro buddista Cian Ciub Ciö Ling. Il Centro è stato recentemente ingrandito con la realizzazione di una nuova sede ed è stato visitato, nel dicembre del [[2007]], dal XIV [[Dalai Lama]]<ref>{{cita web|url=http://www.cianciubcioling.com/|titolo=Cian Ciub Ciö Ling|accesso=25 marzo 2013}}</ref>. 
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{{ComuniAmminPrec 
|[[2012]] 
|[[2022]] 
|in carica▼ 
|Cendou Germano  
|[[Lista civica]] 
|[[Sindaco]] 
|}} 
{{ComuniAmminPrec 
|[[2022]] 
▲|in carica 
|Bragalini Tatiana  
|[[Lista civica]] 
|[[Sindaco]] 
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=== Altre informazioni amministrative === 
Il comune, dopo la soppressione della [[Comunità Montana del Torre, Natisone e Collio]]<ref>{{cita web|url=http://www.torre.utifvg.it/index.php?id=3987&tx_news_pi1%5Bnews%5D=202&cHash=d508649afdf9e96f1b4efb946fff9980|titolo=Piano di successione e subentro della Comunità montana del Torre, Natisone e Collio|accesso=18 maggio 2018|dataarchivio=18 maggio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180518200114/http://www.torre.utifvg.it/index.php?id=3987&tx_news_pi1%5Bnews%5D=202&cHash=d508649afdf9e96f1b4efb946fff9980|urlmorto=sì}}</ref>, fa parte della [[UTI Unioni Territoriali Intercomunali FVG|Unione Territoriale Intercomunale (UTI)]] del Natisone 
== Note == 
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== Bibliografia == 
* [[Olinto Marinelli]], ''Guida delle [[Prealpi Giulie]]'', Società Alpina Friulana, Udine, 1912 (Riedizione a cura della sottosezione "Val Natisone" del [[Club Alpino Italiano]], Atesa Editrice, [[San Pietro al Natisone]], 1977); 
* Roberto Dapit, ''La [[Slavia Friulana]]'',  
* AA.VV., ''[[Valli del Natisone]] Nediške Doline - Ambiente, Cultura popolare, Arte, Tradizioni popolari, Lingua, Storia'', Cooperativa Lipa editrice, San Pietro al Natisone, 2000; 
* AA.VV., ''[[Clenia]] Klenje'', Ideagrafica editrice, Premariacco (UD), 2000. 
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== Altri progetti == 
{{interprogetto 
== Collegamenti esterni == 
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{{Portale|Friuli-Venezia Giulia|Udine}} 
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