Savogna: differenze tra le versioni
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{{Nota disambigua|il Savogna della [[provincia di Gorizia]]|Savogna d'Isonzo}} 
{{Divisione amministrativa 
| 
|Nome ufficiale = {{it}} Savogna, {{sl}} Sauodnja<ref>{{Cita web|url=https://www.consiglio.regione.fvg.it/cms/export/sites/consiglio/home/.allegati/Terza-conferenza-lingua-slovena-2021/3.-Verifica-attuazione-art.-10-Legge-38.pdf|titolo=Verifica del grado di attuazione delle disposizioni ai sensi dell’art. 10 della Legge di tutela n. 38/2001 in materia di insegne pubbliche e toponomastica}}</ref> 
|Panorama = Chiesa dei Santi Ermacora e Fortunato (Savogna) 01.jpg 
|Didascalia = La chiesa parrocchiale 
|Bandiera = Savogna-Gonfalone.png 
|Voce bandiera =  
|Stemma = Savogna-Stemma.png 
|Voce stemma =  
|Stato = ITA 
|Grado amministrativo = 3 
|Divisione amm grado 1 = Friuli-Venezia Giulia 
|Divisione amm grado 2 = Udine 
|Amministratore locale = Tatiana Bragalini 
|Partito = [[Lista civica]] 
|Data elezione = 13-06-2022 
|Data istituzione =  
| 
|Sottodivisioni = vedi [[#Frazioni|elenco]] 
| 
|Lingue = [[Lingua italiana|italiano]], [[Lingua slovena|sloveno]] 
|Zona sismica = 1 
|Gradi giorno = 2750 
|Nome abitanti = {{it}} savognesi<br />{{sl}} sovodenjci 
|Patrono = [[Ermagora e Fortunato|santi Ermacora e Fortunato]] 
|Festivo = 12 luglio 
|PIL =  
|PIL procapite =  
|Mappa = Map of comune of Savogna (province of Udine, region Friuli-Venezia Giulia, Italy).svg 
}} 
'''Savogna''' (''Sauodnja'' in [[diffusione dello sloveno in Italia|dialetto sloveno locale]]<ref name="ReferenceA">{{Cita libro| AA. | VV. | Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani. | 1996 | Garzanti | Milano | isbn=88-11-30500-4 | p=609 | url=https://archive.org/details/dizionarioditopo00unse/page/609 }}</ref><ref>{{cita web |titolo=D.P.R. 12 settembre 2007|url=http://www.minoranzelinguistiche.provincia.tn.it/binary/pat_minoranze_2011/normativa_regioni/D.P.R._12_09_2007_Regione_Friuli_Venezia_Giulia.1375433577.pdf|accesso=28 febbraio 2016 |editore=Regione Friuli Venezia Giulia}}</ref>, ''Sovodnje'' in [[Lingua slovena|sloveno]]<ref name="ReferenceA" />  ''Savògne'' in [[Lingua friulana|friulano]]<ref>{{cita web|url=http://www.friul.net/diz_toponomastico/diz_toponomastico.php?lingua=fr&mostra=185|titolo=Dizionario toponomastico fiul.net|accesso=30 novembre 2011}}</ref>) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> del [[Friuli-Venezia Giulia]]. 
== Geografia fisica == 
===Territorio=== 
====Orografia==== 
Il territorio comunale ha una estensione di 22,11 [[Chilometro quadrato|km²]] ed una altitudine compresa tra i 196 [[Livello del mare|m s.l.m.]] del fondovalle ed i 1641 metri della cima del monte [[Matajur (montagna)|Matajur]]. È formato dalle vallate del torrente Alberone e del torrente Rieca, dalle pendici meridionali del monte Matajur e dagli ultimi contrafforti settentrionali del [[monte Colovrat]].<br />Il territorio del Comune è prevalentemente montano con il Matajur che domina tutte le vallate sottostanti e sulla cui sommità passano i confini comunali e quelli con la repubblica di [[Slovenia]]. Le altre cime presenti sono composte dagli ultimi contrafforti settentrionali del [[monte Colovrat]] e precisamente il monte San Giovanni, alto 704 [[Livello del mare|m s.l.m.]] ed il monte San Egidio, alto 634 [[Livello del mare|m s.l.m.]] La parte più interessante dal punto di vista alpinistico del territorio comunale, cioè quella che conduce alla vetta del monte Matajur, è attraversata dai Sentieri Italia contraddistinti dai segnavia CAI numero 736 e 745 (Alta Via Valli del Natisone), numero 725 (Sentiero naturalistico monte Matajur) e dal sentiero numero 749.<ref name=tabacco>Carta topografica per escursionisti 1:25000 "Valli del Natisone e Cividale del Friuli"-Foglio 041, Tabacco editrice</ref>. 
====Idrografia==== 
Il territorio comunale è attraversato dal torrente Alberone, che dà il nome alla vallata dove sorge Savogna. Nasce dalla sorgente Skrila a 1403 [[Livello del mare|m s.l.m.]], sul fianco meridionale del Matajur ed agli inizi scorre con i nomi di Skrila e di Skaunjak e, dopo essere giunto nelle vicinanze dell'abitato di Losaz, assume il nome definitivo di Alberone. Dopo aver raccolto le acque di tutti i torrentelli che scendono dal Matajur (Deposa, Mollo, Mesce, Fuso, Iesina, ecc) e quelle, più abbondanti, dei torrenti Rieca e [[Cosizza]], l'Alberone confluisce nel fiume [[Natisone]] nei pressi del paese di Ponte San Quirino. Il torrente Rieca ha invece origine sul monte Moruzzo nei pressi di Luicco e, dopo aver percorso 3 chilometri in [[Slovenia]], entra in Italia nei pressi di Polava e scende, formando innumerevoli cascatelle, fino a Savogna dove si unisce all'Alberone. Nei pressi di Cepletischis il torrente Rieca, per la continua erosione delle rocce carbonatiche, forma una forra larga appena qualche metro e profonda 20 metri, che può essere ammirata dal ponte della strada che sale verso il passo del Prievalo. 
====Geodesia e sismologia storica==== 
Le mappe geologiche delle [[Prealpi Giulie]] fanno risalire le asperità del comune all'epoca dell'[[eocene]]<ref>[[Olinto Marinelli]], ''Guida delle [[Prealpi Giulie]]'', Società Alpina Friulana, [[Udine]], 1912</ref>.<br />L'area comunale è ricca di cavità e grotte carsiche: il catasto regionale delle grotte del Friuli Venezia Giulia indica la presenza di 57 caverne e pozzi<ref>{{cita web|url=http://catastogrotte.fvg.it/?TYPE=raw&TASK=search-simple&CMD=LIST |titolo= Catasto regionale delle grotte del Friuli Venezia Giulia|accesso=31 dicembre 2012}}</ref>. Le grotte più importanti sono: nei pressi di Tercimonte la Ta Pot Čelan Jama<ref>{{cita web|url=http://www.catastogrotte.it/grotta/278/GROTTA-SOTTO-IL-DIRUPO|titolo= Grotta sotto il dirupo|accesso= 25 gennaio 2018}}</ref>, lunga circa 250 metri, la Pod Figuozo Jama<ref>{{cita web|url=http://www.catastogrotte.it/grotta/940/GROTTA-SOTTO-IL-FICO|titolo=Grotta sotto il fico|accesso= 25 gennaio 2018}}</ref>, che le leggende popolari indicano come abitata dalle [[krivapeta|Krivapete]], e la Velika Jama<ref>{{cita web|url=http://www.catastogrotte.it/grotta/164/GROTTA-GRANDE|titolo=Grotta Grande|accesso= 25 gennaio 2018}}</ref>, lunga solo 32 metri ma interessante per il ritrovamento dei resti di [[Ursus Speleus]] e di numerosi manufatti risalenti al periodo [[neolitico]]; nei pressi di Cepletischis la Mitica<ref>{{cita web|url=http://www.catastogrotte.it/grotta/5207/LA-MITICA|titolo= Catasto delle grotte della Commissione E. Beogan - descrizione della Mitica|accesso= 1º gennaio 2013}}</ref> con splendide concrezioni e numerosi laghetti ; nei pressi di Masseris la grotta di Casera Glava<ref>{{cita web|url=http://www.catastogrotte.it/grotta/1607/GROTTA-PRESSO-CASERA-GLAVA|titolo=Grotta presso Casera Glava|accesso= 25 gennaio 2018}}</ref> e la grotta di Jeronizza<ref>{{cita web|url=http://www.catastogrotte.it/grotta/912/GROTTA-DI-IERONIZZA|titolo= Grotta di Ieronizza|accesso= 25 gennaio 2018}}</ref><ref name=Marinelli>[[Olinto Marinelli]], ''Guida delle Prealpi Giulie'', Società Alpina Friulana, Udine, 1912</ref>. 
La [[Classificazione sismica dell'Italia|classificazione sismica]] del comune è a livello 1 (sismicità alta), Ordinanza PCM n. 3274 del 20/03/2003 )<ref>{{cita web|url=http://www.tuttitalia.it/friuli-venezia-giulia/80-savogna/|titolo=Tuttitalia-Zona sismica Savogna|accesso=10 marzo 2014}}</ref>. 
=== Clima === 
{{vedi anche|Stazione meteorologica di Savogna Montemaggiore}} 
In base alla media trentennale di riferimento [[1961]]-[[1990]], la [[temperatura]] media del mese più freddo, [[gennaio]], si attesta a -0,6 °C; quella del mese più caldo, [[luglio]], è di +17,4 °C<ref>{{Meteo DBT|204%20%5BSavogna%5D%20Montemaggiore.Txt}}</ref>. 
{{ClimaAnnuale 
| nome = Savogna Montemaggiore 
<!-- Temperature massime mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in °C), da gennaio (01) a dicembre (12) --> 
| tempmax01 = 2.3 
| tempmax02 = 3.8 
| tempmax03 = 7.0 
| tempmax04 = 10.7 
| tempmax05 = 14.6 
| tempmax06 = 18.7 
| tempmax07 = 21.5 
| tempmax08 = 21.4 
| tempmax09 = 17.8 
| tempmax10 = 12.5 
| tempmax11 = 7.2 
| tempmax12 = 3.8 
<!-- Temperature minime mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in °C), da gennaio (01) a dicembre (12) --> 
| tempmin01 = -3.6 
| tempmin02 = -2.4 
| tempmin03 = 0.2 
| tempmin04 = 3.8 
| tempmin05 = 7.8 
| tempmin06 = 11.0 
| tempmin07 = 13.2 
| tempmin08 = 13.1 
| tempmin09 = 10.7 
| tempmin10 = 6.0 
| tempmin11 = 1.7 
| tempmin12 = -1.6 
}} 
[[Classificazione climatica]] del comune: E, 2.750 [[Grado giorno|gradi giorno]]<ref>{{cita web|url=http://www.tuttitalia.it/friuli-venezia-giulia/80-savogna/|titolo= Savogna - classificazionesismica e climatica|accesso=10 marzo 2014}}</ref> 
== Origini del nome == 
Il toponimo di Savogna deriva dalla voce slovena ''sovodenj'', che in italiano significa "luogo di confluenza di due corsi d'acqua" (in questo caso dei torrenti Alberone e Rieca).<ref name= UTET>{{cita libro| AA. | VV. | Dizionario di toponimastica-Storia e significato dei nomi geografica italiani| 1990 | UTET editore | Torino|p= 609}}</ref> 
Il toponimo venne indicato già nel XV secolo con la dicitura ''in villa Zavodnja''<ref name=UTET/>. 
== Storia == 
{{vedi anche|Storia del Friuli|Slavia friulana}} 
La regione fu abitata sino dai tempi più antichi. Scavi effettuati nella grotta chiamata "Velika Jama" hanno portato al rinvenimento di notevoli reperti (frammenti ceramici, ossa lavorate, conchiglie) del neolitico e del bronzo antico<ref name = Marinelli/><ref>Francesco Musoni, ''La "Velika Jama"'', Mondo sotterraneo, Udine, 1904-1905.</ref>; presso Gabrovizza sono state rinvenute un'ascia di rame piatta, forse riferita al bronzo antico<ref>Franco Anelli, ''Bronzi romani del cividalese'', atti accademia scienza letteratura arti Udine, 1954-1957.</ref>, e monete del terzo secolo a.C.<ref>Amelio Tagliaferri, ''Coloni e legionari romani nel Friuli celtico'', vol. I e II, Pordenone, 1986.</ref>. 
La località di Savogna venne nominata per la prima volta in documenti risalenti al [[XV secolo]] dove viene indicata come "villa Zavonja".<ref name = UTET/> La storia del Comune si identifica con quella della [[Slavia veneta]]. Nel [[secolo VII]] popolazioni slave entrarono in [[Italia]], al seguito degli [[Avari]], ed occuparono e colonizzarono le [[Valli del Natisone]]. Ebbero diversi scontri, con alterne fortune, con i [[Longobardi]], che dopo il [[568]] avevano conquistato quasi tutta la penisola. Le azioni bellicose terminarono dopo la stipula di un trattato che definiva i confini tra le due comunità e lasciava le terre della zona collinosa alle popolazioni slave. 
In seguito, la popolazione delle [[Valli del Natisone]], dal periodo del [[Patriarcato di Aquileia]] sino alla caduta della [[Repubblica di Venezia]], godette, come riconoscenza dell'azione di controllo e difesa dei confini nord-orientali del Friuli svolta dalle milizie locali all'uopo costituite,<ref name=podrecca>Carlo Podrecca, ''La Slavia Italiana'', Fulvio Giovanni editore in Cividale, 1884.</ref> di una notevole autonomia amministrativa e giudiziaria; queste funzioni venivano infatti gestite dagli [[Arengo|arenghi]] formati dai rappresentanti (decani) eletti dalle famiglie dei paesi più importanti delle due Banche di Merso ed Antro. Il territorio comunale faceva parte, con le contrade di Cepletischis, Savogna e Brizza, della banca di Antro. L'Arengo dei decani delle convalli di Antro si riuniva, per il disbrigo degli affari amministrativi e giudiziari di prima istanza relativi alle popolazioni della Val Natisone e della Valle dell'Alberone, intorno alla lastra di pietra posta all'ombra dei tigli che crescevano nei pressi dell'abitato di Biacis. Le due Banche di Antro e Merso formavano poi, insieme, il Grande Arengo che si riuniva, ordinariamente una volta all'anno, nei pressi della chiesetta di [[Chiesa di San Quirino (San Pietro al Natisone)|San Quirino]] e trattava gli interessi generali di tutta la Slavia veneta.<ref name = Marinelli/> 
L'arrivo delle truppe di [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]] e la conseguente imposizione del sistema amministrativo francese, portò alla soppressione di ogni forma di autonomia locale ed alla suddivisione del territorio in "comuni" previa abolizione delle 36 "[[Vicinia|vicinie]]" esistenti. In particolare, nelle Valli del Natisone furono istituiti gli otto comuni di San Pietro, San Leonardo, Savogna, Stregna, Drenchia, Grimacco, Rodda e Tarcetta (gli ultimi due nel 1928 si fusero formando il comune di Pulfero). Nel [[1797]], con il [[Trattato di Campoformio]], la ''Benečija'' ([[Slavia veneta]]) venne assegnata in amministrazione all'[[Monarchia asburgica|Austria]]; successivamente, dopo la [[pace di Presburgo]] passò, per un breve periodo, al [[Regno d'Italia (1805-1814)|Regno d'Italia napoleonico]]. Nel [[1815]], dopo la stipula della [[convenzione di Schiarino-Rizzino]] tornò all'Austria come parte integrante del [[Regno Lombardo-Veneto|Regno Lombardo Veneto]]. Infine nel [[1866]], a seguito della [[terza guerra d'indipendenza]], dopo la [[trattato di Vienna (1866)|pace di Vienna]] ed il [[plebiscito del Veneto del 1866]], si staccò dai domini absburgici per passare sotto il [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia sabaudo]]<ref name = Marinelli/>. 
Le alture del Comune sono ricordate anche per gli avvenimenti legati alla [[prima guerra mondiale]]. Sulla cima del [[Matajur (montagna)|Matajur]] e sui contrafforti del [[Monte Colovrat|Colovrat]] passava infatti l'estrema linea difensiva approntata dalla [[2ª Armata (Regio Esercito)|2ª Armata]] per impedire l'avanzata del nemico nella pianura friulana in caso di ritirata delle truppe combattenti nelle linee avanzate. La mattina del 24 ottobre 1917, con l'inizio della [[battaglia di Caporetto]], tutto il territorio comunale venne interessato da un violento bombardamento che provocò ingenti danni e perdite di vite umane sia militari che civili. Successivamente il tenente [[Erwin Rommel]], con un attacco a sorpresa, riuscì ad annientare la resistenza delle truppe italiane dislocate sul monte Colovrat per poi dirigersi verso il monte Matajur ed a conquistarne la vetta, inutilmente difesa dalla brigata Salerno. La caduta del monte dette via libera alla veloce invasione delle truppe nemiche che, attraverso i valichi di Stupizza e [[Luico]]/Polava, si riversarono nella pianura friulana per poi arrestarsi solo sulla linea del Piave. In quei frangenti, nei pressi di Polava si tennero alcuni degli scontri di maggiore entità tra i militari italiani e le [[Imperiale e regio esercito|truppe austroungariche]]. 
===Simboli=== 
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con DPR del 12 giugno 1984.<ref>{{cita web|url= http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.printDetail.html?4623 |titolo= Savogna |sito= Archivio Centrale dello Stato |accesso= 31 marzo 2024 }}</ref> 
{{Citazione|Semipartito troncato in scaglione: nel primo d'azzurro, al monte Matajur d'argento, stilizzato; nel secondo d'argento, alla genziana e alla stella alpina al naturale, unite in punta; nel terzo di verde, allo scaglione rovesciato e ridotto, d'azzurro. Ornamenti esteriori da Comune.}} 
Il gonfalone è un drappo di bianco. 
== Monumenti e luoghi d'interesse == 
=== Architetture religiose === 
* nel capoluogo comunale: [[chiesa dei Santi Ermacora e Fortunato (Savogna)|chiesa parrocchiale dei Santi Ermacora e Fortunato]], edificata nel [[1919]]; 
* A Montemaggiore: chiesa dei Santi Gervasio e Protasio, risalente al [[XX secolo]] 
* A Stermizza: chiesa di Sant'Andrea Apostolo, risalente al [[XIX secolo]] 
* A Cepletischis: chiesa della Santa Croce, consacrata il 9 settembre del 1896 
* A Brizza: chiesa di [[Santa Lucia]] "in monte", costruita ad una quota di 581 metri s.l.m. nella prima metà del [[XVI secolo]], consacrata nel [[1568]] e restaurata nel [[1773]] e nel [[1782]]; ha all'interno un altare ligneo del [[1782]]; 
* A Pechinie: chiesetta di [[San Michele Arcangelo]], costruita nel [[XIV secolo]] e consolidata dopo i terremoti del [[1511]] e [[1513]]; 
* A Tercimonte: chiesa costruita nel [[1100]] e completamente ristrutturata nel [[1891]]<ref name=chiese>{{cita web|url=http://www.comune.savogna.ud.it/portale/cms/Turismo/Monumenti/|titolo=Monumenti e religiosità|accesso=25 marzo 2013}}</ref>. 
=== Affreschi di carattere religioso === 
A testimonianza della religiosità popolare degli antichi abitanti del Comune, sulla facciate di diverse abitazioni private sono visibili affreschi di natura sacra ancora relativamente ben conservati e quasi tutti attribuiti al pittore friulano Jacob Malar (Jacum Pitor)<ref>{{cita web|url=http://www.friul.net/dizionario_biografico/?id=2478&x=1|titolo=MENEGHINI Giacomo|accesso=12 settembre 2014|dataarchivio=13 settembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140913011348/http://www.friul.net/dizionario_biografico/?id=2478&x=1|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.dizionariobiograficodeifriulani.it/meneghini-giacomo-detto-jacun-pitor/|titolo=MENEGHINI GIACOMO|accesso=10 ottobre 2020}}</ref>. Tra i tanti si possono ammirare<ref name=chiese/>: 
* a Cepletischis un affresco dei primi del Novecento raffigurante la [[Sacra Famiglia]]; 
* a Stermizza un affresco raffigurante la Madonna Regina con in braccio il Bambino Gesù, datato fine [[1800]]; 
* a Tercimonte, su una casa risalente al [[1889]], un affresco raffigurante la crocifissione datato [[1902]]. 
=== Centro buddista === 
[[File:POLAVA un pezzo di Tibet in Benecia - panoramio.jpg|Il Centro buddista|thumb|right]] 
Presso l'abitato di Polava è operante dal [[1990]] il Centro buddista Cian Ciub Ciö Ling. Il Centro è stato recentemente ingrandito con la realizzazione di una nuova sede ed è stato visitato, nel dicembre del [[2007]], dal XIV [[Dalai Lama]]<ref>{{cita web|url=http://www.cianciubcioling.com/|titolo=Cian Ciub Ciö Ling|accesso=25 marzo 2013}}</ref>. 
=== Architettura rurale === 
Nelle vicinanze dei paesi di Ieronizza, Masseris, Dus, Iellina, Tercimonte e Gabrovizza si possono osservare numerosi esempi delle costruzioni chiamate ''[[Essiccatoio per foraggio|kozolec]]''. Si tratta di fabbricati in pietra e legno, caratteristici dell'architettura rurale dell'area etnica slovena, che vengono adibiti ad essiccatoi dei prodotti agricoli come funzione principale ed a deposito delle attrezzature agricole come mansione secondaria.<ref>Renzo Rucli, ''Kozolec: monumento dell'architettura rurale'', Cooperativa LIPA editrice, San Pietro al Natisone</ref> 
== Società == 
=== Evoluzione demografica === 
{{Demografia/Savogna di Cividale}} 
=== Lingue e dialetti === 
Il censimento del [[1971]] riscontrava che il 77,2% della popolazione del comune si dichiarava appartenente alla [[Diffusione dello sloveno in Italia|minoranza linguistica slovena]]. Nel comune, accanto alla [[lingua italiana]], è ufficialmente tutelata la [[lingua slovena]]<ref>{{cita web|url=http://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2007-11-27&atto.codiceRedazionale=007A9946&elenco30giorni=false|titolo=Gazzetta Ufficiale - DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 12 settembre 2007|accesso=31 ottobre 2017 }}.</ref>. 
=== Associazioni === 
* Pro Loco Matajur di Savogna; 
* Gruppo ANA di Savogna 
* Associazione Sportiva Dilettantistica Savognese 
* Polisportiva Monte Matajur 
== Cultura == 
=== Eventi === 
* 1º maggio: Triajur, manifestazione sportiva non competitiva che si svolge in tre frazioni (ascesa in mountain bike da Savogna a Montemaggiore/corsa in salita a piedi da Montemaggiore alla cima del monte Matajur/discesa a piedi fino all'arrivo posto a Masseris)<ref>{{cita web|url=https://www.triajur.com/|titolo=Trajur il triathlon del Matajur|accesso=8 aprile 2018}}</ref>; 
* La notte del 23 giugno: a Masseris, Tercimonte e Montemaggiore allegra serata con l'accensione del ''kries'' (falò di San Giovanni) per festeggiare il solstizio d'estate; 
* Il 12 luglio: a Savogna in occasione della festa dei santi Ermacora e Fortunato, sagra paesana con musica e teatro locale; 
* In agosto: a Montemaggiore festa di [[San Lorenzo]], sagra paesana con giochi per adulti e bambini; 
* A settembre: sul monte Matajur fiera - festa della montagna; 
* A ottobre: a Masseris, Tercimonte, Cepletischis e su Matajur festa delle castagne, sagra paesana con caldarroste e ribolla. 
== Geografia antropica == 
=== Frazioni === 
Barza/''Barca'', Blasin/''Blažin'', Brizza di Sopra/''Gorenje Barca'', Brizza di Sotto/''Dolenje Barca'', Cepletischis/''Čeplešišče'', Crisnaro/''Kranjac'', Dus/''Duš'', Fletta/''Fleta'', Franz/''Franci'', Gabrovizza/''Gabruca'', Iellina/''Jelina'', Ieronizza/''Jeronišče'', Losaz/''Ložac'', Masseris/''Mašera'', Montemaggiore/''Matajur'', Pechinie di Sopra/''Gorenje Pečnije'', Pechinie di Sotto/''Dolenje Pečnije'',Podar, Podoreg/''Podorieh'', Polava, Savogna/''Sauodnja'', Stefenig/''Stiefinči'', Stermizza/''Starmica'', Tercimonte/''Tarčmun''.<ref name=tabacco/> 
==Infrastrutture e trasporti== 
===Strade=== 
L'area comunale è attraversata dalla strada provinciale n°11 della Val Alberone, che collega Azzida con Savogna, e dalle due strade comunali che iniziano nel capoluogo e proseguono verso i confini nord orientali del comune. La prima di queste strade sale lungo i fianchi del Matajur e, passando per Ieronizza e Stermizza, conduce a Montemaggiore, che, con i suoi 955 [[Livello del mare|m s.l.m.]] è il paese più alto della zona. La seconda arriva alla frazione di Gabrovizza e da lì prosegue o verso Polava fino alla sella di Luico ed al confine con la [[Slovenia]], oppure verso la frazione di Masseris per poi arrampicarsi fino al [[rifugio Guglielmo Pelizzo]] a quota 1325 [[Livello del mare|m s.l.m.]], a poca distanza dalla vetta del Matajur<ref name=tabacco/>. 
== Amministrazione == 
{{ComuniAmminPrecTitolo}} 
{{ComuniAmminPrec 
|[[1985]] 
|[[1990]] 
|Cudrig Paolo 
|[[Democrazia Cristiana]] 
|[[Sindaco]] 
|}} 
{{ComuniAmminPrec 
|[[1990]] 
|[[1995]] 
|Cudrig Paolo 
|[[Democrazia Cristiana]] 
|[[Sindaco]] 
|}} 
{{ComuniAmminPrec 
|[[1995]] 
|[[1999]] 
|Petricig Pasquale 
|[[Lista civica]] 
|[[Sindaco]] 
|}} 
{{ComuniAmminPrec 
|[[1999]] 
|[[2004]] 
|Cernoia Lorenzo 
|[[Lista civica]] 
|[[Sindaco]] 
|}} 
{{ComuniAmminPrec 
|[[2004]] 
|[[2009]] 
|Cernoia Lorenzo  
|[[Lista civica]] 
|[[Sindaco]] 
|}} 
{{ComuniAmminPrec 
|[[2009]] 
|[[2011]] 
|Loszach Marisa  
|[[Lista civica]] 
|[[Sindaco]] 
|comune commissariato 
|}} 
{{ComuniAmminPrec 
|[[2011]] 
|[[2012]] 
|Damele Daniele 
| 
|[[commissario]] 
|}} 
{{ComuniAmminPrec 
|[[2012]] 
|[[2022]] 
|Cendou Germano  
|[[Lista civica]] 
|[[Sindaco]] 
|}} 
{{ComuniAmminPrec 
|[[2022]] 
|in carica 
|Bragalini Tatiana  
|[[Lista civica]] 
|[[Sindaco]] 
|}} 
{{ComuniAmminPrecFine}} 
Dati del Ministero dell'Interno<ref>{{cita web|url=http://amministratori.interno.it/amministratori/AmmIndex5.htm|titolo=Amministratori - Dati storici|accesso=7 luglio 2013}}</ref>. 
=== Altre informazioni amministrative === 
Il comune, dopo la soppressione della [[Comunità Montana del Torre, Natisone e Collio]]<ref>{{cita web|url=http://www.torre.utifvg.it/index.php?id=3987&tx_news_pi1%5Bnews%5D=202&cHash=d508649afdf9e96f1b4efb946fff9980|titolo=Piano di successione e subentro della Comunità montana del Torre, Natisone e Collio|accesso=18 maggio 2018|dataarchivio=18 maggio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180518200114/http://www.torre.utifvg.it/index.php?id=3987&tx_news_pi1%5Bnews%5D=202&cHash=d508649afdf9e96f1b4efb946fff9980|urlmorto=sì}}</ref>, fa parte della [[UTI Unioni Territoriali Intercomunali FVG|Unione Territoriale Intercomunale (UTI)]] del Natisone<ref>{{cita web|url=http://www.natisone.utifvg.it/|titolo=Unione Territoriale Intercomunale del Natisone|accesso=31 gennaio 2017}}</ref>.<br/> Dal 1º gennaio 2021, a seguito della soppressione delle UTI, è entrato a far parte della Comunità montana Natisone e Torre.<ref>{{cita web|url=https://www.consiglio.regione.fvg.it/cms/hp/informazioni/0495.html|titolo=Esercizio coordinato di funzioni e servizi tra gli enti locali del Friuli Venezia Giulia e istituzione degli Enti di decentramento regionale|accesso=3 gennaio 2021}}</ref> 
== Note == 
<references/> 
== Bibliografia == 
* [[Olinto Marinelli]], ''Guida delle [[Prealpi Giulie]]'', Società Alpina Friulana, Udine, 1912 (Riedizione a cura della sottosezione "Val Natisone" del [[Club Alpino Italiano]], Atesa Editrice, [[San Pietro al Natisone]], 1977); 
* Roberto Dapit, ''La [[Slavia Friulana]]'', Cooperativa Lipa editrice, San Pietro al Natisone, 1995; 
* AA.VV., ''[[Valli del Natisone]] Nediške Doline - Ambiente, Cultura popolare, Arte, Tradizioni popolari, Lingua, Storia'', Cooperativa Lipa editrice, San Pietro al Natisone, 2000; 
* AA.VV., ''[[Clenia]] Klenje'', Ideagrafica editrice, Premariacco (UD), 2000. 
== Voci correlate == 
* [[Bilinguismo]] 
* [[Comunità Montana del Torre, Natisone e Collio]] 
* [[Slavia friulana]] 
== Altri progetti == 
{{interprogetto|testo=L. 15 dicembre 1999, n. 482 - Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche|testo_etichetta=L. 15 dicembre 1999, n. 482 - Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche}} 
== Collegamenti esterni == 
* {{cita web|http://www.cianciubcioling.com/|Cianciubcioling.com - sito sul centro buddhista di polava}} 
* {{cita web|http://www.matajur.com/|Matajur.com - sito sulle valli del Natisone}} 
{{Comuni della Slavia veneta o friulana}} 
{{Comuni della provincia di Udine}} 
{{Portale|Friuli-Venezia Giulia|Udine}} 
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