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Il termine nasce, nell'ambito delle [[Radiocomunicazione|comunicazioni radio]] in tempo di guerra, come abbreviazione di "''internet traffic''", attestato già nel 1945<ref>{{cita web|titolo=United States Army Field Manual FM 24-6 Radio Operator's Manual Army Ground Forces June 1945|autore=United States War Department|url=https://archive.org/details/Fm24-6/mode/2up|p=2|accesso=9 giugno 2023|citazione= ''Internet traffic: Traffic between stations which are not assigned to the same net''}}</ref>. Nel significato di interconnessione di terminali e computer appartenenti a reti diverse (''internetwork'', come acronimo di ''interconnected networks'') si trova nell'[[Request for Comments|RFC]] 675, ''Specification of Internet Transmission Control Protocol'', pubblicato nel dicembre 1974.<ref>{{IETF|675|Specification of Internet Transmission Control Program}}</ref>
 
Solo dal 1991, sulla base dello specifico [[Hypertext Transfer Protocol|protocollo HTTP]], si è cominciato a sviluppare il [[World Wide Web]] (WWW), successivamente, diventato il protocollo predominante, fino a far confondere, nel linguaggio comune, il termine WWW con il termine "internet": per questo sempre più spesso quando si incontra il termine internet su letteratura non specialistica, in realtà si intende il WWW, uno dei maggiori [[Mezzo di comunicazione di massa|mezzi di comunicazione di massa]] (assieme a [[Radio (mass media)|radio]] e [[televisione]]),<ref>[https://www.reuters.com/article/us-media-internet-life-idUSTRE55G4XA20090617 The Internet is by far the most popular source of information and the preferred choice for news ahead of television, newspapers and radio, according to a new poll in the United States.]</ref><ref>{{Cita web |url=http://en.soi2014.se/information-and-facts/internet-is-the-most-important-source-of-information/ |titolo=Copia archiviata |accesso=18 luglio 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170709190022/http://en.soi2014.se/information-and-facts/internet-is-the-most-important-source-of-information/ |dataarchivio=9 luglio 2017 |urlmorto=sì }}</ref><ref>[http://www.pewinternet.org/2011/09/26/part-5-the-role-of-the-internet/]</ref> grazie all'offerta all'[[utente]] di una vasta serie di contenuti potenzialmente [[informazione|informativi]] e di servizi.
 
Internet è l'interconnessione globale tra reti di telecomunicazioni e [[rete di computer|informatiche]] di natura e di estensione diversa, resa possibile da una ''suite'' di [[protocolli di rete]] comune chiamata "[[TCP/IP]]" dal nome dei due protocolli principali, il [[Transmission Control Protocol|TCP]] e l'[[Internet Protocol|IP]], che costituiscono la "lingua" comune con cui i [[computer]] [[connessione (informatica)|connessi]] a Internet (gli [[host]]) sono interconnessi e comunicano tra loro a un livello superiore indipendentemente dalla loro sottostante [[Architettura (computer)|architettura]] [[hardware]] e [[software]], garantendo così l'[[interoperabilità]] tra sistemi e sottoreti fisiche diverse.
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|contenuto={{#chart:Global Internet Traffic Volume.chart}}<div style="text-align:center;">[[:c:Data:Global Internet Traffic Volume.tab|'''Data''']]</div>}}
 
L'origine di Internet risale agli [[anni 1960|anni sessanta]], su iniziativa degli Stati Uniti d’Americad'America, che misero a punto durante la [[guerra fredda]] un nuovo sistema di difesa e di controspionaggio.
 
La prima [[pubblicazione scientifica]] in cui si teorizza una rete di computer mondiale ad accesso pubblico è ''On-line man computer communication'' dell'agosto [[1962]], pubblicazione scientifica degli statunitensi [[Joseph Licklider]] e Welden E. Clark. Nella pubblicazione Licklider e Clark, ricercatori del [[Massachusetts Institute of Technology]], danno anche un nome alla rete da loro teorizzata: "Intergalactic Computer Network".
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Se prima del 1993 Internet voleva essere una rete dedicata alle comunicazioni all'interno della [[comunità scientifica]] e tra le associazioni governative e amministrative, da tale anno si assiste alla diffusione costante di accessi alla rete da parte di computer di utenti privati.
All'inizio del 1995 i sistemi connessi a Internet nel mondo erano quasi 5 milioni, circa il doppio di un anno prima, e si stimava che permettessero l'accesso a circa 50 milioni di utenti.<ref>{{RivistaVG/Cita|e2000|183}}.</ref>
Si arriva al 1998 con centinaia di milioni di computer connessi in rete in parallelo alla diffusione sempre più spinta di PC nel mondo, all'aumento dei contenuti e servizi offerti dal Web e a modalità di navigazione sempre più usabili, accessibili e [[user-friendly]] nonché a velocità di trasferimento dati a più alta [[velocità di trasmissione|velocità]] passando dalle connessioni [[ISDN]] alle moderne connessioni [[V.90]] e a [[banda larga]], quest’ultime tramite sistemi [[DSL]]. Questa è la situazione di diffusione di Internet nel [[mondo occidentale]], mentre nel [[secondo mondo|secondo]] e [[terzo mondo]] il tasso di penetrazione è ovviamente inferiore, ma in continua crescita grazie al progressivo riammodernamento delle infrastrutture di reti di telecomunicazioni.
 
=== Internet nei primi anni 2000 ===
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=== La differenza tra Internet e il Web ===
Prima di esaminare le caratteristiche è utile fare una premessa: sebbene siano molto spessi utilizzati come sinonimi (anzi: si dice "Internet" quando occorrerebbe dire "Web"), Internet e il [[World Wide Web|Web]] sono due concetti diversi. Sintetizzando e semplificando, si può dire che Internet è una determinata rete di computer (qui "computer" è usato in senso specialistico quindi andando ben oltre a ciò che è ritenuto "computer" dalla massa degli utilizzatori di tecnologia informatica) quindi è una struttura fisica. Invece, il Web rappresenta uno specifico servizio (uno dei tanti impiegabili tramite Internet) e, in dettaglio, è il servizio rappresentato da contenuti e informazioni fruibili mediante un [[browser]] su indirizzo [[http]] o applicazioni web. Il Web si appoggia a Internet.
 
=== Struttura fisica ===
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La conversione da indirizzo mnemonico URL a indirizzo IP, necessaria per l'instradamento effettivo in rete nei nodi di commutazione, è fornita dal cosiddetto [[Domain Name System|DNS]], mentre la comunicazione tra [[client]] e server si instaura in seguito alla definizione dei cosiddetti [[socket (reti)|socket]] in cui oltre agli indirizzi IP di client e server vengono specificate anche le cosiddette [[porta (reti)|porte]] coinvolte nel servizio di comunicazione da espletare.
 
[[File:Internet2.jpgsvg|thumb|L'accesso alla navigazione in rete sul [[Web]] tramite [[web browser]]]]
 
Le modalità di uso di Internet differiscono a seconda del tipo di servizio che si richiede e al tipo di server a cui ci si collega; per citarne solo alcune:
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Attualmente e sin dai suoi sviluppi al grande pubblico dalla metà degli anni '90 la rete Internet si è caratterizzata come una rete fondamentalmente "[[anarchia|anarchica]]" cioè priva di regolamentazione effettiva ufficiale (ciascun utente può contribuire ai suoi contenuti secondo regole non sempre ben definite, chiare e omogenee).<ref>[http://www.i-com.it/AllegatiDocumentiHome/457.pdf Layout 1<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20130309232153/http://www.i-com.it/AllegatiDocumentiHome/457.pdf |data=9 marzo 2013 }}</ref><ref>[http://www.key4biz.it/News/2011/05/25/Net_economy/Neelie_Kroes_Digital_Agenda_eG8_Nicolas_Sarkozy_internet_203526.html e-G8: per Neelie Kroes urgente la regolamentazione di Internet. Dalla Ue 300 mld di euro per sostenere il mercato digitale<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20121015222733/http://www.key4biz.it/News/2011/05/25/Net_economy/Neelie_Kroes_Digital_Agenda_eG8_Nicolas_Sarkozy_internet_203526.html |data=15 ottobre 2012 }}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.unipa.it/gpino/Assenza%20di%20un%20obbligo%20generale.pdf|titolo=Assenza di un obbligo generale di sorveglianza a carico degli Internet Service Providers sui contenuti immessi da terzi in rete|editore=unipa.it|accesso=5 dicembre 2014}}</ref> Secondo altri la Rete rappresenta invece un esempio di [[libertà di espressione]] e [[democrazia]] globale dei tempi moderni e per questo da tutelare.<ref>{{cita web|url=http://www.bitcity.it/news/22520/zuckerberg-e-schmidt-contro-l-eccesso-di-regolamentazione-di-internet.html|titolo=Zuckerberg e Schmidt contro l'eccesso di regolamentazione di Internet|autore=Chiara Bernasconi|data=26 maggio 2011|editore=G11 MEDIA S.R.L. |accesso=3 aprile 2022 |urlmorto= no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20220222101807/https://www.bitcity.it/news/22520/zuckerberg-e-schmidt-contro-l-eccesso-di-regolamentazione-di-internet.html}}</ref><ref>[http://www.slidetomac.com/losce-e-la-liberta-della-rete-internet-deve-essere-considerato-un-diritto-21241.html L'OSCE e la libertà della rete: Internet deve essere considerato un Diritto - SlideToMac Blog<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> Tutto ciò rappresenta di fatto un punto cruciale che secondo alcuni critici dovrà essere risolto nell'immediato o prossimo futuro. In generale la ragione di tale condizione è da ricercare semplicemente nella natura e nelle finalità originarie di Internet come rete dati dedicata alla diffusione di documenti all'interno della [[comunità scientifica]] e delle organizzazioni e non pensata invece per scopi puramente pubblici.
 
L'impatto della tecnologia digitale sui valori ede i principi costituzionali è definito [[costituzionalismo digitale]].<ref>{{cita pubblicazione|autore=[[Tommaso Edoardo Frosini]]|titolo=Il costituzionalismo nella società tecnologica|rivista=Il diritto dell'informazione e dell'informatica|volume=36|numero=3 |data=2020|pp=465-484| url=https://dirittodiinternet.it/wp-content/uploads/2021/12/afro.pdf|accesso=6 gennaio 2025}}</ref>
 
=== Sicurezza ===
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Con la [[locuzione]] "''diritto all'oblio''" si intende, in [[diritto]], una particolare forma di [[garanzia]] che prevede la non diffusione, senza particolari motivi, di informazioni che possono costituire un precedente ''pregiudizievole'' dell'onore di una persona, per tali intendendosi principalmente i precedenti giudiziari di una persona.
 
In base a questo principio non è legittimo, ad esempio, diffondere informazioni relative a [[Condanna|condanne]] ricevute o, comunque, altri dati sensibili di analogo argomento, salvo che si tratti di casi particolari ricollegabili a fatti di cronaca. Anche in tali casi la pubblicità del fatto deve essere proporzionata all'importanza dell'evento ede al tempo trascorso dall'accaduto. Le leggi che regolamentano il diritto all'oblio si applicano esclusivamente alle [[Persona fisica|persone fisiche]] e non alle aziende.
 
=== Diritto di accesso a Internet ===
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==== Consumo energetico ====
Internet ha un forte impatto ambientale.<ref>{{Cita web|url=https://www.greenplanner.it/2020/09/07/internet-inquinamento/|titolo=Internet e l'inquinamento, un problema da non sottovalutare|autore=Redazione Green Planner|sito=Magazine Green Planner|data=7 settembre 2020|accesso=24 gennaio 2021}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://economiacircolare.com/inquinamento-da-internet-quanto-pesa-e-come-ridurlo/|titolo=Inquinamento da Internet: quanto pesa e come ridurlo|sito=Economia Circolare|data=20 novembre 2020|accesso=24 gennaio 2021}}</ref> Le stime dell'uso di elettricità[[energia elettrica]] di Internet sono state oggetto di controversia: secondo un documento di ricerca in [[revisione paritaria]] del 2014 che ha analizzato diverse affermazioni tra {{formatnum:20000}} opere pubblicate in letteratura durante il decennio precedente, vanno da 0,0064 kilowatt all'ora per gigabyte trasferito (kWh/GB) a {{M|136|u=kWh|up=GB}}. I ricercatori hanno attribuito queste discrepanze principalmente all'anno di riferimento (cioè se sono stati presi in considerazione i guadagni di efficienza nel tempo) e al fatto che "i dispositivi finali come personal computer e server siano inclusi" nell'analisi.<ref>{{Cita pubblicazione|url=http://publicationslist.org/data/lorenz.hilty/ref-218/2014_Coroama_Hilty_Assessing_Internet_Energy_Intensity_AAM.pdf |titolo=Assessing Internet Energy Intensity: a Review of Methods and Results|rivista=|Environmental Impact Assessment Review| numero=45 |anno= 2014|pp= 63-­68|editore=Elsevier|autore=Vlad C. Coroama|autore2=Lorenz M. Hilty|doi=10.1016/j.eiar.2013.12.004|lingua=en|urlmorto=no|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20211202000211/http://publicationslist.org/data/lorenz.hilty/ref-218/2014_Coroama_Hilty_Assessing_Internet_Energy_Intensity_AAM.pdf|issn = 0195-9255 }}</ref>
 
Nel 2011 i ricercatori accademici hanno stimato che l'energia complessiva assorbita da Internet sia compresa tra 170 e {{M|307|u=GW}}, meno del due percento dell'energia usata dall'umanità. Questa stima includeva l'energia necessaria per costruire, far funzionare e sostituire periodicamente i 750 milioni di laptop stimati, un miliardo di smartphone e 100 milioni di server in tutto il mondo, nonché l'energia di router, [[Cella radio|celle radio]], interruttori ottici, trasmettitori Wi-Fi e i dispositivi ''Cloud'' usati durante la trasmissione del traffico Internet.<ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://www.newscientist.com/blogs/onepercent/2011/10/307-gw-the-maximum-energy-the.html|titolo=One Per Cent: Internet responsible for 2 per cent of global energy usage|sito=web.archive.org|data=1º ottobre 2014|accesso=24 gennaio 2021|dataarchivio=1º ottobre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141001113334/http://www.newscientist.com/blogs/onepercent/2011/10/307-gw-the-maximum-energy-the.html|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|lingua=en|url=http://conferences.sigcomm.org/hotnets/2011/papers/hotnetsX-final56.pdf|titolo=pdfThe Energy and Emergy of the Internet|accesso=7 settembre 2025 }}</ref> Secondo uno studio non sottoposto a revisione paritaria pubblicato nel 2018 da ''The Shift Project'' (un ''[[think tank]]'' francese finanziato da sponsor aziendali), quasi il 4% delle emissioni globali di CO{{apici e pedici|b=2}} potrebbe essere attribuito al trasferimento di dati globali e alla relativa infrastruttura necessaria al trasferimento.<ref>{{Cita web|url=https://www.dw.com/en/is-netflix-bad-for-the-environment-how-streaming-video-contributes-to-climate-change/a-49556716|titolo=Is Netflix bad for the environment? How streaming video contributes to climate change {{!}} DW {{!}} 11.07.2019|autore=Deutsche Welle (http://www.dw.com) |sito=DW.COM|lingua=en|accesso=24 gennaio 2021}}</ref> Lo studio ha anche affermato che lo [[streaming]] di video online da solo ha rappresentato il 60% di questo trasferimento di dati e quindi ha contribuito a oltre 300 milioni di tonnellate di emissioni di CO{{apici e pedici|b=2}} all'anno, e ha sostenuto nuove norme sulla "sobrietà digitale" che limitano l'uso e le dimensioni di file video.<ref>{{Cita web|url= https://theshiftproject.org/en/article/unsustainable-use-online-video/|titolo="Climate crisis: The Unsustainable Use of Online Video" : Our new report|sito=The Shift Project|data=10 luglio 2019|lingua=en|accesso=24 gennaio 2021}}</ref>
 
==== Censura ====
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Agli inizi sembrava che la Rete fosse destinata a una partecipazione essenzialmente maschile, nel 2002 per la prima volta le donne ''[[Online e offline|online]]'' hanno superato gli uomini.
 
In uno studio americano del 2005 infatti, la percentuale di uomini che usava Internet era leggermente superiore alla percentuale di donne, sebbene questa differenza si sia invertita in quelle sotto i 30 anni. Gli uomini si collegavano più spesso, trascorrevano più tempo online e avevano maggiori probabilità di essere utenti della banda larga, mentre le donne tendevano a sfruttare maggiormente le opportunità di comunicazione (come la posta elettronica). Gli uomini erano più propensi a usare Internet per pagare i conti, partecipare alle aste e per attività ricreative come scaricare musica e video. Uomini e donne avevano la stessa probabilità di usare Internet per acquisti e operazioni bancarie. Altri studi indicano che nel 2008 le donne erano significativamente più numerose degli uomini nella maggior parte dei servizi di social networking, come Facebook e Myspace, sebbene i rapporti variavano con l'età. Inoltre, le donne hanno guardato più contenuti in streaming, mentre gli uomini ne hanno scaricati di più. In termini di blog, gli uomini erano più propensi ad usarli in primo luogo; tra coloro che ne avevano un blog, gli uomini avevano maggiori probabilità di avere un blog professionale, mentre le donne avevano maggiori probabilità di avere un blog personale<ref>{{Cita web|url=http://business.rapleaf.com/company_press_2008_07_29.html|titolo=Rapleaf Business: Press - Rapleaf Study Reveals Gender and Age Data of Social Network Users|sito=web.archive.org|data=20 marzo 2009|accesso=24 gennaio 2021|dataarchivio=20 marzo 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090320211742/http://business.rapleaf.com/company_press_2008_07_29.html|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.entrepreneur.com/|titolo=Entrepreneur - Start, run and grow your business.|sito=Entrepreneur|lingua=en|accesso=24 gennaio 2021}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://technorati.com/blogging/state-of-the-blogosphere/|titolo=Technorati: State of the Blogosphere 2008|sito=web.archive.org|data=2 ottobre 2009|accesso=24 gennaio 2021|dataarchivio=2 ottobre 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20091002101707/http://technorati.com/blogging/state-of-the-blogosphere/|urlmorto=sì}}</ref>.
 
L'età media dei fruitori nel 2014 risultava attorno ai quarantaquattro anni.<ref>[[Kevin Kelly]], The Inevitable, (2016), ''L'inevitabile. Le tendenze tecnologiche che rivoluzioneranno il nostro futuro'', (2017), Milano, Il Saggiatore, trad. Alberto Locca, ISBN 978-88-428-2376-6, pag 31</ref>. Nel 2019, un terzo degli utenti online in tutto il mondo aveva un'età compresa tra i 25 e i 34 anni. Gli utenti in questa fascia di età costituivano il più grande gruppo di utenti online al mondo. Inoltre, il 18% degli utenti online globali aveva un'età compresa tra i 18 e i 24 anni<ref>{{Cita web|url=https://www.statista.com/statistics/272365/age-distribution-of-internet-users-worldwide/|titolo=Internet users by age worldwide|sito=Statista|lingua=en|accesso=24 gennaio 2021}}</ref>.
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