Francesco Netti: differenze tra le versioni

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{{W|arte|dicembre 2010}}
{{Bio
|Nome = Francesco Saverio
|Cognome = Netti
|Sesso = M
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|GiornoMeseMorte = 28 agosto
|AnnoMorte = 1894
|Epoca = 1800
|Attività = pittore
|Attività2 = letterato
|Secolo = XIX
|Nazionalità = italiano
|Immagine = Francesco Netti - Nuda sul letto (Pinacoteca metropolitana di Bari).jpg
|PostNazionalità = , fu allievo del Bonolis, De Napoli e De Vivo
|Didascalia = ''Nuda sul letto'', 1884-1886
}}
 
== Biografia ==
[[File:Casa natale di Francesco Netti.jpg|miniatura|Casa natale dell'artista a Santeramo in Colle]]
Una continua e vulcanica ricerca supportata dalla fotografia ma soprattutto dall'amore per l'Arte. Pugliese, cercò oltre confine le risposte alle sue domande. Oggi si parla ancora delle sue opere come "in corte d'Assise" a maggio in Pinacoteca Giaquinto, di Bari. A Santeramo, un paese nel cuore delle murge di 20.000 abitanti, una piccola galleria rende memoria all'artista.
Nacque dal ricco proprietario terriero Nicola Netti (1798-1899) sposato con Giuseppina Maria Vitale (1806-1869), di [[Conversano]]. Una lapide su [[Palazzo Netti]], in via Sant'Eligio a [[Santeramo in Colle]], ricorda il luogo della nascita.
Nato il 24 dicembre 1832 a Santeramo in Colle (Bari), da una ricca famiglia di proprietari terrieri, Francesco Netti studia a Napoli, dove si laurea in legge a soli 22 anni. Si dedica inoltre alla pittura, frequentando l’Istituto di Belle Arti di Napoli, la scuola di nudo del maestro Filippo Palizzi, l’atelier di Domenico Morelli e di altri artisti attivi a Napoli ed a Roma. Esordisce nel 1862 alla Prima Esposizione della Società Promotrice di Belle Arti di Napoli ed è presente alle successive edizioni, fino al 1888. Nel 1866 si reca a Parigi, dove è nominato membro della Commissione Italiana per l’Esposizione Universale di Parigi del 1867 e vi rimane fino al 1871. Compie altri viaggi in Italia, Europa e Turchia, durante i quali trova nuovi soggetti per i suoi dipinti, che espone con successo fino alla morte, avvenuta nella sua città natale il 28 agosto 1894. Sono innumerevoli le sue opere tra cui ricordiamo: ''I Mietitori'', ''Coro antico che esce da tempio'', ''Ritratto del fratello Antonio'', ''Una famiglia sull'asino'', ''La messe''.
Nicola Netti e Giuseppina Maria Vitale di Conversano ebbero quattro maschi (Francesco Saverio, Luigi, Antonio e [[Raffaele Netti|Raffaele]]) e cinque femmine (Mariannina, Lucrezia, Maria, Lucia e Rosa).
Francesco Netti visse anche in [[Francia]] e in oriente, mentre in Italia, a Santeramo e a [[Napoli]] dove si laureò in giurisprudenza a 22 anni e nel [[1877]] partecipò ad un'esposizione nazionale. Tante sue opere sono sparse mentre altre sono presso la [[Pinacoteca Provinciale di Bari]].
A Santeramo un paese allora di circa 6.500 abitanti del “Regno delle due Sicilie” mentre governava il re Ferdinando II nasceva il 24 dicembre del 1832 Francesco Saverio Netti, primogenito del ricco proprietario terriero Nicola Netti (1798-1899) dei baroni di Montemurro sposato con la nobildonna Giuseppina Maria Vitale(1806-1869) di Conversano.Non ebbe figli,ma centinaia di schizzi sono conservati a Bari.
Una lapide apposta nel 1944 sul frontespizio del palazzo Netti ubicato sull’attuale via S. Eligio, mentre era sindaco Leonardo Natuzzi recita:
 
I dipinti di Francesco Netti, con persone di famiglia, sonoː ''La crisi'' 1887,<ref>Rappresenta la cognata, moglie del fratello Luigi, ammalata.</ref> ''La sorella Mariannina al pianoforte'', ''Ritratto del fratello Antonio'' e ''Ritratto della nipote Giuseppina Netti''.<ref>{{Cita web|url=https://www.francesconetti.com/biografia-di-f-netti|titolo=Francesco Netti|sito=www.francesconetti.com|lingua=it|accesso=2023-04-29}}</ref>
IN QUESTA CASA<br/>
NACQUE IL 24 DICEMBRE 1832<br/>
MORI’ IL 28 AGOSTO 1894<br/>
FRANCESCO NETTI<br/>
ANIMA RADIOSA DI LETTERATO<br/>
D’INSIGNE CRITICO D’ARTE<br/>
DI GRANDE PITTORE<br/>
NELLA SCIA LUMINOSA DEI PITTORI DELL’800<br/>
CREO’ CELEBRATE OPERE<br/>
CHE<br/>
DENTRO ED OLTRE I CONFINI D’ITALIA<br/>
ESALTARONO IL GENIO<br/>
RENDONO ONORE<br/>
AL NOBILE CASATO-AL NATIO SUO COLLE<br/>
ALLA PATRIA<br/>
I CONCITTADINI<br/>
NEL CINQUANTENARIO DELLA SUA MORTE
 
==La= famigliaGiovinezza Nettia Napoli ===
Francesco trascorre quasi cinquant'anni della sua vita lontano dalla famiglia e dal paese di origine. Nel 1843, a Napoli, studia nel collegio ''San Carlo alle Mortelle'' dei padri scolopi e a Napoli si laurea in giurisprudenza. Ha lezioni private di pittura da [[Domenico Morelli (pittore)|Domenico Morelli]] e nel 1855 entra nell'[[Accademia di belle arti di Napoli]]; prosegue quindi a Roma gli studi di pittura (1856-1859) e compie viaggi d'istruzione a Firenze, a Torino, a Venezia, a Padova, a Ferrara, a Bologna e a Ravenna.
 
Stringe amicizia con artisti, tra cui [[Achille Carrillo]], [[Ottorino Caracciolo]], [[Giuseppe Bonolis]], [[Tommaso De Vivo]], [[Michele De Napoli]], [[Adriano Cecioni]], [[Marco De Gregorio]], [[Giuseppe De Nittis]], [[Federico Rossano]], [[Camillo Miola]].
Nello stesso palazzo sono vissuti i numerosi figli del Cav. Nicola Netti dei baroni di Montemurro e Giuseppina Maria Vitale di Conversano: quattro maschi (Francesco Saverio, Luigi, Antonio, Raffaele) e cinque femmine (Mariannina, Lucrezia, Maria, Lucia e Rosa): una nobile famiglia patriarcale molto affiatata e alla quale il nostro artista è rimasto sempre affettivamente legato come dimostrano le lettere e alcune sue opere pittoriche.
Diversi familiari sono protagonisti di riuscitissime pitture del nostro artista; si ricordano:
 
Durante la lunga permanenza a Napoli si affianca al movimento artistico della [[Scuola di Resìna]], fondato nel 1863 da Marco De Gregorio (1829-1876) e che ha avuto come affiliati, tra altri, il toscano Adriano Cecioni, il barlettano Giuseppe De Nittis, il napoletano Federico Rossano, [[Enrico Gaeta]] e il siciliano [[Antonino Leto]].
* “La crisi”
* “La sorella Mariannina al pianoforte”
* “Ritratto del fratello Antonio”
* “Ritratto della nipote Giuseppina Netti”
 
Questo gruppo di pittori, attivo a Napoli dal 1863 al 1867 - e in modo più discontinuo fino al 1875 - si opponeva all'accademismo, di cui Domenico Morelli era un rappresentante, ed era orientato a valorizzare lo studio dal vero, la rappresentazione precisa e luminosa del paesaggio urbano e rurale, l'osservazione attenta della natura, l'attenzione al paesaggio e agli effetti di luceː tutti aspetti che Netti farà propri.
Tra queste opere senz’altro la più ammirata è “La crisi” ispirato ad una triste vicenda familiare: la moglie del fratello Luigi (che sarà sindaco di Santeramo dal 1889 al 1895 e quindi nel periodo della morte di Francesco Netti) giace ammalata in un letto a baldacchino mentre è vegliata dall’afflitto e sconsolato marito seduto su una poltroncina.
L’opera è del 1887 ed è di proprietà privata.
 
==La= secondaSoggiorno patria:in NapoliFrancia ===
In Francia - dal 1866 al 1871 - visita [[Parigi]], [[Fontainebleau]] e [[Grez (Oise)|Grez]]. Incontra e stringe amicizia con [[Giuseppe Palizzi]] e con gli aderenti alla [[Scuola di Barbizon]], che si cimenta nella pittura dal vero e anche [[en plein air]] (all'aperto).
 
La Scuola di Barbizon - che prende il [[Barbizon|nome di una località francese]] - tra il 1830 e il 1870 ha raccolto esponenti del realismo, tra cui [[Jean-François Millet]], [[John Constable]], [[Théodore Rousseau]], [[Jean-Baptiste Camille Corot]]. Vi aderisce anche Giuseppe De Nittis.
Fin da giovinetto Francesco, prima per motivi di studio poi per motivi professionali e di lavoro trascorre quasi cinquant’anni della sua vita lontano dalla cara famiglia e dal paese di origine.
Nel 1843, a 11 anni, va a Napoli nel collegio “S. Carlo alle Martelle” dei padri scolopi per effettuare gli studi ginnasiali; rimane a Napoli per conseguire ad appena 22 anni la laurea in giurisprudenza, per frequentare le lezioni di pittura presso lo studio del pittore Domenico Morelli e presso l’accademia delle Belle Arti (1855); studia pittura pure a Roma (1856-1859); fa viaggi a Firenze, Torino, Venezia, Padova, Ferrara, Bologna, Ravenna.
L'amicizia con artisti allora rinomati e frequentatori di Napoli ([[Giuseppe Bonolis]], Tommaso De Vivo, [[Michele De Napoli]], Vincenzo Irolli prima e poi Adriano Cecioni, Marco De Gregorio, [[Giuseppe De Nittis]], Federico Rossano, Camillo Miola) lo rendono esperto non solo nell’arte pittorica ma anche nel campo letterario e della critica d’arte tanto da essere incaricato ufficialmente di scrivere articoli e recensioni per conto del neo “Regno d’Italia” su mostre ed esposizioni nazionali ed internazionali.
I suoi numerosi articoli di critica d’arte e recensioni scritti dal 1865 al 1889 sono stati pubblicati in varie riviste dell’epoca e successivamente raccolti, dopo la morte del nostro concittadino, in opere come:
 
Appartiene al periodo francese il quadro di Netti del 1870 ''Festa a Grez'', oggi esposto nella [[Pinacoteca metropolitana di Bari]]: al centro della scena giovani bendati cercano di tagliare il collo a un'oca, appesa ad una fune, mentre all'ombra delle case donne e bambini assistono divertiti. Sono coeve le sue opere ''Barricate in una strada'', ''Orgia e lavoro'', ''Dopo il veglione''.
* Scritti varii - (con prefazione dell’amico Camillo Miola)-Trani 1895
* Per l’arte italiana – del 1888 ma pubblicato a Trani nel 1895
* Critica d’arte - Editore Laterza- Bari- 1938 a cura di Aldo De Rinaldis
* Scritti critici (antologia a cura di Lucio Galante)- De Luca Editore-1980- Roma.
 
=== Ritorno a Napoli ===
Tra gli scritti meritano un’attenzione particolare le lettere scritte a familiari ed amici che costituiscono un interessante epistolario.
Nel 1871 Netti ritorna a Napoli, dove frequenta il gruppo della [[Scuola di Resìna]]. Si ispira anche agli scavi archeologici, a Pompei ed a Ercolano, e dal 1875 al 1877 dipinge quadri in stile pompeiano, tra cuiː ''Coro antico che esce dal tempio'', ''Festa greca'', ''Coro greco'', ''Danzatrici'', ''Citarista'' e ''Lotta di gladiatori''.
Durante la lunga residenza a Napoli partecipa al movimento artistico denominato ''[[Scuola di Resìna]]'' fondato nel 1863 a Napoli da Marco De Gregorio (1829-1876) e che ha avuto come affiliati, tra gli altri, il toscano Adriano Cecioni, il barlettano Giuseppe De Nittis, il napoletano Federico Rossano, Enrico Gaeta e il siciliano Antonino Leto.
Questo gruppo di pittori, molto attivo dal 1863 al 1867 e un po’ meno fino al 1875, si opponeva all’accademismo imperante (Domenico Morelli ne era un rappresentante) ed era orientato a valorizzare lo studio dal vero, la rappresentazione precisa e luminosa del paesaggio urbano, l’osservazione attenta della natura, l’attenzione al paesaggio, la realizzazione di effetti di luce, aspetti che F. Netti farà propri in diverse opere.
 
=== Viaggio in Oriente ===
==In Francia==
Un viaggio-crociera nell'Oriente (a luglio 1884), offertogli dall'amico e mecenate [[Giuseppe Caravita]] [[Sirignano|principe di Sirignano]], allarga gli orizzonti artistici di Francesco Netti: il fascino del mondo orientale, per gli ambienti naturali, architettonici, paesaggistici e umani, gli offre spunti per passare ad una nuova, intensa e inedita produzione.
 
Dall'esperienza del viaggio e dai cimeli portati dall'Oriente - tappeti, piante, abiti, schizzi e foto e oggetti decorativi - nascono opere come: ''Veliero'', ''Sul Bosforo'', ''Siesta'', ''Ragazza assopita'', ''Ricamatrici levantine'' e ''Donna turca''.
Netti è stato pure in Francia (1866-1871) e precisamente a Parigi, Fontainebleau e a Grez : incontra e stringe amicizia con altri artisti (Giuseppe Palizzi e degli aderenti della “Scuola di Barbizon ): si cimenta nella “pittura dal vero” e “en plain air” o all’aria aperta che utilizzerà poi per opere ispirate dalla vita dei campi.
La “Scuola di Barbizon” (dal nome di una località francese) è stata molto attiva tra il 1830 e il 1870 e ha raccolto esponenti del realismo e del romanticismo tra cui Jean-François Millet, John Constable, Théodore Rousseau, Jean-Baptiste Camille Corot: da annotare pure la presenza di Giuseppe De Nittis. (1867-1870).
È del periodo francese il celebre quadro del 1870 “Festa a Grez” che si può ammirare presso la pinacoteca provinciale di Bari: al centro della scena dei giovani bendati cercano di tagliare il collo ad un’oca appesa ad una fune mentre lateralmente sistemati all’ombra delle case assistono divertiti donne e bambini.
Sono dello stesso periodo le altre opere “Barricate in una strada”, “Orgia e lavoro”, “Dopo il veglione”.
 
Un gruppo di opere di Netti sono state donate dalla famiglia [[Accolti|Accolti Gil Vitale]] al comune di [[Conversano]] e collocate nel Museo del palazzo Comunale: ''Ricamatrici levantine'', ''Nudo di donna'', ''Nudo di donna di spalle'', ''Ritratto muliebre'', ''Prigioniera'', ''Sul sagrato della chiesa'', ''Angolo di Santeramo'', ''Il traino Madonna con angeli'' e l'arazzo “Madonna con santi”
==Ritorno a napoli==
[[File:Francesco_netti,_la_pioggia,_1864.JPG|thumb|upright=1.4|''La pioggia'']]
=== Testimone dell'Ottocento ===
Hanno ispirato la vena artistica di Netti avvenimenti di cronaca, vicende di natura storica, aspetti di vita contemporanea e momenti di vita quotidiana: ''Un episodio del 15 maggio 1848'', ''Processione di penitenza'', ''Donna malata'', ''Sartina'', ''Donna che legge'', ''Lettura'', ''Nuda sul letto'', ''Gli amanti asfissiati'', ''In corte d'assise'' ([[Pinacoteca provinciale di Bari]]) e ''Convalescenza''.
 
=== A Santeramo ===
Nel 1871 Netti ritorna a vivere a Napoli ove continua a frequentare il gruppo della ''Scuola di Resìna''.
Un altro filone della produzione artistica di Francesco Netti è legato al paese natale, Santeramo.
Nel periodo degli scavi archeologici a Pompei ed Ercolano produce dal 1875 al 1877 molti quadri ispirati al mondo antico o pompeiano tra cui:
 
In età avanzata decide di curare, con l'aria salubre di Santeramo, la sua salute malferma. Osserva attentamente la dura vita dei contadini e si sofferma sul paesaggio brullo della campagna. Negli ultimi anni si avvia verso le nuove tecniche pittoriche [[Impressionismo|impressionistiche]].
* Coro antico che esce dal tempio
* Festa greca
* Coro greco
* Danzatrici
* Il citarista
* Lotta dei gladiatori.
 
Opere realizzate a Santeramo e su Santeramo: ''Un angolo del mio studio'', ''Soldatini'', ''Vecchie case a Santeramo'', ''Angolo di Santeramo'', ''Sul sagrato della chiesa'', ''Coro della chiesa matrice'', ''Pozzo in un cortile'', ''Contadino che carica un traino'', ''Masseria'', ''Sulla via di Santeramo'', ''Traino'', ''Una famiglia sull'asino'', ''Donna con bambino a cavallo'', ''Abbeveratoio'', ''[[Sant'Efrem|Sant'Effremo]]'' (1892)<ref>Tela per la chiesetta della Pietà, costruita nel 1889, dove sorgeva una cappella interrata, già intitolata a [[Efrem il Siro|sant'Effremo]], santo orientale della Siria, venerato a Santeramo fin dal XIII secolo. (Pinacoteca provinciale di Bari).</ref> Il "Ciclo dei mietitori", (1890-1894) comprende:'' Riposo in mietitura'', ''Pasto dei mietitori'' e ''La messe''. Allo stesso periodo risalgono anche i pochi documenti che dimostrano l'interesse del Netti anche per la fotografia. Sono immagini quasi tutte connesse al ciclo dei Mietitori od a paesaggi della [[Murgia]].<ref>Farese Sperken Christine,''La pittura dell'Ottocento in Puglia'', Adda Editore, Bari, 1996, ISBN 9788880822516</ref>
==In oriente==
 
Alla [[Galleria dell'Accademia (Napoli)|Galleria dell'Accademia di Belle Arti]] sono presenti due opere di Nettiː ''Coro antico'', 1877, olio su tela, 207x112 cm e ''La Messe'', 1894, olio su tela, 283x185 cm.<ref>{{cita|Galleria dell'Accademia| p. 115 e tav. LXXVII}}.</ref>
Un gradito viaggio-crociera nell’oriente ( luglio 1884) offertogli dall’amico e mecenate Giuseppe Caravita Principe di Sirignano allarga ancora gli orizzonti artistici di Francesco Netti: il fascino del mondo orientale per gli ambienti naturali, architettonici, paesaggistici e umani offre a Netti numerosi spunti per passare a una nuova, intensa e inedita produzione.
Dall’esperienza del viaggio e dai cimeli portati dall’oriente (tappeti, piante, abiti, schizzi e foto oggetti che orneranno i suoi ambienti di lavoro) nascono opere come:
 
Suoi eredi d'arte e discepoli sono stati Bartolomeo Paradiso (1878-1971) ed Hero Paradiso (1912-1994). Francesco Netti è sepolto nel cimitero di Santeramo.
* Veliero
* Sul Bosforo
* La siesta
* Ragazza assopita
* Le ricamatrici levantine
* Donna turca
 
=== Musei che conservano sue opere ===
“La siesta”, opera del 1884, è sicuramente l’opera più significativa di questo periodo: una giovane donna riposa distesa su un divano: fanno da contorno tappeti e piante orientali che Netti aveva nel suo studio.
* [[Pinacoteca metropolitana di Bari]]
Un vero capolavoro il piccolo quadro “Ragazza assopita”: è ritratta una giovane ragazza appunto assopita su un bianco letto: per ammirarlo dobbiamo recarci a Conversano presso il Polo Museale Comunale che dal giugno 2007 raccoglie diverse opere di Francesco Netti donate dalla famiglia Accolti Gil Vitale genealogicamente legata alla famiglia Netti.
* Polo Museale Comunale, [[Conversano]]
* [[Museo di San Martino]], Napoli
* [[Galleria dell'Accademia (Napoli)|Galleria dell'Accademia di Belle Arti]], Napoli
* [[Galleria internazionale d'arte moderna (Venezia)|Museo d'Arte Moderna]], Venezia
* [[Galleria degli Uffizi]], Firenze
* [[Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea]], Roma
* [[Museo di Capodimonte]], Napoli
* [[Gallerie d'Italia di Napoli|Gallerie d'Italia]], Napoli
* [[Museo civico (Barletta)|Museo e Pinacoteca Comunali]], Barletta
* [https://www.abmcaltamura.it/ Archivio Biblioteca Museo civico], Altamura
*[https://www.gallerianazionalepuglia.beniculturali.it/ ''Galleria Nazionale della Puglia “Girolamo e Rosaria Devanna''], Bitonto
*[https://collections.louvre.fr/ Museo del Louvre], Parigi
*[https://catalogo.beniculturali.it/approfondimento/puglia-provincia-bari/duomo-altamura Cattedrale di Santa Maria Assunta], Altamura
 
=== Suoi scritti ===
Altre opere donate a giugno di quest’anno dalla famiglia Accolti Gil Vitale al comune di Conversano e collocate nel polo Mussale del palazzo comunale sono:
Le recensioni e gli interventi di critica d'arte, scritti dal 1865 al 1889 e pubblicati in varie riviste, dopo la sua morte sono stati raccolti:
* ''Scritti varii'', con prefazione di Camillo Miola, Trani, 1895.
* ''Per l'arte italiana'', Trani, 1895.
* ''Critica d'arte'', a cura di Aldo De Rinaldis, Bari, Editore Laterza, 1938.
* ''Scritti critici'', a cura di Lucio Galante, Roma, De Luca Editore, 1980.
* Le lettere scritte a familiari e amici costituiscono un interessante epistolario.
 
== Note ==
* Le ricamatrici levantine
<references/>
* Nudo di donna
* Nudo di donna di spalle
* Ritratto muliebre
* La prigioniera
* Sul sagrato della chiesa
* Angolo di Santeramo
* Il traino
* Madonna con angeli
* e l’arazzo “Madonna con santi”
 
== Bibliografia ==
==Testimone dell’ottocento==
* Giuseppe Protomastro, ''Francesco Netti'', Vecchi Editorie, Trani, 1894.
 
* {{cita testo |curatore=Anna Caputi, Raffaello Causa, Raffaele Mormone |titolo=La Galleria dell'Accademia di Belle Arti in Napoli |data=1971 |editore=Banco di Napoli |città=Napoli |cid=Galleria dell'Accademia |SBN =NAP0178087}}
Hanno ispirato la vena artistica di Netti anche avvenimenti di cronaca, vicende di natura storica, aspetti di vita contemporanea, momenti di vita quotidiana.
* ''Francesco Netti (1832-1894), un intellettuale del Sud'', De Luca Editore, Bari, 1980.
Rientrano in questi filoni opere come:
* F. C. Greco, M. Picone Petrusa, I. Valente ''La pittura napoletana dell'Ottocento'', Napoli, Tullio Pironti Editore, 1993.
 
* Christine Farese Sperken, ''Netti'', Napoli, Electa Napoli, 1996.
* Un episodio del 15 maggio 1848
* La pioggia
* Processione di penitenza
* Donna malata
* La sartina
* Donna che legge
* La lettura
* Nuda sul letto
* Gli amanti asfissiati
* In corte d’assise
* La convalescenza
 
Fra tutti merita una particolare attenzione la grande tela “In corte d’assise” del 1882: quest’opera è stata eseguita per l’Esposizione nazionale di Roma del 1883; trae spunto da un fatto di cronaca: in un tribunale assistono ad un processo da un palco semicircolare pettegole nobildonne; imputata del processo è una donna che ha fatto assassinare il proprio marito con la complicità del proprio amante. Questa tela richiama per lo stile e l’impostazione alcune opere simili del contemporaneo pittore barlettano Giuseppe De Nittis (Barletta 1846-1884): i due si sono frequentati, tra l’altro, a Napoli e Parigi.
Fa parte della collezione della pinacoteca provinciale di Bari alla quale è pervenuta tramite il fratello Luigi Netti.
 
==Santeramo==
 
Un altro filone importante della produzione artistica di Francesco Netti è legato al paese natìo: Santeramo.
Potremmo rileggere una appassionata lettera inviata dal venticinquenne F. Netti al suo maestro di pittura Domenico Morelli nel lontano 19 luglio 1859 nella quale si lascia andare in espressioni non certo benevoli verso i nostri concittadini.
Non ostante giudizi di età giovanile poco lusinghieri verso i santermani, tuttavia le periodiche permanenze a Santeramo dovute al forte legame con la sua famiglia, la necessità in età avanzata di curare con l’aria salubre del paese natio la salute malferma, l’attenta osservazione della dura vita dei contadini (si conservano fotografie fatte da Netti), l’attenzione per scorci paesaggistici delle nostre brulle campagne e del piccolo paese costituiscono fonti di ispirazione artistica in vari momenti della produzione pittorica e specialmente nell’ultimo periodo quando è avviato verso le nuove tecniche dell’impressionismo.
 
Ricordiamo le principali opere realizzate a Santeramo e su Santeramo:
 
* Un angolo del mio studio
* I soldatini
* Vecchie case a Santeramo
* Angolo di Santeramo
* Sul sagrato della chiesa
* Il coro della chiesa matrice
* Pozzo in un cortile
* Contadino che carica un traino
* Masseria
* Sulla via di Santeramo
* Il traino
* Una famiglia sull’asino
* Donna con bambino a cavallo
* L’abbeveratoio
* Sant’Effremo
 
e la serie eccezionale del “ciclo dei mietitori” del periodo 1890 - 1894:
 
* Riposo in mietitura
* Il pasto dei mietitori
* La messe.
 
Questi temi saranno ripresi per il contenuto e per le tecniche dai due artisti santermani che si considerano eredi d’arte e discepoli di Francesco Netti: Bartolomeo Paradiso (1878-1971) ed Hero Paradiso (1912-1994).
 
La piccola tela “Angolo di Santeramo” riproduce uno scorcio di via s. Eligio vista dal palazzo Colonna; “ Contadino che carica un traino” ricorda il cancello adiacente al palazzo Netti, “Sul sagrato della Chiesa” è quasi un’istantanea fotografica di un momento di vita sul sagrato antistante la chiesa del Convento.
La tela “Sant’Effremo” (del 1892) è l’ultima opera esplicitamente donata da Francesco Netti ai Santermani: doveva arredare la nuova chiesetta della Pietà costruita nel 1889 là dove sorgeva una cappella interrata già intitolata da tempi immemorabili a sant’ Effremo, santo orientale della Siria venerato a Santeramo fin dal tredicesimo secolo: dal 1930 l’opera è presso la pinacoteca provinciale di Bari.
Insuperabili ed eccezionali sono le tele del “ciclo dei mietitori”: le nostre arse campagne, gli affaticati contadini sono oggetto di numerosi studi e di opere non sempre portate a termine per l’improvvisa morte dell’artista avvenuta il 28 agosto del 1894.
 
Testimonianze della presenza di Francesco Netti a Santeramo oggi sono rappresentate da:
 
* il Palazzo Netti in via s. Eligio nel centro storico, già di proprietà della famiglia Netti e ora di diversi privati. Sono conservati quasi intatti il prospetto, alcune stanze, il salone, la scalinata interna, il torrino;
* opere pittoriche di proprietà privata;
* la via Francesco Netti che delimita una parte del centro storico;
* la scuola secondaria di primo grado intitolata allo stesso artista;
* due masserie già di proprietà della famiglia Netti (una su via per Viglione e una su via per Cassano Murge in contrada Netti);
* un busto in bronzo opera dello scultore molfettese [[Filippo Cifariello]] (1864-1936) dedicato all’artista e collocato sulla scalinata del Palazzo Municipale;
* il loculo che conserva i resti mortali di Francesco Netti e del padre Nicola nella cappella gentilizia della famiglia De Luca nel nucleo monumentale del cimitero di Santeramo;
* angoli del nucleo storico di Santeramo e dell’agro santermano.
* raccolta dei testi dedicati al Netti, presso la Biblioteca "Ing. Raffaele Ripa", sita nella scuola secondaria di primo grado intitolata allo stesso artista.
 
Le opere pittoriche di Francesco Netti sono collocate presso::
 
* Pinacoteca Provinciale, Bari
* Polo Museale Comunale, Conversano (Ba)
* Museo san Martino, Napoli
* Galleria dell’Accademia di Belle Arti, Napoli
* Ca’ Pesaro, Museo d’Arte Moderna, Venezia
* Galleria degli Uffici, Firenze
* Galleria Nazionale d’ Arte Moderna, Roma
* Museo di Capodimonte, Napoli
* Museo e Pinacoteca Comunali, Barletta
 
Altre opere fanno parte di collezioni private a Santeramo, Altamura ( Biblioteca Museo civico e Cattedrale), Bari, Napoli, Milano
Periodicamente si hanno notizie di altri rinvenimenti a Londra, Milano, Napoli.
 
Bibliografia essenziale
 
* Francesco Netti (1832-1894) : un intellettuale del Sud : Bari, Pinacoteca provinciale, marzo-maggio 1980 / catalogo di Christine Farese Sperken ; introduzione di Pina Belli D'Elia ; contributi critici di Ennio Corvaglia
* Netti, Francesco, Scritti varii ; con prefazione di Camillo Miola
* “Francesco Netti” Ricordi per l’avv.Giuseppe Protomastro- Vecchi Editorie-Trani 1894
* “Francesco Netti (1832-1894), un intellettuale del Sud”- con catalogo di Christine Farese Sperken-De Luca Editore –Bari 1980.
* “Francesco Netti-Scritti critici” antologia a cura di Lucio Galante-De Luca editore –Roma 1980.
* F. C. Greco, M. Picone Petrusa, I. Valente “La pittura napoletana dell’Ottocento”-Tullio Pironti Editore-Napoli 1993.
* Christine Farese Sperken “NETTI”-Electa Napoli-1996.
* “Partecipare” mensile di Santeramo dal 1973- articoli vari.
* Fondazione "Vito Tangorra", "Francesco Netti", Santeramo Antica, Dicembre 2008, Edizione Antologica
* Giovanni Tangorra, "Francesco Netti Pittore e Critico d'Arte", Santeramo Antica, Dicembre 2012
* www.francesconetti.eu
 
==Collegamenti esterni==
 
* {{Treccani|francesco-netti|Francesco Netti}}
 
==Note==
<references/>
 
== Altri progetti ==
[[Categoria:Santeramo in Colle]]
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
[[Categoria:Pittori legati a Napoli]]
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Controllo di autorità}}
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{{Portale|biografie|letteratura|pittura}}