Architettura spontanea: differenze tra le versioni

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A partire dal 1986, perfino tra gli studiosi che pubblicano in questo campo, i confini esatti del termine "vernacolare" non erano ancora chiari.
 
: Questa questione di definizione, apparentemente così semplice, si è rivelata uno dei problemi più seri per i sostenitori dell'architettura vernacolare e della ricerca sul paesaggio. Non è ancora stata offerta una definizione chiara, convincente e autorevole. L'architettura vernacolare è un fenomeno che molti comprendono intuitivamente, ma che pochi sono in grado di definire. La letteratura sull'argomento è quindi piena di quelle che potremmo definire non-definizioni. L'architettura vernacolare è un edificio ''non'' di stile elevato, sono quelle strutture ''non'' progettate da professionisti; ''non'' è monumentale; non è ''sofisticata''; è ''mera costruzione; non'' è, secondo l'illustre storico [[Nikolaus Pevsner]], architettura. Chi adotta un approccio più positivo si affida ad aggettivi come ordinario, quotidiano e comune. Sebbene questi termini non siano dispregiativi come altre espressioni descrittive che a volte vengono applicate al vernacolare, non sono nemmeno molto precisi. Ad esempio, i grattacieli di Manhattan sono opere di architettura di stile elevato, ma sono anche comuni a Manhattan. Non sono forse logicamente edifici vernacolari di New York?<ref>{{Cita libro|lingua=en|nome=Dell|cognome=Upton|nome2=John Michael|cognome2=Vlach|titolo=Common Places: Readings in American Vernacular Architecture|url=https://books.google.it/books?id=G7kzQMytrMoC&redir_esc=y|accesso=2025-05-23|data=1986|editore=University of Georgia Press|ISBN=978-0-8203-0750-3}}</ref>
 
L'architettura vernacolare tende a essere trascurata nelle storie tradizionali del design. Non si tratta di una descrizione stilistica, tanto meno di uno stile specifico, quindi non può essere riassunta in termini di modelli, caratteristiche, materiali o elementi facilmente comprensibili<ref>J. Philip Gruen, “Vernacular Architecture,” in ''Encyclopedia of Local History,'' 3d edition, ed. Amy H. Wilson (Lanham, Maryland: Rowman & Littlefield, 2017): 697-98.</ref>. A causa dell'utilizzo di metodi di costruzione tradizionali e di costruttori locali, gli edifici vernacolari sono considerati espressioni culturali – aborigene, indigene, ancestrali, rurali, etniche o regionali – tanto quanto manufatti architettonici.
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Il termine ''vernacolare'' significa "domestico, nativo, indigeno", da ''verna'' "schiavo nativo" o "schiavo nato in casa". La parola deriva probabilmente da una parola [[Etruschi|etrusca]] più antica<ref>{{Cita web|lingua=en-US|url=https://www.etymonline.com/?term=vernacular|titolo=Online Etymology Dictionary|sito=www.etymonline.com|accesso=2025-05-23}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.yourdictionary.com/wotd/wotd.pl?word=vernacular|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071012152527/http://www.yourdictionary.com/wotd/wotd.pl?word=vernacular|urlmorto=sì|titolo=Word of the Day - yourDictionary.com|data=|accesso=2025-05-23}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.tribuneindia.com/2002/20020608/windows/roots.htm|titolo=The Tribune - Windows - Roots|sito=www.tribuneindia.com|accesso=2025-05-23}}</ref>.
 
Il termine è preso in prestito dalla linguistica, dove il termine vernacolare si riferisce all'uso linguistico particolare di un tempo, luogo o gruppo<ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://www.dictionary.com/browse/vernacular|titolo=Dictionary.com {{!}} Meanings & Definitions of English Words|sito=Dictionary.com|accesso=2025-05-23}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://dictionary.cambridge.org/define.asp?key=88049&dict=CALD|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081007110310/http://dictionary.cambridge.org/define.asp?key=88049&dict=CALD|urlmorto=sì|titolo=Cambridge Dictionaries Online - Cambridge University Press|data=|accesso=2025-05-23}}</ref><ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://www.merriam-webster.com/dictionary/vernacular|titolo=Definition of VERNACULAR|sito=www.merriam-webster.com|data=2025-05-14|accesso=2025-05-23}}</ref>.
 
L'espressione risale almeno al 1857, quando fu usata da Sir [[George Gilbert Scott]] come fulcro del primo capitolo del suo libro "Remarks on Secular & Domestic Architecture, Present & Future"<ref>{{Cita libro|lingua=en|nome=Sir George Gilbert|cognome=Scott|titolo=Remarks on Secular & Domestic Architecture, Present & Future|url=https://books.google.it/books?id=N4IEAAAAYAAJ&redir_esc=y|accesso=2025-05-23|data=1857|editore=J. Murray}}</ref>, e in un articolo letto a una società di architettura a [[Leicester]] nell'ottobre di quell'anno<ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://www.newspapers.com/image/396281100/|titolo=Oct 30, 1857, page 1 - Leicester Chronicle or Commercial and Leicestershire Mercury at Newspapers.com|sito=Newspapers.com|accesso=2025-05-23}}</ref>. Come sostenitore del [[Architettura neogotica|movimento neogotico]] in Inghilterra, Scott usò il termine in senso dispregiativo per riferirsi all'"architettura prevalente" in Inghilterra all'epoca, in contrapposizione al gotico che voleva introdurre. In questa categoria "vernacolare" Scott incluse la [[Cattedrale di San Paolo (Londra)|Cattedrale di San Paolo]], il Greenwich Hospital di Londra e [[Castle Howard]], pur ammettendone la relativa nobiltà.
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== Architetti professionisti e architettura spontanea ==
L'architettura progettata da architetti professionisti non è solitamente considerata vernacolare. Anzi, si può sostenere che il processo stesso di progettazione consapevole di un edificio lo renda non vernacolare. Paul Oliver, nel suo libro ''Dwellings'', afferma: "si sostiene che l'architettura popolare, progettata da architetti professionisti o costruttori commerciali per uso popolare, non rientri nell'ambito del vernacolare"<ref name=":0">Oliver, Paul (2003). ''Dwellings''. London: Phaidon Press. p. 15. ISBN 0-7148-4202-8.</ref>. Oliver offre anche la seguente semplice definizione di architettura vernacolare: "l'architettura del popolo, e dal popolo, ma non per il popolo"<ref name=":0" />.
 
[[Frank Lloyd Wright]] descrisse l'architettura vernacolare come "Edifici popolari che crescono in risposta a bisogni reali, adattati all'ambiente da persone che non sapevano fare di meglio che adattarli al sentimento nativo"<ref name=":0" />. suggerendo che si tratta di una forma primitiva di progettazione, priva di pensiero intelligente, ma affermò anche che era "per noi più degna di studio di tutti i tentativi accademici altamente autocoscienti di bellezza in tutta Europa".
 
Almeno a partire dal movimento [[Arts and Crafts]], molti architetti moderni hanno studiato gli edifici vernacolari e hanno affermato di trarne ispirazione, includendo aspetti del vernacolare nei loro progetti. Nel 1946, l'architetto egiziano [[Hassan Fathy]] fu incaricato di progettare la città di New Gourna vicino a [[Luxor]]. Dopo aver studiato gli insediamenti e le tecnologie tradizionali nubiane, incorporò le tradizionali volte in mattoni di fango degli insediamenti nubiani nei suoi progetti. L'esperimento fallì, a causa di una serie di ragioni sociali ed economiche<ref name=":0" />.
 
L'architetto dello [[Sri Lanka]] Geoffrey Bawa è considerato il pioniere del modernismo regionale nell'[[Asia meridionale]]<ref>{{Cita web|lingua=en-GB|url=https://nclurbandesign.org/vernacular-architecture-by-geoffrey-bawa/|titolo=Vernacular architecture by Geoffrey Bawa|sito=Urban Design|data=2023-05-18|accesso=2025-06-28}}</ref>. Insieme a lui, i moderni sostenitori dell'uso del vernacolare nella progettazione architettonica includono [[Charles Correa]], un noto architetto indiano; Muzharul Islam e Bashirul Haq, architetti bengalesi di fama internazionale; [[Balkrishna Vithaldas Doshi|Balkrishna Doshi]], un altro indiano, che ha fondato la Vastu-Shilpa Foundation ad [[Ahmedabad]] per ricercare l'architettura vernacolare della regione<ref>{{Cita web|lingua=en|autore=lea zeitoun I. designboom|url=https://www.designboom.com/architecture/balkrishna-doshi-works-overview-01-24-2023/|titolo=remembering balkrishna doshi's architectural legacy of the past seven decades|sito=designboom {{!}} architecture & design magazine|data=2023-01-24|accesso=2025-06-28}}</ref>; e Sheila Sri Prakash che ha utilizzato l'architettura rurale indiana come ispirazione per innovazioni nella progettazione e pianificazione sostenibili dal punto di vista ambientale e socio-economico<ref>{{Cita web|lingua=en-US|autore=SHARE Architects|url=https://share-architects.com/indias-pioneering-woman-architect-sheila-sri-prakash-at-share-international-architecture-and-engineering-forum-bucharest-2017/|titolo=India’s pioneering woman architect, Sheila Sri Prakash, at SHARE International Architecture and Engineering Forum Bucharest 2017|sito=SHARE Architects|data=2017-01-23|accesso=2025-06-28}}</ref>. Anche l'architetto olandese [[Aldo van Eyck]] era un sostenitore dell'architettura vernacolare<ref name=":0" />, così come Samuel Mockbee<ref>{{Cita web|lingua=en-US|autore=Philip Auslander|url=https://www.artforum.com/events/samuel-mockbee-and-the-rural-studio-204945/|titolo=Samuel Mockbee and the Rural Studio|sito=Artforum|data=2004-01-01|accesso=2025-06-28}}</ref>, [[Christopher Alexander]]<ref>{{Cita web|lingua=en|autore=Henrik Karlsson|url=https://www.henrikkarlsson.xyz/p/christopher-alexanders-architecture|titolo=Christopher Alexander's architecture for learning|sito=www.henrikkarlsson.xyz|accesso=2025-06-28}}</ref> e [[Paolo Soleri]].
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Una delle influenze più significative sull'architettura vernacolare è il macroclima dell'area in cui l'edificio viene costruito. Gli edifici nei climi freddi hanno invariabilmente un'elevata [[inerzia termica]] o un isolamento significativo. Di solito sono sigillati per prevenire la dispersione di calore e le aperture come le finestre tendono a essere piccole o addirittura assenti. Gli edifici nei climi caldi, al contrario, tendono a essere costruiti con materiali più leggeri e a consentire una ventilazione trasversale significativa attraverso aperture nella struttura dell'edificio.
 
Gli edifici per un clima continentale devono essere in grado di far fronte a significative variazioni di temperatura e possono persino essere modificati dai loro occupanti a seconda delle stagioni. Nelle regioni calde, aride e semi-aride, le strutture vernacolari includono tipicamente una serie di elementi distintivi per garantire la ventilazione e il controllo della temperatura. In tutto il [[Medio Oriente]], questi elementi includevano elementi progettuali come giardini con giochi d'acqua, pareti divisorie, luce riflessa, [[musciarabia]] e [[Torre del vento|torri del vento]]<ref>{{Cita web|url=https://ita.archinform.net/arch/10796.htm|titolo=Vernacular architecture}}</ref>.
 
Gli edifici assumono forme diverse a seconda dei livelli di precipitazione nella regione, il che porta ad abitazioni su palafitte in molte regioni con frequenti inondazioni o stagioni monsoniche piovose. Ad esempio, il Queenslander è una casa sopraelevata con tetto spiovente in lamiera che si è evoluta all'inizio del XIX secolo come soluzione alle inondazioni annuali causate dalle piogge monsoniche negli stati settentrionali dell'Australia<ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://www.architectureanddesign.com.au/editorial/features/sublime-design-the-queenslander|titolo=Sublime design: the Queenslander {{!}} Architecture & Design|sito=www.architectureanddesign.com.au|accesso=2025-05-23}}</ref>. I tetti piani sono rari nelle aree con alti livelli di precipitazioni. Allo stesso modo, le aree con forti venti porteranno alla creazione di edifici specializzati in grado di farvi fronte, e gli edifici tendono a presentare una superficie minima ai venti dominanti e sono spesso situati in basso nel paesaggio per ridurre al minimo i potenziali danni causati dalle tempeste.
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