Progetto Iceworm: differenze tra le versioni
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{{Mappa di localizzazione~|GRL|label = [[Camp Fistclench]]|label_width=200|lat = 76.16667|long = -55.35|position = left}}
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== Scoperta ==
I dettagli del progetto della base missilistica rimasero segreti per decenni, diventando di pubblico dominio soltanto nel gennaio 1995, a seguito di un'indagine sull'uso e sullo stoccaggio di [[armi nucleari]] in [[Groenlandia]] condotta dall'Istituto danese di politica estera (DUPI) su mandato del [[Folketing|Parlamento]], che la richiese in seguito al rilascio di informazioni precedentemente riservate riguardanti un incidente accaduto nel 1968 presso la [[base aerea Thule]], un'[[enclave]] amministrativa [[Stati Uniti d'America|statunitense]] nel [[Suddivisioni della Groenlandia|comune groenlandese]] di [[Avannaata]], che contraddicevano le precedenti affermazioni del governo danese, dato nell'incidente era rimasto coinvolto un [[Boeing B-52 Stratofortress|B-52]] con a bordo ordigni nucleari e che le armi nucleari erano state bandite dal territorio danese, comprendente la Groenlandia, con una legge del 1957.<ref name="DUPI">{{Cita pubblicazione |url=http://www.tidsskrift.dk/print.jsp?id=93193 |rivista=Politica |volume=29 |numero=2 |
== Storia ==
Nelle prime fasi del progetto Iceworm, gli USA si trovarono di fronte alla potenziale difficoltà costituita dall'ottenere il permesso del governo danese di schierare missili in Groenlandia. L'accordo stipulato nel 1951 con la Danimarca circa la realizzazione di basi militari, infatti, non menzionava lo schieramento di armi nucleari, nel 1957, poi, la Danimarca aveva dichiarato le armi nucleari bandite dall'intero territorio danese, e infine, nel 1958, il primo ministro danese [[Hans Christian Svane Hansen]] aveva rimarcato l'importanza che la [[NATO]] si astenesse dal prendere misure che avrebbero potuto essere interpretate come provocazione ed essere di ostacolo alla [[Distensione (politica)|distensione]].<ref name="pete" /> Tuttavia, quando l'ambasciatore statunitense [[Val Petersen]] scrisse ad Hansen per discutere la possibilità di stoccare armi nucleari in Groenlandia, il primo ministro rispose: "Il governo statunitense ha il diritto di stoccare materiale, provvedere alla sicurezza dell'area, ecc... [...] Tutti i materiali e rifornimenti saranno permessi nel territorio della Groenlandia senza alcuna ispezione. Non avete presentato alcun piano concreto riguardo ad un possibile stoccaggio, né avete posto domande sull'atteggiamento del governo danese a questo riguardo. Non penso che le sue osservazioni suscitino commenti da parte mia".<ref name="gro" /> Di fatto, Hansen formulò una risposta che indirettamente forniva sostegno formale alle misure straordinarie adottate per consentire lo stoccaggio segreto di armi nucleari e che allo stesso tempo scongiurava la minaccia statunitense alla sovranità danese sulla Groenlandia, dato che le armi sarebbero state probabilmente comunque schierate dagli USA. Rispondendo in quel modo e astenendosi dal fornire un'accettazione formale diretta, Hansen si comportò infatti come se un rifiuto al desiderio americano fosse una possibilità reale. Dal canto suo, l'esercito statunitense interpretò la deliberata mancata risposta di Hansen come un via libera e andò avanti con i piani per il progetto.<ref name="gro">{{Cita libro|accesso=23 febbraio 2024|url=https://books.google.it/books?id=GaDrEAAAQBAJ&pg=PA125|
=== Camp Fistclench ===
[[File:Camp Fistclench layout plan.png|thumb|Uno schema di Camp Fistclench]]
Prima di realizzare la già citata base di Camp Century, l'esercito statunitense decise di realizzare una struttura di più modeste dimensioni così da testare tecniche e macchinari da costruzione in un cantiere più piccolo. Dopo diversi sopralluoghi effettuati a partire dal 1954, come sito della futura base fu infine scelta un'area a circa 320 km a est della base aerea Thule, e la struttura fu battezzata "[[Camp Fistclench]]". Realizzata scavando cinque trincee, la più lunga delle quali misurava 183 metri, larghe circa 6 metri e alte circa 2,5 metri, che vennero poi coperte e all'interno delle quali furono posti edifici prefabbricati e due generatori a gasolio, la base rimase attiva dal 1957 al 1960, venendo popolata solo durante la stagione estiva, quando ospitava diverse dozzine di soldati. Nel 1957, Camp Fistclench ospitò anche un gruppo di scienziati dediti all'osservazione delle [[macchie solari]], nell'ambito dell'[[Anno
Quando, dopo le diverse prove svolte presso di essa, fu intrapresa la costruzione di Camp Century, la base di Camp Fistclench fu via via abbandonata, finché non fu chiusa nel 1960.<ref name="gros">{{Cita pubblicazione|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130408134214/http://www.dtic.mil/cgi-bin/GetTRDoc?AD=AD0477706|url=http://www.dtic.mil/cgi-bin/GetTRDoc?AD=AD0477706|accesso=23 febbraio 2024|data=ottobre 1965|editore=Cold Regions Research & Engineering Laboratory|titolo=Technical Report 174: Camp Century Evolution of Concept and History of Design Construction and Performance
|nome=Elmer F.|cognome=Clark|urlmorto=sì}}</ref>
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Nel 1959, per testare la fattibilità del progetto e l'utilizzo delle tecniche di costruzione disponibili, l'esercito statunitense avviò un progetto chiamato "[[Camp Century]]", realizzando una base militare a un'altitudine di circa {{M|2000|ul=m slm}} nella Groenlandia nordoccidentale, a circa 240 km dalla base aerea Thule, attiva dal 1951.
Come dichiarato nel 1960 dal [[Dipartimento della
Nelle reali intenzioni statunitensi, il vero scopo di Camp Century era tuttavia quello di studiare la realizzazione di un sistema di tunnel, lunghi in totale oltre {{M|4000|ul=km}}, atto a ospitare fino a 600 missili armati di testate nucleari che sarebbero stati in grado di raggiungere l'Unione Sovietica in caso di conflitto nucleare. In particolare, le posizioni dei missili avrebbero dovuto essere mobili e quindi periodicamente cambiate, così da invalidare le possibili informazioni rubate in mano al nemico e consentire ad almeno alcuni dei missili di sopravvivere a un [[primo colpo nucleare]]. Adoperando il [[
Secondo un rapporto statunitense intitolato ''Strategic Value of the Greenland Icecap'', redatto nel 1960 ma reso noto dalla Danimarca solo nel 1997, qualora l'esperienza del primo Camp Century si fosse rivelata positiva, il progetto Iceworm prevedeva la realizzazione di nuovi tunnel, scavati fino a 28 m di profondità, fino ad arrivare nei successivi cinque anni a un'area coperta totale di circa {{M|135000|ul=km2}}, pari peraltro a circa 3 volte l'estensione della Danimarca, estendibile poi fino a {{M|270000|ul=km2}}, e di migliaia di basi di lancio, controllate da 60 centri di lancio, scavate ancora più in profondità dei tunnel e disposte in piccoli gruppi distanti tra loro circa 4 km, da cui sparare i 600 missili ospitati. Questi ultimi avrebbero dovuto essere una versione a due stadi e a gittata ridotta dei [[LGM-30 Minuteman]], battezzata dall'esercito come "Iceman".<ref name="pete" /> In totale, il numero di soldati statunitense in Groenlandia sarebbe poi stato portato a {{M|11000|ul=}} unità.
[[Image:Camp Century trench construction.png|thumb|La copertura di una trincea durante la costruzione di Camp Century]]
Nel corso dei primi tre anni di Camp Century, i geologi prelevarono campioni di ghiaccio la cui analisi rivelò che i flussi glaciali all'interno della calotta si stavano muovendo molto più velocemente del previsto e che avrebbero distrutto i tunnel e le stazioni di lancio in circa due anni. Sebbene la calotta glaciale appaia sulla sua superficie rigida e immobile, infatti, essa è in realtà animata da una complicata rete di flussi glaciali, ossia di canali dove il ghiaccio si muove più velocemente rispetto al ghiaccio circostante, in continua evoluzione, la cui dinamica è oggetto di studi e ricerche. Comportandosi come veri e propri fiumi di ghiaccio, i flussi drenano amplissime aree di territorio e il loro moto, guidato dalla gravità, è controllato principalmente dalla temperatura e dalla solidità delle loro basi, due fattori che, essendo influenzati da diversi processi, nonché dalla geomorfologia del suolo su cui si muovono i flussi, fanno sì che l'attività di questi ultimi abbia un comportamento ciclico, con lunghi periodi di inattività.<ref>{{cita pubblicazione|cognome1=Strunk |nome1=Astrid|etal=sì|data=18 gennaio 2017 |titolo=One million years of glaciation and denudation history in west Greenland |rivista=Nature Communications |volume=8 |
=== Chiusura ===
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