Almè: differenze tra le versioni

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|Superficie =
|Note superficie =
|Abitanti = 5495
|Note abitanti = {{Istat|016|5|2023}}
|Aggiornamento abitanti = 31-10-2023
|Sottodivisioni = ''nessuna''<ref>
[http://incomune.interno.it/sites/incomune/files/contenuti/statuti/statuto-comune-bg-alme.pdf Comune di Almé - Statuto]</ref>
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{{Citazione|''…terra di qua dal Brembo in piano al piedi dei monti de Villa de Almè, confina fin a riva di Brembo''|[[Giovanni da Lezze]]}}
 
'''Almè''' {{IPA|[alˈmɛ]}} (''Almè''<ref>{{Cita libro| AA. | VV. | Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani. | 1996 | Garzanti | Milano | isbn=88-11-30500-4 | p=21 | url=https://archive.org/details/dizionarioditopo00unse/page/21 }}</ref> {{IPA|[alˈmɛ]}}, ''’Lmè'' {{IPA|[ˈlmɛ]}} o ''Lmé''<ref>{{cita libro|curatore=Carmelo Francia, Emanuele Gambarini |titolo=Dizionario italiano-bergamasco |url=https://archive.org/details/dizionarioitalia0000unse |anno=2001 |editore=Grafital |città=Torre Boldone |isbn=88-87353-12-3 }}</ref> {{IPA|[ˈlme]}} in [[dialetto bergamasco]]) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:5495Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia di Bergamo]] in [[Lombardia]]. Situato tra l'imbocco della [[Val Brembana]] e la piana di Almenno, sulla sponda sinistra del [[Brembo (fiume)|fiume Brembo]], dista circa 8 chilometri a nord-ovest dal [[Bergamo|capoluogo orobico]].
 
==Storia==
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{{vedi anche|Lemine}}
 
Successivamente si verificò la [[Impero Romanoromano|dominazione romana]], i cui abitanti si fusero con quelli di origine celtica presenti precedentemente. Anche gli insediamenti ebbero un notevole sviluppo, favoriti dalla costruzione di un'importante strada di comunicazione, utilizzata principalmente dai militari, che collegava la città orobica con quella di [[Lecco]], da cui poi era possibile raggiungere il nord [[Europa]].
 
La costruzione di questa via prevedeva anche la costruzione di un ponte, denominato ''[[ponte della Regina]]'', che superava il fiume Brembo collegando il borgo di Almè alla piana di Almenno.
{{vedi anche|Ponte di Lemine}}
 
Questa favorì notevolmente la trasformazione del sito da postazione militare a centro demico, rinominato quindi ''pagus Lemennis''. Altri sono i resti del periodo romano, tra cui spicca un'incisione su pietra, attualmente conservata presso il [[Museo archeologico di Bergamo]], recante la seguente iscrizione:
{{Citazione|''Martia lis reburri V.S.L.M. – P.F. et hygia Silvano''}}
 
Con il termine dell'impero romano il territorio visse un periodo di scarsa antropizzazione, terminato con l'arrivo della popolazione dei [[Longobardi]] nel [[VI secolo]], che diede vita alla ''curtis lemennis'', inserita nel [[ducato di Bergamo]].
 
A questa popolazione subentrarono, a partire dall'[[VIII secolo]], i [[Franchi]], con i quali Lemine diventò un [[beneficium]] entrando nell'ordinamento e nel [[Feudalesimo|costume feudale]]. Inizialmente i territori vennero dati in feudo ai conti [[Gisalbertini di Bergamo]], a cui subentrò il vescovo di Bergamo, il quale in seguito li diede in gestione ai monaci della [[valle di Astino]], come citato in documenti del [[1234]].
 
Il toponimo ebbe a formarsi in questi anni derivante dal nome della zona, ''Lemine'', poi diventato ''Lemen in Plano'' e successivamente abbreviato in ''Almè''.
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In quegli anni il borgo di Almè vide un progressivo ma inesorabile declino, e la sua importanza andò scemando già nel [[XIV secolo]], dovuta al sempre minore utilizzo della strada per Lecco, favorita dal crollo del ponte della regina, avvenuto nel [[1493]].
 
Poco interessato dai regimi che si susseguirono nella provincia di Bergamo, passò alla [[Repubblica di Venezia]] nel [[XV secolo]], con la quale terminarono gli scontri tra fazioni avverse, alla [[Repubblica Cisalpina]] nel [[1797]], al [[Regno Lombardo-Veneto]] nel [[1815]] ed infine al [[Regno d'Italia]] nel [[1859]], durante i quali venne più volte unito amministrativamente al vicino paese di [[Villa d'Almè]], l'ultima delle quali avvenuta nel [[1927]], con la definitiva autonomia sopraggiunta soltanto nel [[1948]].
 
[[File:Almè railway station.jpg|thumb|La vecchia stazione di Almè]]
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Infine degne di nota sono Villa Carnazzi e Villa Odoni-Mismetti, costruzioni signorili risalenti al [[XVIII secolo]].
 
ILIl progetto della Piazza San Fermo è stato reallizzatorealizzato nel 2006 in lastre di serpentino con nove tonalità di verde.
 
==Società==
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|in carica
|Massimo Bandera
|Vivere Almè ([[Lega per Salvini Premier|LN]] e [[Liste Civiche]])
|[[Sindaco (Italia)|Sindaco]]
|<ref>{{Cita web|url=https://https/|titolo=Copia archiviata|accesso=2 giugno 2023|dataarchivio=25 giugno 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200625000000/https://https//udn.com/news/story/121424/4659358|urlmorto=sì}}</ref>
}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
[[File:Almè (BG) - piazza San Fermo.jpg|miniatura|Piazza San Fermo]]
 
==Note==