Francesco Guicciardini: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua|l'omonimo sindaco di Firenze|Francesco Guicciardini (politico)}}{{Carica pubblica
| nome = Francesco Guicciardini
| immagine = Ritratto_di_francesco_guicciardiniRitratto di Francesco Guicciardini.jpg |[[Antonio Maria Crespi]], ''Ritratto di Francesco Guicciardini''
| didascalia =
| carica = Ambasciatore della [[Repubblica di Firenze]] in Spagna
| mandatoinizio = 17 ottobre 1511
| mandatofine = ottobre 1513
| capo di stato = [[Pier Soderini]] (Repubblica)
[[Cardinale Giovanni de' Medici]] (Signoria)
| carica2 = Membro del consiglio degli [[Otto di Guardia e Balia]]
| mandatoinizio2 = 14 agosto 1514
| mandatofine2 = ottobre 1515
| monarca2 = [[Giuliano di Lorenzo de' Medici]]
[[Lorenzo de' Medici duca di Urbino|Lorenzo di Piero de' Medici]]
| carica3 = Membro della [[Signoria di Firenze]]
| mandatoinizio3 = settembre 1515
| mandatofine3 = ottobre 1515
| monarca3 = [[Giuliano di Lorenzo de' Medici]]
| carica4 = Commissario pontificio di Modena
| mandatoinizio4 = 5 aprile 1516
| mandatofine4 = 4 maggio 1519
| monarca4 = [[Lorenzo de' Medici duca di Urbino|Lorenzo di Piero de' Medici]]
| carica5 = Commissario generale dell'esercito dello [[Stato Pontificio]]
| mandatoinizio5 = 12 luglio 1521
| mandatofine5 = 25 dicembre 1523
| monarca5 = [[Leone X]]
[[Adriano VI]]
| carica6 = Presidente della Romagna Pontificia
| mandatoinizio6 = 19 marzo 1523
| mandatofine6 = 1526
| monarca6 = [[Adriano VI]]
[[Clemente VII]]
| titolo di studio = Laurea in diritto civile
| alma mater = Università di Pisa
| professione = Avvocato
}}{{Bio
|Titolo = Ser
|Nome = Francesco
|Cognome = Guicciardini
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|Didascalia = Statua di Francesco Guicciardini, [[Galleria degli Uffizi]], [[Firenze]].
}}
 
Amico e interprete di [[Niccolò Machiavelli]], è considerato uno dei maggiori scrittori politici del [[Rinascimento italiano]]. Nel suo capolavoro, ''[[Storia d'Italia (Guicciardini)|La storia d'Italia]]'', Guicciardini aprì la strada a un nuovo stile nella [[storiografia]] caratterizzato dall'uso di fonti governative a supporto delle argomentazioni e dall'analisi realistica delle persone e degli eventi del suo tempo.
 
== Biografia ==
[[File:GUCCIARDINI 183.jpg|thumb|right|Dettaglio della statua del Guicciardini.]]
Francesco Guicciardini nacque a [[Firenze]] il 6 marzo [[1483]], terzogenito dei [[Guicciardini]], famiglia tra le più fedeli al governo [[Medici|mediceo]]. Dopo una prima formazione umanistica in ambito familiare dedicata alla lettura dei grandi storici dell'antichità ([[Senofonte]], [[Tucidide]], [[Livio]], [[Tacito]]), studiò a Firenze [[giurisprudenza]], seguendo le lezioni del celebre [[Francesco Pepi]]. Dal [[1500]] soggiornò a [[Ferrara]] per circa due anni, per poi trasferirsi a [[Padova]] per seguire le lezioni di docenti di maggior importanza. Rientrato a Firenze nel [[1505]], vi esercitò, sebbene non fosse ancora laureato, l'incarico di istituzioni di diritto civile; nel novembre dello stesso anno ottenne il dottorato in ''ius civile'' ed iniziò la sua carriera forense.
 
Nel [[1506]] si concluse la sua attività accademica; nel frattempo, contrasse matrimonio, contro il volere paterno, con Maria [[Salviati (famiglia)|Salviati]], figlia di [[Alamanno Salviati (politico)|Alamanno Salviati]] e appartenente ad una famiglia politicamente esposta ed apertamente contraria a [[Pier Soderini]], all'epoca [[gonfaloniere]] a vita di Firenze. Guicciardini si curò poco di queste rivalità, in quanto il suo interesse principale era avere un futuro ruolo politico, alla luce soprattutto del prestigio di cui godeva la famiglia della moglie, che avrebbe potuto avere per lui un effetto positivo.
 
Questo matrimonio infatti funse per lui da trampolino di lancio, garantendogli una brillante e rapida ascesa politica: con l'aiuto del suocero fu nominato tra i capitani dello [[Ospedale del Ceppo|Spedale del Ceppo]], una carica non molto significativa di per sé, ma prestigiosa in quanto a membri insigniti dell'onorificenza. Nel [[1508]] curò l'istruttoria contro il [[podestà (medioevo)|podestà]] Piero Ludovico da Fano, iniziando la stesura delle ''[[Storie fiorentine]]'' e dei ''[[RicordanzeRicordi politici e civili|Ricordi]]''. Esattamente dieci anni prima, ossia con l'anno [[1498]], si chiudono quelle ''Cronache forlivesi'' di [[Leone Cobelli]] che espongono le premesse degli avvenimenti riguardanti [[Caterina Sforza]]<ref>"Donna di grandissimo animo e molto virile", secondo il Guicciardini (''Storie fiorentine'', cap. XIX).</ref> e [[Cesare Borgia]] di cui Guicciardini si occupa, nelle sue ''Storie'', per i notevoli riflessi che hanno sulla politica fiorentina.
 
Nel [[1509]], in occasione della guerra contro [[Pisa]], venne chiamato ''a pratica'' dalla signoria, ottenendo, grazie all'aiuto del Salviati, l'avvocatura del capitolo di Santa Liberata. Questi progressi portarono il Guicciardini anche ad una rapida ascesa nella politica internazionale, ricevendo dalla Repubblica Fiorentina l'incarico di ambasciatore in [[Spagna]] presso [[Ferdinando il Cattolico]] nel 1512. Da questa sua esperienza nell'attività diplomatica nacque la ''[[Relazione di Spagna]]'', una lucida analisi delle condizioni socio-politichesociopolitiche della [[Penisola Iberica]] e anche il "Discorso di Logrogno", un'opera di teoria politica in cui Guicciardini sostiene una riforma in senso aristocratico della Repubblica fiorentina.
 
Nel [[1513]] fece ritorno a Firenze, dove da circa un anno era stata restaurata la [[Signoria cittadina|Signoria]] [[Medici|Medicea]] con l'appoggio dell'esercito ispano-pontificio. Dal [[1514]] fece parte degli [[Otto di Guardia e Balia]] e nel [[1515]] entrò a far parte della signoria, divenendo, grazie ai suoi servigi resi ai Medici, avvocato concistoriale e governatore di [[Modena]] nel [[1516]], con la salita al [[papa|soglio pontificio]] di Giovanni de' Medici, col nome di [[Leone X]]. Il suo ruolo di primo piano nella politica emiliano-romagnola si rinforzò notevolmente nel [[1517]], con la nomina a governatore di [[Reggio Emilia]] e di [[Parma]], proprio nel periodo del delicato conflitto franco-imperiale. Fu nominato nel [[1521]] commissario generale dell'esercito pontificio, alleato di [[Carlo V]] contro i francesi; in questo periodo maturò quell'esperienza che sarebbe stata cruciale nella redazione dei suoi ''[[Ricordi politici e civili|Ricordi]]'' e della ''[[Storia d'Italia (Guicciardini)|Storia d'Italia]]''.
 
Alla morte di Leone X, avvenuta nel [[1521]], Guicciardini si trovò a contrastare l'[[assedio di Parma]], argomento trattato nella ''Relazione della difesa di Parma''. Dopo l'assunzione al papato di Giulio de' Medici, col nome di [[Clemente VII]], venne inviato a governare la [[Romagna]], una terra agitata dalle lotte tra le famiglie più potenti; qui Guicciardini diede ampio sfoggio delle sue notevoli abilità diplomatiche.
 
Per contrastare lo strapotere di [[Carlo V]], propagandò un'alleanza fra gli stati regionali allora presenti in Italia e la Francia, in modo da salvaguardare in un certo qual modo l'indipendenza della penisola. L'[[Lega di Cognac|accordo]] fu sottoscritto a [[Cognac (Charente)|Cognac]] nel [[1526]], ma si rivelò ben presto fallimentare; di questo periodo è il ''Dialogo del reggimento di Firenze'', in due libri, scritti fra il 1521 e il 1526, in cui si ripropone il modello della repubblica aristocratica; nel [[1527]] la Lega subì una cocente disfatta e [[Roma]] fu messa al [[sacco di Roma (1527)|sacco]] dai [[Lanzichenecchi]], mentre a Firenze veniva instaurata (per la terza ed ultima volta) la [[Repubblica fiorentina|repubblica]]. Coinvolto in queste vicissitudini, e visto con diffidenza dai repubblicani per i suoi trascorsi medicei, si ritirò in un volontario esilio nella sua [[villa di Finocchieto]], nei pressi di Firenze. Qui compose due orazioni, l{{'}}''Oratio accusatoria'' e la ''defensoria'', ed una ''Lettera Consolatoria'', che segue il modello dell{{'}}''oratio ficta'', nella quale espose le accuse imputabili alla sua condotta con le adeguate confutazioni, e finse di ricevere consolazioni da un amico. Nel 1529 scrisse le ''[[Considerazioni sui Discorsi del Machiavelli|Considerazioni intorno ai "Discorsi" del Machiavelli "sopra la prima deca di Tito Livio"]]'', in cui accese una polemica nei confronti della mentalità pessimistica dell'illustre concittadino. In questi mesi completa anche la redazione definitiva dei ''Ricordi''.
 
Dopo la confisca dei beni, nel [[1529]] lasciò Firenze e ritornò a Roma, per rimettersi di nuovo al servizio di Clemente VII, che gli offrì l'incarico di diplomatico a [[Bologna]]. Dopo il rientro dei Medici a Firenze ([[1531]]), fu accolto alla corte medicea come consigliere del [[Granducato di Toscana|duca]] [[Alessandro de' Medici, duca di Firenze|Alessandro]] e scrisse i ''Discorsi del modo di riformare lo stato dopo la caduta della Repubblica e di assicurarlo al duca Alessandro''; non fu tenuto tuttavia in altrettanta considerazione dal successore di Alessandro, [[Cosimo I de' Medici|Cosimo I]], che lo lasciò in disparte. Guicciardini allora si ritirò nella sua villa di Santa Margherita in Montici ad [[Arcetri]], dove trascorse i suoi ultimi anni dedicandosi alla letteratura: riordinò i ''Ricordi'' politici e civili, raccolse i suoi ''Discorsi politici'' e soprattutto scrisse la ''Storia d'Italia''. Morì ad [[Arcetri]] nel [[1540]], quando da circa due anni si era ormai ritirato a vita privata.
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== Il pensiero politico ==
{{P|Fatta eccezione per il primo paragrafo, il testo esprime opinioni di parte e non supportate da fonti|storia|arg2=politica|febbraio 2013}}
Guicciardini è noto soprattutto per la ''[[Storia d'Italia (Guicciardini)|Storia d'Italia]]'', vasto e dettagliato affresco delle vicende italiane tra il [[1494]] (anno della discesa in italia del Re francese [[Carlo VIII di Francia|Carlo VIII]]) e il [[1534]] (anno della morte di [[Papa Clemente VII]]) e capolavoro della [[storiografia]] della prima epoca moderna e della storiografia scientifica in generale. Come tale, è un monumento al ceto intellettuale italiano del [[XVI secolo]], e più specificamente alla scuola toscano-fiorentina di storici filosofici (o politici) di cui fecero parte anche [[Niccolò Machiavelli]], [[Bernardo Segni]], [[Jacopo Pitti]], [[Jacopo Nardi]], [[Benedetto Varchi]], [[Francesco Vettori]] e [[Donato Giannotti]].
 
L'opera districa la rete attorcigliata della politica degli [[Antichi stati italiani#XV secolo|stati italiani]] del [[Rinascimento]] con pazienza ed intuito. L'autore volutamente si pone come spettatore imparziale, come critico freddo e curioso, raggiungendo risultati eccellenti come analista e pensatore (anche se più debole è la comprensione delle forze in gioco nel più vasto quadro europeo).
 
Guicciardini è l'uomo dei programmi che mutano "per la varietà delle circunstanze" per cui al saggio è richiesta la ''discrezione'' (''Ricordi'', 6), ovvero la capacità di percepire "con buono e perspicace occhio" tutti gli elementi da cui si determina la varietà delle circostanze.<ref>"È Lagrande realtàerrore nonparlare èdelle quindi costituita da leggi universali immutabili come per [[Machiavelli]]. Altro concetto salientecose del pensieromondo guicciardiniano è il ''particulare'' (''Ricordi''indistintamente, 28)e aassolutamente cui sie deve, attenereper ildire saggiocosì, cioèper ilregola, proprioperché interessequasi intesotutte nelhanno suo significato più nobile come realizzazione piena della propria intelligenzadistinzione e dellaeccezione propriaper capacitàla divarietà agire a favore di se stesso e dello stato.<ref>[[Natalino Sapegno]],delle ''Compendio di storia della letteratura italianacircunstanze'', Lale Nuovaquali Italia,non Firenze,si 1963,possono pp.fermare 94-97.</ref>con Inuna altremedesima parolemisura: ile ''particulare''queste nondistinzione vae intesoeccezione egoisticamente,non comesi untruovano invito a prenderescritte in considerazione solamente lsu'interesse personalelibri, ma comebisogna unle invitoinsegni ala considerare pragmaticamente quanto ognuno può effettivamente realizzare nella specifica situazione in cui si trova''discrezione''. (pensiero"Ricordi", che collima con quello di [[Nicolò Machiavelli|Machiavelli]]6).</ref>
 
Altro concetto saliente del pensiero guicciardiniano è infatti il ''[[particulare]]'' (''Ricordi'', 28) a cui si deve attenere il saggio, cioè il proprio interesse inteso nel suo significato più nobile come realizzazione piena della propria intelligenza e della propria capacità di agire a favore di se stesso e dello stato.<ref>[[Natalino Sapegno]], ''Compendio di storia della letteratura italiana'', La Nuova Italia, Firenze, 1963, pp. 94-97.</ref> In altre parole il ''particulare'' non va inteso egoisticamente, come un invito a soddisfare solamente l'interesse personale, bensì a considerare pragmaticamente quanto ognuno può effettivamente realizzare nella specifica situazione in cui si trova.<ref>«Nondimeno el grado che ho avuto con più pontefici, m'ha necessitato a amare per el ''particulare'' mio la grandezza loro; e se non fussi questo rispetto, arei amato Martino Luther quanto me medesimo: non per liberarmi dalle legge indòtte dalla religione cristiana nel modo che è interpretata e intesa communemente, ma per vedere ridurre questa caterva di scelerati a' termini debiti, cioè a restare o sanza vizi o sanza autorità» (''Ricordi'', 28).</ref>
 
In netta polemica con Francesco Guicciardini, per alcuni passi della ''Storia d'Italia'', [[Jacopo Pitti]] scrisse l'opuscolo ''Apologia dei Cappucci'' (1570-1575), a difesa della fazione dei democratici, soprannominati i ''Cappucci''.
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Negli anni dal [[1938]] al [[1972]] furono pubblicati i suoi ''Carteggi'', che contribuirono in modo determinante ad un'accurata conoscenza della sua personalità.
 
=== La critica secentescaseicentesca ===
[[File:Anthonis van Dyck 030.jpg|thumb|right|[[Antoon van Dyck]], Ritratto equestre di Anton Giulio Brignole Sale, [[1627]]]]
«L’angolo di prospettiva dal quale si prese a considerare, nella prima metà del secolo XVII, l’opera guicciardiniana, la posizione di questa nel giudizio dei lettori secenteschi, sono bene indicati da uno spirito acuto dell’epoca, [[Anton Giulio Brignole Sale|A. G. Brignole Sale]] (1636): «quindi non per altro, a mio giudizio, porta pregio il Guicciardini sopra il [[Paolo Giovio|Giovio]],  sol che questi,  qual pittor gentile, de’de' soggetti ch’eglich'egli ha per le mani colorisce agli occhi altrui con vivacissimi ritratti, senza inviscerarsi, la superficie, quegli per contrario, qual esperto notomista, trascurando anzi dilacerando la vaghezza della pelle, vien con l’acutezzal'acutezza della sua sagacità fino a mostrarci il cuore e il cervello de’de' famosi personaggi ben penetrato»<ref>A. G. BRIGNOLE-SALE,  ''Tacito abburatato'', Genova, 1643, Disc. IV, p.  133.</ref>. All’affiatamentoAll'affiatamento con lo spirito dell’operadell'opera guicciardiniana si accompagnò,  sul piano letterario, una migliore intelligenza del  suo stile, di cui si cominciò ad ammirare, superando le pedanti riserve linguistiche, la scorrevolezza, l’intimal'intima misura e precisione pur nel tono sostenuto<ref>«Or chi non vede – scriveva il  [[Alessandro Tassoni|Tassoni]]  – che questo  è uno stil maestoso e nobile, quale appunto conviensi alla grandezza delle cose proposte e alla prudenza politica dell’Istoricodell'Istorico che  le  tratta?  e che non ostante i periodi sien tutti numerosi  e sostenuti, per esser ben collocate le parole fra loro,  e però l’ordinel'ordine, e ’l'l senso facile e piano in maniera che ’l'l lettore non trova scabrosità né intoppi, come nello stil del [[Giovanni Villani|Villani]], che va saltellando e intoppando a  ogni passo etc... ». A. TASSONI, ''Pensieri  diversi'', Venezia, 1665, libro IX, p. 324. Il  legame del pensiero politico tassoniano con quello del Guicciardini (incluso, a differenza del Machiavelli, tra gli storici della  «prima schiera»  con [[Filippo de Commynes|Comines]] e [[Paolo Giovio|Giovio]],  ossia considerato pari agli antichi; v. cap. XIII del libro  X dei ''Pensieri'') e del Machiavelli è noto: i due fiorentini, come dice il Fassò, furono «i due poli» a  cui si volse la sua riflessione politica. (Introduz. a TASSONI, ''Opere'', Milano-Roma, 1942, p. 49).</ref>. Tuttavia, proprio dal piúpiù accreditato esponente letterario del tacitismo, [[Traiano Boccalini|T. Boccalini]] (1612), fu formulato un giudizio tra i meno benevoli alla ''[[Storia d'Italia (Guicciardini)|Storia]]''<ref>T.  BOCCALINI,  ''Ragguagli di Parnaso e Pietra del paragone politico'', I, Bari, 1910, Cent. I, ragg.  VI.</ref>.»<ref>{{cita libro|titolo=I classici italiani nella storia della critica: Da Dante al Marino|autore=[[Walter Binni]]|editore=[[Nuova Italia]]|anno=1970|ppp=493}}</ref>
 
=== Il giudizio di Francesco De Sanctis ===
[[File:Guicciardini M Francesco La Historia dItalia.jpg|thumb|right|Copertina di un'antica edizione della ''Storia d'Italia'']]
[[Francesco De Sanctis]] non ebbe simpatia per Guicciardini ed infatti non nascose di apprezzare maggiormente il [[Niccolò Machiavelli|Machiavelli]].
Nella sua ''[[Storia della letteratura italiana]]'' il critico irpino mise in evidenza come Guicciardini fosse, sì, in linea con le aspirazioni di Machiavelli, ma se il secondo agì in linea con i suoi ideali, il primo invece "non metterebbe un dito a realizzarli".
Sempre nella sua ''Storia della letteratura italiana'' De Sanctis affermò: “Il{{citazione|Il dio del Guicciardini è il suo particolare. Ed è un dio non meno assorbente che il Dio degli ascetici, o lo stato del Machiavelli. Tutti gli ideali scompaiono. Ogni vincolo religioso, morale, politico, che tiene insieme un popolo, è spezzato. Non rimane sulla scena del mondo che l'individuo. Ciascuno per sé, verso e contro tutti. Questo non è più corruzione, contro la quale si gridi: è saviezza, è dottrina predicata e inculcata, è l'arte della vita”vita.}}
 
E poco più in basso aggiunse: "«Questa base intellettuale è quella medesima del Machiavelli, l'esperienza e l'osservazione, il fatto e lo «speculare» o l'osservare. Né altro è il sistema. Il Guicciardini nega tutto quello che il Machiavelli nega, e in forma anche più recisa, e ammette quello che è più logico e più conseguente. Poiché la base è il mondo com'è, crede un'illusione a volerlo riformare, e volergli dare le gambe di cavallo, quando esso le ha di asino, e lo piglia com'è e vi si acconcia, e ne fa la sua regola e il suo istrumento"».
 
Nel [[Romanticismo italiano|Romanticismo]], la mancanza di evidenti passioni per l'oggetto dell'opera era infatti vista come un grave difetto, nei confronti sia del lettore che dell'arte letteraria. A ciò si aggiunga che il Guicciardini vale più come analista e pensatore che come scrittore. Lo stile è infatti prolisso, preciso a prezzo di circonlocuzioni e di perdita del senso generale della narrazione.: "Qualsiasi«qualsiasi oggetto egli tocchi, giace già cadavere sul tavolo delle autopsie"».
 
== Le opere ==
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* ''[[Dialogo del Reggimento di Firenze]]'' (dal [[1521]] al [[1526]])
* ''[[Storia d'Italia (Guicciardini)|Storia d'Italia]]'' (dal [[1537]] al [[1540]])
* ''Scritti inediti sopra la politica di Clemente VII dopo la battaglia di Pavia'', P. Guicciardini (a cura di) P. Guicciardini, Firenze, Olschki, 1940.
* ''Le cose fiorentine'', R. Ridolfi (a cura di) R. Ridolfi, Firenze, Olschki, 1945.
* ''Carteggi'', 17 voll., 1938-72 (voll. 1-2 presso Zanichelli, Bologna; vol. 3 presso Istituto per gli studi di politica internazionale, Firenze; vol. 4 presso Istituto storico italiano per l'età moderna e contemporanea, Roma; voll. 5-17 presso P. G. Ricci, Roma)
 
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=== Testi ===
*{{cita libro|autore=Francesco Guicciardini|data=19321574 |titolo=DialogoHistoria edi discorsiItalia. delLibri reggimento di Firenze1.-16. |url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=18430204170353&custom_att_2=simple_viewer&search_terms=DTL4DTL5&pds_handle= |città=BariIn Venetia |editore=Gius.appresso Laterza &Giorgio FigliAngelieri }}
*{{cita libro|autore=Francesco Guicciardini|data=1819 |titolo=Historia di Italia |volume=1 |url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=4162083&custom_att_2=simple_viewer&search_terms=DTL5&pds_handle= |città=Pisa |editore=presso Niccolò Capurro }}
*{{cita libro|autore=Francesco Guicciardini|data=1819 |titolo=Historia di Italia |volume=2 |url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=4163635&custom_att_2=simple_viewer&search_terms=DTL5&pds_handle= |città=Pisa |editore=presso Niccolò Capurro }}
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*{{cita libro|autore=Francesco Guicciardini|data=1820 |titolo=Historia di Italia |volume=9|url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=4169516&custom_att_2=simple_viewer&search_terms=DTL5&pds_handle= |città=Pisa |editore=presso Niccolò Capurro }}
*{{cita libro|autore=Francesco Guicciardini|data=1820 |titolo=Historia di Italia |volume=10|url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=4163148&custom_att_2=simple_viewer&search_terms=DTL5&pds_handle= |città=Pisa |editore=presso Niccolò Capurro }}
*{{cita libro|autore=Francesco Guicciardini|data=1574 |titolo=Historia di Italia. Libri 1.-16. |url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=4170353&custom_att_2=simple_viewer&search_terms=DTL5&pds_handle= |città=In Venetia |editore=appresso Giorgio Angelieri }}
*{{cita libro|autore=Francesco Guicciardini|data=1936|titolo=Scritti autobiografici e rari|url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=1843787&custom_att_2=simple_viewer&search_terms=DTL5&pds_handle= |città=Bari |editore=G. Laterza e Figli }}
*{{cita libro|autore=Francesco Guicciardini|data=1933|titolo= Scritti politici|url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=1844634&custom_att_2=simple_viewer&search_terms=DTL4&pds_handle= |città=Bari |editore=G. Laterza }}
*{{cita libro|autore=Francesco Guicciardini|data=1929|titolo= Storia d'Italia |volume=1|url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=1845433&custom_att_2=simple_viewer&search_terms=DTL4&pds_handle= |città=Bari |editore=G. Laterza }}
*{{cita libro|autore=Francesco Guicciardini|data=1929|titolo= Storia d'Italia |volume=2|url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=1846262&custom_att_2=simple_viewer&search_terms=DTL4&pds_handle= |città=Bari |editore=G. Laterza }}
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*{{cita libro|autore=Francesco Guicciardini|data=1929|titolo= Storia d'Italia |volume=5|url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=1848561&custom_att_2=simple_viewer&search_terms=DTL4&pds_handle= |città=Bari |editore=G. Laterza }}
*{{cita libro|autore=Francesco Guicciardini|data=1931|titolo=Storie fiorentine dal 1378 al 1509 |url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=1849436&custom_att_2=simple_viewer&search_terms=DTL4&pds_handle= |città=Bari |editore=G. Laterza }}
*{{cita libro|autore=Francesco Guicciardini|data=19331932 |titolo=Dialogo e discorsi del reggimento di ScrittiFirenze politici|url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=18446341843020&custom_att_2=simple_viewer&search_terms=DTL4&pds_handle= |città=Bari |editore=GGius. Laterza & Figli }}
*{{cita libro|autore=Francesco Guicciardini|data=1574 1933|titolo=Historia di Italia. Libri 1.-16.Scritti politici|url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=41703531844634&custom_att_2=simple_viewer&search_terms=DTL5DTL4&pds_handle= |città=In VenetiaBari |editore=appresso GiorgioG. AngelieriLaterza }}
*{{cita libro|autore=Francesco Guicciardini|data=1936|titolo=Scritti autobiografici e rari|url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=1843787&custom_att_2=simple_viewer&search_terms=DTL5&pds_handle= |città=Bari |editore=G. Laterza e Figli }}
*Francesco Guicciardini, ''[[Storia d'Italia (Guicciardini)|Storia d’Italia]]: la Novara rinascimentale,'' a cura di Claudio Groppetti, Novara, Interlinea edizioni, 2014
*Francesco Guicciardini, ''[[Storia d'Italia (Guicciardini)|Storia d'Italia]]. Versione nella lingua italiana di oggi'', a cura di Claudio Groppetti, 2 vol., Novara, [[Interlinea edizioni]], 2019
 
=== Studi ===
* R.[[Paolo RodolfoTreves]], 'Vita'Il realismo politico di Francesco Guicciardini'', MilanoFirenze, 1982La Nuova Italia, Rusconi1931.
* [[Vittorio De Caprariis]], ''Francesco Guicciardini. Dalla politica alla storia'', Bari, Laterza, 1950; ristampa, Bologna, Il Mulino, 1993, ISBN 978-88-150-4045-9.
* P. Treves, ''Il realismo politico di Francesco Guicciardini'', Firenze, 1931
* R.[[Raffaello Ramat]], ''Il Guicciardini e la tragedia d'Italia'', Firenze, Olschki, 1953.
* V. De[[Roberto CaprariisRidolfi]], ''Vita di Francesco Guicciardini.'', Dallanuova politicaed., allaMilano, storia''Rusconi, Napoli 19501982 (ristampaI Bolognaed. 19931960).
* G.[[Gennaro Sasso]], ''Per Francesco Guicciardini. Quattro studi'', Roma, [[Istituto storico italiano per il medio evo|Istituto Storico per il Medio Evo]], 1985.
* E.Emanuele Cutinelli-Rèndina, ''Guicciardini'', Roma, Salerno Editrice, 2009, ISBN 978-88-840-2665-1.
 
== Voci correlate ==
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* ''Opere inedite di Francesco Guicciardini illustrate da Giuseppe Canestrini e pubblicate per cura dei conti Piero e Luigi Guicciardini'', 10 voll., Firenze, Barbera, Bianchi e Comp., 1857-67: [https://archive.org/details/opereineditedifr01guicuoft vol. 1], [https://archive.org/details/bub_gb_9bnraq8TX7EC vol. 2], [https://archive.org/details/bub_gb_Wiyw2v4XVm0C vol. 3], [https://archive.org/details/bub_gb_PF8cuoquqbcC vol. 4], [https://archive.org/details/bub_gb_vdRqmpAysv0C vol. 5], [https://archive.org/details/bub_gb_TvUsuztPJV4C vol. 6], [https://archive.org/details/bub_gb_EMFg9EvwG1YC vol. 7], [https://archive.org/details/bub_gb_q1fm59_DZNoC vol. 8], [https://archive.org/details/bub_gb_0ddpd2-7m_gC vol. 9], [https://archive.org/details/bub_gb_V03GV8TFWfEC vol. 10].
* ''Opere'', 9 voll., Bari, Gius. Laterza & figli, 1929-36: [http://www.bibliotecaitaliana.it/indice/visualizza_scheda/si146 vol. 1], [http://www.bibliotecaitaliana.it/indice/visualizza_scheda/si147 vol. 2], [http://www.bibliotecaitaliana.it/indice/visualizza_scheda/si148 vol. 3], [http://www.bibliotecaitaliana.it/indice/visualizza_scheda/si149 vol. 4], http://www.bibliotecaitaliana.it/indice/visualizza_scheda/si150 vol. 5], [http://www.bibliotecaitaliana.it/indice/visualizza_scheda/si151 vol. 6], [http://www.bibliotecaitaliana.it/indice/visualizza_scheda/si143 vol. 7], [http://www.bibliotecaitaliana.it/indice/visualizza_scheda/si145 vol. 8], [http://www.bibliotecaitaliana.it/indice/visualizza_scheda/si144 vol. 9].
* [http://guicciardini.letteraturaoperaomnia.org/index.html Testi di Francesco Guicciardini] in formato HTML
 
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