Francesco Guicciardini: differenze tra le versioni
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{{nota disambigua|l'omonimo sindaco di Firenze|Francesco Guicciardini (politico)}}{{Carica pubblica
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[[Cardinale Giovanni de' Medici]] (Signoria)
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[[Lorenzo de' Medici duca di Urbino|Lorenzo di Piero de' Medici]]
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[[Adriano VI]]
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[[Clemente VII]]
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}}{{Bio
|Titolo = Ser
|Nome = Francesco
|Cognome = Guicciardini
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|Didascalia = Statua di Francesco Guicciardini, [[Galleria degli Uffizi]], [[Firenze]].
}}
Amico e interprete di [[Niccolò Machiavelli]], è considerato uno dei maggiori scrittori politici del [[Rinascimento italiano]]. Nel suo capolavoro, ''[[Storia d'Italia (Guicciardini)|La storia d'Italia]]'', Guicciardini aprì la strada a un nuovo stile nella [[storiografia]] caratterizzato dall'uso di fonti governative a supporto delle argomentazioni e dall'analisi realistica delle persone e degli eventi del suo tempo.
== Biografia ==
[[File:GUCCIARDINI 183.jpg|thumb|right|Dettaglio della statua del Guicciardini.]]
Francesco Guicciardini nacque a [[Firenze]] il 6 marzo [[1483]], terzogenito dei [[Guicciardini]], famiglia tra le più fedeli al governo [[Medici|mediceo]]. Dopo una prima formazione umanistica in ambito familiare dedicata alla lettura dei grandi storici dell'antichità ([[Senofonte]], [[Tucidide]], [[Livio]], [[Tacito]]), studiò a Firenze [[giurisprudenza]], seguendo le lezioni del celebre [[Francesco Pepi]]. Dal [[1500]] soggiornò a [[Ferrara]] per circa due anni, per poi trasferirsi a [[Padova]] per seguire le lezioni di docenti di maggior importanza. Rientrato a Firenze nel [[1505]], vi esercitò, sebbene non fosse ancora laureato, l'incarico di istituzioni di diritto civile; nel novembre dello stesso anno ottenne il dottorato in ''ius civile'' ed iniziò la sua carriera forense.
Nel [[1506]] si concluse la sua attività accademica; nel frattempo, contrasse matrimonio, contro il volere paterno, con Maria [[Salviati (famiglia)|Salviati]], figlia di [[Alamanno Salviati (politico)|Alamanno Salviati]] e appartenente ad una famiglia politicamente esposta ed apertamente contraria a [[Pier Soderini]], all'epoca [[gonfaloniere]] a vita di Firenze. Guicciardini si curò poco di queste rivalità, in quanto il suo interesse principale era avere un futuro ruolo politico, alla luce soprattutto del prestigio di cui godeva la famiglia della moglie, che avrebbe potuto avere per lui un effetto positivo.
Questo matrimonio infatti funse per lui da trampolino di lancio, garantendogli una brillante e rapida ascesa politica: con l'aiuto del suocero fu nominato tra i capitani dello [[Ospedale del Ceppo|Spedale del Ceppo]], una carica non molto significativa di per sé, ma prestigiosa in quanto a membri insigniti dell'onorificenza. Nel [[1508]] curò l'istruttoria contro il [[podestà (medioevo)|podestà]] Piero Ludovico da Fano, iniziando la stesura delle ''[[Storie fiorentine]]'' e dei ''[[Ricordi politici e civili|Ricordi]]''. Esattamente dieci anni prima, ossia con l'anno [[1498]], si chiudono quelle ''Cronache forlivesi'' di [[Leone Cobelli]] che espongono le premesse degli avvenimenti riguardanti [[Caterina Sforza]]<ref>"Donna di grandissimo animo e molto virile", secondo il Guicciardini (''Storie fiorentine'', cap. XIX).</ref> e [[Cesare Borgia]] di cui Guicciardini si occupa, nelle sue ''Storie'', per i notevoli riflessi che hanno sulla politica fiorentina.
Nel [[1509]], in occasione della guerra contro [[Pisa]], venne chiamato ''a pratica'' dalla signoria, ottenendo, grazie all'aiuto del Salviati, l'avvocatura del capitolo di Santa Liberata. Questi progressi portarono il Guicciardini anche ad una rapida ascesa nella politica internazionale, ricevendo dalla Repubblica Fiorentina l'incarico di ambasciatore in [[Spagna]] presso [[Ferdinando il Cattolico]] nel 1512. Da questa sua esperienza nell'attività diplomatica nacque la ''[[Relazione di Spagna]]'', una lucida analisi delle condizioni
Nel [[1513]] fece ritorno a Firenze, dove da circa un anno era stata restaurata la [[Signoria cittadina|Signoria]] [[Medici|Medicea]] con l'appoggio dell'esercito ispano-pontificio. Dal [[1514]] fece parte degli [[Otto di Guardia e Balia]] e nel [[1515]] entrò a far parte della signoria, divenendo, grazie ai suoi servigi resi ai Medici, avvocato concistoriale e governatore di [[Modena]] nel [[1516]], con la salita al [[papa|soglio pontificio]] di Giovanni de' Medici, col nome di [[Leone X]]. Il suo ruolo di primo piano nella politica emiliano-romagnola si rinforzò notevolmente nel [[1517]], con la nomina a governatore di [[Reggio Emilia]] e di [[Parma]], proprio nel periodo del delicato conflitto franco-imperiale. Fu nominato nel [[1521]] commissario generale dell'esercito pontificio, alleato di [[Carlo V]] contro i francesi; in questo periodo maturò quell'esperienza che sarebbe stata cruciale nella redazione dei suoi ''[[Ricordi politici e civili|Ricordi]]'' e della ''[[Storia d'Italia (Guicciardini)|Storia d'Italia]]''.
Alla morte di Leone X, avvenuta nel
Per contrastare lo strapotere di [[Carlo V]], propagandò un'alleanza fra gli stati regionali allora presenti in Italia e la Francia, in modo da salvaguardare in un certo qual modo l'indipendenza della penisola. L'[[Lega di Cognac|accordo]] fu sottoscritto a [[Cognac (Charente)|Cognac]] nel [[1526]], ma si rivelò ben presto fallimentare; di questo periodo è il ''Dialogo del reggimento di Firenze'', in due libri, scritti fra il 1521 e il 1526, in cui si ripropone il modello della repubblica aristocratica; nel [[1527]] la Lega subì una cocente disfatta e [[Roma]] fu messa al [[sacco di Roma (1527)|sacco]] dai [[Lanzichenecchi]], mentre a Firenze veniva instaurata (per la terza ed ultima volta) la [[Repubblica fiorentina|repubblica]]. Coinvolto in queste vicissitudini, e visto con diffidenza dai repubblicani per i suoi trascorsi medicei, si ritirò in un volontario esilio nella sua [[villa di Finocchieto]], nei pressi di Firenze. Qui compose due orazioni, l{{'}}''Oratio accusatoria'' e la ''defensoria'', ed una ''Lettera Consolatoria'', che segue il modello dell{{'}}''oratio ficta'', nella quale espose le accuse imputabili alla sua condotta con le adeguate confutazioni, e finse di ricevere consolazioni da un amico. Nel 1529 scrisse le ''[[Considerazioni sui Discorsi del Machiavelli|Considerazioni intorno ai "Discorsi" del Machiavelli "sopra la prima deca di Tito Livio"]]'', in cui accese una polemica nei confronti della mentalità pessimistica dell'illustre concittadino. In questi mesi completa anche la redazione definitiva dei ''Ricordi''.
Dopo la confisca dei beni, nel [[1529]] lasciò Firenze e ritornò a Roma, per rimettersi di nuovo al servizio di Clemente VII, che gli offrì l'incarico di diplomatico a [[Bologna]]. Dopo il rientro dei Medici a Firenze ([[1531]]), fu accolto alla corte medicea come consigliere del [[Granducato di Toscana|duca]] [[Alessandro de' Medici, duca di Firenze|Alessandro]] e scrisse i ''Discorsi del modo di riformare lo stato dopo la caduta della Repubblica e di assicurarlo al duca Alessandro''; non fu tenuto tuttavia in altrettanta considerazione dal successore di Alessandro, [[Cosimo I de' Medici|Cosimo I]], che lo lasciò in disparte. Guicciardini allora si ritirò nella sua villa di Santa Margherita in Montici ad [[Arcetri]], dove trascorse i suoi ultimi anni dedicandosi alla letteratura: riordinò i ''Ricordi'' politici e civili, raccolse i suoi ''Discorsi politici'' e soprattutto scrisse la ''Storia d'Italia''. Morì ad [[Arcetri]] nel [[1540]], quando da circa due anni si era ormai ritirato a vita privata.
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== Il pensiero politico ==
{{P|Fatta eccezione per il primo paragrafo, il testo esprime opinioni di parte e non supportate da fonti|storia|arg2=politica|febbraio 2013}}
Guicciardini è noto soprattutto per la ''[[Storia d'Italia (Guicciardini)|Storia d'Italia]]'', vasto e dettagliato affresco delle vicende italiane tra il [[1494]] (anno della discesa in italia del Re francese [[Carlo VIII di Francia|Carlo VIII]]) e il [[1534]] (anno della morte di [[Papa Clemente VII]]) e capolavoro della [[storiografia]] della prima epoca moderna e della storiografia scientifica in generale. Come tale, è un monumento al ceto intellettuale italiano del [[XVI secolo]], e più specificamente alla scuola toscano-fiorentina di storici filosofici (o politici) di cui fecero parte anche [[Niccolò Machiavelli]], [[Bernardo Segni]], [[Jacopo Pitti]], [[Jacopo Nardi]], [[Benedetto Varchi]], [[Francesco Vettori]] e [[Donato Giannotti]].
L'opera districa la rete attorcigliata della politica degli [[Antichi stati italiani#XV secolo|stati italiani]] del [[Rinascimento]] con pazienza ed intuito. L'autore volutamente si pone come spettatore imparziale, come critico freddo e curioso, raggiungendo risultati eccellenti come analista e pensatore (anche se più debole è la comprensione delle forze in gioco nel più vasto quadro europeo).
Guicciardini è l'uomo dei programmi che mutano "per la varietà delle circunstanze" per cui al saggio è richiesta la ''discrezione'' (''Ricordi'', 6), ovvero la capacità di percepire "con buono e perspicace occhio" tutti gli elementi da cui si determina la varietà delle circostanze.<ref>"È
Altro concetto saliente del pensiero guicciardiniano è infatti il ''[[particulare]]'' (''Ricordi'', 28) a cui si deve attenere il saggio, cioè il proprio interesse inteso nel suo significato più nobile come realizzazione piena della propria intelligenza e della propria capacità di agire a favore di se stesso e dello stato.<ref>[[Natalino Sapegno]], ''Compendio di storia della letteratura italiana'', La Nuova Italia, Firenze, 1963, pp. 94-97.</ref> In altre parole il ''particulare'' non va inteso egoisticamente, come un invito a soddisfare solamente l'interesse personale, bensì a considerare pragmaticamente quanto ognuno può effettivamente realizzare nella specifica situazione in cui si trova.<ref>«Nondimeno el grado che ho avuto con più pontefici, m'ha necessitato a amare per el ''particulare'' mio la grandezza loro; e se non fussi questo rispetto, arei amato Martino Luther quanto me medesimo: non per liberarmi dalle legge indòtte dalla religione cristiana nel modo che è interpretata e intesa communemente, ma per vedere ridurre questa caterva di scelerati a' termini debiti, cioè a restare o sanza vizi o sanza autorità» (''Ricordi'', 28).</ref>
In netta polemica con Francesco Guicciardini, per alcuni passi della ''Storia d'Italia'', [[Jacopo Pitti]] scrisse l'opuscolo ''Apologia dei Cappucci'' (1570-1575), a difesa della fazione dei democratici, soprannominati i ''Cappucci''.
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=== La critica seicentesca ===
[[File:Anthonis van Dyck 030.jpg|thumb|right|[[Antoon van Dyck]], Ritratto equestre di Anton Giulio Brignole Sale, [[1627]]]]
=== Il giudizio di Francesco De Sanctis ===
[[File:Guicciardini M Francesco La Historia dItalia.jpg|thumb|right|Copertina di un'antica edizione della ''Storia d'Italia'']]
[[Francesco De Sanctis]] non ebbe simpatia per Guicciardini ed infatti non nascose di apprezzare maggiormente il [[Niccolò Machiavelli|Machiavelli]].
Nella sua ''[[Storia della letteratura italiana]]'' il critico irpino mise in evidenza come Guicciardini fosse, sì, in linea con le aspirazioni di Machiavelli, ma se il secondo agì in linea con i suoi ideali, il primo invece "non metterebbe un dito a realizzarli".
Sempre nella sua ''Storia della letteratura italiana'' De Sanctis affermò:
E poco più in basso aggiunse:
Nel [[Romanticismo italiano|Romanticismo]], la mancanza di evidenti passioni per l'oggetto dell'opera era infatti vista come un grave difetto, nei confronti sia del lettore che dell'arte letteraria. A ciò si aggiunga che il Guicciardini vale più come analista e pensatore che come scrittore. Lo stile è infatti prolisso, preciso a prezzo di circonlocuzioni e di perdita del senso generale della narrazione
== Le opere ==
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* ''[[Dialogo del Reggimento di Firenze]]'' (dal [[1521]] al [[1526]])
* ''[[Storia d'Italia (Guicciardini)|Storia d'Italia]]'' (dal [[1537]] al [[1540]])
* ''Scritti inediti sopra la politica di Clemente VII dopo la battaglia di Pavia'',
* ''Le cose fiorentine'',
* ''Carteggi'', 17 voll., 1938-72 (voll. 1-2 presso Zanichelli, Bologna; vol. 3 presso Istituto per gli studi di politica internazionale, Firenze; vol. 4 presso Istituto storico italiano per l'età moderna e contemporanea, Roma; voll. 5-17 presso P. G. Ricci, Roma)
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=== Testi ===
*{{cita libro|autore=Francesco Guicciardini|data=
*{{cita libro|autore=Francesco Guicciardini|data=1819 |titolo=Historia di Italia |volume=1 |url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=4162083&custom_att_2=simple_viewer&search_terms=DTL5&pds_handle= |città=Pisa |editore=presso Niccolò Capurro }}
*{{cita libro|autore=Francesco Guicciardini|data=1819 |titolo=Historia di Italia |volume=2 |url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=4163635&custom_att_2=simple_viewer&search_terms=DTL5&pds_handle= |città=Pisa |editore=presso Niccolò Capurro }}
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*{{cita libro|autore=Francesco Guicciardini|data=1820 |titolo=Historia di Italia |volume=9|url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=4169516&custom_att_2=simple_viewer&search_terms=DTL5&pds_handle= |città=Pisa |editore=presso Niccolò Capurro }}
*{{cita libro|autore=Francesco Guicciardini|data=1820 |titolo=Historia di Italia |volume=10|url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=4163148&custom_att_2=simple_viewer&search_terms=DTL5&pds_handle= |città=Pisa |editore=presso Niccolò Capurro }}
*{{cita libro|autore=Francesco Guicciardini|data=1574 |titolo=Historia di Italia. Libri 1.-16. |url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=4170353&custom_att_2=simple_viewer&search_terms=DTL5&pds_handle= |città=In Venetia |editore=appresso Giorgio Angelieri }}▼
*{{cita libro|autore=Francesco Guicciardini|data=1936|titolo=Scritti autobiografici e rari|url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=1843787&custom_att_2=simple_viewer&search_terms=DTL5&pds_handle= |città=Bari |editore=G. Laterza e Figli }}▼
*{{cita libro|autore=Francesco Guicciardini|data=1933|titolo= Scritti politici|url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=1844634&custom_att_2=simple_viewer&search_terms=DTL4&pds_handle= |città=Bari |editore=G. Laterza }}▼
*{{cita libro|autore=Francesco Guicciardini|data=1929|titolo= Storia d'Italia |volume=1|url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=1845433&custom_att_2=simple_viewer&search_terms=DTL4&pds_handle= |città=Bari |editore=G. Laterza }}
*{{cita libro|autore=Francesco Guicciardini|data=1929|titolo= Storia d'Italia |volume=2|url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=1846262&custom_att_2=simple_viewer&search_terms=DTL4&pds_handle= |città=Bari |editore=G. Laterza }}
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*{{cita libro|autore=Francesco Guicciardini|data=1929|titolo= Storia d'Italia |volume=5|url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=1848561&custom_att_2=simple_viewer&search_terms=DTL4&pds_handle= |città=Bari |editore=G. Laterza }}
*{{cita libro|autore=Francesco Guicciardini|data=1931|titolo=Storie fiorentine dal 1378 al 1509 |url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=1849436&custom_att_2=simple_viewer&search_terms=DTL4&pds_handle= |città=Bari |editore=G. Laterza }}
▲*{{cita libro|autore=Francesco Guicciardini|data=
*Francesco Guicciardini, ''[[Storia d'Italia (Guicciardini)|Storia d’Italia]]: la Novara rinascimentale,'' a cura di Carlo Groppetti, Novara, Interlinea edizioni, 2014▼
▲*{{cita libro|autore=Francesco Guicciardini|data=
*Francesco Guicciardini, ''[[Storia d'Italia (Guicciardini)|Storia d'Italia]]. Versione nella lingua italiana di oggi'', a cura di Carlo Groppetti, 2 vol., Novara, [[Interlinea edizioni]], 2019▼
▲*{{cita libro|autore=Francesco Guicciardini|data=1936|titolo=Scritti autobiografici e rari|url=https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=1843787&custom_att_2=simple_viewer&search_terms=DTL5&pds_handle= |città=Bari |editore=G. Laterza e Figli }}
▲*Francesco Guicciardini, ''[[Storia d'Italia (Guicciardini)|Storia d’Italia]]: la Novara rinascimentale,'' a cura di
▲*Francesco Guicciardini, ''[[Storia d'Italia (Guicciardini)|Storia d'Italia]]. Versione nella lingua italiana di oggi'', a cura di
=== Studi ===
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* [[Vittorio De Caprariis]], ''Francesco Guicciardini. Dalla politica alla storia'', Bari, Laterza, 1950; ristampa, Bologna, Il Mulino, 1993, ISBN 978-88-150-4045-9.
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== Voci correlate ==
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[[Categoria:Aforisti italiani]]
[[Categoria:Filosofi della storia]]
[[Categoria:Francesco Guicciardini]]
[[Categoria:Guicciardini|Francesco]]
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