Maggio francese: differenze tra le versioni

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<!--{{F|storia|dicembre 2008}}-->{{Citazione|Vietato vietare|lingua=fr|Noto slogan della protesta|Il est interdit d'interdire}}[[File:11-12.06.68_Mai_68._Nuit_d'émeutes._Manif._Barricades.Dégâts_(1968)_-_53Fi1037.jpg|miniatura|11 o 12 giugno 1968. Vista dal basso dei manifestanti, alcuni dei quali seduti a terra. Foto scattata durante gli eventi del maggio 1968 a [[Tolosa]]]]'''Maggio francese''' o '''Maggio '68''' designa in maniera globalemondiale l'insieme dei movimenti di rivolta verificatisi a [[Parigi]] nel maggio-giugno [[1968]]. Si trattò di una vasta rivolta spontanea, di natura sociale, politica, culturale e anche filosofica<ref>Secondo il filosofo [[Vincent Cespedes]] (in ''Mai 68, La philosophie est dans la rue!'', [[Éditions Larousse|Larousse]], coll. « Philosopher », 2008), « en mai-juin 1968, la philosophie est dans la rue. Révolution par la philosophie, mais aussi révolution de la philosophie. (…) Les "fils de bourgeois" n'ont pas "joué aux prolétaires" (vanne bien connue des anti-Mai): ils ont philosophé avec. Des millions de gens ont cessé d'être obsédés par l'aménagement de leur carrière ou de leur vie privée, pour philosopher ensemble. C'est l'événement central de Mai, celui qui articule tous les autres et les rend possibles; sous la disparité des luttes spécifiques, leur unité. »</ref>, indirizzata contro la società tradizionale, il [[capitalismo]], l'[[imperialismo]] e, in prima battuta, contro il [[Gollismo|potere gollista]] allora dominante. Il moto di ribellione della gioventù studentesca di [[Parigi]] si estese al mondo operaio e praticamente a tutte le categorie della popolazione sull'intero territorio nazionale, restando il più importante movimento sociale della [[Storia della Francia|storia di Francia]] del [[XX secolo]].
<!--{{F|storia|dicembre 2008}}-->
{{Citazione|Vietato vietare|lingua=fr|Noto slogan della protesta|Il est interdit d'interdire}}
[[File:Esprit de Mai 68.jpg|thumb|upright=0.9|Uno degli slogan del maggio francese]]
 
'''Maggio francese''' o '''Maggio '68''' designa in maniera globale l'insieme dei movimenti di rivolta verificatisi a Parigi nel maggio-giugno [[1968]]. Si trattò di una vasta rivolta spontanea, di natura sociale, politica, culturale e anche filosofica<ref>Secondo il filosofo [[Vincent Cespedes]] (in ''Mai 68, La philosophie est dans la rue!'', [[Éditions Larousse|Larousse]], coll. « Philosopher », 2008), « en mai-juin 1968, la philosophie est dans la rue. Révolution par la philosophie, mais aussi révolution de la philosophie. (…) Les "fils de bourgeois" n'ont pas "joué aux prolétaires" (vanne bien connue des anti-Mai): ils ont philosophé avec. Des millions de gens ont cessé d'être obsédés par l'aménagement de leur carrière ou de leur vie privée, pour philosopher ensemble. C'est l'événement central de Mai, celui qui articule tous les autres et les rend possibles; sous la disparité des luttes spécifiques, leur unité. »</ref>, indirizzata contro la società tradizionale, il [[capitalismo]], l'[[imperialismo]] e, in prima battuta, contro il [[Gollismo|potere gollista]] allora dominante. Il moto di ribellione della gioventù studentesca di [[Parigi]] si estese al mondo operaio e praticamente a tutte le categorie della popolazione sull'intero territorio nazionale, restando il più importante movimento sociale della [[Storia della Francia|storia di Francia]] del [[XX secolo]].
 
Nel corso degli eventi si mischiarono un movimento studentesco e un movimento operaio, entrambi di eccezionale ampiezza. Al di là delle rivendicazioni materiali o salariali, e della rimessa in questione del regime gollista dominante dal [[1958]], si trattò di una contestazione multiforme di tutti i tipi di [[autorità]]. Una parte del movimento degli studenti delle scuole superiori e delle università rivendicava particolarmente la «liberalizzazione dei costumi», mentre contestava la «vecchia università», la [[Consumismo|società dei consumi]], il capitalismo e la maggior parte delle istituzioni e dei valori tradizionali.
 
Il maggio francese s'inseriva d'altra parte in un più vasto insieme di avvenimenti di cui furono protagonisti vasti [[Movimento operaio|movimenti operai]] di sinistra e [[Movimento studentesco|studenteschi]] in un gran numero di paesiPaesi.
 
In Francia queste manifestazioni acquistarono un carattere particolare perché alle vaste agitazioni studentesche si aggiunse, il 13 maggio [[1968]], il più importante sciopero generale della [[Quinta Repubblica francese|V Repubblica]] (è il nome che si attribuisce allo Stato francese dopo l'approvazione della settima costituzione repubblicana della Francia, che fu introdotta il 5 ottobre 1958 ed è ancora in vigore, seppur con qualche modifica. Essa nacque dalle ceneri della Quarta Repubblica francese, sostituendo un sistema parlamentare con un più forte e centralizzato sistema semipresidenziale.), che superò quello del giugno [[1936]]<ref>Tra l'11 e il 25 maggio 1936 era cominciata una forte ondata di scioperi generali in tutti i settori, con occupazione delle fabbriche. Dai 70.000 scioperanti di maggio si arrivò a 2 milioni in giugno con il [[Fronte popolare (Francia)|Fronte Popolare]].<br />Si veda Kristin Ross, ''Mai 68 et ses vies ultérieures'', éd. Le Monde diplomatique / Complexe</ref>. Il movimento paralizzò completamente il paese per diverse settimane, accompagnandosi ad una generale frenesia di discussioni, dibattiti, assemblee generali e riunioni informali, che si svolgevano ovunque - in strada, all'interno di organizzazioni, imprese, amministrazioni pubbliche, e poi nelle scuole superiori e nelle università, nei teatri, nei luoghi di aggregazione giovanili e nelle case della cultura.[[File:Esprit de Mai 68.jpg|thumb|upright=0.9|Uno degli slogan del Maggio francese]]
 
Si trattò di un'esplosione sociale complessa, a volte anche violenta, ma ancor più spesso ludica e festosa: il maggio '68 apparve come un momento collettivo e massiccio di passione rivoluzionaria, di fede nella possibilità di una trasformazione radicale della vita e del mondo. Ne fu espressione la proliferazione di graffiti, cartelli e slogan fantasiosi: «Sous les pavés, la plage» (Sotto i sampietrini c'è la spiaggia), «Il est interdit d'interdire» (Vietato vietare), «Jouissez sans entraves» (Godetevela senza freni), «Cours camarade, le vieux monde est derrière toi» (Corri compagno, il vecchio mondo ti sta dietro), «La vie est ailleurs» (La vita è altrove), e così via.
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== Le fasi ==
[[File:Place de la Sorbonne, Paris 27 March DSC093692017.jpg|thumb|upright=0.9|La facciata della [[Sorbona]], epicentro della protesta a [[Parigi]]]]
Gli storici dividono classicamente lo svolgimento del maggio '68 in tre fasi, un "periodo studentesco" (3-13 maggio), un "periodo sociale" (13-26 maggio) e un "periodo politico" (27-30 maggio).
 
Dopo il rifiuto da parte della base, il 27 maggio, degli [[Accordiaccordi di Grenelle]] conclusi con i sindacati dal suo premier [[Georges Pompidou]], [[Charles de Gaulle]] scomparve per 24 ore il 29 maggio, per andare ad incontrare il [[Jacques Massu|generale Massu]] a [[Baden-Baden]]. Al ritorno, riprese l'iniziativa decretando il 30 lo scioglimento dell'[[Assemblée nationale (Francia)|Assemblea Nazionale]]. La stanchezza e il voltafaccia dell'opinione pubblica, che all'inizio era favorevole al movimento, determinarono un maremoto gollista alle elezioni anticipate del successivo 30 giugno. Gli scioperi cessarono progressivamente lungo il mese di giugno e i luoghi deputati della contestazione, come la [[Sorbona|Sorbonne]] e l'[[Teatro dell'Odeon|Odéon]] di Parigi, furono sgomberati dalla polizia.
 
La discussione sul maggioMaggio '68 ha suscitato fin dal suo nascere molte controversie e interpretazioni divergenti, sia relativamente alle sue cause che agli effetti.
È tuttavia indiscutibile che esso abbia aperto la strada alle nuove forme di contestazione e mobilitazione degli [[anni 1970|anni settanta]] (autogestione, [[Movimento ecologista|ecologia politica]], [[Femminismo|movimenti femministi]], decentramento, «ritorno alla terra» e risveglio delle culture periferiche, eccetera) e che, pur non avendo avuto sbocchi politici in senso stretto, gli eventi di quel periodo ebbero un notevole impatto sul piano sociale e soprattutto culturale, e restano alla base di molte conquiste e riforme sociali degli anni successivi, non solo in Francia.
 
== Origini ==
{{vedi anche|Controcultura degli anni 1960}}
=== Contesto economico ===
Paradossalmente, laLa crisi del maggioMaggio '68 arrivò alla fine di un decennio di straordinaria prosperità. Sul piano economico si era all'apogeo dei «[[Trente Glorieuses|''Trente glorieuses'']]»<ref>Il termine «Trente Glorieuses» (che non ha equivalente in italiano, perché in Italia il periodo del cosiddetto "[[Miracolo economico italiano|miracolo economico]]" è cominciato più tardi, alla fine degli [[anni 1950|anni cinquanta]]) fa riferimento al trentennio (scarso) che va dal 1945 al 1973, cioè dalla fine della [[Seconda guerra mondiale]] al primo choc petrolifero (quello che in Italia passò alla storia come periodo dell'"[[austerity]]"). Sono gli anni della ricostruzione economica dei paesi europei distrutti dalla guerra, anni di forte crescita della produzione industriale (il cui incremento si aggirava attorno al 5% medio annuo), quindi di pieno impiego, e anche di intensa crescita demografica (il ''baby boom'') in alcuni paesi europei, soprattutto in Francia e nella [[Germania Ovest]]. Si compì in quegli anni, in gran parte d'Europa, una vera e propria "rivoluzione silenziosa", portatrice di profondi cambiamenti economici e sociali, che segnò il passaggio dell'Europa, con quarant'anni di ritardo sul modello americano, alla [[Consumismo|società dei consumi]].</ref>. Cominciavano tuttavia ad affiorare sintomi di deterioramento nella situazione economica francese: crescita dei disoccupati soprattutto nell'area giovanile, il settore minerario colpito da numerose agitazioni e sull'orlo della crisi che gli sarebbe stata fatale, numerosi scioperi effettuati tra il 1966 e il 67 sia nella regione parigina che in provincia, due milioni di lavoratori - soprattutto operai, donne, immigrati - bloccati al livello salariale minimo ed esclusi dalla prosperità, [[Baraccopoli|bidonvilles]] che a metà degli anni sessanta ospitano circa 100.000 persone, le più note delle quali erano alla periferia di Parigi, a [[Nanterre]] e a [[Noisy-le-Grand]].
Anche le categorie privilegiate erano inquiete: l'accesso di massa all'insegnamento superiore aveva creato numerose difficoltà alle università, con problemi di locali, di mancanza di materiali, di trasporti, e il governo riparlava di selezione all'accesso, cosa che inquietava gli studenti.
 
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De Gaulle era arrivato al potere nel maggio 1958 sull'onda della sommossa del 13 maggio e della presa del potere da parte dei militari ad [[Algeri]]<ref>Per l'intera questione si veda la voce [[Guerra d'Algeria#La strategia di de Gaulle|Strategia di de Gaulle nella guerra d'Algeria]].</ref>. Per questa ragione, agli occhi dei suoi avversari sulla legittimità del regime gollista rimase sempre la macchia del sospetto di un colpo di Stato originario. Nonostante i successi ottenuti (fine della guerra d'Algeria, decolonizzazione, riassorbimento della crisi economica, monetaria e finanziaria, sostenuto ritmo di crescita), e la progressiva entrata in funzione della nuova costituzione che consolidava il [[potere esecutivo]] ([[Repubblica semipresidenziale|regime semipresidenziale]] rafforzato dall'elezione a suffragio universale diretto del presidente della repubblica, ricorso intensificato ai [[referendum]]) lo stile autoritario del regime suscitava critiche crescenti. D'altra parte la politica estera di ''grandeur'' del settantottenne de Gaulle e il suo nazionalismo d'altri tempi non erano molto in sintonia con le aspettative di ordine materiale, sociale e culturale della maggioranza dei francesi, e in generale con il clima ben sintetizzate nell'articolo ''«Quand la France s'ennuie»'', uscito il 15 marzo 1968 su ''[[Le Monde]]''<ref>Pierre Viansson-Ponté, «Quand la France s'ennuie», Le Monde del 15 marzo 1968, [https://www.lemonde.fr/le-monde-2/article/2008/04/30/quand-la-france-s-ennuie_1036662_1004868.html#ens_id=1036642 testo].</ref>.
 
Il [[Partito Comunista Francese]], di gran lunga la principale forza di sinistra, faticava a liberarsi della cultura e dello stile [[Stalinismo|stalinisti]], mentre i giovani militanti di [[estrema sinistra]], disgustati dalle burocrazie sclerotizzate dell'[[URSS]] e dei paesiPaesi del [[Patto di Varsavia]], guardavano piuttosto al modello [[cuba]]no o alla [[Cina]] popolare. D'altra parte le sinistre non comuniste non riuscivano a venir fuori dalle loro divisioni e ciò dava spazio al moltiplicarsi di gruppi di sinistra, soprattutto giovanili, ai margini delle grandi organizzazioni ufficiali ([[Trotskismo|trotskistitrotskiste]], filocinesi[[Maoismo|maoiste]] ecc.).
 
=== Origini culturali ===
[[File:Situationist.jpg|thumb|upright=0.9|"Il est interdit d'interdire" (Vietato vietare!), uno degli slogan più celebri del maggioMaggio francese]]
Il maggioMaggio '68 si comprende solo nel contesto di un mondo in rapida mutazione. L'accelerazione dell'esodo rurale e dell'[[urbanizzazione]], l'aumento considerevole dei livelli di vita, la [[massificazione]] dell'educazione nazionale e dell'[[università]], il peso crescente, nella cultura di massa, dei [[mass media]] e di tratti [[edonismo|edonistici]]( termine con il quale si indica qualsiasi genere di filosofia o scuola di pensiero che identifichi il bene morale col piacere, riconoscendo in esso il fine ultimo dell'essere umano.), costituiscono una somma di mutamenti accelerati e senza precedenti nel corso di una sola generazione.
 
Gli [[anni 1960]] sono anche quelli dell'affermazione dei giovani come categoria socio-culturale e politica autonoma. In particolare, i giovani hanno ormai [[cultura|culture]] proprie, una stampa specializzata, trasmissioni radio molto seguite, propri idoli musicali come i [[Beatles]], i [[Rolling Stones]], [[Johnny Halliday]] eccetera. Hanno anche disagi e rivendicazioni propri, particolarmente in materia di libertà sessuale, che il potere e il mondo degli adulti tardano a comprendere.
 
* Sul piano religioso la Francia, ancora molto [[cattolicesimo|cattolica]], ha seguito con passione il [[Concilio Vaticano II]], che ha profondamente rinnovato ma anche lacerato il cattolicesimo tradizionale e soprattutto i movimenti di [[azione cattolica]]. In particolare gli [[Scautismo|scouts]], che rappresentavano allora una parte non trascurabile della gioventù cristiana, avevano modificato i rapporti gerarchici nelle loro strutture a partire dal [[1964]], mettendo in discussione il tradizionale modello organizzativo di tipo militare e introducendo nei gruppo forme di [[collegialità]] decisionale<ref>L'equivalente italiano è l'[[Associazione guide e scouts cattolici italiani]].</ref>. Nello stesso anno la gerarchia doveva riprendere il controllo della ''Jeunesse étudiante chrétienne''<ref>Si veda, in Italia, il [[Movimento studenti cattolici]], nato negli [[anni 1970]].</ref>, mentre [[Paolo VI]] ridava fiato al movimento dei [[preti operai]], condannato nel [[1959]]. Più in generale, erano molti i cristiani preoccupati di rinnovare le relazioni tra fedeli e autorità religiose, di rivisitare pratiche e [[dogma|dogmi]], e insomma di conciliare fede e rivoluzione.
* Sul piano sociologico, durante gli anni sessanta le dinamiche di gruppo dilagavano nella formazione dei responsabili di tutte le organizzazioni e delle imprese: il dibattito era di moda. Tuttavia le divisioni sociali erano ancora estremamente rigide: Il 92% degli studenti proveniva ancora dalla [[borghesia]]. Il paternalismo autoritario era onnipresente. Si cominciava ad aprire scuole superiori miste<ref>Il primo liceo misto (a cominciare dal secondo anno) era stato aperto a [[Rambouillet]] nel [[1960]].</ref>, ma molti istituti scolastici erano ancora destinati a ragazzi e ragazze separatamente. Alle ragazze era vietato portare i pantaloni, e nelle università era vietato ai maschi accedere ai collegi femminili, anche se le ragazze, invece, potevano entrare in quelli maschili.
* Sul piano filosofico, sono molti gli autori e i testi che hanno avuto un'importante influenza su almeno una parte del movimento: [[Wilhelm Reich]], [[Sigmund Freud|freudiano]] e [[Marxismo|marxista]], il cui manifesto, ''La rivoluzione sessuale'', era uscito nel [[1936]]; [[Jean-Paul Sartre]] con ''[[L'esistenzialismo è un umanismo]]'' (1945); [[Herbert Marcuse]], con il suo ''[[L'uomo a una dimensione]]'', pubblicato in Francia nel 1964 e in nuova edizione nel 1968; [[Raoul Vaneigem]], con il suo ''Traité de savoir-vivre à l'usage des jeunes générations'' del 1967; [[Guy Debord]] e la sua ''Società dello spettacolo'', ancora del 1967; e più tardi, nel 1972, [[L'Anti-Edipo]] di [[Gilles Deleuze]] e [[Félix Guattari]].
Altri autori come [[Pierre Bourdieu]] e [[Jean-Claude Passeron]] criticavano la "riproduzione sociale" che permette alle élite di conservare il proprio dominio di generazione in generazione. All'[[École Normale Supérieure]], il filosofo marxista [[Louis Althusser]] formava una generazione di pensatori [[Marxismo-leninismo|marxisti-leninisti]] che formarono l'embrione delle prime organizzazioni [[Maoismo|maoiste]].
 
Tuttavia pochi dei pensatori eminenti dell'epoca parteciparono in prima persona al movimento, la cui esplosione sorprese proprio loro, prima degli altri. In generale ne rimasero inizialmente perplessi, si mantennero riservati e non di rado ostili.
 
Una parte della gioventù più radicalizzata era affascinata dai movimenti rivoluzionari del [[Terzoterzo mondo]]: [[Che Guevara]], [[Fidel Castro]], [[Ho Chi Minh]] furono i nuovi modelli eroici, mentre l'irruzione sulla scena [[Cina|cinese]] delle giovani [[Guardie Rosse (Rivoluzione Culturale)|Guardie Rosse]] alimentava l'illusione che i giovani in quanto tali potessero avere potere politico nella società e mettere in questione l'autorità degli adulti e del potere. Si seguivano anche con attenzione, negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], da una parte le lotte del movimento dei neri e dall'altra i [[sit-in]] e la ricerca del movimento [[hippy]] e degli studenti di [[Università della California - Berkeley|Berkeley]]. Il carattere internazionale di questi movimenti colloca gli avvenimenti francesi all'interno di una dinamica mondiale.
 
=== Origini immediate ===
Il ''Movimento del 22 marzo'',<ref>Il '''Movimento del 22 marzo''' è un movimento studentesco nato il 22 marzo 1968 alla facoltà di Letterelettere di [[Nanterre]].<br />D'ispirazione [[Libertarismo|libertaria]], i suoi principali leader furono [[Daniel Cohn-Bendit]] e [[Alain Geismar]]. Il suo primo gesto fu l'occupazione degli uffici amministrativi da parte di 142 studenti, per protesta contro l'arresto di Xavier Langlade, della Jeunesse communiste révolutionnaire, a seguito del saccheggio della sede dell'[[American Express]] avvenuto il giorno precedente durante una manifestazione organizzata dal ''Comité Vietnam national''.<br />Le sue premesse erano state poste già l'anno precedente, il 21 marzo 1967, quando gli studenti di Nanterre avevano deciso spontaneamente di occupare l'edificio della città universitaria riservato agli studenti. Ne era seguita l'espulsione violenta da parte delle forze di polizia (va ricordato che all'epoca, e fin dal medioevo, la polizia non aveva il diritto di entrare nell'università), e la circolazione di una lista nera di studenti che i professori erano invitati a respingere dai propri corsi, tra i quali Daniel Cohn-Bendit. Questo movimento si era esteso alla provincia, dove studenti medi "non politicizzati" si erano serviti dell'etichetta "22 marzo" per organizzare scioperi nelle loro scuole.<br />Gli studenti di ciò che sarebbe divenuto il Movimento del 22 marzo passarono un anno a diffondere le loro idee sulla libertà sessuale e sulle nevrosi prodotte dalla mancanza di libertà in questo e in altri campi.<br />Quando si sparse la voce che Dany Cohn-Bendit stava per essere trasferito in un'altra università, tutti gli studenti anarchici e/o di sinistra indissero un grande sciopero. Appena Nanterre fu chiusa dal rettore Pierre Grappin, il venerdì 3 maggio 1968, il movimento si diresse verso la [[Sorbona|Sorbonne]]: fu l'inizio degli eventi del Maggio '68.<br />Con altri undici movimenti di estrema sinistra, il Movimento 22 marzo si sciolse il 12 giugno 1968.<br />La storia del Movimento è stata raccontata da [[Robert Merle]], [[Premio Goncourt]] nel [[1949]] e all'epoca professore di inglese alla facoltà di Lettere, nel suo romanzo ''Derrière la vitre'' (Gallimard, 1970), ambientato appunto nella residenza universitaria di Nanterre. Vi si ritrovano molti dei leader dell'epoca e una buona analisi delle cause e dei sogni del movimento.<br />Per l'Italia si veda [[Circolo anarchico 22 marzo]].</ref> raccogliendo la bandiera della contestazione condotta da piccoli gruppi, come gli anarchici e "Gli arrabbiati" di [[René Riesel]], appare quel giorno sulla scena occupando un piano dell'edificio amministrativo della facoltà di Nanterre. La sua principale rivendicazione è la protesta contro gli arresti operati durante delle manifestazioni contro la [[guerra del Vietnam]].
 
Il movimento era portatore di un ideale politico molto liberale nel senso delle libertà individuali e molto critico verso la società dei consumi, l'[[autoritarismo]], l'imperialismo, ma giocava anche su temi che toccavano la vita quotidiana, come il diritto d'accesso dei ragazzi alle residenze universitarie femminili.
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La deflagrazione spontanea della crisi prese completamente alla sprovvista il potere politico, così come tutte le organizzazioni, i partiti, i sindacati. Potere politico e movimento erano altrettanto disuniti.
 
Il [[Partito Comunista Francese|PCF]] e il suo braccio sindacale, la [[Confédération générale du travail|CGT]], rifiutarono in prima battuta di fare causa comune con gli studenti, che erano visti come "[[Borghesia|borghesi]]" e tanto più con i loro dirigenti di ispirazione libertaria (come [[Daniel Cohn-Bendit]]) o provenienti dai diversi gruppuscoli di sinistra (i «gauchistes»). Questi ultimi (marxisti-leninisti, filocinesi, trotskisti) erano essi stessi divisi e in competizione fra loro, e incerti sull'atteggiamento da assumere verso il movimento.
 
Ai vertici dello Stato, d'altra parte, la crisi aggravava le divergenze tra il generale de Gaulle - poco tenero verso ciò che egli definì, il 19 maggio, un "casino"<ref>Alludendo alle manifestazioni in corso de Gaulle parlò, il 19 maggio, di «chienlit» (termine popolare derivato da un antico ''chie-en-lit'', letteralmente "caca a letto", passato ad indicare il corso mascherato del [[Carnevale]] e, spregiativamente, una situazione di fastidio, agitazione, disordine, casino). L'esclamazione attribuita a de Gaulle era: ''«La réforme, oui; la chienlit, non»''.</ref>, e sostenitore di una immediata repressione - e il suo primo ministro [[Georges Pompidou]], che preferì giocare la carta della moderazione per lasciare al movimento il tempo di afflosciarsi su sé stesso. Per parte loro le forze centriste e la sinistra istituzionale ([[Pierre Mendès France]], [[François Mitterrand]]) tentavano con difficoltà di incanalare il movimento - per sé largamente indifferente alla questione del potere - verso la costruzione di un'alternativa politica al regime gollista.
 
=== Quadro d'insieme dello svolgimento dei fatti ===
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Il presidente del sindacato degli insegnanti delle scuole superiori, [[Alain Geismar]] decise di sostenere i manifestanti. I membri del partito comunista e di alcune organizzazioni di estrema sinistra furono inizialmente presi alla sprovvista: la rivoluzione - ritenevano - doveva partire dagli operai, e non dagli studenti; inoltre consideravano le rivendicazioni del Movimento 22 marzo puerili, piccolo-borghesi, e soprattutto ''«gauchistes»''<ref>Termine che, nel linguaggio della sinistra storica francese, maggioritaria o minoritaria che fosse, implicava un giudizio di valore assai negativo, alludendo ad immaturità, inaffidabilità e inconsistenza politica.</ref>, mentre la CGT, per bocca di Georges Séguy, tacciava direttamente i loro leader di avventurismo. Dopo l'incertezza iniziale, tuttavia, anche le organizzazioni storiche cercarono di guadagnare gli operai a questa rivolta, e anche la base sindacale scavalcò i propri dirigenti.
 
Nella notte fra il 10 e l'11 maggio gli studenti occupano il [[Quartiere latino (Parigi)|Quartierequartiere latino]] erigendo barricate, prontamente prese d'assalto dalla polizia con qualche centinaio di feriti. All'alba dell'11 sindacati e partiti convocano, per due giorni dopo (13 maggio), una manifestazione di solidarietà. Dopo i primi giorni anche molta parte della popolazione, di fronte alla repressione violenta, tende a schierarsi con gli studenti.
 
Il 13 maggio una immensa manifestazione attraversa Parigi: la polizia parla di meno di duecentomila persone, la [[Confédération française démocratique du travail|CFDT]] di un milione.
 
Il generale de Gaulle, in viaggio ufficiale in [[Repubblica Socialista di Romania|Romania]] dal 14 al 19 maggio, non dà gran peso, all'inizio, a queste manifestazioni e lascia che se ne occupi il primo ministro Pompidou. Anche lui era in viaggio ufficiale, in [[Regno dell'Afghanistan|Afghanistan]], ma lo ha interrotto il 12 per affrontare la situazione. Per calmare gli animi, il premier impone che le forze di polizia lascino la Sorbonne - scelta tattica nella speranza che gli eccessi degli studenti squalifichino il loro movimento agli occhi dell'opinione pubblica. De Gaulle è scettico su questa linea di moderazione, ma resta defilato, riservandosi di intervenire al bisogno.
 
Senza alcuna parola d'ordine, con sorpresa dei responsabili politici di tutte le parti in gioco, lo sciopero generale indetto per il 13 non si conclude, e si moltiplicano gli scioperi e le occupazioni spontanee di fabbriche. È il primo sciopero generale selvaggio della storia, e la prima volta che uno sciopero generale paralizza un paese avanzato: il 22 maggio sono 10 milioni, i salariati che non lavorano (perché in sciopero o perché impossibilitati a lavorare per effetto degli scioperi). Le rivendicazioni dei lavoratori sono certamente di tipo tradizionale (per aumenti salariali e migliori condizioni di lavoro), ma anche di nuovo genere: si avanzano infatti anche rivendicazioni di tipo "qualitativo" - maggiore autonomia e responsabilità dei lavoratori, forme di cogestione d'impresa, e così via.
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L'evento che diede inizio alla rivolta fu l'occupazione della facoltà di lettere di [[Nanterre]] da parte di circa duecento studenti il 22 marzo.<br />
Il moto dilagò, toccando l'apice il 3 maggio, con l'ordine da parte delle autorità di sgombrare la [[Sorbona]]: Parigi fu perciò al centro della rivolta, ed in particolare il [[Quartierequartiere Latinolatino]].
 
In conclusione l'ordine venne ristabilito con le elezioni politiche che videro una netta vittoria del partito gollista già al comando, a discapito della sinistra.-->
 
== Il Maggio francese nell'arte e nella cultura ==
* Le vicende del maggio francese diedero lo spunto a [[Fabrizio De André]] per la scrittura e la realizzazione del [[concept album]] ''[[Storia di un impiegato]]'', eed ai [[Rolling Stones]] per la composizione del brano ''[[Street Fighting Man]]'' del 1968.
* Il maggio parigino fa inoltre da sfondo a diverse opere cinematografiche, traalcune cuidi tono nostalgico e celebrativo, come''[[The Dreamers - I sognatori|The Dreamers]]'' di [[Bernardo Bertolucci]] e ''[[Les Amants réguliers]]'' di [[Philippe Garrel]], altre più critiche ed ironiche, come ''[[Milou a maggio]]'' di [[Louis Malle]] e ''[[Il mio Godard]]'' di [[Michel Hazanavicius]].
 
== Note ==
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* {{fr}}''Mai 68 et ses vies ultérieures'', Le Monde diplomatique&nbsp;– éd. Complexe, 2005, 222 p., (ISBN 2-8048-0020-2).
* {{fr}}[http://tempsreel.nouvelobs.com/speciales/le_quotidien_de_1968/ Nouvel Observateur - Le Quotidien de 1968] Diario retrospettivo del mese di maggio.
* {{it}} Sergio Bologna , Giairo Daghini , ''Maggio '68 in Francia'', DeriveApprodi, Roma 2008, ISBN 9788889969533
 
== Voci correlate ==
* [[Graeme Allwright]]
* [[Daniel Cohn-Bendit]]
* [[Confédération générale du travail]]
* [[Charles de Gaulle]]
* [[Confédération générale du travail]]
* [[Sessantotto]]
* [[Daniel Cohn-Bendit]]
* [[Graeme Allwright]]
* [[Legge Veil]]
* [[Movimento Studentesco (organizzazione)]]
* [[Sessantotto]]
* [[Situazionismo]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Controllo di autorità}}