Nessuno scrive al colonnello: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m Bot: aggiungo template {{Collegamenti esterni}} (ref) |
Nessun oggetto della modifica Etichette: Modifica visuale Modifica da mobile Modifica da web per mobile |
||
(10 versioni intermedie di 7 utenti non mostrate) | |||
Riga 3:
|titolo = Nessuno scrive al colonnello
|titoloorig = El coronel no tiene quien le escriba
|annoorig =
|annoita= 1969
|immagine=
|didascalia=
Riga 10:
|lingua = es
}}
'''''Nessuno scrive al colonnello''''' (titolo orig. ''El coronel no tiene quien le escriba'') è
== Genesi ==
Il romanzo fu scritto tra il 1956 e il 1957 a [[Parigi]], dove l'autore, inviato della rivista colombiana ''[[El Espectador]]'' presso la quale aveva pubblicato i primi racconti, era rimasto senza stipendio, perché la dittatura di [[Gustavo Rojas Pinilla]] aveva chiuso il giornale.<ref name=campra/> Questa attesa inutile di un salario che non sarebbe più arrivato entra come esperienza nella scrittura
La prima edizione risale al 1959 sulla rivista bimestrale di cultura ''Mito'' ([[Bogotà]]), nel n. 19 anno IV, maggio-giugno 1958. La prima pubblicazione in volume è invece del 1961, presso ''Aguirre Editor'' a [[Medellín]]. In Italia,
|editore = Mondadori|edizione=Oscar Narrativa n. 671}}</ref> Il gallo in particolare, in quanto ricordo del figlio morto e veicolo di solidarietà dei compaesani, è il simbolo del riscatto di un continente, l'[[America Latina|America latina]], che non avverrà mai.▼
==Trama==
La storia è ambientata nel 1956 in una cittadina indeterminata della [[Colombia]], che potrebbe essere ispirata a [[Sucre (Sucre)|Sucre]], città in cui l'autore soggiornò in diverse occasioni.<ref name=campra>Rosalba Campra, note a {{cita libro|autore=Gabriel García Márquez|titolo=Opere narrative|url=https://archive.org/details/operenarrativevo0000unse|editore=Meridiani Mondadori|traduttore=Angelo Morino|ISBN=88-04-55136-4|anno=1987|p=[https://archive.org/details/operenarrativevo0000unse/page/990 990]}}</ref> Il protagonista è un anziano ex colonnello dell'esercito liberale, sconfitto nella [[guerra dei mille giorni]], che vive in ristrettezze economiche insieme alla moglie. Il colonnello si prepara per partecipare a un funerale; uscito di casa incontra don Sabas, unico dirigente del partito liberale sfuggito alle persecuzioni della dittatura, che è anche padrino di Agustín, il defunto figlio del colonnello. Il figlio è stato ucciso nove mesi
Ogni venerdì il colonnello si reca all'ufficio postale. 15 anni prima aveva presentato richiesta per la pensione dei reduci di guerra, che spetta, secondo gli accordi, anche ai 200 ufficiali liberali che capitolarono nell'[[Guerra dei mille giorni#I trattati di pace|armistizio di Neerlandia]], ponendo fine alla guerra civile. In quell'occasione, in quanto tesoriere dell'esercito sconfitto, aveva consegnato la cassa al colonnello Aureliano Buendía, intendente generale del litorale atlantico. Il colonnello si reca dal proprio avvocato per revocargli l'incarico, dal momento che non è ancora riuscito a fargli avere la pensione. Per sopravvivere, d'accordo con la moglie, continua a vendere i mobili di casa; spesso si toglie il cibo di bocca per alimentare il gallo da combattimento lasciato dal figlio, non solo per preservarne il ricordo ma anche nella speranza che vinca ai combattimenti che avranno luogo in primavera. Quando lo scoprono, i compagni di Agustín si incaricano di nutrire l'animale a loro spese.
Don Sabas assicura al colonnello che, se vuole, può vendere il gallo per 900 pesos. La moglie è favorevole, perciò il colonnello accetta. Però, arrivati al dunque, il
== Edizioni italiane ==
* {{Cita libro|trad=[[Enrico Cicogna]]|titolo = Nessuno scrive al colonnello [e otto racconti]|edizione=Collana I Narratori n.153|editore=Feltrinelli|città=Milano|anno=1969-1981|p=215}}
▲Il romanzo fu scritto tra il 1956 e il 1957 a [[Parigi]], dove l'autore, inviato della rivista colombiana ''[[El Espectador]]'' presso la quale aveva pubblicato i primi racconti, era rimasto senza stipendio, perché la dittatura di [[Gustavo Rojas Pinilla]] aveva chiuso il giornale.<ref name=campra/> Questa attesa inutile di un salario che non sarebbe più arrivato entra come esperienza nella scrittura del romanzo, come pure la reale esperienza di nonno Nicolás Márquez Iguarán, che era stato davvero un ufficiale di alto grado durante la [[guerra dei mille giorni]]. Dopo essere transitato come corrispondente da [[Ginevra]] e [[Roma]] (dove si era iscritto al [[Centro sperimentale di cinematografia]]), si era stabilito nella capitale francese, dove iniziò a scrivere nel 1956 il romanzo ''[[La mala ora]]'', del quale ''Nessuno scrive al colonnello'', che giungerà prima alla pubblicazione, nasce come una costola, sotto forma di episodio che si sviluppa autonomamente.<ref name="campra" />
* {{Cita libro|titolo=Foglie morte. Nessuno scrive al colonnello e otto racconti|trad=E. Cicogna, Angelo Morino|altri=introduzioni di Dario Puccini|edizione=Collana Oscar|editore=Mondadori|città=Milano|anno=1982}}
* {{Cita libro|trad=E. Cicogna|titolo=Nessuno scrive al colonnello. I funerali della Mama Grande|edizione=Collana Omnibus|editore=Mondadori|città=Milano|anno=1984}}
▲La prima edizione risale al 1959 sulla rivista bimestrale di cultura ''Mito'' ([[Bogotà]]), nel n. 19 anno IV, maggio-giugno 1958. La prima pubblicazione in volume è invece del 1961, presso Aguirre Editor a [[Medellín]]. In Italia l’autore non era ancora abbastanza conosciuto, e per ragioni di marketing si preferì pubblicare questo romanzo breve in un unico volume insieme ai racconti della raccolta ''[[I funerali della Mamá Grande]]''. Rispetto ai racconti precedenti, in ''Nessuno scrive al colonnello'' il naturalismo è temperato da un umorismo cinico e dalla proliferazione di una serie di simboli come il gallo, l’attesa della posta, la fame.<ref>Dario Puccini, introduzione a {{Cita libro|autore=Gabriel García Márquez |traduttore=Enrico Cicogna|titolo = I funerali della Mamá Grande |anno = 1988
* {{Cita libro|titolo=Nessuno scrive al colonnello|trad=E. Cicogna|altri=Introduzione di Dario Puccini|edizione=Collana Oscar Scrittori del Novecento|editore=Mondadori|città=Milano|anno=1998|isbn=978-88-04-45918-7}}
▲|editore = Mondadori|edizione=Oscar Narrativa n. 671}}</ref> Il gallo in particolare, in quanto ricordo del figlio morto e veicolo di solidarietà dei compaesani, è il simbolo del riscatto di un continente, l'[[America Latina|America latina]], che non avverrà mai.
==Note==
<references/>
==
* {{
▲*{{cita libro|autore=Gabriel García Márquez|titolo=Vivere per raccontarla|editore=Mondadori|anno=2002|ISBN=978-88-04-51415-2}}
== Altri progetti ==
Riga 55 ⟶ 43:
* {{Collegamenti esterni}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|letteratura}}
|