* [[Utente:BlackPanther2013/Sandbox/parchi]]
* [[Utente:BlackPanther2013/Sandbox/citelli]]
* [[Utente:BlackPanther2013/Sandbox/rapaci]]
* [[Utente:BlackPanther2013/Sandbox/kakapo]]
* [[Utente:BlackPanther2013/Sandbox/Mata Atlantica]]
* [[Utente:BlackPanther2013/Sandbox/1.0]]
* [[Utente:BlackPanther2013/Sandbox/1]]
* [[Utente:BlackPanther2013/Sandbox/2]]
* [[Utente:BlackPanther2013/Sandbox/Global200]]
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* [[Utente:BlackPanther2013/Sandbox/felini]]
* [[Utente:BlackPanther2013/Sandbox/citelli]]
* [[Utente:BlackPanther2013/Sandbox/O.v.]]
* [[Utente:BlackPanther2013/Sandbox/S.m.]]
* [[Utente:BlackPanther2013/Sandbox/elefanti]]
{{Tassobox
|nome=Citello della Columbia
|nome=Rinoceronte di Giava<ref name=msw3>{{MSW3|id=14100067}}</ref>
|statocons=CRLC
|statocons_versione=iucn3iucn 3.1
|statocons_ref=<ref name="IUCN"/>
|statocons_ref=<ref name=IUCN>{{IUCN|summ=19495|autore=van Strien, N.J., Steinmetz, R., Manullang, B., Sectionov, Han, K.H., Isnan, W., Rookmaaker, K., Sumardja, E., Khan, M.K.M. & Ellis, S. 2008}}</ref>
|immagine=[[File:Rhinoceros_sondaicus_in_London_ZooUrocitellus columbianus Alberta Martybugs.jpg|230px]]
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|didascalia=Il ''R. s. sondaicus'' vissuto allo zoo di Londra dal marzo 1874 al gennaio 1885
<!-- CLASSIFICAZIONE: -->
|dominio=[[Eukaryota]]
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|ordine=[[PerissodactylaRodentia]]
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|genere='''[[Rhinoceros (zoologia)|RhinocerosUrocitellus]]'''
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<!-- NOMENCLATURA BINOMIALE: -->
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|binome=RhinocerosUrocitellus sondaicuscolumbianus
|bidata=1815)
|bidata=[[1822]]<ref name="Zeitschrift">{{cita libro|autore=L. C. Rookmaaker|anno=1982|url=http://www.rhinoresourcecenter.com/pdf_files/117/1175861997.pdf|titolo=The type locality of the Javan Rhinoceros (''Rhinoceros sondaicus'' Desmarest, 1822)|periodico=Zeitschrift fur Saugetierkunde|volume= '''47''' (6)|pagine=381-382}}</ref>
<!-- NOMENCLATURA TRINOMIALE: -->
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<!-- ALTRO: -->
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|suddivisione=[[Areale]]
|suddivisione=[[Areale]]<ref name="Range">Mappa derivata da quella di Foose e Van Strien (1997). Non comprende la presunta popolazione del Borneo descritta da Cranbook e Piper (2007).</ref>
|suddivisione_testo=[[File:JavanUrocitellus Rhinocolumbianus Rangespecies distribution map.svg|230px]]
}}
Il '''citello della Columbia''' ('''''Urocitellus columbianus''''' [{{zoo|[[George Ord|Ord]]|11815}}]) è una specie di [[Rodentia|roditore]] diffusa in alcune regioni del [[Canada]] e degli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] nord-occidentali. È il secondo membro per dimensioni del genere ''[[Urocitellus]]'', che fa parte della tribù [[Marmotini]], insieme a marmotte, tamia, cani della prateria e altri scoiattoli di terra [[Olartico|olartici]]. Questi citelli hanno una corporatura robusta, con pelliccia corta e densa, tipicamente fulva sul dorso del naso. Gli incontri sociali talvolta iniziano con un comportamento simile al «baciarsi», mentre l'attività più comune quando si trovano in superficie è restare eretti in posizione vigile. Vivono in ambienti montuosi e altipiani delle regioni settentrionali, e vanno in letargo per 8-9 mesi l'anno, rifugiandosi in tane che possono essere utilizzate per molti anni consecutivi. Al momento della riemersione in primavera, appaiono notevolmente emaciati. Il citello della Columbia attirò per la prima volta l'attenzione della comunità scientifica grazie agli scritti prodotti da [[Spedizione di Lewis e Clark|Lewis e Clark]], mentre nel XXI secolo la genetica molecolare ne ha ulteriormente chiarito le relazioni con altre specie strettamente affini.
Il '''rinoceronte di Giava''' ('''''Rhinoceros sondaicus''''' <span style="font-variant: small-caps">[[Anselme Gaetan Desmarest|Desmarest]], [[1822]]</span>), noto anche come '''rinoceronte della Sonda''', è un membro molto raro della famiglia dei [[Rhinocerotidae|Rinocerotidi]] e una delle cinque specie esistenti di [[Rhinocerotidae|rinoceronte]]. Appartiene allo stesso genere del [[Rhinoceros unicornis|rinoceronte indiano]], e come questo possiede una pelle ricoperta da pieghe che fa pensare a un'armatura, ma con una lunghezza di 3,1-2,2 m e un'altezza di 1,4-1,7 m, è più piccolo di quest'ultimo (in effetti le sue dimensioni ricordano più da vicino quelle del [[Diceros bicornis|rinoceronte nero]] del genere ''[[Diceros bicornis|Diceros]]''). Il suo corno misura solitamente meno di 25 cm di lunghezza, ed è quindi più piccolo di quello delle altre specie di rinoceronte. Solo i maschi adulti possiedono corni; le femmine ne sono completamente prive.
== Descrizioni ==
Un tempo il più diffuso tra i rinoceronti asiatici, il rinoceronte di Giava occupava un areale che dalle isole di [[Giava]] e di [[Sumatra]], attraverso il Sud-est asiatico, arrivava all'India e alla Cina. La specie è [[Specie in pericolo critico|gravemente minacciata]]: ne rimane un'unica popolazione nota in natura e nessun individuo in cattività. Si tratta forse del grande mammifero più raro del mondo<ref name="Dinerstein">{{cita libro|titolo=The Return of the Unicorns; The Natural History and Conservation of the Greater One-Horned Rhinoceros|autore=Eric Dinerstein|editore=Columbia University Press|città=[[New York]]|anno=2003|isbn= 0-231-08450-1}}</ref>, con una popolazione di appena 58-61 esemplari nel [[parco nazionale di Ujung Kulon]] nell'estremità occidentale di Giava in [[Indonesia]]<ref>{{cita web|titolo=Rhino population figures|url=https://www.savetherhino.org/rhino_info/rhino_population_figures|editore=SaveTheRhino.org|accesso=24 maggio 2015}}</ref>. Una seconda popolazione nel [[parco nazionale di Cat Tien]] in [[Vietnam]] è stata dichiarata estinta nel 2011<ref name="Kinver">{{cita web|autore=Mark Kinver|titolo=Javan rhino 'now extinct in Vietnam'|sito=BBC News|url=http://www.bbc.co.uk/news/science-environment-15430787|data=24 ottobre 2011|accesso=19 giugno 2012}}</ref>. Il declino del rinoceronte di Giava viene attribuito al bracconaggio, soprattutto per il corno, particolarmente richiesto nella [[medicina tradizionale cinese]], che può raggiungere i 30.000 $ al kg sul mercato nero<ref name="Dinerstein"/>. Quando nel suo areale divenne più consistente la presenza degli europei, anche la caccia grossa si trasformò in una seria minaccia. Anche la distruzione dell'habitat, specialmente a causa delle guerre, quali la [[guerra del Vietnam]], nel Sud-est asiatico, ha contribuito al declino della specie e ne ha impedito il recupero<ref name="Santiapillai">{{cita libro|autore=C. Santiapillai|anno=1992|titolo=Javan rhinoceros in Vietnam|periodico=Pachyderm|volume=15|pagine=25-27}}</ref>. L'areale attuale ricade interamente entro [[Parco nazionale di Ujung Kulon|un'area rigorosamente protetta]], ma i rinoceronti sono ancora alla mercé dei bracconieri, delle malattie e della perdita della diversità genetica dovuta alla depressione endogamica.
Il citello della Columbia è tra i membri più grandi del suo genere, superato solo dal [[Urocitellus parryii|citello di Parry]].<ref name=r2>{{cita|Elliott e Flinders, 1991|p. 1}}.</ref> Ha una struttura corporea robusta e compatta, con una lunghezza totale di 325-410 mm, di cui 80-116 mm costituiti dalla coda. Le zampe posteriori misurano tra i 47 e i 57 mm, mentre l'orecchio è lungo tra i 16 e i 22,5 mm.
La pelliccia è densa e relativamente corta. Sul muso è presente una tipica colorazione bronzea che attraversa il dorso del naso. La pelliccia lungo dorso, zampe e piedi assume tonalità cannella, più scura vicino al corpo. Attorno agli occhi vi è un anello di pelliccia beige chiaro o fulvo chiaro. Sul collo, ai lati delle guance, il pelo è grigio. I fianchi possono essere beige chiaro o grigiastri. La coda è più scura, con sottopelo scuro e alcune macchie beige più chiare sopra, mentre inferiormente varia dal grigio scuro al bianco grigiastro.<ref name=r2/> La [[Muta (biologia)|muta]] avviene diffusamente, senza linee di separazione nette.<ref name=r2/>
Il rinoceronte di Giava può vivere in natura fino a circa 30-45 anni. In passato popolava [[Foresta pluviale|foreste pluviali]] di pianura, distese erbose umide e vaste pianure alluvionali. Conduce vita prevalentemente solitaria, fatta eccezione per l'epoca del corteggiamento e dell'allevamento dei piccoli, anche se più esemplari possono aggregarsi occasionalmente nei pressi di pozze di fango e affioramenti di sale. Escluso l'uomo, gli adulti non hanno [[Predazione|predatori]] nel loro areale. Il rinoceronte di Giava generalmente evita gli esseri umani, ma può attaccare quando si sente minacciato. Solo raramente gli scienziati e i conservazionisti riescono a studiare l'animale direttamente, data la sua estrema rarità e il pericolo di interferire con una specie così minacciata. I ricercatori si basano sulle trappole fotografiche e sui campioni fecali per valutare la salute e il comportamento. Di conseguenza, il rinoceronte di Giava è la specie di rinoceronte meno studiata. Le immagini di due esemplari adulti con i loro piccoli sono stati riprese con una telecamera attivata dal movimento rilasciata il 28 febbraio 2011 dal [[WWF]] e dall'Autorità dei Parchi Nazionali dell'Indonesia, provando così che la specie si sta ancora riproducendo in natura<ref name="panda.org Javan calves">[http://wwf.panda.org/?199487/ WWF – Critically Endangered Javan Rhinos and Calves Captured on Video]. wwf.panda.org. Retrieved on 24 February 2012.</ref>. Nell'aprile 2012, l'Autorità dei Parchi Nazionali ha rilasciato un video che mostra 35 esemplari diversi di rinoceronte di Giava, comprese coppie madre-piccolo e adulti in corteggiamento<ref name="Mongabay video">[http://news.mongabay.com/2012/0501-video-javan-rhinos.html New video documents nearly all the world's remaining Javan rhinos]. Mongabay.com. Retrieved on 2012-05-01.</ref>.
[[File:Columbian Ground Squirrel Roger's Pass.jpg|thumb|left|Un esemplare all'ingresso della tana]]
Sono state descritte due sottospecie, con alcune differenze di aspetto. Rispetto a ''U. c. columbianus'', la popolazione ''U. c. ruficaudus'' presenta una coda più rossiccia e meno grigia sulla superficie superiore. I lati del muso e della gola hanno anch'essi una tonalità rossastra più accentuata. Anche zampe e piedi risultano più scuri.<ref name=r2/> Il cranio di ''U. c. ruficaudus'' è più largo, con arcate zigomatiche più robuste.<ref name=r2/>
Sono stati osservati diversi esemplari [[Albinismo|albini]]. Un citello albino venne catturato vivo da uno studente vicino a Pullman, Washington, nel 1932, in un campo di erba medica. Questo animale aveva pelo bianco e occhi rosa. Uno zoologo dichiarò l'intenzione di mantenerlo vivo per studiare i modelli di ereditarietà genetica.<ref name=r3>{{cita|Svihla, 1932}}.</ref> L'anno successivo, lo stesso studioso riferì di aver trovato altri tre giovani albini nella medesima area.<ref name=r4>{{cita|Svihla, 1933}}.</ref> Circa 30 anni prima erano state raccolte altre due pelli di esemplari albini, sempre nei pressi di Pullman. Si ipotizzò che il carattere recessivo dell'albinismo persistesse localmente, manifestandosi a intervalli sporadici.<ref name=r3/>
==Tassonomia ed etimologia==
I [[Storia naturale|naturalisti]] occidentali entrarono per la prima volta in contatto con il rinoceronte di Giava nel 1787, quando a Giava ne vennero abbattuti due esemplari. I loro crani furono inviati al celebre naturalista olandese [[Petrus Camper]], che morì nel 1789 prima di essere riuscito a pubblicare uno studio nel quale il rinoceronte di Giava veniva riconosciuto come una specie a sé. Un altro rinoceronte di Giava venne abbattuto sull'isola di Sumatra da Alfred Duvaucel, che inviò l'esemplare al suo patrigno [[Georges Cuvier]], il famoso scienziato francese. Cuvier riconobbe l'animale come una specie distinta nel 1822, e nello stesso anno venne battezzato da [[Anselme Gaëtan Desmarest]] ''Rhinoceros sondaicus''. Si trattava dell'ultima specie di rinoceronte ad essere identificata<ref name="Rookmaaker">{{cita libro|autore=Kees Rookmaaker|anno=2005|capitolo=First sightings of Asian rhinos|pagina=52|titolo=Save the rhinos: EAZA Rhino Campaign 2005/6|città=Londra|editore=[[European Association of Zoos and Aquaria]]}}</ref>. Desmarest in un primo momento indicò come luogo di provenienza dell'animale Sumatra, ma in seguito corresse quanto scritto sostenendo che l'esemplare proveniva da Giava<ref name="Zeitschrift"/>.
== Distribuzione e habitat ==
Il nome del genere ''Rhinoceros'', al quale appartiene anche il rinoceronte indiano, deriva dal [[Lingua greca antica|greco antico]] ῥίς (''rhis''), che significa «naso», e κέρας (''ceras''), che significa «corno»; ''sondaicus'' deriva da ''Sonda'', la regione [[Biogeografia|biogeografica]] che comprende le isole di Sumatra, Giava, [[Borneo]] e le isole minori circostanti. Il rinoceronte di Giava è noto anche come rinoceronte unicorne minore (per distinguerlo dal rinoceronte unicorne maggiore, altro nome del rinoceronte indiano)<ref>{{cita web|url=http://web.archive.org/web/20110722044955/http://www.rhinos-irf.org/javan/|titolo=Javan Rhino (Rhinoceros sondaicus)|editore=International Rhino Foundation|accesso=17 dicembre 2014}}</ref>.
Il citello della Columbia si trova nelle regioni occidentali del Nord America.<ref name="IUCN"/> È presente lungo le [[Montagne Rocciose]], a partire dal Canada occidentale, nell'Alberta occidentale e nel sud-est della Columbia Britannica.<ref name=r2/> Si trova inoltre nelle regioni occidentali del Montana, attraversando l'Idaho centrale e raggiungendo le aree settentrionali e orientali dello stato di [[Washington (stato)|Washington]].<ref name="IUCN"/> È presente anche nelle pianure della parte orientale dello stato di Washington. In Oregon, si trova nelle zone montuose nella parte centro-orientale dello stato. Questi animali vivono ad altitudini comprese tra i 210 e i 2.440 metri.<ref name=r2/>
La documentazione fossile nota del citello della Columbia comprende esemplari recuperati dal sito fossile di Wasden (Owl Cave), nella [[contea di Bonneville]], Idaho.<ref name=r5>{{cita|Kurtén e Anderson, 1980|p. 215}}.</ref> I fossili provenienti da questo sito risalgono al tardo [[Pleistocene]] (Rancholabreano).<ref name=r6>{{cita|Kurtén e Anderson, 1980|p. 62}}.</ref> Il sito si trova ad un'altitudine di 1.584 metri.<ref name=r6/> I fossili di piccoli mammiferi rinvenuti in questo sito sono principalmente attribuiti alla predazione da parte di gufi.<ref name=r7>{{cita|Kurtén e Anderson, 1980|pp. 62-63}}.</ref>
Delle tre diverse sottospecie, ne sopravvive solamente una:
La distribuzione del citello della Columbia in Oregon è stata valutata sulla base di esemplari raccolti in 71 località. Oltre il 98% degli esemplari proveniva dall'ecoregione delle [[Foreste delle Blue Mountains|Blue Mountains]],<ref name=r8>{{cita|Verts e Carraway, 1998|p. 24}}.</ref> che include le catene montuose [[Wallowa Mountains|Wallowa]] e [[Blue Mountains (Nord-ovest Pacifico)|Blue Moutains]].<ref name=r9>{{cita|Verts e Carraway, 1998|p. 188}}.</ref> Gli esemplari restanti provengono dagli altipiani di Owyhee.<ref name=r8/>
* '''''R. s. sondaicus''''' <span style="font-variant: small-caps">[[Anselme Gaetan Desmarest|Desmarest]], [[1822]]</span>, la sottospecie nominale, nota come '''rinoceronte di Giava indonesiano''', originaria di Giava e Sumatra. L'unica popolazione rimasta, costituita da non più di 50 esemplari allo stato selvatico, è confinata nel parco nazionale di Ujung Kulon nell'estremità occidentale dell'isola di Giava. Un ricercatore ha ipotizzato che i rinoceronti di Giava che un tempo erano diffusi a Sumatra appartenessero a una sottospecie distinta, ''R. s. floweri'', ma questa teoria non è stata ampiamente riconosciuta<ref name="IUCN2011.2">van Strien, N.J., Steinmetz, R., Manullang, B., Sectionov, Han, K.H., Isnan, W., Rookmaaker, K., Sumardja, E., Khan, M.K.M. & Ellis, S. 2008. [http://www.iucnredlist.org/apps/redlist/details/19495/0 Rhinoceros sondaicus]. In: IUCN 2011. [[Lista rossa IUCN|IUCN Red List of Threatened Species]]. Version 2011.2</ref><ref name="CG">{{cita libro|titolo=Genetic diversity, phylogeny and conservation of the Javan rhinoceros (Rhinoceros sondaicus)|periodico=Conservation Genetics|volume= '''7''' (3)|data=Giugno 2006|pagine=439-448|autore=Prithiviraj Fernando, Gert Polet, Nazir Foead, Linda S. Ng, Jennifer Pastorini and Don J. Melnick|doi=10.1007/s10592-006-9139-4}}</ref>;
* '''''R. s. annamiticus''''' <span style="font-variant: small-caps">[[Pierre Marie Heude|Heude]], [[1892]]</span>, nota come '''rinoceronte di Giava vietnamita''' o '''rinoceronte del Vietnam''', originaria di Cina meridionale, Vietnam, [[Cambogia]], [[Laos]], [[Thailandia]] e [[Malesia]]. Deve l'epiteto ''annamiticus'' alla [[Catena Annamita|Cordigliera Annamita]], una catena montuosa del Sud-est asiatico che ricade entro i confini dell'areale storico della sottospecie. Nel 2006, un'unica popolazione, stimata a meno di 12 esemplari rimasti, viveva ancora in una zona di foresta di pianura del [[parco nazionale di Cat Tien]] in Vietnam. Le analisi genetiche suggerirono che questa sottospecie e il rinoceronte di Giava indonesiano si fossero separati in un periodo compreso tra 300.000 anni fa e 2 milioni di anni fa<ref name="IUCN2011.2"/><ref name="CG"/>. L'ultimo esemplare di questa popolazione è stato abbattuto da un bracconiere nel 2010<ref name="Gersmann">{{cita libro|autore=Hanna Gersmann|data=25 ottobre 2011|titolo=Javan rhino driven to extinction in Vietnam, conservationists say|periodico=The Guardian|url=http://www.guardian.co.uk/environment/2011/oct/25/javan-rhino-extinct-vietnam|accesso=25 ottobre 2011}}</ref>.
* '''''R. s. inermis''''' <span style="font-variant: small-caps">[[René-Primevère Lesson|Lesson]], [[1838]]</span>, noto come '''rinoceronte di Giava indiano''', originario della regione compresa tra [[Bengala]] e [[Myanmar]], ma probabilmente scomparsa prima del 1925<ref name="scribd">
[http://www.scribd.com/doc/45114108/Old-Rhino-Accounts-in-Sundarbans Old Rhino Accounts in Sundarbans]. Scribd.com (2009-09-02). Retrieved on 2012-02-24.</ref>. L'epiteto specifico ''inermis'' significa «disarmato», in quanto la caratteristica principale di questa sottospecie era il corno particolarmente piccolo nei maschi e la sua evidente assenza nelle femmine. L'olotipo di questa sottospecie era una femmina priva di corno. La situazione politica del Myanmar ha impedito lo svolgersi di sopralluoghi per valutare lo status della specie nel Paese, ma una sua sopravvivenza sembra molto improbabile<ref name="Foose">{{cita libro|autore=Thomas J. Foose and Nico van Strien|anno=1997|titolo=Asian Rhinos – Status Survey and Conservation Action Plan|editore=IUCN, Gland, Switzerland, and Cambridge, UK|isbn=2-8317-0336-0}}</ref><ref name="Pachy">{{cita libro|periodico=Pachyderm|titolo=Records of the Sundarbans Rhinoceros (''Rhinoceros sondaicus inermis'') in India and Bangladesh|autore=Kees Rookmaaker|volume=24|anno=1997|pagine=37-45|url=http://www.rhinoresourcecenter.com/index.php?s=1&act=refs&CODE=ref_detail&id=1165240038}}</ref><ref name="NE India">{{cita libro|autore=L. C. Rookmaaker|data=Giugno 2002|titolo=Historical records of the Javan rhinoceros in North-East India|periodico=Newsletter of the Rhino Foundation of Nature in North-East India ''(4)''|url=http://www.rhinoresourcecenter.com/index.php?s=1&act=refs&CODE=ref_detail&id=1165234485|volume=4|pagine=11-12}}</ref>.
===Evoluzione= Biologia ==
[[File:Urocitellus columbianus burrow diagram.svg|thumb|left|Schema della tana del citello della Columbia]]
[[File:Panzernashorn2004.jpg|thumb|Il [[Rhinoceros unicornis|rinoceronte indiano]], qui rappresentato, è il parente più stretto del rinoceronte di Giava; appartengono entrambi al [[Serie tipo|genere tipo]] ''Rhinoceros''.]]
In Alberta, i citelli della Columbia restano in letargo circa 250 giorni all'anno, con solo 69-94 giorni di attività osservati. Il periodo di attività varia a seconda del clima locale, così come delle differenze comportamentali tra individui di diverso sesso ed età.<ref name=r10>{{cita|Verts e Carraway, 1998|p. 189}}.</ref> Ogni gruppo di sesso ed età va in letargo a profondità differenti nel terreno e inizia il letargo quando la temperatura del suolo nelle rispettive tane raggiunge il valore massimo.<ref>{{cita pubblicazione | autore=P. J. Young | data=luglio 1990 | titolo=Hibernating patterns of free-ranging Columbian ground squirrels | url=http://link.springer.com/10.1007/BF00317201 | rivista=Oecologia | volume=83 | numero=4 | pp=504-511 | doi=10.1007/BF00317201 | pmid=28313184 | bibcode=1990Oecol..83..504Y | issn=0029-8549}}</ref> Durante il letargo, i citelli assumono una posizione verticale, rannicchiati in una palla compatta. La loro temperatura corporea cala notevolmente, il battito cardiaco rallenta, e la respirazione diviene quasi impercettibile.<ref name=r12>{{cita|Shaw, 1918}}.</ref> Il primo gruppo a riemergere in superficie è quello dei maschi adulti, probabilmente a causa della necessità di rigenerare i testicoli per la stagione riproduttiva, dato che in molti citelli è stato osservato che durante il letargo i testicoli si riducono in dimensione e smettono di produrre spermatozoi.<ref>{{cita pubblicazione | autore=Brian M. Barnes, Maria Kretzmann, Paul Licht e Irving Zucker | data=1 dicembre 1986 | titolo=The Influence of Hibernation on Testis Growth and Spermatogenesis in the Golden-Mantled Ground Squirrel, Spermophilus Lateralis1 | rivista=Biology of Reproduction | volume=35 | numero=5 | pp=1289-1297 | doi=10.1095/biolreprod35.5.1289 | pmid=3828438 | issn=0006-3363}}</ref><ref>{{cita libro | autore=B. J. Verts e Leslie N. Carraway | url=https://www.worldcat.org/oclc/47011896 | titolo=Land mammals of Oregon | anno=1998 | editore=University of California Press | isbn=978-0-520-92031-6 | città=Berkeley | oclc=47011896}}</ref> Seguono poi le femmine adulte, i giovani di un anno (''yearlings''), e infine i giovani nati nell'anno precedente (''juveniles''). Gli animali che vivono ad altitudini e latitudini maggiori emergono più tardi.<ref name=r10/> Alle quote più basse emergono dal letargo e iniziano la stagione riproduttiva più precocemente.<ref name=r12/>
Essi allevano una sola cucciolata all'anno. I piccoli nascono nudi, ciechi e privi di denti. Dopo 5-6 giorni, il loro peso raddoppia. Intorno al dodicesimo giorno sono ricoperti da pelo scuro e setoso. Verso il diciassettesimo giorno, i loro occhi iniziano ad aprirsi. Possono emergere alla luce solare all'esterno della tana intorno al 21°-24° giorno. Dopo quattro settimane sono completamente in grado di lasciare il nido.<ref name=r12/>
Si ritiene che i rinoceronti ancestrali si siano separati per la prima volta dagli altri [[Perissodactyla|perissodattili]] durante l'[[Ypresiano|Eocene inferiore]]. Le analisi del [[DNA mitocondriale]] suggeriscono che gli antenati dei moderni rinoceronti si siano separati dagli antenati degli [[Equidae|Equidi]] circa 50 milioni di anni fa<ref name="DNA">{{cita libro|titolo=The Complete Mitochondrial DNA Sequence of the Greater Indian Rhinoceros, ''Rhinoceros unicornis'', and the Phylogenetic Relationship Among Carnivora, Perissodactyla, and Artiodactyla (+ Cetacea)|autore=Xiufeng Xu, Axel Janke and Ulfur Arnason|periodico=Molecular Biology and Evolution|volume='''13''' (9)|pagine=1167-1173|anno=1996|pmid=8896369|doi=10.1093/oxfordjournals.molbev.a025681}}</ref>. La famiglia attuale, quella dei Rinocerotidi, fece la sua comparsa nell'Eocene superiore in [[Eurasia]], e gli antenati dei rinoceronti odierni iniziarono a disperdersi dall'Asia a partire dal [[Miocene]]<ref name="Lacombat">
{{cita libro|autore=Frédéric Lacombat|anno=2005|capitolo=The evolution of the rhinoceros|pagine=46-49|titolo=Save the rhinos: EAZA Rhino Campaign 2005/6|città=London|editore=[[European Association of Zoos and Aquaria]]}}</ref>.
Prima del loro primo letargo, i giovani citelli della Columbia hanno solo poche settimane a disposizione per svezzarsi dal latte materno.<ref>{{cita pubblicazione | autore=P. J. Young | data=luglio 1990 | titolo=Hibernating patterns of free-ranging Columbian ground squirrels | url=http://link.springer.com/10.1007/BF00317201 | rivista=Oecologia | volume=83 | numero=4 | pp=504-511 | doi=10.1007/BF00317201 | pmid=28313184 | bibcode=1990Oecol..83..504Y | issn=0029-8549}}</ref> Per questo motivo, i 27 giorni di allattamento rappresentano la loro principale occasione per accumulare le riserve energetiche necessarie per sopravvivere al letargo.<ref>{{cita pubblicazione | autore=J. O. Murie | data=26 maggio 1992 | titolo=Predation by Badgers on Columbian Ground Squirrels | url=https://academic.oup.com/jmammal/article-lookup/doi/10.2307/1382073 | rivista=Journal of Mammalogy | volume=73 | numero=2 | pp=385-394 | doi=10.2307/1382073 | jstor=1382073 | issn=1545-1542}}</ref> La composizione della maggior parte delle sostanze nutritive nel latte materno varia durante l'allattamento; il cambiamento più significativo riguarda il calcio, la cui concentrazione aumenta tipicamente del 134% dal periodo iniziale fino al suo picco (circa 17 giorni [[Puerperio|dopo il parto]]).<ref>{{cita pubblicazione | autore=Amy L. Skibiel e Wendy R. Hood | data=febbraio 2013 | titolo=Milk composition in a hibernating rodent, the Columbian ground squirrel ( Urocitellus columbianus ) | rivista=Journal of Mammalogy | volume=94 | numero=1 | pp=146-154 | doi=10.1644/1-MAMM-A-078.1 | issn=0022-2372}}</ref>
I più antichi resti fossili attribuibili a rinoceronti indiani e di Giava, gli unici membri del genere ''Rhinoceros'', risalgono a circa 1,6-3,3 milioni di anni fa. Le analisi molecolari, tuttavia, suggeriscono che le due specie si separarono tra loro molto tempo prima, verso gli 11,7 milioni di anni fa<ref name="Tougard">{{cita libro|autore=C. Tougard, T. Delefosse, C. Hoenni and C. Montgelard|anno=2001|url=http://www.ibiologia.unam.mx/pdf/directorio/c/cervantes/clases/masto/phylogeneticRelationships.pdf|titolo=Phylogenetic relationships of the five extant rhinoceros species (Rhinocerotidae, Perissodactyla) based on mitochondrial cytochrome b and 12s rRNA genes|periodico=Molecular Phylogenetics and Evolution|volume='''19''' (1)|pagine=34-44|doi=10.1006/mpev.2000.0903|pmid=11286489}}</ref>. Nonostante appartengano al [[Serie tipo|genere tipo]], si ritiene che i rinoceronti indiani e di Giava non siano strettamente imparentati con altre specie di rinoceronte. Vari studi hanno ipotizzato che essi siano maggiormente imparentati con i generi estinti ''Gaindatherium'' o ''Punjabitherium''. Un'analisi [[Clade|cladistica]] dettagliata della famiglia dei Rinocerotidi colloca ''Rhinoceros'' e il genere estinto ''Punjabitherium'' in un clade assieme a ''[[Dicerorhinus sumatrensis|Dicerorhinus]]'', il rinoceronte di Sumatra. Altri studi hanno suggerito che il rinoceronte di Sumatra sia più strettamente imparentato con le due specie africane<ref name="Cerdeno">{{cita libro|autore=Esperanza Cerdeño|url=http://digitallibrary.amnh.org/dspace/bitstream/2246/3566/1/N3143.pdf|formato=PDF|periodico=Novitates|editore=[[American Museum of Natural History]]|anno=1995|titolo=Cladistic Analysis of the Family Rhinocerotidae (Perissodactyla)|issn=0003-0082|accesso=4 novembre 2007|issue=3143}}</ref>. Il rinoceronte di Sumatra potrebbe essersi separato dagli altri rinoceronti asiatici 15 milioni di anni fa<ref name="Lacombat"/>, o addirittura 25,9 milioni di anni fa, stando a ciò che indicano i dati mitocondriali<ref name="Tougard"/>.
Il mammalogo [[Vernon Orlando Bailey]] esaminò una tana di citello della Columbia situata a un'altitudine di circa 2.100 metri vicino al Piegan Pass nel [[Parco nazionale dei ghiacciai (Stati Uniti d'America)|Glacier National Park]]. Alla fine di luglio, una femmina adulta fu osservata mentre portava quotidianamente terra fresca all'ingresso della tana. Dopo la rimozione dell'animale, la tana fu scavata per esaminarne la struttura interna. Il cumulo di terra all'ingresso ammontava approssimativamente a 0,030 m³. Il terreno accumulato era di date differenti, poiché gli strati inferiori risultavano compattati da stagioni precedenti. La tana aveva questo ingresso principale e due ingressi alternativi nascosti alla vista esterna, probabilmente utilizzati come vie di fuga in caso di predatori. I tunnel principali avevano un diametro di circa 89 mm. Lungo la tana erano presenti diverse camere, probabilmente destinate allo stoccaggio temporaneo della terra scavata o come rifugio in caso di pericolo. A circa 2,4 metri dall'ingresso, era stato costruito un nido realizzato con foglie della «''glacier grass''» (''[[Luzula parviflora]]''), un'erba abbondante nella zona. Nel nido erano presenti erbe di età differenti, suggerendo che fosse stato utilizzato durante stagioni precedenti. In una camera adiacente, più in profondità, vi era un vecchio nido abbandonato, parzialmente riempito di escrementi, che apparentemente veniva usato dal citello come latrina.<ref name=r18>{{cita|Bailey e Bailey, 1918|pp. 47-48}}.</ref>
==Descrizione==
[[File:JavanUrocitellus Rhino 1900columbianus.jpg|thumb|left|EsemplareStanding inat cattività, 1900 circa.attention]]
La presenza di due tipi di ingresso della tana è stata notata anche da altri osservatori: un tipo di apertura era piccolo e dello stesso diametro del tunnel, l'altro più grande e a forma di imbuto.<ref name=r19>{{cita|Elliott e Flinders, 1991|p. 3}}</ref> La quantità di terra scavata annualmente è stimata tra i 4 e i 12 kg, con una costruzione annuale di tunnel che varia dai 4 ai 7 metri. La costruzione di una nuova tana comporta lo scavo di 25-50 kg di terra.<ref name=r19/>
Le attività più comuni dei citelli della Columbia quando sono in superficie includono stare in posizione vigile eretta, nutrirsi e prendersi cura del proprio pelo (''grooming'').<ref name=r10/> Passano più tempo in posizione vigile rispetto ad altre attività. I comportamenti aggressivi sono più frequentemente osservati nei maschi adulti, soprattutto all'inizio della stagione.<ref name=r10/> I loro schemi di attività dipendono dal clima e dalla luminosità ambientale, evitando giorni nuvolose, venti freddi e cattivo tempo. Emergono dalle tane circa un'ora prima dell'alba e tornano al tramonto. Sono attivi durante le ore più calde della giornata, ma più frequentemente si osservano intorno a metà mattina.<ref name=r12/>
Il rinoceronte di Giava è più piccolo del rinoceronte indiano, ed è simile per dimensioni al rinoceronte nero. È l'animale più grande di Giava e il secondo animale più grande dell'Indonesia dopo l'[[Elephas maximus|elefante asiatico]]. La lunghezza del corpo del rinoceronte di Giava (testa compresa) può raggiungere i 2-4 m, e l'altezza gli 1,4-1,7 m. Il peso degli adulti viene variamente indicato tra i 900 e i 2300 kg, ma uno studio per raccogliere misure accurate degli animali non è mai stato condotto e non costituisce una priorità a causa del loro estremo stato di conservazione<ref name="arkive">[http://www.arkive.org/javan-rhinoceros/rhinoceros-sondaicus/ images and movies of the Javan Rhinoceros ''(Rhinoceros sondaicus)''], ARKive</ref>. Maschi e femmine non presentano sostanziali [[Dimorfismo sessuale|differenze di dimensioni]], ma queste ultime sembrano essere leggermente più piccole. In base agli studi effettuati su testimonianze fotografiche e sull'analisi delle impronte, sembrerebbe che i rinoceronti del Vietnam fossero stati relativamente più piccoli di quelli di Giava<ref name="van Strien">{{cita libro|autore=Nico van Strien|anno=2005|capitolo=Javan Rhinoceros|pagine=75-79|titolo=Save the rhinos: EAZA Rhino Campaign 2005/6|città=London|editore=[[European Association of Zoos and Aquaria]]}}</ref>.
Quando i citelli della Columbia si incontrano tra loro, spesso si toccano reciprocamente la bocca e il naso, compiendo un atto simile a un bacio. Questi saluti durano da 1 a 5 secondi e possono precedere altre interazioni sociali, inclusa l'attività sessuale.<ref name=r10/>
Come il rinoceronte indiano, il rinoceronte di Giava ha un unico corno (le altre specie esistenti ne hanno due). Il corno è più piccolo di quello delle altre specie moderne di rinoceronte: generalmente non supera i 20 cm, e quello più grande mai misurato era lungo appena 27 cm. Solo i maschi hanno il corno. Le femmine di rinoceronte di Giava sono gli unici rinoceronti esistenti ad essere prive di corno nell'età adulta, anche se al loro posto possono sviluppare una sorta di protuberanza di 2,5-5 cm di altezza. Il rinoceronte di Giava non sembra che utilizzi spesso il corno nei combattimenti, ma lo utilizza invece per smuovere il fango nelle pozze melmose, per abbattere piccoli alberelli di cui si nutre e per farsi strada attraverso la fitta vegetazione. In modo simile alle altre specie brucatrici di rinoceronte (nero, di Sumatra e indiano), il rinoceronte di Giava ha un labbro superiore lungo e appuntito che gli consente di afferrare il cibo. Gli [[Incisivo|incisivi]] inferiori sono lunghi e affilati; quando il rinoceronte di Giava combatte, si serve proprio di questi denti per cercare di ferire l'avversario. Dietro gli incisivi, due fila composte da sei [[Molare|molari]] a corona bassa vengono impiegate per masticare i vegetali più coriacei. Come tutti i rinoceronti, il rinoceronte di Giava ha olfatto e udito ben sviluppati, ma la vista è molto scarsa. È stato stimato che possa vivere fino a 30-45 anni<ref name="van Strien"/>.
[[Clinton Hart Merriam|C. Hart Merriam]], scrivendo nel 1891, riportò osservazioni locali sul comportamento di questi citelli in Idaho. Se disturbati fuori dalla tana, si ergevano in posizione vigile, osservando fino a quando qualcuno non si avvicinava a pochi metri, poi correvano rapidamente verso la tana emettendo fischi e squittii. Gli abitanti locali li chiamavano ''Seven sleepers'' («sette dormienti») perché trascorrevano circa sette mesi all'anno sottoterra. Vennero descritti come ben forniti di grasso al momento di entrare in letargo, ma molto magri e deboli quando riemergevano la primavera successiva. I cumuli di terra scavati dai citelli avevano un'altezza compresa tra 7 a 25 cm di altezza. Le tane scendevano verticalmente per 46-61 cm.<ref name=r20>{{cita|Merriam, 1891|p. 40}}.</ref>
Le pelle glabra, chiazzata di grigio o grigio-bruno, ricade in pieghe su scapole, dorso e posteriore. La pelle ha una naturale struttura a mosaico, che conferisce al rinoceronte un aspetto corazzato. Le pieghe del collo del rinoceronte di Giava sono più piccole di quelle del rinoceronte indiano, ma formano ugualmente una sorta di sella al di sopra della regione scapolare. A causa del rischio di interferire con una specie così minacciata, tuttavia, il rinoceronte di Giava viene studiato principalmente attraverso campioni fecali e trappole fotografiche. Solo di rado è stato possibile incontrarlo, osservarlo o misurarlo direttamente<ref name="NatPost">{{cita web|titolo=Their trail is warm: Scientists are studying elusive rhinos by analyzing their feces|sito=National Post|autore=Margaret Munro|data=10 maggio 2002}}</ref>.
== Ecologia ==
==Distribuzione e habitat==
[[File:Squirrel Posing at Logan Pass.jpg|thumb|left|Squirrel posing at Logan Pass]]
[[File:Ujungkulon.jpg|thumb|Il [[parco nazionale di Ujung Kulon]] a Giava ospita tutti i rinoceronti di Giava rimasti.]]
I citelli della Columbia vivono in colonie distribuite in modo discontinuo all'interno del loro areale. Sono presenti in habitat alpini e subalpini, ai margini di prati o su cumuli rialzati dove si verificano inondazioni stagionali. Non si trovano frequentemente in ambienti rocciosi, praterie alpine sassose (''fellfield''), lande di erica (''heather'') o aree erbose alpine (''herbfield'') come invece avviene in prati e praterie. Possono anche occupare habitat disturbati, incluse le aree disboscate. In zone in cui [[Simpatria|coabitano]] con il citello di Belding (''[[Urocitellus beldingi]]''), occupano le aree con altitudine maggiore e clima più umido. Il citello di Belding preferisce invece regioni più secche e caratterizzate da vegetazione arbustiva di artemisia.<ref name=r19/> In Oregon, il citello della Columbia si trova principalmente nelle Blue Mountains, insieme ad altri mammiferi caratteristici tra cui: il toporagno montano (''[[Sorex monticolus]]''), il citello di Belding (''[[Urocitellus beldingi]]''), lo scoiattolo rosso (''[[Tamiasciurus hudsonicus]]''), il gopher del nord (''Thomomys talpoides''), il campagnolo rossastro del nord (''Clethrionomys gapperi'') e lo zapo occidentale (''[[Zapus princeps]]'').<ref name=r21>{{cita|Verts e Carraway, 1998|p. 33}}.</ref>
Non è nota alcuna descrizione di predazione da parte dei citelli della Columbia verso altri vertebrati. Tuttavia, è stato osservato il cannibalismo. In alcuni casi, le femmine adulte possono anche uccidere i piccoli. È stato ipotizzato che specie simpatriche, come il gopher del nord, il peromisco cervo (''[[Peromyscus maniculatus]]'') e l'arvicola della Pennsylvania (''[[Microtus pennsylvanicus]]''), possano sfruttare o depredare tane già fornite di provviste. Nel 1985 furono riportate osservazioni relative a possibili uccisioni di arvicole della Pennsylvania da parte dei citelli della Columbia. Tali uccisioni non sembravano motivate dalla predazione, ma piuttosto dalla difesa del territorio e delle risorse.<ref name=r22>{{cita|Harris, 1985}}.</ref>
Perfino le stime più ottimistiche sembrano indicare che rimangano in natura meno di 100 rinoceronti di Giava. Essi sono considerati una delle specie più minacciate del mondo<ref name="Telegraph 4 January 2010">{{cita web|url=http://www.telegraph.co.uk/earth/wildlife/6927330/Top-10-most-endangered-species-in-the-world.html|data=4 gennaio 2010|sito=Daily Telegraph|titolo=Top 10 most endangered species in the world|accesso=19 marzo 2012}}</ref>. Il rinoceronte di Giava sopravvive ormai solamente in una località, il parco nazionale di Ujung Kulon sulla punta occidentale di Giava<ref name="CG"/><ref name="NYT">{{cita web|titolo=Racing to Know the Rarest of Rhinos, Before It's Too Late|url=http://www.nytimes.com/2006/07/11/science/11rhin.html|sito=[[The New York Times]]|accesso=14 ottobre 2007|data=11 luglio 2006|autore=Mark Derr}}</ref>.
Le densità delle popolazioni risulta più alta nei «terreni agricoli di fondo valle» rispetto ai «campi di grano». Nell'Idaho subalpino è stata rilevata una densità di 35 individui per ettaro. In Alberta, la densità di giovani è stata stimata tra 5 e 20 per ettaro, mentre per gli individui più anziani la stima varia da 12 a 16 per ettaro.<ref name=r19/>
Un tempo la specie era presente in un territorio che da [[Assam]] e [[Bengala]] (dove il suo areale si sovrapponeva sia a quello del rinoceronte di Sumatra che di quello indiano)<ref name="NE India"/> arrivava a est fino a Myanmar, Thailandia, Cambogia, Laos e Vietnam, e a sud fino alla [[penisola malese]] e alle isole di Sumatra, Giava e, forse, Borneo<ref name="Raffles">{{cita libro|periodico=The Raffles Bulletin of Zoology|anno=2007|volume='''55''' (1)|editore=University of Singapore|pagine=217-220|url=http://rmbr.nus.edu.sg/rbz/biblio/55/55rbz217-220.pdf|formato=PDF|autore=Earl of Cranbook and Philip J. Piper|titolo=The Javan Rhinoceros ''Rhinoceros Sondaicus'' in Borneo|accesso=4 novembre 2007}}</ref>. Il rinoceronte di Giava popolava prevalentemente le fitte foreste pluviali di pianura, le zone erbose e i canneti, dove fossero presenti fiumi ricchi di acqua, vaste pianure alluvionali o zone umide con molte pozze di fango. Anche se storicamente prediligeva le aree di pianura, la sottospecie del Vietnam fu costretta a ritirarsi verso quote molto maggiori (fino a 2000 m), probabilmente costretto dall'avanzata dell'uomo e dal bracconaggio<ref name="Foose"/>.
I citelli della Columbia sono descritti come «tra i citelli più vegetariani in assoluto». Nella prima parte della stagione, si nutrono prevalentemente di vegetazione fresca e succulenta. Quando la vegetazione diventa più dura, si orientano maggiormente verso semi e granaglie. Alla fine della stagione, appaiono visibilmente ingrassati. L'esame del contenuto gastrico di un gruppo di 43 citelli ha rivelato materiale vegetale in tutti i casi. Nell'86% degli stomaci analizzati fu rinvenuta esclusivamente vegetazione, mentre il 2% conteneva tracce di altri mammiferi e il 14% resti di insetti.<ref name=r12/>
L'areale del rinoceronte di Giava si è andato sempre più riducendo nel corso di almeno 3000 anni. Ancora verso il 1000 a.C., il limite settentrionale dell'areale del rinoceronte si spingeva fino in Cina, ma iniziò a ritirarsi verso sud alla velocità di circa mezzo chilometro all'anno, a seguito dell'aumento degli insediamenti umani nella regione<ref name="Biotropica">{{cita libro|periodico=Biotropica|volume='''39''' (3)|pagine=202-303|anno=2007|titolo=The Impact of Hunting on the Mammalian Fauna of Tropical Asian Forests|autore=Richard T. Corlett|doi=10.1111/j.1744-7429.2007.00271.x}}</ref>. Probabilmente esso scomparve dall'India durante il primo decennio del XX secolo<ref name="NE India"/>. Il rinoceronte di Giava venne cacciato nella penisola malese fino all'estinzione, avvenuta nel 1932<ref name="Straits">{{cita web|sito=New Straits Times|titolo=On the horns of a dilemma|autore=Faezah Ismail|data=9 giugno 1998}}</ref>. L'ultimo esemplare di Sumatra scomparve durante la [[seconda guerra mondiale]]. Nella regione di [[Divisione di Chittagong|Chittagong]] e nelle [[Sundarbans]] scomparve attorno alla metà del XX secolo. Dopo la fine della guerra del Vietnam, si riteneva che il rinoceronte del Vietnam fosse completamente scomparso dall'Asia continentale. In Cambogia cacciatori e raccoglitori di legna locali sostenevano di aver avvistato dei rinoceronti di Giava sulla [[Monti Cardamomi|catena dei Cardamomi]], ma una serie di sopralluoghi nell'area non riuscì a rinvenire alcuna prova della loro esistenza<ref name="FFI">{{cita libro|titolo=Cardamom Mountains biodiversity survey|anno=2000|autore=J. C. Daltry and F. Momberg|editore=Fauna and Flora International|città=[[Cambridge]]|isbn=190370300X}}</ref>. Alla fine degli anni '80, venne rinvenuta una piccola popolazione nell'area di Cat Tien in Vietnam. Tuttavia, l'ultimo rappresentante di quella popolazione venne abbattuto nel 2010<ref>[http://vietnam.panda.org/en/newsroom/news/?202075/Inadequate-protection-causes-Javan-rhino-extinction-in-Vietnam WWF - Inadequate protection causes Javan rhino extinction in Vietnam].</ref>. Forse in passato potrebbe essere esistita una popolazione anche sull'isola del Borneo, ma è probabile tuttavia che gli esemplari in questione siano stati dei rinoceronti di Sumatra, dei quali una piccola popolazione vive tuttora sull'isola<ref name="Raffles"/>.
I citelli della Columbia possono essere parassitati dalla zecca delle Montagne Rocciose (''[[Dermacentor andersoni]]''), vettore dei batteri che causano la [[febbre maculosa delle Montagne Rocciose]]. Altri parassiti esterni includono i pidocchi ''Enderleinellus suturalis'' e ''Neohaemotopinus laeviusculus''; le pulci ''Neopsylla inopina'', ''Opisocrostis tuberculatus'' e ''Oropsylla idahoensis''; gli acari ''Dermacarus heptneri'', ''Androlaelaps fahrenholz'', ''[[Macrocheles]] sp. e ''Pygmephorus erlangensis''. Tra i parassiti interni vi sono il protozoo ''Trypanosoma otospermophili'' e le specie del genere ''[[Eimeria]]'': ''Eimeria bilamellata'', ''Eimeria callospermophili'' e ''Eimeria lateralis''. È stata segnalata anche la presenza di ''[[Yersinia pestis]]'', causa della [[peste nera]]. Essi possono fungere da riserva naturale per virus come quelli dell'encefalite di Powassan o di Saint Louis, sulla base di alcune analisi sierologiche. I citelli della Columbia possono inoltre soffrire di dermatite provocata da ''Dermatophilus congolensis''.<ref name=r23>{{cita|Elliott e Flinders, 1991|p. 4}}.</ref>
==Comportamento==
[[File:Columbian Ground Squirrel Cranbrook.jpg|left|thumb|Columbian ground squirrel in [[North Central Rockies forests|North Central Rockies Forests]]]]
[[File:JavanRhino-PeterMaas-NaturalisLeiden.jpg|thumb|Esemplare museale di un giovane ''R. s. sondaicus''.]]
Il trattamento delle femmine di citello della Columbia con polvere antipulci ha prodotto un miglioramento nelle condizioni fisiche degli animali trattati. Le femmine trattate hanno prodotto cucciolate più numerose e guadagnato peso dalla nascita allo svezzamento dei piccoli, mentre quelle non trattate hanno perso peso nello stesso periodo.<ref>{{cita pubblicazione | autore=P. Neuhaus | titolo=Parasite removal and its impact on litter size and body condition in Columbian ground squirrels (Spermophilus columbianus) | rivista=Proceedings of the Royal Society B: Biological Sciences | data=7 novembre 2003 | volume=270 | numero=Suppl_2 | pp=S213-S215 | doi=10.1098/rsbl.2003.0073 | pmid=14667386 | pmc=1809932}}</ref>
Tra i predatori del citello della Columbia vi sono l'orso grizzly (''[[Ursus arctos horribilis]]''), il coyote (''[[Canis latrans]]''), la martora del Pacifico (''[[Martes caurina]]''), il lupo (''[[Canis lupus]]''), il tasso americano (''[[Taxidea taxus]]''), varie specie di [[Mustelidae|donnole]] (''[[Mustela]]'' e ''[[Neogale]]''), e il puma (''[[Puma concolor]]''). Tra gli uccelli predatori vi sono l'aquila reale (''[[Aquila chrysaetos]]''), la poiana della Giamaica (''[[Buteo jamaicensis]]'') e l'astore (''[[Accipiter gentilis]]'').<ref name=r23/>
Il rinoceronte di Giava è un animale solitario, fatta eccezione per le coppie riproduttive e le madri con i piccoli. Talvolta più esemplari si radunano in piccoli gruppi presso gli affioramenti di sale e le pozze di fango. Sguazzare nel fango è un comportamento comune a tutti i rinoceronti; quest'attività consente loro di mantenere fresca la temperatura corporea e aiuta a prevenire malattie e infestazioni di parassiti. Generalmente il rinoceronte di Giava non scava da sé le proprie pozze di fango, preferendo di gran lunga utilizzare quelle scavate da altri animali o quelle che si creano in avvallamenti naturali, che poi adatta alle proprie dimensioni raspando con il corno. Anche gli affioramenti di sale sono molto importanti, dati i nutrienti essenziali che il rinoceronte ricava dal sale. I territori dei maschi - di 12-20 km² - sono più estesi di quelli delle femmine - di circa 3-14 km². I territori dei maschi si sovrappongono molto meno tra loro rispetto a quelli delle femmine. Non sappiamo se vi siano combattimenti territoriali<ref name="IZY">{{cita libro|periodico=International Zoo Yearbook|anno=2006|volume='''40''' (1)|pagine=150-173|titolo=Rhinoceros behaviour: implications for captive management and conservation|autore=M. Hutchins and M. D. Kreger|editore=[[Società zoologica di Londra|Zoological Society of London]]|doi= 10.1111/j.1748-1090.2006.00150.x}}</ref>.
== Tassonomia ==
I maschi [[Territorio (biologia)|marcano i loro territori]] con pile di escrementi e [[Minzione|schizzi di urina]]. Sembra che anche grattare il terreno con i piedi e piegare alberelli siano pratiche usate ai fini della comunicazione. I membri di altre specie di rinoceronte hanno la peculiare abitudine di defecare in imponenti latrine comuni e di raspare poi con le zampe posteriori negli escrementi. I rinoceronti di Sumatra e di Giava, quando defecano in pile, non vi immergono poi le zampe. Si ritiene che il motivo di questa variazione nel comportamento sia di natura ecologica; nelle umide foreste di Giava e Sumatra, tale metodo, infatti, non sarebbe affatto utile per diffondere gli odori<ref name="IZY"/>.
[[File:Urocitellus columbianus 2 (Glacier NP, 2009).jpg|thumb|right|Columbian ground squirrel]]
In 1891, Merriam published an account of the mammals of Idaho, based on an expedition. He concluded that the Columbian ground squirrel is the same animal as the "Burrowing Squirrel" reported by [[Lewis and Clark]]. At the time, that animal had been thought to be the prairie dog. However, Merriam's assessment was that this was not the case and the animal described by Lewis and Clark was the same as an animal described by naturalist [[John Richardson (naturalist)|John Richardson]] in 1829.{{sfn|Merriam|1891|pp=40–41}} Richardson described it as a variant of the Arctic ground squirrel, obtained from the Rocky Mountains near the source of the Elk River.{{sfn|Richardson|1829|p=106}} Merriam knew of the presence of the squirrel, but his party was there late in the season and no squirrels were directly observed in the field.{{sfn|Merriam|1891|p=40}} However, Merriam reported that he was able to obtain "a fine series of specimens" from near Moscow, within about {{convert|40|m|km}} from the locale where Lewis and Clark's obtained their specimens. Other were obtained from a site even closer. Based on his observations and comparison with the notes of Lewis and Clark, Merriam assessed that the Columbian ground squirrel was not a variant of the Arctic ground squirrel, but a separate species, which he named as ''Spermophilus columbianus'', rejecting the genus designation ''Arctomys'' and reapplying the species designation originally applied by [[George Ord|Ord]] in 1815.{{sfn|Merriam|1891|pp=40–41}}
Two subspecies are described. The first, ''Spermophilus columbianus columbianus'' is the type described by Ord in 1815. The specimen type was taken "between the forks of the Clearwater and Kooskooskie rivers", in [[Idaho]].{{sfn|Thorington|Hoffman|2005|p=806}} ''Spermophilus columbianus albertae'', described in 1903 by [[Joel Asaph Allen]], is a synonym. Another synonymous designation, ''Anisonyx brachiura'', was applied by [[Constantine Samuel Rafinesque|Rafinesque]] in 1817. The third synonym, ''Spermophilus columbianus erythrogluteia'', was the animal designated by Richardson in 1829.{{sfn|Helgen|Cole|Helgen|Wilson|2009|p=297}}
The Sunda rhino is much less vocal than the Sumatran; very few Sunda rhino vocalizations have ever been recorded. Adults have no known predators other than humans. The species, particularly in Vietnam, is skittish and retreats into dense forests whenever humans are near. Though a valuable trait from a survival standpoint, it has made the rhinos difficult to study.<ref name="Santiapillai" /> Nevertheless, when humans approach too closely, the Sunda rhino becomes aggressive and will attack, stabbing with the incisors of its lower jaw while thrusting upward with its head.<ref name="IZY" /> Its comparatively antisocial behavior may be a recent adaptation to population stresses; historical evidence suggests they, like other rhinos, were once more gregarious.<ref name="CG" />
The second subspecies, ''Spermophilus columbianus ruficaudus'' was described in 1928 by [[Arthur H. Howell]].{{sfn|Thorington|Hoffman|2005|p=806}} The type was taken near [[Wallowa Lake]] in northeastern Oregon.{{sfn|Elliott|Flinders|1991|p=1}}
== Diet ==
The Sunda rhinoceros is herbivorous, eating diverse plant species, especially their shoots, twigs, young foliage and fallen fruit. Most of the plants favored by the species grow in sunny areas in forest clearings, shrubland and other vegetation types with no large trees. The rhino knocks down saplings to reach its food and grabs it with its prehensile upper lip. It is the most adaptable feeder of all the rhino species. Currently, it is a pure browser, but probably once both browsed and grazed in its historical range. The rhino eats an estimated {{convert|50|kg|lb|abbr=on}} of food daily. Like the Sumatran rhino, it needs salt in its diet. The salt licks common in its historical range do not exist in Ujung Kulon, but the rhinos there have been observed drinking seawater, likely for the same nutritional need.<ref name="IZY" />
They have also been referred to as the burrowing squirrel.{{sfn|Bailey|1936|p=147}}
== Conservation ==
{{see also|Rhinoceros#Horns|l1=Rhinoceros's Horns}}
[[File:Javan Rhino Zimmerman.jpg|thumb|left|A painting from 1861 depicts the hunting of ''R. s. sondaicus'']]
Below is a [[cladogram]] of ground squirrels (tribe [[Marmotini]]) derived from maximum parsimony analysis.{{sfn|Helgen|Cole|Helgen|Wilson|2009|p=274}}
The main factor in the continued decline of the Sunda rhinoceros population has been poaching for horns, a problem that affects all rhino species. The horns have been a traded commodity for more than 2,000 years in China, where they are believed to have healing properties. Historically, the rhinoceros' hide was used to make armor for Chinese soldiers, and some local tribes in Vietnam believed the hide could be used to make an antidote for snake venom.<ref name="AP2" /> Because the rhinoceros' range encompasses many areas of poverty, it has been difficult to convince local people not to kill a seemingly (otherwise) useless animal which could be sold for a large sum of money.<ref name="Biotropica" /> When the [[CITES|Convention on International Trade in Endangered Species of Wild Fauna and Flora]] first went into effect in 1975, the Sunda rhinoceros was placed under complete Appendix 1 protection; all international trade in the Sunda rhinoceros and products derived from it is illegal.<ref name="African" /> Surveys of the rhinoceros horn black market have determined that Asian rhinoceros horn fetches a price as high as $30,000 per kg, three times the value of African rhinoceros horn.<ref name="Dinerstein" />{{rp|31}}
{{clade| style=font-size:85%; line-height:85%
As with many types Asian and African [[megafauna]], the Sunda rhino was relentlessly hunted by trophy and big-game hunters for decades following the arrival of Europeans in its range. The rhinos being easy targets, this was as severe a contributor to its decline as was poaching for its horns. Such was the toll of [[big game hunting|big-game hunting]] that by the time the rhino's plight was made known to the world, only the Javan and the (then unknown) Vietnamese populations remained.
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==Human interactions==
Loss of habitat because of agriculture has also contributed to its decline, though this is no longer as significant a factor because the rhinoceros only lives in one nationally protected park. Deteriorating habitats have hindered the recovery of rhino populations that fell victim to poaching. Even with all the conservation efforts, the prospects for their survival are grim. Because the population is restricted to one small area, they are very susceptible to disease and [[inbreeding depression]]. Conservation geneticists estimate a population of 100 rhinos would be needed to preserve the genetic diversity of this [[conservation-reliant species]].<ref name="NYT" />
[[File:George Ord, in Rhoads reprint.jpg|thumb|left|upright|Ornithologist [[George Ord]] published the first scientific description of the Columbia ground squirrel]]
With the advent of intensive agricultural practices in their range, Columbian ground squirrels came to be seen as pests, negatively impacting harvests of wheat and other crops. In 1910, the Washington Agricultural Experiment Station began a comprehensive study in a ___location known as ''the Citellary'' (named after the contemporary genus name of the animal ''Citellus''). ''The Citellary'' was composed of yards that enclosed natural squirrel dens and was 50 by 90 feet, surrounded by a fence. Associated cabins were used for the study of brooding and hibernating animals. This provided conditions to closely observe them in a near natural setting.{{sfn|Shaw|1918}}
===Conservation Ujung Kulon status===
The [[IUCN]] lists the Columbian ground squirrel as a species of [[least concern]]. The reason for this listing is that the animal is widespread and common in its range and no major threats to the survival of the species are identified. Population trends are listed as stable.<!-- this section all same ref -->{{sfn|''IUCN Red List''|2016}} Similarly, the state of [[Montana]], considers Columbian ground squirrels an important part of the state's ecosystem, noting that the animals are abundant with a wide spread distribution and are not vulnerable through most of their range.<ref name="Montana Field Guide">{{cite web|title=Columbian Ground Squirrel – ''Urocitellus columbianus''|url=http://FieldGuide.mt.gov/speciesDetail.aspx?elcode=AMAFB05070|website=Montana Field Guide|publisher=Montana Natural Heritage Program and Montana Fish, Wildlife and Parks|access-date=5 March 2015}}</ref>
[[File:Dead Javan Rhino.jpg|thumb|A Dutch hunter with a dead ''R. s. sondaicus'' in Ujung Kulon, 1895]]
{{Clear}}
==References==
The Ujung Kulon peninsula of Java was devastated by the eruption of [[Krakatoa]] in 1883. The Sunda rhinoceros recolonized the peninsula after the event, but humans never returned in large numbers, thus creating a haven.<ref name="NYT" /> In 1931, as the Sunda rhinoceros was on the brink of extinction in Sumatra, the government of the Dutch Indies declared the rhino a legally protected species, which it has remained ever since.<ref name="Foose" /> A census of the rhinos in Ujung Kulon was first conducted in 1967; only 25 animals were recorded. By 1980, that population had doubled, and has remained steady, at about 50, ever since. Although the rhinos in Ujung Kulon have no natural predators, they have to compete for scarce resources with wild cattle, which may keep their numbers below the peninsula's [[carrying capacity]].<ref name="IPS" /> Ujung Kulon is managed by the Indonesian Ministry of Forestry.<ref name="Foose" /> Evidence of at least four baby rhinos was discovered in 2006, the most ever documented for the species.<ref name="BBCpop" />
'''Footnotes:'''
{{Reflist|30em}}
'''Sources:'''
In March 2011, hidden-camera video was published showing adults and juveniles, indicating recent matings and breeding.<ref name="abc.net.au 2011-03-01" /> During the period from January to October 2011, the cameras had captured images of 35 rhinos. As of December 2011, a rhino breeding sanctuary in an area of 38,000 hectares is being finalized to help reach the target of 70 to 80 Sunda rhinos by 2015.<ref name="physorg" />
{{sfn whitelist|CITEREFThoringtonHoffman2005}}
{{Refbegin}}
* {{cite book|last1=Bailey|first1=Vernon|last2=Bailey|first2=Florence Merriam|title=Wild animals of Glacier National Park|date=1918|publisher=Government Printing Office|___location=Washington|pages=45–49|url=https://archive.org/stream/wildanimalsofgla00unit#page/n5/mode/2up|access-date=21 February 2015}}
* {{cite journal|last1=Bailey|first1=Vernon|title=The mammals and life zones of Oregon|journal=North American Fauna|date=June 1936|volume=55|url=https://www.biodiversitylibrary.org/bibliography/19694#/summary|doi=10.5962/bhl.title.19694|pages=147–149}}
*{{Cite journal|last=Barnes|first=Brian|date=1986|title=The Influence of Hibernation on Testis Growth and Spermatogenesis in the Golden-Mantled Ground Squirrel, Spermophilus Lateralis|url=https://www.academia.edu/19013846|journal=Biology of Reproduction|volume=35|issue=5 |pages=1289–1297|doi=10.1095/biolreprod35.5.1289 |pmid=3828438 |doi-access=free}}
*{{Cite journal|doi=10.2307/3504178|jstor=3504178|title=''Spermophilus columbianus''|journal=Mammalian Species|issue=372|pages=1–9|year=1991|last1=Elliott|first1=C. L.|last2=Flinders|first2=J. T.|url=http://www.science.smith.edu/msi/pdf/i0076-3519-372-01-0001.pdf|access-date=2015-02-19|archive-url=https://web.archive.org/web/20150220020533/http://www.science.smith.edu/msi/pdf/i0076-3519-372-01-0001.pdf|archive-date=2015-02-20|url-status=dead}}
*{{cite journal|last1=Harris|first1=M. A.|title=Possible occurrence of inter-specific killing by a Columbian ground squirrel, ''Spermophilus columbianus''|journal=Canadian Field-Naturalist|date=1985|volume=99|issue=2|pages=250–252|url=https://www.biodiversitylibrary.org/page/28065267|access-date=1 March 2015}}
* {{cite journal|last1=Helgen|first1=Kristofer M.|last2=Cole|first2=F. Russell|last3=Helgen|first3=Lauren E.|last4=Wilson|first4=Don E.|title=Generic Revision in the Holarctic Ground Squirrel Genus Spermophilus|journal=Journal of Mammalogy|date=April 2009|volume=90|issue=2|pages=270–305|doi=10.1644/07-MAMM-A-309.1|s2cid=28483038|doi-access=free|url=https://zenodo.org/records/895398/files/article.pdf}}
* {{cite book|last1=Kurtén|first1=Björn|last2=Anderson|first2=Elaine|title=Pleistocene mammals of North America.|date=1980|publisher=Columbia University Press|___location=New York|isbn=0231037333}}
* {{cite iucn|author=Cassola, F.|year=2016|title=''Urocitellus columbianus''|volume=2016|page=e.T42466A22265632|doi=10.2305/IUCN.UK.2016-3.RLTS.T42466A22265632.en|access-date=30 July 2021|ref={{sfnRef|''IUCN Red List''|2016}}}}
* {{cite journal|last1=Merriam|first1=C. Hart|title=Mammals of Idaho|journal=North American Fauna|date=30 July 1891|volume=5|pages=39–42|doi=10.3996/nafa.5.0002}}
*{{Cite journal|last=Murie|first=Jan O.|date=1992|title=Predation by Badgers on Columbian Ground Squirrels|url=https://www.jstor.org/stable/1382073|journal=Journal of Mammalogy|volume=73|issue=2 |pages=385–394|doi=10.2307/1382073 |jstor=1382073 |url-access=subscription}}
* {{cite book|last1=Richardson|first1=John|title=Fauna boreali-americana|date=1829|publisher=J. Murray|___location=London|url=https://archive.org/stream/faunaborealiamer01rich#page/160|access-date=20 February 2015}}
* {{cite book|last=Shaw|first=WT|title=California Ground Squirrels: A Bulletin Dealing with Life Histories, Habits and Control of the Ground Squirrels of California|chapter-url=https://books.google.com/books?id=CckyAQAAMAAJ&pg=PA710|access-date=1 March 2015|series=11, 12|volume=VII|year=1918|publisher=California state printing office|chapter=The Columbian ground squirrel (''Citellus columbianus columbianus'')}} <!-- {{sfn|Shaw|1918|p=}} -->
* {{Cite journal|last=Skibiel|first=Amy|date=2013|title=Milk composition in a hibernating rodent, the Columbian ground squirrel (Urocitellus columbianus)|journal=Journal of Mammalogy|volume=94|pages=146–154|doi=10.1644/1-MAMM-A-078.1 |s2cid=86280776 |doi-access=free}}
*{{cite journal|last1=Svihla|first1=Arthur|title=An Albino Columbian Ground Squirrel taken near Pullman, Washington|journal=The Murrelet|date=May 1932|volume=13|issue=2|page=55|jstor=3534104}}
* {{cite journal|last1=Svihla|first1=Arthur|title=Occurrence of a colony of albino ground squirrels near Pullman, Wash.|journal=The Murrelet|date=September 1933|volume=14|issue=3|page=78|jstor=3535311}}
* {{MSW3 Sciuridae | id = 12401015 | page = 806}}
* {{cite book <!-- I own hard copy of this book --Gaff -->|last1=Verts|first1=B.J.|last2=Carraway|first2=Leslie N|title=Land mammals of Oregon|url=https://books.google.com/books?id=8KI1AmzIDnwC|date=1998|publisher=University of California Press|___location=Berkeley|isbn=9780520211995|access-date=20 February 2015}}
*
*{{Cite journal|last=Young|first=P. J.|date=1990|title=Hibernating patterns of free-ranging Columbian ground squirrels|url=https://link.springer.com/article/10.1007/BF00317201|journal=Oecologia|volume=83|issue=4 |pages=504–511|doi=10.1007/BF00317201 |pmid=28313184 |bibcode=1990Oecol..83..504Y |s2cid=2681433 }}
*{{Refend}}
== Altri progetti ==
In April 2012, the WWF and International Rhino Foundation added 120 video cameras to the existing 40 to better monitor rhino movements and judge the size of the animals' population. A recent survey has found far fewer females than males. Only four females among 17 rhinos were recorded in the eastern half of Ujung Kulon, which is a potential setback in efforts to save the species.<ref name="thejakartaglobe 17 April 2012" />
{{interprogetto}}
With Ujung Kulon as the last resort of this species, all the Sunda rhinos are in one ___location, an advantage over the Sumatran rhino which is dispersed in different, unconnected areas. However, this may also be disadvantageous to the Sunda rhino population, because any catastrophic diseases or [[tsunami]]s could wipe them all out at once. Poaching for their horns is no longer as serious a threat as in the past, due to stricter international regulations on rhino horn, active protection efforts by local authorities, the rhinos' elusiveness and Ujung Kulon's remoteness. However, there are still obstacles to the species recovery. In 2012, the Asian Rhino Project was working out the best eradication programme for the [[Arenga pinnata|arenga palm]], which was blanketing the park and crowding out the rhinos' food sources. The [[banteng]] cattle also compete with the rhinos for food, so the authorities were considering plans to fence off the western part of the park to keep the livestock out.<ref>{{cite web |url=http://www.guardian.co.uk/environment/2012/sep/07/javan-rhino-survival |title=Sunda rhino clings to survival in last forest stronghold |date=September 7, 2012|work=The Guardian}}</ref>
=== Cat Tien ===
[[File:Raffles-Museum.jpg|thumb|Head of a male ''R. s. annamiticus'' shot in Perak on the Malay Peninsula]]
Once widespread in Southeast Asia, the Sunda rhinoceros was presumed extinct in Vietnam in the mid-1970s, at the end of the Vietnam War. The combat wrought havoc on the ecosystems of the region through use of [[napalm]], extensive defoliation from [[Agent Orange]], aerial bombing, use of landmines, and overhunting by local poachers.<ref name="AP2" />
In 1988, the assumption of the subspecies' extinction was challenged when a hunter shot an adult female, proving the species had somehow survived the war. In 1989, scientists surveyed Vietnam's southern forests to search for evidence of other survivors. Fresh tracks belonging to up to 15 rhinos were found along the [[Dong Nai River]].<ref name="AP1" /> Largely because of the rhinoceros, the region they inhabited became part of the Cat Tien National Park in 1992.<ref name="AP2" />
By the early 2000s, their population was feared to have declined past the point of recovery in Vietnam, with some conservationists estimating as few as three to eight rhinos, and possibly no males, survived.<ref name="NYT" /><ref name="BBCpop" /> Conservationists debated whether or not the Vietnamese rhinoceros had any chance of survival, with some arguing that rhinos from Indonesia should be introduced in an attempt to save the population, with others arguing that the population could recover.<ref name="Santiapillai" /><ref name="WWF" />
Genetic analysis of dung samples collected in Cat Tien National Park in a survey from October 2009 to March 2010 showed only a single individual Sunda rhinoceros remained in the park. In early May 2010, the body of a Sunda rhino was found in the park. The animal had been shot and its horn removed by poachers.<ref name="panda.org Vietnam Rhino" /> In October 2011, the International Rhino Foundation confirmed the Sunda rhinoceros was extinct in Vietnam, leaving only the rhinos in Ujung Kulon.<ref name="Kinver" /><ref name="Gersmann" /><!-- couldn't find the original report, or anything giving the months of dung surveys --><ref name="wwf.panda" />
=== In captivity ===
A Sunda rhinoceros has not been exhibited in a zoo for over a century. In the 19th century, at least four rhinos were exhibited in [[Adelaide]], [[Calcutta]], and [[London]]. At least 22 Sunda rhinos have been documented as having been kept in captivity; the true number is possibly greater, as the species was sometimes confused with the Indian rhinoceros.<ref name="Garten" />
The Sunda rhinoceros never fared well in captivity. The oldest lived to be 20, about half the age that the rhinos can reach in the wild. No records are known of a captive rhino giving birth. The last captive Sunda rhino died at the [[Adelaide Zoo]] in [[Australia]] in 1907, where the species was so little known that it had been exhibited as an Indian rhinoceros.<ref name="van Strien" />
<ref name="AP2">
{{cite news | title = Scientists Find Surviving Members of Rhino Species | last = Stanley | first = Bruce | date = June 22, 1993 | agency = Associated Press | url = http://www.apnewsarchive.com/1993/Scientists-Find-Surviving-Members-of-Rhino-Species/id-c348379a851bbead36991c551c6d6b7a
}}
</ref><ref name="African">
{{cite book | last = Emslie | first = R. |author2=M. Brooks | year = 1999 | title = African Rhino. Status Survey and Conservation Action Plan | publisher = IUCN/SSC African Rhino Specialist Group. IUCN, Gland, Switzerland and Cambridge, UK | isbn = 2-8317-0502-9
}}
</ref><ref name="IPS">
{{cite news | work = [[Inter Press Service]] | title = Environment-Indonesia: Javan Rhinoceros Remains At High Risk | date = January 16, 2001 | last = Dursin | first = Richel
}}
</ref><ref name="BBCpop">
{{cite news | url = http://news.bbc.co.uk/2/hi/asia-pacific/5305906.stm | date = September 1, 2006 | title = Baby boom for near-extinct rhino | last = Williamson | first = Lucy | work = [[BBC News]] | accessdate = 2007-10-16
}}
</ref><ref name="abc.net.au 2011-03-01">
[http://www.abc.net.au/news/video/2011/03/01/3151763.htm Rare rhinos captured on camera in Indonesia], video, [[ABC News Online]], 1 March 2011 (Expires: 30 May 2011)
</ref><ref name="physorg">
[http://www.physorg.com/news/2011-12-cameras-rare-rhinos-indonesia.html Cameras show 35 rare rhinos in Indonesia: official], PhysOrg, December 30, 2011
</ref><ref name="thejakartaglobe 17 April 2012">
{{cite web | url = http://www.thejakartaglobe.com/home/cameras-used-to-help-save-endangered-javan-rhino/511876 | title = Cameras Used to Help Save Endangered Javan Rhino | date = April 17, 2012|work=Jakarta Globe
}}
</ref><ref name="AP1">
{{cite news | title = World's Rarest Rhinos Found In War-Ravaged Region of Vietnam | last = Raeburn | first = Paul | date = April 24, 1989 | agency = Associated Press | url = http://www.apnewsarchive.com/1989/World-s-Rarest-Rhinos-Found-In-War-Ravaged-Region-Of-Vietnam/id-8874af406755278afab5f564a830770d
}}
</ref><ref name="WWF">
{{cite web | url = http://www.panda.org/about_wwf/what_we_do/species/about_species/species_factsheets/rhinoceros/asian_rhinos/javan_rhinoceros/index.cfm | title = Javan Rhinoceros; Rare, mysterious, and highly threatened | date = March 28, 2007 | accessdate = 2007-11-04 | work = [[World Wildlife Fund]]
}}
</ref><ref name="panda.org Vietnam Rhino">
{{cite web | url = http://wwf.panda.org/wwf_news/?193168/Rare-Javan-rhino-found-dead-in-Vietnam | title = Rare Javan rhino found dead in Vietnam | publisher = WWF | date = 10 May 2010
}}
</ref><ref name="Garten">
{{cite journal | last = Rookmaaker | first = L.C. | year = 2005 | title = A Javan rhinoceros, ''Rhinoceros sondaicus'', in Bali in 1839 | journal = Zoologische Garten | volume = 75 | issue = 2 | pages = 129–131 | url = http://www.rhinoresourcecenter.com/index.php?s=1&act=refs&CODE=ref_detail&id=1165244644
}}
==Note==
{{references|4}}
'''Taiwan''', in [[Lingua cinese|cinese]] ([[Wade-Giles|romanizzazione Wade-Giles]]) ''T’ai-wan'' o ([[pinyin]]) ''Taiwan'', in [[Lingua portoghese|portoghese]] ''Formosa'', è un'isola situata circa 161 km al largo delle coste sud-orientali della [[Cina]] continentale. Misura circa 394 km di [[lunghezza]] (nord-sud) e 144 km di larghezza nel suo punto più largo. La città più grande, [[Taipei]], è sede del [[governo]] della Repubblica di Cina (ROC; Cina Nazionalista). Oltre all'isola principale, il governo della ROC ha la giurisdizione su 22 isole del gruppo di Taiwan e su 64 isole dell'arcipelago delle [[Isole Penghu|Pescadores]], a ovest.
Taiwan è bagnata a nord dal [[mar Cinese Orientale]], che la separa dalle isole Ryukyu, da Okinawa e dal Giappone vero e proprio; a est dall'oceano Pacifico; a sud dal canale di Bashi, che la separa dalle Filippine; e a ovest dallo stretto di Taiwan (o di Formosa), che la separa dalla Cina continentale.
{{torna a|Azerbaigian}}
L''''[[Azerbaigian]]''', noto anche come '''Azerbaidzhan''', ufficialmente '''Repubblica dell'Azerbaigian''', in azero '''Azärbayjan Respublikasi''', è un Paese della [[Transcaucasia]] orientale. Occupando un'area che costeggia i versanti meridionali della catena del [[Catena del Caucaso|Caucaso]], confina a nord con la [[Russia]], a est con il [[mar Caspio]], a sud con l'[[Iran]], a ovest con l'[[Armenia]] e a nord-ovest con la [[Georgia]]. L'exclave del Naxçıvan ([[Repubblica Autonoma di Naxçıvan|Nakhichevan]]) è localizzata a sud-ovest dell'Azerbaigian vero e proprio, e confina con Armenia, Iran e [[Turchia]]. L'Azerbaigian comprende entro i suoi confini l'enclave a prevalenza [[Armeni|armena]] del [[Nagorno Karabakh|Nagorno-Karabakh]], che dal 1988 è stata al centro di un intenso conflitto tra Azerbaigian e Armenia. La sua capitale è l'antica città di [[Baku]] (Bakı), che ospita il miglior porto del mar Caspio.
Oltre al suo territorio variegato e spesso straordinariamente bello, l'Azerbaigian offre un mix di tradizioni e di sviluppo moderno. Il fiero e antico popolo delle sue aree più remote conserva molte tradizioni popolari caratteristiche, ma la vita dei suoi abitanti è stata molto influenzata dalla crescente modernizzazione caratterizzata dall'industrializzazione, dallo sviluppo delle risorse energetiche e dalla crescita delle città, nelle quali attualmente vive più della metà della popolazione. L'industria domina l'economia, e attività più diversificate hanno rimpiazzato lo sfruttamento del petrolio, di cui l'Azerbaigian è stato il principale produttore al mondo agli inizi del XX secolo. Eleganti cavalli e caviale continuano ad essere alcune delle esportazioni tradizionali più caratteristiche della repubblica.
L'Azerbaigian fu una nazione indipendente dal 1918 al 1920, ma venne successivamente incorporato nell'Unione Sovietica. Diventò una [[repubblica]] costituente (unione) nel 1936. L'Azerbaigian dichiarò la sovranità il 23 settembre 1989 e l'indipendenza il 30 agosto 1991.
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