Atto Melani: differenze tra le versioni

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[[File:Vittorio barbieri, cenotafio per Atto Melani, 1715, 03.jpg|thumb|Atto Melani, cenotafio scolpito da [[Vittorio Barbieri (scultore)|Vittorio Barbieri]] in San Domenico a Pistoia]]
{{F|diplomatici|arg2=scrittori italiani|aprile 2011}}
{{Bio
|Nome = Atto
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|GiornoMeseMorte = 4 gennaio
|AnnoMorte = 1714
|Attività = diplomatico
|Attività2 = scrittore
|Epoca = 1600
|Epoca2 = 1700
|Attività = diplomatico
|Attività2 = scrittore
|Attività3 = cantante castrato
|Nazionalità = italiano
|FineIncipit = fu un [[opera lirica|cantante lirico]] [[Castrato (musica)|castrato]] [[italia]]no, noto anche quale [[diplomatico]] e [[spia]] al servizio del [[Regno di Francia]], nonché [[scrittore]]
}}
 
== VitaBiografia ==
Melani nacque a Pistoia, terzo di sette figli di un campanaro. GiàFratello dei compositori [[Alessandro Melani|Alessandro]] e [[Jacopo Melani|Jacopo]], e forse del cantante [[Domenico Melani|Domenico]], già in giovane età Atto fu castrato affinché potesse divenire un cantante. In tale veste Atto fu presto famoso, tanto che circolò la voce che il suo canto - che; il poeta [[Jean de La Fontaine]] lo elogiò in una poesia dopo avere assistito ad un'esecuzione dell{{'}}''[[Orfeo (Rossi)|Orfeo]]'' di [[Luigi Rossi]] con Atto nel ruolo principale .
Le sue doti canore portarono Atto fino alla corte di [[Luigi XIV di Francia]], dove il [[Giulio Mazarino|cardinale Mazzarino]] lo introdusse nell'ambiente delladello spionaggio, dovecampo nel quale Atto rapidamente brillò come nella musica. Egli sfruttava i propri concerti presso le corti di tutta [[Europa]] per inviare messaggi e carpire segreti.
 
Nel [[1641]] è Consiglio improvviso nella prima assoluta di ''La finta pazza'' di [[Francesco Sacrati (compositore)]] con [[Anna Renzi]] per l'inaugurazione del [[Teatro Novissimo]] di Venezia.
 
Nel [[1647]] interpreta il doppio ruolo della Vittoria e di Orfeo alla prima assoluta, svoltasi al [[Palais-Royal]] di Parigi, dell{{'}}''[[Orfeo (Rossi)|Orfeo]]'' di [[Luigi Rossi]], con [[Marc'Antonio Pasqualini]] e [[Jacopo Melani]].
 
Nel [[1654]] è il protagonista nella prima assoluta di ''Il Xerse'' di [[Francesco Cavalli]] al [[Teatro Santi Giovanni e Paolo]] di Venezia.
 
Nel [[1657]] Melani fu inviato dal cardinale Mazzarino in [[Baviera]] affinché convincesse il principe elettore [[Ferdinando Maria di Baviera|Ferdinando]] amico della Francia a candidarsi per l'elezione dell'Imperatore del Sacro Romano Impero. Sebbene l'operazione fallisse, Mazzarino apprezzò ancora di più le capacità diplomatiche di Melani.
 
Nel [[1660]] è Arsamene in ''Xerxès'' di Cavalli al [[Louvre]] di Parigi in occasione del matrimonio di [[Luigi XIV]] con [[Maria Teresa d'Asburgo (1638-1683)]].
La morte di Mazzarino capovolse le sorti di Melani, infatti questi era vicino al sovraintendente alle finanze [[Nicolas Fouquet]], il quale pochi mesi dopo la scomparsa del cardinale fu arrestato e incarcerato. Luigi XIV - che conosceva Melani dall'infanzia e che aveva molta fiducia in lui - scoprì che Atto Melani aveva copiato le sue lettere a Fouquet e decise di bandire il Melani, che dalla Francia si recò a Roma, ove dimorò per ben 15 anni.
 
La morte di Mazzarino capovolse le sorti di Melani, infatti questi era vicino al sovraintendente alle finanze [[Nicolas Fouquet]], il quale pochi mesi dopo la scomparsa del cardinale fu arrestato e incarcerato. Luigi XIV - che conosceva Melani dall'infanzia e che aveva molta fiducia in lui - scoprì che Atto Melani aveva copiato le sue lettere a Fouquet e decise di bandire il Melani, che dalla Francia si recò a Roma, ove dimorò per ben 15 anni.
 
Nella città eterna Melani entrò al servizio del [[cardinale]] [[Giulio Rospigliosi]], anch'egli originario di Pistoia, mentre godeva anche del favore di [[Maria Mancini]], nipote di Mazzarino, con la quale avrebbe intrattenuto una corrispondenza per oltre quarant'anni.
 
Alla morte di [[papa Alessandro VII]] il mecenate di Melani Rospigliosi salì al soglio di Pietro con il nome di [[papa Clemente IX|Clemente IX]]. Melani, quale assistente di Rospigliosi, intervenne al conclave. Non si sa se egli abbia giocato alcun ruolo. Sicuro è però che dopo le elezioni di Clemente, IX, Luigi XIV - più che felice dell'esito del conclave - levò il bando e concesse a Melani il titolo di abate e una rendita annua di tremila lire.
 
Nel [[1668]] Melani si esibì per l'ultima volta come cantante a [[Palazzo Colonna]], in seguito si sarebbe dedicato esclusivamente alla politica e alla diplomazia, redigendo vari memoriali su Roma, sui principi tedeschi e agendo sempre sia quale informatore del Re di Francia, ma pure quale mediatore fra i vari [[Stati italiani preunitari|Stati italiani]].
 
Atto Melani morì alla veneranda età, soprattutto per l'epoca, di 88 anni, nel [[1714]] a [[Parigi]]. I beni da lui lasciati in eredità furono notevoli: oltre a ricchi depositi bancari e immobili in Italia e in Francia, anche una vasta biblioteca. Se si esclude un indice, è stata considerata perduta la sua corrispondenza in 108 volumi fino al ritrovamento di alcuni di essi da parte della coppia di scrittori [[Monaldi & Sorti]] in diversi fondi italiani ed europei e anche in fondi privati dai quali poi lo Stato Italiano li ha acquistati. Secondo la nota accorata di una bibliotecaria, redatta del 1907 e ritrovata da Monaldi & Sorti in uno dei volumi Melani oggi conservati nella Biblioteca Marucelliana di Firenze, la sua corrispondenza in 108 volumi era rimasta intatta fino al 1906, quando gli eredi la smembrarono e vendettero a collezionisti privati, anche oltre i confini nazionali.
 
== Nella cultura di massa ==
Atto Melani è stato oggetto di una recente riscoperta sia in [[Italia]] sia all'estero, da quando [[Monaldi & Sorti|Rita Monaldi]] e [[Monaldi & Sorti|Francesco Sorti]] ne hanno fatto un personaggio dei loro romanzi, a partire da ''[[Imprimatur (romanzo)|Imprimatur]]'', primo volume di una saga. I due autori hanno peraltro pubblicato anche alcuni documenti redatti da Melani e da essi ritrovati fra cui una lettera a [[Luigi XIV]] (ISBN 3-608-93737-4).
 
I due autori hanno peraltro pubblicato anche alcuni documenti redatti da Melani e da essi ritrovati fra cui una lettera a [[Luigi XIV]]<ref>(ISBN 3-608-93737-4).</ref>.
 
==Note==
Nel [[1668]] Melani si esibì per l'ultima volta come cantante a [[Palazzo Colonna]], in seguito si sarebbe dedicato esclusivamente alla politica e alla diplomazia, redigendo vari memoriali su Roma, sui principi tedeschi e agendo sempre sia quale informatore del Re di Francia ma pure quale mediatore fra i vari [[Stati italiani preunitari|Stati italiani]].
<references />
 
==Bibliografia==
Atto Melani si spense alla veneranda età di 88 nel [[1714]] a [[Parigi]]. I beni da lui lasciati in eredità furono notevoli: oltre a ricchi depositi bancari e immobili in Italia e in Francia anche una vasta biblioteca. Se si esclude un indice, è, invece, andata persa la sua corrispondenza in 108 volumi.
* {{DBI|autore=Barbara Nestola|nome=Melani, Atto|volume=LVIII|pagine=|anno=2009}}
* Giorgio Appolonia, ''Angeli all'opera,'' Lemma Press, Alzano Lombardo (Bg), 2025.
 
==Altri Bibliografia progetti==
{{interprogetto}}
* [[Monaldi & Sorti|Rita Monaldi, Francesco Sorti]], ''[[Imprimatur (romanzo)|Imprimatur]]'', [[Arnoldo Mondadori Editore]], [[2002]]; [[De Bezige Bij]], [[2006]], ISBN 902342168X
 
== Collegamenti esterni ==
Atto Melani è stato oggetto di una recente riscoperta sia in [[Italia]] sia all'estero, da quando [[Monaldi & Sorti|Rita Monaldi]] e [[Monaldi & Sorti|Francesco Sorti]] ne hanno fatto un personaggio dei loro romanzi, a partire da ''[[Imprimatur (romanzo)|Imprimatur]]'', primo volume di una saga. I due autori hanno peraltro pubblicato anche alcuni documenti redatti da Melani e da essi ritrovati fra cui una lettera a [[Luigi XIV]] (ISBN 3-608-93737-4).
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Controllo di autorità|VIAF=15040245|LCCN=n/85/377532}}
{{Portale|Biografiebiografie|Letteraturaletteratura}}
 
[[Categoria:CastratiItaliani italianiemigrati in Francia]]