Nacque a Cervere (Mondovì) il 4 settembre 17711776, figlio di Andrea e Clara Marin. Il 18 giugno 1793 fu nominato [[Sottotenentesottotenente]] della Milizia, e il 4 aprile 1794, fu volontario nel Reggimento provinciale del Monferrato, passando l'11 aprile 1795 in forza al Reggimento provinciale di Acqui. Partecipò alla campagna militare 1793-951795 ([[guerra delle Alpi]]), e il 10 agosto 1800 fu Tenente[[tenente]] dei Granatieri nel 3º Reggimento di Saluzzo. Durante l'occupazione francese al servizio del [[Regno d'Italia (1805-1814)|Regno d'Italia]] con il grado di Capo Battaglione, venendo decorato con l'Onorificenza di Cavaliere della [[Legion d'onore]].
Dopo la [[restaurazione]] il 14 novembre 1814 divenne [[Capitanocapitano]] nella Legione Reale Leggera, e il 1 febbraio 1816 entrò nella Legione Reale Piemontese. Il 6 giugno 1816 divenne Milite dell'[[Ordine militare di Savoia]], il 1 novembre di quell'anno [[Maggioremaggiore]], e il 1 luglio 1817 Maggiore d’Ordinanza della [[Brigata Savoia]]. Insignito della Croce di Cavaliere dell'[[Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro]] il 9 settembre 1819, fu promosso [[tenente colonnello|Tenente Colonnello]] il 17 luglio 1820. Nel corso dei [[Moti del 1820-1821|Moti del 1821]] fu capo del moto costituzionale ad Alessandria e presidente della giunta di governo, il 25 marzo fu promosso da [[Santorre di Santarosa]] al grado di [[maggior generale|Maggior Generale]] e nominato Comandante della Divisione militare della [[città]] dove proclamò la [[Costituzione spagnola del 1812|costituzione spagnola]].
Accusato dai soldati di viltà e inettitudine, fuggì in [[Spagna]], e il 19 luglio 1821 fu condannato a morte in quanto riconosciuto come uno dei capi della rivolta ad Alessandria. Isolato dagli altri esuli, nel 1823 venne preso [[prigioniero di guerra]] dai francesi e trasferito a [[Montpellier]]. Partecipò successivamente alle attività cospirative a Parigi, Lione e Clermont Ferrand (1839). Graziato da re [[Carlo Alberto di Savoia]] il 17 maggio 1842, rientrò in servizio nell'[[Armata Sarda]] come Tenentetenente Colonnellocolonnello. Il 16 maggio 1848 gli venne concessa da Carlo Alberto la pensione da colonnello. Si spense a Savigliano il 19 gennaio 1851.
All'Ansaldi è dedicata una via nel comune di [[Guidonia Montecelio]] (RM).