Urbanesimo: differenze tra le versioni

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{{F|urbanistica|arg2=sociologia|febbraio 2014}}
[[File:Urbanized population 2006.png|thumb|upright=2.3|Percentuali di popolazione urbanizzata nel 2006]]
 
 
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L<nowiki>'</nowiki>'''urbanesimo''' o '''inurbamento''' è quel processo che consiste nella [[migrazione]] di grandi masse di popolazioni dalle [[campagna|campagne]] alle [[città]]<ref name="Treccani">{{Cita web | url=http://www.treccani.it/Portale/elements/categoriesItems.jsp?pathFile=/BancaDati/Enciclopedia_Universale_3_Volumi/VOL03/ENCICLOPEDIA_UNIVERSALE_3_VOLUMI_3_vol_022471.xml | titolo=Urbanesimo | editore=Treccani}}</ref>. Da un punto di vista [[società (sociologia)|sociale]], essa è riconducibile all'assunzione di uno stile di vita urbano da parte di masse contadine ([[urbanizzazione]]).
 
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== Rapporti città-campagna prima dell'urbanesimo ==
[[File:Roundstones 62 St 5 Av jeh.JPG|thumb|Area Residenzialeresidenziale sulla 5th AvenueStrada adi [[Brooklyn]] ([[New York]])]]
Storicamente, i fenomeni di urbanesimo sono esistiti sin dalla nascita delle città, avvenuta con la [[rivoluzione neolitica]].
Nel Neolitico, infatti, l'affermarsi dell'agricoltura e dell'allevamento rispetto alla raccolta e alla caccia, produsse la nascita dei primi insediamenti fissi. Alcuni di questi, col tempo, a causa di vari fattori e tra questi principalmente: la posizione strategica (difesa e vie di comunicazione) e la fertilità dei luoghi limitrofi, si svilupparono aumentando di popolazione ed estensione. Questa situazione esercitava un'attrazione sulle popolazioni limitrofe e sui migranti di passaggio. Le motivazioni sono principalmente da ricercarsi nelle carestie, nella ricerca di occasioni di commercio, nella possibilità di organizzare più agevolmente la propria difesa. Tuttavia, almeno in questa fase così antica, si è trattato di spostamenti modesti, riconducibili ora alla fondazione di nuove città, come nel caso di una nuova [[colonia romana]], ora al particolare prestigio che una specifica città assumeva in un certo periodo storico, come nel caso delle grandi capitali come [[Roma]] imperiale, [[Parigi]] o [[Londra]].
Inoltre, a periodi di modesto urbanesimo seguivano periodi di '''disurbanizzazione''', spesso riconducibili a carestie, cui corrispondevano [[pestilenza|pestilenze]], che avevano nelle città un bersaglio privilegiato.
 
Caratteristiche fondamentali di questo primo periodo storico furono:
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L'aumento del [[tasso di fecondità totale]] è attribuito ai matrimoni più precoci e alle nascite illegittime, che hanno accompagnato lo sviluppo urbano e la vita di fabbrica.
L'abbandono delle campagne avviene sia spontaneamente sia perché i contadini vengono cacciati dai proprietari che fanno coltivare i terreni ad affittuari o a salariati, ed apportano notevoli miglioramenti nel modo di coltivare la terra di cui vendono i prodotti agli abitanti delle città.
Inoltre, nei campi vengono applicate nuove tecniche come la rotazione quadriennale e nuove coltivazioni, quali: patate, pomodori, mais e frumento; tutti prodotti importati dall'America.
 
{| class="wikitable"
! anniAnni
! Europa
! Asia
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Storicamente, grandezza e forma delle città sono state determinate dal mezzo di trasporto dominante. Nelle città preindustriali, questi erano i piedi, cui corrispondevano nuclei urbani di dimensioni ridotte.
Il trasporto su rotaia, con una velocità più elevata, fornisce quindi un'ulteriore spinta ai processi in atto. A livello regionale collega fra di loro le città di maggiori dimensioni, permettendo di vendere su mercati diversi i surplus di cibo, mentre a livello locale permette, grazie ai [[tram]], spostamenti urbani più veloci.
Il mezzo su rotaia, a livello urbano, collega soprattutto le aree residenziali con quelle lavorative, i grossi stabilimenti industriali.
 
Un terzo fattore è costituito dalle tecniche di conservazione dei cibo, come la conservazione in [[latta]] o la [[refrigerazione]], che hanno ulteriormente contribuito a impedire il rischio di carestie, sostenendo la diffusione di varietà di cibo nei mercati.
 
Ricapitolando: l'urbanesimo è possibile laddove vi sia un aumento del surplus di cibo prodotto dalle campagne, ed è base per la rivoluzione industriale. Successivamente, la rivoluzione industriale stessa incrementa il processo in atto, con l'ulteriore aumento della produttività dei campi, lo sviluppo delle reti di trasporto, che permettono un maggiore trasporto interno alle città ma anche un collegamento fra città diverse (quindi la creazione di mercati più vasti che richiedono l'ampliamento delle industrie esistenti, un ulteriore incentivo all'urbanizzazione). Infine, le tecniche di conservazione del cibo agevolano le trasformazioni in atto.
Tuttavia, tutto questo non è indolore: l'urbanesimo è anche un processo che provoca disagi enormi, come le epidemie di colera (spesso i quartieri operai non avevano le più elementari forme di sistemi [[fognatura|fognari]]) o il degrado (si pensi alle [[baraccopoli]] e alle ''[[workhouse]]'' inglesi). Tutto questo crea il terreno per la diffusione delle ideologie socialiste, che nascono e si diffondono in ambiti urbani.
 
L'urbanizzazione, oltre a essere un fenomeno fisico di espansione della città sulla campagna, è quindi anche un [[fenomeno sociale]], di persone che abbandonano lo stile di vita delle campagne a favore di quello cittadino. Questo è particolarmente evidente nelle [[seconde generazioni]].
 
== Dalla città alla metropoli ==
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Nel 1800, solo 2 persone su 100 vivevano in città; agli inizi del XX secolo 15 su 100; nel XXI secolo, più della metà della popolazione vive in città.
L'urbanesimo degli ultimi tempi è stata caratterizzata principalmente da un generale aumento delle metropoli: nel [[1950]] l'1% della popolazione abitava in una città con più di un milione di abitanti; adesso, l'8% vive in una città milionaria. Da questo tipo di metropoli si è passato alla formazione di "giganti urbani" con più di 10 milioni di abitanti: nel 1950 solo [[New York]] superava i 10 milioni di abitanti; oggi, sono 26 e alcune di esse hanno creato vaste regioni urbanizzate, le [[megalopoli]] (la ''megalopoli atlantica'' si estende per 740&nbsp;km lungo la fascia costiera atlantica degli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]]; la ''megalopoli [[giappone]]se'' per 500&nbsp;km e raccoglie oltre 70 milioni di giapponesi).
Alcune megalopoli si presentano come territori ad alta densità di strutture e servizi, altre con vaste aree suburbane di povertà e con condizioni di vita miserevoli, queste ultime sono situazioni presenti principalmente nei [[Paese in via di sviluppo|paesi in via di sviluppo]] dell'[[Asia]], [[America Latina]] e [[Africa]].
 
==Fenomeni collegati all'urbanesimo==
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Le città satelliti ''([[New Town|new towns]])'' si diffondono in Inghilterra a partire dalla fine degli anni quaranta del Novecento.
 
Nel passato - antico e più prossimo - si erano avuti alcuni esempi di "città nuove - città ideali" con origine varia.
 
In alcuni casi i nuovi insediamenti sorgono a ridosso di aree produttive o centri di potere delocalizzato; in altri casi sorgono come centri residenziali. Alcuni esempi, più o meno riusciti, possiamo vedere in: [[Alessandria d'Egitto]], [[Palmanova]], [[Versailles]], [[Tokyo]], [[Hollywood]],
 
Le ''[[New Town|new towns]]'' inglesi costituiscono in questo campo una novità. Nascono con la caratteristica di voler essere delle vere e proprie città al di fuori delle grandi aree urbane e pensate come ''città giardino''. Uno strumento per decongestionare, decentrare, creare un miglior sistema di vita.
 
== Dalla città alla campagna ==
Un fenomeno inverso, di portata assai minore, è rappresentato dal flusso di cittadini che si trasferiscono in luoghi ameni ovvero lontani dalle città<ref>https://agriregionieuropa.univpm.it/it/content/article/31/27/migrazioni-inverse-dalla-citta-alla-campagna-il-caso-spagnolo-dellalpujarra</ref>.
 
==Note==
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{{Controllo di autorità}}
{{portale|economia|geografia|sociologia}}
 
[[Categoria:Sociologia urbana e rurale]]
[[Categoria:Urbanistica]]