Massimo Troisi: differenze tra le versioni
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|GiornoMeseNascita = 19 febbraio
|AnnoNascita = 1953
|LuogoMorte = Lido di Ostia
|LuogoMorteLink =
|GiornoMeseMorte = 4 giugno
|AnnoMorte = 1994
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}}
Principale esponente della nuova comicità napoletana nata agli albori degli [[anni 1970|anni 70]] e soprannominato «il comico dei [[Sentimento|sentimenti]]»<ref>Chiacchiari Federico; Salvi Demetrio, ''Massimo Troisi. Il comico dei sentimenti'', Sentieri Selvaggi, 2011. ISBN 88-86883-01-3</ref> o il «[[Pulcinella]] senza maschera»,<ref>{{Cita web|url=http://www.ilsecoloxix.it/p/cultura/2014/06/02/ARwtK8X-troisi_massimo_pulcinella.shtml|titolo=Venti anni senza Massimo Troisi, ma il suo Pulcinella non muore mai|autore=|editore=ilsecoloxix.it|data=2 giugno 2014|accesso=|dataarchivio=5 marzo 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160305082509/http://www.ilsecoloxix.it/p/cultura/2014/06/02/ARwtK8X-troisi_massimo_pulcinella.shtml|urlmorto=sì}}</ref> è considerato uno dei maggiori interpreti
Formatosi sulle tavole del palcoscenico e naturale erede designato di [[Eduardo De Filippo|Eduardo]] e [[Totò]],<ref name="tg1">{{Cita news|titolo=Speciale Massimo Troisi|url=http://www.mollica.rai.it/celluloide/troisi_speciale/taormina.htm|accesso=9 gennaio 2012|data=|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130715024818/http://www.mollica.rai.it/celluloide/troisi_speciale/taormina.htm|dataarchivio=15 luglio 2013}}</ref><ref name="cocciardo63">{{Cita |Cocciardo|p. 63|Cocciardo}}.</ref> fu accostato anche a [[Buster Keaton]] e [[Woody Allen]].<ref name=p.42/><ref name=p.16>{{Cita|Paradiso... non potevi attendere?|p. 16|Paradiso... non potevi attendere?}}.</ref> Cominciò la sua carriera assieme agli inossidabili amici del gruppo ''I Saraceni'', divenuto ''[[La Smorfia (cabaret)|La Smorfia]],'' [[Lello Arena]] ed [[Enzo Decaro]]. Il successo del trio, inatteso e immediato, consentì al giovane Troisi di esordire al cinema con ''[[Ricomincio da tre]]'' (1981), il film che ne decretò il successo sia come attore che come regista. Dall'inizio degli [[anni 1980|anni ottanta]] si dedicò esclusivamente al cinema, interpretando 12 film, 5 dei quali diretti da lui stesso.<ref name=p.10>{{Cita|Paradiso... non potevi attendere?|p. 10|Paradiso... non potevi attendere?}}.</ref>
Affetto sin dall'infanzia da gravi problemi al [[cuore]], morì prematuramente il 4 giugno 1994 all'[[Infernetto]] di Roma. La causa fu un [[attacco cardiaco]], conseguente a [[febbre reumatica|febbri reumatiche]]. Il giorno prima aveva terminato la sua ultima pellicola, ''[[Il postino]]'' (considerato un caposaldo del cinema italiano degli anni '90), per la quale sarebbe stato candidato nel 1996 ai [[premi Oscar]] per le categorie [[Oscar al miglior attore|miglior attore]] e [[Oscar alla miglior sceneggiatura non originale|miglior sceneggiatura non originale]].
Adoperò uno stile personale che esaltava una capacità espressiva verbale, mimica e gestuale con la quale combinava ruoli prettamente comici a quelli più riflessivi.
Troisi indicò al cinema italiano una via per un'escursione rivitalizzante con in più uno sguardo attento alla società italiana e alla [[Napoli]] successive al [[terremoto dell'Irpinia del 1980|terremoto del 1980]], alle nuove ideologie, al [[femminismo]], all'autoironia crescente e all'affermazione della soggettività individualista. Con lui nacque il nuovo tipo napoletano dell{{'}}''antieroe'', vittima dei tempi moderni, personaggio fragile<ref>{{Cita web|url=https://www.cinematografo.it/riflettori/troisi-secondo-martone-yvyrhtgh|titolo=Troisi secondo Martone|autore=Federico Pontiggia|sito=www.cinematografo.it|lingua=it|accesso=2024-01-18}}</ref> che riflette tuttora i dubbi e le preoccupazioni delle nuove generazioni.<ref name="p.18">{{Cita|Paradiso... non potevi attendere?|p. 18|Paradiso... non potevi attendere?}}.</ref><ref name="Aa.Vv.p.85">{{Cita|Aa.Vv.|p. 85|Aa.Vv.}}.</ref>
Occasionalmente si distinse anche al di fuori della recitazione, lasciando altri contributi: scrisse infatti ''[['O ssaje comme fa 'o core]]'', poesia messa in musica dall'amico [[Pino Daniele]], un'allusione tanto alle patologie al cuore (comuni a Troisi e Daniele) quanto al romanticismo.<ref>{{Cita news|url= http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2015/01/06/rosaria-troisi-lui-e-mio-fratello-massimo-si-sono-fidati-luno-dellaltro36.html|titolo=Rosaria Troisi: "Lui e mio fratello Massimo, si sono fidati l'uno dell'altro"|autore=Antonio Tricomi|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]|data=6 gennaio 2015}}</ref>
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[[File:Smorfia.jpg|thumb|Il trio ''[[La Smorfia (cabaret)|la Smorfia]]'' in una foto degli anni settanta]]
Il nome [[La Smorfia (cabaret)|La Smorfia]] fu dato al gruppo da Pina Cipriani, direttrice del San Carluccio, che alla domanda: «Ma come vi chiamate?» ricevette, per l'appunto, in risposta da Massimo una smorfia, richiamando in questo modo una delle principali tradizioni napoletane: l'interpretazione dei sogni e la risoluzione di questi in numeri da giocare al lotto.<ref name="pagV">{{Cita | ''La Smorfia''| ''La Smorfia, sfogliando i giornali d'epoca - Perché la Smorfia'', pag. V|La Smorfia}}.</ref> La cosa risultò talmente simpatica che, anche per scaramanzia, i tre adottarono questo appellativo.<ref name=p.13>{{Cita|Paradiso... non potevi attendere?|p. 13|Paradiso... non potevi attendere?}}.</ref>
Dopo alcuni spettacoli al Teatro Sancarluccio di Napoli e ad altri sui palcoscenici di tutta Italia, nonché alla trasmissione radiofonica ''Cordialmente insieme''.<ref name=intervento />, il gruppo ebbe un rapido successo che gli consentì di approdare al cabaret romano ''La Chanson''<ref>https://firenze.repubblica.it/cronaca/2021/03/21/news/firenze_ricomincio_da_tre_troisi_messeri_film_set_luighi_40_anni-293245344/</ref><ref>https://spettacolo.mam-e.it/troisi/</ref>, dove furono notati da [[Enzo Trapani]] e da [[Giancarlo Magalli]], rispettivamente regista e autore dei testi del programma televisivo ''[[Non stop (programma televisivo)|Non stop]]''.<ref name="pagIX"/>.
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All'inizio degli anni ottanta l'industria cinematografica italiana stava attraversando una fase critica rispetto agli anni precedente: allo scarso afflusso di pubblico nelle sale andava ad aggiungersi la brutta sensazione del prosciugamento delle idee. In un tale frangente fu agevole per Troisi il passaggio dal piccolo al grande schermo,<ref name=cocciardo75 >{{Cita |Cocciardo|p. 75|Cocciardo}}.</ref> ma le prime proposte non lo allettarono: «C'era tutta una fascia della commedia che non si sa come chiamare, che non aveva più niente a che vedere con la grande Commedia all'Italiana, che veniva a offrirmi film. Io, forte del fatto che facevo teatro, ero contento di fare le mie cose, e per l'imbarazzo di dover fare quello che mi proponevano, ho sempre rifiutato. Ho letto diversi copioni scoraggianti e poi non mi piaceva come questa gente si presentava».<ref>{{Cita |Cocciardo|p. 67|Cocciardo}}.</ref>
[[File:Troisi, Pavignano.jpg|thumb|left|Con ''Ricomincio da tre'' Troisi inaugurò un lungo sodalizio artistico con [[Anna Pavignano]] (a destra), che sopravvisse anche alla fine della loro relazione sentimentale; insieme scrissero le sceneggiature di tutti i film dell'attore partenopeo eccetto ''Non ci resta che piangere''.<ref name=p.47-48>{{Cita|Paradiso... non potevi attendere?|pp. 47-48|Paradiso... non potevi attendere?}}.</ref>]]
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Nel 1982 partecipa, come soggettista e attore, nei panni di sé stesso, al film di Ludovico Gasparini ''[[No grazie, il caffè mi rende nervoso]]'', al fianco di Lello Arena.<ref name=p.96>{{Cita|Paradiso... non potevi attendere?|p. 96|Paradiso... non potevi attendere?}}.</ref> Nel film Troisi è l'attesissimo ospite del ''Primo Festival Nuova Napoli'' ed è l'obiettivo principale del personaggio interpretato da Arena, un maniaco assassino intenzionato a uccidere chiunque partecipi all'ambito festival. Nel finale del film viene brutalmente ucciso dal maniaco, legato a un organetto che suona ad alto volume [[Funiculì funiculà]] (che è anche il nome d'arte che il personaggio di Arena si è scelto per meglio indicare la sua missione) con la bocca tappata con un pezzo di pizza.<ref>{{Cita |Cocciardo|p. 172|Cocciardo}}.</ref>
Nel 1983 firmò la sua seconda pellicola, ''[[Scusate il ritardo]]''. Le riprese cominciarono a Napoli il 20 settembre 1982 e vennero ultimate la prima settimana di novembre, ma il film uscì solo il 7 marzo 1983, a due anni di distanza dal primo. Troisi dimostrò subito di essere un autore scomodo per il sistema consolidato del cinema, in quanto realizzava pellicole quando ne aveva voglia, quando ne sentiva veramente l'esigenza. «Se ti perdi un film di Troisi» - dichiarò - «non succede niente, te lo puoi vedere tranquillamente tra due anni, oppure lo puoi perdere e ne vedi un altro».<ref>{{Cita |Cocciardo|p. 70|Cocciardo}}.</ref> Il titolo della pellicola è un riferimento sia al troppo tempo trascorso dal film precedente, del 1981, sia ai diversi tempi dell'amore e alla non sincronia dei rapporti di coppia.<ref>Matilde Hochkofler, ''Massimo Troisi. Comico per amore'', Marsilio, 1998. ISBN 88-317-6899-9</ref> Nel film Troisi interpreta Vincenzo, un uomo titubante, timoroso di tutto ciò che potrebbe essere, di tutto ciò che potrebbe accadere. L'indecisione e la superficialità amorosa caratterizzano a fondo questo personaggio tanto emblematico quanto reale. Questa pellicola forse è quella maggiormente autobiografica: non vi si racconta
Con ''Scusate il ritardo'' Troisi ricrea anche una serie di personaggi-tipo, onnipresenti nel teatro di sempre; per esempio l'amico di Vincenzo, Tonino, interpretato da Arena, richiama in un certo senso il personaggio del vinto d'amore, già presente nella letteratura greca e latina. Il tema principale di ''Scusate il ritardo'' è
Nel 1987, grazie al pareggio casalingo contro la [[ACF Fiorentina|Fiorentina]], il [[Società Sportiva Calcio Napoli|Napoli]] allenato da [[Ottavio Bianchi]] vinse il suo primo scudetto e i tifosi esposero in una strada di Napoli un grande striscione azzurro con scritto ''Scusate il ritardo'', parafrasando e rendendo omaggio così alla pellicola di Troisi.<ref>''Cultura popolare a Napoli e in Campania nel Novecento'' di Amalia Signorelli, p. 148 ISBN 88-7188-643-7</ref>
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{{Citazione|Un vero napoletano ti saprà dire che cosa stava facendo e dove si trovava quello sciagurato pomeriggio del 4 giugno del 1994, il giorno in cui si apprese della morte di Massimo Troisi.|Luca Delgado, 081 - il romanzo}}
Durante le riprese di ''Scusate il ritardo'' il giornalista [[John Francis Lane]], a nome del regista [[Michael Radford]], incontrò Troisi per parlargli di ''[[Another Time, Another Place - Una storia d'amore]]'' (1983), un film sulla storia d'amore tra una massaia scozzese e un prigioniero napoletano sul finire della seconda guerra mondiale. All'epoca Troisi non se la sentì di girare un film all'estero (solo nel 1987 partecipò a ''Hotel Colonial''), e con un regista esordiente come Radford. Più tardi, presa visione dell'ottimo lavoro del regista, gli telefonò per confessargli di ritenere di aver perso una grande occasione; i due divennero amici e si promisero di fare un film insieme, ma dovettero passare alcuni anni prima che si presentasse l'occasione giusta. Questa arrivò quando [[Nathalie Caldonazzo]], ultima compagna di Troisi, gli regalò il libro ''Ardiente Paciencia'', dello scrittore [[cile]]no [[Antonio Skármeta]], edito in Italia da Garzanti con il titolo ''[[Il postino di Neruda]]'', che narra la nascita di una grande amicizia tra un postino e il famoso poeta [[cile]]no [[Pablo Neruda]]. Dopo averlo letto, Troisi ne rimase entusiasta, e ne acquistò i diritti per realizzarne una versione cinematografica. Successivamente, propose a Radford di dirigere il film, ma stavolta fu il cineasta britannico a prendere tempo. Troisi riuscì a convincerlo con un piccolo inganno, dicendogli che si era nel frattempo rivolto a [[Giuseppe Tornatore]]<ref name="cocciardo195">{{Cita |Cocciardo|p. 195|Cocciardo}}.</ref> (regista all'epoca reduce dal grande successo di ''[[Nuovo Cinema Paradiso]]'').
[[File:Trosi sul set de Il postino.png|left|upright=0.8|thumb|Troisi sul set de ''[[Il postino]]'']]
La sceneggiatura fu scritta principalmente da Troisi, Radford e [[Furio Scarpelli]]. I tre si
Le condizioni di Troisi peggiorarono giorno dopo giorno, al punto da costringerlo a farsi sostituire da una controfigura nelle scene più faticose.<ref name=p.10-11>{{Cita|Paradiso... non potevi attendere?|pp. 10-11|Paradiso... non potevi attendere?}}.</ref> In un'intervista, l'attore [[Renato Scarpa]] dichiarò che Troisi disse «questo film lo voglio fare con il mio cuore».<ref name=p.125>{{Cita |Zanni|p. 125|Zanni}}.</ref> L'attore rivelò di amare particolarmente questa pellicola, al punto da considerarla parte della sua stessa vita. Per questa ragione e per l'accoglienza che gli era stata riservata dai procidani durante le riprese sull'isola, si impegnò a offrire il film in anteprima nazionale proprio in un locale di Procida; di questa proiezione non poté però essere spettatore,<ref name=p.106-107/> in quanto morì nel sonno poche ore dopo la fine delle riprese, il 4 giugno 1994, a Roma, nella villa della sorella Annamaria, all'[[Infernetto]]<ref>https://www.ilfaroonline.it/2019/06/04/25-anni-senza-massimo-troisi-ostia-la-sua-bicicletta-grassi/277901/</ref>, stroncato all'età di 41 anni da un [[attacco cardiaco]] conseguente all'ennesimo episodio di [[febbre reumatica]].<ref name="guardian">{{Cita news|lingua=en|autore=[[Michael Radford]]|url=http://www.guardian.co.uk/film/2011/mar/31/massimo-troisi-il-postino|titolo=Massimo Troisi: the postman who always delivered|pubblicazione=[[The Guardian]]|giorno=31|mese=marzo|anno=2011|accesso=19 aprile 2011}}</ref><ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/06/05/addio-caro-troisi-pulcinella-triste.html|titolo=Addio caro Troisi Pulcinella triste|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|giorno=5|mese=giugno|anno=1994|accesso=19 aprile 2011|autore=Maria Pia Fusco|pagina=6}}</ref>
Il funerale è stato celebrato nella chiesa di Sant'Antonio, il 6 giugno, a San Giorgio a Cremano, e le sue spoglie sono conservate nel locale cimitero insieme a quelle della madre e del padre.
Dopo la sua morte, ''Il postino'' ottenne un grandissimo successo, sia in Italia sia negli Stati Uniti d'America, e fu candidato a cinque [[Premio Oscar|premi Oscar]] (tra i quali uno come miglior attore a Troisi, che diventò il quarto interprete di tutti i tempi a ricevere una candidatura per l'[[Premio Oscar postumo|Oscar postumo]]), ma dei cinque si concretizzò solo quello per la [[Oscar alla migliore colonna sonora|migliore colonna sonora]] (scritta da [[Luis Bacalov]]).<ref name=p.125/>
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[[File:Troisi sul set di Ricomincio da tre.jpg|upright=0.8|thumb|Troisi sul set di ''[[Ricomincio da tre]]'']]
Secondo un sondaggio del 2009, condotto dal giornale online ''quinews.it'' con mille intervistati equamente distribuiti per fasce d'età, sesso e collocazione geografica (
Negli anni immediatamente precedenti e successivi al disastroso [[terremoto dell'Irpinia del 1980]] e lungo tutto il decennio che ne seguì, Troisi rappresentò un modello per un'intera generazione di giovani napoletani (e non solo) che, intrappolati da un contesto socio-economico che rendeva estremamente difficile l'emancipazione, in primo luogo economica, consumò la sua esistenza o tra il timore di assumere le responsabilità della vita, di uscire da uno stato di perenne adolescenza, o di spezzare ogni cordone ombelicale con il proprio presente.<ref name=Aa.Vv.p.85/> Una gioventù maggioranza silenziosa, un modello meno esportabile rispetto al napoletano tipo prima rappresentato o stereotipato. Troisi dietro il vetro deformante della comicità restituì un'immagine di Napoli, dei napoletani, più vera di quella che emergeva in tante analisi sociologiche o in tante inchieste giornalistiche. E questa immagine veicolava e veicola ancora una denuncia: è un delitto lasciare che tanta gioventù si sprechi lasciandosi andare a una specie di onanismo esistenziale senza apparente via d'uscita.<ref name=Aa.Vv.p.86>{{Cita|Aa.Vv.|p. 86|Aa.Vv.}}.</ref> A distanza di anni dai suoi film, il pensiero dell'attore partenopeo è così attuale ed esercita sui giovani d'oggi - che vivono in una società apparentemente trasformata dalla rivoluzione informatica e dai processi della globalizzazione - lo stesso fascino di allora.<ref name=Aa.Vv.p.86/> Per l'anno scolastico 2012-2013, la [[Biblioteca universitaria di Napoli]], nell'ambito della propria attività didattica, propose alle scuole superiori di Napoli e provincia un progetto di studio per ricordare l'attore.<ref name=Aa.Vv.p.86/>
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[[Antonio Ghirelli]] ha espresso così l'importanza di Troisi nella cultura italiana: «Ha interpretato con grande intelligenza, con istinto straordinario e con notevole finezza culturale un'importante fase di passaggio: dal vecchio comico napoletano, nutrito dalla commedia dell'arte, ambientato in un'atmosfera serena e ingenua, a un tipo moderno, sempre napoletanissimo ma nevrotico, tormentato al di là dell'apparente ironia e allegria [...] Grande come [[Buster Keaton]]».<ref name=p.42>{{Cita|Paradiso... non potevi attendere?|p. 42|Paradiso... non potevi attendere?}}.</ref>
La notorietà di cui Troisi gode in Italia è andata anche oltre i confini nazionali: ad esempio in America, dove la sua ultima pellicola, ''Il postino'', fu accolto con grande entusiasmo. ''[[The Washington Times]]'' scrisse: «''Il
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* Era molto amico di [[Jennifer Beals]]: dopo la morte del comico napoletano, per rendergli omaggio, Beals organizzò una retrospettiva con i suoi migliori film al [[Museum of Modern Art|MOMA di New York]].
* Nel 1996, a due anni dalla sua morte, a [[San Giorgio a Cremano]] è stato istituito in sua memoria il [[premio Massimo Troisi]],<ref>{{cita web|url=http://www.ilfrizzo.it/Cultura0987.htm|titolo=Lucera "Nel segno di Troisi"|sito=Il Frizzo|data=27 aprile 2004|accesso=5 agosto 2021|dataarchivio=25 giugno 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210625000138/http://www.ilfrizzo.it/Cultura0987.htm|urlmorto=sì}}</ref> mentre nel 2003 gli è stato dedicato un museo<ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2003/02/20/apre-il-museo-dei-mille-ricordi-dedicati.html|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|titolo=Apre il museo dei mille ricordi dedicati all'attore|giorno=20|mese=2|anno=2003|accesso=21 settembre 2010|autore=Antonio Tricomi|pagina=10}}</ref> e un istituto.<ref>[http://www.1circolosangiorgioacremano.it/index.php?option=com_content&view=article&id=214:i-bambini-per-massimo-troisi&catid=13:news&Itemid=101 I bambini per MASSIMO TROISI] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20150104184743/http://www.1circolosangiorgioacremano.it/index.php?option=com_content&view=article&id=214:i-bambini-per-massimo-troisi&catid=13:news&Itemid=101 |
* Nel 1997 gli è stato dedicato, nel quartiere di [[Trastevere]] a [[Roma]], il cinema all’interno dell'edificio dell'ex [[Gioventù italiana del littorio|GIL]], progettato nel 1933 da [[Luigi Moretti (architetto)|Luigi Moretti]], inaugurato nel 1937 e precedentemente dedicato a [[Gerolamo Induno|Induno]].<ref>{{Cita web|url=https://www.romatoday.it/eventi/cultura/inaugurazione-cinema-troisi-trastevere-21-settembre-2021.html|titolo=Il nuovo cinema Troisi è realtà: c'è la data di apertura. Titane sarà il primo film|sito=RomaToday|lingua=it|accesso=2022-01-06}}</ref>
* Nel 1998, la canzone Apopse (Απόψε) (CD Láfura (Λάφυρα)), cantata da Melina Kaná con Thanases Papakonstantinou, autore di testo e musica, vi si riferisce: "... Questa notte il mio cuore diventerà una vecchia bicicletta che vuole apparire in cielo, per incontrare Massimo Troisi e dirgli che nel mezzo di una notte la vita cambia. Stanotte la canzone diventerà un abbraccio che accoglierà anche te per quanto tu sia lontano..."
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Troisi portò in scena, dagli anni settanta all'inizio degli anni ottanta (periodo in cui passò al cinema) diversi sketch (o come preferiva chiamare mini atti unici), dei quali figurava spesso anche come autore.<ref name=cocciardo46/> In tale elenco vengono riportati tutti i titoli degli spettacoli/sketch realizzati.
[[File:Massimo Troisi e Pino Daniele.jpg|thumb|Con [[Pino Daniele]], a sinistra nella foto, Troisi instaurò una grande amicizia fatta di confidenze e di una profonda empatia, {{
* '''E spirete dint' 'a casa 'e Pulcinella'' (1970) (con Costantino Punzo, Peppe Borrelli e [[Lello Arena]] di [[Antonio Petito]])
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