Lugano: differenze tra le versioni
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|Nome = Lugano
|Nome ufficiale = Città di Lugano
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}}
'''Lugano''' (in [[dialetto ticinese]] e [[Dialetto comasco|comasco]]<ref name=":62" /> ''Lügán'' {{IPA|[lyˈgaŋ]}}<ref>{{Cita web|url=https://search.toponymes.ch/de/record/802005192/lsg|titolo=Lugano|sito=ortsnamen.ch|lingua=de|accesso=30 novembre 2022}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=|curatore=Andres Kristol|titolo=Lexikon der schweizerischen Gemeindenamen|anno=2005|editore=Centre de Dialectologie an der Universität Neuenburg|città=Frauenfeld/Lausanne|p=548}}</ref>; in [[lingua tedesca|tedesco]] ''Lauis ''o'' Lowertz'' [desueto]; in [[romancio]] ''Ligiaun'') è un [[Comuni della Svizzera|comune svizzero]] di {{formatnum:68507}} abitanti<ref>{{Cita web|url=https://www.tio.ch/ticino/attualita/1809645/lugano-foletti-citta-michele-scientist#:~:text=In%20totale%2C%20al%2031%20dicembre,Lugano%20conta%2068'507%20abitanti.|titolo=Dati statistici della città di Lugano}}</ref> del [[Canton Ticino]].▼
[[File:Lungolago di Paradiso, Lugano 2004.jpg|miniatura|Palmizi sul lungolago di Paradiso]]
▲'''Lugano''' (in [[dialetto ticinese]] e [[Dialetto comasco|comasco]]<ref name=":62" /> ''Lügán'' {{IPA|[
Nona [[Titolo di città in Svizzera|città svizzera]] per [[popolazione]]<ref>[[Comuni della Svizzera#Comuni per popolazione|Comuni della Svizzera per popolazione]]</ref>, principale centro urbano cantonale e della [[Svizzera italiana]] con {{formatnum:151522}} abitanti nel suo ''[[distretto di Lugano|hinterland]]'', si estende dalle pendici del [[Monte San Salvatore (Svizzera)|San Salvatore]] al [[Monte Brè]] fino all'alta [[Val Colla]]; su circa {{M|75.8|u=km2}} di superficie a un'altitudine che varia dai {{M|272|ul=m slm}} sulla riva del [[lago di Lugano]], ai {{formatnum:2116}} della cima del [[Gazzirola]]. Località turistica molto frequentata, Lugano si è inoltre affermata mondialmente come piazza bancaria internazionale di primo piano, al terzo posto in Svizzera per volume d'affari dopo [[Zurigo]] e [[Ginevra]].▼
▲Nona [[Titolo di città in Svizzera|città svizzera]] per [[popolazione]]<ref>[[Comuni della Svizzera#Comuni per popolazione|Comuni della Svizzera per popolazione]]</ref>, principale centro urbano cantonale e della [[Svizzera italiana]] con {{formatnum:151522}} abitanti nel suo ''[[distretto di Lugano|hinterland]]'', si estende dalle pendici del [[Monte San Salvatore (Svizzera)|San Salvatore]] al [[Monte Brè]]'''''<ref name=":0622">{{cita|TCI|p. 154}}.</ref>''''' fino all'alta [[Val Colla]]; su circa {{M|75.8|u=km2}} di superficie a un'altitudine che varia dai {{M|272|ul=m slm}} sulla riva del [[lago di Lugano]], ai {{formatnum:2116}} della cima del [[Gazzirola]]. Località turistica molto frequentata, Lugano si è inoltre affermata mondialmente come piazza bancaria internazionale di primo piano, al terzo posto in Svizzera per volume d'affari dopo [[Zurigo]] e [[Ginevra]].
È la più popolosa città [[lingua italiana|italofona]] al di fuori dell'[[Italia]].
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=== Le origini ed il Medioevo ===
Nel [[Medioevo]], per [[secolo|secoli]], Lugano come le altre terre di quello che diverrà il [[Canton Ticino]] seguirono le vicende delle lotte, tra [[guelfi]] e [[ghibellini]], dei vicini Comuni lombardi di [[Como]] e [[Milano]],'''''<ref name=":06222">{{cita|TCI|p. 156}}.</ref>''''' i cui conflitti ebbero spesso come campo di [[battaglia]] proprio la regione che costituisce ora la [[Svizzera italiana]], cadendo dal [[XIII secolo|XIII]] al [[XIV secolo]] sotto la dominazione comasca della [[Rusca (famiglia)|famiglia Rusca]]'''''<ref name=":06222" />'''''. Del [[secolo XIV]] sono i primi [[Statuto (Medioevo)|Statuti]], a noi solo in parte noti, redatti sulla falsariga di quelli di Como del 1335, ci sono invece pervenuti integralmente gli statutari luganesi del 1441, redatti sotto la dominazione milanese, basati su quelli anteriori. Nel 1449, quando il borgo ricadde per breve tempo sotto la [[signoria di Como]], quest'ultima si affrettò tuttavia a imporre nuovamente la propria [[legislazione]].
Tali contese si chiusero con l'avvento del definitivo predominio di [[Milano]], sotto la [[signoria cittadina|signoria]] dei [[Visconti]], nel 1335, dopo il lungo dominio della famiglia Rusca. Allo stesso tempo si rafforza il legame tra il paese e la valle, nel 1405-1406 i documenti attestano l'esistenza di una ''vallis comunitas Lugani et'', un organo di governo indipendente. La nuova comunità comprendeva le parrocchie di Lugano, [[Agno (Svizzera)|Agno]], [[Riva San Vitale]] e [[Capriasca]]. Nel 1416 il duca di Milano, [[Filippo Maria Visconti]], conquistò definitivamente la regione di Lugano e la [[valle della Rusca]] e ne fece un [[feudo]]. La città è stata in grado di assicurarsi la completa indipendenza solo dopo la redazione degli statuti del 1441, pur appartenendo al ducato milanese. Sul finire del secolo la valle di Lugano fu donata dal duca [[Ludovico il Moro]] alla moglie [[Beatrice d'Este]].<ref>[[Francesco Malaguzzi Valeri]], La corte di Lodovico il Moro: la vita privata e l'arte a Milano nella seconda metà del Quattrocento, vol. 1, Milano, Hoepli, 1913, p. 381.</ref>
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=== Il Rinascimento, la conquista francese e la dominazione confederata ===
[[File:Luganoimproved.jpg|sinistra|miniatura|Foto di Lugano circondata dal [[Monte Brè]] e il [[Monte Boglia]] (1905-1915)]]
Tra il [[1433]] e il [[1438]] il duca di Milano sedeva come feudatario su Lugano, risarcendo la famiglia Rusca con la proprietà di [[Locarno]]. Sotto il regno dei suoi eredi nei decenni successivi scoppiarono ribellioni e rivolte, che durarono fino all'invasione francese del [[1499]],<ref name=":0" /> guidata da Mondragon.
La città fu occupata dalla [[Confederazione elvetica]] nel [[1512]],'''''<ref name=":06222" />''''' che la
La città era fortificata e dove sono poi sorti il Palacongressi e Villa Ciani si poteva scorgere un castello costruito dai comaschi nel [[1286]], ricostruito da [[Ludovico il Moro]] nel [[1498]] e consegnato dai francesi ai confederati il 26 gennaio [[1513]] dopo un assedio durato sei mesi. La costruzione fu definitivamente abbattuta dagli svizzeri (prevalentemente per motivi di costi di manutenzione) dopo la conquista del territorio luganese.
La mattina del 15 febbraio [[1798]], infatti, i Cisalpini sbarcarono a Lugano, essi incontrarono però la resistenza dei Volontari del Borgo, una guardia costituita fra la popolazione locale su iniziativa dei rappresentanti dei cantoni sovrani. Seguì una convulsa giornata di scontri, al termine della quale i Cisalpini, malgrado un iniziale successo, furono respinti. Gli elementi più aperti della [[borghesia]] luganese approfittarono tuttavia degli eventi per realizzare la sospirata indipendenza della città al motto di "liberi e svizzeri".
A determinare la svolta verso l'adesione alla [[Repubblica Elvetica]] piuttosto che alla [[Repubblica Cisalpina]] contribuirono sia l'affrancamento dei baliaggi decretata dal [[Canton Basilea]], rapidamente imitato da altri Cantoni, sia la nuova costituzione della [[Repubblica Elvetica]]. Quest'ultima, costituendo i due Cantoni di [[Cantone di Lugano|Lugano]] e [[Cantone di Lugano|Bellinzona]], troncò le resistenze degli altri Cantoni confederati, per niente disposti a concedere la libertà ai territori d'oltralpe.
Il periodo della [[Repubblica Elvetica]] fu per Lugano, come per il resto del paese, un'epoca di continui rivolgimenti e sommosse popolari, causati principalmente dal malcontento delle popolazioni rurali per la politica del nuovo Stato unitario. Lo stesso Napoleone dovette prenderne atto e con l'[[Atto di Mediazione]] del [[1803]] sancì la nascita del [[Canton Ticino]], unendo il Cantone di Lugano con quello di Bellinzona per fondare una [[Repubblica (forma statuale)|Repubblica]] formalmente sovrana e indipendente all'interno della riformata [[Confederazione Svizzera]].
Con la [[caduta di Napoleone]] nel [[1815]], il [[Congresso di Vienna]] confermò l'indipendenza dei nuovi Cantoni e nacque così la [[Svizzera]] dei 22 Cantoni. Per il [[Canton Ticino]] la nuova [[Costituzione]] - di tendenza [[Restaurazione|restauratrice]] - risolse in modo salomonico la questione della capitale cantonale con l'alternanza<ref name=":0" /> ogni sei anni delle città di [[Bellinzona]]<ref name=":0" />, [[Locarno]]<ref name=":0" /> e Lugano<ref name=":0" />; quest'ultima, quindi, nel [[XIX secolo]] funse anche da [[Capitale (città)|capitale]] del Canton Ticino.
=== Risorgimento italiano e Lugano ===
[[File:Lugano prokudin.jpg|miniatura|sinistra|Foto della città nel 1905]]
Nel [[XIX secolo]] Lugano svolse un ruolo rilevante nelle vicende del [[Risorgimento italiano]], in quanto sulle rive del [[Lago Ceresio|Ceresio]] hanno trovato rifugio molti e importanti esuli italiani.'''''<ref name=":06222" />'''''
Vi ha vissuto [[Carlo Cattaneo]], precisamente nel quartiere di Castagnola, dove si era ritirato dopo il fallimento della rivolta delle [[Cinque giornate di Milano]] e qui morì il 16 febbraio 1869. A Villa Tanzina ha soggiornato [[Giuseppe Mazzini]] per diversi anni, ospite di [[Sara Nathan]], amica carissima anche del Cattaneo. Qui si era trasferito anche il patriota [[Abbondio Chialiva]] dopo aver fatto fortuna nelle [[Americhe]], e qui aveva acquistato la villa, dove ospitava [[patriota|patrioti]] italiani e intratteneva rapporti con diversi intellettuali. A Lugano aveva riparato anche [[Maurizio Quadrio]] che aveva organizzato l'insurrezione della Val d'Intelvi insieme al Mazzini nel 1848. Fu [[Lodovico Frapolli]], patriota italiano rifugiato a Lugano dal 1849 al 1853, che si interessò alla creazione del [[Liceo di Lugano|Liceo cantonale]].
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Il 20 aprile 2008 vennero aggregati i comuni di [[Barbengo]], [[Carabbia]] e [[Villa Luganese]].
Il 20 novembre 2011 i comuni di [[Bogno (Lugano)|Bogno]], [[Cadro]], [[Certara]], [[Cimadera]], [[Sonvico]] e [[Valcolla]] votarono per l'
=== Simboli ===
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L'amministrazione comunale, sulla base di alcune copie di documenti datati 1208 e 1209 (gli originali sono andati persi) depositati nell'Archivio della [[Diocesi di Lugano]], sostiene che '''LVGA''' non sia nient'altro che l'abbreviazione del nome della città stessa. Questa interpretazione è stata avanzata fin dal 1861 dal consigliere di Stato ticinese Pietro Peri in un suo scritto in materia araldica sui comuni ticinesi.<ref>Pietro Peri, STEMMI E SIGILLI ANTICHI E NUOVI DEL CANTONE TICINO, Zurigo, 1861 https://www.e-periodica.ch/cntmng?pid=mag-001:1858:13::325</ref>
Dal 2017 il municipio ha introdotto un proprio logo
== Amministrazione ==
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==== Quartiere di Loreto ====
{{Vedi anche|Loreto (Lugano)}}
La [[chiesa di Santa Maria di Loreto (Loreto)|chiesa di santa Maria di Loreto]] sorge su un poggio oltre la valletta del riale Tassino. Villa La Tanzina - demolita - era situata in territorio di Loreto. [[Abbondio Chialiva]], esule italiano che aveva realizzato una cospicua fortuna in Sudamerica, divenne proprietario della villa, che prendeva il nome dal primo proprietario, il nobiluomo milanese Franco Tanzi. Il Chialiva fece realizzare il [[Tempietto di George Washington|busto di George Washington]] nel 1859: al momento della demolizione della villa, il busto fu spostato sul lungolago. Successivamente, la villa passò a Sara Nathan Levi, che vi ospitò [[Giuseppe Mazzini]] e altri patrioti italiani.
=== Architettura civile ===
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==== Quartieri a sud del centro storico ====
* La Riva Vela si trova nel punto d'incontro con Riva Caccia: giardino pubblico con sculture di artisti ticinesi e internazionali del XX secolo
* Il ''[[Tempietto di George Washington|Monumento]] a [[
* La ''Villa Malpensata'', sede del [[Museo delle culture (Lugano)|Museo delle culture]]
* L{{'}}''Hotel Splendide Royal'', originariamente Villa Merlina
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=== Lingue ===
[[File:Mappa Dialetti lombardi.svg|miniatura|Distribuzione delle varietà principali della [[lingua lombarda]]]]La lingua più diffusa nella città di Lugano è l'[[Lingua italiana|italiano]], [[lingua ufficiale]] del [[Canton Ticino]].<ref>{{Cita web |url=https://www.admin.ch/ch/i/rs/1/131.229.it.pdf |titolo=Costituzione della Repubblica e Cantone Ticino, del 14 dicembre 1997 |accesso=5 dicembre 2023 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130512232638/http://www.admin.ch/ch/i/rs/1/131.229.it.pdf |urlmorto=sì }}</ref> Come nel resto del cantone, la seconda lingua è il [[Lingua lombarda|lombardo]], parlato in [[diglossia]] con l'italiano;<ref name=":02">{{Cita libro|autore=Mary C. Jones|autore2=Claudia Soria|titolo=Policy and Planning for Endangered Languages|url=https://books.google.it/books?id=v-ZBCgAAQBAJ&pg=PA130&dq=lombard+cluster+of+homogeneous&hl=it&sa=X&redir_esc=y#v=onepage&q&f=false|anno=2015|editore=Cambridge University Press|città=Cambridge, Regno Unito|lingua=Inglese|p=130|capitolo=Assessing the effect of official recognition on the vitality of endangered languages: a case of study from Italy|citazione=Lombard (Lumbard, ISO 639-9 lmo) is a cluster of essentially homogeneous varieties (Tamburelli 2014: 9) belonging to the Gallo-Italic group. It is spoken in the Italian region of Lombardy, in the Novara province of Piedmont, and in Switzerland. Mutual intelligibility between speakers of Lombard and monolingual Italian speakers has been reported as very low (Tamburelli 2014). Although some Lombard varieties, Milanese in particular, enjoy a rather long and prestigious literary tradition, Lombard is now mostly used in informal domains. According to Ethnologue, Piedmontese and Lombard are spoken by between 1,600,000 and 2,000,000 speakers and around 3,500,000 speakers respectively. These are very high figures for languages that have never been recognised officially nor systematically taught in school.}}</ref> il dialetto locale è di [[Dialetto lombardo occidentale|tipo occidentale]] e appartiene - così come gli altri dialetti parlati nel [[Sottoceneri]] - alla [[Dialetto comasco|varietà comasca]].<ref name=":62">{{Cita libro|autore=Bernardino Biondelli|titolo=Saggio sui dialetti gallo-italici|url=https://archive.org/details/saggiosuidialet00biongoog|anno=1853|editore=|città=|p={{cita testo|url=https://archive.org/details/saggiosuidialet00biongoog/page/n129|titolo=4}}|citazione=Il dialetto principale
Secondo i dati del 2015 dell'[[Ufficio federale di statistica]], le principali lingue parlate dalla popolazione residente a Lugano sono l'italiano (87%), il tedesco o svizzero tedesco (8,8%), l'inglese (5,4%) e il francese (5,3%). La somma supera il 100% poiché è stata data la possibilità di esprimere più lingue come principali.<ref>{{Cita web|url=https://www.bfs.admin.ch/bfs/it/home/statistiche/popolazione/lingue-religioni/lingue.assetdetail.1822031.html|titolo=Ständige Wohnbevölkerung ab 15 Jahren nach Hauptsprachen, nach Kanton und Stadt|data=31 gennaio 2017|accesso=24 aprile 2020}}</ref>
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=== Mobilità urbana ===
[[File:Buses in Lugano in October 2012 04.jpg|miniatura|
La rete di trasporto pubblico locale è composta da quindici autolinee urbane gestite da [[Trasporti Pubblici Luganesi]] (TPL), ai quali si aggiunge un'altra autolinea urbana gestita da ARL<ref>{{cita web| url=https://www.tplsa.ch/repository/pdf/CartinaTPL2025.pdf| titolo=Linee Trasporti Pubblici Luganesi SA. Validità: a partire dal 15.12.2024| urlarchivio=https://web.archive.org/web/20241215034053/https://www.tplsa.ch/repository/pdf/CartinaTPL2025.pdf}}</ref>.
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* Luciano Moroni Stampa; ''Codex palaeographicus Helvetiae subalpinae'', Libreria Antiquaria di Beniamino Burstein, Lugano 1957.
* Pasquale Gilardi, ''Ul Paes da Brè e La Funicolar'', Società Editrice Roma, Como 1908, (Ristampa) 1971.
* {{Cita libro|autore=Alessandro Cruciani|autore2=|titolo=GUIDA D'EUROPA|annooriginale=1973|editore=Touring Club Italiano|città=Milano|volume=Svizzera|capitolo=|cid=TCI}}
* Eligio Pometta, [[Virgilio Chiesa]], Vittorino Maestrini, ''Storia di Lugano'', 2 volumi editi dalla Società dei commercianti di Lugano, 1975.
* Aldo Petralli, ''1798 Un anno storico'', Arti grafiche Gaggini-Bizzozero SA, Lugano 1979.
* Bernhard Anderes, ''Guida d'Arte della Svizzera Italiana'', Edizioni Trelingue, Porza-Lugano 1980, 314-315.
*{{Cita libro|autore=Niklaus Flüeler|titolo=Guida culturale della Svizzera|annooriginale=|anno=1982|editore=Ex Libris Verlag AG|città=Zurigo|pp=|capitolo=|cid=Flüeler|ISBN=}}
* Leila Ostini, ''La radio della Svizzera italiana. Creazione e sviluppo (1930-1939)'', Università di Friburgo 1983.
* Sonia Dietrich Bertini, ''La nascita della televisione della Svizzera italiana (Un problema di federalismo)'', Università di Friburgo 1983.
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