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[[File:Monte Malbe.jpg|miniatura|Pascoli sul versante Est del monte.]]
Il '''Monte Malbe''', o '''Montemalbe''', è una [[collina]] [[italia]]na in [[provincia di Perugia]], alta 532 metri, situata a nord-ovest del centro della città di [[Perugia]].
 
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== Origine del nome ==
Diverse fonti storiografiche<ref name=":0Ciatti">{{Cita libro|titolo=Delle memorie annali, et istoriche delle cose di Perugia raccolte dal molto R.P.M. Felice Ciatti perugino Francescano. Volume I-II, 1638 - 543 pagine}}</ref> fanno risalire l'origine del nome all'antico sacerdote etrusco [[Tages|Malot Tages]]<ref>{{Cita libro|titolo=Guerra trojana, Ditti Cretese e Darete Frigio volgarizzati dal cav. Compagnoni, dalla tipografia di Giovanbattista Sonzogno, 1819 - 330 pp.}}</ref>; la forma contratta di Malot, ''Malz'', sarebbe poi evoluta in ''Malze-Malbe''. Tale teoria trova fondamento solamente negli studi<ref>{{Cita libro|titolo=Giovanni Semerano, Il popolo che sconfisse la morte: gli Etruschi e la loro lingua, Mondadori 2003}}</ref> del filologo [[Giovanni Semerano (filologo)|Giovanni Semerano]], che nei suoi studi fa risalire l'origine di Malz all'[[Lingua accadica|accadico]] ''(wa)-malu'', tradotto con "fare divinazioni/velarsi il capo", avvicinando le ipotesi secondo cui Monte Malbe sarebbe stato il luogo deputato agli [[Aruspicina|aruspicini]]<ref name="ReferenceA">{{Cita libro|titolo=Cesare Crispolti, Perugia Augusta, Perugia, Tomasi e Zecchini, 1648}}</ref>; è comunque da sottolineare che tali studi sono tutt'oratuttora oggetto di dibattito dalla comunità internazionale. Nelle sue cronache, Felice Ciatti asserisce che i resti di un tempio etrusco erano in corrispondenza dell'attuale [https://www.iluoghidelsilenzio.it/chiesa-della-ss-trinita-colle-della-trinita-pg/ Chiesa della SS. Trinità]<ref name=":0Ciatti" />. Quello che è certo, è che il nome non sia assolutamente da ricondurre a variazioni dello stesso: a confermare questa teoria esistono i vari documenti del medioevo che non vedono variare il nome Montemalbe per oltre nove secoli, salvo un solo caso (sacrame di Fonte Avellana) dove compare come Monte Albo. Tutte le teorie formulate nel XIX secolo riguardo alla ''[[Malva sylvestris]]'', al colore bianco del calcare (''albus'') e alla mancanza d'acqua (''mal bè''=mal bere) si dimostrano quindi essere delle invenzioni infondate.
 
== Morfologia ==
Durante il [[Miocene]]-[[Pliocene]] un’intensa fase tettonica ha determinato il corrugamento delle formazioni sedimentarie caratteristiche dell’Appennino centrale e conseguentemente di Monte Malbe. Gli affioramenti di Monte Malbe sono costituiti dalla successione carbonatica, che va dalla scaglia cinerea al rosso ammonitico, tipica dell'[[appennino umbro-marchigiano]], rappresentandone l'unità più esterna, ed unicamente visibile ad occhio nudo. Un tempo questi affioramenti dovevano costituire il fianco occidentale del monte, e con il passare degli anni ora questo settore è mutato profondamente, mascherandone la sua granulometria.
 
Espressione della formazione calcarea del monte sono le ''trosce'' (piccoli invasi di acqua), spesso asciutte nel periodo estivo, e le ''[[Dolina carsica|doline]]''. Dal punto di vista geologico, il “panettone” del monte ospita in affioramento una delle formazioni geologiche più antiche dell’Umbria: il [[Calcare|Calcare Cavernoso]]. Nel periodo di sedimentazione di questa formazione geologica, il [[Triassico superiore]], si era in presenza di un mare poco profondo nel quale andavano depositandosi successioni sottilmente stratificate di gessi e calcari. Successivamente il gesso, dissolvendosi in soluzione, ha determinato il “collasso” di tutta la serie calcareo-gessosa, con la conseguente fratturazione di tutti gli strati calcarei. Oggi, il Calcare Cavernoso viene utilizzato come pietra da costruzione e per l’abbellimento e la “naturalizzazione” di parchi e giardini.
 
Il Monte Malbe ospita grandi cave: di fronte a [[Corciano]], ad esempio, viene estratto un calcare particolarmente puro utilizzato come [[inerte]] da costruzione. Anche gli antichi conoscevano il pregio di certi materiali: il grande spazio oggi sito in corrispondenza dell’incrocio della salita per La Trinità, è nato come conseguenza dell'estrazione di travertino, effettuata prima dagli Etruschi e poi dai [[Civiltà romana|Romani]]. Il continuo approfondimento del [[Tetide|mare della Tetide]] ed i cambiamenti di ambiente deposizionale hanno poi determinato la successiva formazione geologica: il Calcare Massiccio, che oggi si trova in affioramento nei pressi della cima del monte. Nell’abitato di Migiana di Corciano, in corrispondenza di una grande cava, non è difficile trovare frammenti di [[Ammonoidea|ammoniti]].<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Regione Toscana - Università degli Studi di Siena (archivio E-Geo)|titolo=SCHEMA IDROGEOLOGICO DELL'ITALIA CENTRALE: A. CARTA IDROGEOLOGICA. COMPLESSI IDROGEOLOGICI, ACQUIFERI ALLUVIONALI, LINEAMENTI STRUTTURALI, SORGENTI, POZZI SIGNIFICATIVI, PROFILI GEOLOGICI|rivista=|volume=|numero=Pubb. 1996}}</ref>
 
== Flora e Faunafauna ==
Il territorio di Monte Malbe presenta particolari caratteristiche che sono l’espressione di diverse influenze bioclimatiche. La vegetazione mediterranea di [[Sclerofillo|sclerofille]] [[Pianta sempreverde|sempreverdi]] e [[Caducifoglio|caducifoglie]] è rappresentata sul versante meridionale dalle estese [[Lecceta|leccete]], con una un'associazione più interna di [[Quercus cerris|cerrete]] termofile. Sui versanti settentrionali sono presenti boschi cedui di [[Ostrya carpinifolia|carpino nero]], nelle radure sono diffusi gli arbusti di [[Juniperus|ginepro]] e [[Spartium junceum|ginestra]]. Tra le specie floristiche non endemiche sono significative la ginestra germanica, rara a livello regionale, e il [[Calluna vulgaris|brugo]] la cui distribuzione nella nostra penisola è piuttosto frammentaria ma che rappresenta un habitat comunitario (4030). Le specie più significative sono indicate nel seguente elenco:<ref>{{Cita web|url=http://montemalbe.altervista.org/|titolo=Montemalbe - "un nome, una leggenda"}}</ref>
 
*[[Acer campestre|Acero]]
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*[[Sus scrofa|Cinghiale]]
*[[Capreolus capreolus|Capriolo]]
*[[Meles meles|Tasso]]
*[[Martes foina|Faina]] e [[Mustela nivalis|Donnola]]
*[[Erinaceus europaeus|Riccio]]
*[[Sciurus vulgaris|Scoiattolo]]
*[[Rana (zoologia)|Rana]] e [[Bufo bufo|rospo]]
*[[Natrix natrixhelvetica|Biscia]], [[Hierophis viridiflavus|biacco,]] [[Anguis fragilis|orbettino]] e [[vipera]]
*[[Anguis veronensis|Orbettino italiano]]
* Poiana
*[[Buteo buteo|Poiana]]
*[[Falco]]
*[[Garrulus glandarius|Ghiandaia]]
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*[[Coturnix coturnix|Quaglia]]
*[[Strix aluco|Allocco]]
*[[Athene noctua|Civetta]]
*[[Tyto alba|Barbagianni]]
*[[Bubo bubo|Gufo]]
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== Storia ==
[[File:Cassa di urna con oreste perseguitato dalle erinni, in travertino, II secolo ac, da monte malbe (PG).jpg|miniatura|''Oreste perseguitato dalle Erinni'', cassa funeraria in travertino, II secolo a.C., Monte Malbe]]
Della storia di Montemalbe esistono notizie sparse. Queste zone furono sfruttate dai comuni di Perugia e Corciano per la fornitura di legna da ardere, calce, cacciagione e sporadiche colture collinari, perlopiù graminacee, olivi e vite. Gli scarsissimi rinvenimenti riscontrati durante gli interventi di esplorazione e di scavo nella zona che da Perugia costeggia dapprima Cenerente e Colle Umberto ad Ovest per poi coinvolgere parzialmente [[Monte Acuto (Umbria)|Monte Acuto]] a Nord e [[Monte Tezio]] ad Est, parlano di un'impronta etrusca da far risalire ai secoli VII e VI a.C.<ref>A.E. Feruglio, Un carro da parata da Castel San Mariano di Corciano presso Perugia, in AA.VV., Antichità dell'Umbria a New York, Perugia 1991, pp. 131-40</ref>, caratterizzata dalla presenza di grandi latifondi di proprietà delle ricche aristocrazie agrarie locali dell'epoca, cioè di famiglie gentilizie etrusche<ref>AA.VV., Il Tezio racconta, a.c. dell'Associazione Ecologista "Colli del Tezio", Perugia 1995, pp. 49 e ss.</ref>. Nella ''Historia di Perugia'' redatta dallo storico [http://www.treccani.it/enciclopedia/pompeo-pellini_(Dizionario-Biografico)/ Pompeo Pellini] è menzionata la presenza di un tempio a Montemalbe che le leggende locali farebbero ricondurre al sepolcrale di Malot Tages o ad un tempio delle divinazioni; in luogo di verità comprovata, ciò risulterebbe un 'interessante prova di culti religiosi etruschi.
 
=== Documentazione ===
L'importanza del bosco dell'areale di Monte Malbe vide, nel corso del medioevo, numerose regolamentazioni da parte dei due comuni sopracitati, che ne regolassero l'utilizzo e multassero chiunque danneggiasse il patrimonio boschivo. Queste regolamentazioni prendevano il nome di ''comunanze.'' Di seguito le più significative
 
* '''1275, gennaio 11'''
 
Il consiglio cittadino, a larga maggioranza, delibera di accogliere quanto in precedenza avanoavevano stabilito i ''sapientes'' eletti per provvedere alla custodia di Monte Malbe. Costoro avevano realizzato una sorta di regolamento, ma il testo purtroppo non è riportato nel verbale, dove invece si hanno due aggiunte seguenti.
 
1) Nel caso in cui un servo di qualche nobile fosse stato sorpreso a danneggiare il bosco di Monte Malbe doveva amputarglisi la mano;
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Oltre a tali leggi, l'amministrazione di Monte Malbe sfruttava la divisione in vocaboli per la gestione e la facilitazione nelle pratiche burocratiche. I vocaboli sono rimasti tali dal medioevo e sono i seguenti: Casa Nuova, Sasso, Orto di Lullo, Troscia, Poggio, Cisterna, Le Compre, L'Aiola, Lo Schiacciaro, La Tanella, Carpaneto, Castaldo, Patumelle, Le Vaglie, La Murcia.<ref>{{Cita libro|titolo=Giovanni Riganelli, L'economia rurale nel Medioevo - Un'indagine sulle comunità dell'attuale territorio di Corciano, EFFE Editore 1999}}</ref>
 
In merito a quest'ultima località, si riporta un' interessante fatto legato alla conquista di Perugia da parte del famigerato condottiero [[Braccio da Montone]], risalente all'anno 1416: per conquistare Corciano, egli dispose le sue batterie in questa zona per attaccare dall'alto diversi punti della città, dato che il vocabolo costituiva di per sé una trincea naturale (il termine ''murcia'' indica, infatti, un accatastamento di pietre a formare una linea).<ref>{{Cita libro|titolo=Luigi Bonazzi, Storia di Perugia dalle origini al 1860, Perugia, Tipografia di Vincenzo Santucci, 1875-1879}}</ref>
 
In un luogo di Montemalbe, località Santo Manno, detta anche “Le Forche”, si giustiziavano i rei; qui il capitano di ventura [[Pier Saccone Tarlati]] fece impiccare un gran numero di perugini nel 1335 durante feroci scontri contro la città di Perugia e la [[Compagnia della Colomba]].<ref>{{Cita libro|titolo=Pompeo Pellini, Dell'historia di Perugia, Venezia 1664 (ristampa anastatica: Bologna, Arnaldo Forni Editore, 1968, ISBN 88-271-0276-0)}}</ref>
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Dal 1815, e per quattro o cinque anni di seguito, troviamo che le folte macchie di Monte Malbe erano infestate da un'invasione di lupi i quali facevano, giornalmente, strage di pecore, di capre ed altre bestie che dai possidenti si mandavano a pascolare, turbando la tranquillità dei coloni e dei viandanti. Il Comune adottò questi due provvedimenti: chiese l'autorizzazione di formare una squadra di giovani volonterosi o di spargere della carne avvelenata. Il primo fu approvato ed il secondo respinto, essendo sembrato l'espediente stravagante e pericoloso. Dopo il 1820 gli atti non parlano più di lupi, ciò dimostra che furono sterminati.<ref name="ReferenceA"/>
 
=== La battaglia di Monte Malbe (1944) ===
{{Vedi anche|Campagna d'Italia (1943-1945)}}
Perugia fu liberata dall'occupazione nazifascista nei giorni 19-20 giugno 1944. Tuttavia, oltre a numerosi tafferugli, bombardamenti, raid aerei e scontri a fuoco molto violenti nei pressi del capoluogo, è ricordata la battaglia di Monte Malbe come la più significativa del teatro perugino, poiché la zona, proprio come era accaduto per altri avvenimenti dell'antichità, fu sfruttata per la sua posizione strategica ''a guardia incuneata'' sulle due vie principali dirette verso la Toscana e il Nord Italia. La [[Wehrmacht]], infatti, aveva dato inizio ad una rapida ritirata, che fu testimoniata come un continuo via vai di colonne motorizzate nella zona di Cenerente, a partire dal 10 giugno. Il 18 giugno, prima dell'arrivo delle forze alleate, i Tedeschitedeschi fecero saltare molte munizioni ed armi stipate nel castello di Pieve del Vescovo, preparandosi a rallentare l'avanzata degli [[Inglesiinglesi]] e dei [[Canadesicanadesi]] per tentare di fortificare la [[Linea del Trasimeno]].
 
Il 19 giugno, dopo una rapida avanzata alleata, diversi scontri a fuoco scatenati da cecchini tedeschi diedero inizio alla battaglia nella zona di [[San Marco (Perugia)|San Marco]], protrattasi sulla strada di Cenerente e Canneto, con diverse vittime civili; nel frattempo, gli Alleati si resero conto che i Tedeschi avevano stipato un ordine di batterie [[7,5 cm PaK 40|PaK 40mm40&nbsp;mm]] in cima a Monte Malbe, in particolare lungo il muro del convento dei Cappuccini e presso il vocabolo Sasso (dal quale bersaglieranno con poco successo la vicina Perugia). Nella notte del 19 giugno 1944, la [[London Rifle Brigade|7/Rifle Brigade]] e il [[17th/21st Lancers]] sconfiggono un feroce contrattacco tedesco, costituito da un reparto misto di [[Fallschirmjäger|Fallschirmjager]] e fanteria regolare, rompendo il fastidioso cuneo che avrebbe potuto bersagliare con facilità le colonne alleate dirette verso Nord. Durante gli scontri, il Convento dei Cappuccini fu bersagliato da una granata, provocando gravi danni strutturali. Altri scontri e bombardamenti avverranno alle pendici di Montemalbe, in particolare presso Capocavallo e Migiana di Montemalbe, provocando anche alcune perdite civili. Poco dopo, il cedimento del fronte a [[Chiusi]] costringerà i Tedeschitedeschi ad abbandonare le postazioni difensive di Monte Malbe, oltre che numerosi altri baluardi siti nei castelli e nelle chiese della zona (come la Chiesa di Canneto, che fecero saltare in aria).<ref>{{Cita libro|titolo=J. K. Dethick, La Battaglia Dimenticata. Alleati, tedeschi e popolazione civile sulla linea del Trasimeno, giugnolugliogiugno-luglio 1944, Perugia, Uguccione Ranieri di Sorbello Foundation, 2004}}</ref>
 
== Romitori, conventi e luoghi di culto ==
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==Note==
<references />
{{Portale|montagna|Umbria}}
 
[[Categoria:Geografia della provincia di Perugia]]
[[Categoria:Colline dell'Umbria]]
[[Categoria:Corciano]]
[[Categoria:Perugia]]