Roberto Luciani: differenze tra le versioni

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Nel 1981 entra nei ruoli del [[Ministero per i beni e le attività culturali]], dopo un primo periodo trascorso nella Soprintendenza ai Monumenti di Bologna, con la successiva qualifica di Architetto Direttore sarà impegnato come responsabile di alcuni uffici tecnici di Soprintendenze effettuando restauri monumentali e storico artistici, soprattutto a Roma e in Sardegna.
Nella Capitale interviene su vari settori del [[Complesso monumentale di San Michele a Ripa Grande]] e di [[Castel Sant'Angelo]]<ref>Alessandro Mondo, ''L’Indipendente è entrato nel cantiere. Torna alla luce dopo tre anni di lavori la scala elicoidale del colossale mausoleo'', in “L’Indipendente”, 23 febbraio 1994, pp. 29-30</ref>, mentre in Sardegna progetta (in coll) il restauro dell’ex Collegio gesuitico del Canopoleno di Sassari trasformato grazie ai proventi del gioco del lotto in Pinacoteca<ref>A. Casula, S. Della Torre, S. Gizzi, E. Rosina (a cura di), ''Il Canopoleno di Sassari da casa professa a pinacoteca. Storia e restauri'', Silvana Editoriale, Milano, 2009, ISBN 9-788836-611850</ref> e di molte fabbriche architettoniche e beni storico artistici<ref>Ministero per i Beni e le Attività Culturali, ''Restauro e Tutela'', Soprintendenza per i beni ambientali, architettonici, artistici e storici di Sassari e Nuoro, 1 Quaderno, Sassari 2002</ref>.
Al fine di coordinare restauri e cantieri inseriti nel Pianopiano del Grandegrande [[Giubileo del 2000]], nel 1998 viene nominato Componente dell’Ufficio per Roma Capitale e Grandi Eventi istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri<ref>R. Luciani, ''Il Giubileo come occasione per la conoscenza del patrimonio archeologico'', in “Rendiconti della Pontificia Accademia Romana di Archeologia” (letta nell’Adunanza pubblica del 14 marzo 2002), volume LXXIV, 2001-2002, pp. 253-280</ref>.
 
=== Orientamento critico ===
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===Direttore dell’Istituto Restauro Roma===
UnDa architetto che, si è trovato in colloquio continuo con i monumenti, percorrendolianalizzandoli con la mano del restauratore e lo sguardo dello studioso, indagandone la storia e le strutture, dovevacorrelando necessariamente ampliare laalla sua “missione” trasferendoil trasferimento ai giovani di concetti artistici ed esperienze didel restauro acquisite. Questo lo ha portato inevitabilmente verso ladalle docenze alla direzione di Istituti universitari e le docenze. Nel ruolo di Direttore dell’Istituto Restauro Roma <ref>https://www.istitutorestauroroma.it/younity/componenti/tsw/restauro/download/CV-Roberto-Luciani.pdf</ref>, (Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali - LMR/02) si impegna per avvicinare gli allievi alla difficile attività le cui competenze e l’accesso alla professione sono recentemente state modificate .<ref>R[https://www. Luciani,meer.com/it/71695-istituto-restauro-di-roma Istituto Restauro di Roma eccellenza della disciplina, in “Meer”, 20 dicembre 2022, https://www.meer.com/it/71695-istituto-restauro-di-roma]</ref>.
NelloIn stessoambito Istituto è contestualmente docente di Teoria e storiaStoria del restauro architettonico, mentre nell’Universitànell’[[Università telematica eCampus|Università e-Campus]], è docente di Museologia e Museografia e Teoria e Storia del restauro architettonico nel Master biennale in Restauro dei beni culturali e architettonici ecclesiastici <ref name="2la.it">R. Luciani, Master eCampus: Tutela, valorizzazione e restauro dei beni culturali e architettonici ecclesiastici, in “2la” (2 Learning Avanced), 21 maggio 2020, <ref>[https://www.2la.it/arte/5449-master-ecampus-tutela-valorizzazione-e-restauro-dei-beni-culturali-e-architettonici-della-chiesa/ 2la.it, arte, articolo sulla tutela, valorizzazione e restauro dei beni culturali, architettonici della Chiesa.]</ref>.
È stato Direttore di master e docente alla Pontificia Università Lateranense-Istituto Superiore di Scienze Religiose<ref>R. Luciani, P. Silvan, Beni Culturali della Chiesa, atti del Convegno nazionale di Studi, [[Archivio di Stato di Roma]], [[Biblioteca Alessandrina]], 31 maggio- al 1 giugno 2005, in [[Pontificia Università Lateranense]], docente alla Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali di [[Ravenna]].
Pontificia Università Lateranense, Prospettive edizioni, Roma 2008, ISBN 978-88-6389-021-1</ref>; docente alla Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali di Ravenna.
Gli insegnamenti, rivestendo per Luciani un valore etico e didattico, si prefiggono di ricostruire la piena qualità artistica delle opere, al fine di realizzare nuovi interventi conservativi con fondamento teorico assunto nella concezione creativa.
 
===Restauri===
Partendo dall’assunto che il restauratore di opere architettoniche o storiche artistiche non deve operare affidandosi al proprio gusto estetico ma ad un restauro critico capace di formulare regole certe volte alla ricerca di una unità metodologica e contestualmente ad un’etica del restauro e una deontologia professionale, Luciani, con i citati principi, in oltre 45 anni di professione, ha progettato e diretto oltre 200 importanti restauri architettonici, storico artistici, archeologici e giardini storici esemplandoli in un vero e proprio atto di filologia critica.
Già alla fine degli anni Settanta, interessato allo studio e alla conservazione dell’antico, è consulente della Soprintendenza Archeologica di Roma per effettuare rilievi, catalogazioni e studi che in parte confluiscono, nel biennio 1980-1981, sulla rivista dell’Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte <ref>R. Luciani, C. Mocchegiani Carpano, ''Considerazioni sul degrado degli antichi monumenti romani'', in “Rivista dell’Istituto Nazionale d’Archeologia e Storia dell’Arte”, III, 1980, pp. 45-91; Idem, ''I restauri dell’Anfiteatro Flavio'', in “Rivista dell’Istituto Nazionale d’Archeologia e Storia dell’Arte”, IV, del 1981, pp.1-69</ref> e restauri come agli Horti Farnesiani sul Palatino <ref>R. Luciani, ''Horti Farnesiani: prima, durante, dopo'', in “Giardini storici. Tutela, conservazione e valorizzazione”, atti della giornata di studi, 30 aprile 1983, Ministero per i beni culturali e ambientali-Soprintendenza Archeologica di Roma, Fratelli Palombi editori, 1986, pp. 97-157; R. Luciani, G. Morganti, ''Archeologia e Architettura nel restauro degli Horti Farnesiani'', in “Roma Archeologia nel Centro”, Soprintendenza Archeologica di Roma, De Luca Editore, Roma 1985, pp.147-157; R. Luciani, ''Al di là del giardino'', in “Roma Fiorita 83”, catalogo della mostra, Colosseo, Foro Romano, Palatino, 16 aprile-8 maggio 1983, Ministero per i beni culturali e ambientali-Soprintendenza archeologica di Roma-Comune di Roma-Assessorato ai Giardini, in lingua italiano e inglese, edizioni Quasar, Roma 1983, pp. 1-4; R. Luciani, ''Architettura e paesaggio nell’itinerario ascendente dei Giardini Farnesiani'', in “Romana''Romana Gens”Gens'', Edizioni Quasar, nn. 5-6, 1987, pp. 12-17; R. Luciani, ''Gli Horti Farnesiani al Palatino. E il rinascimento “inquinò” la memoria imperiale'', in “Acea Città”, giugno 1985, pp<ref>[https://wsimag. 21com/it/architettura-e-24;design/42611-glihorti-farnesiani R. Luciani, ''Gli Horti Farnesiani., Giardino di delizie'', in “Wall''Wall Street International Magazine”Magazine'', 13 Settembre 2018, https://wsimag.com/it/architettura-e-design/42611-glihorti-farnesiani]</ref>. Nello stesso periodo progetta in una delle due camere di regia sotterranee del Colosseo l’allestimento di un Museo permanente, <ref>''Le novità del Colosseo riaperto dopo sei anni di lavori. Uomini e belve prendevano l’ascensore per partecipare agli spettacoli circensi'', in “Corriere della Sera”, 24 giugno 1979, p. 16; Claudio Mocchegiani Carpano, ''Criterio espositivo dell’Antiquarium dell’Anfiteatro Flavio'', in “Anfiteatro Flavio tentativi per una nuova rilettura”, in “Romana Gens”, nn. 4-6, 1979, pp. 41-44; R. Luciani, ''L’Arena dell’Anfiteatro Flavio: storia, analisi, restaur''orestauro, in “Dieci Tesi di Restauro (1970 - 1981)”, a cura di Giovanni Carbonara e Franca Iole Pietrafitta, Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, Scuola di Specializzazione per lo studio ed il Restauro dei Monumenti, Roma 1986, pp.182-201</ref>. Entrato nei ruoli della Soprintendenza ai Monumenti di Bologna collabora nel restauro e nello scavo del Palazzo Farnese di Piacenza e del ponte romano sotto la Torre medievale di Fidenza <ref>D.G.I., ''I lavori hanno già dato risultati incoraggianti. Verrà creata una zona monumentale intorno agli scavi del ponte romano'', in “Gazzetta di Parma”, 28 ottobre 1981; Idem, ''Qualche annotazione sui reperti archeologici intorno ai quali si sta lavorando. Come si è giunti alla scoperta del ponte romano'', in “Gazzetta di Parma”, 6 novembre 1981; Idem, ''Ripresi gli scavi archeologici. Scoperto un altro pezzo del ponte romano'', in “Gazzetta di Parma”, 23 novembre 1981; ''Sensazionale rinvenimento archeologico a Fidenza. Ponte romano scoperto sotto torre medievale'', in “L’Appennino nuovo”, dicembre 1981; ''Scoperto in Emilia un ponte romano sotto una torre medievale'', in “Il Lavoro Tirreno”, 28 febbraio 1982</ref>.
Sarà tuttavia a Roma e in Sardegna che progetterà e dirigerà i più significativi interventi di restauro. In [[Castel Sant’Angelo]] interviene su vari e vasti settori <ref>''Castel Sant’Angelo'', in “la Repubblica”, 31 agosto 1993; ''Restauri: Passetto di Borgo, passaggio segreto o museo?'' ANSA, 30 settembre 1993; Simona Poli, ''Musei da choc. Sempre aperti, un miracolo'', in “la Repubblica”, 15 aprile 1993; Natalia Poggi, ''Quel Passetto dove il Papa non potrebbe più fuggire'', in “Il Tempo”, 3 ottobre 1993; Gian Paolo Pelizzaro, ''Passetto di Borgo come museo'', in “Momento-sera” 1 ottobre 1993; ''Tre giovani espugnano Castel Sant’Angelo'', in “Corriere della Sera”, 31 agosto 1993; Federica Margaritora, ''Un Passetto tutto nuovo''. ''Affidato il restauro alla Soprintendenza di Castel Sant’Angelo'', in “Roma-Circoscrizione XVII”, anno 2, n. 252, 27 novembre 1993, p. 3; R. Luciani, ''Castello: al di là dell’angelo'', in “L’Urbe”, nn. 3-4, 1987, pp. 5-9</ref>, in particolare nella Rampa Diametrale, Rampa Elicoidale, Cortine d’onore, Sfiatatoi, Camminamenti, Bastioni, Marciaronda, Ingresso Appartamento pontificio, ma anche su tele, armi, divise, stampe, medaglie, mobili.
 
[[File:4-armeria-inferiore.jpg|thumb|alt=4. Roma, Castel Sant’Angelo, Armeria Inferiore nel Cortile dell’Angelo, restaurata nel 1993-1994|sinistra]]
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Utilizza questa metodologia, tra l’altro, nel Forte Carlo Felice detto Forte Camicia a La Maddalena (SS); nel delicato e lungo restauro (1988-1998) della chiesa trecentesca di San Pantaleo di Martis (SS), progettato inizialmente dall’arch. Marilena Dander, volto ad impedire la perdita totale dove oltre all’intervento in anastilosi sulla struttura muraria è stato indispensabile consolidare l’intera collina che stava scivolando <ref>R. Luciani, M. Dander, ''San Pantaleo di Martis in Sardegna: restauro della struttura e stabilizzazione della collina'', in “Atti del IV Congresso Nazionale ASSI.R.C.CO. – Consolidamento e recupero dell’Architettura tradizionale”, Prato 3-5 giugno 1992, pp. 111-121; Idem, ''Restauro e consolidamento della chiesa trecentesca di San Pantaleo di Martis (SS)'', in “Tecniche edilizie tradizionali, contributi per la conoscenza e la conservazione del patrimonio archeologico”, a cura di L. Marino e C. Pietramellara, Firenze 1998, pp. 41-44; R. Luciani, ''Cronache di restauro: Martis (SS)'', in “Tema tempo materia architettura”, rivista di restauro, Franco Angeli Editore, n. 4, Milano 1993, p.78</ref>; nell’abside e nella facciata della chiesa edificata prima del 1122 di San Nicola di Silanis a Sedini (SS); nell’abbazia cistercense Nostra Signora di Paulis di Ittiri, già in rovina nel sec. XV, i cui restauri della chiesa hanno fornito maggiore leggibilità all’impianto romanico originario (ne erano in piedi l’abside a pianta quadrata, il transetto e parti del colonnato) e agli annessi ambienti monastici, ripristinando l’assetto che aveva assunto nel sec. XVII <ref>R. Luciani, A. Premoli, ''Abbazia Nostra Signora di Paulis'', scheda, in “Cinque strade per cinquecento secoli di storia”, Provincia di Sassari-Assessorato al turismo e alle attività produttive, Monastir (Cagliari), 2000, p. 142</ref>.
Nella facciata della chiesa di Sant’[[Antonio abate|Antonio Abate]] di [[Sassari]], l’architetto romano tratta il paramento lapideo cromaticamente, con la stessa sensibilità che rivolge al restauro di un quadro, attraverso la stesura a più mani di acqua chiara di calce e pigmenti colorati, mirante a ripristinare l’omogeneità cromatica dell’antica superficie; nel restauro della facciata dal gusto eclettico degli anni Trenta del Palazzo dell’Università di Sassari (e annessa Biblioteca Universitaria) è pioniere in Sardegna nel restauro di una struttura realizzata in cemento armato <ref>Pasquale Porcu, ''Si rifà la facciata dell’università: è il primo restauro di un’opera in cemento armato'', in “La Nuova Sardegna”, 16 giugno 1998</ref>.
Pregevole la ricerca effettuata nei restauri di architetture fortificate come Torri costiere (Santa Maria Navarrese in Baunei, San Giovanni in Posada, Santa Lucia in Siniscola, aragonese del porto in Porto Torres); Forti (Camicia in Palau, Carlo Felice in La Maddalena); Castelli (Aymerich in Laconi, Monte Altura in Palau, Doria in Santa Maria Coghinas, uno degli esempi più interessanti dell’architettura militare della Sardegna) <ref>Anna Maria Premoli, ''A Casteldoria è opportuno un intervento. Il castello è in pericolo, nel suo genere è una vera rarità'', in “La Nuova Sardegna”, 21 febbraio 1998</ref>. Per rendere noti alcuni interventi, tra il 1992 e il 1994 cura a Sassari due Convegni: Progetto Restauro <ref>''Due giorni per il Progetto Restauro'', in “La Nuova Sardegna”, 18 giugno 1992</ref> e Restauro Architettura Centri Storici <ref>R. Luciani (a cura di), ''Restauro Architettura Centri Storici'', Atti del convegno nazionale, Sassari, Sala convegni Camera di Commercio, 26, 27, 28 maggio 1994, Ordine degli Architetti della Provincia di Sassari, Sassari 1998; A.M.P., ''Ecco come recuperare il centro. Pubblicati gli atti del convegno di architettura dedicato al delicato problema degli interventi nelle zone storiche'', in “La Nuova Sardegna”, 6 aprile 1999</ref>.
 
[[File:8-Maestro-di-Ozieri-Sacra-Famiglia-XVI-secolo.jpg|thumb|alt=8. Maestro di Ozieri, Sacra Famiglia con San Giovannino, scomparto di polittico, XVI sec., Ploaghe (SS), Pinacoteca Giovanni Spano, restaurata nel 1998]]
 
Tra gli innumerevolii progetti di restauro di Beni storico artistici citiamo:si cita del [[Maestro di Ozieri]], la Sacra Famiglia con San Giovannino, dipinto su tavola, cm. 170x160, sec. XVI, Collezione G. Spano in Ploaghe <ref>R. Luciani, ''Sacra Famiglia con S. Giovannino del maestro di Ozieri'', in “L’Accademia”, n. 1, novembre-dicembre 2002, p. 6-8</ref>; [[Giovanni BiliveltBilivert]], San Pietro e San Paolo, dipinto ad olio su tela, cm. 380 x 265, sec. XVII, chiesa di Santa Caterina in Sassari <ref>''Sassari, Chiesa di Santa Caterina, San Pietro e San Paolo, olio su tela'', se. XVII, in “Restauro e Tutela”, Quaderno della Soprintendenza per i Beni Ambientali, Architettonici, Artistici e Storici di Sassari e Nuoro, n. 1, 1998, pp. 31-32</ref>; San Giacomo Maggiore, scultura lignea, h. cm. 190, sec. XV, chiesa di San Giacomo di Taniga in Sassari <ref>Wally Paris, ''Sassari-Chiesa S. Giacomo di Taniga, San Giacomo Maggiore, sec. XV'', in “Devozione e Restauro-Mostra di opere d’arte religiosa del nord Sardegna restaurate”, catalogo della mostra, Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, Soprintendenza per i Beni Ambientali, Architettonici, Artistici e Storici per le provincie di Sassari e Nuoro, Nuoro, Galleria Comunale d’Arte, 30 marzo-13 aprile 1998, Sassari, Museo Nazionale Sanna, 19 aprile-2 maggio 1998, scheda N. 20, pp. 68-69</ref>; Restauro strutturale e conservativo di un altare ligneo policromo e dorato, sec. XVI, chiesa di Santa Croce in Aggius (SS) <ref>Aggius (SS), chiesa di Santa Croce, ''Restauro strutturale e conservativo di un altare ligneo policromo e dorato, sec. XVI'', in “Dario Carnicelli restauratore”, Edizioni Kappa, Roma 2002, pp. 83-84</ref>; ''Restauro strutturale e conservativo di due altari lignei intagliati, policromi e dorati, sec. XVII'', chiesa di Santa Croce, Florinas (SS) <ref>Florinas (SS), chiesa di Santa Croce, Restauro strutturale e conservativo di due altari lignei intagliati, policromi e dorati, sec. XVII, in “Dario Carnicelli restauratore”, Edizioni Kappa, Roma 2002, pp. 150-153</ref>.
È inoltre intervenuto in numerose opere appartenenti a Ministeri e Enti pubblici. Per il Ministero delle Infrastrutture nel 2006 progetta e dirige i lavori di restauro dell’opera Allegoria della Pace, XVII secolo (restauratore Antonio Liberti).
 
[[File:9-MAPPAMONDO-CON-FASI-LUNARI.jpg|thumb|alt=9. Mappamondo con fasi lunari su supporto rotante a sfera in carta, XVIII sec., Palazzo della Farnesina, restaurato nel 2011|sinistra]]
 
Per il Ministero degli Affari Esteri progetta e dirige il restauro del Mappamondo con fasi lunari su supporto rotante a sfera in carta, XVIII secolo, musealizzato nella Sala dei Mappamondi nel [[Palazzo della FarnesinaFarnese (restauratriceCaprarola)]], restaurato da Maria Teresa Castellano);, e della Vittoria Alata in bronzo, h. cm 120, inizi XX secolo, esposta dopo l’intervento conservativo al Museo dell’Ara Pacis in occasione della mostra “Il Palazzo della Farnesina e le sue collezioni” nel 2011 <ref>Donatella Ansovini, ''La Farnesina si mostra'', Rai Internazionale, 9 luglio 2011</ref>. Per la Collezione Farnesina arte contemporanea progetta e dirige nel 2010 i restauri dell’opera di Michelangelo Pistoletto, Love Difference, smalto su lastra d’acciaio lucidata a specchio <ref>Pubblicata nel catalogo della Mostra ''Il Palazzo della Farnesina e le sue collezioni'', Roma, Museo dell’Ara Pacis, 20 maggio-3 luglio 2011, Palombi, p. 166</ref>, e dell’opera di [[Afro]], Le città d’America, carta intelata, cm. 191x249 (restauratori Magrelli e Carbonaro), <ref>Pubblicatapubblicata nel catalogo della Mostra ''Il Palazzo della Farnesina e le sue collezioni'', Roma, Museo dell’Ara Pacis, 20 maggio-3 luglio 2011, Palombi, p. 168</ref>.
Per la Sapienza Università di Roma, negli anni 2019-2020 è consulente tecnico-scientifico del Restauro filologico di liberazione del Vestibolo del Palazzo del Rettorato, opera dell’architetto Marcello Piacentini, nella Città Universitaria di Roma (progetto arch. Williams Troiano) <ref>''[https://www.meer.com/it/64187-la-citta-universitaria-di-roma La città universitaria di Roma. Dalle origini agli ultimi restauri'', in “Meer” 13 dicembre 2020, https://www.meer.com/it/64187-la-citta-universitaria-di-roma]</ref>. Per la stessa Sapienza Università di Roma nel 2023, è progettista, direttore scientifico e consulente artistico del restauro della Sala detta dei Pappagalli in [[Villa Mirafiori, Roma]], sede del Dipartimento di Filosofia <ref>''[https://www.meer.com/it/70773-villa-mirafiori Villa Mirafiori., Residenzaresidenza della moglie di Vittorio Emanuele II'', in “Meer” 14 settembre 2022, https://www.meer.com/it/70773-villa-mirafiori]</ref>.
L’architetto ha inoltre Collaudato per il Ministero della Cultura (denominazione attuale) oltre 500 restauri di beni architettonici, storico artistici e archeologici. Tra questi, a Roma, Chiesa del Gesù, [[Palazzo Barberini]], [[Palazzo Spada]], [[Pantheon]], Palazzo Poli, [[Chiesa di Santa Maria degli Angeli]]. Fuori Roma, [[Villa d’Este did'Este (Tivoli)]], SS. Pietro e Paolo di Pescasseroli, Castello[[Forte diSangallo (Civita Castellana)]], Palazzo Altieri di Oriolo Romano, oltre innumerevoli chiese ed edifici storici in particolare nel Lazio e in Sardegna.
Sia nei restauri architettonici che storico artistici, Luciani applicandoapplica i principi del restauro critico, ha sempre proposto progetti di restauro come “lettura” dell’opera d’arte, da conservare nella forma e stratificazione in cui è arrivata.
 
== Mostre ==
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* {{cita libro|autore1=Roberto Luciani|titolo=''Il Colosseo'', edizione in lingua italiana|anno=1993|editore=De Agostini, Fenice 2000|città=Novara-Milano|ISBN=88-415-0409-9}}
* {{cita libro|autore1=Roberto Luciani|titolo=''San Crisogono,''|anno=1996|editore=De Agostini, Fenice 2000|città=Roma|ISBN=88-7621-144-6}}
* R.{{cita libro|autore1=Roberto Luciani, |titolo=''Monterotondo, luce sull’antica Eretum'', |anno=1996|editore=Fratelli Palombi editori, |città=Roma 1996. |ISBN =88-7621-471-2}}
* R.{{cita libro|autore1=Roberto Luciani (a cura di), |titolo=''Santa Maria Maggiore e Roma'', prefazione Ugo Poletti, Patriarcale Basilica di Santa Maria Maggiore|anno=1996|editore=De Agostini, Palombi editori,Fenice 2000|città=Roma 1996. |ISBN =88-7621-478-X}}
* R.{{cita Luciani,libro|autore1=Roberto O.Luciani|autore2=Giuseppe Zander, P. Zander, |titolo=''Giuseppe Zander architetto'', presentazione di Gaetano Miarelli Mariani, |anno=1997|editore=Fratelli Palombi editori, |città=Roma 1997. |ISBN =88-7621-470-4}}
* R.{{cita libro|autore1=Roberto Luciani (a cura di), |titolo=''Restauro Architettura Centri storici'', Convegno Nazionale, Camera di Commercio di Sassari 26, 27, 28 Maggio 1994, Ordine degli Architetti della Provincia di Sassari,|anno=1997|editore=Fratelli Palombi editori|città=Sassari. 1998}}
* R.{{cita Luciani,libro|autore1=Roberto Luciani|titolo=Roma e cittàCittà del Vaticano, guide|anno=1999|editore=Guide d’Italia De Agostini, |città=Novara 1999, |ISBN =88-415-6555-1}}
* R.{{cita libro|autore1=Roberto Luciani, C. Termini, |titolo=''Basilica di San Sebastiano fuori le mura'', |anno=2000|editore=Pedanesi editore, |città=Roma 2000.}}
* R. Luciani, A. Premoli, ''Cinque strade per cinquecento secoli di storia'', Provincia di Sassari-Assessorato al turismo e alle attività produttive, Monastir (Cagliari), 2000.
* R. Luciani, C. Termini, Basilica di San Sebastiano fuori le mura, Pedanesi editore, Roma 2000