Samassi: differenze tra le versioni
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|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 1 = Sardegna
|Divisione amm grado 2 =
|Amministratore locale =
|Partito = [[lista civica]] di [[centro-sinistra]]
|Data elezione =
|Data istituzione =
|Sottodivisioni =
|Divisioni confinanti = [[Furtei]], [[Sanluri]], [[Serramanna]], [[Serrenti]]
|Targa = VS
|Zona sismica = 4
|Gradi giorno = 1053
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|PIL =
|PIL procapite =
|Mappa = Map of comune of Samassi (province of
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Samassi
}}
'''Samassi''' è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{
== Storia ==
===Preistoria e storia antica===
I primi insediamenti umani a Samassi risalgono al [[neolitico]] recente, intorno al 3500 a.C. Nel suo territorio sono stati rinvenuti reperti risalenti a periodo [[Sardegna prenuragica|prenuragico]] come asce, teste di mazza, fusoliere e oggetti di ossidiana utili alla caccia e alle attività domestiche. Sono tanti infatti i ritrovamenti casuali fatti soprattutto in regione Palaziu appartenenti alla [[cultura di Bonnannaro]] o a quella Monte Claro. Di particolare risonanza fu il ritrovamento, in località Sa Mandara, di due idoli raffiguranti la [[Grande Madre|Dea Madre]], probabilmente appartenenti alla [[cultura di Ozieri]], ora esposti al Museo Archeologico di Cagliari.▼
[[File:Figura antropomorfa (52319205190).jpg|thumb|left|Idolo da Sa Mandara]]
▲I primi insediamenti umani a Samassi risalgono al [[neolitico]]
[[File:Cultura di bonu ighino, neolitico medio, busto frammentario, da samassi, loc. sa mandara.jpg|thumb|Busto da Sa Mandara]]
Di particolare risonanza fu il ritrovamento, in località Sa Mandara, di un idolo raffigurante forse la [[Grande Madre|Dea Madre]] e un busto frammentario di un personaggio maschile, appartenenti alla [[cultura di Bonu Ighinu]], ora esposti al [[Museo archeologico nazionale di Cagliari]].<ref name=Museo>{{Cita web|url=https://museoarcheocagliari.beniculturali.it/museo/esplora-la-collezione/luogo/samassi/|titolo=Samassi|accesso=23 giugno 2023|dataarchivio=23 giugno 2023|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230623084930/https://museoarcheocagliari.beniculturali.it/museo/esplora-la-collezione/luogo/samassi/|urlmorto=sì}}</ref>
La località [[Palamuras]], secondo la tradizione paesana, sarebbe stata sede di un vasto insediamento sui resti di una più antica civiltà prenuragica. In località Stani sono chiaramente visibili sul terreno gli avanzi di un [[nuraghe]], nel quale sono stati rinvenuti un pugnale di rame e una torretta nuragica in arenaria bianca. Altro nuraghe meritevole di attenzione è quello tuttora esistente in località Sa Uga. Sono infatti evidenti due filari di [[arenaria]] sbozzata, nonostante i mezzi agricoli abbiano modificato notevolmente la struttura superficiale del terreno.
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Nelle località Palamuras, Stani, Staineddu, Palatziu, Sa Uga, Santa Maria, Perda Mois sono stati ritrovati numerosi resti di villaggi e [[Sepolcreto|sepolcreti]] che documentano ampiamente il passaggio della [[civiltà romana]]. Samassi quindi diventa in epoca romana una delle comunità rurali del [[Campidano]]; l’intera zona agricola samassese permetteva di acquisire ingenti quantitativi di [[grano]] e [[cereali]].
=== Storia Medievale ===
In periodo [[medievale]], il territorio di Samassi faceva parte della [[Curatorie|curatoria]] di Gippi, nel [[Giudicato di Cagliari]]. Alla caduta del giudicato ([[1258]]) entrò a far parte del dominio pisano, e dal [[1324]] passò sotto il dominio aragonese. Quando gli aragonesi nel [[1355]] tennero a Cagliari il primo parlamento sardo, Samassi vi inviò i propri rappresentanti. Successivamente divenne un feudo. Nel [[1736]] formò con Serrenti un marchesato, e il primo marchese fu Antonio Simon Squinto. Dai Simon la signoria passò ai Ricca di Castelvecchio, ai quali fu riscattato nel [[1839]] con la soppressione del sistema feudale.▼
All'[[Alto medioevo]] è databile una [[necropoli di Samassi|necropoli]] scoperta al di sotto della chiesa di San Geminiano.<ref name=Museo />
▲In periodo basso [[medievale]], il territorio di Samassi faceva parte della [[Curatorie|curatoria]] di Gippi, nel [[Giudicato di Cagliari]]. Alla caduta del giudicato ([[1258]]) entrò a far parte del dominio
===Storia moderna e contemporanea===
Nel [[1736]] formò con Serrenti un marchesato, e il primo marchese fu Antonio Simon Squinto. Dai Simon la signoria passò ai Ricca di Castelvecchio, ai quali fu riscattato nel [[1839]] con la soppressione del sistema feudale.
Fatto storico di particolare importanza è l'inondazione del 17 novembre [[1898]] rimasta nella memoria popolare con la denominazione ''"S'Annu 'e s'unda"'' ("L'anno dell'onda"). L'esondazione arrecò gravissimi danni al paese, ma non provocò alcuna vittima tra gli abitanti. Questo fatto accrebbe la devozione a [[Gemiliano da Cagliari|
=== Simboli ===
▲Fatto storico di particolare importanza è l'inondazione del 17 novembre [[1898]] rimasta nella memoria popolare con la denominazione ''"S'Annu 'e s'unda"'' (L'anno dell'onda). L'esondazione arrecò gravissimi danni al paese, ma non provocò alcuna vittima tra gli abitanti. Questo fatto accrebbe la devozione [[Gemiliano da Cagliari|San Geminiano]] dei samassesi, che in tale data istituirono una festa votiva denominata "Santu Millaneddu".
Lo stemma e il gonfalone del comune di Samassi sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica dell'8 settembre 2000.<ref>{{cita web|url= http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/comuni.detail.html?13888 |titolo= Samassi, decreto 2000-09-08 DPR, concessione di stemma e gonfalone |sito= Archivio Centrale dello Stato |accesso= 21 luglio 2022 }}</ref>
{{citazione|Stemma d'azzurro, alla chiesa di San Gemiliano, d'argento, murata di nero, fondata in punta; al capo di rosso, caricato dalle nove [[Spiga di grano|spighe di grano]] d'oro, impugnate, legate d’azzurro. Ornamenti esteriori da Comune.}}
Il gonfalone è un drappo di bianco.
==Monumenti e luoghi d'interesse==
===Architetture religiose===
Tra i luoghi di interesse del comune vanno citate la chiesa di San Giuseppe Patriarca, la chiesa di Santa Margherita di Antiochia, la chiesa campestre di Sant'Isidoro e Sant'Anna, infine la [[chiesa di San Geminiano (Samassi)|chiesa di San Geminiano]] (nei cui dintorni è stata ritrovata una delle poche [[Necropoli di Samassi|necropoli vandaliche]] della Sardegna), dell'XI secolo e intitolata al santo, la cui festa ricorre il 16 settembre (santu
Da segnalare inoltre la
== Società ==
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=== Eventi ===
====Carnevale samassese====
Tra le manifestazioni locali il Carnevale samassese
I festeggiamenti popolari in occasione del [[Carnevale]] sono a Samassi ben radicati nella tradizione, documentata storicamente sin dalla metà del XIX secolo. Nell’immediato secondo dopoguerra si sviluppa il moderno Carnevale samassese che sin dagli inizi abbinerà alle maschere tradizionali di adulti e ragazzi (''is mascareddas'') e alle fritture dei dolci tradizionali (''parafrittus'' e ''tzippuas''), il corso mascherato che, dai primi semplici carrelli agricoli gremiti di bambini in costume, si imporrà in pochi anni come uno dei principali carnevali in Sardegna anche per la presenza dei grandi carri in cartapesta di 5-6 metri di altezza.
I festeggiamenti, che durano da una settimana a 10 giorni, si concludono per tradizione il giorno di martedì grasso che rappresenta così l’ultimo giorno di festa prima della Quaresima.<ref name=":0">{{Cita web|url=http://www.comune.samassi.ca.it/samassi/zf/index.php/servizi-aggiuntivi/index/index/idtesto/20035|titolo=Comune di Samassi: Eventi culturali|autore=Comune di Samassi
==== Festa di Sant'Antonio Abate ====
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È il culmine dei riti religiosi della [[Settimana santa|Settimana Santa]]. Di chiara tradizione spagnola, la cerimonia ricorda l’incontro tra il Cristo risorto e la Madonna, raffigurati da due simulacri lignei trasportati a spalla dai fedeli. Momento rituale particolarmente suggestivo proprio perché al di là delle connotazioni religiose mette l’accento sulla gioia della madre che ritrova il figlio perduto.
La cerimonia prende il via intorno alle 10:30 con due processioni che percorrono separatamente il paese, ciascuna recante una delle due statue. Alle 11 le due processioni convergono nella piazza principale del paese e si fermano a distanza per alcuni minuti.
La statua della Vergine, che indossa un velo di pizzo nero, viene abbassata per tre volte a rappresentare un inchino. La terza volta il velo nero viene sostituito con uno bianco a rappresentare il passaggio dalla morte alla vita.
È il momento culminante de s’incontru, festeggiato dallo scoppio di una raffica di granate nel cielo. Le due statue vengono allora affiancate e le due processioni riunificate in una sola, che si avvia lentamente in direzione della Chiesa Parrocchiale dove la festa si concluderà con la Messa Pasquale.<ref name=":1">{{Cita web|url=http://www.comune.samassi.ca.it/samassi/zf/index.php/servizi-aggiuntivi/index/index/idtesto/20035|titolo=Comune di Samassi: Feste religiose|autore=Comune di Samassi
==== Sagra del carciofo ====
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==== Festa di Sant'Isidoro ====
Il primo sabato e la prima domenica dopo il 15 maggio, nell'oasi di Sant'Isidoro, si celebra la festa di [[Isidoro di Siviglia|Sant'Isidoro]] patrono degli [[Agricoltore|agricoltori]]. È la festa degli agricoltori, che sfilavano per le vie del paese in processione
==== Festa di Santa Margherita ====
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==== La festa di San Geminiano "sa festa manna" ====
[[Gemiliano da Cagliari|San Geminiano]]
* Due domeniche dopo la Pasqua, col nome di ''Santu Millaneddu de su Beranu''
* Il 16 settembre, per la celebrazione patronale, che prevede quattro giorni di festa (dal 14 al 17, la festa dei riti religiosi inizia l'8 è dura 10 giorni). Dall'8 fino al 16 si celebrano le novene in onore del santo, con le varie messe ed il santo rosario tutti i giorni. Il 14 una processione si snoda nel paese, dalla parrocchia fino all'antica chiesetta portando in processione le reliquie del santo. Il 15 viene portato in processione il santo dalla chiesetta verso la parrocchia salutato da ''is arrepicus'' dalle millenarie campane e da ''is fuettus'', e, per un giorno il rione San Geminiano rimane “orfano” del suo santo. Il 16 è il culmine della festa, il rione San Geminiano si sveglia di buon mattino per addobbare con bandierine, tappeti antichi e fiori tutta la piazza, le stradine e la secolare chiesetta.
{{Doppia immagine verticale|destra|Samassi - Costume tradizionale (09).JPG |Samassi - Costume tradizionale (13).JPG|250|Costume tradizionale}}
La sera, il santo parte dalla parrocchia salutato dal suono delle campane, passando per le vie del paese e non può mancare il passaggio vicino al fiume Mannu per proseguire verso la chiesetta. Arrivati alla chiesetta il santo viene accolto dalle antiche campane che suonano a festa, dai fuochi artificiali, da un tappeto di fiori ''sa ramadura'' in tutta la piazza, dagli abitanti del rione, dal tutto il paese, dai gruppi folk e dalla banda musicale. È così che il rione si rianima con il ritorno del suo santo che rimane nella sua chiesa per 365 giorni l'anno
* Il 17 novembre con il nome di ''Santu Millaneddu de s'ann' è s'unda''
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|Nome = Enrico Pusceddu
|Inizio = 11 giugno 2017
|Fine =
|Partito = [[lista civica]] "Samassi Cambi@ 2.0"
|Note = <ref name="17-">{{Cita web|titolo=Comunali 11/06/2017|url=http://elezionistorico.interno.gov.it/index.php?back=yes&tpel=G&dtel=11/06/2017&tpa=I&tpe=C&ms=S&es3=N&ne3=1110590&levsut3=3&lev3=590&lev2=111&ne2=111&es2=S&levsut2=2&lev1=20&ne1=20&es1=S&levsut1=1&lev0=0&es0=S&levsut0=0&unipro=uni|editore=[[Ministero dell'interno]]|accesso=24 novembre 2017}}</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|Nome = Maria Beatrice Muscas
|Inizio = 13 giugno 2022
|Fine = in carica
|Partito = [[lista civica]] "Si amo Samassi - [[Centrosinistra]]"
|Note = <ref name="22-">{{Cita web|titolo=Comunali 13/06/2022|url=https://elezioni.interno.gov.it/comunali/scrutini/20220612/scrutiniGI201110590|editore=[[Ministero dell'interno]]|accesso=13 giugno 2022|urlmorto=sì}}</ref>
}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
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=== Calcio ===
La principale squadra di calcio della città è stata l{{'}}''U.S.D. Samassi 1968 Calcio'' che arrivò a militare nel campionato sardo di [[Eccellenza (calcio)|Eccellenza]], discioltasi nel 2019
=== Atletica leggera ===
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==Bibliografia==
* {{cita libro|1=|2=|3=Dizionario storico-geografico dei Comuni della Sardegna, 4 (O-S)|4=2006|5=Carlo Delfino editore|6=Sassari|curatore=[[Manlio Brigaglia]], Salvatore Tola|url=http://www.sardegnadigitallibrary.it/index.php?xsl=626&s=17&v=9&c=4463&id=589103|isbn=88-7138-430-X|accesso=10 dicembre 2012|dataarchivio=6 novembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141106055321/http://www.sardegnadigitallibrary.it/index.php?xsl=626&s=17&v=9&c=4463&id=589103|urlmorto=sì}}
* {{cita libro|1=|2=|3=Grande Enciclopedia della Sardegna|4=2007|5=Newton&ComptonEditori|6=Sassari|curatore=Francesco Floris|url=http://www.sardegnacultura.it/j/v/321?s=7&v=9&c=2475&c1=28430&o=1&na=1&n=10|accesso=10 dicembre 2012|dataarchivio=11 giugno 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120611055129/http://www.sardegnacultura.it/j/v/321?s=7&v=9&c=2475&c1=28430&o=1&na=1&n=10|urlmorto=sì}}
==Voci correlate==
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* {{cita web|http://www.terra-cruda.org/sardegna/samassi.php.htm|Sito dell'Associazione Italiana della Terra Cruda di cui Samassi è membro}}
{{Comuni della provincia del
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Sardegna}}
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