Walter Model: differenze tra le versioni

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{{F|militari tedeschi|giugno 2014|Nella voce non vengono citate adeguate fonti relative alle molte notizie riportate|arg2=seconda guerra mondiale}}
{{Infobox militare
|Nome = Otto Moritz Walter Model
|Immagine =Heinz Guderian with Walter Model on the front - Crop.jpg
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|Data_di_nascita = 24 gennaio 1891
|Nato_a = [[Genthin]]
|Data_di_morte = 21 aprile 1945<br>(54 anni)
|Morto_a = [[Duisburg]]
|Cause_della_morte = [[Suicidio]]
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|Religione =
|Nazione_servita = {{bandiera|DEU 1871-1918}} [[Impero tedesco]]<br />{{bandiera|DEU 1918-1933}} [[Repubblica di Weimar]]<br />{{bandiera|DEU 1933-1945}} [[Germania nazista]]
|Forza_armata = {{simbolo|Kaiserstandarte.svg}} [[Deutsches Heer (1871-1919)|Deutsches Heer]]<br />{{simbolo|Flag of Weimar Republic (war).svg}} [[Reichswehr]]<br />{{simbolo|WarHEER Ensign of Germany (19381935-1945).svg|21}} [[Wehrmacht]]
|Arma = [[Heer (Wehrmacht)|Heer]]
|Corpo =
|Specialità =
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|Guerre = [[Prima guerra mondiale]]<br />[[Seconda guerra mondiale]]
|Campagne = [[Campagna di Polonia]]<br />[[Campagna di Francia]]<br />[[Operazione Barbarossa]]<br />[[Fronte orientale (1941-1945)|Fronte orientale]]<br />[[Operazione Bagration]]<br />[[Sbarco in Normandia]]<br />[[Offensiva delle Ardenne]]<br />[[Invasione alleata della Germania]]
|Battaglie = [[Battaglia di Kiev (1941)|Battaglia di Kiev]]<br/>[[Battaglia di Mosca]]<br />[[Battaglia di Ržev]]<br />[[Battaglia di Kursk]]<br />[[Operazione Kutuzov|Battaglia di Orël]]<br/>[[Battaglia di Narva (1944)|Battaglia di Narva]]<br />[[Battaglia di Kamenec-Podol'skij]]<br />[[Battaglia di Radzymin-Wolomin]]<br/>[[Sacca di Falaise]]<br/>[[Operazione Market Garden|Battaglia di Arnhem]]<br/>[[Battaglia della Foresta di Hürtgen]]<br />[[Sacca della Ruhr]]
|Comandante_di = [[3. Panzer-Division (Wehrmacht)|3. Panzer-Division]]<br />[[XXXXI. Panzer KorpsPanzerkorps]]<br />[[9. Armee (Wehrmacht)|9. Armee]]<br />[[Heeresgruppe Nord]]<br />[[Heeresgruppe Nordukraine]]<br />[[Heeresgruppe Mitte]]<br />[[Heeresgruppe B]]<br />[[Oberbefehlshaber West]]
|Decorazioni = [[Croce di Ferro|Cavaliere della Croce di Ferro con Fronde di Quercia, Spade e Diamanti]]<br />[[Croce di Ferro|Croce di Ferro di I classe]]
|Studi_militari =
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=== La prima guerra mondiale ===
Nato nel 1891 a [[Genthin]] in [[Sassonia]], Model proveniva da una famiglia della piccola borghesia [[Luteranesimo|luterana]]. Non apparteneva quindi a quell'aristocrazia militare che aveva per anni costituito il nerbo dello [[Stato maggiore generale tedesco|Stato maggiore prussiano]]. Nel 1908 entrò nell'accademia militare (''Kriegsschule'') di [[Nysa|Neisse]]. In quel contesto, Model si distinse come uno dei cadetti più brillanti del suo corso, ottenendo la promozione al grado di ''Leutnant'' (tenentesottotenente).
 
Nel 1910 fu assegnato al 6º Battaglione brandeburghese del 52º Reggimento di fanteria, dove ricoprì gli incarichi di aiutante di battaglione e poi di aiutante di reggimento. Con quest'unità prese parte alla [[prima guerra mondiale]] sul [[Fronte occidentale (1914-1918)|fronte occidentale]], partecipando alle prime fasi della [[Battaglia di Verdun]]. I suoi meriti sul campo lo portarono, nel 1916, ad essere destinato al corso accelerato per ufficiali di Stato maggiore, e a ricoprire vari incarichi di Stato maggiore a livello di brigata, oltre che a una breve missione nell'[[Impero ottomano]], alleato della Germania durante la Grande Guerra. In Turchia fu insignito, per il suo aiuto alle truppe ottomane, della [[Stella di Gallipoli|Stella di Gallipoli o Mezzaluna di Ferro]] dal sultano [[Mehmet V]].
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=== Il primo dopoguerra ===
Alla fine del conflitto Model godeva della fama di essere uno dei più capaci e promettenti giovani ufficiali tedeschi; questo gli consentì di diventare uno dei 4.000 ufficiali del ricostituito esercito della [[Repubblica di Weimar]] (''[[Reichswehr]]''). In quegli anni, Model ricoprì vari incarichi di Stato maggiore e di reparto: nell'ottobre 1925 ricevette il comando della 9ª Compagnia dell'8º Reggimento di fanteria, mentre nel 1928 fu assegnato allo Stato maggiore della 3ª Divisione di fanteria. Promosso ''Major'' (maggiore) nel 1929, fu trasferito a [[Berlino]], presso lo Stato maggiore generale, dove assunse la direzione della sezione 4 del Ufficio addestramento (''Truppenamt'') della ''[[Reichswehr]]''.
 
Nel 1933, con il grado di ''Oberstleutnant'' (tenente colonnello) tornò ad un incarico operativo, quale comandante di battaglione presso il 2º Reggimento di fanteria, del quale assunse il comando l'anno seguente. Fra il 1935 e il 1938 fu nuovamente a [[Berlino]], come capo della sezione 8 dello Stato maggiore generale, prima di essere trasferito, nel novembre del 1938 al IV Corpo d'armata come capo di Stato maggiore. Le esperienze realizzate nel primo dopoguerra presso lo Stato maggiore generale e presso le unità di élite cui fu assegnato, portarono Model ad essere uno dei più entusiasti sostenitori della necessità di ammodernamento dell'esercito tedesco, intuendo la centralità delle nuove armi nella guerra moderna. Il 1º maggio 1939, alla vigilia dello scoppio della [[Secondaseconda guerra mondiale]], fu promosso ''Generalmajor'' (maggiore generale).
 
=== La seconda guerra mondiale ===
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==== La campagna di Russia ====
Alla testa della 3. Panzer-Division, Model prese parte all'[[operazione Barbarossa]] sin dalle prime fasi, guidando l'avanzata tedesca in [[Ucraina]] e svolgendo un ruolo decisivo nell'[[Battaglia di Kiev (1941)|accerchiamento di Kiev]]. Durante il periodo passato al comando di quest'unità, Model iniziò a sperimentare un programma di addestramento speciale che prevedeva la formazione di gruppi combattenti provenienti da diverse specialità: fanteria, artiglieriartiglieria, mezzi corazzati ede altro. In questo modo Model anticipò di alcuni mesi la prassi dell'[[Heer (Wehrmacht)|esercito tedesco]] di costituire regolarmente [[Kampfgruppe|gruppi di combattimento combinati]], confermando la sua fama di innovatore.
 
Promosso ''General der Panzertruppen'', fu trasferito, nell'ottobre 1941, presso il 41º ''Panzerkorps'' dove si mise in evidenza per la sua abilità tattica, specialmente nelle manovre difensive. Fu principalmente merito suo, infatti, se la controffensiva sovietica dell'inverno 1941 (seguita al fallimento dell'[[operazione Tifone]]) non si trasformò in una disfatta, salvando così le sue truppe dall'accerchiamento sovietico.
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Una volta risolta l'emergenza, Model, organizzò la difesa del fronte facendo ricorso sia a tattiche militari convenzionali, sia a innovazioni da lui studiate negli anni precedenti. Questi erano i principi fondamentali su cui si basò la famosa difesa di Model:
* un moderno sistema di [[intelligence]] militare, basato su ricognizioni e fonti provenienti dalle prime linee e non su rapporti preparati da analisti nelle retrovie;
* linee difensive continue, indipendentemente da quanto sottili fossero sottili;
* divisione delle unità di riserva in piccoli gruppi, così da poter più prontamente intervenire per tappare ogni possibile sfondamento;
* controllo dei battaglioni di artiglieria attribuito ai comandi di divisione o di corpo d'armata, così che potessero meglio stabilire come impiegarli.
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Le posizioni tedesche sul Reno, dunque, erano destinate a crollare, liberando agli Alleati la via per la conquista del [[bacino della Ruhr]], centro fondamentale per l'industria bellica tedesca. Quando agli inizi di aprile del 1945 l'Heeresgruppe B, sotto il comando di Model, venne circondato dalle forze Alleate nella cosiddetta [[sacca della Ruhr]], Model dapprima ordinò un'accanita resistenza, respingendo diverse proposte di capitolazione; poi, resosi conto della disperata situazione, ordinò ai suoi uomini di cessare i combattimenti nella sacca della Ruhr e sciolse il gruppo di armate. Oltre 300.000 soldati e 30 generali tedeschi furono così fatti prigionieri degli Alleati.
 
Prima di arrendersi, Model chiese al suo Capo di stato maggiore: "''Secondo leiLei abbiamo fatto tutto il possibile per giustificare il nostro comportamento agli occhi della storia? C'è dell'altro da fare?''". Poi dopo un breve momento di silenzio aggiunse: "''In passato i condottieri si avvelenavano''". Il 21 aprile 1945 seguì il loro esempio, sparandosi un colpo alla testa in un bosco; il suicidio risparmiò al feldmaresciallo tedesco un processo per [[crimini di guerra]], richiesto con decisione da parte dei sovietici, che lo avrebbe condotto a una sicura condanna a morte. Model fu seppellito nella Ruhr, nello stesso luogo dove si era suicidato. Nel 1955 suo figlio Hansgeorg Model, divenuto alto ufficiale della [[Bundeswehr]], riesumò il cadavere del padre, dandogli sepoltura in un cimitero militare tedesco.
 
Tutti i generali che avevano servito agli ordini di Model resero onore alle sue qualità di comandante, anche se spesso, a causa dei suoi modi bruschi, ebbe scontri violenti sia con i superiori che con i suoi subordinati. Disse di lui il generale [[Hasso von Manteuffel]]: "''Model era un tattico eccellente, migliore nella difesa che nell'attacco. Aveva una particolare abilità nel giudicare quel che la truppa poteva fare e quel che non poteva fare. Le sue maniere erano invise e i suoi metodi non sempre accettabili nell'ambiente più elevato dell'esercito tedesco; ma a Hitler andavano a genio le une e gli altri. Model teneva testa a Hitler come quasi nessun altro ardiva fare''"<ref>[[Basil Liddell Hart]], Storia di una sconfitta, BUR, 2002</ref>.
 
== I rapporti con Hitler e il nazismo ==
Seppur non svolgendo mai direttamente attività politica, Model è stato spesso indicato come un fervente [[nazionalsocialista]]. Ciò sia per i ripetuti atti di fede che fecemanifestò verso il [[Führer]] e la sua politica, sia per le responsabilità che ebbe nel tacere dellesulle atrocità compiute contro i civili dalle [[SS]] nei settori sotto il suo comando. Fallito l'[[Attentato a Hitler del 20 luglio 1944|attentato alla vita di Hitler]] del 20 luglio [[1944]], Model era stato il primo ufficiale a riproclamare la sua fede nel [[Führer]] e a mandargli un telegramma che tale fede riaffermava; tali rassicurazioni rafforzarono le convinzioni di [[Hitler]] nelle capacità del suo generale. Tuttavia il rapporto di Model col suo [[Führer]] non fu di assoluto servilismo e sottomissione: egli infatti non solo seppe tenere testa a [[Hitler]] durante le riunioni ufficiali, ma talvolta non tenne conto nemmeno dei suoi ordini militari, agendo spesso secondo il proprio giudizio.
 
== Onorificenze ==
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==Bibliografia==
* {{Cita libro|autore=Paul Adair |lingua=en |titolo=Hitler's Greatest Defeat |url=https://archive.org/details/hitlersgreatestd0000adai_q4x8 |sous-titrecapitolo=The Collapse of Army Group Centre, June 1944 |editore=London: Arms & Armour Press |anno=1994 |isbn=978-1-85409-232-8}}
* {{Cita libro|autore=Christian Baechler |titolo=Guerre et extermination à l'Est |sous-titrecapitolo=Hitler et la conquête de l'espace vital. 1933-1945 |editore=Tallandier |città=Paris |anno=2012 |isbn=978-2-84734-906-1 |plume=oui}}
* {{Cita libro|autore=Florian Berger |lingua=de |titolo=Mit Eichenlaub und Schwertern. Die höchstdekorierten Soldaten des Zweiten Weltkrieges |editore=Selbstverlag Florian Berger |anno=2000 |isbn=978-3-9501307-0-6 |p=415}}
* {{Cita libro|autore1=Hansgeorg Model |autore2=Dermot Bradley |titolo=Generalfeldmarschall Walter Model (1891-1945) Dokumentation eines Soldatenlebens |editore=Biblio Verlag |città=Osnabrück |anno=1991 |isbn=3-7648-1785-2 |isbn2=978-3764817855 }}
* {{Cita libro|autore=[[Paul Carell]] |lingua=en |titolo=Hitler Moves East, 1941-43 |editore=New York, NY: Bantam |anno=1966 }}
* {{Cita libro |cid=Center of Military History1986 |lingua=en |titolo=Military Improvisations During the Russian Campaign |editore=[[United States Army Center of Military History]] |città=Washington, DC |anno=1986 |url=http://www.history.army.mil/books/wwii/milimprov/fm.htm |accesso=12 luglio 2007 |dataarchivio=12 settembre 2010 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100912061009/http://www.history.army.mil/books/wwii/milimprov/fm.htm |urlmorto=sì }}
* {{Cita libro|autore=[[Alan Clark]] |lingua=en |titolo=Barbarossa |sous-titrecapitolo=the Russian-German Conflict 1941-45 |editore=London: Wiedenfeld and Nicolson |anno=1995 |isbn=978-0-297-81429-0 }}
* {{Cita libro|autore=[[Carlo D'Este]] |lingua=en |titolo=Hitler's Generals |anno=1989 |isbn=978-1-85799-285-4 }}
* {{Cita libro|autore=[[Walther-Peer Fellgiebel]] |lingua=de |titolo=Die Träger des Ritterkreuzes des Eisernen Kreuzes 1939-1945 |editore=Podzun-Pallas |città=Friedburg, Germany |anno=2000 |isbn=978-3-7909-0284-6 }}
* {{Cita libro|autore=[[David Glantz]] |lingua=en |titolo=Zhukov's Greatest Defeat |sous-titreurl=https://archive.org/details/zhukovsgreatestd0000glan_t8w0 |capitolo=the Red Army's Epic Disaster in Operation Mars, 1942 |editore=Lawrence, KS: University Press of Kansas |anno=1999 |isbn=978-0-7006-0944-4 }}
* {{Cita libro|autore1=David Glantz |autore2=J. M. House |lingua=en |titolo=The Battle of Kursk |url=https://archive.org/details/battleofkursk0000glan |editore=Lawrence, KS: University Press of Kansas |anno=1999 |isbn=978-0-7006-0978-9 }}
* {{Cita libro|autore=[[Max Hastings]]|lingua=en|titolo=Overlord: D-Day and the Battle for Normandy 1944 |editore=London: Pan McMillan |anno=1984 |isbn=978-0-333-59151-2 }}
* {{Cita libro|autore=[[Ian Kershaw]] |titolo=La Fin |sous-titrecapitolo=Allemagne, 1944-1945 |città=Paris |editore=Seuil |anno=2012 |ppp=665 |isbn=978-2-02-080301-4 |plume=oui}}
* {{Cita libro|autore=Franz Kurowski |lingua=en |titolo=Operation « Zitadelle » July 1943 |sous-titrecapitolo=the Decisive Battle of World War II |editore=Winnipeg, Man: J J Fedorowicz |anno=2003 |isbn=978-0-921991-63-2 }}
* {{Cita libro|autore=[[Jean Lopez]] |titolo=Opération Bagration |sous-titrecapitolo=la revanche de Staline (1944) |editore=Economica |città=Paris |anno=2014 |ppp=409 |isbn=978-2-7178-6675-9 |plume=oui}}
* {{Cita libro|autore=Charles B. MacDonald |lingua=en |titolo=The Battle of the Huertgen Forest |editore=Philadelphia, PA: Lippincott |anno=1963 }}
* {{Cita libro|autore=[[Friedrich Wilhelm von Mellenthin|Friedrich von Mellenthin]] |lingua=en |titolo=German Generals of World War II |sous-titreurl=https://archive.org/details/germangeneralsof0000mell |capitolo=As I Saw Them |editore=Norman, OK: University of Oklahoma Press |anno=1977 |isbn=978-0-8061-1406-4 }}
* {{Cita libro|autore=Samuel W. Mitcham |lingua=en |titolo=Crumbling Empire |url=https://archive.org/details/crumblingempireg00mitc |sous-titrecapitolo=the German Defeat in the East, 1944 |editore=Westport, CT: Praeger |anno=2001 |isbn=978-0-275-96856-4 }}
* {{Cita libro|autore=Samuel W. Mitcham |lingua=en |titolo=Panzers in Winter |sous-titreurl=https://archive.org/details/panzersinwinterh0000mitc |capitolo=Hitler's Army and the Battle of the Bulge |editore=Westport, CT: Praeger |anno=2006 |isbn=978-0-275-97115-1 }}
* {{Cita libro|autore=Steven H. Newton |lingua=en |titolo=Kursk: the German View |url=https://archive.org/details/kurskgermanviewe0000unse |editore=Cambridge, MA: Da Capo |anno=2002 |isbn=978-0-306-81150-0 }}
* {{Cita libro|autore=Steven H. Newton |lingua=en |titolo=Hitler's Commander: Field Marshal Walter Model - Hitler's Favorite General |url=https://archive.org/details/hitlerscommander0000newt |editore=Cambridge, MA: Da Capo |anno=2006 |isbn=978-0-306-81399-3 }}
* {{Cita libro|autore=Danny S. Parker |lingua=en |titolo=The Battle of the Bulge, the German View: perspectives from Hitler's High Command |url=https://archive.org/details/battleofbulgeger0000unse |editore=London: Greenhill |anno=1999 |isbn=978-1-85367-354-2 }}
* {{Cita libro|autore=Veit Scherzer |lingua=de |titolo=Die Ritterkreuzträger 1939-1945 Die Inhaber des Ritterkreuzes des Eisernen Kreuzes 1939 von Heer, Luftwaffe, Kriegsmarine, Waffen-SS, Volkssturm sowie mit Deutschland verbündeter Streitkräfte nach den Unterlagen des Bundesarchives |editore=Scherzers Miltaer-Verlag |città=Jena, Germany |anno=2007 |isbn=978-3-938845-17-2 }}
* {{Cita libro|autore=Albert Seaton |lingua=en |titolo=The Battle for Moscow |editore=New York, NY: Stein and Day |anno=1971 |isbn=978-0-8128-1364-7 }}
* {{Cita libro|autore=[[Hans Speidel]] |lingua=en |titolo=Invasion 1944: Rommel and the Normandy Campaign |url=https://archive.org/details/invasion1944romm0000hans |editore=Chicago, IL: Regnery |anno=1950 }}
* {{Cita libro|autore=Marcel Stein |lingua=de |titolo=Generalfeldmarschall Walter Model Legende und Wirklichkeit |editore=Biblio Verlag |anno=2001 |isbn=978-3-7648-2312-2 }}
* {{Cita libro|autore=John Toland |lingua=en |titolo=The Last 100 Days |url=https://archive.org/details/last100days0000tola |editore=New York, NY: Random House |anno=1966 }}
* {{Cita libro|autore=Charles Whiting |lingua=en |titolo=The battle of Hurtgen Forest: the Untold Story of a Disastrous Campaign |url=https://archive.org/details/battleofhurtgenf0000whit |editore=New York, NY: Orion |anno=1989 |isbn=978-0-517-56675-6 }}
* {{Cita libro|autore={{Lien|languelingua=en|tradtraduttore=Steven Zaloga|fr=Steven Zaloga}} |lingua=en |titolo=Bagration 1944: the Destruction of Army Group Centre |editore=London: Osprey |anno=1996 |isbn=978-1-85532-478-7 }}
* {{Cita libro|autore1=Niklas Zetterling |autore2=A. Frankson |lingua=en |titolo=Kursk 1943: a Statistical Analysis |editore=London: Cass |anno=2000 |isbn=978-0-7146-8103-0 }}
* {{Cita libro|autore=Earl F. Ziemke |lingua=en |titolo=Stalingrad to Berlin: the German Defeat in the East |editore=New York, NY: Dorset |anno=1986 |isbn=978-0-88029-059-3 }}
Riga 333:
|successivo = Incarico abolito
}}
 
{{FMTedeschi}}
{{Croce di Cavaliere con Diamanti}}