Bolivia: differenze tra le versioni
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| motto = {{es}}La unión es la fuerza.<br />{{it}}L'unione fa la forza.
| lingua = [[Lingua spagnola|Spagnolo]], [[Lingua aymara|Aymara]], [[Lingua guaraní|Guaraní]], [[Lingue quechua|quechua/kichwa/runasimi]] e tutte le lingue native<ref>{{cita testo|url=http://www.presidencia.gob.bo/documentos/publicaciones/constitucion.pdf|titolo=Costituzione boliviana|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171024044028/http://www.presidencia.gob.bo/documentos/publicaciones/constitucion.pdf }} - L'art. 5 della Costituzione riconosce come lingue ufficiali lo spagnolo e tutti gli idiomi di tutte le nazioni e popoli originari. Lo stesso articolo elenca questi idiomi: [[Lingua aymara|aymara]], araona, baure, bésiro, canichana, cavineño, cayubaba, chácobo, chimán, ese ejja, [[Lingua guaraní|guaraní]], guarasu'we, guarayu, itonama, leco, machajuyai-kallawaya, machineri, maropa, mojeñotrinitario, mojeño-ignaciano, moré, mosetén, movima, pacawara, puquina, [[Lingua quechua|quechua]], sirionó, tacana, tapiete, toromona, uru-chipaya, weenhayek, yaminawa, yuki, yuracaré e zamuco.</ref>
| capitale = {{simbolo|Escudo de sucre.JPG}} [[Sucre]]<br/><small>capitale costituzionale e giudiziaria<
| capitaleAbitanti =
| capitaleAbitantiAnno =
| governo = [[Repubblica presidenziale]]
| presidente = [[Luis Arce]]
| elenco capi di stato = [[Presidenti della Bolivia|Presidente]]
| indipendenza = Dalla [[Restaurazione spagnola|Spagna]], il 6 agosto [[1825]]
| ingressoONU = 14 novembre [[1945]] <sup>1</sup>
| superficieTotale = 1.098.581
| superficieOrdine = 28
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| stato precedente = {{simbolo|Flag of the Peru-Bolivian Confederation.svg}} [[Confederazione Perù-Bolivia]]
}}
La '''Bolivia''', ufficialmente '''Stato Plurinazionale della Bolivia''' ({{Spagnolo|Estado Plurinacional de Bolivia}}; {{quechua|Puliwya Achka Aylluska Mamallaqta}}; {{aimara|Wuliwya Walja Ayllunakana Marka}}; {{guaranì|Tetã Hetate'ýigua Mborívia}}), è uno [[Stato]] dell'[[America meridionale]], situato nel centro del [[
A livello economico la Bolivia all'inizio del XXI secolo è uno Stato a medio reddito; dall'elezione di [[Evo Morales]] come [[Presidenti della Bolivia|presidente della Repubblica]], l'economia del Paese andino è nettamente cresciuta con tassi di crescita in media del 5% (una delle più alte della regione) e con una riduzione della povertà dal 38% al 18%<ref>{{Cita web |url=http://www.cepr.net/index.php/publications/reports/bolivian-economy-during-morales-administration/ |titolo=Bolivia: The Economy During the Morales Administration {{!}} Reports {{!}} Publications {{!}} The Center for Economic and Policy Research<!-- Titolo generato automaticamente --> |accesso=12 dicembre 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20101112060441/http://www.cepr.net/index.php/publications/reports/bolivian-economy-during-morales-administration |urlmorto=no }}</ref><ref>{{cita web |url=http://www.informarexresistere.fr/2014/12/06/successi-economici-e-sociali-nella-bolivia-di-evo-morales/ |titolo=Copia archiviata |accesso=12 dicembre 2014 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141213020326/http://www.informarexresistere.fr/2014/12/06/successi-economici-e-sociali-nella-bolivia-di-evo-morales/ }}</ref>.
== Storia ==
{{
=== Storia precolombiana ===
Questa parte del continente americano è abitata da circa 15.000-20.000 anni. Nelle regioni andine dell'attuale Bolivia fiorirono numerose culture di cui la più importante è forse quella [[Tiahuanaco]], che si sviluppò tra il II secolo a.C. e il XIII secolo nella parte meridionale del [[Titicaca|lago Titicaca]].
Molto più recente il dominio [[Inca]], che data il XV secolo, il cui [[Impero Inca|impero]] venne sottomesso dalla conquista spagnola di [[Francisco Pizarro]] anche grazie alle lotte
Nella zona dei bassopiani tropicali, in epoche anteriori alla cultura Tiahuanaco, si svilupparono complesse organizzazioni umane che crearono e controllarono estese opere di ingegneria idraulica, nelle [[Savana|savane]] e [[Foresta|foreste]] dell'attuale regione del [[Dipartimento di Beni|Beni]]. La [[cultura delle Lomas]] di [[Moxos]] e [[Baures]] permise per quasi 3 000 anni l'esistenza di una densa popolazione che riuscì a convivere con le periodiche inondazioni di imponenti affluenti del [[Rio delle Amazzoni]], come il [[Mamoré (fiume)|Mamoré]], [[Beni (fiume)|Beni]] e [[Iténez]].
=== Colonizzazione spagnola ===
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La conquista dell'[[Impero Inca]] da parte di [[Francisco Pizarro]] aprì la strada alla sottomissione della Bolivia nel 1535 e alla creazione della [[Real Audiencia de Charcas]], parte del [[Vicereame del Perù]], che comprendeva tutto ciò che è attualmente in territorio boliviano. La distinzione dal Perù avvenne perché, per ordine di [[Carlo V]], nel 1534 furono assegnate 260 [[Lega (unità di misura)|leghe]] a Pizzarro che andavano da [[Tumbes]] a sud, e altre 200 leghe a [[Diego de Almagro]] a sud di queste. [[Juan de Saavedra]] che agli ordini di Almagro arrivò nel 1535 dalle parti del [[Titicaca]], fondando prima [[Paria (Bolivia)|Paria]] e l'anno dopo [[Tupiza]]. [[Gonzalo Pizarro]] guidò una spedizione nell'[[Altiplano]], mentre [[Pedro de Anzures]] fondò ''ciudad de la Plata de la Nueva Toledo'', l'attuale [[Sucre]].
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=== Dalle ribellioni all'indipendenza ===
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L'indipendenza dell'[[Alto Perù]], nome dato a quel tempo al territorio dell'attuale Bolivia, dipese indirettamente anche dall'indipendenza dagli spagnoli del Vicereame del Río de la Plata. Per contenere l'avanzata da sud degli indipendentisti delle [[Province Unite del Río de la Plata]], il viceré del Perù, [[José Fernando de Abascal]], con un decreto ripristinò provvisoriamente la dipendenza della Real Audiencia di Charcas al Vicereame del Perù, e vi dispiegò un potente esercito.
Tra il 1810 e il 1826, l'Alto Perù fu teatro di infiniti combattimenti e battaglie tra i realisti peruviani e alto-peruviani e patrioti argentini
Simón Bolívar fu il primo presidente della Bolivia, anche se dopo pochi mesi nominò proprio Sucre come presidente del neo Stato andino, carica che mantenne fino al 1828, quando dissidi politici e una serie di rivolte interne lo convinsero a rinunciare all'incarico presidenziale.
=== Storia della Repubblica ===
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[[File:Map Bolivia territorial loss-en.svg|
==== Le guerre di confine ====
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==== Storia contemporanea ====
[[File:Hugo Banzer Suarez, General, Presidente da Bolívia..tif|min|sinistra|
▲[[File:Hugo Banzer Suarez, General, Presidente da Bolívia..tif|sinistra|miniatura|Nel 1971 Hugo Banzer Suárez, sostenuto dalla CIA, espulse con la forza il presidente Torres in un colpo di Stato|257x257px]]
L'[[Movimento Nazionalista Rivoluzionario|MNR]] restò al governo, con importanti successi elettorali, fino al 1964, quando un colpo di Stato militare portò alla presidenza il generale [[René Barrientos Ortuño]]; fu durante il suo governo che si sviluppò la [[Guerriglia del Ñancahuazú]] organizzata dal [[Ernesto Guevara|Che]] nel Dipartimento di Santa Cruz. Fu lui a dare l'ordine di assassinare [[Ernesto Guevara|Ernesto "Che" Guevara]] il 9 ottobre 1967. Barrientos morì l'anno dopo in un misterioso incidente aereo. Furono periodi di colpi di Stato militari<ref>Charles D. Corbett, ''Military Institutional Development and Sociopolitical Change: The Bolivian Case'', Journal of Interamerican Studies and World Affairs, Vol. 14, No. 4, ''Special Issue: Military and Reform Governments in Latin America'' (Nov., 1972), pp. 399-435.</ref>, anche qualcuno di sinistra. In quegli anni, la Bolivia partecipò al piano continentale di repressione e assassinio degli oppositori politici denominato ''[[Operazione Condor|Plan Condor]]'', assieme a [[Cile]], [[Argentina]], [[Brasile]], [[Paraguay]], [[Perù]] e [[Uruguay]]. Al generale [[Hugo Banzer Suárez]] succedette [[Luis García Meza Tejada]], che instaurò l'epoca della narco-dittatura, in cui la [[cocaina]] e il narcotraffico diventarono strumento di pianificazione economica dello Stato. A sorreggere il potere di Meza e del suo ministro dell'interno, [[Arce Gomez]], furono anche squadre di neonazisti e neofascisti italiani (tra i quali il terrorista [[Stefano Delle Chiaie (politico)|Stefano Delle Chiaie]] e [[Pierluigi Pagliai]])<ref>{{Cita web|url=https://spazio70.com/estero/esfiltrati-italiani/breve-storia-di-pierluigi-pagliai-il-puttino/|titolo=Breve storia di Pierluigi Pagliai, il «Puttino»|autore=Redazione Spazio70|sito=Spazio70|lingua=it-IT|accesso=2024-01-15}}</ref>.
Con il governo democratico di [[Hernán Siles Zuazo|Siles Zuazo]] (1982-1985) si aprì il periodo di stabilità politica che dura tutt'oggi. La grave crisi economica durante questo primo governo, con un'inflazione a vari zeri, portò a una nuova presidenza del [[Movimento Nazionale Rivoluzionario|MNR]] con [[Víctor Paz Estenssoro]] (1985-1989) che risanò l'economia al prezzo di gravi disagi sociali. La politica economica strutturata dall'MNR, definita neoliberale, proseguì con la presidenza di [[Jaime Paz Zamora|Paz Zamora]], del [[Movimento della Sinistra Rivoluzionaria (Bolivia)|Movimento della Sinistra Rivoluzionaria]] (''Movimiento de Izquierda Revolucionaria'' o MIR), appoggiato dal partito dell'ex dittatore [[Hugo Banzer|Banzer]].
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Nel 2002 è stato rieletto alla presidenza Sánchez de Lozada. Nel febbraio del 2003 una sommossa della polizia ha fatto rimanere il Paese senza forze dell'ordine per tre giorni e ha portato a uno scontro armato di alcuni reparti della polizia con l'esercito. Nell'ottobre del 2003, la sommossa si è estesa e ha avuto come epicentro la città altipianica di [[El Alto]], cresciuta vertiginosamente negli ultimi anni, diventando la terza città della Bolivia.
El Alto ha bloccato i rifornimenti alla capitale [[La Paz]], l'esercito ha sparato sulla folla e il bilancio è stato di una sessantina di morti. La situazione per Sánchez de Lozada si è fatta insostenibile dopo che il vicepresidente [[Carlos Mesa]] (2003-2005) ha ritirato il suo appoggio al governo. ''Goni'' è così fuggito negli [[Stati Uniti d'America|USA]].▼
▲El Alto ha bloccato i rifornimenti
[[File:TrinidadBolivia.jpg|thumb|upright=1.2|La ''Plaza Principal'' di [[Trinidad (Bolivia)|Trinidad]]]]Il vicepresidente, il giornalista Carlos Mesa, ha preso il suo posto ma, nonostante la sua abilità dialettica, il Paese ha continuato a vivere in perenne sommossa. Mesa ha convocato un referendum sulle risorse idrocarburifere che on accontenta le parti in conflitto. La sua ambiguità ha generato inquietudine nelle nuove aree economicamente centrali del Paese, soprattutto la regione attorno alla città di [[Santa Cruz de la Sierra]]. Per la prima volta l'oriente della Bolivia, ha parlato di autonomia dal potere centrale e si è ipotizzato addirittura un movimento secessionista.▼
[[File:TrinidadBolivia.jpg|min|La ''Plaza Principal'' di [[Trinidad (Bolivia)|Trinidad]]]]
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Un'iniziale alleanza con il partito del dirigente dei produttori di foglie di coca, e capo del principale partito di opposizione, [[Evo Morales]], si è frantumato di fronte all'ambiguità del presidente, ai continui blocchi stradali e alle richieste popolari di nuove elezioni e dell'istituzione di un'assemblea costituente. Mesa, dopo aver assicurato il ricorso a nuove elezioni, ha passato la presidenza della Repubblica per le questioni amministrative a [[Eduardo Rodríguez Veltzé|Eduardo Rodríguez]], presidente della Corte Suprema.
==== Presidenza Morales ====
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[[File:Evo Morales Ayma (cropped).jpg|
Le [[Elezioni generali in Bolivia del 2005|elezioni presidenziali del 2005]] sono state vinte dal ''[[Movimento per il Socialismo (Bolivia)|Movimiento al Socialismo]]'' (MAS), con il 54% dei voti: [[Evo Morales]] è diventato così il primo presidente boliviano di origini [[Nativi americani|amerinde]]; a causa della legge elettorale boliviana, il MAS ha ottenuto la maggioranza alla Camera ma non al Senato.
Morales è stato poi [[Elezioni generali in Bolivia del 2009|rieletto presidente nel 2009]] (67% dei voti)<ref>{{Cita web|url=https://www.oep.org.bo/wp-content/uploads/2017/03/computo_global_2009.pdf|lingua=es|accesso=8 marzo 2019|titolo=Copia archiviata|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181204101852/https://www.oep.org.bo/wp-content/uploads/2017/03/computo_global_2009.pdf|urlmorto=no}}</ref> e [[Elezioni generali in Bolivia del 2014|nel 2014]] (60% dei voti)<ref>{{Cita web|url=https://www.oep.org.bo/wp-content/uploads/2017/01/resultados_total_elecciones_2014.pdf|lingua=es|accesso=8 marzo 2019|titolo=Copia archiviata|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20181204053840/https://www.oep.org.bo/wp-content/uploads/2017/01/resultados_total_elecciones_2014.pdf|urlmorto=no}}</ref>, ma nel 2016 ha perso il referendum che avrebbe dovuto consentirgli un quarto mandato (57% dei voti contrari).
La presidenza Morales è stata caratterizzata da politiche spiccatamente socialiste, con la nazionalizzazione delle riserve di [[idrocarburi]], di [[litio]] e di minerali e la conseguente redistribuzione degli utili in politiche sociali volte a combattere l'[[analfabetismo]] e alleviare le condizioni di povertà.
Fra il 2005 e il 2015 la [[povertà estrema]], in Bolivia, è passata dal 36,7% al 16,8%<ref>{{Cita web|url=http://www.la-razon.com/economia/BM-Bolivia-paises-mayor-desarrollo_0_2199380094.html|titolo=Bolivia, entre los países con mayor desarrollo en 2015 - La Razón|lingua=es|accesso=12 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170107113845/http://www.la-razon.com/economia/BM-Bolivia-paises-mayor-desarrollo_0_2199380094.html|urlmorto=sì}}</ref>, mentre il [[coefficiente di Gini]] è passato dallo 0,60 al 0,47<ref>{{Cita news|lingua=en|url=http://prensa-latina.cu/index.php?o=rn&id=34440&SEO=pobreza-en-bolivia-disminuyo-20-por-ciento-en-la-ultima-decada|titolo=Pobreza en Bolivia disminuyó 20 por ciento en la última década|pubblicazione=Prensa Latina - Agencia Latinoamericana de Noticias|accesso=12 marzo 2017|urlarchivio=https://archive.
[[File:Templo Sarco.jpg| Il 1º maggio 2006, Morales ha nazionalizzato, per la terza volta nella storia boliviana, gli idrocarburi, creando apprensione in [[Spagna]] e [[Brasile]], principali compratori del [[gas]] boliviano e in [[Argentina]], destinataria del gas della spagnola ''Repsol''. Con questa riforma, circa l'80% dei profitti dell'estrazione del petrolio è rimasta nelle mani dello Stato ed è stata usata in iniziative volte a combattere la povertà e l'analfabetismo. Nello stesso mese, il governo di Morales ha annunciato una nuova riforma agraria, con l'obiettivo ufficiale di redistribuire la terra ai contadini. Si trattò di una proposta controversa e alcuni paventarono la possibilità di conflitti tra i nuovi concessionari di terre, principalmente di origine altipianica, [[Quechua (popolo)|quechua]] e [[aymara]] (come Morales), e gli oltre trenta gruppi indigeni delle terre tropicali amazzoniche e del Chaco, dove erano ubicate le terre da distribuirsi. Inoltre, questa proposta avrebbe potuto aggravare ulteriormente la distruzione di ecosistemi forestali e savane e porre in pericolo aree protette e parchi nazionali. Il 2 luglio del 2006 si sono svolte le elezioni per l'assemblea costituente, come promesso da Morales per accelerare le riforme. Il partito di governo, il MAS, ha ottenuto la maggioranza assoluta dei seggi (poco più del 50% dei voti e 137 assembleisti su 255 in totale, oltre ad alcuni eletti con altre sigle). Gli eletti all'assemblea si sono insediati nella città di Sucre il giorno della festa nazionale boliviana, il 6 agosto.
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==== Colpo di Stato del 2019 ====
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Morales si è dimesso il 10 novembre 2019 ed è stato costretto a fuggire dal Paese a seguito di un [[colpo di Stato]]<ref>{{Cita web|url=https://www.affaritaliani.it/esteri/bolivia-morales-vittima-di-un-golpe-ora-ci-sono-anche-le-prove-655577.html|titolo=Bolivia, Morales vittima di un golpe: ora ci sono anche le prove|accesso=29 febbraio 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200229235941/https://www.affaritaliani.it/esteri/bolivia-morales-vittima-di-un-golpe-ora-ci-sono-anche-le-prove-655577.html|urlmorto=no}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/magazine/atlante/geopolitica/Le_elezioni_in_Bolivia_sconfiggono_il_golpe.html|titolo=Le elezioni in Bolivia sconfiggono il golpe|accesso=8 novembre 2020}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://ilmanifesto.it/morales-della-favola-in-bolivia-fu-vero-golpe/|titolo=Morales della favola, in Bolivia fu vero golpe|cognome=Livi|nome=Roberto|sito=ilmanifesto.it|data=3 marzo 2020|accesso=7 marzo 2020|urlmorto=no}}</ref><ref name=":1" />, durante il quale polizia e militari hanno chiesto le sue dimissioni, dopo l'accusa, secondo numerose fonti infondata, di aver truccato le [[Elezioni generali in Bolivia del 2019|elezioni generali boliviane del 2019]].<ref name=":1">{{cita web|url=http://temi.repubblica.it/micromega-online/bolivia-e-colpo-di-stato-ordine-di-arresto-per-evo-morales/|titolo=Bolivia: è colpo di stato, ordine di arresto per Evo Morales|editore=la Repubblica|data=12 novembre 2019|accesso=13 novembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191113053343/http://temi.repubblica.it/micromega-online/bolivia-e-colpo-di-stato-ordine-di-arresto-per-evo-morales/|urlmorto=no}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.ilpost.it/2019/11/10/bolivia-proteste-ammutinamenti-evo-morales/|titolo=Evo Morales si è dimesso|sito=Il Post|data=10 novembre 2019|accesso=11 novembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191111001851/https://www.ilpost.it/2019/11/10/bolivia-proteste-ammutinamenti-evo-morales/|urlmorto=no}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.huffingtonpost.fr/entry/apres-la-demission-devo-morales-les-insoumis-denoncent-un-coup-detat_fr_5dc91fa7e4b00927b236112e|titolo=Après la démission d'Evo Morales, les insoumis dénoncent un "coup d'État"|lingua=fr|data=11 novembre 2019|accesso=13 novembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191112153342/https://www.huffingtonpost.fr/entry/apres-la-demission-devo-morales-les-insoumis-denoncent-un-coup-detat_fr_5dc91fa7e4b00927b236112e|urlmorto=no}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/magazine/atlante/geopolitica/Non_si_trova_l_imbroglio_elettorale_di_cui_l_OEA_accusa_Evo_Morales.html|titolo=Non si trova l’imbroglio elettorale di cui l’OEA accusa Evo Morales|accesso=8 novembre 2020}}</ref>▼
▲Morales si è dimesso il 10 novembre 2019 ed è stato costretto a fuggire dal Paese a seguito di un [[colpo di Stato]]<ref>{{Cita web|url=https://www.affaritaliani.it/esteri/bolivia-morales-vittima-di-un-golpe-ora-ci-sono-anche-le-prove-655577.html|titolo=Bolivia, Morales vittima di un golpe: ora ci sono anche le prove|accesso=29 febbraio 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200229235941/https://www.affaritaliani.it/esteri/bolivia-morales-vittima-di-un-golpe-ora-ci-sono-anche-le-prove-655577.html|urlmorto=no}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/magazine/atlante/geopolitica/Le_elezioni_in_Bolivia_sconfiggono_il_golpe.html|titolo=Le elezioni in Bolivia sconfiggono il golpe|accesso=8 novembre 2020}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://ilmanifesto.it/morales-della-favola-in-bolivia-fu-vero-golpe/|titolo=Morales della favola, in Bolivia fu vero golpe|cognome=Livi|nome=Roberto|sito=ilmanifesto.it|data=3 marzo 2020|accesso=7 marzo 2020|urlmorto=no}}</ref><ref name=":1" />, durante il quale polizia e militari hanno chiesto le sue dimissioni, dopo l'accusa, secondo numerose fonti infondata, di aver truccato le [[Elezioni generali in Bolivia del 2019|elezioni generali boliviane del 2019]].<ref name=":1">{{cita web|url=http://temi.repubblica.it/micromega-online/bolivia-e-colpo-di-stato-ordine-di-arresto-per-evo-morales/|titolo=Bolivia: è colpo di stato, ordine di arresto per Evo Morales|editore=la Repubblica|data=12 novembre 2019|accesso=13 novembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191113053343/http://temi.repubblica.it/micromega-online/bolivia-e-colpo-di-stato-ordine-di-arresto-per-evo-morales/|urlmorto=no}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.ilpost.it/2019/11/10/bolivia-proteste-ammutinamenti-evo-morales/|titolo=Evo Morales si è dimesso|sito=Il Post|data=10 novembre 2019|accesso=11 novembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191111001851/https://www.ilpost.it/2019/11/10/bolivia-proteste-ammutinamenti-evo-morales/|urlmorto=no}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.huffingtonpost.fr/entry/apres-la-demission-devo-morales-les-insoumis-denoncent-un-coup-detat_fr_5dc91fa7e4b00927b236112e|titolo=Après la démission d'Evo Morales, les insoumis dénoncent un "coup d'État"|lingua=fr|data=11 novembre 2019|accesso=13 novembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191112153342/https://www.huffingtonpost.fr/entry/apres-la-demission-devo-morales-les-insoumis-denoncent-un-coup-detat_fr_5dc91fa7e4b00927b236112e|urlmorto=no}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/magazine/atlante/geopolitica/Non_si_trova_l_imbroglio_elettorale_di_cui_l_OEA_accusa_Evo_Morales.html|titolo=Non si trova l’imbroglio elettorale di cui l’OEA accusa Evo Morales|accesso=8 novembre 2020}}</ref> Il 12 novembre si è insediato un governo provvisorio guidato da [[Jeanine Áñez]].<ref>{{Cita web|url=https://it.sputniknews.com/mondo/201911118286217-chi-e-jeanine-anez-la-donna-ora-al-comando-della-bolivia/|titolo=Chi è Jeanine Anez, la donna ora al comando della Bolivia?|sito=it.sputniknews.com|accesso=12 dicembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191212200345/https://it.sputniknews.com/mondo/201911118286217-chi-e-jeanine-anez-la-donna-ora-al-comando-della-bolivia/|urlmorto=no}}</ref>
Le [[Elezioni generali in Bolivia del 2020|nuove elezioni presidenziali e parlamentari]] sono state indette per domenica 6 settembre<ref>{{Cita web|url=https://www.agenzianova.com/a/0/2999006/2020-06-26/bolivia-elezioni-generali-ufficializzato-calendario-e-voto-il-6-settembre-2|titolo=Bolivia: elezioni generali, ufficializzato calendario e voto il 6 settembre (2)|sito=Agenzia Nova|lingua=it|accesso=26 giugno 2020}}</ref> e poi posticipate al 18 ottobre 2020 a causa della [[Pandemia di COVID-19 del 2020 in Bolivia|pandemia di COVID-19]].<ref name=":02">{{Cita web|url=https://www.notiziegeopolitiche.net/bolivia-elezioni-posticipate-a-ottobre/|titolo=Bolivia. Elezioni posticipate a ottobre {{!}} Notizie Geopolitiche|data=25 luglio 2020|lingua=it|accesso=6 agosto 2020}}</ref>; tali elezioni hanno visto la vittoria del [[Movimento per il Socialismo (Bolivia)|MAS]] e l'elezione di [[Luis Arce]] a presidente.<ref>{{Cita web|url=http://www.ilpost.it/2020/10/21/luis-arce-presidente-elezioni-bolivia/|titolo=Luis Arce è il nuovo presidente della Bolivia|sito=Il Post|data=21 ottobre 2020|lingua=it|accesso=23 maggio 2022}}</ref>
==== Colpo di Stato del 2024 ====
== Geografia ==▼
{{Vedi anche|Colpo di Stato in Bolivia del 2024}}
Il 26 giugno 2024 alcuni uomini armati in tenuta militare e alcuni mezzi da guerra si sono diretti a [[Palacio Quemado]], sede del governo boliviano e in cui in quel momento si stava tenendo una riunione di Governo, e hanno fatto irruzione sfondando i cancelli principali con un [[Veicolo da combattimento della fanteria|veicolo motorizzato militare]], guidati dal comandante dell'Esercito e dal comandante della Marina, [[Juan José Zúñiga]] e Juan Arnez Salvador. I due sono stati identificati come i principali artefici del tentato [[golpe]], ed arrestati. Il presidente della Bolivia [[Luis Arce]] ha nominato nuovi vertici militari: José Wilson Sánchez ha prestato giuramento come nuovo comandante generale dell'esercito e secondo fonti governative il tentato colpo di Stato aveva lo scopo di evitare all'ex presidente [[Evo Morales]] di candidarsi alle prossime elezioni. La segreteria generale dell'Organizzazione degli Stati Americani (Osa) ha condannato "nella forma più energica l'azione dell'[[Ejército de Bolivia|esercito Boliviano]]".<ref>{{Cita web|url=https://notizie.tiscali.it/esteri/articoli/tentato_colpo_stato_bolivia_zuniga/ |titolo=Tentato golpe in Bolivia, militari irrompono nel palazzo presidenziale. Il generale Zuniga: 'Presto un nuovo governo'|sito=Tiscali Notizie|data=2024-06-27|lingua=it|accesso=2024-06-27}}</ref><ref>{{Cita web |url=https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/americalatina/2024/06/27/tentativo-di-golpe-in-bolivia-arrestati-due-alti-ufficiali_1dab5fb9-cfc6-4796-852e-68afd8c0e62c.html |titolo=Tentativo di golpe in Bolivia, arrestati due alti ufficiali - America Latina - Ansa.it|sito=Agenzia ANSA|data=2024-06-27|lingua=it|accesso=2024-06-27}}</ref>
▲== Geografia ==
[[File:SajamaPark.jpg|thumb|upright=1.4|La [[Cordigliera Occidentale (Bolivia)|Cordillera Occidental]], con il monte [[Sajama]], la montagna più alta della Bolivia (6 542 m)]]▼
[[File:Lake Titicaca on the Andes from Bolivia.jpg|upright=1.4|thumb|Il [[lago Titicaca]] con lo sfondo della [[cordigliera delle Ande]]]]▼
{{vedi anche|Geografia della Bolivia}}
▲[[File:SajamaPark.jpg|
▲[[File:Lake Titicaca on the Andes from Bolivia.jpg|
=== Morfologia ===
{{vedi anche|Montagne della Bolivia}}
Si distinguono due grandi aree geografiche:
* le terre orientali tropicali, i tre quarti del Paese, divise tra bacino amazzonico e l'area del Chaco;
* le Ande, un terzo del paese, nella parte occidentale, costituite sia dalla cordigliera come dall'altipiano.
I bassopiani tropicali sono [[Affluente|tributari]] del [[Rio delle Amazzoni]] e del [[Río de la Plata]]. Questa enorme estensione di più di 700 000 km², è coperta da [[Foresta|foreste]] tropicali pluviali, umide, monsoniche e secche.<br />
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=== Idrografia ===
{{
Con l'eccezione del bacino [[endoreico]] costituito dal [[Desaguadero (fiume della Bolivia)|Desaguadero]] che collega il lago [[Titicaca]] al [[lago Poopó]], la gran parte del territorio è tributario del sistema idrografico del [[Rio delle Amazzoni]] e, in misura minore, del Rio de la Plata.
Il bacino idrografico più importante è quello del [[Mamoré (fiume)|fiume Mamoré]], che copre, con l'[[Iténez]] che segna il confine con il [[Brasile]], circa 600 000 km². Riunendosi al nord della Bolivia con il [[Beni (fiume)|Beni]], forma il principale ramo d'origine del [[Madeira (fiume)|Madeira]], che costituisce uno dei principali affluenti del Rio delle Amazzoni (10% della portata complessiva). Tutto il corso del Mamoré è navigabile, assieme a parte dell'Iténez, Beni, [[Madre de Dios (fiume)|Madre de Dios]] e [[Ichilo (fiume)|Ichilo]]. Nell'area meridionale il corso d'acqua più importante è il [[Pilcomayo (fiume)|Pilcomayo]] il quale tributa, dopo un lungo corso, nel [[Paraguay (fiume)|fiume Paraguay]] e quindi nel [[Río de la Plata|Rio de la Plata]].
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== Popolazione ==
=== Demografia ===
[[File:Bolivia Altiplano 2004.jpg|
Popolazione totale: {{formatnum:10027255}} abitanti.
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=== Etnie ===
[[File:Quechuawomanandchild.jpg|
Secondo l'ultimo censimento del 2001 dell'Istituto Nazionale di Statistica (INE), la popolazione indigena rappresenta circa il 49,95% della popolazione totale. Percentuale che arriva al 73,20% se consideriamo le sole zone rurali.
Secondo il [[CIA World Factbook]] 2006, la popolazione boliviana è costituita dai seguenti gruppi etnici: [[Quechua (popolo)|quechua]] 30%, [[aymara]] 25%, meticci 30%, europei 15%.
In realtà, in Bolivia esistono attorno a quaranta gruppi etnici, la maggior parte ignorati da questi dati e abitanti originari principalmente nelle pianure tropicali della Bolivia orientale. Inoltre il processo di meticciato è stato continuo dal tempo della conquista spagnola e per questo una chiara e inequivocabile definizione etnica non può esser determinata facilmente. Anche l'ex presidente [[Evo Morales|Morales]] non potrebbe esser considerato esclusivamente di etnia aymara essendo imparentato con ''cholos'', la definizione boliviana del meticcio tra quechua o aymara con europeo.
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Infine, non va dimenticato come il quechua fu mantenuto e fomentato in forma pianificata dagli spagnoli come strumento di omogeneizzazione linguistica nelle terre andine per facilitarne quindi anche il dominio. Per questo vennero gradualmente rimosse le altre lingue andine (nelle Ande boliviane, oltre al quechua e aymara, rimane solo un piccolo nucleo di [[lingua Uru]]). La diffusione del quechua contò anche con l'intervento della [[Chiesa cattolica|Chiesa]] che, con il frate [[Ordine dei Frati Predicatori|domenicano]] [[Domingo de Santo Tomás]], produsse la prima grammatica di lingua quechua già verso la metà del XVI secolo. Anche per questi motivi, quindi, il dato dei parlanti quechua supererebbe quello degli appartenenti realmente all'etnia quechua, portando, talvolta, a sovrastime dei dati relativi alle etnie.
Nelle regioni orientali amazzoniche e del Chaco della Bolivia vivono circa 500 000 indigeni, in cui è certamente maggiore la perdita delle conoscenze linguistiche ancestrali ma non del concetto di appartenenza etnica, che ha avuto nella ''marcia per il territorio e la dignità'' del 1990 {{cita testo|url=http://www.amazonia.bo/amazonia_bo.php?id_contenido=252&opcion=detalle_not|titolo=Amazonía de Bolivia|accesso=10 febbraio 2018|dataarchivio=28 settembre 2007|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070928032215/http://www.amazonia.bo/amazonia_bo.php?id_contenido=252&opcion=detalle_not|
Le popolazioni indigene del tropico [[amazzonia|amazzonico]] e del Chaco boliviano appartengono principalmente ai gruppi:
* [[Tupi Guaranì]]: guaranì, izoceño, sirionò, guarayo, yuqui, ecc.
* [[Arawak]]: mojeños, baures, trinitarios, ecc.
* [[Tacaná]]: cavineños, ese ejja, araona, tacaná
* [[Mosetén]]: chimanes, mosetenes
* [[Zamuco]]: ayoreo
* [[Pano (popolo)|Pano]]: chacobo, yaminahua, pacahuara
* [[Chapacura]]: morè
Importanti anche altri gruppi etnici non appartenenti a famiglie linguistiche specifiche: [[chiquitos]], [[yuracaré]], [[cayubaba]], [[movima]], ecc.
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=== Religione ===
{{vedi anche|Religioni in Bolivia|Chiesa cattolica in Bolivia}}
[[File:Cattedrale santa cruz.jpg|
L'articolo terzo della Costituzione boliviana riconosce e sostiene la libertà di culto.
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=== Lingue ===
Tra le lingue parlate in Bolivia ci sono lo [[lingua spagnola|spagnolo]] con l’invasione spagnola, in minoranza il [[lingua portoghese|portoghese]] soprattutto al confine con il Brasile, ma ciò è possibile anche grazie alle continue migrazioni e anche grazie al commercio tra i due Paesi. Tra le altre lingue in Bolivia ci sono il [[lingue quechua|quechua]], l'[[lingua aymara|aymara]] e il [[Lingua guaraní|guaraní]]. Oltre alle lingue parlate, vi è anche la [[lingua dei segni boliviana]]<ref>{{Cita web|url=http://www10.gencat.net/pres_casa_llengues/AppJava/frontend/llengues_detall.jsp?id=163&idioma=12|titolo=Lingua dei segni della Bolivia|sito=Casa de les Llengües|editore=LINGUAMON - Casa des Llenguas|accesso=13 febbraio 2021|urlarchivio=https://archive.
== Ordinamento dello Stato ==
=== Suddivisione amministrativa ===
{{vedi anche|Dipartimenti della Bolivia|Province della Bolivia|Comuni della Bolivia}}
La Bolivia è divisa in nove [[Dipartimenti della Bolivia|dipartimenti]] (''departamentos''). Ogni dipartimento si divide in [[Province della Bolivia|province]] per un totale di 112 su tutto il territorio nazionale. A sua volta ogni provincia si divide in [[Comuni della Bolivia|comuni]], attualmente sono presenti 348 comuni. A sua volta ogni comune si divide in [[Cantoni della Bolivia|cantoni]], attualmente sono presenti 989 cantoni. A sua volta ogni cantone si divide in [[Vice-cantoni della Bolivia|vice-cantoni]], attualmente sono presenti 2 998 vice-cantoni.
La Costituzione boliviana prevede inoltre (artt. 277 e ss.) che una o più provincie di uno stesso dipartimento possano formare una regione con funzioni proprie; tali regioni hanno autonomia amministrativa e fiscale ma a differenza di dipartimenti, province e comuni non godono della potestà legislativa.
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|}
* La densità è calcolata ai dati del censimento del 2001
<!-- ▲=== Rivendicazioni territoriali, exclavi, enclavi, territori d'oltremare ecc. ===
(utilizzare il titolo idoneo per lo stato descritto)
-->
=== Città principali ===
Oltre ai capoluoghi dei dipartimenti, altre città importanti sono (per dipartimento e per l'intera area municipale): [[El Alto]] (800 000 ab., Dipartimento di La Paz), [[Quillacollo]] (124 000 ab., Dip. di Cochabamba), [[Sacaba]] (146 000 ab., Dip. di Cochabamba), [[Yacuíba]] (108 000 ab., Dip. di Tarija), [[Montero]] (90 000 ab., Dip. di Santa Cruz), [[Riberalta]] (88 000 ab., Dip. di Beni).
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==== Ordinamento scolastico ====
* Tasso di alfabetizzazione: 96,6%. Nel dicembre 2008, la Bolivia è stato dichiarato come il terzo Paese dell'America Latina, dopo Cuba e Venezuela, ad avere sconfitto l'analfabetismo.<ref>{{Cita web |url=https://calle23.blogspot.be/2009/01/yo-s-puedo-e-la-cooperazione.html |titolo=Calle 23: Yo sí puedo e la cooperazione<!-- Titolo generato automaticamente --> |accesso=30 aprile 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180228041328/http://calle23.blogspot.be/2009/01/yo-s-puedo-e-la-cooperazione.html |urlmorto=no }}</ref>
* Studenti universitari: 109 503.
Obbligo scolastico fino a 14 anni.
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Il sistema sanitario pubblico è altamente carente, sia in mezzi come nelle risorse umane. Gli aventi diritto a questo sistema devono comunque, nella maggior parte dei casi, pagare tutte le medicine anche durante il ricovero ospedaliero. Non esistono medici curanti convenzionati e le visite vengono effettuale solo all'interno delle strutture sanitarie pubbliche.
Durante il secondo governo di [[Gonzalo Sánchez de Lozada|Sánchez de Lozada]] venne introdotta l'assicurazione pubblica materna-infantile, destinata a garantire le cure a tutte le donne in periodo di gestazione e per gli infanti fino ai due anni.
<!-- ==== Forze armate ====
== Politica ==
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== Economia ==
{{vedi anche|Economia della Bolivia}}
[[File:La Paz-center.jpg|
La Bolivia negli anni 1980 aveva un'economia impostata sul libero mercato che inasprì le tasse e contemporaneamente annullò i diritti dei lavoratori congelandone i salari; si diffusero malessere e povertà, inoltre con la
=== Settore primario ===
[[File:Boliviancocaleaves.jpg|
Prodotto agricolo più redditizio della Bolivia continua a essere la [[coca]], di cui la Bolivia è attualmente il terzo più grande coltivatore al mondo (dopo [[Colombia]] e [[Perù]]), con una stima di 29.500 ettari coltivati nel 2007, che è leggermente aumentata rispetto al 2006. Il governo boliviano, in risposta alle pressioni internazionali, ha lavorato per limitare la coltivazione di coca per l'utilizzo di produzione di cocaina. Tuttavia, gli sforzi di eradicazione sono stati ostacolati dalla mancanza di una coltura di sostituzione adatta per le comunità rurali che hanno coltivato coca per generazioni. Dal 2001, la principale esportazione agricola della Bolivia è stata la [[soia]]. Inoltre, [[cotone (fibra)|cotone]], [[caffè]], [[canna da zucchero]] sono state le esportazioni principali per la Bolivia. Per il consumo domestico, [[mais]], [[grano]] e [[patate]] sono le coltivazioni degli agricoltori boliviani. Nonostante le sue vaste foreste, la Bolivia ha un'industria del [[legname]] non molto sviluppata. Nel 2003
Alcune parti della Bolivia sono in gran parte sotto il potere dei ganaderos, i maggiori proprietari di allevamenti di bovini e suini, e molti piccoli agricoltori sono ancora ridotti a peones. Tuttavia, la presenza dello Stato è aumentata significativamente sotto il governo di Evo Morales. Essa tende a proteggere gli interessi dei grandi proprietari terrieri, cercando al contempo di migliorare le condizioni di vita e di lavoro dei piccoli agricoltori.<ref name=":0">{{Cita web|url=https://www.monde-diplomatique.fr/2019/09/MARIETTE/60321|titolo=En Bolivie, mérites et limites d’une « révolution » pragmatique|autore=Maëlle Mariette|sito=|data=1º settembre 2019|lingua=fr|accesso=|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191120034853/https://www.monde-diplomatique.fr/2019/09/MARIETTE/60321|urlmorto=no}}</ref>
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Tuttavia, una serie di riforme e progetti economici hanno migliorato la situazione delle famiglie contadine a basso reddito. Hanno ricevuto macchine agricole, trattori, fertilizzanti, sementi e animali da allevamento, mentre lo Stato ha costruito sistemi di irrigazione, nonché strade e ponti per facilitare la vendita della loro produzione sui mercati. La situazione di molte popolazioni indigene e dei piccoli agricoltori è stata regolarizzata attraverso la concessione di titoli di proprietà fondiaria per la terra che stavano coltivando.
Nel 2007
Con la creazione della Food Production Assistance Enterprise (Emapa), il governo ha voluto stabilizzare il mercato interno dei prodotti agricoli acquistando la produzione dei piccoli e medi agricoltori al miglior prezzo, costringendo così le industrie agricole a offrire loro una remunerazione più equa. Secondo il vicepresidente Àlvaro García Linera, "fissando le regole del gioco, lo Stato stabilisce un nuovo equilibrio di potere che dà più potere ai piccoli produttori. La ricchezza viene ridistribuita meglio per equilibrare il potere del settore agroindustriale. Questo genera stabilità, che permette un'economia prospera e va a vantaggio di tutti.<ref name=":0" />
=== Settore secondario ===
[[File:Mattoni montero.jpg|
I principali prodotti industriali in Bolivia includono prodotti tessili, abbigliamento, beni di consumo non durevoli, soia trasformata, metalli raffinati, e petroliferi raffinati. La lavorazione dei prodotti alimentari, bevande e del tabacco è il settore più importante nel settore industriale infatti questo settore occupa un posto di rilievo nel settore della produzione che è in continua crescita, sia nella produzione e nel numero di imprese e sia di posti di lavoro. Specialmente la soia e suoi derivati hanno raggiunto una grande esportazione negli ultimi anni. Le più grandi fabbriche di soia, semi di girasole, cotone e zucchero di canna, si trovano principalmente a Santa Cruz, anche se grandi raffinerie di olio commestibile operano in Cochabamba. Tutte le grandi città hanno almeno una fabbrica di birra, una o più fabbriche di imbottigliamento, e uno o più impianti di confezionamento per i prodotti alimentari in scatola. L'industria tessile è stato il settore manifatturiero più grande dopo l'industria alimentare e dal 1990 l'industria tessile ha aumentato il suo tasso di crescita. L'industria del cotone e lana declinò a scapito delle fibre sintetiche. La più grande concentrazione di stabilimenti tessili si trovano a La Paz, ma anche a Santa Cruz e Cochabamba e in misura minore a Oruro. Il tasso di produzione industriale in Bolivia nel 2010 è cresciuto del 3,6%<ref>{{Cita web |url=http://www.indexmundi.com/g/g.aspx?v=78&c=bl&l=it |titolo=Bolivia - Tasso di accrescimento di produzione industriale - Dati Storici<!-- Titolo generato automaticamente --> |accesso=12 dicembre 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141214212204/http://www.indexmundi.com/g/g.aspx?v=78&c=bl&l=it |urlmorto=no }}</ref>; in forte crescita la produzione di gas naturale<ref>http http://www.indexmundi.com/g/g.aspx?v=136&c=bl&l=it {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20141214212148/http://www.indexmundi.com/g/g.aspx?v=136&c=bl&l=it |data=14 dicembre 2014 }}</ref>, mentre è calata quella petrolifera<ref>{{Cita web |url=http://www.indexmundi.com/g/g.aspx?v=88&c=bl&l=it |titolo=Bolivia - Petrolio - produzione - Dati Storici<!-- Titolo generato automaticamente --> |accesso=12 dicembre 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141214212153/http://www.indexmundi.com/g/g.aspx?v=88&c=bl&l=it |urlmorto=no }}</ref>.
=== Settore terziario ===
[[File:Salar de Uyuni, Bolivia2.jpg|
Il settore dei servizi in Bolivia rimane sottosviluppato. Le banche in Bolivia hanno sofferto a lungo la corruzione e una regolamentazione debole. Tuttavia, tramite una serie di riforme avviate dalla legge bancaria del 1993 è in graduale miglioramento il settore bancario della Bolivia. La Bolivia ha una banca centrale e nove banche private. Il consolidamento si è verificato a seguito delle riforme, riducendo il numero di banche private in Bolivia dal 14% del 1995 al 9% nel 2003. La partecipazione straniera e investimenti nelle banche boliviane sono permessi. Circa il 90 per cento dei depositi bancari boliviani sono tenuti in dollari USA. La Borsa di Bolivia è stata ampliata nel 1998 per includere obbligazioni societarie, insieme con le opzioni del mercato monetario e titoli di Stato. La privatizzazione del programma di sicurezza sociale della Bolivia ha rafforzato il mercato azionario.
L'industria turistica della Bolivia è cresciuta gradualmente nel corso degli ultimi 15 anni. Nel 2000 la Bolivia ha attirato 306 000 turisti, contro i 254 000 del 1990; il settore turistico è però in forte ascesa, infatti nel 2014 il numero di turisti ha raggiunto 871 000 arrivi<ref>{{Cita web |url=http://data.worldbank.org/indicator/ST.INT.ARVL |titolo=Copia archiviata |accesso=28 agosto 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160617013012/http://data.worldbank.org/indicator/ST.INT.ARVL |urlmorto=no }}</ref>. La Bolivia ha molte attrazioni turistiche naturali e artificiali. Le Ande, che attraversano la Bolivia, sono la catena montuosa più alta al di fuori dell'Asia, e la catena montuosa più lunga in tutto il mondo. La Paz è la più alta città del mondo sedi di governo a 3 660 metri (12 010 piedi). Lago Titicaca è uno dei laghi più alti commercialmente navigabili del mondo, dove vive il popolo Uros, un popolo pre-Inca che vive sulle isole artificiali galleggianti sul lago. La civiltà Inca e altre civiltà lasciarono rovine che ancora esistono nel XXI secolo, tra cui il Tempio di Kalasasaya. La [[via degli Yungas]] è una delle strade più pericolose del mondo; attira migliaia di ciclisti e chi ama il brivido ogni anno. La città di Potosí è un patrimonio mondiale dell'UNESCO e ha il primato di essere la città più alta del mondo a 4 090 metri (13 420 ft). La città è anche sede di miniere d'argento che producevano ricchezza favolosa per la monarchia spagnola; altre attrazioni sono
== Trasporti ==
{{vedi anche|Trasporti in Bolivia}}
[[File:El Allto airport.jpg|
Il parco automotore della Bolivia è aumentato notevolmente negli ultimi dieci anni. Si è avuto un fenomeno che potrebbe definirsi, in analogia con quello avvenuto in Italia negli anni sessanta, di motorizzazione del Paese. Parte di questo fenomeno si deve all'aumento notevole delle strade asfaltate, grazie a crediti principalmente internazionali, e al contrabbando di veicoli usati di origine [[giappone]]se (trasformati artigianalmente per essere adeguati alla guida a destra), che hanno fatto abbassare i prezzi delle autovetture in precedenza notevolmente alti a causa dei dazi imposti all'importazione legale. Attualmente il parco vetture del Paese è di circa mezzo milione di veicoli.
* Rete stradale: 16 138 km<ref>{{Cita web |url=http://www.indexmundi.com/g/g.aspx?v=115&c=bl&l=it |titolo=Bolivia - Strade - Dati Storici<!-- Titolo generato automaticamente --> |accesso=12 dicembre 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141214212202/http://www.indexmundi.com/g/g.aspx?v=115&c=bl&l=it |urlmorto=no }}</ref>.
* Rete autostradale: non esiste una vera rete autostradale. Nonostante questo tutte le strade della Bolivia, siano esse asfaltate o di terra, sono sottoposte a pedaggio.
* Rete ferroviaria: 3 652 km<ref>{{Cita web |url=http://www.indexmundi.com/g/g.aspx?v=113&c=bl&l=it |titolo=Bolivia - Linee ferroviarie - Dati Storici<!-- Titolo generato automaticamente --> |accesso=12 dicembre 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141214212145/http://www.indexmundi.com/g/g.aspx?v=113&c=bl&l=it |urlmorto=no }}</ref>. La rete ferroviaria è divisa in due tronconi non collegati. Quello occidentale andino è stato creato soprattutto attorno ai centri minerari ed è ora in parte in disuso. Quello orientale, nel tropico, costruito attorno agli anni cinquanta, ha due sole direzioni, una diretta all'Argentina e l'altra al Brasile. Vi è tuttora in queste linee un notevole traffico di merci e persone.
*Rete navigabile: 10 000 km<ref>{{Cita web |url=http://www.indexmundi.com/g/g.aspx?v=116&c=bl&l=it |titolo=Bolivia - Canali navigabili - Dati Storici<!-- Titolo generato automaticamente --> |accesso=12 dicembre 2014 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141214212155/http://www.indexmundi.com/g/g.aspx?v=116&c=bl&l=it |urlmorto=no }}</ref>. Oltre al lago Titicaca, dove la navigazione è oggi principalmente turistica o di piccolissimo cabotaggio, tutti i principali fiumi navigabili del bacino amazzonico sono percorsi da imbarcazioni di trasporto di vario tonnellaggio. I più importanti porti fluviali sono: Puerto Villarroel, Trinidad e Guayaramerin.
*Aeroporti internazionali: [[Aeroporto Internazionale di El Alto|El Alto]] di La Paz, [[Aeroporto Internazionale di Viru Viru|Viru Viru]] di Santa Cruz de la Sierra.
== Ambiente ==
[[File:Chapare´s river.jpg|thumb|upright=1.4|Il ''[[Chapare (fiume)|Río Chapare]]'' nella foresta amazzonica del dipartimento di [[Cochabamba]]]]▼
Il 22,5% del territorio è totalmente/parzialmente protetto.▼
{{vedi anche|Riserva di vita selvatica Ríos Blanco y Negro}}
▲[[File:Chapare´s river.jpg|
▲Il 22,5% del territorio è totalmente/parzialmente protetto.
=== La problematica ambientale in Bolivia ===
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=== Effetti del cambiamento climatico ===
La Bolivia è particolarmente vulnerabile alle conseguenze negative del cambiamento climatico. Il 20% dei ghiacciai tropicali del mondo si trova all'interno di questo paese, ed essi sono più sensibili ai cambiamenti di temperatura a causa del clima tropicale in cui si trovano.<ref>{{Cita web|url=https://www.worldbank.org/en/news/video/2013/02/05/melting_glaciers_the_slow_disaster_in_the_andes_bolivia|titolo=Melting glaciers: The Slow Disaster in the Andes|sito=World Bank|lingua=en|accesso=19 giugno 2021}}</ref> Le temperature nelle Ande sono aumentate di 0,1 °C per decennio dal 1939 al 1998, e più recentemente il tasso di aumento è triplicato (a 0,33 °C per decennio dal 1980 al 2005), provocando il ritiro dei ghiacciai a un ritmo accelerato, e dando luogo a carenze idriche impreviste nelle città agricole andine. Gli agricoltori cercano lavori temporanei in città quando c'è scarso rendimento per i loro raccolti, mentre altri hanno iniziato ad abbandonare il settore agricolo e stanno migrando verso le città vicine per altre forme di lavoro; alcuni considerano questi migranti come una prima generazione di profughi climatici. Le città vicine a terreni agricoli, come El Alto, affrontano oggi la sfida di accogliere nuovi migranti; poiché non esistono fonti d'acqua alternative, la distribuzione di acqua in città subisce restrizioni.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Sally|cognome=Rangecroft|nome2=Stephan|cognome2=Harrison|nome3=Karen|cognome3=Anderson|data=2013-11|titolo=Climate Change and Water Resources in Arid Mountains: An Example from the Bolivian Andes|rivista=Ambio|volume=42|numero=7|pp=
=== Espansione frontiera agricola ===
[[File:Los Yungas La Paz - Bolivia.jpg|
Si tratta di un fenomeno che interessa la Bolivia principalmente dalla metà degli anni cinquanta, con la rivoluzione nazionalista del 1952 e la successiva riforma agraria del 1953. Per accontentare la richiesta di terre il governo avviò un piano di colonizzazione per i contadini [[Quechua (popolo)|quechua]] e [[aymara]] verso le aree dei bassopiani orientali tropicali: si chiamò questo processo la "marcia verso l'oriente". Uno dei principi di questo fenomeno era che si trattasse di terre inabitate. Quelle terre invece, per quanto non sottomesse ad attività umane intensive, erano abitate da numerosi popoli indigeni. Si ebbe così un fenomeno, poco studiato, di una popolazione indigena maggioritaria, quella andina quechua e aymara, che invade i territori e marginalizza gradualmente i popoli indigeni minoritari amazzonici e del Chaco. Questo processo è tuttora in evoluzione e la colonizzazione agricola del tropico interessa ora tutte le regioni orientali ove si insediano, od occupano terre, contadini provenienti dalla realtà geografica andina con scarse o nulle
Poco noto è anche il fenomeno dell'impatto ambientale della coltivazione della [[coca]]. Oltre all'inquinamento di fiumi e ruscelli - per l'uso di sostanze chimiche nel primo processo di trasformazione delle foglie di coca in pasta base di [[cocaina]], processo che si svolge quasi esclusivamente nei luoghi di produzione delle foglie - le coltivazioni di coca hanno portato alla distruzione di grandi settori
== Cultura ==
=== Produzione letteraria ===
[[File:Adela Zamudio.jpg|thumb|left|[[Adela Zamudio]].]]
Nell'ambito di una produzione letteraria boliviana ricordiamo per il XIX secolo [[Nataniel Aguirre]], anche drammaturgo, e per il XX secolo [[Víctor Montoya]] e [[Adela Zamudio]], scrittrice e nota esponente del movimento femminista boliviano.
=== Musica ===
{{vedi anche|Musica andina}}
[[File:chileanPanpipes-cutout.jpg|
La musica tradizionale della Bolivia è composta con strumenti musicali come il charango, charangon, ronroco, hualaycho, zampoña, quena, bombo, huancara, reco reco, scatola chiapya, pinquillo, tarka, toyos, [[pututu]], sassofono andina, e zoccoli di pecore che vengono composti come una sorta di agitatore, così come strumenti musicali europei come il violino e chitarra.
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=== Cinema ===
Il cinema della Bolivia comprende film e video realizzati all'interno della Bolivia o da registi boliviani all'estero. Sebbene le infrastrutture cinematografiche del Paese siano troppo piccole per essere considerata un'industria cinematografica, la Bolivia ha una ricca storia del cinema. La Bolivia ha sempre prodotto lungometraggi dal 1920, molti dei quali sono documentari; il tema predominante di molti film boliviani sono le culture indigene del Paese e la loro oppressione politica. Tra i film premiati spicca [[La nación
=== Televisione ===
La televisione nazionale è [[Televisión Boliviana]].
=== Patrimoni dell'umanità ===
{{
La Bolivia possiede un importante patrimonio culturale tanto che diversi siti sono stati iscritti nella [[Lista dei patrimoni dell'umanità]] dell'[[UNESCO]].
=== Bolivia nello spazio ===
20 dicembre 2013: viene lanciato [[Túpac Katari 1]] (TKSAT-1)
== Ricorrenza nazionale ==
=== Ricorrenze con sospensione di attività ===
* [[1º gennaio]]: [[Capodanno]].
* [[22 gennaio]]: Giorno dello Stato Plurinazionale.
* [[Febbraio]]/[[Marzo]]: [[Carnevale]], generalmente due giorni prima del [[Mercoledì delle ceneri]].
* [[Marzo]]/[[Aprile]]: [[Settimana santa]].
* [[1º maggio]]: [[Festa dei lavoratori]].
* [[Giugno]]: [[Corpus Domini]].
* [[21 giugno]]: [[Capodanno]] aymara.
* [[6 agosto]]: Día de la Independencia: Giorno dell'indipendenza della Bolivia, dalla Spagna nel 1825<ref>https://www.notimerica.com/sociedad/noticia-celebra-dia-independencia-bolivia-agosto-20160806082955.html</ref>.
* [[2 novembre]]: [[Tutti i Santi]].
* [[25 dicembre]]: [[Natale]].
=== Altre ricorrenze nazionali ===
* [[6 giugno]]: Día del maestro, celebra la data di nascita dello scrittore ed educatore boliviano [[Modesto Omiste Tinajeros]].<ref>{{Cita web |url=https://www.bolivia.com/actualidad/nacionales/dia-del-maestro-en-bolivia-230867 |titolo=Copia archiviata |accesso=9 ottobre 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191009205134/https://www.bolivia.com/actualidad/nacionales/dia-del-maestro-en-bolivia-230867 |urlmorto=no }}</ref>
* [[11 ottobre]]: Día de la Mujer Boliviana, in onore alla data di nascita della scrittrice ed esponente del movimento femminista boliviano [[Adela Zamudio]].<ref>{{Cita web |url=https://www.notimerica.com/sociedad/noticia-11-octubre-dia-mujer-boliviana-celebra-fecha-20181011005933.html |titolo=Copia archiviata |accesso=9 ottobre 2019 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191009143708/https://www.notimerica.com/sociedad/noticia-11-octubre-dia-mujer-boliviana-celebra-fecha-20181011005933.html |urlmorto=no }}</ref>
== Sport ==
[[File:Estadio Hernando Siles, Barrio Miraflores.jpg|
Lo sport più praticato è il calcio; la [[Nazionale di calcio della Bolivia]] è posta sotto l'egida della federazione calcistica boliviana. Ha vinto la [[Copa América]] nel 1963 e conta tre presenze al Campionato del mondo, dove è sempre stata eliminata al primo turno. La Verde, soprannome della selezione boliviana derivato dal colore della maglia da gioco, è nota per sfruttare spesso il [[fattore campo]], dal momento che gioca le partite casalinghe a [[La Paz]], a {{M|3600|ul=m
Il secondo sport più popolare nel paese è il [[racquetball]], disciplina in cui la Bolivia ha vinto 13 medaglie ai [[Giochi panamericani]].<ref>{{cita web|url=https://www.cliffswain.com/where-could-we-take-the-future-of-u-s-racquetball-bolivia-is-a-great-place-to-start/|titolo=Where could we take the future of U.S. racquetball? Bolivia is a great place to start|data=8 marzo 2015|accesso=23 giugno 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180624060122/https://www.cliffswain.com/where-could-we-take-the-future-of-u-s-racquetball-bolivia-is-a-great-place-to-start/|urlmorto=no}}</ref>
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== Gastronomia ==
{{
[[File:Saltena4 lg.JPG|
La cucina boliviana deriva principalmente dalla combinazione di cucina spagnola con i tradizionali ingredienti indigeni Aymara, con successive influenze argentine, tedesche, italiane, basche, russe, polacche, e arabe per l'arrivo di immigrati provenienti da tali paesi. I tre prodotti principali della cucina boliviana sono mais, patate e fagioli. Questi ingredienti sono stati combinati con un certo numero di prodotti portati dagli spagnoli, come il riso, il grano, e la carne, tra cui manzo, maiale e pollo.
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== Voci correlate ==
* [[Alleanza Bolivariana per le Americhe]]
* [[Fiumi della Bolivia]]
* [[Montagne della Bolivia]]
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
*{{Collegamenti esterni}}
*{{cita testo|url=
*{{cita web|url=http://www.bolivia.gob.bo|titolo=Portale del Governo della Bolivia|lingua=es|accesso=25 agosto 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190603223030/https://bolivia.gob.bo/|urlmorto=sì}}
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