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{{nota disambigua|il nome proprio|Egisto (nome)}}
{{Personaggio
{{S|Mitologia greca}}
|medium = mitologia
<br>
|saga = [[Saga degli Atridi]]
[[File:Bernardino Mei.jpg|thumb|300px| Bernardino Mei (Siena 1612- Roma1676), Oreste uccide Egisto e Clitemnestra, Siena, Palazzo Salimbeni]]
|nome italiano = Egisto
|nome = Αἴγισθος
|immagine = Bernardino Mei.jpg
|didascalia = Oreste uccide Egisto e Clitemnestra di Bernardino Mei, Palazzo Salimbeni Siena.
|epiteto =
|sesso = maschio
|luogo di nascita =
|prima apparizione =
|professione= re di [[Micene]]
|razza= umana
}}
 
'''Egisto''' ({{lang-elgrc|{{PolytonicΑἴγισθος|Αἴγισθος}}Áighisthos}}, {{latino|Aegisthus}}), è un personaggio della [[mitologia greca]],. appartineFu allaun stirpere deidi [[PelopidiMicene]], discendenti delappartenente leggendarioalla [[Pelope]],stirpe conquistatore del Peloponneso<ref>figlio didei [[Tantalo (mitologia)|Tantalo]] e nipote di [[ZeusPelopidi]]</ref>.
 
== Genealogia ==
Figlio di [[Tieste]], strumento della sua feroce vendetta contro [[Atreo]] e la sua discendenza, su cui grava la maledizione del padre per l'uccisione di [Crisippo]] figlio di Pelope e della ninfa [[Astioche]]<ref>[[Scholia]] su [[Euripide]], ''Orestes'', 4</ref><ref>[[Pindaro]], Olimpiche, 1. 144</ref>.
 
Figlio di [[Tieste]] e di [[Pelopia]],<ref name = "Tze450">{{cita web|url= https://www.theoi.com/Text/TzetzesChiliades1.html#18|titolo=Giovanni Tzetzes, 'Libro di storie' 1.18.450|lingua=en|accesso= 20 Agosto 2025}}</ref><ref name = "apol">{{cita web|url= https://www.theoi.com/Text/ApollodorusE.html#2|titolo= Apollodoro, Biblioteca Epitome 2.14|lingua=en|accesso= 20 Agosto 2025}}</ref> da [[Clitennestra]] ebbe il figlio [[Alete (figlio di Egisto)|Alete]]<ref>{{cita web|url=https://topostext.org/work/206#122|titolo= Igino, 'Fabulae', 122|lingua=en|accesso= 22 agosto 2025}}</ref> e le figlie [[Erigone (figlia di Egisto)|Erigone]]<ref name="ApolEpitE6.25">{{cita web|url=https://www.theoi.com/Text/ApollodorusE.html#6|titolo=Apollodoro, Biblioteca, Epitome VI, 25|lingua=en|accesso=18 giugno 2019}}</ref> ed Elena.
Assassino di [[Agamennone]], si incorona re di [[Micene]]. Vittima anch'egli: nell'ultimo atto della lunga e crudele faida è assassinato da Oreste, figlio di Agamennone e ultimo della stirpe, destinato al rimorso fino all'intervento di [[Atena]]<ref>Eschilo, in [[Orestea]]: ''Eumenidi''</ref>.
 
Prima di sposare Clitennestra, aveva sposato una figlia di [[Strofio (figlio di Criso)|Strofio]] che poi aveva ripudiato.<ref name="Ditti6.2">{{cita web|url=https://www.theoi.com/Text/DictysCretensis6.html|titolo= Ditti Cretese, Libro 6.2|lingua=en|accesso= 6 settembre 2025}}</ref>
== Le origini ==
 
{{Albero genealogico/inizio}}
{{S|== Mitologia greca}}==
{{Albero genealogico | | | | | | | | | | | TAN | |TAN=[[Tantalo]]}}
 
{{Albero genealogico | | | | | | | | | | | |!| | | | | |}}
La vita di Egisto si inserisce nel pieno contesto delle rivalità tra suo padre Tieste e suo zio [[Atreo]] che, nonostante fossero fratelli gemelli, si scoprirono rivali alla morte di [[Pelope]] e, continuando a contendendosi il trono del padre,<ref>{{cita web|url=https://www.theoi.com/Text/ApollodorusE.html#6|titolo=Apollodoro, Biblioteca, Epitome 2.11 |lingua=en|accesso=18 giugno 2019}}</ref> finirono con diventare acerrimi nemici.
{{Albero genealogico | | | | | NNA |~|y|~| NNO | | NNA=[[Ippodamia]]|NNO=[[Pelope]]}}
 
{{Albero genealogico | | | | | | | | |)|-|-|-|-|-|-|-|.| }}
FiglioNato dida un rapporto incestuoso tra il padre [[Tieste]] e sua sorella Pelopia,<ref name = "apol"/> Egisto diventa uno strumento della sua feroce vendetta del padre contro lo zio [[Atreo]] (e lasulla sua discendenza,) e su cui grava la maledizione del padre per l'uccisione di [Crisippo]] figliodel di Pelope e della ninfacugino [[AstiocheCrisippo (mitologia)|Crisippo]].<ref>[[Scolio|Scholia]] su [[Euripide]], ''Orestes'', 4</ref><ref>[[Pindaro]], Olimpiche, 1. 144</ref>.
{{Albero genealogico | | | | MAM |y| BAB | | | | | | TIE |y| PEL | MAM=[[Erope]]|BAB=[[Atreo|Atreo]]|TIE=[[Tieste|Tieste]]|PEL=Pelopia}}
 
{{Albero genealogico | | |,|-|-|-|+|-|-|-|.| | | | | | | |!| | }}
Assassino di [[Agamennone]]<ref>{{cita web|url=https://www.theoi.com/Text/ApollodorusE.html#6|titolo=Apollodoro, Biblioteca, Epitome 6.23 |lingua=en|accesso=18 giugno 2019}}</ref>, s'incorona re di [[Micene]] ma, nell'ultimo atto della lunga e crudele faida viene assassinato da [[Oreste (figlio di Agamennone)|Oreste]],<ref>{{cita web|url=https://www.theoi.com/Text/ApollodorusE.html#6|titolo=Apollodoro, Biblioteca, Epitome 6.29 |lingua=en|accesso=18 giugno 2019}}</ref>, figlio dello stesso Agamennone ed ultimo della stirpe.
{{Albero genealogico | | ANA | | MEN | |border=2|boxstyle_AGA=background:#ffd700;| AGA |y|boxstyle_CLI=background:#fffacd;| CLI | |boxstyle_EGI=background:#ffd700;| EGI |ANA=[[Anassibia]]|MEN=[[Menelao]]|AGA=[[Agamennone|'''AGAMENNONE''']]|CLI=[[Clitemnestra|'''CLITEMNESTRA''' ]]|EGI=[[Egisto|'''EGISTO''']]}}
 
{{Albero genealogico | | | | | | | | |,|-|-|-|+|-|-|-|.| | |}}
Egisto è un uomo destinato al rimorso fino all'intervento di [[Atena]].<ref>Eschilo, in [[Orestea]]: ''Eumenidi''</ref>
{{Albero genealogico |border=2|boxstyle=background:#ffd700;| | | | | | | | IFI | | ORE | | ELE | |IFI=[[Ifigenia]]|ORE=[[Oreste]]|ELE=[[Elettra]]|}}
{{Albero genealogico/fine}}
<br>
 
La nascita di Egisto si inserisce nel pieno contesto delle rivalità tra [[Atreo]] e [[Tieste]], figli di [[Pelope]]. La leggenda narra che Atreo e il suo gemello [[Tieste]] erano divenuti rivali alla morte di Pelope e poi acerrimi nemici; i due fratelli, infatti, si contendevano il trono di [[Micene]].<br>
===I torti===
 
LaL'ostilità lorotra ferocepadre ostilità,e zio aveva raggiunto il culmine quando Atreo aveva aveva cacciato il fratello e si era incoronato re, ma lo aveva poi attirato con l'inganno proponendogli la cessazione della contesa, la spartizione del regno e l'allestimento a palazzo di un banchetto che doveva suggellare la pace ritrovata<ref>Tzetze, ''Chiliadi'', I, versi 18 ss.</ref><ref name=Ps1>[[Biblioteca (Pseudo-Apollodoro)|Pseudo-Apollodoro]], ''Epitome'', II, 13.</ref>.
 
Atreo però uccise i tre figli chedi Tieste aveva avuto da una ([[Naiadi|Naiade]],Orcomeno [[Aglao]],(figlio [[Orcomenodi (mitologiaTieste)|Orcomeno]] e [[Callileonte]]), che si erano rifugiati supplici sull'altare di [[Zeus]];<ref name=Ps1/> eed al banchetto fece servire le loro carni al fratello ignaro, le loro carni. Tieste, furioso, cercò i figli di Atreo per consumare su di loro la sua vendetta, ma i due ragazzi, Agamennone e Menelao (''Atridi'' perché discendenti da Atreo), erano riusciti a fuggire con l'aiuto di un un servo ede si erano riparatirifugiati a [[Sparta]].<br>
[[File:Temple d'Apollon Delphes.jpg|thumb|400px|[[Delfi]], il tempio di Apollo oggi.]]
Tieste fuggì inorridito da Micene, e consultò l'[[oracolo di Delfi]] che gli suggerì di procreare con la propria figlia il bambino che l'avrebbe vendicato: Egisto.<br>Si recò dunque a [[Sicione]], regno di Tesproto, dove la figlia [[Pelopia]] era sacerdotessa della dea [[Atena]]<ref name=Igi>[[Igino (astronomo)|Igino]], ''Fabula'', 87.</ref><ref name="Ps"/>. Si nascose in una grotta per non officiare i riti e, a notte fonda, scrutò segretamente la fanciulla che sacrificava ad Atena Colocasia. Pelopia condusse la danza rituale, ma il suo piede affondò in una pozzanghera del sangue sgorgato dal collo dell'animale immolato, una pecora nera, e si macchiò la veste. Subito corse alla sorgente in prossimità del tempio, si tolse la tunica e s'affrettò a lavare la macchia, quando Tieste uscì dal suo nascondiglio e la violò.<ref>Igino, ''Fabula'', 253.</ref><ref name="Ig8"/> L'uomo si era coperto il viso con una maschera perciò Pelopia non riuscì a riconoscerlo, ma gli sfilò la spada che pose sotto il piedistallo della statua di Atena. Presto Tieste si accorse di aver perduto l'arma e temette di venire scoperto, per cui annunciò al re Tesproto di voler tornare in [[Lidia]]<ref>nella penisola anatolica </ref>, terra dei suoi antenati.<ref name="Ig8"/>
<br>
Atreo, nel frattempo, temendo la punizione degli dei per i suoi crimini, si rivolse all'oracolo di Delfi che gli intimò di richiamare Tieste da Sicione. Il re vi si recò personalmente, ma il fratello si era già allontanato, incontrò invece Pelopia e se ne innamorò credendola figlia del re Tesproto. Giacque con lei e la chiese in sposa. Il re acconsentì; lieto di rendere un buon servigio a Pelopia e di propiziarsi un re tanto potente, Tesproto non volle chiarire l'equivoco. Atreo celebrò le sue nozze con la fanciulla, che, alcuni mesi dopo, partorì il bambino concepito con Tieste.
 
[[File:Temple d'Apollon Delphes.jpg|thumb|400pxupright=1.8|[[Delfi (città antica)|Delfi]], il tempio di Apollo oggi.]]
==Le vicende==
 
Pelopia abbandonò il neonato sulle montagne.<ref name="Ps"/> Qui fu rinvenuto da alcuni pastori che si presero cura di lui e lo nutrirono con latte di [[Capra hircus|capra]] (''aix, aigos'' in greco), che il piccolo Egisto poppò dall'animale stesso.<ref>Igino, ''Fabulae'', 252.</ref><br>
Tieste fuggì inorridito da Micene, e consultò l'[[oracolo di Delfi]] che gli suggerì di procreare con la propria figlia il bambinocolui che l'lo avrebbe vendicato: e quel neonato fu proprio Egisto.<br />Si recò dunque a [[Sicione]], regno di Tesproto, dove la figlia [[Pelopia]] era sacerdotessa della dea [[Atena]]<ref name=Igi>[[Igino (astronomo)|Igino]], ''Fabula'', 87.</ref><ref name="Ps"/>. Si nascose in una grotta per non officiare i riti e, a notte fonda, scrutò segretamente la fanciulla che sacrificava ad Atena Colocasia. Pelopia condusse la danza rituale, ma il suo piede affondò in una pozzanghera del sangue sgorgato dal collo dell'animale immolato, unadella pecora nera, immolata e sile macchiò la veste., Subitocosì corse alla sorgente in prossimità del tempio, dove si tolse la tunica e s'affrettò a lavare la macchia, quando Tieste allora uscì dal suo nascondiglio e la violò.<ref>Igino, ''Fabula'', 253.</ref><ref name="Ig8"/> L'uomo si era coperto il viso con una maschera perciò Pelopia non riuscì a riconoscerlo, ma gli sfilò la spada che pose sotto il piedistallo della statua di Atena. Presto Tieste si accorse di aver perduto l'arma e temette di venire scoperto, per cui annunciò al re Tesproto di voler tornare in [[Lidia]]<ref>nella penisola anatolica </ref>, terra dei suoi antenati.<ref name="Ig8"/>
Saputolo, Atreo cercò il bambino e, ritrovatolo, lo allevò come proprio figlio. Credeva infatti di essere padre del bambino e che Pelopia avesse abbandonato il figlio tra i monti perché colta dalla pazzia momentanea che affligge alcune donne dopo il parto.<ref name="Ig8"/><br>
 
Atreo, nel frattempo, temendo la punizione degli dei per i suoi crimini, si rivolse all[['oracolo di Delfi]] che gli intimò di richiamare Tieste da Sicione. Il re vi si recò personalmente, ma il fratello si era già allontanato, incontrò invece Pelopia e se ne innamorò, credendola figlia del re Tesproto., Giacquese ne innamorò e giacque con lei eprima ladi chiesechiederla in sposa. Il re acconsentì;, lieto di rendere un buon servigio a Pelopia e di propiziarsi un re tanto potente, Tesproto non volle chiarire l'equivoco. Atreo celebrò le sue nozze con la fanciulla, che, alcuni mesi dopo, partorì il bambino concepito con Tieste.
 
== =Le origini vicende===
Pelopia abbandonò il neonato sulle montagne.<ref name="Ps"/> Qui fu rinvenuto da alcuni pastori che si presero cura di lui e lo nutrirono con latte di [[Capra hircus|capra]] (''aix, aigos'' in greco), che il piccolo Egisto poppò dall'animale stesso.<ref>Igino, ''Fabulae'', 252.</ref><br>
 
Saputolo, Atreo cercò il bambino e, ritrovatolo, lo allevò come proprio figlio. Credeva infatti di essere padre del bambino e che Pelopia avesse abbandonato il figlio tra i monti perché colta dalla pazzia momentanea che affligge alcune donne dopo il parto.<ref name="Ig8"/><br>
 
Alcuni anni dopo, Micene fu funestata da una serie di pessimi raccolti ed Atreo incaricò i figli [[Agamennone]] e [[Menelao]] di chiedere a Delfi notizie di Tieste. Lo incrociarono casualmente mentre tornava dopo aver interrogato l'oracolo, lo imprigionarono e lo ricondussero a Micene, dove fu rinchiuso in una cella per ordine di Atreo.<ref name="Ig8"/>
 
[[File:Themis Aigeus Antikensammlung Berlin F2538.jpg|thumb|300pxupright=1.4|left|La [[Pizia]], qui con [[Egeo]], consulta l'oracolo di Delfi.]]
 
Il re incaricò quindi Egisto di uccidere Tieste, segregato nel carcere. Egisto, giovinetto di sette anni, impugnò la spada e si diresse nella cella in cui riposava Tieste. L'uomo si destò al suo arrivo, si scansò tempestivamente, s'alzò e scalciò il giovane al polso, sottraendogli l'arma. Tieste riconobbe con sorpresa di stringere la spada di cui era stato privato molti anni prima a [[Sicione]]. Afferrò Egisto per le spalle e lo interrogò su come la spada fosse entrata in suo possesso. Il bambino impaurito balbettò di averla ricevuta dalla madre Pelopia e Tieste lo istigò ad obbedire ai tre ordini che gli avrebbe dato. Egisto annuì e s'apprestò innanzitutto a condurre sua madre in prigione al cospetto di Tieste. Pelopia, riconosciuto il padre, lo abbracciò e pianse per le sue disgrazie.<ref name="Ps">Pseudo-Apollodoro, ''Epitome'', II, 14.</ref><ref name="Ig8">Igino, ''Fabulae'', 88.</ref>
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Egisto lo assassinò mentre era intento al rituale e restituì il regno al padre Tieste, con il quale regnò su [[Micene]] da cui bandì Agamennone e Menelao.<ref name="Ps"/><ref name="Ig8"/> Alcuni autori sostengono che Atreo non fu mai ucciso dal giovinetto, e dicono che Egisto era ancora un neonato in fasce quando Agamennone confiscò a Tieste il regno e gli strappò via lo scettro.<ref>Eschilo, ''Agamennone'', vv. 1603-1606.</ref>
 
Agamennone e Menelao si rifugiarono presso la corte di [[Tindaro]] a [[Sparta]], che li aiutò a recuperare i loro beni sottratti da Tieste ed Egisto. Il re marciò su Micene, strappò lo scettro a Tieste, rifugiatosi sull'altare di [[Era (mitologiadivinità)|Era]], e lo costrinse a giurare che avrebbe accettato l'esilio senza mai più tornare. Tieste si ritirò a [[Cerigo|Citera]],<ref>Pseudo-Apollodoro, ''Epitome'', II, 15.</ref> mentre Egisto fu esule presso il re Cilarabete, figlio di [[Stenelo (figlio di Capaneo)|Stenelo]].<ref>Tzetze, ''Chiliadi'', I, versi 433 e sgg.</ref> Il giovane fu accolto da [[Strofio (figlio di Criso)|Strofio]], che regnava sulla [[Focide]], e prese dapprima in moglie una delle sue figlie che poi abbandonò per tornare a Micene spinto dalla sua inesausta ansia di vendetta.<ref>[[Ditti Cretese]], libro III, 6.</ref>
 
=== La vendetta ===
[[File:J G Trautmann Das brennende Troja.jpg|thumb|400pxupright=1.8|J. G. Trautmann (1713- 1769), ''L'incendio di Troia'']]
Quando [[Paride]] rapì [[Elena (mitologia)|Elena]], moglie di Menelao, fuggì con lei a [[Troia]]. Scatenò così la [[guerra di Troia]], per cui Agamennone e il fratello lasciarono ciascuno il proprio regno e ne rimasero lontani per dieci lunghi anni. Egisto non partecipava alla spedizione, e rimanendo in [[Argo (Greciacittà antica)|Argo]] preparò la vendetta.<ref>[[Omero]], ''Odissea'', libro III, vv. 262-263.</ref>
Nel corso della guerra, accadeva intanto che la tracotanza di Agamennone si innimicava [[Nauplio (mitologia)|Nauplio]], padre di [[Palamede]] (eroe e astuto capo tra gli Achei, ingannato e lapidato dai Greci stessi su istigazione di [[Ulisse|Odisseo]]). Nauplio aveva chiesto ad Agamennone giustizia per il figlio, ma il re, che aveva sostenuto personalmente il crimine di Odisseo, non volle ascoltarlo. L'uomo se ne risentì e salpò da Troia, e costeggiando l'[[Attica]] e il [[Peloponneso]], andava incitando al tradimento le mogli rimaste sole nelle loro case. Egisto aveva udito che [[Clitennestra]] era una di quelle mogli<ref>Pseudo-Apollodoro, ''Epitome'', VI, 8-9.</ref>.
[[File:Temple d'Apollon Delphes.jpg|thumb|400px|[[Delfi]], il tempio di Apollo oggi.]]
Nel corso della guerra, accadeva intanto che la tracotanza di Agamennone si innimicava [[Nauplio (mitologia)|Nauplio]], padre di [[Palamede]] (eroe e astuto capo tra gli Achei, ingannato e lapidato dai Greci stessi su istigazione di [[Odisseo]]). Nauplio aveva chiesto ad Agamennone giustizia per il figlio, ma il re, che aveva sostenuto personalmente il crimine di Odisseo, non volle ascoltarlo. L'uomo se ne risentì e salpò da Troia, e costeggiando l'[[Attica]] e il [[Peloponneso]], andava incitando al tradimento le mogli rimaste sole nelle loro case. Egisto aveva udito che [[Clitennestra]] era una di quelle mogli<ref>Pseudo-Apollodoro, ''Epitome'', VI, 8-9.</ref>.
 
Clitennestra nutriva infatti un antico e sordo rancore: Agamennone l'aveva privata del primo marito, [[Tantalo (mitologia)|Tantalo]], e ucciso il neonato che stringeva al seno, l'aveva stuprata e la sposata contro la sua volontà. Presto era partito per una guerra infinita, lasciandola sola costringendola al sacrificio della figlia [[Ifigenia (mitologia)|Ifigenia]] in [[Aulide]].<ref>[[Euripide]], ''Ifigenia in Aulide'', vv. 1148-1152</ref>. Il fratello di Palamede, [[Eace]], inoltre le aveva preannunciato che Agamennone sarebbe tornato da Troia portando con sé la principessa [[Cassandra (mitologia)|Cassandra]], figlia di [[Priamo]] e sacerdotessa di Apollo, per tenerla a palazzo. In realtà Eace voleva ravvivare l'odio della regina per istigarla al delitto e vendicare l'uccisione del fratello.<ref name="Igi11">Igino, ''Fabula'', 117.</ref>
 
[[File:Primavera 02.jpg|thumb|300pxupright=1.4|left|Sandro Botticelli (1445-1510), ''La Primavera'', particolare di Ermes e le Grazie]]
[[Zeus]] aveva inviato [[Ermes]] ad Egisto, perché di rinunciasse al suo piano e gli predicesse che se avesse ucciso Agamennone sarebbe stato a sua volta ucciso dal figlio di lui, non appena avesse raggiunto le soglie della maturità. Egisto non lo aveva ascoltato, aveva ripudiato la moglie e si era recato a Micene<ref>Omero, ''Odissea'', libro I, vv. 37-43.</ref>. Qui divenne amante di Clitemnestra e visse con lei coltivando il suo stesso rancore insinuandole la volontà di assassinare il marito al suo ritorno.<br>
 
[[Zeus]] aveva inviato [[Ermes]] ad Egisto, perché di rinunciasse al suo piano e gli predicesse che se avesse ucciso Agamennone sarebbe stato a sua volta ucciso dal figlio di lui, non appena avesse raggiunto le soglie della maturità. Egisto non lo aveva ascoltato, aveva ripudiato la moglie e si era recato a Micene<ref>Omero, ''Odissea'', libro I, vv. 37-43.</ref>. Qui divenne amante di Clitemnestra e visse con lei coltivando il suo stesso rancore insinuandole la volontà di assassinare il marito al suo ritorno.<br> Ebbero un figlio, [[Alete (figlio di Egisto)|Alete]], e due figlie, [[Erigone (figlia di Egisto)|Erigone]] ed Elena.
 
Dapprima, la regina respinse le sue proposte. Temeva Agamennone che, prima di salpare per Troia, aveva ordinato all'aedo di corte, [[Demodoco]], di sorvegliare la regina e di comunicargli per iscritto ogni più piccolo indizio della sua infedeltà. Egisto lo imprigionò e lo relegò senza viveri in un'isola deserta, dove gli animali selvatici e gli uccelli rapaci lo divorarono spolpandoospolpando le sue ossa. Clitennestra si lasciò sedurre dal progetto omicida ed Egisto celebrò la sua futura vittoria: sacrificò ad [[Afrodite]] e ad [[Artemide]], che maturava un odio profondo per i figli di Atreo, offrendo monili d'oro e luminosi tessuti .<ref>Omero, ''Odissea'', libro III, vv. 265-275.</ref><br />
Clitemnestra macchinò quindi con Egisto di uccidere Agamennone al suo rientro da Troia. La regina temette che arrivasse inaspettatamente, così scrisse ad Agamennone in una lettera di accendere un falò sul [[Monte Ida (Turchia)|monte Ida]] non appena Troia fosse caduta. Clitennestra era stata perciò informata dalla sua vedetta, che Troia era stata presa e che che si faceva imminente il ritorno del marito. Lo uccise, con l'aiuto di Egisto, quando questi rimise piede in patria scatenando l'odio dei figli [[Elettra]] ed [[Oreste]] e perpetuando la maledizione di [[Pelope]].
 
Dapprima, la regina respinse le sue proposte. Temeva Agamennone che, prima di salpare per Troia, aveva ordinato all'aedo di corte, [[Demodoco]], di sorvegliare la regina e di comunicargli per iscritto ogni più piccolo indizio della sua infedeltà. Egisto lo imprigionò e lo relegò senza viveri in un'isola deserta, dove gli animali selvatici e gli uccelli rapaci lo divorarono spolpandoo le sue ossa. Clitennestra si lasciò sedurre dal progetto omicida ed Egisto celebrò la sua futura vittoria: sacrificò ad [[Afrodite]] e ad [[Artemide]], che maturava un odio profondo per i figli di Atreo, offrendo monili d'oro e luminosi tessuti .<ref>Omero, ''Odissea'', libro III, vv. 265-275.</ref><br>
Clitemnestra macchinò quindi con Egisto di uccidere Agamennone al suo rientro da Troia. La regina temette che arrivasse inaspettatamente, così scrisse ad Agamennone in una lettera di accendere un falò sul [[Monte Ida (Turchia)|monte Ida]] non appena Troia fosse caduta. Clitennestra era stata perciò informata dalla sua vedetta, che Troia era stata presa e che che si faceva imminente il ritorno del marito. Lo uccise, con l'aiuto di Egisto, quando questi rimise piede in patria scatenando l'odio dei figli [[Elettra]] ed [[Oreste]] e perpetuando la maledizione di [[Pelope]].
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File:Pittore di marlay, kylix con clitennestra che assale cassandra davanti all'ara di apollo, 425-400 ac., da tomba 264.JPG|Clitemnestra assale Cassandra davanti all'ara di Apollo, 425-400 ac., da tomba 264.
File:20100408 mykines44.JPG|Micene, tomba detta di Egisto
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Dieci anni dopo [[Oreste (figlio di Agamennone)|Oreste]] vendicò il padre uccidendo Egisto e Clitennestra.
 
Dieci anni dopo [[Oreste (figlio di Agamennone)|Oreste]] vendicò il padre uccidendo Egisto e Clitennestra, oltre ai fratellastri Alete ed Elena. Sopravvisse solo Erigone, secondo alcune fonti solo grazie all'intervento della dea Artemide.
== Note ==
 
== Note ==
{{Note strette}}
 
== Bibliografia ==
* [[Gaio Giulio Igino|Igino]], ''[[Fabulae]]'' 87,88,117,252.
* [[Eschilo]], Orestea in ''[[Orestea#Agamennone (Eschilo)|Agamennone]]'' 1583 e ss.
* [[Eschilo]], Orestea in ''[[Orestea#Le Eumenidi|Eumenidi]]''.
* [[Euripide]], '' [[Elettra (Euripide)|Elettra]]''.
* [[Sofocle]], '' [[Elettra (Sofocle)|Elettra]]''.
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Aegisthus}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{Ciclo Troiano}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|mitologia greca}}
 
[[Categoria:Re di ArgoMicene]]