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La '''sindrome da immunodeficienza acquisita''' (da cui l'[[acronimo]] '''SIDA''' utilizzato nei Paesi di lingua [[Lingua francese|francese]] e altri, di rado in [[Lingua italiana|italiano]]<ref>{{DOP|id=1002222|lemma=A.I.D.S.}}</ref>; in [[Lingua inglese|inglese]] ''Acquired Immune Deficiency Syndrome'', da cui l'acronimo '''AIDS''', normalmente utilizzato anche in italiano) è una [[malattia]] del [[sistema immunitario]] umano causata dal [[virus dell'immunodeficienza umana]] (HIV).<ref name="pmid11396444">{{Cita pubblicazione|autore=Sepkowitz KA|titolo=AIDS—the first 20 years|rivista=N. Engl. J. Med.|volume=344|numero=23|pp=1764-72|anno=2001|mese=giugno|pmid=11396444|doi=10.1056/NEJM200106073442306| issn=0028-4793 }}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore=Weiss RA|titolo=How does HIV cause AIDS?|rivista=[[Science]]|volume=260|numero=5112|pp=1273-9|anno=1993|mese=maggio|pmid=8493571|doi=10.1126/science.8493571}}</ref><ref>{{Cita libro|cognome=Cecil|nome=Russell|titolo=Textbook of Medicine|editore=Saunders|città=Philadelphia|anno=1988|pp=1523, 1799|isbn=0-7216-1848-0}}</ref>
 
La malattia interferisce colcon il sistema immunitario limitandone l'efficacia e, rendendo le persone colpite più suscettibili alle [[infezioni]], in particolare a [[Infezioni opportunistiche|quelle opportunistiche]], e allo sviluppo di [[tumori]]. Questa vulnerabilità aumenta colcon il progredire della malattia. L'HIV si trasmette con trasmissione orizzontale, aad esempio tramite i [[Rapporto sessuale|rapporti sessuali]], [[Trasfusione di sangue|trasfusioni di sangue]] contaminato e [[Ago ipodermico|aghi ipodermici]], o con [[trasmissione verticale]], tra madre e bambino durante la [[gravidanza]], il [[parto]] e l'[[Allattamento materno|allattamento]] al seno.<ref name="CDCtransmission">{{Cita web|editore=[[Centers for Disease Control and Prevention]]|url=http://www.cdc.gov/hiv/resources/qa/transmission.htm|titolo=HIV and Its Transmission|accesso=20 novembre 2012|lingua=en|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120607023525/http://www.cdc.gov/hiv/resources/qa/transmission.htm}}</ref><ref name="sfaf">{{Cita web|editore=San Francisco AIDS Foundation|data=14 aprile 2006|url=http://www.sfaf.org/aids101/transmission.html|titolo=How HIV is spread|accesso=23 maggio 2006|urlarchivio=https://www.webcitation.org/617uryEMy?url=http://www.sfaf.org/hiv-info/transmission/|dataarchivio=22 agosto 2011|urlmorto=sì}}</ref>
 
Il virus e la malattia sono spesso indicati insieme come HIV/AIDS. La malattia è un importante problema sanitario in molte parti del mondo e la sua diffusione è considerata una [[pandemia]]<ref name="Kallings" />. Nel 2009, l'[[Organizzazione mondiale della sanità]] (OMS) stima che vi siano 33,4 milioni di persone nel mondo che vivono con l'HIV/AIDS, con 2,7 milioni di nuove infezioni HIV all'anno e 2,0 milioni di decessi annuali a causa dell'AIDS<ref name="WHO2009">{{Cita web|titolo=AIDS epidemic update|url=http://www.unaids.org/en/media/unaids/contentassets/dataimport/pub/report/2009/jc1700_epi_update_2009_en.pdf|editore=World Health Organization|accesso=29 luglio 2011}}</ref>. Secondo il rapporto [[UNAIDS]] 2009, in tutto il mondo vi sono state circa 60 milioni di persone contagiate sin dall'inizio della pandemia, con circa 25 milioni di morti e, nel solo [[Sudafrica]], 14 milioni di bambini orfani.<ref name="UNAIDS2009">{{cita web|url=http://data.unaids.org/pub/FactSheet/2009/20091124_FS_global_en.pdf|lingua=en|accesso=20 novembre 2012|titolo=09 GLOBAL FACTS & FIGURES - UNAids|autore=UNAIDS}}</ref>
 
La ricerca genetica indica che l'HIV abbia avuto origine in [[Africa centrale|Africa centro]]-[[Africa occidentale|occidentale]] nel corso del ventesimo secolo<ref name="Gao">{{Cita pubblicazione | cognome = Gao | nome = F. | coautori = E. Bailes; DL. Robertson; Y. Chen; CM. Rodenburg; SF. Michael; LB. Cummins; LO. Arthur; M. Peeters; GM. Shaw; PM. Sharp | titolo = Origin of HIV-1 in the chimpanzee Pan troglodytes troglodytes. | rivista = Nature | volume = 397 | numero = 6718 | pp = 436-41 | mese=febbraio| anno = 1999 | doi = 10.1038/17130 | pmid = 9989410}}</ref><ref name="Worobey">{{Cita pubblicazione | cognome = Worobey | nome = M. | coautori = M. Gemmel; DE. Teuwen; T. Haselkorn; K. Kunstman; M. Bunce; JJ. Muyembe; JM. Kabongo; RM. Kalengayi; E. Van Marck; MT. Gilbert | titolo = Direct evidence of extensive diversity of HIV-1 in Kinshasa by 1960. | rivista = Nature | volume = 455 | numero = 7213 | pp = 661-4 | mese=ottobre| anno = 2008 | doi = 10.1038/nature07390 | pmid = 18833279 }}</ref>. L'AIDS è stato individuato dal ''[[Centers for Disease Control and Prevention]]'' (CDC) nel [[1981]] e la sua causa, l'HIV, è stata identificata nel [[1983]]<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Gallo RC|titolo=A reflection on HIV/AIDS research after 25 years|rivista= Retrovirology|volume=3|p=72|anno=2006|pmid=17054781|doi=10.1186/1742-4690-3-72|url=http://www.retrovirology.com/content/3//72}}</ref>. Dopo una lunga controversia, la comunità scientifica ha ritenuto che [[Robert Gallo]] e [[Luc Montagnier]], coicon i rispettivi gruppi di ricerca, abbiano entrambi contribuito al raggiungimento di tale risultato.
 
Anche se i trattamenti per l'HIV/AIDS possono rallentare o arrestare il decorso della malattia (principalmente il metodo [[HAART]]), non vi è cura conosciuta o [[vaccino]] contro l'HIV (sebbene una prima cura sperimentale consista nel trapianto di [[midollo osseo]] colcon il [[gene]] [[CCR5|CCR5 Δ32]] presente in duplice coppia, producendo aad oggi tre guariti completi e certificati dalla malattia certificati<ref>{{Cita news|lingua=en|nome=Mark|cognome=Schoofs|url=https://www.nytimes.com/1998/06/21/magazine/the-berlin-patient.html|titolo=The Berlin Patient|pubblicazione=The New York Times|data=21 giugno 1998|accesso=31 gennaio 2023}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4287108/|titolo=I Am the Berlin Patient: A Personal Reflection|autore=Timothy Ray Brown|sito=National Library of Medicine|editore=National Center for Biotechnology Information|data=2015|lingua=en}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.fredhutch.org/en/news/center-news/2015/02/aids-icon-timothy-ray-brown.html|titolo=Timothy Ray Brown: the accidental AIDS icon|sito=Fred Hutch|data=20 febbraio 2015|lingua=en|accesso=31 gennaio 2023}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.science.org/content/article/second-cured-hiv-patient-goes-public|titolo=Second ‘cured' HIV patient goes public|sito=Science|data=2 aprile 2020|lingua=en|accesso=31 gennaio 2023}}</ref>). Il trattamento antiretrovirale riduce sia i morti sia le nuove infezioni, ma questi farmaci sono costosi e non sono disponibili in tutti i paesi<ref name="Palella">{{Cita pubblicazione | cognome = Palella | nome = FJ. | coautori = KM. Delaney; AC. Moorman; MO. Loveless; J. Fuhrer; GA. Satten; DJ. Aschman; SD. Holmberg | titolo = Declining morbidity and mortality among patients with advanced human immunodeficiency virus infection. HIV Outpatient Study Investigators. | rivista = N Engl J Med | volume = 338 | numero = 13 | pp = 853-60 | mese=marzo| anno = 1998 | doi = 10.1056/NEJM199803263381301 | pmid = 9516219}}</ref>. A causa della difficoltà nel trattamento delle infezioni da HIV, la [[Prevenzione (medicina)|prevenzione]] è un obiettivo chiave per il controllo dell'AIDS (aad esempio mediantecon l'uso di [[Profilattico|preservativi]] o il [[Profilassi post-esposizione ad HIV|PEP-HIV]]).
 
== Denominazione ==
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La identificazione positiva del virus HIV-1 viene dal [[Repubblica del Congo|Congo]] nel 1959 e gli studi genetici indicano che il virus è passato nella popolazione umana dagli scimpanzé circa cinquant'anni prima.<ref name="Worobey" /> Uno studio del 2007 afferma che un [[ceppo virale|ceppo]] di HIV-1, probabilmente spostato dall'Africa ad Haiti, è entrato negli Stati Uniti intorno al [[1969]].<ref>{{Cita pubblicazione| autore=Gilbert MT, Rambaut A, Wlasiuk G, Spira TJ, Pitchenik AE, Worobey M| titolo=The emergence of HIV/AIDS in the Americas and beyond| rivista=Proc. Natl. Acad. Sci. U.S. A.| volume=104| numero=47| pp=18566-70| anno=2007| pmid=17978186| doi=10.1073/pnas.0705329104 }}</ref> Lo stesso gruppo di ricerca ha rilanciato tale conclusione nel 2016 con uno studio genetico.<ref>{{Cita news|nome=Dina Fine|cognome=Maron|titolo=New HIV Genetic Evidence Dispels "Patient Zero" Myth|url=https://www.scientificamerican.com/article/new-hiv-genetic-evidence-dispels-patient-zero-myth/|giornale=Scientific American}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|titolo=HIV's Patient Zero exonerated|url=https://www.nature.com/doifinder/10.1038/nature.2016.20877|rivista=Nature News|doi=10.1038/nature.2016.20877}}</ref>
 
Il 2 ottobre 1985 morì l'attore statunitense [[Rock Hudson]], il primo personaggio famoso a confessare pubblicamente di essere malato di AIDS, che gli era stata diagnosticata l'anno precedente.<ref>{{Cita news|lingua=en|autore=Joseph Berger|url=http://partners.nytimes.com/library/national/science/aids/100385sci-aids.html|titolo=Rock Hudson, Screen Idol, Dies at 59|pubblicazione=[[The New York Times]]|data=3 ottobre 1985|città=New York|accesso=30 gennaio 2013}}</ref> Il virus ha provocato la sua piùun'altra celebre vittima il 24 novembre [[1991]], quando la rockstar [[Freddie Mercury]], cantante e [[frontman]] dei [[Queen]], morì per una malattia correlata all'AIDS dopo aver annunciato la malattia soltanto il giorno precedente.<ref>{{Cita news|url=http://news.bbc.co.uk/onthisday/hi/dates/stories/november/24/newsid_2546000/2546945.stm |titolo=BBC ON THIS DAY &#124; 24 &#124; 1991: Giant of rock dies |editore=BBC News |data=24 novembre 1963 |accesso=1º novembre 2011}}</ref>
Nel 1996 si ebbe una svolta quando fu messa in commercio la prima terapia che arrestava gli effetti mortali del virus: la mortalità, nel corso degli anni successivi e degli sviluppi farmacologici, decrebbe drasticamente, ma in contemporanea il virus raggiunse alcuni paesi più poveri del [[terzo mondo]], dove milioni di persone sono decedute nell'impossibilità di accedere alle costose cure.<ref name=E>{{cita testo|url=http://www.epicentro.iss.it/problemi/aids/storia.asp|titolo=Storia dell'epidemia di Aids su Epicentro, sito del Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute}}</ref>
 
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[[File:HI-Virion-it.svg|thumb|upright=1.4|Visione stilizzata di una sezione del virus dell'immunodeficienza acquisita umana]]
 
[[HIV]] è un [[retrovirus]] del genere [[lentivirus]], caratterizzato cioè dal dare origine a infezioni croniche, che sono scarsamente sensibili alla risposta immunitaria ed evolvono lentamente, ma progressivamente, e che, se non trattate, possono avere un esito fatale.<ref name="L" /> In base alle conoscenze attuali, HIV è suddiviso in due ceppi: HIV-1 e HIV-2. Il primo dei due è prevalentemente localizzato in [[Europa]], [[Americhe|America]] e [[Africa]] centrale. HIV-2, invece, si trova per lo più in Africa occidentale.<ref name="L" />
 
Le cellule bersaglio di HIV sono quelle ricche di recettori [[CD4]], in particolare alcuni [[linfociti]] chiamati CD4+, che hanno un ruolo particolarmente cruciale nel [[sistema immunitario]]: sono infatti dei veri e propri "direttori d'orchestra" che attivano di volta in volta settori diversi delle difese a seconda del tipo di ospite indesiderato con cui vengono a contatto ([[batteri]], [[Virus (biologia)|virus]], [[protozoi]], [[funghi]], [[vermi]], [[cellule tumorali]], ecc.).<ref name="L" />
 
=== Trasmissione ===
Dagli inizi dell'[[epidemia]], sono state individuate principalmente tre vie di trasmissioni dell'HIV, tutte riguardanti la penetrazione diretta di sangue o altre secrezioni infette nel circolo ematico di un soggetto sano.<ref name="L" />
 
HIV è un virus a bassa [[contagiosità]], che per trasmettersi ha bisogno di un'elevata concentrazione di particelle virali vitali. Tale condizione si realizza pressoché esclusivamente nel [[sangue]] e nelle secrezioni genitali, in particolare lo [[sperma]], e; in misura minore, ma comunque sufficiente, nelle [[secrezioni vaginali]].<ref name="L" /> Altre secrezioni contengono HIV a bassa concentrazione, ma l'esperienza e numerosi studi sperimentali escludono la trasmissibilità tramite tali veicoli, salvo situazioni del tutto eccezionali, come il miscuglio con abbondante sangue.<ref name="L" />
 
==== Sangue e derivati ====
[[File:Donated blood.jpg|left|thumb|Sacche di sangue: prima dell'esistenza di test specifici la trasfusione di sangue infetto fu una frequente forma di contagio]]
 
L'immissione di sangue infetto nel circolo di un soggetto sano genera un'infezione pressoché certa. Questo tipo di contagio è stato molto frequente prima della messa a punto del [[test HIV]], tramite [[trasfusioni di sangue]] infetto (aad esempio per pazienti [[emofilia]]ci), [[trapianti]] di organi di donatori infetti e accidentali casi di ferimento con strumenti quali rasoi, aghi (anche da [[tatuaggio]]) o bisturi appena venuti in contatto con materiale infetto, soprattutto in ambito professionale (incidenti di laboratorio).<ref name="L" /> L'esclusione sistematica dalle [[donazione di sangue|donazioni]] dei soggetti infetti e la [[Sterilizzazione (igiene)|sterilizzazione]] di tutti gli strumenti che entrano in contatto col sangue ha reso questo tipo di contagio prettamente episodico.<ref name="L" />
 
Lo scambio di sangue fu inoltre responsabile dell'esplosione dell'epidemia tra [[tossicodipendenza|tossicodipendenti]] da [[eroina]], tramite lo scambio di siringhe usate.<ref>{{cita web|url=http://www.salute.gov.it/hiv/paginaInternaHiv.jsp?id=194&menu=conoscere|titolo=Hiv e Aids - Come si trasmette il virus|autore=Ministero della Salute|accesso=1º dicembre 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120105140404/http://www.salute.gov.it/hiv/paginaInternaHiv.jsp?id=194&menu=conoscere}}</ref> Tale contagio, legato a pratiche molto diffuse di condivisione della droga e della siringa tra gruppi di giovani in momenti di aggregazione, rappresentò negli anni ottanta la principale forma di contagio in paesi mediterranei quali la [[Spagna]], l'[[Italia]], la [[Iugoslavia]]. Il crollo dell'uso dell'[[eroina]] nei paesi occidentali ha drasticamente ridotto l'incidenza di questa forma di contagio in tali zone, sebbene restino a rischio ampie fasce di consumatori concentrati soprattutto nell'Europa dell'est e nei paesi emergenti dell'Asia.
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I rapporti anali rappresentano un maggior rischio di contagio, per la maggiore facilità con cui creano microtraumi e per la natura della mucosa rettale, strutturalmente meno idonea a contrastare l'impianto dell'infezione.<ref name="L" />
 
Lo stesso [[pene]] è dotato di mucose che possono presentare ulcere e piaghe dovute ad altri tipi di patologie, e che possono lacerarsi durante i rapporti sessuali entrando in contatto con sangue e secrezioni infette, rendendo rischioso quindi anche il ruolo attivo. L'ispessimento della pelle in seguito alla [[circoncisione]] abbassa notevolmente (ma non esclude) i rischi di tale tipo di contagio.<ref>{{Cita news|url=http://www.corriere.it/Rubriche/Salute/Medicina/2006/12_Dicembre/14/circoncisione.shtml |titolo=Hiv: la circoncisione riduce il rischio |nome=Luigi |cognome=Ripamonti |pubblicazione=[[Corriere della Sera]] |data=12 dicembre 2006}}</ref>
 
Il [[preservativo]], impedendo il contatto tra mucose genitali e secrezioni potenzialmente infette, è un presidio sanitario di provata efficacia: il suo uso corretto rende il [[sesso sicuro]] e impedisce il contagio da tutte le [[malattie sessualmente trasmissibili]],<ref name="L" /> benché alcuni studiosi tra cui [[Edward C. Green|Edward Green]]<ref>{{cita news| url = https://www.washingtonpost.com/wp-dyn/content/article/2009/03/27/AR2009032702825.html | titolo = The Pope May Be Right | autore = Edward Green | pubblicazione = The Washington Post | data = 29 marzo 2009 }}</ref> abbiano obiettato che, pur con l'uso di preservativi, la gran parte degli sforzi internazionali per contenere la pandemia, in particolare nei paesi emergenti, sarebbe fallita. Il preservativo come mezzo di prevenzione, a parere di costoro, sarebbe poco utile, poiché spingerebbe gli individui ad assumere maggiori rischi nei rapporti sessuali generando un falso senso di protezione (atteggiamento definito di "compensazione del rischio" o "disinibizione").<ref>{{cita pubblicazione | url = http://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(07)61755-3/fulltext?_eventId=login | volume = 370 | numero = 9602 | pp = 1809-1811 | mese = dicembre |anno = 2007 | titolo = Ten myths and one truth about generalised HIV epidemics | autore = James Shelton | doi = 10.1016/S0140-6736(07)61755-3 | rivista = The Lancet}}</ref><ref>{{cita pubblicazione | url = http://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140673607603134/abstract | volume = 369 | numero = 9562 | pp = 657-666 | mese = febbraio | anno = 2007 | titolo = Male circumcision for HIV prevention in men in Rakai, Uganda: a randomised trial | doi = 10.1016/S0140-6736(07)60313-4 | autore = Ronald Gray | coautori = Godfrey Kigozi, David Serwadda, Frederick Makumbi, Stephen Watya, Fred Nalugoda | rivista = The Lancet | pmid=17321311 }}</ref> È stato osservato che la riduzione del rischio derivante dall'uso del preservativo è decisamente prevalente, anche se paragonata all'eventuale disinibizione sessuale, scenario teoricamente possibile, ma mai provato in modo empirico.<ref name="pmid11726023">{{Cita pubblicazione | cognome = Pinkerton | nome = SD. | titolo = Sexual risk compensation and HIV/STD transmission: empirical evidence and theoretical considerations. | url = https://archive.org/details/sim_risk-analysis_2001-08_21_4/page/727 | rivista = Risk Anal | volume = 21 | numero = 4 | pp = 727-36 | mese=agosto| anno = 2001 | pmid = 11726023 }}</ref>
 
==== Rapporti sessuali non penetrativi ====
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[[File:Babies born HIV-IT.png|upright=1.4|thumb|left|Uno studio sui bambini contagiati da madri sieropositive nel 2006-2010]]
 
La trasmissione del virus da madre a figlio può essere una derivazione del contagio sanguigno, ''in utero'' attraverso il [[cordone ombelicale]], oppure durante il [[parto]] o l'[[Allattamento materno|allattamento]]. Sia il [[liquido amniotico]] sia il [[latte materno]] hanno infatti un'alta concentrazione di virus.<ref>{{cita web|url=http://www.asl.milano.it/ITA/Default.aspx?SEZ=2&PAG=238&NOT=5326|titolo=FAQ - Informazioni generali|autore=ASL Milano|accesso=18 novembre 2012|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130131174314/http://www.asl.milano.it/ita/Default.aspx?SEZ=2}}</ref> In assenza di trattamento, il tasso di trasmissione tra madre e figlio è del 25%.<ref name="Byers-1998">{{Cita pubblicazione | cognome = Byers | nome = RH. | coautori = MB. Caldwell; S. Davis; M. Gwinn; ML. Lindegren | titolo = Projection of AIDS and HIV incidence among children born infected with HIV. | url = https://archive.org/details/sim_statistics-in-medicine_1998-01-30_17_2/page/n50 | rivista = Stat Med | volume = 17 | numero = 2 | pp = 169-81 | mese=gennaio| anno = 1998 | pmid = 9483727 }}</ref>
 
Tuttavia, laddove un trattamento sia effettuato in combinazione con l'effettuazione di un [[parto cesareo]], e con alcune di settimane di terapia farmacologica per il neonato, il rischio è stato ridotto all'1%.<ref>{{Cita pubblicazione | cognome = Duncan | nome = S. | coautori = R. Jones; M. McIntyre; A. Pilsniak; J. Trott; N. Desmond | titolo = Managing HIV in pregnancy in a community-based sexual health clinic: a decade in review. | rivista = Int J STD AIDS | volume = 23 | numero = 11 | pp = 806-9 | mese=novembre| anno = 2012 | doi = 10.1258/ijsa.2012.011466 | pmid = 23155101 }}</ref>
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=== Contatti non contagiosi ===
L'HIV è stato trovato nella [[saliva]], [[lacrima|lacrime]] e [[urina]] d'di individui infetti, ma vista la bassa concentrazione del virus in questi liquidi biologici, il rischio di trasmissione è considerato trascurabile. Lo stesso vale per [[tosse]], [[sudore]], [[muco]] e [[feci]].<ref name="autogenerato1" />
 
Il virus non si trasmette tramite contatti come strette di mano, abbracci, baci, morsi, graffi<ref name="autogenerato1">{{cita web|url=http://www.salute.gov.it/hiv/paginaInternaHiv.jsp?id=195&menu=conoscere|titolo=Hiv e Aids - Come non si trasmette il virus|autore=Ministero della Salute|accesso=1º dicembre 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120104160332/http://www.salute.gov.it/hiv/paginaInternaHiv.jsp?id=195&menu=conoscere}}</ref> né tramite l'uso di rasoi o spazzolini da denti di persone sieropositive (se privi di tracce ematiche), anche se è comunque sempre consigliabile l'uso di strumenti d'di igiene personale individuali.<ref>{{cita web|url=http://www.salute.gov.it/faqaids/faq.jsp?id=300|titolo=Prevenzione e controlli - Promozione della salute - AIDS - Faq|autore=Ministero della Salute|accesso=1º dicembre 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120104155509/http://www.salute.gov.it/faqaids/faq.jsp?id=300}}</ref> Nulla è la possibilità di contagio tramite vestiti, asciugamani, lenzuola, né tramite bicchieri, piatti o posate e in generale in tutti quei rapporti legati al vivere sotto uno stesso tetto.<ref name="autogenerato1" />
 
Le [[zanzara|zanzare]], da sempre sospettate di essere un possibile veicolo di infezione, in realtà sono sostanzialmente innocue, sia perché il virus non si può replicare all'interno delle ghiandole salivari dell'insetto ([[trasmissione biologica]])<ref name="Iqbal">{{cita pubblicazione | autore =Iqbal MM.| anno = 1999| mese=agosto| titolo = Can we get AIDS from mosquito bites?| rivista =J La State Med Soc. | volume =151 }}</ref> sia per via della bassissima probabilità di infezione. La zanzara femmina (il maschio non punge), dopo aver nutrito le uova nel proprio addome con il sangue aspirato, riposa per circa 24 ore, tempo sufficiente alla scomparsa del virus dall'insetto madre. Anche qualora la zanzara punga due individui in successione di cui il primo sieropositivo, anche se altamente infetto e anche se con ripetute punture, la possibilità di contagio (trasmissione meccanica) è nulla, perché il canale attraverso cui viene iniettata la saliva e quello attraverso il quale viene prelevato il sangue sono due condotti differenti, non in comunicazione tra di loro. Un discorso analogo può essere fatto anche per altri [[artropode|artropodi]] [[ematofago|ematofagi]], come [[pulce|pulci]], [[Ixodida|zecche]] e [[Rhynchota|cimici]].<ref name="L" /> La credenza che le zanzare siano veicolo di contagio è diffusa nei paesi meno sviluppati.<ref name="Mazloomy">{{cita pubblicazione | autore =Mazloomy SS, Baghianimoghadam MH. | anno = 2008| mese = marzo-aprile| titolo =Knowledge and attitude about HIV/ AIDS of schoolteachers in Yazd, Islamic Republic of Iran.| rivista =East Mediterr Health J. | volume = 14| pp =292-297}}</ref> Le zanzare sono in effetti responsabili della trasmissione di altre patologie a [[eziologia]] [[vira]]le, come per esempio [[dengue]] e [[febbre gialla]].
 
== Patogenesi ==
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Una volta entrato nella cellula, HIV, tramite alcuni [[enzimi]] contenuti nella sua struttura, integra il proprio [[genoma]] ([[RNA]]) con quello della cellula ospite retrotrascrivendolo in [[DNA]]. Gli enzimi coinvolti in questa fase si chiamano [[trascrittasi inversa]] e [[integrasi]]. Si tratta di un processo molto importante per il virus, poiché "mascherandosi" all'interno del DNA diventa di fatto inattaccabile dalle difese immunitarie e dalle terapie farmacologiche: è questa la caratteristica principale del processo biologico dei [[retrovirus]].<ref name="L" />
 
A questo punto HIV può avviare subito la replicazione virale o può restare inattivo dentro la cellula, costituendo un serbatoio ineliminabile, che garantisce al virus la sopravvivenza nell'organismo ospitante a tempo indeterminato, per l'intera durata della vita del soggetto.<ref name="L" /> Quando il virus si attiva (per ragioni non completamente chiarite, ma legate comunque all'entrata in attività della cellula ospite e quindi sistema immunitario) obbliga la cellula ospitante a produrre al suo interno le proteine e l'acido nucleico virale (RNA) che, come un puzzle, si assemblano all'interno della stessa cellula fino a creare [[virioni]] completi. L'enzima che modella le macroproteine in una forma idonea a dare vita a nuovo virus è chiamato [[proteasi]].<ref name="L" />
 
I nuovi virioni vengono quindi espulsi dalla cellula per [[gemmazione]] e immessi nel sistema circolatorio. Nell'uscire essi formano le proprie membrane esterne ([[pericapside]]) col materiale della cellula che li ha prodotti e creano una sorta di lacerazioni nella [[membrana cellulare]] ospitante che provocano la morte della cellula. È quindi il processo replicativo, non l'ingresso o la permanenza del virus nella cellula, che è dannoso. Le terapie farmacologiche odierne mirano infatti a inibire la replicazione e l'aggancio di nuovi bersagli agendo sulle proteine e sugli enzimi del virus, non eliminando il virus.<ref name="L" />
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L'emergere di tali idee "negazioniste" ha portato quindi, da parte di oltre {{formatnum:5000}} tra medici e scienziati (tra cui 11 vincitori di [[Premio Nobel]]), alla sottoscrizione dell'importante documento noto come ''[[Dichiarazione di Durban]]'', nel quale si afferma che il legame causale tra HIV e AIDS è "chiaramente definito, esaustivo e inequivocabile".<ref name="-2000">{{Cita pubblicazione | cognome = | nome = | titolo = The Durban Declaration. | rivista = Nature | volume = 406 | numero = 6791 | pp = 15-6| mese=luglio| anno = 2000 | doi = 10.1038/35017662 | pmid = 10894520}}</ref>
 
Una teoria controversa nota come [[teoria del vaccino orale antipolio sull'origine dell'AIDS]] suggerisce che l'epidemia di AIDS sia stata involontariamente avviata alla fine del 1950 nel [[Congo Belga]] dal ricercatore [[Hilary Koprowski]] che stava sperimentando un [[vaccino]] contro la [[poliomielite]].<ref name="Curtis">{{Cita news | autore=Curtis T | titolo=The origin of AIDS | pubblicazione=Rolling Stone | anno=1992 |pp=54–59, 61, 106, 108 | numero=626 | url=https://www.uow.edu.au/~/bmartin/dissent/documents/AIDS/Curtis92.html | accesso=1º gennaio 2012 | lingua=en | urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170402061439/http://www.uow.edu.au/~/bmartin/dissent/documents/AIDS/Curtis92.html | urlmorto=sì }}</ref><ref name="Hooper">{{Cita libro | autore = Hooper E | anno = 1999 | titolo = The River: A Journey to the Source of HIV and AIDS | url = https://archive.org/details/riverjourneytoso00hoop | edizione = prima|pp=1–10701-1070 | editore = Little Brown & Co | città = Boston, Massachusetts | isbn = 0-316-37261-7 }}</ref> La comunità scientifica ha dichiarato che le prove disponibili non supportano questa teoria.<ref name="refuted">{{Cita pubblicazione| autore = Worobey M |titolo = Origin of AIDS: contaminated polio vaccine theory refuted|rivista=Nature | anno=2004 | p= 820 | volume=428| numero=6985 |pmid=15103367|doi=10.1038/428820a| autore2= Santiago ML|autore3= Keele BF| cognome4= Ndjango|nome4= Jean-Bosco N.|cognome5= Joy|nome5= Jeffrey B.|cognome6= Labama|nome6= Bernard L.|cognome7= Dhed'a|nome7= Benoît D.|cognome8= Rambaut|nome8= Andrew|cognome9= Sharp|nome9= Paul M. }}</ref><ref name="Berry">{{Cita pubblicazione | autore = Berry N |titolo = Mitochondrial DNA and retroviral RNA analyses of archival oral polio vaccine (OPV CHAT) materials: evidence of macaque nuclear sequences confirms substrate identity|rivista=Vaccine | anno=2005 |pp= 1639-1648 | volume=23 |pmid= 15705467 | doi=10.1016/j.vaccine.2004.10.038| numero = 14 | autore2= Jenkins A |autore3= Martin J | cognome4= Davis |nome4= Clare |cognome5= Wood |nome5= David |cognome6= Schild |nome6= Geoffrey |cognome7= Bottiger |nome7= Margareta |cognome8= Holmes |nome8= Harvey |cognome9= Minor |nome9= Philip}}</ref><ref name="VaccineQA">{{Cita web| editore=[[Centers for Disease Control and Prevention]]| data=23 marzo 2004| url=http://www.cdc.gov/nip/vacsafe/concerns/aids/poliovac-hiv-aids-qa.htm| titolo=Oral Polio Vaccine and HIV / AIDS: Questions and Answers| accesso=20 novembre 2006| urlmorto=sì| urlarchivio=https://web.archive.org/web/20061123123946/http://www.cdc.gov/nip/vacsafe/concerns/aids/poliovac-hiv-aids-qa.htm}}</ref>
 
== Clinica ==
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Il periodo finestra (il tempo tra l'infezione iniziale e lo sviluppo di [[anticorpi]] rilevabili) può variare da 1 a 3 mesi per la [[sieroconversione]], quando l'esame viene eseguito con i moderni test combinati anticorpo/proteina p24. Il rilevamento del virus mediante [[reazione a catena della polimerasi]] (PCR) durante il periodo finestra è possibile e consente una diagnosi più precoce.<ref name="WHOCase2007" />
 
Gli eventuali risultati positivi ottenuti con la PCR vengono confermati da test anticorpali.<ref name="pmid16706742">{{Cita pubblicazione | autore=Weber B | titolo=Screening of HIV infection: role of molecular and immunological assays | rivista=Expert Rev. Mol. Diagn. | volume=6 | numero=3 | pp=399-411 | anno=2006 | pmid=16706742 | doi=10.1586/14737159.6.3.399 }}</ref> I test di routine per l'infezione da HIV se utilizzati nei neonati e nei bambini, nati da madri sieropositive, non hanno alcun valore, in quanto vi è la presenza di anticorpi materni nel sangue del bambino.<ref name="emed">{{Cita web |url=http://www.medscape.com/px/trk.svr/emedsearch?exturl=http://emedicine.medscape.com/article/965086-overview |titolo=eMedicine – HIV Infection (Pediatrics: General Medicine) |accesso=1º novembre 2011 |urlmorto=sì }}</ref> Per una corretta diagnosi in questi soggetti è necessario ricorrere alla PCR.<ref name="pmid11791341">{{Cita pubblicazione | autore=Tóth FD, Bácsi A, Beck Z, Szabó J | titolo=Vertical transmission of human immunodeficiency virus | rivista=Acta Microbiol Immunol Hung | volume=48 | numero=3–4| pp=413-27 | anno=2001 | pmid=11791341 | doi=10.1556/AMicr.48.2001.3-4.10 }}</ref>
 
=== Classificazione secondo l'OMS ===
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! style="width:150px" | Stadio !! Descrizione
|-
| Infezione da HIV primaria: || Può essere asintomatica o associato a sindrome retrovirale.<ref name="WHOCase2007">{{Cita libro|titolo=WHO case definitions of HIV for surveillance and revised clinical staging and immunological classification of HIV-related disease in adults and children.|pp=6–166-16|url=http://www.who.int/hiv/pub/guidelines/HIVstaging150307.pdf|anno=2007|editore=World Health Organization|città=Geneva|isbn=978-92-4-159562-9}}</ref>
|-
| Stadio 1: || L'infezione da HIV è asintomatica con la conta delle cellule CD4 >500/µL.<ref name="WHOCase2007" /> Può includere anche l'ingrossamento generalizzato dei linfonodi.<ref name="WHOCase2007" />
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In molte aree del mondo, dove vi è accesso alle cure, l'AIDS è diventata una malattia cronica piuttosto che una malattia acuta mortale.<ref name="Knoll2007" /> La [[prognosi]] varia tra le persone e sia la conta dei CD4 sia la carica virale sono utili per prevedere l'esito.<ref name="M118">{{cita|Mandell, Bennett, Dolin|capitolo 18|mbd}}.</ref> In assenza di trattamento, la sopravvivenza media dopo l'infezione da HIV è stimata da 9 a 11 anni, a seconda del sottotipo HIV.<ref name="UNAIDS2007" /> Dopo la diagnosi di AIDS, se il trattamento non è disponibile, la sopravvivenza varia tra i 6 e 19 mesi.<ref name="Morgan2" /><ref>{{Cita pubblicazione|titolo=Progression and mortality of untreated HIV-positive individuals living in resource-limited settings: update of literature review and evidence synthesis|autore=Zwahlen M, Egger M|url=http://data.unaids.org/pub/Periodical/2006/zwahlen_unaids_hq_05_422204_2007_en.pdf|formato=PDF|anno=2006|accesso=19 marzo 2008|versione=UNAIDS Obligation HQ/05/422204|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080409065844/http://data.unaids.org/pub/Periodical/2006/zwahlen_unaids_hq_05_422204_2007_en.pdf|urlmorto=sì}}</ref> La disponibilità di farmaci antiretrovirali e l'adeguata prevenzione dalle infezioni opportunistiche riduce il tasso di mortalità dell'80% e aumenta la speranza di vita a 20-50 anni.<ref name="Knoll2007">{{Cita pubblicazione |rivista= Int J Dermatol |anno=2007 |volume=46 |numero=12 |pp=1219-28 |titolo= Current status of HIV infection: a review for non-HIV-treating physicians |autore= Knoll B, Lassmann B, Temesgen Z |pmid=18173512 |doi=10.1111/j.1365-4632.2007.03520.x}}</ref><ref name="LifeExpecr2008">{{Cita pubblicazione |rivista= Lancet|anno=2008 |volume=372|numero=9635 |pp=293-9 |titolo=Life expectancy of individuals on combination antiretroviral therapy in high-income countries: a collaborative analysis of 14 cohort studies | autore= Antiretroviral Therapy Cohort Collaboration |pmid=18657708 |doi=10.1016/S0140-6736(08)61113-7 }}</ref><ref name="Schack2006">{{Cita pubblicazione | autore=Schackman BR, Gebo KA, Walensky RP, Losina E, Muccio T, Sax PE, Weinstein MC, Seage GR 3rd, Moore RD, Freedberg KA. |titolo=The lifetime cost of current HIV care in the United States | url=https://archive.org/details/sim_medical-care_2006-11_44_11/page/990 | rivista=Med Care | anno=2006 |pp=990-997 | volume=44 | numero=11 |pmid=17063130 |doi=10.1097/01.mlr.0000228021.89490.2a}}</ref> Questo valore è di circa i due terzi<ref name="LifeExpecr2008" /> della popolazione generale.<ref name="Deut2010">{{Cita pubblicazione|cognome=Vogel|nome=M|coautori=Schwarze-Zander, C; Wasmuth, JC; Spengler, U; Sauerbruch, T; Rockstroh, JK|titolo=The treatment of patients with HIV|rivista=Deutsches Ärzteblatt international|data=2010 Jul|volume=107|numero=28–29|pp=507–15; quiz 516|pmid=20703338|doi=10.3238/arztebl.2010.0507}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|cognome=van Sighem|nome=AI|coautori=Gras, LA; Reiss, P; Brinkman, K; de Wolf, F; ATHENA national observational cohort, study|titolo=Life expectancy of recently diagnosed asymptomatic HIV-infected patients approaches that of uninfected individuals|rivista=AIDS (London, England)|data=19 giugno 2010|volume=24|numero=10|pp=1527-35|pmid=20467289|doi=10.1097/QAD.0b013e32833a3946}}</ref> Se il trattamento viene iniziato in ritardo, la prognosi può non essere così buona,<ref name="Vogel-2010">{{Cita pubblicazione | cognome = Vogel | nome = M. | coautori = C. Schwarze-Zander; JC. Wasmuth; U. Spengler; T. Sauerbruch; JK. Rockstroh | titolo = The treatment of patients with HIV. | rivista = Dtsch Arztebl Int | volume = 107 | numero = 28-29 | pp = 507-15; quiz 516 | mese=luglio| anno = 2010 | doi = 10.3238/arztebl.2010.0507 | pmid = 20703338 }}</ref> per esempio, se il trattamento inizia in seguito alla diagnosi di AIDS l'aspettativa di vita sarà tra i 10 e i 40 anni.<ref name="Deut2010" /><ref name="Knoll2007" /> La metà dei bambini nati con l'HIV muore prima dei due anni di età, se non riceve un trattamento.<ref name="UN2011Seventy">UNAIDS 2011 pg. 60–70</ref>
 
Le cause principali di morte da HIV/AIDS sono le [[infezioni opportunistiche]] e i tumori, entrambi i quali sono spesso il risultato del fallimento del sistema immunitario.<ref name="InfectionBook2008">{{Cita libro|cognome=Smith|nome=[edited by] Blaine T.|titolo=Concepts in immunology and immunotherapeutics|anno=2008|editore=American Society of Health-System Pharmacists|città=Bethesda, Md.|ppp=143|url=http://books.google.ca/books?id=G46DrdlxNJAC&pg=PA143|edizione=4|isbn=978-1-58528-127-5}}</ref><ref name="Cancer2005">{{Cita pubblicazione|cognome=Cheung|nome=MC|coautori=Pantanowitz, L; Dezube, BJ|titolo=AIDS-related malignancies: emerging challenges in the era of highly active antiretroviral therapy|rivista=The oncologist|data=2005 Jun–Jul|volume=10|numero=6|pp=412-26|pmid=15967835|doi=10.1634/theoncologist.10-6-412}}</ref> Il rischio di cancro sembra aumentare una volta che il numero dei CD4 scende al di sotto 500/uL.<ref name="Deut2010" /> Il tasso di progressione della malattia clinica varia notevolmente tra gli individui e ha dimostrato che può essere influenzato da una serie di fattori, come la suscettibilità di una persona e la funzionalità immunitaria,<ref name="Tang-1">{{Cita pubblicazione | autore=Tang J, Kaslow RA | titolo=The impact of host genetics on HIV infection and disease progression in the era of highly active antiretroviral therapy | rivista=AIDS | anno=2003 | pp=S51–S60 | volume=17 | numero=Suppl 4 | pmid=15080180 | doi=10.1097/00002030-200317004-00006}}</ref> la possibilità di accesso alle cure sanitarie e la presenza di coinfezioni,<ref name="Morgan2" /><ref name="Lawn">{{Cita pubblicazione | autore=Lawn SD | titolo=AIDS in Africa: the impact of co-infections on the pathogenesis of HIV-1 infection | rivista=J. Infect. Dis. | anno=2004 | pp=1-12 |volume=48 | numero=1| pmid=14667787 | doi=10.1016/j.jinf.2003.09.001}}</ref> e il particolare ceppo (o ceppi) del virus coinvolti.<ref name="Campbell-1">{{Cita pubblicazione | autore=Campbell GR |titolo=The glutamine-rich region of the HIV-1 Tat protein is involved in T-cell apoptosis | rivista=J. Biol. Chem. | anno=2004 |pp=48197-48204 | volume=279 | numero=46 |pmid=15331610 |doi=10.1074/jbc.M406195200 | autore2=Pasquier E |autore3=Watkins J | cognome4=Bourgarel-Rey |nome4=V |cognome5=Peyrot |nome5=V |cognome6=Esquieu |nome6=D |cognome7=Barbier |nome7=P |cognome8=De Mareuil |nome8=J |cognome9=Braguer |nome9=D}}</ref><ref name="Campbell2-1">{{Cita pubblicazione | autore=Campbell GR, Watkins JD, Esquieu D, Pasquier E, Loret EP, Spector SA | titolo=The C terminus of HIV-1 Tat modulates the extent of CD178-mediated apoptosis of T cells | rivista=J. Biol. Chem. | anno=2005 | pp=38376-39382 | volume=280 | numero=46 | pmid=16155003 | doi=10.1074/jbc.M506630200}}</ref>
 
La co-infezione di [[tubercolosi]] è una delle principali cause di malattia e di morte nei pazienti con HIV/AIDS ed è presente in un terzo di tutte le persone con infezione da HIV. Questa condizione ha causato il 25% delle morti correlate all'HIV.<ref>{{Cita web|titolo=Tuberculosis|url=http://www.who.int/mediacentre/factsheets/fs104/en/|sito=Fact sheet 104|editore=World Health Organization|data=marzo 2012|accesso=29 agosto 2012}}</ref> L'[[epatite C]] è un'altra co-infezione molto comune.<ref>{{Cita libro|cognome=Pennsylvania|curatore=Raphael Rubin, David S. Strayer, Emanuel Rubin e Gonzalo Aponte |titolo=Rubin's pathology : clinicopathologic foundations of medicine|editore=Wolters Kluwer Health/Lippincott Williams & Wilkins|città=Philadelphia|p=154|edizione=sesta|anno=2011|isbn=978-1-60547-968-2}}</ref> I due tumori più comuni associati con l'HIV/AIDS sono il [[sarcoma di Kaposi]] e il [[linfoma non Hodgkin]].<ref name="Cancer2005" />
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=== Prevenzione primaria ===
[[File:KharkovQueenGraffiti06.JPG|thumb|upright=2|left|Un graffito su AIDS e prevenzione tramite preservativo ([[Charkiv]], Ucraina)]]
 
L'uso costante del [[preservativo]] riduce il rischio di trasmissione dell'HIV di circa l'80% nel lungo termine nel caso di rapporti sessuali.<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Crosby|nome=R|coautori=Bounse, S|titolo=Condom effectiveness: where are we now?|rivista=Sexual health|data=2012 Mar|volume=9|numero=1|pp=10-7|pmid=22348628|doi=10.1071/SH11036}}</ref> Quando uno dei partner di una coppia è sieropositivo, grazie all'utilizzo del preservativo i tassi di infezione da HIV per la persona non infetta sono inferiori all'1% annuo.<ref name="WHOCondoms">{{Cita web| editore=[[World Health Organization|WHO]]| mese=agosto| anno=2003|url=http://www.wpro.who.int/mediacentre/factsheets/fs_200308_Condoms/en/index.html | titolo=Condom Facts and Figures | accesso= 10 gennaio 2013 }}</ref> Vi sono alcune prove che suggeriscono che il [[preservativo femminile]] possa fornire un livello di protezione equivalente.<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Gallo|nome=MF|coautori=Kilbourne-Brook, M; Coffey, PS|titolo=A review of the effectiveness and acceptability of the female condom for dual protection|rivista=Sexual health|data=2012 Mar|volume=9|numero=1|pp=18-26|pmid=22348629|doi=10.1071/SH11037}}</ref> L'applicazione di un gel vaginale contenente [[tenofovir]] (un inibitore della [[trascrittasi inversa]]) immediatamente prima del [[rapporto sessuale]] sembra ridurre i tassi di infezione di circa il 40%, dato rilevato in uno studio in un gruppo di donne africane.<ref name="VagGel2012">{{Cita pubblicazione|cognome=Celum|nome=C|coautori=Baeten, JM|titolo=Tenofovir-based pre-exposure prophylaxis for HIV prevention: evolving evidence|rivista=Current opinion in infectious diseases|data=2012 Feb|volume=25|numero=1|pp=51-7|pmid=22156901|doi=10.1097/QCO.0b013e32834ef5ef}}</ref> Al contrario, l'uso dello [[spermicida]] nonoxynol-9 può aumentare il rischio di trasmissione a causa della sua tendenza a causare irritazione vaginale e rettale.<ref>{{Cita pubblicazione | cognome=Baptista|nome=M|coautori=Ramalho-Santos, J|titolo=Spermicides, microbicides and antiviral agents: recent advances in the development of novel multi-functional compounds|rivista=Mini reviews in medicinal chemistry|data=1º novembre 2009|volume=9|numero=13|pp=1556-67|pmid=20205637|doi=10.2174/138955709790361548}}</ref>
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==== Controllo sulle donazioni di sangue e di organi ====
A partire dagli [[anni 1990|anni novanta]], il rischio di trasmissione dell'HIV attraverso le [[trasfusione di sangue|trasfusioni di sangue]] e [[trapianto|trapianti d'organi]] è stato notevolmente ridotto, grazie a un migliore ''screening'' dei donatori e alla disponibilità di test sierologici sempre più efficienti.<ref name="Barlet-2011">{{Cita pubblicazione | cognome = Barlet | nome = V. | titolo = [Technological evolutions in blood donation screening and their impact on the residual risk]. | rivista = Transfus Clin Biol | volume = 18 | numero = 2 | pp = 292-301 | mese=aprile| anno = 2011 | doi = 10.1016/j.tracli.2011.02.025 | pmid = 21466969 }}</ref> Tuttavia si è ancora distanti dall'ipotetico "rischio zero". Per migliorare ulteriormente i risultati si sta ponendo sempre più attenzione verso i test di amplificazione degli acidi nucleici virali.<ref name="Barlet-2011" /><ref>{{cita pubblicazione|titolo=Test di amplificazione degli acidi nucleici virali: un nuovo approccio allo screening delle malattie trasmissibili con la terapia trasfusionale|autore=Michelina Miceli, Angela Candido|editore=Centro Nazionale Trasfusione Sangue|città=Roma|url=http://www.bloodtransfusion.it/articoli/000005/it/000133.pdf|accesso=27 novembre 2012|dataarchivio=22 dicembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131222020247/http://www.bloodtransfusion.it/articoli/000005/it/000133.pdf|urlmorto=sì}}</ref> In [[India]], che conta la seconda più alta popolazione HIV positiva mondiale con circa 2,5-3,0 milioni di casi, su un totale di 204.677{{formatnum:204677}} [[donazione di sangue|donatori di sangue]] testati, 486 (circa lo 0,237%) sono stati trovati positivi con il [[Western blot]] per HIV-1.<ref name="Makroo-2011">{{Cita pubblicazione | cognome = Makroo | nome = RN. | coautori = M. Chowdhry; A. Bhatia; B. Arora; NL. Rosamma | titolo = Prevalence of HIV among blood donors in a tertiary care centre of north India. | rivista = Indian J Med Res | volume = 134 | numero = 6 | pp = 950-3 | mese=dicembre| anno = 2011 | doi = 10.4103/0971-5916.92640 | pmid = 22310827 }}</ref> L'istituto tedesco "[[Robert Koch]]", ha rilevato una frequenza di infezioni incidenti di HIV in un valore compreso tra 0.8 e 0.9 casi per 100.000{{formatnum:100000}} donazioni.<ref name="Offergeld-2012">{{Cita pubblicazione | cognome = Offergeld | nome = R. | coautori = S. Ritter; O. Hamouda | titolo = [HIV, HCV, HBV and syphilis surveillance among blood donors in Germany 2008-2010]. | rivista = Bundesgesundheitsblatt Gesundheitsforschung Gesundheitsschutz | volume = 55 | numero = 8 | pp = 907-13 | mese=agosto| anno = 2012 | doi = 10.1007/s00103-012-1516-1 | pmid = 22842883 }}</ref> Una strategia utilizzata in molti paesi per limitare il contagio trasfusionale è l'avvalersi di donatori abituali, selezionati grazie a questionari riservati, di cui si può conoscere la storia clinica.<ref name="Offergeld-2012" /><ref>{{cita web| url=http://www.avis.it/come-donare/15/| titolo=Sicurezza e Test| autore=AVIS| accesso=10 gennaio 2013| urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130110003309/http://www.avis.it/come-donare/15/| urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.roche.it/fmfiles/re7143001/esa9spectrasf.pdf|titolo=La sicurezza del sangue trasfuso|accesso=10 gennaio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131008143606/http://www.roche.it/fmfiles/re7143001/esa9spectrasf.pdf}}</ref>
 
=== Profilassi post-esposizione ===
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]]
 
L'AIDS colpisce duramente sia l'economia dei paesi sia dei singoli cittadini.<ref name="M117">{{cita|Mandell, Bennett, Dolin|p. 117|mbd}}.</ref> Il [[prodotto interno lordo]] dei paesi più colpiti risulta ridotto anche a causa della mancanza di capitale umano.<ref name="M117" /><ref name="Bell-et-al-2003">{{Cita pubblicazione|autore=Bell C, Devarajan S, Gersbach H|anno=2003|url=http://econ.worldbank.org/external/default/main?pagePK=64165259&theSitePK=478060&piPK=64165421&menuPK=64166093&entityID=000160016_20031110113834|titolo=The long-run economic costs of AIDS: theory and an application to South Africa|accesso=28 aprile 2008|versione=World Bank Policy Research Working Paper No. 3152|formato=PDF|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130605151302/http://econ.worldbank.org/external/default/main?pagePK=64165259&theSitePK=478060&piPK=64165421&menuPK=64166093&entityID=000160016_20031110113834}}</ref> Senza una corretta alimentazione e senza l'assistenza sanitaria e la medicina, un gran numero di pazienti possono morire a causa delle complicanze legate all'AIDS. I pazienti non solo non sono in grado di lavorare, ma richiedono importanti cure mediche. Si stima che nel 2007 vi siano stati 12 milioni di [[Orfano da AIDS|orfani dell'AIDS]].<ref name="M117" /> Molti di essi vengono accuditi dai nonni anziani.<ref name="Greener">{{Cita libro| autore-capitolo = Greener R| anno = 2002| titolo = State of The Art: AIDS and Economics| capitolo = AIDS and macroeconomic impact| curatore = S, Forsyth (ed.)| pp =49–55 49-55| editore = IAEN| url = http://pdf.usaid.gov/pdf_docs/PNACP969.pdf| accesso = 17 novembre 2012| dataarchivio = 12 ottobre 2012| urlarchivio = https://web.archive.org/web/20121012090520/http://pdf.usaid.gov/pdf_docs/PNACP969.pdf| urlmorto = sì}}</ref>
 
Colpendo per lo più giovani adulti, l'AIDS riduce la popolazione imponibile. Ciò si traduce in una diminuzione delle risorse disponibili per la spesa pubblica come l'istruzione e i servizi sanitari, con conseguente aumento della pressione fiscale da parte dello Stato e il rallentamento della crescita economica.<ref name="Greener" />
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* {{cita libro|titolo=Infectious Diseases|curatore=Sherwood L. Gorbach, John G. Bartlett, Neil R. Blacklow|edizione=3|editore=Lippincott Williams & Wilkins|anno=2003|isbn=978-0-7817-3371-7|lingua=en}}
* {{cita libro|titolo=The AIDS epidemic: social dimensions of an infectious disease|url=https://archive.org/details/aidsepidemicsoci0000rush|autore=William A. Rushing|editore=Westview Press|anno=1995|isbn=978-0-8133-2044-1|lingua=en}}
* {{cita libro|titolo=Evolution of Infectious Disease|url=https://archive.org/details/evolutionofinfec0000ewal|autore=Paul W. Ewald|editore=Oxford University Press|anno=1994|isbn=978-0-19-506058-4|lingua=en}}
* {{cita libro | autore = Gerald Mandell, John Bennett, Raphael Dolin |titolo=Mandell, Douglas, and Bennett's Principles and Practice of Infectious Diseases | anno=2010 |editore = Churchill Livingstone/Elsevier | città = Philadelphia| edizione= 7|cid=mbd |isbn=978-0-443-06839-3 |lingua=en }}
* {{cita libro|titolo=Denying AIDS: Conspiracy Theories, Pseudoscience, and Human Tragedy|autore=Seth C. Kalichman|editore=Springer|anno=2009|cid=Kalichman|isbn=978-0-387-79475-4|lingua=en}}