AIDS: differenze tra le versioni

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{{Nd|l'omonimo virus informatico|AIDS (MS-DOS)}}
{{da tradurre|inglese}}
{{Disclaimer|medico}}
{{Malattia
|Nome = AIDS
|Immagine = Red ribbon.png
|Didascalia = Il [[nastro rosso]] è il simbolo mondiale della solidarietà verso le persone sieropositive e quelle che convivono con l'AIDS
|Sinonimo1 = Sindrome da immunodeficienza acquisita
}}
 
La '''sindrome da immunodeficienza acquisita''' (da cui l'[[acronimo]] '''SIDA''' utilizzato nei Paesi di lingua [[Lingua francese|francese]] e altri, di rado in [[Lingua italiana|italiano]]<ref>{{DOP|id=1002222|lemma=A.I.D.S.}}</ref>; in [[Lingua inglese|inglese]] ''Acquired Immune Deficiency Syndrome'', da cui l'acronimo '''AIDS''', normalmente utilizzato anche in italiano) è una [[malattia]] del [[sistema immunitario]] umano causata dal [[virus dell'immunodeficienza umana]] (HIV).<ref name="pmid11396444">{{Cita pubblicazione|autore=Sepkowitz KA|titolo=AIDS—the first 20 years|rivista=N. Engl. J. Med.|volume=344|numero=23|pp=1764-72|anno=2001|mese=giugno|pmid=11396444|doi=10.1056/NEJM200106073442306| issn=0028-4793 }}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore=Weiss RA|titolo=How does HIV cause AIDS?|rivista=[[Science]]|volume=260|numero=5112|pp=1273-9|anno=1993|mese=maggio|pmid=8493571|doi=10.1126/science.8493571}}</ref><ref>{{Cita libro|cognome=Cecil|nome=Russell|titolo=Textbook of Medicine|editore=Saunders|città=Philadelphia|anno=1988|pp=1523, 1799|isbn=0-7216-1848-0}}</ref>
AIDS è l'acronimo di '''Acquired Immune Deficiency Syndrome''' o, in italiano, '''[[Sindrome]] di immunodeficenza acquisita''' e si definisce la sindrome in cui si riscontra un'insieme di sintomi dovuti alla [[wikt:deplezione|deplezione]] di [[linfocita|linfociti]] T tra cui infezioni da microrganismi normalmente non patogeni e dall'insorgenza di tumori sia comuni nella popolazione generale che caratteristici dei [[sieropositivi|sieropositività]]. La sindrome è ritenuta dalla maggioranza degli addetti ai lavori causata dal virus dell' [[HIV]], come esposto in una delle prime pubblicazioni a riguardo ([http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt=Abstract&list_uids=7089584&query_hl=4&itool=pubmed_docsum Marx et al., 1982])
[[Image:Red_ribbon.png|right|thumbnail|120px|Il Fiocco Rosso è il simbolo universale della solidarietà verso le persone sieropositive e quelle che convivono con l'AIDS.]]La malattia è, allo stato attuale delle cose, sostanzialmente incurabile, nel senso che non è possibile eradicare totalmente il virus dall'ospite, tuttavia le terapie odierne, di gran lunga meglio tollerate di quelle usate al momento dell' emergenza dei primi [[anni 1980|anni 80]], riescono ad abbassare la [[viremia]] a livelli bassissimi o non rilevabili consentendo la ripopolazione del comparto linfocitico e la prosecuzione di una vita più normale. L'andamento clinico-patologico della malattia è estremamente variabile tra gli individui per il fatto che la progresione dell'infezione dipende da fattori genetici sia del virus (Campbell et al., [[2004]]; Campbell et al., [[2005]]; Senkaali et al., [[2005]]) che dell'ospite (Clerici et al., [[1996]]; Morgan et al., [[2002]]a; Tang et al., [[2003]]) che dalle condizioni igieniche e dalle co-infezioni (Morgan et al., [[2002]]b; Lawn et al., [[2004]]), esiste un unico caso documentato in Italia a Roma di soggetto immune (vedi in seguito).
Nei paesi in cui le costose cure antiretrovirali e le cure per le infezioni opportunistiche e neoplastiche sono maggiormente disponibili, o come in italia pagate dal [[SSN]], la [[mortalità]] dell'AIDS è di molto ridotta (Palella et al., 1998), bilanciata però dai problemi causati dagli effetti collaterali (Montessori et al., 2004) dallo sviluppo di [[resistenza ai farmaci]] e dalla bassissima [[compliance]] dei pazienti.
 
La malattia interferisce con il sistema immunitario limitandone l'efficacia, rendendo le persone colpite più suscettibili alle [[infezioni]], in particolare a [[Infezioni opportunistiche|quelle opportunistiche]], e allo sviluppo di [[tumori]]. Questa vulnerabilità aumenta con il progredire della malattia. L'HIV si trasmette con trasmissione orizzontale, ad esempio tramite i [[Rapporto sessuale|rapporti sessuali]], [[Trasfusione di sangue|trasfusioni di sangue]] contaminato e [[Ago ipodermico|aghi ipodermici]], o con [[trasmissione verticale]], tra madre e bambino durante la [[gravidanza]], il [[parto]] e l'[[Allattamento materno|allattamento]] al seno.<ref name="CDCtransmission">{{Cita web|editore=[[Centers for Disease Control and Prevention]]|url=http://www.cdc.gov/hiv/resources/qa/transmission.htm|titolo=HIV and Its Transmission|accesso=20 novembre 2012|lingua=en|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120607023525/http://www.cdc.gov/hiv/resources/qa/transmission.htm}}</ref><ref name="sfaf">{{Cita web|editore=San Francisco AIDS Foundation|data=14 aprile 2006|url=http://www.sfaf.org/aids101/transmission.html|titolo=How HIV is spread|accesso=23 maggio 2006|urlarchivio=https://www.webcitation.org/617uryEMy?url=http://www.sfaf.org/hiv-info/transmission/|dataarchivio=22 agosto 2011|urlmorto=sì}}</ref>
==Epidemiologia==
 
Il virus e la malattia sono spesso indicati insieme come HIV/AIDS. La malattia è un importante problema sanitario in molte parti del mondo e la sua diffusione è considerata una [[pandemia]]<ref name="Kallings" />. Nel 2009, l'[[Organizzazione mondiale della sanità]] (OMS) stima che vi siano 33,4 milioni di persone nel mondo che vivono con l'HIV/AIDS, con 2,7 milioni di nuove infezioni HIV all'anno e 2,0 milioni di decessi annuali a causa dell'AIDS<ref name="WHO2009">{{Cita web|titolo=AIDS epidemic update|url=http://www.unaids.org/en/media/unaids/contentassets/dataimport/pub/report/2009/jc1700_epi_update_2009_en.pdf|editore=World Health Organization|accesso=29 luglio 2011}}</ref>. Secondo il rapporto [[UNAIDS]] 2009, in tutto il mondo vi sono state circa 60 milioni di persone contagiate sin dall'inizio della pandemia, con circa 25 milioni di morti e, nel solo [[Sudafrica]], 14 milioni di bambini orfani.<ref name="UNAIDS2009">{{cita web|url=http://data.unaids.org/pub/FactSheet/2009/20091124_FS_global_en.pdf|lingua=en|accesso=20 novembre 2012|titolo=09 GLOBAL FACTS & FIGURES - UNAids|autore=UNAIDS}}</ref>
Si pensa che la malattia sia originata nell'[[africa sub-sahariana]] (Gao et al., [[1999]]) per mutazione di un retrovirus animale, forse della [[scimmia]], che nel [[XX secolo]] sia passato alla popolazione umana diventando poi una [[epidemia]] globale. La [[UNAIDS]] e il [[WHO]] stimano 25 milioni di morti da quando la malattia è stata scoperta, rendendola una delle più terribili epidemie della storia. Nel solo 2005 sono stati stimati cisca 3,1 milioni di morti di cui 570000 bambini.
 
La ricerca genetica indica che l'HIV abbia avuto origine in [[Africa centrale|Africa centro]]-[[Africa occidentale|occidentale]] nel corso del ventesimo secolo<ref name="Gao">{{Cita pubblicazione | cognome = Gao | nome = F. | coautori = E. Bailes; DL. Robertson; Y. Chen; CM. Rodenburg; SF. Michael; LB. Cummins; LO. Arthur; M. Peeters; GM. Shaw; PM. Sharp | titolo = Origin of HIV-1 in the chimpanzee Pan troglodytes troglodytes. | rivista = Nature | volume = 397 | numero = 6718 | pp = 436-41 | mese=febbraio| anno = 1999 | doi = 10.1038/17130 | pmid = 9989410}}</ref><ref name="Worobey">{{Cita pubblicazione | cognome = Worobey | nome = M. | coautori = M. Gemmel; DE. Teuwen; T. Haselkorn; K. Kunstman; M. Bunce; JJ. Muyembe; JM. Kabongo; RM. Kalengayi; E. Van Marck; MT. Gilbert | titolo = Direct evidence of extensive diversity of HIV-1 in Kinshasa by 1960. | rivista = Nature | volume = 455 | numero = 7213 | pp = 661-4 | mese=ottobre| anno = 2008 | doi = 10.1038/nature07390 | pmid = 18833279 }}</ref>. L'AIDS è stato individuato dal ''[[Centers for Disease Control and Prevention]]'' (CDC) nel [[1981]] e la sua causa, l'HIV, è stata identificata nel [[1983]]<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Gallo RC|titolo=A reflection on HIV/AIDS research after 25 years|rivista= Retrovirology|volume=3|p=72|anno=2006|pmid=17054781|doi=10.1186/1742-4690-3-72|url=http://www.retrovirology.com/content/3//72}}</ref>. Dopo una lunga controversia la comunità scientifica ha ritenuto che [[Robert Gallo]] e [[Luc Montagnier]], con i rispettivi gruppi di ricerca, abbiano entrambi contribuito al raggiungimento di tale risultato.
Globalmente, un numero compreso tra 36.7 e 45.3 milioni di persone vive con l'HIV (fonte UNAIDS, 2005). Nel 2005, un numero compreso tra 4.3 e 6.6 milioni di persone è stato infettato e un numero compreso tra 2.8 e 3.6 milioni di persone è morto per l'AIDS, un incremento dal 2004 e il numero più alto dal 1981.
 
Anche se i trattamenti per l'HIV/AIDS possono rallentare o arrestare il decorso della malattia (principalmente il metodo [[HAART]]), non vi è cura conosciuta o [[vaccino]] contro l'HIV (sebbene una prima cura sperimentale consista nel trapianto di [[midollo osseo]] con il [[gene]] [[CCR5|CCR5 Δ32]] presente in duplice coppia, producendo ad oggi tre guariti completi dalla malattia certificati<ref>{{Cita news|lingua=en|nome=Mark|cognome=Schoofs|url=https://www.nytimes.com/1998/06/21/magazine/the-berlin-patient.html|titolo=The Berlin Patient|pubblicazione=The New York Times|data=21 giugno 1998|accesso=31 gennaio 2023}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4287108/|titolo=I Am the Berlin Patient: A Personal Reflection|autore=Timothy Ray Brown|sito=National Library of Medicine|editore=National Center for Biotechnology Information|data=2015|lingua=en}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.fredhutch.org/en/news/center-news/2015/02/aids-icon-timothy-ray-brown.html|titolo=Timothy Ray Brown: the accidental AIDS icon|sito=Fred Hutch|data=20 febbraio 2015|lingua=en|accesso=31 gennaio 2023}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.science.org/content/article/second-cured-hiv-patient-goes-public|titolo=Second ‘cured' HIV patient goes public|sito=Science|data=2 aprile 2020|lingua=en|accesso=31 gennaio 2023}}</ref>). Il trattamento antiretrovirale riduce sia i morti sia le nuove infezioni, ma questi farmaci sono costosi e non sono disponibili in tutti i paesi<ref name="Palella">{{Cita pubblicazione | cognome = Palella | nome = FJ. | coautori = KM. Delaney; AC. Moorman; MO. Loveless; J. Fuhrer; GA. Satten; DJ. Aschman; SD. Holmberg | titolo = Declining morbidity and mortality among patients with advanced human immunodeficiency virus infection. HIV Outpatient Study Investigators. | rivista = N Engl J Med | volume = 338 | numero = 13 | pp = 853-60 | mese=marzo| anno = 1998 | doi = 10.1056/NEJM199803263381301 | pmid = 9516219}}</ref>. A causa della difficoltà nel trattamento delle infezioni da HIV, la [[Prevenzione (medicina)|prevenzione]] è un obiettivo chiave per il controllo dell'AIDS (ad esempio con l'uso di [[Profilattico|preservativi]] o il [[Profilassi post-esposizione ad HIV|PEP-HIV]]).
The [http://www.worldbank.org/oed/aids/main_report.html latest evaluation report of the World Bank's Operations Evaluation Department] assesses the development effectiveness of the World Bank's country-level HIV/AIDS assistance defined as policy dialogue, analytic work, and lending with the explicit objective of reducing the scope or impact of the AIDS epidemic. This is the first comprehensive evaluation of the World Bank's HIV/AIDS support to countries, from the beginning of the epidemic through mid-2004. Because the Bank's assistance is for implementation of government programs by government, it provides important insights on how national AIDS programs can be made more effective.
{{details|AIDS pandemic}}
 
== Denominazione ==
I dati diffusi dall'[[Organizzazione Mondiale della Sanità]] nel [[2004]] rivelano un aumento della [[pandemia]] da HIV così come un aumento delle persone decedute per AIDS.
In generale la stampa coniò il termine '''''GRID''''' che stava per ''Gay-related immune deficiency''.<ref name="Altman">{{Cita news|autore=Altman LK|url=https://www.nytimes.com/1982/05/11/science/new-homosexual-disorder-worries-health-officials.html?scp=1&sq=New%20homosexual%20disorder%20worries%20officials&st=cse|titolo=New homosexual disorder worries health officials|pubblicazione=The New York Times|data=11 maggio 1982|accesso=31 agosto 2011}}</ref> Il CDC, in cerca di un nome, osservò che le comunità infette apparentemente fossero limitate a quelle degli [[haiti]]ani, degli omosessuali, degli [[emofilia]]ci e degli [[eroina|eroinomani]], coniò il termine di "'''''malattia 4H'''''".<ref>Dall'inglese ''Haitians, homosexuals, hemophiliacs, and heroin''.</ref><ref name="SciRep470b">{{Cita web|url=http://www.scienceonline.org/cgi/reprint/313/5786/470b.pdf|titolo=Making Headway Under Hellacious Circumstances|editore=[[American Association for the Advancement of Science]]|data=28 luglio 2006|accesso=23 giugno 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080624235131/http://www.scienceonline.org/cgi/reprint/313/5786/470b.pdf|urlmorto=sì}}</ref> Tuttavia, dopo aver stabilito che l'AIDS non era limitato a quelle sole comunità, il termine AIDS venne introdotto nel luglio 1982<ref name="Kher">{{Cita news|autore=Kher U|url=http://www.time.com/time/80days/820727.html|titolo=A Name for the Plague|pubblicazione=Time|data=27 luglio 1982|accesso=10 marzo 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080307015307/http://www.time.com/time/80days/820727.html|urlmorto=sì}}</ref> e utilizzato come corretta definizione della malattia dal settembre di quell'anno.<ref name="MMWR1982c">{{Cita pubblicazione|autore=Centers for Disease Control (CDC)|anno=1982|titolo=Update on acquired immune deficiency syndrome (AIDS)—United States|rivista=MMWR Morb Mortal Wkly Rep.|volume=31|numero=37|pp=507–508; 513–514|pmid=6815471}}</ref>
 
In Italia la stampa utilizzò diversi termini all'inizio (tra cui "''morbo del 2000''" e "''morbo dei drogati''") e l'evoluzione dei termini seguì quella delle categorie di persone contagiate. Nei paesi neolatini si è diffusa l'acronomio nazionalizzato SIDA, mentre in Italia si continua ad usare quello inglese AIDS.
Nei paesi dell Africa Sub Sahariana vi sono circa 25-28 milioni di persone infette da HIV, più del 60 % di tutta la popolazione e più dei tre quarti delle donne [http://www.unaids.org/wad2004/EPIupdate2004_html_en/Epi04_03_en.htm#P28_3962]
In America latina e nell'area caraibica, nello scorso anno, vi sono state circa 2.000 infezioni che hanno portato il numero di sieropositivi a circa 2 milioni. Con i suoi 100.000 morti tale area è quella che è stata più colpita dopo l'Africa Sub Sahariana.
 
== Definizione ==
In medio oriente ed in Nord Africa, ad eccezione del [[Sudan]], tutta l'area presenta una prevalenza di HIV bassa. Attualmente vi sono circa 600.000 infetti dal virus (compresi i 55.000 che si sono aggiunti lo scorso anno) e nel 2003 l'AIDS ha ucciso circa 45.000 persone.
{{Citazione|SI verifica la condizione di AIDS se: [[Linfocita T helper|linfociti CD4+]] < 200/µL e/o presenza di sintomi caratteristici dell'AIDS stessa}}
Nei paesi dell' Europa dell'Est e dell'Asia Centrale l'epidemia è in espansione con 1,3 milioni di persone sieropositive contro le 160.000 del 1995.<br>
 
''Stadio 4'' ([[Organizzazione mondiale della sanità|OMS]]) / ''Stadio 3'' ([[Centers for Disease Control and Prevention|CDC]])
==Patogenesi==
 
== Storia ==
Ciò che l'infezione virale provoca è la comparsa di uno stato infiammatorio cronico che si risolve in un deficit funzionale e quantitativo del sistema immunitario. Sebbene una risposta immune particolarmente forte può essere utile per controllare la replicazione virale, il mantenimento di un tale stato del corso del tempo può portare ad progressivo esaurimento e deplezione cellulare.<br>
{{vedi anche|Storia della pandemia di AIDS|Cronologia dei primi casi di AIDS}}
Evento centrale nella patogenesi dell'infezione da HIV è l'interessamento della linea linfocitaria. <br>
Effettivamente oltre alla riduzione numerica si notano anche vari fenomeni imputabili alla riduzione funzionale dei linfociti T:
* Riduzione della risposta proliferativa alla stimolazione antigenica,
* Sbilanciamento della risposta Th1 a favore di quella Th2. Ciò determina una riduzione dell'immunità cellulare a tutto vantaggio di quella umorale,
* Mancanza o riduzione della risposta T ad opera di antigeni cui si era precedentemente suscettibili. Si ipotizza che ciò possa essere dovuto ad una precoce deplezione dei linfociti CD4 di memoria probabilmente a causa della loro alta espressione del recettore CCR5.<br>
Attualmente si ritiene che tutti questi fenomeni non abbiano una base univoca ma multifattoriale:
* è noto che HIV sia in grado di uccidere direttamente la cellula per lisi (effetto citopatico). Ciò potrebbe avvenire per accumulo eccessivo di particelle o materiale genetico o proteico di natura virale. Si pensa che a ciò si possa aggiungere un'inibizione eccedente dell'espressione proteica della cellula ospite,
* HIV è in grado di generare [[sincizio|sincizi]] per la fusione delle membrane cellulari di cellule infette tra loro oppure con cellule sane a causa del legame che si può formare tra gp120 e CD4. A seguito della fusione si determina un forte rigonfiamento e morte cellulare in poche ore. Sembrerebbe che la capacità di formare sincizi sia limitata solo ai ceppi T-tropici di HIV-1.
* la formazione di anticorpi contro proteine dell'envelope virale può essere responsabile della lisi di cellule esprimenti questi antigeni sulla loro superfice. Possono intervenire diversi fenomeni in quest’evento: la lisi mediata da linfociti T specifici o ad opera di cellule citotossiche (NK, granulociti, fagociti mononucleati),
* [[apoptosi]] linfocitaria. Questo fenomeno coinvolgerebbe sia i linfociti T CD4+ che quelli CD8+. Per i primi si sospetta il coinvolgimento del legame CD4-gp120 nella genesi del fenomeno cui si aggiunge l'attivazione linfocitaria per stimolazione del recettore per l'antigene
([[TCR]]) con conseguente aggregazione dei CD4 e scatenamento del fenomeno apoptotico. Nella genesi di questo fenomeno, tuttavia, sono coinvolti altri fattori. Varie proteine virali, env, vpr, nef, vpu e tat hanno dimostrato di indurre apoptosi in linfociti T non infetti sebbene tra essa si ritenga che in vivo l'azione più importante venga svolta da env. Anche l'attivazione del recettore CXCR4 riveste una certa importanza in quanto esso è in grado di indurre una cascata molecolare apoptotica indipendente da [[Fas]]. Altri studi, inoltre, hanno dimostrato che l'attivazione di CXCR4 è un evento importante nello sviluppo dell'apoptosi sia dei linfociti CD4+ che CD8+.
* perdita dei precursori delle cellule immunitarie. Si ritiene che ciò possa avvenire o per infezione diretta delle o di cellule progenitrici situate nel timo o di cellule accessorie capaci di secernere citochine e fattori necessari al processo di differenziazione.
* si è notato un certo grado di omologia tra gp120, gp41 e gli [[sistema maggiore di istocompatibilità|antigeni]] HLA-DR e HLA-DQ. Ciò ha portato ad ipotizzare che eventuali anticorpi contro le proteine virali possano cross-reagire con le proteine HLA espresse su linfociti specifici determinando, così, un blocco del legame di quest’ultimi con il recettore CD4 delle cellule infette cui segue un'inibizione di tipo funzionale,
* sembrerebbe che il legame di gp120 o gp41 sul CD4 sia in grado di inibire la funzione dei linfociti T helper rendendoli incapaci di rispondere alla stimolazione mediata da [[CD3]],
* possibile legame di [[superantigene|superantigeni]] di origine virale alla catena b del TCR con conseguente anergia linfocitaria.
In corso di infezione da HIV vengono a crearsi due compartimenti virologici distinti ma comunicanti:
* un compartimento attivo costituito dal virus libero nel sangue e da quello contenuto all'interno di linfociti caratterizzato da una replicazione virale elevata,
* un compartimento di latenza costituito da linee cellulari e zone anatomiche dell'organismo dove il virus resta in uno stato latente e che fungono, perciò, da serbatoi (''reservoir'').<br>
Se il compartimento attivo gioca un ruolo importante nel danneggiare il sistema immunitario, quello di latenza è il principale responsabile della mancata eradicazione del virus dall'organismo. <br>
 
L'HIV deriva dal relativo [[virus di immunodeficienza delle scimmie]] (SIV), che infetta alcuni [[Primates|primati]] in [[Africa]]. Vi sono prove che esseri umani che partecipano ad attività di caccia e di vendita di pelli di scimmia, abbiano contratto occasionalmente il SIV.<ref name="Kalish2005">{{Cita pubblicazione | cognome = Kalish | nome = ML. | coautori = ND. Wolfe; CB. Ndongmo; J. McNicholl; KE. Robbins; M. Aidoo; PN. Fonjungo; G. Alemnji; C. Zeh; CF. Djoko; E. Mpoudi-Ngole | titolo = Central African hunters exposed to simian immunodeficiency virus. | rivista = Emerg Infect Dis | volume = 11 | numero = 12 | pp = 1928-30 | mese=dicembre| anno = 2005 | doi = 10.3201/eid1112.050394 | pmid = 16485481}}</ref> Tuttavia, solo alcune di queste infezioni sono state in grado di causare epidemie umane e tutte si sono verificate tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo. Per spiegare la nascita di epidemie di HIV negli umani solo da quel momento, vi sono diverse teorie: cambiamenti sociali dopo il [[colonialismo]]<ref name="Sharp2001">{{Cita pubblicazione|cognome=Sharp |nome=P. M. |cognome2=Bailes |nome2=E. |cognome3=Chaudhuri |nome3=R. R. |cognome4=Rodenburg|nome4=C. M. |cognome5=Santiago |nome5=M. O. |cognome6=Hahn |nome6=B. H. |titolo=The origins of acquired immune deficiency syndrome viruses: where and when? |rivista=Philosophical Transactions of the Royal Society B: Biological Sciences |volume=356 |pp=867-76 |anno=2001 |doi=10.1098/rstb.2001.0863 |pmid=11405934 |numero=1410}}</ref>, la trasmissione tramite vaccinazioni contro il [[vaiolo]] con aghi non sterili<ref name="Marx2001">{{Cita pubblicazione |autore=Marx PA, Alcabes PG, Drucker E |titolo=Serial human passage of simian immunodeficiency virus by unsterile injections and the emergence of epidemic human immunodeficiency virus in Africa |volume=356 |pp=911-20 |anno=2001 |rivista=Philos Trans R Soc Lond B Biol Sci |pmid=11405938 |doi=10.1098/rstb.2001.0867|url=http://rstb.royalsocietypublishing.org/content/356/1410/911.abstract |numero=1410}}</ref><ref name="Chitnis2000">{{Cita pubblicazione | cognome = Chitnis | nome = A. | coautori = D. Rawls; J. Moore | titolo = Origin of HIV type 1 in colonial French Equatorial Africa? | rivista = AIDS Res Hum Retroviruses | volume = 16 | numero = 1 | pp = 5-8 | mese=gennaio| anno = 2000 | doi = 10.1089/088922200309548 | pmid = 10628811 }}</ref> e la [[prostituzione]] con la concomitante alta frequenza di malattie [[ulcera]]tive dei [[genitali]] (come la [[sifilide]]) nelle nascenti città coloniali.<ref name="Sousa2010">{{Cita pubblicazione | cognome = de Sousa | nome = JD. | coautori = V. Müller; P. Lemey; AM. Vandamme | titolo = High GUD incidence in the early 20 century created a particularly permissive time window for the origin and initial spread of epidemic HIV strains. | rivista = PLoS One | volume = 5 | numero = 4 | pp = e9936 | anno = 2010 | doi = 10.1371/journal.pone.0009936 | pmid = 20376191 }}</ref><ref name="McNeil">{{Cita news|autore=Donald G. McNeil, Jr.|titolo=Precursor to H. I. V. Was in Monkeys for Millennia|url=https://www.nytimes.com/2010/09/17/health/17aids.html|citazione=Dr. Marx believes that the crucial event was the introduction into Africa of millions of inexpensive, mass-produced syringes in the 1950s. ... suspect that the growth of colonial cities is to blame. Before 1910, no Central African town had more than 10,000 people. But urban migration rose, increasing sexual contacts and leading to red-light districts.|pubblicazione=[[The New York Times|New York Times]]|data=16 settembre 2010|accesso=17 settembre 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100919223130/http://www.nytimes.com/2010/09/17/health/17aids.html?_r=1&src=me&ref=general|urlmorto=sì}}</ref>
I ''reservoir'' di HIV vengono suddivisi in cellulari ed anatomici.<br>
Quelli cellulari sono costituiti dalle cellule follicolari-dendritiche, dai linfociti CD4+ quiescenti e dai monociti-macrofagi.<br>
Dei ''reservoir'' anatomici fanno parte, invece, il [[sistema nervoso]] centrale ed i [[testicolo|testicoli]] (sebbene altri compartimenti dell'organismo siano sopettati di avere una funzione simile).<br>
 
[[File:Robert Gallo.jpg|thumb|[[Robert Gallo]], co-scopritore del virus HIV (al centro)]]
Le cellule follicolari dendritiche sembrano avere un ruolo importante, almeno nelle prime fasi dell'infezione, a causa della loro funzione di presentazione dell'antigene, nel portare il virus a contatto con gli organi linfoidi o i linfociti CD4+. Oltre a ciò si è visto che sono capaci di trattenere sulla loro superficie un elevato quantitativo di virioni. Tuttavia in corso di terapia antiretrovirale tale numero si riduce drasticamento a tal punto che qualche autore sostiene che esse, in corso di terapia antiretrovirale efficace, perdano la loro funzione di ''reservoir'' o, al massimo, che diventi di secondo piano. E’ da notare, tuttavia, che tale conclusione non è unanimamente condivisa.<br>
 
L'AIDS è stato riconosciuto per la prima volta il 5 giugno [[1981]], quando i [[Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie|CDC]] di [[Atlanta]] registrarono casi sospetti di [[polmonite]] da ''[[Pneumocystis jirovecii]]''<ref>al tempo noto come ''Pneumoystis carinii''</ref> in cinque uomini [[omosessualità|omosessuali]] a [[Los Angeles]].<ref name="MMWR2">{{Cita pubblicazione| autore=Gottlieb MS| titolo=Pneumocystis pneumonia—Los Angeles. 1981| rivista=Am J Public Health| volume=96| numero=6| pp=980–1; discussion 982–3| anno=2006| pmid=16714472| url=http://www.cdc.gov/mmwr/preview/mmwrhtml/june_5.htm| accesso=31 marzo 2009| urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090422042240/http://www.cdc.gov/mmwr/preview/mmwrhtml/june_5.htm| urlmorto=sì}}</ref> In principio, il CDC non aveva dato un nome ufficiale alla malattia e spesso faceva riferimento ad essa per mezzo delle malattie che sono state associate ad essa, ad esempio, [[linfoadenopatia]].<ref name="MMWR1982a">{{Cita pubblicazione | autore=Centers for Disease Control (CDC) | titolo=Persistent, generalized lymphadenopathy among homosexual males |url=http://www.cdc.gov/mmwr/preview/mmwrhtml/00001096.htm | rivista=MMWR Morb Mortal Wkly Rep. | anno=1982 | pp=249-251 | volume=31| numero=19 | pmid=6808340 | accesso=31 agosto 2011}}</ref><ref name="Barre">{{Cita pubblicazione | cognome = Barré-Sinoussi | nome = F. | coautori = JC. Chermann; F. Rey; MT. Nugeyre; S. Chamaret; J. Gruest; C. Dauguet; C. Axler-Blin; F. Vézinet-Brun; C. Rouzioux; W. Rozenbaum | titolo = Isolation of a T-lymphotropic retrovirus from a patient at risk for acquired immune deficiency syndrome (AIDS). | rivista = Science | volume = 220 | numero = 4599 | pp = 868-71 | mese=maggio| anno = 1983 | pmid = 6189183 }}</ref>
I linfociti CD4+ quiescenti possono essere infettati da HIV anche se le modalità di questo fenomeno non sono ancora chiare. I linfociti quiescenti vengono sottoposti a maturazione nel timo e da lì emergono rimandendo in uno stato latente fino all'incontro con l'antigene. Si ritiene che l'infezione col virus possa avvenire o nello stadio immaturo all'interno del timo (organo nel quale il virus è stato rintracciato) o nello stadio di quiescenza una volta completata la maturazione. In tal caso si ritiene che a causa dello stato di quiete della cellula il genoma virale si trovi nella forma non integrata. Un'altra ipotesi sostiene che il virus infetti linfociti attivi i quali, una volta concluso il loro stato di attività, possono andare incontro ad uno stato di latenza, ammesso che siano riusciti a sopravvivere. In tal caso il genoma virale si trova nella forma integrata anche se non si ha produzione di virioni.<br>
 
La identificazione positiva del virus HIV-1 viene dal [[Repubblica del Congo|Congo]] nel 1959 e gli studi genetici indicano che il virus è passato nella popolazione umana dagli scimpanzé circa cinquant'anni prima.<ref name="Worobey" /> Uno studio del 2007 afferma che un [[ceppo virale|ceppo]] di HIV-1, probabilmente spostato dall'Africa ad Haiti, è entrato negli Stati Uniti intorno al [[1969]].<ref>{{Cita pubblicazione| autore=Gilbert MT, Rambaut A, Wlasiuk G, Spira TJ, Pitchenik AE, Worobey M| titolo=The emergence of HIV/AIDS in the Americas and beyond| rivista=Proc. Natl. Acad. Sci. U.S. A.| volume=104| numero=47| pp=18566-70| anno=2007| pmid=17978186| doi=10.1073/pnas.0705329104 }}</ref> Lo stesso gruppo di ricerca ha rilanciato tale conclusione nel 2016 con uno studio genetico.<ref>{{Cita news|nome=Dina Fine|cognome=Maron|titolo=New HIV Genetic Evidence Dispels "Patient Zero" Myth|url=https://www.scientificamerican.com/article/new-hiv-genetic-evidence-dispels-patient-zero-myth/|giornale=Scientific American}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|titolo=HIV's Patient Zero exonerated|url=https://www.nature.com/doifinder/10.1038/nature.2016.20877|rivista=Nature News|doi=10.1038/nature.2016.20877}}</ref>
I monociti/macrofagi sono un compartimento sottoposto ad un infezione cronica e produttiva da parte di HIV, essendo poco sensibili agli effetti citopatici del virus. La continua produzione virale e la capacità dei monociti di veicolare il virus in quasi tutto l'organismo rendono tale compartimento il più importante nel mantenimento dell'infezione. E’ noto,inoltre, che i monociti/macrofagi sono la principale fonte di virus in caso di interruzione o fallimento della terapia antiretrovirale.<br>
 
Il 2 ottobre 1985 morì l'attore statunitense [[Rock Hudson]], il primo personaggio famoso a confessare pubblicamente di essere malato di AIDS, che gli era stata diagnosticata l'anno precedente.<ref>{{Cita news|lingua=en|autore=Joseph Berger|url=http://partners.nytimes.com/library/national/science/aids/100385sci-aids.html|titolo=Rock Hudson, Screen Idol, Dies at 59|pubblicazione=[[The New York Times]]|data=3 ottobre 1985|città=New York|accesso=30 gennaio 2013}}</ref> Il virus ha provocato un'altra celebre vittima il 24 novembre [[1991]], quando la rockstar [[Freddie Mercury]], cantante e [[frontman]] dei [[Queen]], morì per una malattia correlata all'AIDS dopo aver annunciato la malattia soltanto il giorno precedente.<ref>{{Cita news|url=http://news.bbc.co.uk/onthisday/hi/dates/stories/november/24/newsid_2546000/2546945.stm |titolo=BBC ON THIS DAY &#124; 24 &#124; 1991: Giant of rock dies |editore=BBC News |data=24 novembre 1963 |accesso=1º novembre 2011}}</ref>
E’ noto che HIV si può ritrovare nel sistema nervoso centrale di individui infetti. Da alcuni dati si ipotizza che la penetrazione del virus possa avvenire in tempi molto precoci dopo l'ingresso nell'organismo. Nel sistema nervoso centrale l'infezione virale è limitata ai macrofagi ed alle cellule della microglia mentre gli altri tipi cellulari non sembrano essere coinvolti (tranne gli astrociti la cui infezione, come si è affermato precedentemente, non è produttiva). L'assoluta particolarità del sistema nervoso centrale quale elemento di riserva di HIV la si evince anche dal fatto che il virus in esso presente è genotipicamente e fenotipicamente differente rispetto a quello [[plasma (biologia)|plasmatico]] ed è tendenzialmente ''R5-using''.<br>
Nel 1996 si ebbe una svolta quando fu messa in commercio la prima terapia che arrestava gli effetti mortali del virus: la mortalità, nel corso degli anni successivi e degli sviluppi farmacologici, decrebbe drasticamente, ma in contemporanea il virus raggiunse alcuni paesi più poveri del [[terzo mondo]], dove milioni di persone sono decedute nell'impossibilità di accedere alle costose cure.<ref name=E>{{cita testo|url=http://www.epicentro.iss.it/problemi/aids/storia.asp|titolo=Storia dell'epidemia di Aids su Epicentro, sito del Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute}}</ref>
 
== Epidemiologia ==
Per quanto riguarda l'[[apparato genitale maschile]] è noto che nel [[liquido seminale]] il virus si può rintracciare. sebbene non sia chiaro da quale cellule possa venir trasmesso. Da questo punto di vista è interssante notare che, in alcuni esperimenti, HIV-2, ma non HIV-1, abbia dimostrato di infettare le [[cellula di Leydig|cellule di Leydig]]. Un altro studio ha dimostrato che i macrofagi testicolari esprimono CCR5, CXCR4, CD4 e CD45 suggerendo che essi siano i principali distributori del virus a quel livello. Anche nel caso dell'apparato genitale il virus rintracciabile presenta mutazioni differenti rispetto a quello plasmatico.
[[File:AIDS and HIV prevalence 2008.svg|thumb|upright=1.4|left|[[Prevalenza (medicina)|Prevalenza]] stimata di HIV nei giovani adulti (15–49 anni) per nazione alla fine del 2008]]
[[File:People living with HIV AIDS world map.PNG|thumb|left|upright=1.4|Stima del numero di persone che vivono con HIV/AIDS per nazione]]
 
La [[pandemia]] di AIDS può anche essere vista come diverse [[epidemie]] di sottotipi distinti. I fattori principali della sua diffusione sono la [[Malattia sessualmente trasmissibile|trasmissione sessuale]] e la [[trasmissione verticale]] da madre a figlio alla nascita e attraverso il latte materno.<ref name="Kallings" /> Nonostante il recente miglioramento all'accesso al trattamento antiretrovirale, in molte regioni del mondo, la pandemia di AIDS ha coinvolto circa 2,1 milioni (''[[Intervallo dinamico|range]]'' tra gli {{formatnum:1900000}} e i {{formatnum:2400000}}) di persone nel 2007, di cui circa {{formatnum:330000}} erano bambini sotto i 15 anni.<ref name="UNAIDS2007">{{Cita web | autore =UNAIDS, [[World Health Organization|WHO]] | mese=dicembre| anno = 2007 | titolo = 2007 AIDS epidemic update| url= http://data.unaids.org/pub/EPISlides/2007/2007_epiupdate_en.pdf | accesso=12 marzo 2008}}</ref> A livello globale, si stima che 33,2 milioni di persone vivevano con l'HIV nel 2007, di cui 2,5 milioni di bambini. Si stima che circa 2,5 milioni (range tra gli {{formatnum:1800000}} e i {{formatnum:4100000}}) di persone siano state contagiate nel 2007, tra cui {{formatnum:420000}} bambini.<ref name="UNAIDS2007" />
==Clinica==
[[Image:Hiv-timecourse.png|center|700px|thumb|Grafico che mostra l'andamento della carica virale e dei linfociti CD4 nel corso dell'infezione da HIV]]
In circa la metà delle persone infettate dal virus dopo circa 3-6 settimane dal contatto si verifica una sindrome similnucleosica che spontaneamente regredisce e che è caratterizzata da: [[faringite]], [[febbre]], [[linfoadenopatia]], [[astenia]], [[cefalea]], [[sonnolenza]] e [[rash]] cutaneo. La gravità dei sintomi è assai variabile. Tali manifestazioni si accompagnano ad un'intensa viremia ed ad un forte aumento della proteina p24. In alcuni casi si sono verificate delle infezioni opportunistiche probabilmente a seguito di una rapida diminuzione o disfunzione dei linfociti CD4. Come affermato precedentemente tale quadro sindromico regredisce in maniera spontanea e si assiste anche ad un aumento dei CD4 che tende a riportarsi nella norma (o a poco meno) ed a rimanere costante per un periodo più o meno lungo. Nel 10% dei casi, tuttavia, il quadro immunologico non migliora e precipita in maniera fulminante.<br>
A distanza di 1-3 mesi dall'infezione si può verificare una sieroconversione con comparsi di [[anticorpo|anticorpi]] contro gli antigeni virali. Si ritiene che questo fenomeno sia coinvolto nella regressione della sintomatologia similnucleosica in quanto determina una brusca diminuzione della carica virale che diventa così bassa da non essere più rilevabile anche se il virus permane a livello dei linfmonociti. Il sistema immunitario, però, non riesce ad eliminare completamente il virus dall'organismo.<br>
Successivamente il quadro della persona infetta tende a rimanere costante per un periodo assai variabile la cui [[mediana]] si aggira intorno ai 10 anni. Questo quadro viene definito di latenza clinica in quanto la persona non accusa altri sintomi o segni di malattia ma il cui sistema immunitario tende lentamente a declinare. Si è notato che la velocità di progressione è correlabile con la quota di RNA di HIV presente.<br> Maggiore è la quota di RNA, più rapido è il passaggio ad uno stato sintomatico. Talvolta in questa fase si può generare una linfoadenopatia persistente.<br>
La continua deplezione dei linfociti CD4 e la loro disfunzione causano la comparsa di malattie alcune delle quali dovute ad infezioni opportunistiche mentre le altre sembrano dovute allo stato di infezione cronica da HIV. Tra le più frequenti si ricordano:
* Linfoadenopatia generalizzata,
* Lesioni orali quali [[mughetto]], [[leucoplachia]] (forse per azione del [[virus di Epstein-Barr]]) ed ulcere [[afta|aftose]],
* [[Herpes Zoster]],
* [[Trombocitopenia]] a causa sconosciuta ma di cui si sopetta un'azione diretta del virus sui megacariociti,<br>
In questo stadio possono anche comparire lesioni neurologiche di vario tipo sia periferiche che centrali (queste ultime fanno parte di un complesso sindromico che va sotto il nome di [[AIDS Dementia Complex]]).<br>
A questi sintomi se ne possono accompagnare anche altri quali febbre, [[diarrea]] e dimagrimento che vanno sotto il nome di complesso correlato con l'AIDS (AIDS related complex, ARC). I reperti che si ritrovano in corso di ARC da molti Autori non sono considerati come uno stato di AIDS conclamato anche se, ovviamente, sono espressione di un declino del sistema immunitario.<br>
Lo stato di ARC successivamente culmina nello stadio di AIDS conclamato caratterizzato da svariate infezioni opportunistiche ([[polmonite]] da [[Pneumocisitis carinii]], [[criptosporidosi]], [[toxoplasmosi]], [[istoplasmosi]], [[candidosi]], [[citomegalovirus]], [[tubercolosi]], [[micobatteriosi]] atipiche, ecc.), [[neoplasia|neoplasie]] varie ([[sarcoma di Kaposi]], [[linfoma|linfomi]] a cellule B, [[carcinoma|carcinomi]]) e da una progressione del quadro neurologico.<br>
Il più delle volte l'''exitus'' avviene a seguito delle infezioni opportunistiche tra cui più spesso per le polmoniti.
 
L'[[Africa subsahariana]] rimane di gran lunga la regione più colpita. Nel 2007 si stimava che lì ci fossero il 68% di tutte le persone che vivono con l'AIDS e il 76% di tutte le morti per AIDS, con 1,7 milioni di nuove infezioni. A differenza di altre regioni, la maggior parte delle persone che vivevano con l'HIV nell'[[Africa sub-sahariana]] nel 2007 erano donne (61%). La [[prevalenza (medicina)|prevalenza]] sugli adulti nel 2007 era stata stimata al 5,0% e l'AIDS continua ad essere la principale causa di mortalità in questa regione.<ref name="UNAIDS2007" />
==La terapia==
 
Il [[Sudafrica]] ha la più grande popolazione di pazienti affetti da HIV nel mondo, seguito da [[Nigeria]] e [[India]].<ref>{{Cita news | data= 20 novembre 2007 | titolo= U. N. agency to say it overstated extent of H. I. V. cases by millions | url= https://query.nytimes.com/gst/fullpage.html?res=9C01EEDF103BF933A15752C1A9619C8B63 | pubblicazione= New York Times | accesso= 18 marzo 2008 | autore= McNeil DG Jr | urlarchivio= https://web.archive.org/web/20080219020259/http://query.nytimes.com/gst/fullpage.html?res=9C01EEDF103BF933A15752C1A9619C8B63 | urlmorto= sì }}</ref> Il Sud e [[Sud-Est asiatico]] sono le seconde regioni più colpite.<ref name="UNAIDS2007" /> L'India ha circa 2,5 milioni di infetti e la prevalenza negli adulti è stimata nello 0,36%.<ref name="UNAIDS2007" /> L'[[aspettativa di vita]] è diminuita drammaticamente nei paesi più colpiti; per esempio, nel 2006 è stato stimato che era scesa da 65 a 35 anni in [[Botswana]].<ref name="Kallings">{{Cita pubblicazione |rivista=J Intern Med |anno=2008 |volume=263 |numero=3 |pp=218-43 |titolo=The first postmodern pandemic: 25 years of HIV/AIDS |autore=Kallings LO |doi=10.1111/j.1365-2796.2007.01910.x |pmid=18205765}}</ref>
Attualmente, l' infezione da HIV viene trattata con la cosiddetta ''highly active antiretroviral therapy'' (HAART) nella quale si utilizzano opportune combinazioni di [[farmaco|farmaci]] antiretrovirali. Il suo utilizzo, a partire dal suo ingresso nel [[1995]], ha consentito di ridurre la [[morbidità]] e la [[mortalità]] degli individui che sono stati infettati dal virus. Tale terapia, inoltre, permette anche un miglioramento dei parametri immunitari con un netto aumento del linfociti CD4+ che sembra permanere fino a 4-5 anni cui si accompagna un abbassamento della carica virale plasmatica e [[liquor|liquorale]].<br>
L'utilizzo della HAART, tuttavia, in uno studio preliminare condotto su dieci persone infette da HIV-2 sembra avere una minore efficacia rispetto ai risultati che si ottengono con HIV-1.<br>
Attualmente la terapia antiretrovirale utilizza farmaci appertenenti a tre classi:
* gli inibitori della trascrittasi inversa, a loro volta distinti in inibitori nucleosidici, nucleotidici e non nucleosidici,
* gli inibitori della proteasi,
* gli inibitori della fusione,
Gli inibitori nucleosidici della trascrittasi inversa per esplicare la loro azione devono venir trifosforilati dalle [[chinasi]] endocellulari e successivamente competono con i [[desossinucleotide|desossinucleotidi]] endogeni durante il processo di retrotrascrizione. L'efficacia di tali composti dipende dalla concentrazione intracellulare loro e dei desossinucleotidi con cui si trovano a competere. Ciò significa che cellule come i macrofagi, che hanno un metabolismo limitato ed in conseguenza di ciò una concentrazione molto bassa di desossinucleotidi, sono assai sensibili all'azione di tali farmaci.<br>
Gli inibitori nucelotidici, di cui in Italia è registrato solo il [[Tenofovir]] si comportano come inibitori competitivi della trascrittasi inversa, come gli inibitori nucelosidici, ma, a differenza di quest’ultimi, presentano un gruppo [[fosfato]] legato ad una [[purina]] od una [[pirimidina]]. Ciò permette l'eliminazione della prima tappa di fosforilazione semplificando le tappe di metabolizzazione riducendole a due. Anche tale categoria di farmaci, così come gli inbitori nucleosidici, presenta un'azione maggiore sui macrofagi che sui linfociti infettati. Si è visto che l'[[indice terapeutico]] del Tenofovir sui monociti/macrofagi si aggira intorno a 15000 mentre sui linfociti si situa su 20. <br>
Gli inibitori non nucleosidici della trascrittasi inversa esplicano la loro attività legandosi direttamente al sito attivo dell'enzima determinandone il blocco dell'azione. Tali farmaci sono indipendenti dal metabolismo cellulare in quanto non necessitano di alcuna modificazione e non risentono della concentrazione di dessosinucleotidi. A seguito di ciò il loro effetto su monociti/macrofagi e linfociti sembra essere equivalente. <br>
Gli inibitori della proteasi vanno a bloccare l'ultima parte del ciclo replicativo di HIV in quanto impediscono la maturazione delle proteine virali. Ciò determina un blocco dell'assemblaggio e del rilascio di nuovi virioni. Un tale meccanismo d'azione fa sì che gli inibitori della proteasi siano utili in tutte quelle situazioni in cui le fasi iniziali del ciclo virale sono già passate rendendo perciò inutile l'uso degli inbitori della trascrittasi inversa. Una simile situazione si rinviene nei macrofagi i quali, come si è visto precedentemente, fungono da ''reservoir'' di HIV ai cui effetti citopatici sono poco sensibili. In tali cellule il genoma virale è già integrato in quello dell'ospite per cui gli unici composti in grado di bloccare la replicazione virale a questo livello attualemente sono gli inibitori della proteasi. Sfortunatamente la concentrazione efficace di questi composti sui monociti/macrofagi e maggiore di quella dei linfociti CD4+ attivi e spesso sono equivalenti alle massime concentrazioni plasmatiche raggiungibili in vivo. Ciò non solo può favorire la comparsa di effetti avversi ma può anche rendere ragione del fatto che in alcuni distretti dell'organismo l'inibizione della replicazione virale nei monociti/macrofagi ottenuta in tal modo sia incompleta.<br>
Gli inibitori della fusione sono una categoria di farmaci usciti di recente di cui, al momento, l'unico esponente è l'[[Enfuvirtide]], determinano un blocco del processo di fusione del virus con la membrana della cellula ospite. Questo processo si articola in tre fasi: aggancio, legame ai corecettori e fusione delle membrane. Enfuvirtide è un peptide che mima un motivo della proteina gp41. Quando la proteina gp120 si aggancia ai suoi recettori, gp41 subisce una serie di cambiamenti conformazionali che culminano nella formazione di una struttura a tre foglietti β che funziona da ponte tra il virione e la cellula da infettare. Enfuvirtide determina un blocco della regione amino-terminale della gp41 impedendo la formazione dei tre foglietti.
 
Negli Stati Uniti, le giovani donne [[afro-americano|afro-americane]] sono a rischio particolarmente elevato per l'infezione da HIV.<ref>{{cita news|url=https://www.cnn.com/2008/HEALTH/conditions/07/29/black.aids.report/index.html|titolo=Report: Black U.S. AIDS rates rival some African nations|editore=CNN}}</ref> Gli afro-americani rappresentano il 10% della popolazione, ma possiedono circa la metà dei casi di HIV/AIDS a livello nazionale.<ref>{{cita web|url=http://www.quotidianosanita.it/cronache/articolo.php?articolo_id=2721|titolo=In Usa è allarme Aids tra gli afro-americani|autore=quotidianosanità.it|accesso=20 novembre 2012}}</ref> Questo è dovuto in parte alla mancanza di informazioni sull'AIDS, in parte ad un accesso limitato alle risorse sanitarie e ad una maggiore probabilità di rapporti sessuali con partner a rischio.<ref name="cdc2005">{{cita web|url=http://www.cdc.gov/hiv/topics/surveillance/resources/reports/2005report/pdf/2005SurveillanceReport.pdf|titolo=Annual Report 2005|data=giugno 2007|accesso=20 novembre 2012|autore=CDC|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090927133853/http://www.cdc.gov/hiv/topics/surveillance/resources/reports/2005report/pdf/2005SurveillanceReport.pdf}}</ref>
 
Ci sono anche differenze geografiche nella prevalenza dell'AIDS negli Stati Uniti: è infatti più comune nelle grandi aree metropolitane della costa orientale e nella [[California]] e nelle aree urbane del profondo sud.<ref name="cdc2005" /> Circa 1,1 milioni di persone vivono con l'HIV/AIDS negli Stati Uniti e più di {{formatnum:56000}} nuove infezioni si verificano ogni anno.<ref>{{cita news|url=http://blogs.abcnews.com/politicalpunch/2009/10/obama-ends-travel-ban-on-foreigners-with-hivaids.html|titolo=Obama Ends U.S. Travel Ban On Visitors, Immigrants With HIV-AIDS|editore=ABC News|data=30 ottobre 2009|lingua=en|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110824113029/http://blogs.abcnews.com/politicalpunch/2009/10/obama-ends-travel-ban-on-foreigners-with-hivaids.html}}</ref>
==Sintomatologia==
I primi sintomi dell'AIDS sono simili a quelli che si sviluppano in soggetti con un normale [[sistema immunitario]]. La maggior parte sono infezioni causate da [[batteri]], [[virus]], [[funghi]], [[parassiti]] e altri [[organismi]].(Holmes et al., 2003) Negli individui affetti da AIDS sono comuni le [[infezioni opportunistiche]], e aumenta il rischio di sviluppare varie forme di [[tumore]] come il [[Sarcoma di Kaposi]], [[tumori]] del [[cervello]] e [[linfomi]]. Sintomi comuni sono [[febbre]], [[sudorazione]] specie notturna, ingrossamento ghiandolare, [[tremore]], [[debolezza]] e perdita di [[peso]](Guss, 1994a; 1994b).
La sopravvivenza media con [[terapia antiretrovirale]] è di 4-5 anni dal momento della diagnosi di AIDS conclamato (Schneider et al., 2005). Senza il supporto terapeutico la morte sopravviene entro un anno(Morgan et al., 2002b). La maggior parte dei pazienti muore per [[infezioni opportunistiche]] dovute al progressivo indebolimento del [[sistema immunitario]](Lawn et al., 2004).
 
Nei paesi dell'[[Europa dell'Est]] e dell'[[Asia centrale]] si stima che vi siano, nel 2010, 1,5 milioni di persone [[Sieropositività|sieropositive]] e che nello stesso anno {{formatnum:160000}} siano stati i nuovi casi di infezione e {{formatnum:90000}} i decessi a causa dell'AIDS. Dal 2001, la prevalenza dell'HIV in questi paesi è aumentata del 250%, rendendo la regione quella con l'epidemia a più rapida espansione al mondo.<ref>{{cita web|url=http://www.avert.org/aids-russia.htm|titolo=HIV and AIDS in Russia, Eastern Europe & Central Asia|lingua=en|accesso=20 maggio 2012}}</ref>
===AIDS and HIV case definitions===
Since 1982, many different definitions have been developed for epidemiological surveillance such as the [[Bangui definition]] and the [[1994 expanded World Health Organization AIDS case definition]]. However, these were never intended to be used for clinical staging of patients, for which they are neither sensitive nor specific. The [[World Health Organization]]s (WHO) staging system for HIV infection and disease, using clinical and laboratory data, can be used in developing countries and the [[Centers for Disease Control and Prevention|Centers for Disease Control]] (CDC) Classification System can be used in developed nations.
 
Il rischio di contrarre l'HIV per esposizione professionale negli operatori sanitari è relativamente basso ed è stimato tra lo 0,09 e lo 0,3%.<ref name="Braczkowska-2010">{{Cita pubblicazione | cognome = Braczkowska | nome = B. | coautori = M. Kowalska; M. Beniowski; JE. Zejda; W. Mazur; A. Witor | titolo = [Occupational exposure to HIV in health care workers, Silesia voivodeship]. | rivista = Med Pr | volume = 61 | numero = 3 | pp = 315-22 | anno = 2010 | pmid = 20677431 }}</ref> Questo rischio è di molto aumentato nei paesi in via di sviluppo, sia a causa della scarsa attenzione al problema e sia per la mancanza di adeguate profilassi post-esposizione.<ref name="Nwankwo-">{{Cita pubblicazione | cognome = Nwankwo | nome = TO. | coautori = UU. Aniebue | titolo = Percutaneous injuries and accidental blood exposure in surgical residents: awareness and use of prophylaxis in relation to HIV. | rivista = Niger J Clin Pract | volume = 14 | numero = 1 | pp = 34-7 | doi = 10.4103/1119-3077.79237 | pmid = 21493989 }}</ref> Uno studio condotto in [[Zambia]] ha evidenziato come la categoria degli [[infermieri]] sia a più alto rischio di infortunio. Il tasso medio annuo di contaminazioni accidentali con liquidi biologici era di 1,3 infortuni medi per lavoratore. Correlando questi dati all'alta prevalenza di affetti da HIV tra la popolazione di quel luogo, si può intuire il rischio di trasmissione del virus.<ref name="Phillips-2012">{{Cita pubblicazione | cognome = Phillips | nome = EK. | coautori = OJ. Simwale; MJ. Chung; G. Parker; J. Perry; JC. Jagger | titolo = Risk of bloodborne pathogen exposure among Zambian healthcare workers. | rivista = J Infect Public Health | volume = 5 | numero = 3 | pp = 244-9 | mese=giugno| anno = 2012 | doi = 10.1016/j.jiph.2012.02.005 | pmid = 22632598 }}</ref>
====WHO Disease Staging System for HIV Infection and Disease====
In 1990, the [[World Health Organization]] (WHO) grouped these infections and conditions together by introducing a staging system for patients infected with HIV-1 (WHO, 1990). This was updated in September 2005. Most of these conditions are opportunistic infections that can be easily treated in healthy people.
 
== Eziologia ==
* ''Stage I:'' HIV disease is asymptomatic and not categorized as AIDS
{{vedi anche|HIV}}
* ''Stage II:'' include minor mucocutaneous manifestations and recurrent upper respiratory tract infections
[[File:HI-Virion-it.svg|thumb|upright=1.4|Visione stilizzata di una sezione del virus dell'immunodeficienza acquisita umana]]
* ''Stage III:'' includes unexplained chronic diarrhea for longer than a month, severe bacterial infections and pulmonary tuberculosis or
* ''Stage IV'' includes [[toxoplasmosis]] of the brain, [[candidiasis]] of the esophagus, trachea, bronchi or lungs and [[Kaposi's sarcoma]]; these diseases are used as indicators of AIDS.
 
[[HIV]] è un [[retrovirus]] del genere [[lentivirus]], caratterizzato cioè dal dare origine a infezioni croniche, che sono scarsamente sensibili alla risposta immunitaria ed evolvono lentamente ma progressivamente e che, se non trattate, possono avere un esito fatale.<ref name="L" /> In base alle conoscenze attuali, HIV è suddiviso in due ceppi: HIV-1 e HIV-2. Il primo dei due è prevalentemente localizzato in [[Europa]], [[Americhe|America]] e [[Africa]] centrale. HIV-2, invece, si trova per lo più in Africa occidentale.<ref name="L" />
 
Le cellule bersaglio di HIV sono quelle ricche di recettori [[CD4]], in particolare alcuni [[linfociti]] chiamati CD4+, che hanno un ruolo particolarmente cruciale nel [[sistema immunitario]]: sono infatti dei veri e propri "direttori d'orchestra" che attivano di volta in volta settori diversi delle difese a seconda del tipo di ospite indesiderato con cui vengono a contatto ([[batteri]], [[Virus (biologia)|virus]], [[protozoi]], [[funghi]], [[vermi]], [[cellule tumorali]], ecc.).<ref name="L" />
====CDC Classification System for HIV Infection====
In the [[USA]], the definition of AIDS is goverened by the [[Centers for Disease Control and Prevention]] (CDC). In 1993, the CDC expanded their definition of AIDS to include healthy HIV positive people with a CD4 positive T cell count of less than 200 per µl of blood. The majority of new AIDS cases in the United States are reported on the basis of a low [[T cell]] count in the presence of HIV infection (MMWR, 1992).
 
=== Trasmissione ===
Dagli inizi dell'[[epidemia]], sono state individuate principalmente tre vie di trasmissioni dell'HIV, tutte riguardanti la penetrazione diretta di sangue o altre secrezioni infette nel circolo ematico di un soggetto sano.<ref name="L" />
 
HIV è un virus a bassa [[contagiosità]], che per trasmettersi ha bisogno di un'elevata concentrazione di particelle virali vitali. Tale condizione si realizza pressoché esclusivamente nel [[sangue]] e nelle secrezioni genitali, in particolare lo [[sperma]]; in misura minore, ma comunque sufficiente, nelle [[secrezioni vaginali]].<ref name="L" /> Altre secrezioni contengono HIV a bassa concentrazione, ma l'esperienza e numerosi studi sperimentali escludono la trasmissibilità tramite tali veicoli, salvo situazioni del tutto eccezionali, come il miscuglio con abbondante sangue.<ref name="L" />
===Clinical symptoms of AIDS===
====The major pulmonary illnesses====
=====Pneumocystis jiroveci pneumonia=====
[[Pneumocystis jiroveci pneumonia]] (originally known as ''Pneumocystis carinii pneumonia'', often abbreviated PCP) is relatively rare in normal, [[immunocompetent]] people but common among HIV-infected individuals. Before the advent of effective treatment and diagnosis in Western countries it was a common immediate cause of death. In developing countries, it is still one of the first indications of AIDS in untested individuals, although it does not generally occur unless the CD4 count is less than 200 per µl (Feldman, 2005).
 
=====Tuberculosis= Sangue e derivati ====
[[File:Donated blood.jpg|left|thumb|Sacche di sangue: prima dell'esistenza di test specifici la trasfusione di sangue infetto fu una frequente forma di contagio]]
Among infections associated with HIV, [[tuberculosis]] (TB) is unique in that it may be transmitted to immunocompetent persons via the respiratory route, is easily treatable once identified, may occur in early-stage HIV disease, and is preventable with drug therapy. However, multi-drug resistance is a potentially serious problem. Even though its incidence has declined because of the use of directly observed therapy and other improved practices in Western countries, this is not the case in developing countries where HIV is most prevalent. In early-stage HIV infection (CD4 count >300 cells per µl), TB typically presents as a pulmonary disease. In advanced HIV infection, TB may present atypically and extrapulmonary TB is common infecting [[bone marrow]], [[bone]], urinary and [[gastrointestinal tract]]s, liver, regional lymph nodes, and the central nervous system (Decker and Lazarus, 2000).
 
L'immissione di sangue infetto nel circolo di un soggetto sano genera un'infezione pressoché certa. Questo tipo di contagio è stato molto frequente prima della messa a punto del [[test HIV]], tramite [[trasfusioni di sangue]] infetto (ad esempio per pazienti [[emofilia]]ci), [[trapianti]] di organi di donatori infetti e accidentali casi di ferimento con strumenti quali rasoi, aghi (anche da [[tatuaggio]]) o bisturi appena venuti in contatto con materiale infetto, soprattutto in ambito professionale (incidenti di laboratorio).<ref name="L" /> L'esclusione sistematica dalle [[donazione di sangue|donazioni]] dei soggetti infetti e la [[Sterilizzazione (igiene)|sterilizzazione]] di tutti gli strumenti che entrano in contatto col sangue ha reso questo tipo di contagio prettamente episodico.<ref name="L" />
====The major gastro-intestinal illnesses====
=====Esophagitis=====
[[Esophagitis]] is an inflammation of the lining of the lower end of the [[esophagus]] (gullet or swallowing tube leading to the stomach). In HIV infected individuals, this could be due to fungus ([[candidiasis]]), virus ([[herpes]] simplex-1 or [[cytomegalovirus]]). In rare cases, it could be due to [[mycobacteria]] (Zaidi and Cervia, 2002).
 
Lo scambio di sangue fu inoltre responsabile dell'esplosione dell'epidemia tra [[tossicodipendenza|tossicodipendenti]] da [[eroina]], tramite lo scambio di siringhe usate.<ref>{{cita web|url=http://www.salute.gov.it/hiv/paginaInternaHiv.jsp?id=194&menu=conoscere|titolo=Hiv e Aids - Come si trasmette il virus|autore=Ministero della Salute|accesso=1º dicembre 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120105140404/http://www.salute.gov.it/hiv/paginaInternaHiv.jsp?id=194&menu=conoscere}}</ref> Tale contagio, legato a pratiche molto diffuse di condivisione della droga e della siringa tra gruppi di giovani in momenti di aggregazione, rappresentò negli anni ottanta la principale forma di contagio in paesi mediterranei quali la [[Spagna]], l'[[Italia]], la [[Iugoslavia]]. Il crollo dell'uso dell'[[eroina]] nei paesi occidentali ha drasticamente ridotto l'incidenza di questa forma di contagio in tali zone, sebbene restino a rischio ampie fasce di consumatori concentrati soprattutto nell'Europa dell'est e nei paesi emergenti dell'Asia.
=====Unexplained chronic diarrhea=====
In HIV infection, there are many possible causes of [[diarrhea]], including common bacterial (''[[Salmonella]]'', ''[[Shigella]]'', ''[[Listeria]]'', ''[[Campylobacter]]'', or ''[[Escherichia coli]]'') and parasitic infections, and uncommon opportunistic infections such as [[cryptosporidiosis]], [[microsporidiosis]], ''[[Mycobacterium avium]]'' complex (MAC) and cytomegalovirus (CMV) colitis. Diarrhea may follow a course of antibiotics (common for ''[[Clostridium]] difficile''). It may also be a side effect of several drugs used to treat HIV, or it may simply accompany HIV infection, particularly during primary HIV infection. In the later stages of HIV infection, diarrhea is thought to be a reflection of changes in the way the intestinal tract absorbs nutrients, and may be an important component of HIV-related wasting (Guerrant et al., 1990).
====The major neurological illnesses====
=====Toxoplasmosis=====
[[Toxoplasmosis]] is a disease caused by the single-celled parasite called ''Toxoplasma gondii''. ''T. gondii'' usually infects the brain causing toxoplasma encephalitis. It can also infect and cause disease in the eyes and lungs (Luft and Chua, 2000).
 
==== Rapporti sessuali penetrativi ====
=====Progressive multifocal leukoencephalopathy=====
[[File:Red condom.jpg|miniatura|Il preservativo è un presidio medico contro tutte le malattie sessualmente trasmissibili, compreso l'HIV]]
[[Progressive multifocal leukoencephalopathy]] (PML) is a [[demyelinating disease]], in which the [[myelin]] sheath covering the [[axons]] of nerve cells is gradually destroyed, impairing the transmission of nerve impulses. It is caused by a virus called [[JC virus]] which occurs in 70% of the population in [[latent]] form, causing disease only when the immune system has been severly weakened, as is the case for AIDS patients. It progresses rapidly, usually causing death within months of diagnosis (Sadler and Nelson, 1997).
 
Oggi la maggior parte delle nuove infezioni del virus dell'HIV avviene attraverso [[Penetrazione sessuale|rapporti sessuali penetrativi]] non protetti, sia etero che omosessuali.<ref name="L" />
=====HIV-associated dementia=====
HIV-1 associated dementia (HAD) is a metabolic [[encephalopathy]] induced by HIV infection and fueled by immune activation of brain [[macrophage]]s and [[microglia]] (Gray et al., 2001). These cells are actively infected with HIV and secrete neurotoxins of both host and viral origin. Specific neurologic impairments are manifested by cognitive, behavioral, and motor abnormalities that occur after years of HIV infection and is associated with low CD4+ T cell levels and high plasma viral loads. Prevalence is between 15-30% in Western countries (Heaton et al., 1995; White et al., 1995) and has only been seen in 1-2% of India based infections (Satischandra et al., 2000; Wadia et al., 2001).
 
Le secrezioni genitali possono infatti avere carica virale elevata e la dinamica della penetrazione favorisce la microfessurazione delle mucose genitali, di per sé già congeste durante l'atto, attraverso le quali il virus può entrare nel circolo dell'individuo sano.<ref name="L" /> Lo [[sperma]] è mediamente più infettante delle [[secrezioni vaginali]], perché oltre al virus libero può contenere linfociti infetti; inoltre esso può rimanere anche a lungo a contatto con le [[mucosa|mucose]] vaginali o rettali. La donna diventa più infettante in presenza di [[Mestruazione|sangue mestruale]], infezioni o infiammazioni vaginali.<ref name="L" />
==Transmission==
Since the beginning of the [[epidemic]], three main transmission routes of HIV have been identified:
 
I rapporti anali rappresentano un maggior rischio di contagio, per la maggiore facilità con cui creano microtraumi e per la natura della mucosa rettale, strutturalmente meno idonea a contrastare l'impianto dell'infezione.<ref name="L" />
* '''Sexual route.''' The majority of HIV infections have been, and still are, acquired through unprotected sexual relations. Sexual transmission occurs when there is contact between sexual secretions of one partner with the rectal, genital or mouth [[Mucous membrane|mucous membranes]] of another.
 
Lo stesso [[pene]] è dotato di mucose che possono presentare ulcere e piaghe dovute ad altri tipi di patologie, e che possono lacerarsi durante i rapporti sessuali entrando in contatto con sangue e secrezioni infette, rendendo rischioso quindi anche il ruolo attivo. L'ispessimento della pelle in seguito alla [[circoncisione]] abbassa notevolmente (ma non esclude) i rischi di tale tipo di contagio.<ref>{{Cita news|url=http://www.corriere.it/Rubriche/Salute/Medicina/2006/12_Dicembre/14/circoncisione.shtml |titolo=Hiv: la circoncisione riduce il rischio |nome=Luigi |cognome=Ripamonti |pubblicazione=[[Corriere della Sera]] |data=12 dicembre 2006}}</ref>
* '''Blood or blood product route.''' This transmission route is particularly important for intravenous drug users, [[Haemophilia|hemophiliac]]s and recipients of [[blood transfusion]]s and blood products. Health care workers (nurses, laboratory workers, doctors etc) are also concerned, although more rarely. Also concerned by this route are people who give and receive tattoos and piercings.
 
Il [[preservativo]], impedendo il contatto tra mucose genitali e secrezioni potenzialmente infette, è un presidio sanitario di provata efficacia: il suo uso corretto rende il [[sesso sicuro]] e impedisce il contagio da tutte le [[malattie sessualmente trasmissibili]],<ref name="L" /> benché alcuni studiosi tra cui [[Edward C. Green|Edward Green]]<ref>{{cita news| url = https://www.washingtonpost.com/wp-dyn/content/article/2009/03/27/AR2009032702825.html | titolo = The Pope May Be Right | autore = Edward Green | pubblicazione = The Washington Post | data = 29 marzo 2009 }}</ref> abbiano obiettato che, pur con l'uso di preservativi, la gran parte degli sforzi internazionali per contenere la pandemia, in particolare nei paesi emergenti, sarebbe fallita. Il preservativo come mezzo di prevenzione, a parere di costoro, sarebbe poco utile poiché spingerebbe gli individui ad assumere maggiori rischi nei rapporti sessuali generando un falso senso di protezione (atteggiamento definito di "compensazione del rischio" o "disinibizione").<ref>{{cita pubblicazione | url = http://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(07)61755-3/fulltext?_eventId=login | volume = 370 | numero = 9602 | pp = 1809-1811 | mese = dicembre |anno = 2007 | titolo = Ten myths and one truth about generalised HIV epidemics | autore = James Shelton | doi = 10.1016/S0140-6736(07)61755-3 | rivista = The Lancet}}</ref><ref>{{cita pubblicazione | url = http://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140673607603134/abstract | volume = 369 | numero = 9562 | pp = 657-666 | mese = febbraio | anno = 2007 | titolo = Male circumcision for HIV prevention in men in Rakai, Uganda: a randomised trial | doi = 10.1016/S0140-6736(07)60313-4 | autore = Ronald Gray | coautori = Godfrey Kigozi, David Serwadda, Frederick Makumbi, Stephen Watya, Fred Nalugoda | rivista = The Lancet | pmid=17321311 }}</ref> È stato osservato che la riduzione del rischio derivante dall'uso del preservativo è decisamente prevalente, anche se paragonata all'eventuale disinibizione sessuale, scenario teoricamente possibile ma mai provato in modo empirico.<ref name="pmid11726023">{{Cita pubblicazione | cognome = Pinkerton | nome = SD. | titolo = Sexual risk compensation and HIV/STD transmission: empirical evidence and theoretical considerations. | url = https://archive.org/details/sim_risk-analysis_2001-08_21_4/page/727 | rivista = Risk Anal | volume = 21 | numero = 4 | pp = 727-36 | mese=agosto| anno = 2001 | pmid = 11726023 }}</ref>
* '''Mother-to-child route.''' The transmission of the virus from the mother to the child can occur ''in utero'' during the last weeks of pregnancy and at childbirth. Breast feeding also presents a risk of infection for the baby. In the absence of treatment, the transmission rate between the mother and child was 20%. However, where treatment is available, combined with the availability of [[Cesarian section]], this has been reduced to 1%.
 
==== Rapporti sessuali non penetrativi ====
HIV has been found in the [[saliva]], [[tears]] and [[urine]] of infected individuals, but due to the low concentration of virus in these biological liquids, the risk is considered to be negligible.
Le pratiche di [[sesso non penetrativo]] non possono essere definite prive di rischi in assoluto, sebbene le segnalazioni di contagio sicuramente attribuibili ad esse abbiano un valore del tutto aneddotico e di eccezionale rarità.<ref name="L" />
 
Non esistono dimostrazioni della contagiosità mediante ''[[fellatio]]'': esiste sicuramente una plausibilità biologica del contagio, ma l'esperienza medica parla di un rischio ridotto. In ogni caso la pratica può essere rischiosa solo se sperma infetto entra a contatto con ferite, mucose lacerate (anche microlacerate) o ulcerate della bocca. Il rischio è oggettivamente nullo in assenza di contatto con lo sperma o per chi riceve la fellatio, anche se chi la pratica è un sieropositivo contagioso. L'uso del preservativo annulla qualsiasi possibilità di contagio.<ref name="LH">{{cita testo|url=http://www.lila.it/lilachat/forums/thread-view.asp?tid=95437&posts=2&start=1|titolo=Come si può contrarre HIV|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100114191240/http://www.lila.it/lilachat/forums/thread-view.asp?tid=95437&posts=2&start=1 }} Forum LILA.</ref>
==Prevention==
[[Image:R402a1t1.gif|frame|right|CDC 2005]]
The diverse transmission routes of HIV are well-known and established. Also well-known is how to prevent transmission of HIV. However, recent epidemiological and behavioral studies in Europe and North America have suggested that a substantial minority of young people continue to engage in high-risk practices and that despite HIV/AIDS knowledge, young people underestimate their own risk of becoming infected with HIV (Dias et al., 2005). However, transmission of HIV between intravenous drug users has clearly decreased and HIV transmission by blood transfusion has become almost obsolete in this population.
 
Stesse considerazioni valgono per il ''[[cunnilingus]]'', anche se non esistono sufficienti casi accertati di contagio attraverso questa pratica sessuale.<ref name="LH" /> La minore concentrazione di virus nelle secrezioni vaginali rendono le possibilità di contagio estremamente basse, mentre la presenza di sangue mestruale è invece rischiosa. Barriere di lattice (come la superficie di un profilattico aperto con un taglio longitudinale) o di pellicola plastica eliminano qualsiasi rischio.<ref name="LH" />
===Prevention of sexual transmission of HIV===
====Underlying science====
*Unprotected receptive sexual acts are at more risk than unprotected insertive sexual acts, with the risk for transmitting HIV from an infected partner to an uninfected partner through unprotected insertive anal intercourse (UIAI) greater than the risk for transmission through receptive anal intercourse or oral sex. According to the French ministry for health, the probability of transmission per act varies from 0.03% to 0.07% for the case of receptive vaginal sex, from 0.02 to 0.05% in the case of insertive vaginal sex, from 0.01% to 0.185% in the case of insertive anal sex, and 0.5% to 3% in the case of receptive anal sex [http://www.sante.gouv.fr/pdf/dossiers/sidahop/ch16.pdf].
 
''[[Rimming]]'', ''[[fist fucking]]'' e ''[[golden shower]]'' possono essere teoricamente foriere di contagio HIV solo se tracce di sangue o di sperma infetto entrano in contatto con [[ferita|ferite]], [[ulcerazione|ulcerazioni]] o [[ulcera|piaghe]] della [[pelle]] o delle [[mucosa|mucose]] di una persona sana. Si tratta di una considerazione generale che vale per qualsiasi tipo di contatto, anche accidentale.<ref name="LH" /> I tessuti permeabili e particolarmente irrorati da vasi sanguigni delle [[Congiuntiva|congiuntive]] della [[cornea]] pare invece che siano permeabili anche in assenza di ferite.<ref>{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/aids_%28Universo-del-Corpo%29/|titolo=Universo del corpo (1999)}}</ref> La pelle è una barriera efficace al virus e nemmeno graffi superficiali o pellicine alzate permettono al virus di entrare nella circolazione sanguigna.<ref>{{cita web|url=http://www.lila-piacenza.it/faq/trasmissione.html|titolo=Trasmissione dell'HIV|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120819185810/http://www.lila-piacenza.it/faq/trasmissione.html }}</ref>
*[[Sexually-transmitted infection]]s (STI) increase the risk of HIV transmission and infection because they cause the disruption of the normal epithelial barrier by genital ulceration and/or microulceration; and by accumulation of pools of HIV-susceptible or HIV-infected cells ([[lymphocyte]]s and [[macrophage]]s) in semen and vaginal secretions. Epidemiological studies from sub-Saharan Africa, Europe and North America have suggested that there is approximately, a four times greater risk of becoming HIV-infected in the presence of a genital ulcer such as caused by [[syphilis]] and/or [[chancroid]]; and a significant though lesser increased risk in the presence of STIs such as [[gonorrhoea]], [[chlamydia]]l infection and [[trichomoniasis]] which cause local accumulations of lymphocytes and macrophages (Laga et al., 1991).
 
==== Contagio verticale madre-figlio ====
*Transmission of HIV depends on the infectiousness of the [[index case]] and the susceptibility of the uninfected partner. Infectivity seems to vary during the course of illness and is not constant between individuals. An undetectable plasma viral load does not mean that you have a low viral load in the seminal liquid or genital secretions. Each 10 fold increment of seminal HIV RNA is associated with an 81% increased rate of HIV transmission (Tovanabutra et al., 2002).
[[File:Babies born HIV-IT.png|upright=1.4|thumb|left|Uno studio sui bambini contagiati da madri sieropositive nel 2006-2010]]
 
La trasmissione del virus da madre a figlio può essere una derivazione del contagio sanguigno, ''in utero'' attraverso il [[cordone ombelicale]], oppure durante il [[parto]] o l'[[Allattamento materno|allattamento]]. Sia il [[liquido amniotico]] sia il [[latte materno]] hanno infatti un'alta concentrazione di virus.<ref>{{cita web|url=http://www.asl.milano.it/ITA/Default.aspx?SEZ=2&PAG=238&NOT=5326|titolo=FAQ - Informazioni generali|autore=ASL Milano|accesso=18 novembre 2012|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130131174314/http://www.asl.milano.it/ita/Default.aspx?SEZ=2}}</ref> In assenza di trattamento, il tasso di trasmissione tra madre e figlio è del 25%.<ref name="Byers-1998">{{Cita pubblicazione | cognome = Byers | nome = RH. | coautori = MB. Caldwell; S. Davis; M. Gwinn; ML. Lindegren | titolo = Projection of AIDS and HIV incidence among children born infected with HIV. | url = https://archive.org/details/sim_statistics-in-medicine_1998-01-30_17_2/page/n50 | rivista = Stat Med | volume = 17 | numero = 2 | pp = 169-81 | mese=gennaio| anno = 1998 | pmid = 9483727 }}</ref>
*If one is already infected with HIV, this doesn’t protect you from being infected with another, more virulent strain.
 
Tuttavia, laddove un trattamento sia effettuato in combinazione con l'effettuazione di un [[parto cesareo]], e con alcune di settimane di terapia farmacologica per il neonato, il rischio è stato ridotto all'1%.<ref>{{Cita pubblicazione | cognome = Duncan | nome = S. | coautori = R. Jones; M. McIntyre; A. Pilsniak; J. Trott; N. Desmond | titolo = Managing HIV in pregnancy in a community-based sexual health clinic: a decade in review. | rivista = Int J STD AIDS | volume = 23 | numero = 11 | pp = 806-9 | mese=novembre| anno = 2012 | doi = 10.1258/ijsa.2012.011466 | pmid = 23155101 }}</ref>
*Oral sex is not without its risks as it has been established that HIV can be transmitted through both insertive and receptive oral sex (Rothenberg et al., 1998).
 
Un sieropositivo che vuole diventare padre con una compagna sieronegativa rischia di infettare la compagna, ma se essa non viene contagiata non c'è pericolo per il nascituro: l'infezione si trasmette infatti solo da madre a figlio e non dal padre. Esistono dei procedimenti per escludere la contagiosità del seme (il cosiddetto "lavaggio dello sperma") e permettere una fecondazione in tutta sicurezza per la madre.<ref name="Savasi-2012">{{Cita pubblicazione | cognome = Savasi | nome = V. | coautori = L. Mandia; A. Laoreti; I. Cetin | titolo = Reproductive assistance in HIV serodiscordant couples. | rivista = Hum Reprod Update | mese=novembre| anno = 2012 | doi = 10.1093/humupd/dms046 | pmid = 23146867 }}</ref><ref name="Loutfy-2012">{{Cita pubblicazione | cognome = Loutfy | nome = MR. | coautori = S. Margolese; DM. Money; M. Gysler; S. Hamilton; MH. Yudin | titolo = Canadian HIV pregnancy planning guidelines. | rivista = J Obstet Gynaecol Can | volume = 34 | numero = 6 | pp = 575-90 | mese=giugno| anno = 2012 | pmid = 22673174 }}</ref><ref name="Schuffner-">{{Cita pubblicazione | cognome = Schuffner | nome = A. | coautori = AP. Lisboa; VB. Rosa; MM. Silva | titolo = Use of assisted reproductive technology to separate sperm from human immunodeficiency virus infected men resulting in pregnancy among serodiscordant couples. | rivista = Braz J Infect Dis | volume = 15 | numero = 4 | pp = 397-8 | pmid = 21861015 }}</ref>
====Prevention strategies====
During a sexual act, only [[condom]]s, be they male or female, can reduce the chances of infection with HIV and other STIs and the chances of becoming pregnant. They must be used during all penetrative sexual intercourse with a partner who is HIV positive or whose status is unknown (Cayley, 2004). The effective use of condoms and screening of blood transfusion in North America, Western and Central Europe is credited with the low rates of AIDS in these regions. Adopting these effective prevention methods in other regions has proved controversial and difficult. Some claim this is in part because of the strong influence of the [[Vatican]], which opposes the use of condoms.
 
=== Contatti non contagiosi ===
[[Image:ThreeColoredRolledUpCondoms.jpg|thumb|right|Condoms in many colors]]
L'HIV è stato trovato nella [[saliva]], [[lacrima|lacrime]] e [[urina]] di individui infetti, ma vista la bassa concentrazione del virus in questi liquidi biologici, il rischio di trasmissione è considerato trascurabile. Lo stesso vale per [[tosse]], [[sudore]], [[muco]] e [[feci]].<ref name="autogenerato1" />
*''The male latex condom'' is the single most efficient available technology to reduce the sexual transmission of HIV and other sexually transmitted infections. In order to be effective, they must be used correctly during each sexual act. Lubricants containing oil, such as petroleum jelly, or butter, must not be used as they weaken [[latex]] condoms and make them porous. If necessary, lubricants made from water are recommended. However, it is not recommended to use a lubricant for fellatio. Also, condoms have standards and expiration dates. It is essential to check the expiration date and if it conforms to European (EC 600) or American (D3492) standards before use.
 
Il virus non si trasmette tramite contatti come strette di mano, abbracci, baci, morsi, graffi<ref name="autogenerato1">{{cita web|url=http://www.salute.gov.it/hiv/paginaInternaHiv.jsp?id=195&menu=conoscere|titolo=Hiv e Aids - Come non si trasmette il virus|autore=Ministero della Salute|accesso=1º dicembre 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120104160332/http://www.salute.gov.it/hiv/paginaInternaHiv.jsp?id=195&menu=conoscere}}</ref> né tramite l'uso di rasoi o spazzolini da denti di persone sieropositive (se privi di tracce ematiche), anche se è comunque sempre consigliabile l'uso di strumenti di igiene personale individuali.<ref>{{cita web|url=http://www.salute.gov.it/faqaids/faq.jsp?id=300|titolo=Prevenzione e controlli - Promozione della salute - AIDS - Faq|autore=Ministero della Salute|accesso=1º dicembre 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120104155509/http://www.salute.gov.it/faqaids/faq.jsp?id=300}}</ref> Nulla è la possibilità di contagio tramite vestiti, asciugamani, lenzuola, né tramite bicchieri, piatti o posate e in generale in tutti quei rapporti legati al vivere sotto uno stesso tetto.<ref name="autogenerato1" />
*''[[Condom#Female_condoms|The female condom]]'' is an alternative to the male condom and is made from [[polyurethane]], which allows it to be used in the presence of oil-based lubricants. They are larger than male condoms and have a stiffened ring-shaped opening, and are designed to be inserted into the vagina. The female condom also contains an inner ring which keeps the condom in place inside the vagina - inserting the female condom requires squeezing this ring.
With consistent and correct use of condoms, there is a very low risk of HIV infection. Studies on couples where one partner is infected show that with consistent condom use, HIV infection rates for the uninfected partner are below 1% per year [http://www.wpro.who.int/media_centre/fact_sheets/fs_200308_Condoms.htm].
 
Le [[zanzara|zanzare]], da sempre sospettate di essere un possibile veicolo di infezione, in realtà sono sostanzialmente innocue, sia perché il virus non si può replicare all'interno delle ghiandole salivari dell'insetto ([[trasmissione biologica]])<ref name="Iqbal">{{cita pubblicazione | autore =Iqbal MM.| anno = 1999| mese=agosto| titolo = Can we get AIDS from mosquito bites?| rivista =J La State Med Soc. | volume =151 }}</ref> sia per via della bassissima probabilità di infezione. La zanzara femmina (il maschio non punge), dopo aver nutrito le uova nel proprio addome con il sangue aspirato, riposa per circa 24 ore, tempo sufficiente alla scomparsa del virus dall'insetto madre. Anche qualora la zanzara punga due individui in successione di cui il primo sieropositivo, anche se altamente infetto e anche se con ripetute punture, la possibilità di contagio (trasmissione meccanica) è nulla perché il canale attraverso cui viene iniettata la saliva e quello attraverso il quale viene prelevato il sangue sono due condotti differenti, non in comunicazione tra di loro. Un discorso analogo può essere fatto anche per altri [[artropode|artropodi]] [[ematofago|ematofagi]] come [[pulce|pulci]], [[Ixodida|zecche]] e [[Rhynchota|cimici]].<ref name="L" /> La credenza che le zanzare siano veicolo di contagio è diffusa nei paesi meno sviluppati.<ref name="Mazloomy">{{cita pubblicazione | autore =Mazloomy SS, Baghianimoghadam MH. | anno = 2008| mese = marzo-aprile| titolo =Knowledge and attitude about HIV/ AIDS of schoolteachers in Yazd, Islamic Republic of Iran.| rivista =East Mediterr Health J. | volume = 14| pp =292-297}}</ref> Le zanzare sono in effetti responsabili della trasmissione di altre patologie a [[eziologia]] [[vira]]le come per esempio [[dengue]] e [[febbre gialla]].
====Governmental programs====
The U.S. government and U.S. health organizations both endorse the '''''ABC Approach''''' to lower the risk of acquiring AIDS during sex:
 
== Patogenesi ==
* '''A'''bstinence or delay of sexual activity, especially for youth,
Una volta entrato nel circolo sanguigno dell'ospite non infetto, HIV ricerca alcune particolari cellule in cui può riprodursi. Per farlo utilizza una [[glicoproteina]] che sporge sulla superficie della sua membrana esterna, la [[gp120]], la quale è un recettore per le cellule bersaglio, mentre un'altra proteina, la [[gp41]], serve per fondere la membrana del bersaglio e permettere al virus di penetrare al suo interno.<ref name="L" />
* '''B'''eing faithful, especially for those in committed relationships,
* '''C'''ondom use, for those who engage in risky behavior.
 
[[File:Virus infecting lymphocytes.gif|thumb|left|Ingresso e replicazione (fase attiva) di un virus all'interno di un linfocita]]
This approach has been very successful in [[Uganda]], where HIV prevalence has decreased from 15% to 5%. However, the ABC approach is far from all that Uganda has done, as "''Uganda has pioneered approaches towards reducing stigma, bringing discussion of sexual behavior out into the open, involving HIV-infected people in public education, persuading individuals and couples to be tested and counseled, improving the status of women, involving religious organizations, enlisting traditional healers, and much more.''" (Edward Green, [[Harvard]] medical anthropologist). Also, it must be noted that there is no conclusive proof that abstinence-only programs have been successful in any country in the world in reducing HIV transmission. This is why condom use is heavily co-promoted. There is also considerable overlap with the '''''CNN Approach'''''. This is:
 
Una volta entrato nella cellula, HIV, tramite alcuni [[enzimi]] contenuti nella sua struttura, integra il proprio [[genoma]] ([[RNA]]) con quello della cellula ospite retrotrascrivendolo in [[DNA]]. Gli enzimi coinvolti in questa fase si chiamano [[trascrittasi inversa]] e [[integrasi]]. Si tratta di un processo molto importante per il virus, poiché "mascherandosi" all'interno del DNA diventa di fatto inattaccabile dalle difese immunitarie e dalle terapie farmacologiche: è questa la caratteristica principale del processo biologico dei [[retrovirus]].<ref name="L" />
* '''C'''ondom use, for those who engage in risky behavior.
* '''N'''eedles, use clean ones
* '''N'''egotiating skills; negotiating safer sex with a partner and empowering women to make smart choices
 
A questo punto HIV può avviare subito la replicazione virale o può restare inattivo dentro la cellula, costituendo un serbatoio ineliminabile, che garantisce al virus la sopravvivenza nell'organismo ospitante a tempo indeterminato, per l'intera durata della vita del soggetto.<ref name="L" /> Quando il virus si attiva (per ragioni non completamente chiarite, ma legate comunque all'entrata in attività della cellula ospite e quindi sistema immunitario) obbliga la cellula ospitante a produrre al suo interno le proteine e l'acido nucleico virale (RNA) che, come un puzzle, si assemblano all'interno della stessa cellula fino a creare [[virioni]] completi. L'enzima che modella le macroproteine in una forma idonea a dare vita a nuovo virus è chiamato [[proteasi]].<ref name="L" />
The '''ABC approach''' has been criticized, because a faithful partner of an unfaithful partner is at risk of AIDS [http://www.economist.com/opinion/displayStory.cfm?story_id=4223619]. Many think that the combination of the CNN approach with the ABC approach will be the optimum prevention platform.
 
I nuovi virioni vengono quindi espulsi dalla cellula per [[gemmazione]] e immessi nel sistema circolatorio. Nell'uscire essi formano le proprie membrane esterne ([[pericapside]]) col materiale della cellula che li ha prodotti e creano una sorta di lacerazioni nella [[membrana cellulare]] ospitante che provocano la morte della cellula. È quindi il processo replicativo, non l'ingresso o la permanenza del virus nella cellula, che è dannoso. Le terapie farmacologiche odierne mirano infatti a inibire la replicazione e l'aggancio di nuovi bersagli agendo sulle proteine e sugli enzimi del virus, non eliminando il virus.<ref name="L" />
====Circumcision====
Current research is clarifying the relationship between male circumcision and HIV in differing social and cultural contexts. UNAIDS believes that it is premature to recommend male circumcision services as part of HIV prevention programmes [http://www.who.int/mediacentre/news/releases/2005/pr32/en/].
 
=== Ipotesi alternative sull'Aids ===
Moreover, South African medical experts are concerned that the repeated use of unsterilised blades in the ritual circumcision of adolescent boys may be spreading HIV. [http://allafrica.com/stories/200507070803.html]
{{vedi anche|Ipotesi alternative sull'AIDS}}
 
Una piccola minoranza di autori ha messo in discussione, con argomentazioni che sono però state ripetutamente dimostrate essere prive di fondamento scientifico, biologico o clinico, la connessione tra HIV e AIDS, l'esistenza del virus, o la validità delle attuali metodologie diagnostiche.<ref name="kalichman">{{cita|Kalichman|p. 205}}.</ref> Queste considerazioni hanno ricevuto forti smentite dalla comunità medica internazionale e dall'evidenza scientifica oggettiva.<ref name="denying science">{{Cita pubblicazione |titolo=Denying science |rivista=Nat. Med. |volume=12 |numero=4 |p=369 |anno=2006 |pmid=16598265 |doi=10.1038/nm0406-369|citazione=To support their ideas, some AIDS denialists have also misappropriated a scientific review in ''Nature Medicine'' which opens with this reasonable statement: "Despite considerable advances in HIV science in the past 20 years, the reason why HIV-1 infection is pathogenic is still debated." }}</ref>
===Prevention of blood or blood product route of HIV transmission===
====Underlying science====
*Sharing and reusing syringes contaminated with HIV-infected blood represents a major risk for infection with not only HIV but also [[hepatitis B]] and [[hepatitis C|C]]. In the United States a third of all new HIV infections can be traced to needle sharing and almost 50% of long-term addicts have hepatitis C.
 
L'emergere di tali idee "negazioniste" ha portato quindi, da parte di oltre {{formatnum:5000}} tra medici e scienziati (tra cui 11 vincitori di [[Premio Nobel]]), alla sottoscrizione dell'importante documento noto come ''[[Dichiarazione di Durban]]'', nel quale si afferma che il legame causale tra HIV e AIDS è "chiaramente definito, esaustivo e inequivocabile".<ref name="-2000">{{Cita pubblicazione | cognome = | nome = | titolo = The Durban Declaration. | rivista = Nature | volume = 406 | numero = 6791 | pp = 15-6| mese=luglio| anno = 2000 | doi = 10.1038/35017662 | pmid = 10894520}}</ref>
*The risk of being infected with HIV from a single prick with a needle that has been used on an HIV infected person though is thought to be about 1 in 150 ([[AIDS#Prevention|see table above]]). [[Post-exposure prophylaxis]] with anti-HIV drugs can further reduce that small risk [http://en.wikipedia.org/w/index.php?title=Special:Booksources&isbn=076370086X].
 
Una teoria controversa nota come [[teoria del vaccino orale antipolio sull'origine dell'AIDS]] suggerisce che l'epidemia di AIDS sia stata involontariamente avviata alla fine del 1950 nel [[Congo Belga]] dal ricercatore [[Hilary Koprowski]] che stava sperimentando un [[vaccino]] contro la [[poliomielite]].<ref name="Curtis">{{Cita news | autore=Curtis T | titolo=The origin of AIDS | pubblicazione=Rolling Stone | anno=1992 |pp=54–59, 61, 106, 108 | numero=626 | url=https://www.uow.edu.au/~/bmartin/dissent/documents/AIDS/Curtis92.html | accesso=1º gennaio 2012 | lingua=en | urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170402061439/http://www.uow.edu.au/~/bmartin/dissent/documents/AIDS/Curtis92.html | urlmorto=sì }}</ref><ref name="Hooper">{{Cita libro | autore = Hooper E | anno = 1999 | titolo = The River: A Journey to the Source of HIV and AIDS | url = https://archive.org/details/riverjourneytoso00hoop | edizione = prima|pp=1-1070 | editore = Little Brown & Co | città = Boston, Massachusetts | isbn = 0-316-37261-7 }}</ref> La comunità scientifica ha dichiarato che le prove disponibili non supportano questa teoria.<ref name="refuted">{{Cita pubblicazione| autore = Worobey M |titolo = Origin of AIDS: contaminated polio vaccine theory refuted|rivista=Nature | anno=2004 | p= 820 | volume=428| numero=6985 |pmid=15103367|doi=10.1038/428820a| autore2= Santiago ML|autore3= Keele BF| cognome4= Ndjango|nome4= Jean-Bosco N.|cognome5= Joy|nome5= Jeffrey B.|cognome6= Labama|nome6= Bernard L.|cognome7= Dhed'a|nome7= Benoît D.|cognome8= Rambaut|nome8= Andrew|cognome9= Sharp|nome9= Paul M. }}</ref><ref name="Berry">{{Cita pubblicazione | autore = Berry N |titolo = Mitochondrial DNA and retroviral RNA analyses of archival oral polio vaccine (OPV CHAT) materials: evidence of macaque nuclear sequences confirms substrate identity|rivista=Vaccine | anno=2005 |pp= 1639-1648 | volume=23 |pmid= 15705467 | doi=10.1016/j.vaccine.2004.10.038| numero = 14 | autore2= Jenkins A |autore3= Martin J | cognome4= Davis |nome4= Clare |cognome5= Wood |nome5= David |cognome6= Schild |nome6= Geoffrey |cognome7= Bottiger |nome7= Margareta |cognome8= Holmes |nome8= Harvey |cognome9= Minor |nome9= Philip}}</ref><ref name="VaccineQA">{{Cita web| editore=[[Centers for Disease Control and Prevention]]| data=23 marzo 2004| url=http://www.cdc.gov/nip/vacsafe/concerns/aids/poliovac-hiv-aids-qa.htm| titolo=Oral Polio Vaccine and HIV / AIDS: Questions and Answers| accesso=20 novembre 2006| urlmorto=sì| urlarchivio=https://web.archive.org/web/20061123123946/http://www.cdc.gov/nip/vacsafe/concerns/aids/poliovac-hiv-aids-qa.htm}}</ref>
*Universal precautions are frequently not followed in both sub-Saharan Africa and much of Asia because of both a shortage of supplies and inadequate training. The WHO estimates that approximately 2.5% of all HIV infections in sub-Saharan Africa are transmitted through unsafe healthcare injections. [http://tokyo.usembassy.gov/e/p/tp-20030804b1.html]. Because of this, the United Nations General Assembly, supported by universal medical opinion on the matter, has urged the nations of the world to implement universal precautions to prevent HIV transmission in health care settings [http://www.africaaction.org/docs03/safe0304.htm].
 
== Clinica ==
====Prevention strategies====
[[File:Hiv-timecourse-IT.svg|thumb|upright=1.6|Andamento del numero di linfociti CD4+ (in blu) e della carica virale (in rosso) nel sangue nei diversi stadi della malattia]]
*In those countries where improved donor selection and antibody tests have been introduced, the risk of transmitting [[HIV]] infection to [[blood transfusion]] recipients has been effectively eliminated. According to the [[WHO]], the overwhelming majority of the world's population does not have access to safe blood and "between 5% and 10% of HIV infections worldwide are transmitted through the transfusion of infected blood and blood products." [http://www.who.int/inf-pr-2000/en/pr2000-25.html]
 
In assenza di terapie l'infezione da [[HIV]] evolve inesorabilmente verso uno stato di malattia e la morte: in questo l'AIDS ha rappresentato un'epidemia molto più temibile di altre epidemie dell'era moderna, pari in termini di incidenza di persone colpite a quella della [[tubercolosi]], della [[Sifilide|lue]] o del [[vaiolo]], ma caratterizzata da una mortalità del 100%, pur nella variabilità dei tempi di sviluppo della malattia (da pochi anni a più di un decennio dal contagio).<ref>{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/aids_%28Universo-del-Corpo%29/|titolo=Universo del corpo|anno=1999|autore=Treccani.it|accesso=20 novembre 2012}}</ref>
*Medical workers who follow [[universal precautions]] or body substance isolation such as wearing latex gloves when giving injections and washing the hands frequently can help prevent infection of HIV.
 
=== Segni e sintomi ===
*All AIDS-prevention organizations advise drug-users not to share needles and other material required to prepare and take drugs (including syringes, cotton balls, the spoons, water for diluting the drug, straws, crack pipes etc). It is important that people use new or properly sterilized needles for each injection. Information on cleaning needles using bleach is available from health care and addiction professionals and from [[needle exchange]]s. In the United States and other western countries, clean needles are available free in some cities, at needle exchanges or [[safe injection site]]s.
Per fini pratici l'infezione venne suddivisa in tre stadi, di facile applicazione, ma estremamente grossolani: infezione acuta, stadio di latenza clinica e stadio sintomatico. Solo con l'ultimo stadio, in cui la sindrome inizia a manifestarsi con [[infezione opportunistica|infezioni opportunistiche]], si parla di [[immunodeficienza]] e quindi di AIDS. Con le moderne terapie, anche in caso di AIDS conclamato, è diventata possibile una regressione tra le fasi, rendendo di fatto obsoleta tale distinzione, che comunque viene ancora oggi tenuta in conto per ragioni storiche e pratiche.<ref name="L">{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/aids_%28Il-Libro-dell%27Anno%29/|titolo=AIDS nel "Libro dell'anno (2007)"|autore=Treccani.it|accesso=2 novembre 2012}}</ref>
 
I linfociti perduti per via della replicazione dell'HIV vengono ricostruiti dall'organismo ma, a lungo andare, le quantità sempre maggiori di virus immessi nel sistema circolatorio ne infettano un numero sempre in crescita, portando la loro quantità inesorabilmente al di sotto di una soglia critica (<200 per microlitro di sangue, a fronte di 1200-600/[[Micro (prefisso)|μ]][[Litro|l]] in un individuo sano), che rende di fatto l'organismo attaccabile con successo da qualsiasi agente patogeno.<ref name="L" />
===Mother to child transmission===
====Underlying science====
*There is a 15–30% risk of transmission of HIV from mother to child during pregnancy, labour and delivery (Orendi et al., 1998). In developed countries the risk can of transmission of HIV from mother to child can be as low as 0-5%. A number of factors influence the risk of infection, particularly the viral load of the mother at birth (the higher the load, the higher the risk). Breastfeeding increases the risk of transmission by 10–15%. This risk depends on clinical factors and may vary according to the pattern and duration of breastfeeding.
 
Oggi l'avanzamento dell'infezione viene calcolato misurando la quantità media di copie di virus presente per millilitro di sangue ("carica virale") e la quantità di danno provocato dalla replicazione in termini di scomparsa dei [[CD4|linfociti CD4+]]. La misurazione di questi parametri si è rivelata particolarmente utile, anche perché indipendente dalle manifestazioni cliniche: non è infatti eccezionale riscontrare gravi quadri di immunocompromissione in assenza di sintomi clinici rilevanti.<ref name="L" />
====Prevention strategies====
*Studies have shown that antiretroviral drugs, cesarean delivery and formula feeding reduce the chance of transmission of HIV from mother to child (Sperling et al., 1996).
 
Un'alta carica virale indica un'intensa attività replicativa dell'HIV e quindi un'elevata distruzione di linfociti CD4+; tale dato esprime la velocità con cui l'infezione corre verso l'AIDS. La conta dei linfociti CD4+ presenti nel sangue indica invece il grado di compromissione del sistema immunitario e, combinata col dato precedente, può permettere una stima dei tempi entro i quali si raggiungerà una soglia critica e quindi uno sviluppo della sindrome di immunodeficienza.<ref name="L" />
*When replacement feeding is acceptable, feasible, affordable, sustainable and safe, HIV-infected mothers are recommended to avoid breast feeding their infant. Otherwise, exclusive breastfeeding is recommended during the first months of life and should be discontinued as soon as possible. [http://www.unaids.org/en/Resources/faq/faq_prevention.asp#20]
 
Il tasso di progressione clinica della malattia varia notevolmente da persona a persona ed è influenzato da molti fattori, come la suscettibilità dell'ospite, la funzionalità immunitaria,<ref name="Clerici">{{Cita pubblicazione | autore=Clerici M | titolo=Type 1 cytokine production and low prevalence of viral isolation correlate with long-term non progression in HIV infection | rivista=AIDS Res. Hum. Retroviruses. | anno=1996 |pp=1053-1061 | volume=12 | numero=11 |pmid=8827221 | doi=10.1089/aid.1996.12.1053 | autore2=Balotta C |autore3=Meroni L | cognome4=Ferrario |nome4=Enrica |cognome5=Riva |nome5=Chiara |cognome6=Trabattoni |nome6=Daria |cognome7=Ridolfo |nome7=Annalisa |cognome8=Villa|nome8=Marialuisa |cognome9=Shearer |nome9=Gene M. }}</ref><ref name="Morgan">{{Cita pubblicazione| autore=Morgan D, Mahe C, Mayanja B, Whitworth JA | titolo=Progression to symptomatic disease in people infected with HIV-1 in rural Uganda: prospective cohort study | rivista=BMJ | anno=2002 | pp=193-196 | volume=324 | numero=7331 | pmid=11809639 | doi=10.1136/bmj.324.7331.193}}</ref><ref name="Tang-0">{{Cita pubblicazione | autore=Tang J, Kaslow RA| titolo=The impact of host genetics on HIV infection and disease progression in the era of highly active antiretroviral therapy | rivista=AIDS | anno=2003 | pp=S51–S60 | volume=17 | numero=Suppl 4 | pmid=15080180 | doi=10.1097/00002030-200317004-00006 }}</ref> l'assistenza sanitaria e le possibili co-infezioni, nonché il ceppo di virus coinvolto.<ref name="Campbell-0">{{Cita pubblicazione | autore=Campbell GR | titolo=The glutamine-rich region of the HIV-1 Tat protein is involved in T-cell apoptosis | rivista=J. Biol. Chem. | anno=2004 |pp=48197-48204 | volume=279 | numero=46 |pmid=15331610 | doi=10.1074/jbc.M406195200| autore2=Pasquier E |autore3=Watkins J | cognome4=Bourgarel-Rey |nome4=V |cognome5=Peyrot |nome5=V |cognome6=Esquieu |nome6=D |cognome7=Barbier|nome7=P |cognome8=De Mareuil |nome8=J |cognome9=Braguer |nome9=D }}</ref><ref name="Campbell2-0">{{Cita pubblicazione | autore=Campbell GR, Watkins JD, Esquieu D, Pasquier E, Loret EP, Spector SA| titolo=The C terminus of HIV-1 Tat modulates the extent of CD178-mediated apoptosis of T cells| rivista=J. Biol. Chem. | anno=2005 | pp=38376-39382| volume=280 | numero=46| pmid=16155003| doi=10.1074/jbc.M506630200 }}</ref><ref name="Senkaali">{{Cita pubblicazione| autore=Senkaali D, Muwonge R, Morgan D, Yirrell D, Whitworth J, Kaleebu P | titolo=The relationship between HIV type 1 disease progression and V3 serotype in a rural Ugandan cohort| rivista=AIDS Res. Hum. Retroviruses. | anno=2005 | pp=932-937 | volume=20 | numero=9| pmid=15585080 | doi=10.1089/aid.2004.20.932 }}</ref>
==Treatment==
There is currently no cure or vaccine for [[HIV]] or AIDS. Infection with HIV leads to AIDS and ultimately death. However, in western countries, most patients survive many years following diagnosis because of the availability of the highly active antiretroviral therapy [[HAART]] (Schneider et al., 2005). In the absence of HAART, progression from HIV infection to AIDS occurs at a [[median]] of between nine to ten years and the median survival time after developing AIDS is only 9.2 months (Morgan et al., 2002b). HAART dramatically increases the time from diagnosis to death and research continues in drug treatments and vaccine development.
 
==== Infezione acuta ====
Current optimal HAART options consist of combinations ("cocktails") consisting of at least three drugs belonging to at least two types, or "classes," of [[anti-retroviral]] agents. Typical regimens consist of two [[nucleoside analogue reverse transcriptase inhibitors]] (NRTIs) plus either a [[protease inhibitor (pharmacology)|protease inhibitor]] or a non nucleoside reverse transcriptase inhibitor (NNRTI). This treatment is frequently referred to as [[HAART]] (highly-active anti-retroviral therapy). [http://www.hab.hrsa.gov/tools/HIVpocketguide05/PktGARTtables.htm#ARTtable3] [[Anti-retroviral]] treatments, along with medications intended to prevent AIDS-related opportunistic infections, have played a part in delaying complications associated with AIDS, reducing the symptoms of HIV infection, and extending patients' life spans. Over the past decade the success of these treatments in prolonging and improving the quality of life for people with
{{vedi anche|Sindrome retrovirale acuta}}
AIDS has improved dramatically. [http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt=Abstract&list_uids=12646794&query_hl=5], [http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt=Abstract&list_uids=12957089&query_hl=9].
[[File:Symptoms of acute HIV infection-IT.svg|thumb|upright=1.4|left|Sintomi principali dell'infezione acuta]]
 
Il primo stadio, di infezione acuta, è caratterizzato da una rapida e imponente replicazione del virus che non trova alcun ostacolo. In tale fase la carica virale può raggiungere valori pari a milioni di copie di RNA/mL.<ref name="L" />
However, treatment guidelines are changing constantly. The [http://www.who.int/hiv/pub/prev_care/en/arvrevision2003en.pdf current guidelines for antiretroviral therapy] from the [[World Health Organization]] reflect the [[2003]] changes to the guidelines and recommend that in resource-limited settings (i.e., developing nations), HIV-infected adults and adolescents should start ARV therapy when HIV-infection has been confirmed and one of the following conditions is present:
* Clinically advanced HIV disease:
* WHO Stage IV HIV disease, irrespective of the CD4 cell count;
* WHO Stage III disease with consideration of using CD4 cell counts <350/µl to assist decision-making.
* WHO Stage I or II HIV disease with CD4 cell counts <200/µl
 
Se l'infezione è stata contratta per inoculazione di sangue infetto nel torrente circolatorio (trasfusione di sangue infetto, [[trapianto di organi]], uso promiscuo di siringhe, punture accidentali con materiale infetto quali aghi o bisturi, trasmissione materno-fetale) il virus si dirige direttamente verso i centri linfatici e qui infetta le cellule CD4<sup>+</sup>, avviando la moltiplicazione.<ref name="L" />
The U.S. Department of Health and Human Services, the federal agency responsible for overseeing HIV/AIDS healthcare policies in the United States, [http://aidsinfo.nih.gov/ContentFiles/AdultandAdolescentGL.pdf stated October 6, 2005]that:
* All patients with history of an AIDS-defining illness or severe symptoms of HIV infection regardless of CD4+ T cell count receive ART.
* Antiretroviral therapy is also recommended for asymptomatic patients with <200 CD4+ T cells/µl
* Asymptomatic patients with CD4+ T cell counts of 201–350 cells/µl should be offered treatment.
* For asymptomatic patients with CD4+ T cell of >350 cells/µl and plasma HIV RNA >100,000 copies/ml most experienced clinicians defer therapy but some clinicians may consider initiating treatment.
* Therapy should be deferred for patients with CD4+ T cell counts of >350 cells/µl and plasma HIV RNA <100,000 copies/mL.
 
Diverso è il caso della trasmissione per via sessuale, quando il virus è probabile che infetti inizialmente le cellule linfatiche delle mucose interessate, vaginali o rettali. Qui HIV compie i primi cicli replicativi finché raggiunge la carica virale sufficiente per abbandonare le mucose e raggiungere i linfonodi corrispondenti.<ref name="L" />
The preferred initial regimens are either:
* efavirenz + lamivudine or emtricitabine + zidovudine or tenofovir; or
* lopinavir boosted with ritonavir + zidovudine + lamivudine or emtricitabine.
 
Non tutte le cellule infettate nella fase acuta avviano la replicazione virale: HIV costituisce infatti un serbatoio di cellule latentemente infette in cui integra il proprio codice biologico in quello dell'ospitante, "mascherando" il proprio [[RNA]] in [[DNA]] e diventando di fatto invisibile per il sistema immunitario e per le terapie. Si tratta questa di una caratteristica peculiare dei [[retrovirus]], che ne garantisce la sopravvivenza nel corpo dell'individuo infetto in tutto l'arco della sua vita.<ref name="L" />
The DHHS also recommends that doctors should assess the viral load, rapidity in CD4 decline, and patient readiness while deciding when to begin treatment. [http://aidsinfo.nih.gov/ContentFiles/AdultandAdolescentGL.pdf]
 
L'infezione acuta è quindi caratterizzata da tre elementi: elevata replicazione virale, conseguente distruzione di cellule CD4+, costituzione del serbatoio di cellule latentemente infette.<ref name="L" />
There are several concerns about antiretroviral regimens. The drugs can have serious side effects (Saitoh et al., 2005). Regimens can be complicated, requiring patients to take several pills at various times during the day. If patients miss doses, drug resistance can develop (Dybul et al., 2002) Also, anti-retroviral drugs are costly, and the majority of the world's infected individuals do not have access to medications and treatments for HIV and AIDS.
 
In circa la metà dei casi l'infezione acuta è asintomatica e, anche quando è caratterizzata da sintomi, il quadro clinico è poco specifico, facilmente confondibile con una [[sindrome influenzale]] protratta. Un 20-30% di casi mostra un quadro clinico più complesso e sospetto, con [[febbre]] protratta e non altrimenti interpretabile, manifestazioni [[esantematiche]] simil-[[morbillo]]se, [[linfonodi]] ingrossati, quadri [[meningite|meningei]] che indicano la presenza di HIV nel sistema nervoso centrale.<ref name="L" />
Research to improve current treatments includes decreasing side effects of current drugs, simplifying drug regimens to improve adherence, and determining the best sequence of regimens to manage drug resistance.
{{Seesubarticle2|HIV vaccine|Antiretroviral drug}}
 
==== Stadio di latenza clinica ====
===Alternative medicine===
{{vedi anche|Sieropositività}}
Ever since AIDS entered the public consciousness, various forms of [[alternative medicine]] have been used to try to treat its symptoms. In the first decade of the epidemic when no useful conventional treatment was available, a large number of people with AIDS experimented with [[alternative medicine|alternative therapies]] (massage, herbal and flower remedies and [[acupuncture]]). However, none of these have been proven to have any positive effect in treating HIV. Interest in these therapies has declined over the past decade as conventional treatments have improved. People with AIDS, like people with other illnesses such as [[cancer]], also sometimes use [[marijuana]] to treat pain, combat nausea and stimulate appetite.
 
La fase acuta viene interrotta dalla comparsa della risposta immunitaria, che richiede circa 2-8 settimane e interessa sia l'[[immunità umorale]] sia quella [[Immunità cellulo-mediata|cellulo-mediata]], attraverso la produzione di [[anticorpi]] anti-HIV e [[linfociti]] [[citotossici]]. I primi, in particolare, inattivano un'alta quantità di virus libero immesso nel sistema circolatorio.<ref name="L" />
==HIV test==
Nearly half of those infected with HIV don't know that they are infected until they are diagnosed with AIDS. HIV test kits are used to screen donor blood and blood products, and to diagnose, treat and monitor individuals with HIV. HIV tests detect HIV antibodies, HIV antigens or HIV [[RNA]] in serum, plasma, oral fluid, dried blood spot or urine of patients.
{{details|HIV test}}
 
La fine della fase acuta, quindi, mostra un'importante riduzione della carica virale, la ripresa del numero dei linfociti CD4+ e la scomparsa dei segni clinici, se presenti. La rilevazione di anticorpi anti-HIV è riscontrabile con uno specifico [[test ELISA]] (''Enzyme-Linked ImmunoSorbent Assay''), il [[test HIV]]. I soggetti positivi al test sono definiti [[Sieropositività|sieropositivi]]. La sieropositività è una condizione che, stanti le conoscenze mediche odierne, perdura per tutta la vita di chi ha contratto l'infezione, indipendentemente dallo stadio e dal grado di immunodeficienza, ed esprime l'avvenuto contagio e il perdurare dell'infezione.<ref name="L" />
 
La fase di latenza clinica (o cronica), in assenza di terapie, può durare da qualche anno a oltre 15. Dal punto di vista clinico le condizioni del soggetto sono per lo più stabili, ma dal punto di vista virologico la replicazione persiste, in particolare nei tessuti linfatici, sebbene tenuta sotto controllo dalla risposta immunitaria. Il tessuto linfatico che ospita la replicazione va però incontro a un progressivo deterioramento, che nel tempo compromette la capacità di reintegrare i linfociti distrutti dal virus. Inoltre, le frequenti mutazioni del virus portano alla comparsa di nuove popolazioni virali diverse da quella originale, alle quali il sistema immunitario è continuamente sollecitato ad adeguarsi.<ref name="L" />
 
==== Stadio sintomatico ====
{{vedi anche|Manifestazioni cliniche dell'AIDS}}
[[File:Symptoms of AIDS-IT.svg|thumb|upright=1.4|Principali manifestazioni dell'AIDS]]
 
Gradualmente la carica virale riacquista forza, mentre resta progressivo e costante l'assottigliamento dei livelli di linfociti CD4+ presenti nel sangue. Quando il numero di linfociti scende al di sotto di una soglia critica (tra 400/μL e 200/μL, a fronte di un valore di 1200-600/μL in un individuo sano), l'organismo non riesce più a difendersi da una serie di microrganismi scarsamente patogeni in condizioni normali, detti [[Infezione opportunistica|opportunisti]], tra cui tutta una serie di ospiti abituali e del tutto innocui dell'organismo ([[virus (biologia)|virus]], [[batteri]], [[funghi]] e [[protozoi]]), più raramente acquisiti con metodi occasionali. L'opportunità che questi organismi hanno di sviluppare una malattia, e trasformarsi quindi in [[agente patogeno|patogeni]], è fornita dal basso numero di linfociti CD4+.<ref name="L" />
==Origin of HIV/AIDS==
The official date for the beginning of the AIDS epidemic is marked as [[June 18]], [[1981]], when the U.S. [[Centers for Disease Control and Prevention|Center for Disease Control]] and Prevention reported a cluster of [[Pneumocystis jiroveci pneumonia|''Pneumocystis carinii'' pneumonia]] (now classified as Pneumocystis jiroveci pneumonia) in five gay men in [[Los Angeles]] in the early [[1980s]]. [http://www.cdc.gov/mmwr/preview/mmwrhtml/june_5.htm] Originally dubbed GRID, or Gay-Related [[Immunodeficiency|Immune Deficiency]], health authorities soon realized that nearly half of the people identified with the syndrome were not gay. In 1982, the CDC introduced the term AIDS to describe the newly recognized syndrome.
 
Per alcuni microrganismi è sufficiente un grado molto limitato di immunodeficienza e le infezioni che portano sono le prime a manifestarsi; altri richiedono una compromissione più severa. Sintomi comuni sono [[febbre]], [[sudorazione]] specie notturna, ingrossamento ghiandolare, [[tremore]], debolezza e perdita di [[Peso corporeo (fisiologia umana)|peso]].<ref name="Guss-">{{Cita pubblicazione | cognome = Guss | nome = DA. | titolo = The acquired immune deficiency syndrome: an overview for the emergency physician, Part 1. | rivista = J Emerg Med | volume = 12 | numero = 3 | pp = 375-84 | pmid = 8040596 }}</ref>
Three of the earliest known instances of HIV infection are as follows:
#A plasma sample taken in 1959 from an adult male living in what is now the Democratic Republic of Congo (Zhu et al., 1998).
#HIV found in tissue samples from an American teenager who died in St. Louis in 1969.
#HIV found in tissue samples from a Norwegian sailor who died around 1976.
 
Alcune infezioni opportunistiche e alcuni tumori, come il [[sarcoma di Kaposi]], sono ormai sintomi ben noti della possibile infezione da AIDS. Senza terapie il numero dei linfociti CD4+ si erode inesorabilmente e le infezioni opportunistiche si susseguono una dopo l'altra, magari con pause di benessere tra l'una e l'altra grazie a cure farmacologiche. È comunque solo questione di tempo, e lo scarto tra la prima infezione e il decesso varia tra sei mesi e tre anni, in cui l'individuo va incontro a infezioni sempre più severe e ravvicinate, che portano ad un progressivo e inarrestabile decadimento generale, letale al 100%.<ref name="L" />
Two species of HIV infect humans: HIV-1 and HIV-2. HIV-1 is more virulent and more easily transmitted. HIV-1 is the source of the majority of HIV infections throughout the world, while HIV-2 is less easily transmitted and is largely confined to [[West Africa]]. (Reeves and Doms, 2002). Both HIV-1 and HIV-2 are of primate origin. The origin of HIV-1 is the [[Common Chimpanzee|Central Common Chimpanzee]] (''Pan troglodytes troglodytes''). The origin of HIV-2 has been established to be the [[Sooty Mangabey]], an Old World monkey of Guinea Bissau, Gabon, and Cameroon.
{{details|AIDS origin}}
 
Le principali patologie polmonari sono la [[polmonite]] da ''[[Pneumocystis jirovecii]]'' e la [[tubercolosi]] (che può evolvere in extrapolmonare). Le infezioni del tratto gastro-intestinale comportano [[esofagite|esofagiti]] e [[diarrea]] cronica. Tra le principali patologie neurologiche vi sono la [[toxoplasmosi]], la [[leucoencefalite multifocale progressiva]] e la [[demenza HIV-correlata]]. Aumenta inoltre il rischio di sviluppare varie forme di [[tumore]] come il [[Sarcoma di Kaposi]], i [[Tumore cerebrale|tumori del cervello]] e i [[linfomi]].
==[[AIDS e HIV|Ipotesi alternative sulla correlazione HIV-AIDS]]==
Poichè non ci sono prove scientifiche che provino una correlazione tra HIV e AIDS, esistono [[AIDS e HIV|teorie alternative]] a quella ufficiale.
 
Oggi i farmaci, sebbene incapaci di eliminare il virus, ne impediscono la replicazione, cambiando completamente la prognosi degli ammalati. Persone sieropositive che avevano già sperimentato un'infezione opportunistica e gravi stadi di immunodeficienza sono riuscite a recuperare un buon numero di linfociti CD4+ e godono di buona salute, nonostante figurino statisticamente tra i casi di AIDS conclamato. Per queste ragioni la suddivisione tradizionale in tre stadi oggi non corrisponde all'attuale contesto clinico e terapeutico dell'infezione, che si basa piuttosto su dati oggettivi quali il numero dei linfociti CD4+ e l'entità della carica virale.<ref name="L" />
==Alternative theories==
A minority of scientists and activists question the connection between HIV and AIDS, or the existence of HIV, or the validity of current testing methods. These claims are met with resistance by, and often evoke frustration and hostility from, most of the scientific community, who accuse the dissidents of ignoring evidence in favor of HIV's role in AIDS, and irresponsibly posing a dangerous threat to [[public health]] by their continued activities. Dissidents assert that the current mainstream approach to AIDS, based on HIV causation, has resulted in inaccurate diagnoses, psychological terror, toxic treatments, and a squandering of public funds. The debate and controversy regarding this issue from the early [[1980s]] to the present has provoked heated emotions and passions from both sides.
{{details|AIDS reappraisal}}
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{{AIDS}}
 
Si ritiene che il trattamento terapeutico denominato HAART consenta un incremento dell'aspettativa di vita medio attorno ai 30 anni<ref>{{cita web|url=http://www.poloinformativohiv.it/modules.php?name=News&file=article&sid=1788|titolo=Nell'era della HAART aspettativa di vita maggiore di 30 anni|data=29 gennaio 2010|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120120162947/http://www.poloinformativohiv.it/modules.php?name=News&file=article&sid=1788}}</ref> o, secondo alcuni studi, fino ai 40-50.<ref name="NMN">{{cita web|lingua=en|url=http://www.news-medical.net/news/2008/07/29/40318.aspx|titolo=HAART increases HIV-positive people's life expectancy by average of 13 years|data=29 luglio 2008}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.aidsmeds.com/articles/life_expectancy_1667_24239.shtml|titolo=A 15-Year Jump in Life Expectancy for People With HIV|data=16 luglio 2013|accesso=30 luglio 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130806043013/http://www.aidsmeds.com/articles/life_expectancy_1667_24239.shtml|urlmorto=sì}}</ref>
 
=== Esami di laboratorio e strumentali ===
==References==
{{vedi anche|Test HIV}}
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La diagnosi di AIDS in una persona infetta da HIV si basa sulla presenza di alcuni precisi [[segno (medicina)|segni]] o [[sintomi]] e su alcuni esami di laboratorio.<ref name="WHOCase2007" /> Il [[test dell'HIV]] viene consigliato a tutti gli individui a rischio, includendo tutti coloro a cui viene diagnosticata una [[Malattia sessualmente trasmissibile|malattia a trasmissione sessuale]].<ref name="Deut2010" /> In molti aree del mondo, un terzo dei portatori di HIV scopre la sua condizione solo in una fase avanzata della malattia, quando ormai i segni di una grave immunodeficienza sono diventati evidenti.<ref name="Deut2010" />
Other references used in developing this article can be found at [[AIDS/references]].
 
[[File:Tobias-AIDS-test.jpg|thumb|Test HIV]]
==External links==
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* World AIDS Day [http://www.worldaidsday.org/ World AIDS Day 1 December - Show your support]
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* UNAIDS 2005 [http://www.unaids.org/en/default.asp The Joint United Nations Programme on HIV/AIDS]
* Journal Watch 2005 [http://aids-clinical-care.jwatch.org/ AIDS Clinical Care]
* UNAIDS Scenarios to 2025 [http://www.unaids.org/NetTools/Misc/DocInfo.aspx?LANG=en&href=http%3a%2f%2fgva-doc-owl%2fWEBcontent%2fDocuments%2fpub%2fPublications%2fIRC-pub06%2fAIDS-scenarios-2025_report_en%26%2346%3bhtm Document regarding three scenarios for HIV/AIDS in Africa for the year 2025 (Large PDF file)]
 
Molte persone non sanno di essere infette da HIV.<ref name="Kumaranayake">{{Cita pubblicazione| autore=Kumaranayake L, Watts C | titolo=Resource allocation and priority setting of HIV/AIDS interventions: addressing the generalized epidemic in sub-Saharan Africa | rivista=J. Int. Dev. | anno=2001 | pp=451-466 | volume=13 | numero=4 | doi=10.1002/jid.798}}</ref> Meno dell'1% della popolazione sessualmente attiva urbana in Africa è stato testato e questa proporzione è ancora più bassa nelle popolazioni rurali. Inoltre, solo lo 0,5% delle donne in gravidanza che frequentano le strutture sanitarie urbane sono sottoposte al test. Ancora una volta, questa percentuale è più bassa nelle strutture sanitarie rurali.<ref name="Kumaranayake" /> Per tale motivo il sangue e gli emoderivati utilizzati vengono sottoposti al [[test HIV]].
==AIDS News==
* Nov 2005 - Progress in HIV vaccine research -[http://www.isracast.com/transcripts/011205a_trans.htm - Recorded interview with Prof. Robert Gallo (HIV discoverer)]
 
Il test HIV viene solitamente effettuato su sangue venoso. Molti laboratori utilizzano la quarta generazione di test di ''[[screening]]'' che rilevano [[anticorpo|anticorpi]] anti-HIV ([[IgG]] e [[IgM]]) e l'[[antigene]] p24 dell'HIV. Il rilevamento di anticorpi per HIV in un paziente precedentemente noto come negativo è evidenza di infezione da HIV.<ref name="M118" /> Gli individui a cui il primo test ha evidenziato una positività verranno sottoposti a un nuovo esame su un secondo campione di sangue per confermare i risultati.<ref name="WHOCase2007" />
 
Il periodo finestra (il tempo tra l'infezione iniziale e lo sviluppo di [[anticorpi]] rilevabili) può variare da 1 a 3 mesi per la [[sieroconversione]], quando l'esame viene eseguito con i moderni test combinati anticorpo/proteina p24. Il rilevamento del virus mediante [[reazione a catena della polimerasi]] (PCR) durante il periodo finestra è possibile e consente una diagnosi più precoce.<ref name="WHOCase2007" />
 
Gli eventuali risultati positivi ottenuti con la PCR vengono confermati da test anticorpali.<ref name="pmid16706742">{{Cita pubblicazione | autore=Weber B | titolo=Screening of HIV infection: role of molecular and immunological assays | rivista=Expert Rev. Mol. Diagn. | volume=6 | numero=3 | pp=399-411 | anno=2006 | pmid=16706742 | doi=10.1586/14737159.6.3.399 }}</ref> I test di routine per l'infezione da HIV se utilizzati nei neonati e nei bambini, nati da madri sieropositive, non hanno alcun valore, in quanto vi è la presenza di anticorpi materni nel sangue del bambino.<ref name="emed">{{Cita web |url=http://www.medscape.com/px/trk.svr/emedsearch?exturl=http://emedicine.medscape.com/article/965086-overview |titolo=eMedicine – HIV Infection (Pediatrics: General Medicine) |accesso=1º novembre 2011 |urlmorto=sì }}</ref> Per una corretta diagnosi in questi soggetti è necessario ricorrere alla PCR.<ref name="pmid11791341">{{Cita pubblicazione | autore=Tóth FD, Bácsi A, Beck Z, Szabó J | titolo=Vertical transmission of human immunodeficiency virus | rivista=Acta Microbiol Immunol Hung | volume=48 | numero=3–4| pp=413-27 | anno=2001 | pmid=11791341 | doi=10.1556/AMicr.48.2001.3-4.10 }}</ref>
[[Categoria:Sindromi]] [[[[Categoria:malattie virali]] [[Categoria:infettivologia]]
 
=== Classificazione secondo l'OMS ===
Nel 1990, l'[[Organizzazione Mondiale della Sanità]] (OMS) ha raggruppato i diversi tipi di casi definendo una scala per i pazienti affetti da HIV-1.<ref name="WHO">{{Cita pubblicazione | autore=World Health Organization | titolo=Interim proposal for a WHO staging system for HIV infection and disease | rivista=WHO Wkly Epidem. Rec. | anno=1990 | pp=221-228 | volume=65 | numero=29| pmid=1974812 }}</ref> Questa è stata aggiornata nel settembre del 2005. La maggior parte di queste infezioni opportunistiche può essere facilmente curata in soggetti altrimenti sani.
 
{| class="wikitable"
[[af:VIGS]]
|+ Scala pazienti affetti da HIV-1 (secondo l'OMS)<ref name="WHO" />
[[ar:متلازمة نقص المناعة المكتسب]]
! style="width:150px" | Stadio !! Descrizione
[[be:СНІД]]
|-
[[bg:СПИН]]
| Infezione da HIV primaria: || Può essere asintomatica o associato a sindrome retrovirale.<ref name="WHOCase2007">{{Cita libro|titolo=WHO case definitions of HIV for surveillance and revised clinical staging and immunological classification of HIV-related disease in adults and children.|pp=6-16|url=http://www.who.int/hiv/pub/guidelines/HIVstaging150307.pdf|anno=2007|editore=World Health Organization|città=Geneva|isbn=978-92-4-159562-9}}</ref>
[[bm:Sida]]
|-
[[bs:AIDS]]
| Stadio 1: || L'infezione da HIV è asintomatica con la conta delle cellule CD4 >500/µL.<ref name="WHOCase2007" /> Può includere anche l'ingrossamento generalizzato dei linfonodi.<ref name="WHOCase2007" />
[[ca:SIDA]]
|-
[[cs:AIDS]]
| Stadio 2: || Lievi sintomi che possono includere minori manifestazioni mucocutanee e ricorrenti infezioni del tratto respiratorio superiore. Una conta di CD4 <500/µL.<ref name="WHOCase2007" />
[[da:Aids]]
|-
[[de:Aids]]
| Stadio 3: || Avanzamento dei sintomi che possono includere inspiegabile [[diarrea]] cronica per più di un mese, gravi infezioni batteriche tra cui la [[tubercolosi]] polmonare e una conta CD4 <350/µL.<ref name="WHOCase2007" />
[[als:AIDS]]
|-
[[es:SIDA]]
| Stadio 4 o AIDS: || Sintomi gravi che includono [[toxoplasmosi]] del [[cervello]], [[candidosi]] dell'[[esofago]], della [[trachea]], dei [[bronchi]] o dei polmoni e [[sarcoma di Kaposi]]. Una conta di CD4 <200/µL.<ref name="WHOCase2007" />
[[eo:Aidoso]]
|}
[[fa:ایدز]]
 
[[fr:Syndrome d'immunodéficience acquise]]
=== Classificazione secondo i CDC ===
[[ko:에이즈]]
I ''[[Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie|Centers for Disease Control and Prevention]]'' statunitense hanno proposto un sistema di classificazione per l'infezione da HIV, aggiornandolo nel 2014.<ref name="CDCCase2014">{{Cita pubblicazione | cognome = Selik | nome = Richard M. | coautori = Eve D. Mokotoff; Bernard Branson; S. Michele Owen; Suzanne Whitmore; H. Irene Hall | titolo = Revised surveillance case definition for HIV infection--United States, 2014. | rivista = MMWR Recomm Rep | volume = 63 | numero = RR-03 | pp = 1-10 | giorno = 11 | mese = aprile | anno = 2014 | pmid = 24717910 }}</ref> Questo metodo classifica le infezioni in base alla conta delle cellule CD4 e ai sintomi clinici caratteristici della condizione. La classificazione è divisa in tre stadi:
[[hi:एड्स]]
 
[[he:איידס]]
{| class="wikitable"
[[sw:Ukimwi]]
|+ Scala pazienti affetti da HIV-1 (secondo il CDC)<ref name="CDCCase2014" />
[[ku:AIDS]]
! style="width:150px" | Stadio !! Descrizione
[[lv:AIDS]]
|-
[[lt:AIDS]]
| Stadio 1: || CD4 ≥500/µL e senza condizioni che definiscono l'AIDS
[[hu:AIDS]]
|-
[[ms:AIDS]]
| Stadio 2: || CD4 200-499/µL e senza condizioni che definiscono l'AIDS
[[nl:Aids]]
|-
[[ja:後天性免疫不全症候群]]
| Stadio 3: || CD4 <200/µL o condizioni che definiscono l'AIDS
[[no:AIDS]]
|-
[[nn:HIV/AIDS]]
| Sconosciuto: || Se i dati disponibili non sono sufficienti per una classificazione e senza condizioni che definiscono l'AIDS
[[pl:Zespół nabytego niedoboru odporności]]
|}
[[pt:Síndrome da imuno-deficiência adquirida]]
 
[[qu:SIDA]]
Al fine della sorveglianza, la diagnosi di AIDS non termina anche se, dopo il trattamento, le cellule CD4<sup>+</sup> T sale >200/µL di sangue o se le altre patologie che definiscono l'AIDS malattie vengono guarite.<ref>{{cita|Mandell, Bennett, Dolin|p. 121|mbd}}.</ref>
[[ru:СПИД]]
 
[[sl:AIDS]]
== Trattamento ==
[[sk:AIDS]]
{{vedi anche|Trattamento dell'infezione da HIV}}
[[fi:AIDS]]
 
[[sv:AIDS]]
Nella storia della medicina resterà una pietra miliare la straordinaria rapidità e la dimensione di ricercatori coinvolti nell'individuare una cura per la sindrome da HIV.<ref name="L" /> In tempi da record si comprese che il danno provocato da HIV sul sistema immunitario non era tanto correlato alla presenza del virus nell'organismo, ma al suo processo di replicazione, e che tale processo si realizza tramite specifici [[enzimi]] e [[proteine]] i quali possono essere un ottimo bersaglio della terapia farmacologica.<ref name="L" /> Oggi la scoperta tempestiva della sieropositività e l'affidarsi a un'équipe di medici esperta può garantire un'aspettativa e una qualità di vita pari a quella di chi è affetto da altre patologie croniche, come [[ipertensione]] o [[diabete]].<ref name="L" />
[[sr:СИДА]]
 
[[ta:எய்ட்ஸ்]]
Si è finora dimostrata invece una chimera la realizzazione di un [[vaccino]] che eradichi l'HIV dall'organismo, sia per il ciclo biologico particolare dei [[retrovirus]], sia l'altissima variabilità del virus stesso.<ref name="L" />
[[th:เอดส์]]
 
[[vi:AIDS]]
Le strategie di prevenzione sono esclusivamente basate sui metodi per evitare l'esposizione al virus o sull'impiego di farmaci antiretrovirali come [[Profilassi post-esposizione ad HIV|profilassi post-esposizione (PEP)]].<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Hamlyn E, Easterbrook P |titolo=Occupational exposure to HIV and the use of post-exposure prophylaxis |url=https://archive.org/details/sim_occupational-medicine_2007-08_57_5/page/329 |rivista=Occup Med (Lond) |volume=57 |numero=5 |pp=329-36 |anno=2007 |mese=agosto|pmid=17656498 |doi=10.1093/occmed/kqm046}}</ref> La PEP ha un calendario molto impegnativo con quattro settimane di somministrazione. Presenta anche effetti collaterali molto spiacevoli tra cui [[diarrea]], malessere diffuso, [[nausea]] e stanchezza.<ref name="PEPpocketguide-0">{{Cita web | editore=[[United States Department of Health and Human Services|Department of Health and Human Services]] | mese=febbraio | anno=2006 | lingua=en | url=https://hab.hrsa.gov/sites/default/files/hab/clinical-quality-management/adultpcktguide06.pdf | titolo=A Pocket Guide to Adult HIV/AIDS Treatment February 2006 edition | accesso=20 novembre 2012 }}</ref>
[[tr:AIDS]]
 
[[uk:СНІД]]
=== Trattamento farmacologico ===
[[zh:艾滋病]]
Il primo farmaco in grado di arginare gli effetti della sindrome fu la [[azidotimidina]] (AZT), un inibitore della [[DNA polimerasi (RNA-dipendente)|trascrittasi inversa]], disponibile dal [[1987]]. La tendenza del virus a sviluppare mutazioni resistenti e l'alta tossicità del farmaco portarono all'abbandono della [[monoterapia]] nel [[1991]] in seguito alla messa in commercio di una nuova terapia a due farmaci (biterapia). Dal [[1996]] infine la scoperta di inibitori della [[proteasi]]<ref name="Palella" /> ha permesso un nuovo protocollo farmacologico altamente efficace, basato su tre inibitori virali (triterapia), attuale terapia standard, detta [[HAART]] (''Highly Active Antiretroviral Therapy'').<ref name="L" />
[[simple:AIDS]]
 
{{Link ADQ|fr}}
Oggi esistono varie famiglie di farmaci, capaci di bloccare o rallentare la replicazione virale (e quindi la progressione clinica della sindrome): essi agiscono sulla [[trascrittasi inversa]], sulle [[integrasi]] e sulle [[proteasi]]; una quarta famiglia impedisce l'ingresso del virus nelle cellule interferendo sul recettore [[CD4]] o sulla [[gp41]], la [[glicoproteina]] di fusione.
{{Link ADQ|he}}
 
{{Link ADQ|vi}}
La terapia tipica consiste nella somministrazione di due inibitori nucleosidici della trascrittasi inversa (NRTI) più un inibitore della proteasi o un inibitore non nucleosidico della trascrittasi inversa (NNRTI). Poiché la progressione della malattia da HIV nei bambini è più rapida che negli adulti, per i primi i protocolli prevedono un trattamento più aggressivo.<ref name="2005dhhsHivChildren">{{Cita web | editore=[[United States Department of Health and Human Services|Department of Health and Human Services]] Working Group on Antiretroviral Therapy and Medical Management of HIV-Infected Children | data=3 novembre 2005 | url=http://www.aidsinfo.nih.gov/ContentFiles/PediatricGuidelines_PDA.pdf | titolo=Guidelines for the Use of Antiretroviral Agents in Pediatric HIV Infection | accesso=10 gennaio 2013 | urlmorto=sì | urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120515110458/http://www.aidsinfo.nih.gov/ContentFiles/PediatricGuidelines_PDA.pdf }}</ref>
Nei paesi sviluppati, dove la terapia HAART è disponibile, i medici valutano la carica virale, la conta dei CD4, la velocità di decadimento di quest'ultima e le condizioni cliniche del paziente prima di decidere quando iniziare il trattamento.<ref name="2005DhhsHivTreatment">{{Cita web | editore=[[United States Department of Health and Human Services|Department of Health and Human Services]] Panel on Clinical Practices for Treatment of HIV Infection | data=6 ottobre 2005 | url=https://aidsinfo.nih.gov/ContentFiles/AdultandAdolescentGL.pdf | titolo=Guidelines for the Use of Antiretroviral Agents in HIV-1-Infected Adults and Adolescents | accesso=10 gennaio 2013 | urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140818215404/http://www.aidsinfo.nih.gov/ContentFiles/AdultandAdolescentGL.pdf | urlmorto=sì }}</ref> Tradizionalmente, il trattamento è stato consigliato ai pazienti asintomatici quando la conta delle cellule CD4 scende a 200-250 unità per millilitro di sangue. Tuttavia, iniziare il trattamento prima (a un livello di CD4 di 350 cellule/μL) può ridurre significativamente il rischio di morte.<ref name="CochraneART2010">{{Cita pubblicazione|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmedhealth/PMH0014772/|titolo=When is the best time to start antiretroviral therapy in people with HIV infection, who have not received antiretroviral treatment before and who do not have any symptoms of HIV illness?|doi=10.1002/14651858.CD008272.pub2|lingua=en}}</ref>
 
Gli obiettivi standard della HAART includono il miglioramento della qualità della vita del paziente, la riduzione delle complicanze e la riduzione della [[viremia]] sotto al limite di rivelazione. La terapia non comporta però né la cura della malattia né impedisce il ritorno, una volta che il trattamento viene interrotto, di alti livelli ematici di HIV, spesso resistente a ulteriori cicli di terapia.<ref name="Martinez-Picado-2000">{{Cita pubblicazione | cognome = Martinez-Picado | nome = J. | coautori = MP. DePasquale; N. Kartsonis; GJ. Hanna; J. Wong; D. Finzi; E. Rosenberg; HF. Gunthard; L. Sutton; A. Savara; CJ. Petropoulos | titolo = Antiretroviral resistance during successful therapy of HIV type 1 infection. | rivista = Proc Natl Acad Sci U S A | volume = 97 | numero = 20 | pp = 10948-53 | mese=settembre| anno = 2000 | pmid = 11005867 }}</ref><ref name="Dybul">{{Cita pubblicazione | autore=Dybul M, Fauci AS, Bartlett JG, Kaplan JE, Pau AK; Panel on Clinical Practices for Treatment of HIV. | titolo=Guidelines for using antiretroviral agents among HIV-infected adults and adolescents | rivista=Ann. Intern. Med. | anno=2002 | pp=381-433 | volume=137 | numero=5 Pt 2 | pmid=12617573 }}</ref><ref name="blankson">{{Cita pubblicazione | autore=Blankson JN, Persaud D, Siliciano RF | titolo=The challenge of viral reservoirs in HIV-1 infection | rivista=Annu. Rev. Med. | anno=2002 | pp=557-593 | volume=53 | pmid=11818490 | doi=10.1146/annurev.med.53.082901.104024 }}</ref>
 
Nonostante questo, molti individui infetti da HIV hanno beneficiato di notevoli miglioramenti nel loro stato di salute generale e nella qualità della vita, con una forte diminuzione della [[morbilità]] e [[mortalità]] associata al virus HIV.<ref name="Pallelal">{{Cita pubblicazione | autore=Palella FJ, Delaney KM, Moorman AC, Loveless MO, Fuhrer J, Satten GA, Aschman DJ, Holmberg SD | titolo=Declining morbidity and mortality among patients with advanced human immunodeficiency virus infection | rivista=N. Engl. J. Med. | anno=1998 | pp=853-860 | volume=338 | numero=13 | pmid=9516219 | doi=10.1056/NEJM199803263381301 }}</ref><ref name="Wood">{{Cita pubblicazione | autore=Wood E, Hogg RS, Yip B, Harrigan PR, O'Shaughnessy MV, Montaner JS | titolo=Is there a baseline CD4 cell count that precludes a survival response to modern antiretroviral therapy? | rivista=AIDS | anno=2003 | pp=711-720 | volume=17 | numero=5 | pmid=12646794 | doi=10.1097/00002030-200303280-00009 }}</ref><ref name="Chene">{{Cita pubblicazione | autore=Chene G, Sterne JA, May M, Costagliola D, Ledergerber B, Phillips AN, Dabis F, Lundgren J, D'Arminio Monforte A, de Wolf F, Hogg R, Reiss P, Justice A, Leport C, Staszewski S, Gill J, Fatkenheuer G, Egger ME and the Antiretroviral Therapy Cohort Collaboration | titolo=Prognostic importance of initial response in HIV-1 infected patients starting potent antiretroviral therapy: analysis of prospective studies | rivista=Lancet | anno=2003 | pp=679-686 | volume=362 | numero=9385 | pmid=12957089 | doi=10.1016/S0140-6736(03)14229-8 }}</ref> In assenza della terapia HAART, la progressione da infezione da HIV all'AIDS si verifica in una [[mediana (statistica)|mediana]] compresa tra i 9 e i 10 anni e la sopravvivenza mediana dopo aver sviluppato l'AIDS è di solamente 9,2 mesi.<ref name="Morgan2">{{Cita pubblicazione | autore=Morgan D, Mahe C, Mayanja B, Okongo JM, Lubega R, Whitworth JA | titolo=HIV-1 infection in rural Africa: is there a difference in median time to AIDS and survival compared with that in industrialized countries? | rivista=AIDS | anno=2002 | pp=597-632 | volume=16 | numero=4 | pmid=11873003 | doi=10.1097/00002030-200203080-00011}}</ref>
 
== Prognosi ==
[[File:HIV-AIDS world map - DALY - WHO2004.svg|thumb|upright=1.4|''[[Disability-adjusted life year]]'' per HIV e AIDS per {{formatnum:100000}}&nbsp; abitanti nel 2004.{{Colonne}}
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{{Colonne fine}}]]
 
In molte aree del mondo, dove vi è accesso alle cure, l'AIDS è diventata una malattia cronica piuttosto che una malattia acuta mortale.<ref name="Knoll2007" /> La [[prognosi]] varia tra le persone e sia la conta dei CD4 sia la carica virale sono utili per prevedere l'esito.<ref name="M118">{{cita|Mandell, Bennett, Dolin|capitolo 18|mbd}}.</ref> In assenza di trattamento, la sopravvivenza media dopo l'infezione da HIV è stimata da 9 a 11 anni, a seconda del sottotipo HIV.<ref name="UNAIDS2007" /> Dopo la diagnosi di AIDS, se il trattamento non è disponibile, la sopravvivenza varia tra i 6 e 19 mesi.<ref name="Morgan2" /><ref>{{Cita pubblicazione|titolo=Progression and mortality of untreated HIV-positive individuals living in resource-limited settings: update of literature review and evidence synthesis|autore=Zwahlen M, Egger M|url=http://data.unaids.org/pub/Periodical/2006/zwahlen_unaids_hq_05_422204_2007_en.pdf|formato=PDF|anno=2006|accesso=19 marzo 2008|versione=UNAIDS Obligation HQ/05/422204|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080409065844/http://data.unaids.org/pub/Periodical/2006/zwahlen_unaids_hq_05_422204_2007_en.pdf|urlmorto=sì}}</ref> La disponibilità di farmaci antiretrovirali e l'adeguata prevenzione dalle infezioni opportunistiche riduce il tasso di mortalità dell'80% e aumenta la speranza di vita a 20-50 anni.<ref name="Knoll2007">{{Cita pubblicazione |rivista= Int J Dermatol |anno=2007 |volume=46 |numero=12 |pp=1219-28 |titolo= Current status of HIV infection: a review for non-HIV-treating physicians |autore= Knoll B, Lassmann B, Temesgen Z |pmid=18173512 |doi=10.1111/j.1365-4632.2007.03520.x}}</ref><ref name="LifeExpecr2008">{{Cita pubblicazione |rivista= Lancet|anno=2008 |volume=372|numero=9635 |pp=293-9 |titolo=Life expectancy of individuals on combination antiretroviral therapy in high-income countries: a collaborative analysis of 14 cohort studies | autore= Antiretroviral Therapy Cohort Collaboration |pmid=18657708 |doi=10.1016/S0140-6736(08)61113-7 }}</ref><ref name="Schack2006">{{Cita pubblicazione | autore=Schackman BR, Gebo KA, Walensky RP, Losina E, Muccio T, Sax PE, Weinstein MC, Seage GR 3rd, Moore RD, Freedberg KA. |titolo=The lifetime cost of current HIV care in the United States | url=https://archive.org/details/sim_medical-care_2006-11_44_11/page/990 | rivista=Med Care | anno=2006 |pp=990-997 | volume=44 | numero=11 |pmid=17063130 |doi=10.1097/01.mlr.0000228021.89490.2a}}</ref> Questo valore è di circa i due terzi<ref name="LifeExpecr2008" /> della popolazione generale.<ref name="Deut2010">{{Cita pubblicazione|cognome=Vogel|nome=M|coautori=Schwarze-Zander, C; Wasmuth, JC; Spengler, U; Sauerbruch, T; Rockstroh, JK|titolo=The treatment of patients with HIV|rivista=Deutsches Ärzteblatt international|data=2010 Jul|volume=107|numero=28–29|pp=507–15; quiz 516|pmid=20703338|doi=10.3238/arztebl.2010.0507}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|cognome=van Sighem|nome=AI|coautori=Gras, LA; Reiss, P; Brinkman, K; de Wolf, F; ATHENA national observational cohort, study|titolo=Life expectancy of recently diagnosed asymptomatic HIV-infected patients approaches that of uninfected individuals|rivista=AIDS (London, England)|data=19 giugno 2010|volume=24|numero=10|pp=1527-35|pmid=20467289|doi=10.1097/QAD.0b013e32833a3946}}</ref> Se il trattamento viene iniziato in ritardo, la prognosi può non essere così buona,<ref name="Vogel-2010">{{Cita pubblicazione | cognome = Vogel | nome = M. | coautori = C. Schwarze-Zander; JC. Wasmuth; U. Spengler; T. Sauerbruch; JK. Rockstroh | titolo = The treatment of patients with HIV. | rivista = Dtsch Arztebl Int | volume = 107 | numero = 28-29 | pp = 507-15; quiz 516 | mese=luglio| anno = 2010 | doi = 10.3238/arztebl.2010.0507 | pmid = 20703338 }}</ref> per esempio, se il trattamento inizia in seguito alla diagnosi di AIDS l'aspettativa di vita sarà tra i 10 e i 40 anni.<ref name="Deut2010" /><ref name="Knoll2007" /> La metà dei bambini nati con l'HIV muore prima dei due anni di età, se non riceve un trattamento.<ref name="UN2011Seventy">UNAIDS 2011 pg. 60–70</ref>
 
Le cause principali di morte da HIV/AIDS sono le [[infezioni opportunistiche]] e i tumori, entrambi i quali sono spesso il risultato del fallimento del sistema immunitario.<ref name="InfectionBook2008">{{Cita libro|cognome=Smith|nome=[edited by] Blaine T.|titolo=Concepts in immunology and immunotherapeutics|anno=2008|editore=American Society of Health-System Pharmacists|città=Bethesda, Md.|p=143|url=http://books.google.ca/books?id=G46DrdlxNJAC&pg=PA143|edizione=4|isbn=978-1-58528-127-5}}</ref><ref name="Cancer2005">{{Cita pubblicazione|cognome=Cheung|nome=MC|coautori=Pantanowitz, L; Dezube, BJ|titolo=AIDS-related malignancies: emerging challenges in the era of highly active antiretroviral therapy|rivista=The oncologist|data=2005 Jun–Jul|volume=10|numero=6|pp=412-26|pmid=15967835|doi=10.1634/theoncologist.10-6-412}}</ref> Il rischio di cancro sembra aumentare una volta che il numero dei CD4 scende al di sotto 500/uL.<ref name="Deut2010" /> Il tasso di progressione della malattia clinica varia notevolmente tra gli individui e ha dimostrato che può essere influenzato da una serie di fattori, come la suscettibilità di una persona e la funzionalità immunitaria,<ref name="Tang-1">{{Cita pubblicazione | autore=Tang J, Kaslow RA | titolo=The impact of host genetics on HIV infection and disease progression in the era of highly active antiretroviral therapy | rivista=AIDS | anno=2003 | pp=S51–S60 | volume=17 | numero=Suppl 4 | pmid=15080180 | doi=10.1097/00002030-200317004-00006}}</ref> la possibilità di accesso alle cure sanitarie e la presenza di coinfezioni,<ref name="Morgan2" /><ref name="Lawn">{{Cita pubblicazione | autore=Lawn SD | titolo=AIDS in Africa: the impact of co-infections on the pathogenesis of HIV-1 infection | rivista=J. Infect. Dis. | anno=2004 | pp=1-12 |volume=48 | numero=1| pmid=14667787 | doi=10.1016/j.jinf.2003.09.001}}</ref> e il particolare ceppo (o ceppi) del virus coinvolti.<ref name="Campbell-1">{{Cita pubblicazione | autore=Campbell GR |titolo=The glutamine-rich region of the HIV-1 Tat protein is involved in T-cell apoptosis | rivista=J. Biol. Chem. | anno=2004 |pp=48197-48204 | volume=279 | numero=46 |pmid=15331610 |doi=10.1074/jbc.M406195200 | autore2=Pasquier E |autore3=Watkins J | cognome4=Bourgarel-Rey |nome4=V |cognome5=Peyrot |nome5=V |cognome6=Esquieu |nome6=D |cognome7=Barbier |nome7=P |cognome8=De Mareuil |nome8=J |cognome9=Braguer |nome9=D}}</ref><ref name="Campbell2-1">{{Cita pubblicazione | autore=Campbell GR, Watkins JD, Esquieu D, Pasquier E, Loret EP, Spector SA | titolo=The C terminus of HIV-1 Tat modulates the extent of CD178-mediated apoptosis of T cells | rivista=J. Biol. Chem. | anno=2005 | pp=38376-39382 | volume=280 | numero=46 | pmid=16155003 | doi=10.1074/jbc.M506630200}}</ref>
 
La co-infezione di [[tubercolosi]] è una delle principali cause di malattia e di morte nei pazienti con HIV/AIDS ed è presente in un terzo di tutte le persone con infezione da HIV. Questa condizione ha causato il 25% delle morti correlate all'HIV.<ref>{{Cita web|titolo=Tuberculosis|url=http://www.who.int/mediacentre/factsheets/fs104/en/|sito=Fact sheet 104|editore=World Health Organization|data=marzo 2012|accesso=29 agosto 2012}}</ref> L'[[epatite C]] è un'altra co-infezione molto comune.<ref>{{Cita libro|cognome=Pennsylvania|curatore=Raphael Rubin, David S. Strayer, Emanuel Rubin e Gonzalo Aponte |titolo=Rubin's pathology : clinicopathologic foundations of medicine|editore=Wolters Kluwer Health/Lippincott Williams & Wilkins|città=Philadelphia|p=154|edizione=sesta|anno=2011|isbn=978-1-60547-968-2}}</ref> I due tumori più comuni associati con l'HIV/AIDS sono il [[sarcoma di Kaposi]] e il [[linfoma non Hodgkin]].<ref name="Cancer2005" />
 
Nei pazienti sottoposti a terapia anti-retrovirale per lunghi periodi, sono stati osservati dei disturbi neurocognitivi,<ref name="Woods-2009">{{Cita pubblicazione | cognome = Woods | nome = SP. | coautori = DJ. Moore; E. Weber; I. Grant | titolo = Cognitive neuropsychology of HIV-associated neurocognitive disorders. | rivista = Neuropsychol Rev | volume = 19 | numero = 2 | pp = 152-68 | mese=giugno| anno = 2009 | doi = 10.1007/s11065-009-9102-5 | pmid = 19462243 }}</ref> [[osteoporosi]],<ref name="Brown-2006">{{Cita pubblicazione | cognome = Brown | nome = TT. | coautori = RB. Qaqish | titolo = Antiretroviral therapy and the prevalence of osteopenia and osteoporosis: a meta-analytic review. | rivista = AIDS | volume = 20 | numero = 17 | pp = 2165-74 | mese=novembre| anno = 2006 | doi = 10.1097/QAD.0b013e32801022eb | pmid = 17086056 }}</ref> [[neuropatia|neuropatie]],<ref name="Post-2009">{{Cita pubblicazione | cognome = Post | nome = FA. | coautori = SG. Holt | titolo = Recent developments in HIV and the kidney. | rivista = Curr Opin Infect Dis | volume = 22 | numero = 1 | pp = 43-8 | mese=febbraio| anno = 2009 | doi = 10.1097/QCO.0b013e328320ffec | pmid = 19106702 }}</ref> tumori,<ref name="Boshoff2002">{{Cita pubblicazione| autore=Boshoff C, Weiss R |titolo=AIDS-related malignancies | rivista=Nat. Rev. Cancer | anno=2002 | pp=373-382 | volume=2 | numero=5 | pmid=12044013 | doi=10.1038/nrc797 }}</ref><ref name="Yarchoan2005">{{Cita pubblicazione| autore=Yarchoan R, Tosato G, Little RF | titolo=Therapy insight: AIDS-related malignancies – the influence of antiviral therapy on pathogenesis and management | rivista=Nat. Clin. Pract. Oncol. | anno=2005 | pp=406-415 | volume=2 |numero=8 | pmid=16130937 | doi=10.1038/ncponc0253 }}</ref> [[nefropatia]]<ref name="Post-2009"/> e [[malattie cardiovascolari]].<ref name="Burgoyne2008">{{Cita pubblicazione|autore=Burgoyne RW, Tan DH|anno=2008|mese=marzo|titolo=Prolongation and quality of life for HIV-infected adults treated with highly active antiretroviral therapy (HAART): a balancing act|rivista=J. Antimicrob. Chemother.|volume=61|numero=3|pp=469-73|doi=10.1093/jac/dkm499|url=https://jac.oxfordjournals.org/cgi/pmidlookup?view=long&pmid=18174196|pmid=18174196}}</ref> Non è chiaro se queste condizioni derivano dall'infezione da HIV o siano effetti avversi del trattamento.
 
== Stato della ricerca ==
Viene generalmente ritenuto che solo un [[vaccino]] può arrestare la [[pandemia]], poiché il suo utilizzo non richiederebbe trattamenti giornalieri e sarebbe quindi economicamente accessibile anche nei [[paesi in via di sviluppo]]. Tuttavia, anche dopo quasi 30 anni di ricerche, il vaccino per l'HIV-1 rimane un obiettivo ancora lontano.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Karlsson Hedestam GB, Fouchier RA, Phogat S, Burton DR, Sodroski J, Wyatt RT |titolo=The challenges of eliciting neutralizing antibodies to HIV-1 and to influenza virus |rivista=Nat. Rev. Microbiol. |volume=6 |numero=2 |pp=143-55 |anno=2008 |mese=febbraio|pmid=18197170 |doi=10.1038/nrmicro1819}}</ref>
 
La ricerca per il miglioramento dei trattamenti consiste nel tentativo di ridurre gli effetti collaterali dei farmaci, nell'ulteriore semplificazione delle terapie farmacologiche e determinare le migliori strategie per gestire la resistenza alla terapia. Alcuni studi hanno anche suggerito di operare strategie atte a prevenire le infezioni opportunistiche. La vaccinazione contro l'[[epatite A]] e [[epatite B|B]] è consigliata per i pazienti che non sono infettati con questi virus e che sono a rischio di contrarre l'infezione.<ref name="Laurence">{{Cita pubblicazione | autore=Laurence J | titolo=Hepatitis A and B virus immunization in HIV-infected persons| rivista=AIDS Reader | anno=2006 | pp=15-17 | volume=16 | numero=1 | pmid=16433468 }}</ref> Ai pazienti con immunosoppressione sostanziale viene inoltre consigliata una terapia di profilassi per la polmonite da ''[[Pneumocystis carinii]]'' (PCP) e molti pazienti possono trarre beneficio da una terapia profilattica per la [[toxoplasmosi]] e per la [[meningite]] da ''Cryptococcus''.<ref name="PEPpocketguide-1">{{Cita pubblicazione| editore=[[United States Department of Health and Human Services|Department of Health and Human Services]] | data=2 febbraio 2007 | url=https://www.cdc.gov/mmwr/preview/mmwrhtml/rr5315a1.htm | titolo=Treating opportunistic infections among HIV-infected adults and adolescents. Recommendations from CDC, the National Institutes of Health, and the HIV Medicine Association/Infectious Diseases Society of America. | accesso=10 gennaio 2013 }}</ref>
 
I ricercatori della ''Hebrew University'' di [[Gerusalemme]] hanno scoperto che una combinazione di [[peptide|peptidi]] stimola l'integrazione con l'inibitore della [[proteasi]] Ro 31-8959 che causa la morte [[apoptosi|apoptotica]] delle cellule infettate da HIV con lo sterminio totale del virus, ma senza danneggiare le cellule sane.<ref>{{Cita news|cognome=Even|nome=Dan|titolo=Hebrew U. researchers develop treatment to kill HIV cells|url=http://www.haaretz.com/print-edition/news/hebrew-u-researchers-develop-treatment-to-kill-hiv-cells-1.311823|accesso=10 gennaio 2013|giornale=Haaretz|data=3 settembre 2010|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100906085550/http://www.haaretz.com/print-edition/news/hebrew-u-researchers-develop-treatment-to-kill-hiv-cells-1.311823|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Levin|nome=Aviad|coautori=Hayouka, Zvi; Friedler, Assaf; Loyter; Abraham|titolo=Specific eradication of HIV-1 from infected cultured cells|rivista=AIDS Research and Therapy|data=19 agosto 2010|p=31|volume=7|pmid=20723214|numero=31|doi=10.1186/1742-6405-7-31|url=http://www.aidsrestherapy.com/content/7/1/31|accesso=10 gennaio 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100826104254/http://www.aidsrestherapy.com/content/7/1/31|urlmorto=sì}}</ref> Potrebbero però passare molti anni prima che diventi disponibile un trattamento commerciale basato su questa scoperta.<ref>{{Cita news|cognome=Klein Leichman|nome=Abigail|titolo=On the HIV warpath|url=http://israel21c.org/201010038374/health/on-the-hiv-warpath|accesso=11 ottobre 2010|data=10 gennaio 2013|urlmorto=sì|pubblicazione=|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20101011235119/http://www.israel21c.org/201010038374/health/on-the-hiv-warpath}}</ref>
 
Le [[piante transgeniche]] che [[Espressione genica|esprimono]] uno o più geni dei virus dell'AIDS possono rappresentare un'efficace strategia per produrre un vaccino contro questa malattia, di fatto sono state già prodotte piante che esprimono [[antigeni]] che si sono rivelate efficaci nell'indurre la sintesi di [[anticorpi]] specifici. Le piante transgeniche sono superiori rispetto ad altri metodi per produrre vaccini perché nel tempo sono più economiche e producono più antigeni.<ref name="Scotti-2010">{{Cita pubblicazione | cognome = Scotti | nome = N. | coautori = L. Buonaguro; ML. Tornesello; T. Cardi; FM. Buonaguro | titolo = Plant-based anti-HIV-1 strategies: vaccine molecules and antiviral approaches. | rivista = Expert Rev Vaccines | volume = 9 | numero = 8 | pp = 925-36 | mese=agosto| anno = 2010 | doi = 10.1586/erv.10.79 | pmid = 20673014 }}</ref><ref name="Webster-2005">{{Cita pubblicazione | cognome = Webster | nome = DE. | coautori = MC. Thomas; R. Pickering; A. Whyte; IB. Dry; PR. Gorry; SL. Wesselingh | titolo = Is there a role for plant-made vaccines in the prevention of HIV/AIDS? | url = https://archive.org/details/sim_immunology-and-cell-biology_2005-06_83_3/page/239 | rivista = Immunol Cell Biol | volume = 83 | numero = 3 | pp = 239-47 | mese=giugno| anno = 2005 | doi = 10.1111/j.1440-1711.2005.01341.x | pmid = 15877601 }}</ref>
 
A [[Berlino]], in [[Germania]], un paziente di 42 anni affetto da [[leucemia]], [[Timothy Ray Brown]] (noto anche come il "paziente di Berlino"),<ref name="ghivberlin">{{Cita news|titolo=German HIV patient cured after stem cell transplant|url=http://www.belfasttelegraph.co.uk/news/world-news/german-hiv-patient-cured-after-stem-cell-transplant-15030473.html|accesso=10 gennaio 2013|giornale=[[Belfast Telegraph]]|data=15 dicembre 2010}}</ref> infettato da HIV da più di un decennio, è stato sottoposto a un [[trapianto]] sperimentale di [[midollo osseo]] con cellule che contenevano un'insolita variante naturale della superficie cellulare del recettore [[CCR5]]. Quasi due anni dopo il trapianto, e anche dopo che il paziente ha interrotto l'assunzione di farmaci antiretrovirali, l'HIV non è stato più rilevato nel suo sangue.<ref>{{Cita news|pubblicazione=Wall Street Journal | mese=novembre| anno=2008 | url=https://online.wsj.com/article/SB122602394113507555.html | titolo=A Doctor, a Mutation and a Potential Cure for AIDS: A Bone Marrow Transplant to Treat a Leukemia Patient Also Gives Him Virus-Resistant Cells; Many Thanks, Sample 61 | accesso=10 gennaio 2013 | nome=Mark | cognome=Schoofs}}</ref> A partire da dicembre 2010, tre anni dopo il trapianto, Brown era ancora privo di qualsiasi traccia rilevabile di HIV nel suo sangue.<ref name="ghivberlin" /> Il suo caso resta però aneddotico, per i rischi e l'alta mortalità connessi ai trapianti di cellule transplantali e per la difficoltà di trovare donatori disponibili.<ref>{{cita web|url=http://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMe0810248|titolo=Not an HIV Cure, but Encouraging New Directions|autore=New England Journal of Medicine|accesso=10 gennaio 2013|lingua=en}}</ref>
 
Nel [[2011]] uno [[studio clinico]] ha mostrato che la terapia antiretrovirale se iniziata al momento della diagnosi, anche se la conta dei CD4 è superiore a 500/µL, consente di ridurre significativamente il contagio,<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Cohen M.S.|coautori=Chen Y. Q., McCauley M., Gamble T., Hosseinipour M. C., Kumarasamy N., Hakim J. G., Kumwenda J., Grinsztejn B., Pilotto J. H., Godbole S. V., Mehendale S., Chariyalertsak S., Santos B. R., Mayer K. H., Hoffman I. F., Eshleman S. H., Piwowar-Manning E., Wang L., Makhema J., Mills L. A., de Bruyn G., Sanne I., Eron J., Gallant J., Havlir D., Swindells S., Ribaudo H., Elharrar V., Burns D., Taha T. E., Nielsen-Saines K., Celentano D., Essex M., Fleming T. R., HPTN 052 Study Team|titolo=Prevention of HIV-1 Infection with Early Antiretroviral Therapy|rivista=[[The New England Journal of Medicine]]|volume=365|numero=6|pp=493-50|mese=agosto|anno=2011|doi=10.1056/NEJMoa1105243|pmid=21767103}}</ref> costituendo quindi essa stessa un sistema efficace di prevenzione.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Hammer Scott M.|titolo=Antiretroviral Treatment as Prevention|rivista=[[The New England Journal of Medicine]]|volume=365|numero=6|pp=561-2|mese=agosto|anno=2011|doi=10.1056/NEJMe1107487|pmid=21767102}}</ref> Studi successivi hanno mostrato che tale approccio è efficace anche nel ridurre la mortalità,<ref>{{Cita pubblicazione|autore=de Bruyn G.|coautori=Magaret A., Baeten J. M., Lingappa J., Ndase P., Celum C., Wald A., For The Partners In Prevention Hsv-Hiv Transmission Study Team|titolo=Mortality in members of HIV-1 serodiscordant couples in Africa and implications for antiretroviral therapy initiation: Results of analyses from a multicenter randomized trial|rivista=BMC Innfectious Disease |volume=12|numero=1|p=277|mese=ottobre|anno=2012|doi=10.1186/1471-2334-12-277|pmid=23130818}}</ref> e [[studio osservazionale|studi osservazionali]] ne hanno confermato la validità al di fuori del contesto sperimentale.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Geng E. H.|coautori=Hare C. B., Kahn J. O., Jain V., Van Nunnery T., Christopoulos K. A., Deeks S. G., Gandhi M., Havlir D. V.|titolo=The Effect of a “Universal Antiretroviral Therapy” Recommendation on HIV RNA Levels Among HIV-Infected Patients Entering Care With a CD4 Count Greater Than 500/µL in a Public Health Setting|rivista=Clinical Innfectious Disease|editore=Oxford University Press|volume=55|numero=12|pp=1690-1697|mese=settembre|anno=2012|doi=10.1093/cid/cis750|pmid=22955429}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore=GJia Z.|coautori=Ruan Y., Li Q., Xie P., Li P., Wang X., Chen R. Y., Shao Y.|titolo=Antiretroviral therapy to prevent HIV transmission in serodiscordant couples in China (2003-11): a national observational cohort study|rivista=[[The Lancet]]|volume=S0140-6736|numero=12|pp=61898-4|mese=novembre|anno=2012|doi=10.1016/S0140-6736(12)61898-4|pmid=23206835}}</ref>
 
HIV è uno dei virus che potrebbe essere bersaglio del sistema sperimentale di farmaci antivirali [[DRACO]], il quale agirebbe contro le cellule che contengono l'RNA a doppio filamento del virus inducendone l'[[apoptosi]]<ref>{{Cita pubblicazione | cognome = Rider | nome = TH. | coautori = CE. Zook; TL. Boettcher; ST. Wick; JS. Pancoast; BD. Zusman | titolo = Broad-spectrum antiviral therapeutics. | rivista = PLoS One | volume = 6 | numero = 7 | pp = e22572 | mese=luglio| anno = 2011 | doi = 10.1371/journal.pone.0022572 | pmid = 21818340 |url= https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3144912/}}</ref>.
 
== Prevenzione ==
{{vedi anche|Prevenzione dell'AIDS}}
 
=== Prevenzione primaria ===
 
L'uso costante del [[preservativo]] riduce il rischio di trasmissione dell'HIV di circa l'80% nel lungo termine nel caso di rapporti sessuali.<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Crosby|nome=R|coautori=Bounse, S|titolo=Condom effectiveness: where are we now?|rivista=Sexual health|data=2012 Mar|volume=9|numero=1|pp=10-7|pmid=22348628|doi=10.1071/SH11036}}</ref> Quando uno dei partner di una coppia è sieropositivo, grazie all'utilizzo del preservativo i tassi di infezione da HIV per la persona non infetta sono inferiori all'1% annuo.<ref name="WHOCondoms">{{Cita web| editore=[[World Health Organization|WHO]]| mese=agosto| anno=2003|url=http://www.wpro.who.int/mediacentre/factsheets/fs_200308_Condoms/en/index.html | titolo=Condom Facts and Figures | accesso= 10 gennaio 2013 }}</ref> Vi sono alcune prove che suggeriscono che il [[preservativo femminile]] possa fornire un livello di protezione equivalente.<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Gallo|nome=MF|coautori=Kilbourne-Brook, M; Coffey, PS|titolo=A review of the effectiveness and acceptability of the female condom for dual protection|rivista=Sexual health|data=2012 Mar|volume=9|numero=1|pp=18-26|pmid=22348629|doi=10.1071/SH11037}}</ref> L'applicazione di un gel vaginale contenente [[tenofovir]] (un inibitore della [[trascrittasi inversa]]) immediatamente prima del [[rapporto sessuale]] sembra ridurre i tassi di infezione di circa il 40%, dato rilevato in uno studio in un gruppo di donne africane.<ref name="VagGel2012">{{Cita pubblicazione|cognome=Celum|nome=C|coautori=Baeten, JM|titolo=Tenofovir-based pre-exposure prophylaxis for HIV prevention: evolving evidence|rivista=Current opinion in infectious diseases|data=2012 Feb|volume=25|numero=1|pp=51-7|pmid=22156901|doi=10.1097/QCO.0b013e32834ef5ef}}</ref> Al contrario, l'uso dello [[spermicida]] nonoxynol-9 può aumentare il rischio di trasmissione a causa della sua tendenza a causare irritazione vaginale e rettale.<ref>{{Cita pubblicazione | cognome=Baptista|nome=M|coautori=Ramalho-Santos, J|titolo=Spermicides, microbicides and antiviral agents: recent advances in the development of novel multi-functional compounds|rivista=Mini reviews in medicinal chemistry|data=1º novembre 2009|volume=9|numero=13|pp=1556-67|pmid=20205637|doi=10.2174/138955709790361548}}</ref>
 
La [[circoncisione]] nell'Africa sub-sahariana "riduce l'acquisizione del virus HIV da uomini eterosessuali in un valore compreso tra il 38% e il 66% per più di 24 mesi".<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Siegfried|nome=N|coautori=Muller, M; Deeks, JJ; Volmink, J|titolo=Male circumcision for prevention of heterosexual acquisition of HIV in men|rivista=Cochrane database of systematic reviews (Online)|data=15 aprile 2009|numero=2|pp=CD003362|pmid=19370585|doi=10.1002/14651858.CD003362.pub2|curatore-cognome=Siegfried|curatore-nome=Nandi}}</ref> Sulla base di questi studi, l'Organizzazione Mondiale della Sanità e l'[[UNAIDS]] hanno consigliato, nel 2007, tale pratica per prevenire la trasmissione da donna a maschio.<ref>{{Cita web |titolo=WHO and UNAIDS announce recommendations from expert consultation on male circumcision for HIV prevention |editore=World Health Organization |data=28 marzo 2007|url=http://www.who.int/mediacentre/news/releases/2007/pr10/en/index.html}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione | cognome=Larke| nome=N | titolo=Male circumcision, HIV and sexually transmitted infections: a review|rivista=British journal of nursing (Mark Allen Publishing)|data=27 maggio 2010 – Jun 9|volume=19|numero=10|pp=629-34|pmid=20622758}}</ref> Non è però dimostrato che la circoncisione maschile possa portare beneficio nei paesi sviluppati e tra gli uomini che hanno rapporti sessuali omosessuali.<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Kim|nome=HH|coautori=Li, PS, Goldstein, M|titolo=Male circumcision: Africa and beyond?|rivista=Current opinion in urology|data=2010 Nov|volume=20|numero=6|pp=515-9|pmid=20844437|doi=10.1097/MOU.0b013e32833f1b21}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Templeton|nome=DJ|coautori=Millett, GA, Grulich, AE|titolo=Male circumcision to reduce the risk of HIV and sexually transmitted infections among men who have sex with men|rivista=Current opinion in infectious diseases|data=2010 Feb|volume=23|numero=1|pp=45-52|pmid=19935420|doi=10.1097/QCO.0b013e328334e54d}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione | cognome = Wiysonge | nome = CS. |cognome2= Kongnyuy |nome2= EJ. |cognome3= Shey |nome3= M. |cognome4= Muula |nome4= AS.|cognome5= Navti |nome5= OB. |cognome6= Akl |nome6= EA. |cognome7= Lo |nome7= YR. | titolo = Male circumcision for prevention of homosexual acquisition of HIV in men | rivista = Cochrane Database Syst Rev | numero = 6 |pp= CD007496 | anno = 2011 | doi = 10.1002/14651858.CD007496.pub2 |pmid= 21678366 |curatore-cognome= Wiysonge |curatore-nome= Charles Shey }}</ref> Alcuni esperti temono che una minore percezione di vulnerabilità tra gli uomini circoncisi possa comportare una maggiore propensione a comportamenti sessuali a rischio, vanificando in tal modo gli effetti della prevenzione.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Eaton LA, Kalichman S |titolo=Risk compensation in HIV prevention: implications for vaccines, microbicides, and other biomedical HIV prevention technologies |rivista=Curr HIV/AIDS Rep |volume=4 |numero=4 |pp=165-72|anno=2007|mese=dicembre|pmid=18366947|doi=10.1007/s11904-007-0024-7}}</ref> Le donne che hanno subito [[mutilazioni genitali femminili]] vedono aumentare il rischio di contrarre l'HIV.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Utz-Billing I, Kentenich H|titolo=Female genital mutilation: an injury, physical and mental harm |rivista=J Psychosom Obstet Gynaecol |volume=29|numero=4 |pp=225-9|anno=2008 |mese=dicembre|pmid=19065392|doi=10.1080/01674820802547087 }}</ref>
 
Programmi volti a promuovere l'[[astinenza sessuale]] come metodo di prevenzione non sembrano aver dato risultati apprezzabili nei paesi del mondo ad alto reddito.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Underhill K, Operario D, Montgomery P|titolo=Abstinence-only programs for HIV infection prevention in high-income countries|rivista=Cochrane Database of Systematic Reviews|numero=4|pp=CD005421|anno=2008|pmid=17943855|doi=10.1002/14651858.CD005421.pub2|url=http://onlinelibrary.wiley.com/o/cochrane/clsysrev/articles/CD005421/frame.html|curatore-cognome=Operario|curatore-nome=Don|accesso=6 settembre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20101125105707/http://onlinelibrary.wiley.com/o/cochrane/clsysrev/articles/CD005421/frame.html|urlmorto=sì}}</ref> Invece la strategia nota come ''Abstinence, Being faithful, Condom'' ([[Strategia ABC|ABC]])<ref name="ABC">{{cita web|titolo=The ABC of HIV Prevention|editore=AVERT|lingua=en|url=http://www.avert.org/abc-hiv.htm|accesso=29 gennaio 2013}}</ref> che si basa sull'educazione all'astinenza sessuale, alla fedeltà nei rapporti di coppia e all'uso del preservativo nei casi a rischio, avrebbe dato risultati apprezzabili in paesi dove la diffusione del virus HIV è altissima e dove la trasmissione è dovuta principalmente alla promiscuità sessuale, come in [[Diffusione dell'HIV in Uganda|Uganda]]. In altri paesi africani strategie di prevenzione simili basate sull'informazione e sul cambiamento delle norme sociali, avrebbero portato a una riduzione della diffusione del virus, come in [[Zimbabwe]].<ref name="Helperin">{{cita pubblicazione|cognome=Helperin|nome=Daniel T.|titolo=A Surprising Prevention Success: Why Did the HIV Epidemic Decline in Zimbabwe?|data=8 febbraio 2011|pmid=21346807|doi=10.1371/journal.pmed.1000414|url=http://www.plosmedicine.org/article/info%3Adoi%2F10.1371%2Fjournal.pmed.1000414}}</ref><br />
Tuttavia in letteratura medica sono state avanzate critiche e dubbi sulla reale efficacia della strategia ABC,<ref name="pmid17002505">{{Cita pubblicazione | cognome = Murphy | nome = EM. |coautori= ME. Greene; A. Mihailovic; P. Olupot-Olupot | titolo = Was the ABC approach (abstinence, being faithful, using condoms) responsible for Uganda's decline in HIV? | rivista = PLoS Med | volume = 3 | numero = 9 | pp = e379 | mese=settembre| anno = 2006 | doi = 10.1371/journal.pmed.0030379 | pmid = 17002505 }}</ref> e soprattutto il rammarico che tale discussione si sia polarizzata in una sorta di scontro tra politici e religiosi conservatori contro avversari liberali e progressisti.<ref name="pmid15566989">{{Cita pubblicazione | cognome = Halperin | nome = DT. |coautori= MJ. Steiner; MM. Cassell; EC. Green; N. Hearst; D. Kirby; HD. Gayle; W. Cates | titolo = The time has come for common ground on preventing sexual transmission of HIV. | rivista = Lancet | volume = 364 | numero = 9449 | pp = 1913-5 | doi = 10.1016/S0140-6736(04)17487-4 | pmid = 15566989 }}</ref>
 
Una efficace [[educazione sessuale]] scolastica può diminuire i comportamenti ad alto rischio.<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Tolli|nome=MV|titolo=Effectiveness of peer education interventions for HIV prevention, adolescent pregnancy prevention and sexual health promotion for young people: a systematic review of European studies|rivista=Health education research|data=28 maggio 2012|pmid=22641791|doi=10.1093/her/cys055}}</ref> Una minoranza consistente di giovani continua, tuttavia, a sottovalutare il rischio.<ref name="Patel2008">{{Cita pubblicazione| autore=Patel VL, Yoskowitz NA, Kaufman DR, Shortliffe EH | titolo=Discerning patterns of human immunodeficiency virus risk in healthy young adults | rivista=Am J Med | anno=2008 | pp=758-764 | volume=121|numero=4 | pmid=18724961 |doi=10.1016/j.amjmed.2008.04.022 }}</ref> Non è noto se il trattamento di altre infezioni a trasmissione sessuale sia efficace nel prevenire l'HIV.<ref name="CochraneSTI2012">{{Cita pubblicazione|cognome=Ng|nome=BE|coautori=Butler, LM; Horvath, T; Rutherford, GW|titolo=Population-based biomedical sexually transmitted infection control interventions for reducing HIV infection|rivista=Cochrane database of systematic reviews (Online)|data=16 marzo 2011|numero=3|pp=CD001220|pmid=21412869|doi=10.1002/14651858.CD001220.pub3|curatore-cognome=Butler|curatore-nome=Lisa M}}</ref>
 
==== Madre-bambino ====
Programmi per prevenire la trasmissione del virus HIV da madre a figlio possono ridurre i tassi di trasmissione dal 92 al 99%.<ref name="Mother2010">{{Cita pubblicazione|cognome=Coutsoudis|nome=A|coautori=Kwaan, L; Thomson, M|titolo=Prevention of vertical transmission of HIV-1 in resource-limited settings|rivista=Expert review of anti-infective therapy|data=2010 Oct|volume=8|numero=10|pp=1163-75|pmid=20954881|doi=10.1586/eri.10.94}}</ref><ref name="Kurth2011">{{Cita pubblicazione|cognome=Kurth|nome=AE|coautori=Celum, C; Baeten, JM; Vermund, SH; Wasserheit, JN|titolo=Combination HIV prevention: significance, challenges, and opportunities|rivista=Current HIV/AIDS reports|data=2011 Mar|volume=8|numero=1|pp=62-72|pmid=20941553|doi=10.1007/s11904-010-0063-3}}</ref> Si tratta in primo luogo dell'uso di una combinazione di farmaci antivirali durante la [[gravidanza]] e dopo la nascita del bambino, ma comprende anche l'utilizzo del biberon piuttosto che l'[[allattamento al seno]].<ref name="Mother2010" /><ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Siegfried|nome=N|coautori=van der Merwe, L; Brocklehurst, P; Sint, TT|titolo=Antiretrovirals for reducing the risk of mother-to-child transmission of HIV infection|rivista=Cochrane database of systematic reviews (Online)|data=6 luglio 2011|numero=7|pp=CD003510|pmid=21735394|doi=10.1002/14651858.CD003510.pub3|curatore-cognome=Siegfried|curatore-nome=Nandi}}</ref> Se l'alimentazione sostitutiva è accettabile, fattibile, abbordabile, sostenibile e sicura, le madri dovrebbero evitare l'allattamento al seno per i loro bambini. La somministrazione di estesa profilassi antiretrovirale al neonato diminuisce il rischio di trasmissione.<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Horvath|nome=T|coautori=Madi, BC; Iuppa, IM; Kennedy, GE; Rutherford, G; Read, JS|titolo=Interventions for preventing late postnatal mother-to-child transmission of HIV|rivista=Cochrane database of systematic reviews (Online)|data=21 gennaio 2009|numero=1|pp=CD006734|pmid=19160297|doi=10.1002/14651858.CD006734.pub2|curatore-cognome=Horvath|curatore-nome=Tara}}</ref>
 
==== Controllo sulle donazioni di sangue e di organi ====
A partire dagli [[anni 1990|anni novanta]], il rischio di trasmissione dell'HIV attraverso le [[trasfusione di sangue|trasfusioni di sangue]] e [[trapianto|trapianti d'organi]] è stato notevolmente ridotto, grazie a un migliore ''screening'' dei donatori e alla disponibilità di test sierologici sempre più efficienti.<ref name="Barlet-2011">{{Cita pubblicazione | cognome = Barlet | nome = V. | titolo = [Technological evolutions in blood donation screening and their impact on the residual risk]. | rivista = Transfus Clin Biol | volume = 18 | numero = 2 | pp = 292-301 | mese=aprile| anno = 2011 | doi = 10.1016/j.tracli.2011.02.025 | pmid = 21466969 }}</ref> Tuttavia si è ancora distanti dall'ipotetico "rischio zero". Per migliorare ulteriormente i risultati si sta ponendo sempre più attenzione verso i test di amplificazione degli acidi nucleici virali.<ref name="Barlet-2011" /><ref>{{cita pubblicazione|titolo=Test di amplificazione degli acidi nucleici virali: un nuovo approccio allo screening delle malattie trasmissibili con la terapia trasfusionale|autore=Michelina Miceli, Angela Candido|editore=Centro Nazionale Trasfusione Sangue|città=Roma|url=http://www.bloodtransfusion.it/articoli/000005/it/000133.pdf|accesso=27 novembre 2012|dataarchivio=22 dicembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131222020247/http://www.bloodtransfusion.it/articoli/000005/it/000133.pdf|urlmorto=sì}}</ref> In [[India]], che conta la seconda più alta popolazione HIV positiva mondiale con circa 2,5-3,0 milioni di casi, su un totale di {{formatnum:204677}} [[donazione di sangue|donatori di sangue]] testati, 486 (circa lo 0,237%) sono stati trovati positivi con il [[Western blot]] per HIV-1.<ref name="Makroo-2011">{{Cita pubblicazione | cognome = Makroo | nome = RN. | coautori = M. Chowdhry; A. Bhatia; B. Arora; NL. Rosamma | titolo = Prevalence of HIV among blood donors in a tertiary care centre of north India. | rivista = Indian J Med Res | volume = 134 | numero = 6 | pp = 950-3 | mese=dicembre| anno = 2011 | doi = 10.4103/0971-5916.92640 | pmid = 22310827 }}</ref> L'istituto tedesco "[[Robert Koch]]", ha rilevato una frequenza di infezioni incidenti di HIV in un valore compreso tra 0.8 e 0.9 casi per {{formatnum:100000}} donazioni.<ref name="Offergeld-2012">{{Cita pubblicazione | cognome = Offergeld | nome = R. | coautori = S. Ritter; O. Hamouda | titolo = [HIV, HCV, HBV and syphilis surveillance among blood donors in Germany 2008-2010]. | rivista = Bundesgesundheitsblatt Gesundheitsforschung Gesundheitsschutz | volume = 55 | numero = 8 | pp = 907-13 | mese=agosto| anno = 2012 | doi = 10.1007/s00103-012-1516-1 | pmid = 22842883 }}</ref> Una strategia utilizzata in molti paesi per limitare il contagio trasfusionale è l'avvalersi di donatori abituali, selezionati grazie a questionari riservati, di cui si può conoscere la storia clinica.<ref name="Offergeld-2012" /><ref>{{cita web| url=http://www.avis.it/come-donare/15/| titolo=Sicurezza e Test| autore=AVIS| accesso=10 gennaio 2013| urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130110003309/http://www.avis.it/come-donare/15/| urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.roche.it/fmfiles/re7143001/esa9spectrasf.pdf|titolo=La sicurezza del sangue trasfuso|accesso=10 gennaio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131008143606/http://www.roche.it/fmfiles/re7143001/esa9spectrasf.pdf}}</ref>
 
=== Profilassi post-esposizione ===
{{vedi anche|Profilassi post-esposizione ad HIV}}
 
Un ciclo di farmaci antiretrovirali somministrati entro un tempo tra le 48 e le 72 ore dopo l'esposizione a sangue sieropositivo o secrezioni genitali, viene indicato come [[profilassi]] post-esposizione.<ref name="Prevention2012">{{Cita pubblicazione |titolo=HIV exposure through contact with body fluids |rivista=Prescrire Int |volume=21 |numero=126 |pp=100–1, 103–5|anno=2012 |mese=aprile|pmid=22515138}}</ref> L'uso della [[zidovudina]] in monoterapia riduce il rischio di una successiva infezione da HIV a seguito di una puntura di ago.<ref name="Prevention2012" /> Il trattamento è consigliato anche dopo una [[violenza sessuale]] quando l'autore è noto per essere sieropositivo, ma il suo utilizzo è dubbio quando lo stato di sieropositività è sconosciuto.<ref name="NEJM2011Sex">{{Cita pubblicazione|cognome=Linden|nome=JA|titolo=Clinical practice. Care of the adult patient after sexual assault|rivista=The New England Journal of Medicine|data=1º settembre 2011|volume=365|numero=9|pp=834-41|pmid=21879901|doi=10.1056/NEJMcp1102869}}</ref> L'attuale trattamento di profilassi utilizza in genere [[lopinavir]]/[[ritonavir]] e [[lamivudina]]/[[zidovudina]] o [[emtricitabina]]/[[tenofovir]].<ref name="Prevention2012" /> La durata del trattamento è di quattro settimane<ref name="CochranePEP2007">{{Cita pubblicazione|cognome=Young|nome=TN|coautori=Arens, FJ; Kennedy, GE; Laurie, JW; Rutherford, G|titolo=Antiretroviral post-exposure prophylaxis (PEP) for occupational HIV exposure|rivista=Cochrane database of systematic reviews (Online)|data=24 gennaio 2007|numero=1|pp=CD002835|pmid=17253483|doi=10.1002/14651858.CD002835.pub3|curatore-cognome=Young|curatore-nome=Taryn}}</ref> ed è spesso associato a effetti avversi (con zidovudina in circa il 70% dei casi, tra cui [[nausea]] nel 24%, nel 22% affaticamento, sofferenza emotiva nel 13%, e [[cefalea]] nel 9%).<ref name="AFP2007">{{Cita pubblicazione|cognome=Kripke|nome=C|titolo=Antiretroviral prophylaxis for occupational exposure to HIV|rivista=American family physician|data=1º agosto 2007|volume=76|numero=3|pp=375-6|pmid=17708137}}</ref>
 
== Aspetti sociali ==
=== Stigmatizzazione sociale ===
[[File:Ryan White.jpg|thumb|[[Ryan White]], un ragazzo statunitense affetto da HIV che diventò uno dei simboli della lotta contro la malattia e il pregiudizio]]
 
Fin dalla sua comparsa, l'Aids ha sollevato una serie di problemi, tra cui anche quello sociale. Il contagio è stato associato fin dalle origini con comportamenti etichettati come [[Trasgressione|trasgressivi]], come la promiscuità sessuale, l'[[omosessualità]], il [[Sostanza stupefacente|consumo di droghe]]. Nella società civile la persona che ha contratto l'infezione da HIV, prima di essere accettata come cittadino con un problema di salute, è vista innanzitutto come portatrice di una malattia ‘giudicata’. Passato l'allarme legato al dilagare dell'epidemia, le informazioni sulla malattia circolano molto meno e sono essenzialmente legate all'iniziativa delle singole persone: molti non sanno come rapportarsi con persone sieropositive, quali siano i rischi e i non-rischi, prevalendo un diffuso senso di paura verso "il diverso".<ref name="L" />
 
Tale atteggiamento viene percepito appieno dai contagiati che sono costretti a vivere la loro condizione in una stretta clandestinità: le centinaia di migliaia di persone sieropositive in paesi come l'Italia di fatto non esistono. La difficoltà nel condividere con altri il proprio stato, i problemi che ne derivano, sono tra le cause di maggior sofferenza di chi è portatore del virus: tali problematiche si sono in un certo senso acuite con la cronicizzazione farmacologica della malattia, quando la scomparsa dei sintomi fisici ha messo in evidenza tutte le tematiche della malattia legate al normale vivere nella società.<ref name="L" />
 
=== Impatto economico ===
[[File:Life expectancy in select Southern African countries 1960-2012.svg|thumb|left|Variazioni speranza di vita in alcuni paesi africani più colpiti
{{legenda|red|Botswana}}
{{legenda|darkgreen|Zimbabwe}}
{{legenda|blue|Kenya}}
{{legenda|black|Sudafrica}}
{{legenda|grey|Uganda}}
]]
 
L'AIDS colpisce duramente sia l'economia dei paesi sia dei singoli cittadini.<ref name="M117">{{cita|Mandell, Bennett, Dolin|p. 117|mbd}}.</ref> Il [[prodotto interno lordo]] dei paesi più colpiti risulta ridotto anche a causa della mancanza di capitale umano.<ref name="M117" /><ref name="Bell-et-al-2003">{{Cita pubblicazione|autore=Bell C, Devarajan S, Gersbach H|anno=2003|url=http://econ.worldbank.org/external/default/main?pagePK=64165259&theSitePK=478060&piPK=64165421&menuPK=64166093&entityID=000160016_20031110113834|titolo=The long-run economic costs of AIDS: theory and an application to South Africa|accesso=28 aprile 2008|versione=World Bank Policy Research Working Paper No. 3152|formato=PDF|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130605151302/http://econ.worldbank.org/external/default/main?pagePK=64165259&theSitePK=478060&piPK=64165421&menuPK=64166093&entityID=000160016_20031110113834}}</ref> Senza una corretta alimentazione e senza l'assistenza sanitaria e la medicina, un gran numero di pazienti possono morire a causa delle complicanze legate all'AIDS. I pazienti non solo non sono in grado di lavorare, ma richiedono importanti cure mediche. Si stima che nel 2007 vi siano stati 12 milioni di [[Orfano da AIDS|orfani dell'AIDS]].<ref name="M117" /> Molti di essi vengono accuditi dai nonni anziani.<ref name="Greener">{{Cita libro| autore-capitolo = Greener R| anno = 2002| titolo = State of The Art: AIDS and Economics| capitolo = AIDS and macroeconomic impact| curatore = S, Forsyth (ed.)| pp = 49-55| editore = IAEN| url = http://pdf.usaid.gov/pdf_docs/PNACP969.pdf| accesso = 17 novembre 2012| dataarchivio = 12 ottobre 2012| urlarchivio = https://web.archive.org/web/20121012090520/http://pdf.usaid.gov/pdf_docs/PNACP969.pdf| urlmorto = sì}}</ref>
 
Colpendo per lo più giovani adulti, l'AIDS riduce la popolazione imponibile. Ciò si traduce in una diminuzione delle risorse disponibili per la spesa pubblica come l'istruzione e i servizi sanitari, con conseguente aumento della pressione fiscale da parte dello Stato e il rallentamento della crescita economica.<ref name="Greener" />
 
A livello familiare, l'AIDS comporta una perdita di reddito, ma anche un aumento della spesa per l'assistenza sanitaria. Uno studio effettuato in [[Costa d'Avorio]] ha mostrato che le famiglie con un paziente affetto da HIV/AIDS incorrano in una spesa medica del doppio rispetto alle altre famiglie. Queste spese supplementari influiscono negativamente sugli altri investimenti personali o familiari.<ref name="WBank">{{Cita pubblicazione| autore=Over M| titolo=The macroeconomic impact of AIDS in Sub-Saharan Africa, Population and Human Resources Department| editore=The World Bank| anno=1992| url=http://www.worldbank.org/aidsecon/macro.pdf| formato=PDF| accesso=3 maggio 2008| urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080527201655/http://www.worldbank.org/aidsecon/macro.pdf| urlmorto=sì}}</ref>
 
=== Aspetti religiosi ===
Oggetto di critica da parte della [[Chiesa cattolica]] è la tesi secondo cui l'utilizzo del preservativo sia l'unico metodo di prevenzione efficace contro la diffusione della malattia.<ref name="Espresso">{{cita news|autore=Michel Schooyans|titolo=L'AIDS e il preservativo|pubblicazione=L'Espresso Online|editore=Gruppo Editoriale L'Espresso Spa|data=15 dicembre 2012|url=http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1345989|accesso=29 gennaio 2013}}</ref><ref name="Schooyans">{{cita libro|autore=Michel Schooyans|titolo=Terrorismo dal volto umano|url=http://books.google.it/books?id=wSlnPgAACAAJ&dq=inauthor:%22Michel+Schooyans%22&hl=it&sa=X&ei=20IGUbeqPMqO4gSs54B4&ved=0CDgQ6AEwAg|editore=Cantagalli|città=Siena|anno=2009|pp. 217-226|accesso=29 gennaio 2013|isbn=978-88-8272-473-3}}</ref> All'uso sistematico ed esclusivo del profilattico, che la dottrina cattolica considera un metodo immorale di regolamentazione delle nascite,<ref name="Compendium">Catechismo della Chiesa cattolica - Compendio, Parte terza, Sezione seconda, cap. II, {{cita testo|url=http://www.vatican.va/archive/compendium_ccc/documents/archive_2005_compendium-ccc_it.html#%C2%ABAMERAI%20IL%20PROSSIMO%20TUO%20COME%20TE%20STESSO%C2%BB|titolo=nn. 497-498}}</ref> la Chiesa cattolica propone l'adozione di politiche di educazione sessuale orientate alla riduzione dei comportamenti a rischio e alla fedeltà coniugale.<ref name="Melina">{{cita news|autore=Francesco Ognibene|titolo=Melina: «Sessualità banalizzata Benedetto XVI va oltre»|pubblicazione=Avvenire|data=23 novembre 2010|url=http://www.istitutogp2.it/public/Melina-Avvenire%2023%20novembre%202010.pdf|accesso=29 gennaio 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130730111559/http://www.istitutogp2.it/public/Melina-Avvenire%2023%20novembre%202010.pdf|urlmorto=sì}}</ref> Ad esempio, secondo uno studio di Matthew Hanley, consulente tecnico per il Catholic Relief Services (agenzia umanitaria cattolica che opera negli Stati Uniti), autore del testo ''The Catholic Church and the Global Aids Crisis'', l'approccio per prevenire la diffusione dell'AIDS deve cambiare e solo un radicale cambiamento culturale e di comportamento, una rinnovata enfasi su fedeltà nel [[matrimonio]] e [[astinenza sessuale]] al di fuori di esso, può ridurre la diffusione del virus HIV.<ref name="T">{{Cita web|url=http://www.catholicnewsagency.com/news/thirty-years-after-aids-discovery-appreciation-growing-for-catholic-approach/ |titolo=Thirty years after AIDS discovery, appreciation growing for Catholic approach |data=5 giugno 2011 |accesso=1º novembre 2011}}</ref><ref name="Zenit">{{cita news|autore=Carrie Gress|titolo=AIDS in Africa: Abstinence works|lingua=en|pubblicazione=Zenit|editore=Innovative Media, Inc.|data=27 febbraio 2008|url=http://www.zenit.org/article-21909?l=english|accesso=29 gennaio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111125024336/http://www.zenit.org/article-21909?l=english}}</ref> Fonte di controversie e di dibattito anche politico è stata una [[Controversia sulle dichiarazioni di Benedetto XVI in materia di lotta all'AIDS|dichiarazione di Benedetto XVI]] circa la lotta all'AIDS in Africa riportata dalla stampa nel [[2009]]. Il Papa stesso ha poi precisato la sua posizione nel suo libro ''Luce del mondo''.<ref name="Luce">{{cita libro|autore=Benedetto XVI|titolo=Luce del mondo|editore=Mondadori|città=Milano|anno=2012| url=http://books.google.it/books?id=6FFqRCflTOEC&pg=PT129&dq=Luce+del+mondo+AIDS&hl=it&sa=X&ei=2gAIUabzCojOtAab9YDQAQ&ved=0CDIQ6AEwAA|accesso=29 gennaio 2013|isbn=978-88-520-2581-5}}</ref>
Completamente differente la posizione delle [[Chiese evangeliche in Italia]] che nel 2007 attraverso i finanziamenti riscossi con il locale contributo "[[8 per mille]]" promossero una serie di progetti denominati ''Un pozzo per l'acqua, un profilattico contro l'AIDS, un sorriso alla vita''. I vertici delle chiese dichiararono che i loro progetti cercavano di restituire il sorriso a chi non ce l'aveva più e che l'offerta dei profilattici ai malati di AIDS era l'unica soluzione efficace per evitare che il male mortale si propagasse e doveva essere vista come un gesto a favore della vita.<ref>{{cita web | url = http://www.fedevangelica.it/servizi/nev_.php?id=516 | titolo = Campagna otto per mille valdese. “Un pozzo per l'acqua, un profilattico contro l'AIDS, un sorriso alla vita”. 217 progetti in Italia e nel mondo a favore della vita | autore = redazione | data = 17 aprile 2007 | accesso = 29 gennaio 2013. | editore = Federazione delle chiese evangeliche in Italia | urlmorto = sì | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20131222003506/http://www.fedevangelica.it/servizi/nev_.php?id=516 }}</ref>
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* {{cita libro|titolo=Aids pediatrico|curatore=A. Maccabruni, D. Caselli, E. G. Rondanelli|editore=PICCIN|anno=1996|isbn=978-88-299-1258-2}}
* {{cita libro|titolo=Manuale di malattie infettive|autore=M. Moroni, S. Antinori, V. Vullo|editore=Elsevier srl|anno=2012|isbn=978-88-214-3362-7}}
* {{cita libro|titolo=AIDS: The Burdens of History|url=https://archive.org/details/aidsburdensofhis0000unse|curatore=Elizabeth Fee, Daniel M. Fox|editore=University of California Press|anno=1988|isbn=978-0-520-06396-9|lingua=en}}
* {{cita libro|titolo=AIDS - Biographies of Disease|autore=Sigall K. Bell, Kevin Selby, Courtney L. McMickens, Kevin J. Selby, M.D.|curatore=Sigall K. Bell|editore=ABC-CLIO|anno=2011|isbn=978-0-313-37682-5|lingua=en}}
* {{cita libro|titolo=Aids|url=https://archive.org/details/aids0000sone|autore=Carol Sonenklar|editore=Twenty-First Century Books|anno=2011|isbn=978-0-8225-8581-7|lingua=en}}
* {{cita libro|titolo=AIDS: The Biological Basis: The Biological Basis|url=https://archive.org/details/aidsbiologicalba05edweek|autore=Benjamin Weeks, Edward Alcamo|editore=Jones & Bartlett Learning|anno=2011|isbn=978-0-7637-6324-4|lingua=en}}
* {{cita libro|titolo=Infectious Disease Epidemiology: Theory And Practice|url=https://archive.org/details/infectiousdiseas0002unse_p6c4|curatore=Kenrad E. Nelson, Carolyn Masters Williams|edizione=2|editore=Jones & Bartlett Learning|anno=2007|isbn=978-0-7637-2879-3|lingua=en}}
* {{cita libro|titolo=Infectious Diseases|curatore=Sherwood L. Gorbach, John G. Bartlett, Neil R. Blacklow|edizione=3|editore=Lippincott Williams & Wilkins|anno=2003|isbn=978-0-7817-3371-7|lingua=en}}
* {{cita libro|titolo=The AIDS epidemic: social dimensions of an infectious disease|url=https://archive.org/details/aidsepidemicsoci0000rush|autore=William A. Rushing|editore=Westview Press|anno=1995|isbn=978-0-8133-2044-1|lingua=en}}
* {{cita libro|titolo=Evolution of Infectious Disease|url=https://archive.org/details/evolutionofinfec0000ewal|autore=Paul W. Ewald|editore=Oxford University Press|anno=1994|isbn=978-0-19-506058-4|lingua=en}}
* {{cita libro | autore = Gerald Mandell, John Bennett, Raphael Dolin |titolo=Mandell, Douglas, and Bennett's Principles and Practice of Infectious Diseases | anno=2010 |editore = Churchill Livingstone/Elsevier | città = Philadelphia| edizione= 7|cid=mbd |isbn=978-0-443-06839-3 |lingua=en }}
* {{cita libro|titolo=Denying AIDS: Conspiracy Theories, Pseudoscience, and Human Tragedy|autore=Seth C. Kalichman|editore=Springer|anno=2009|cid=Kalichman|isbn=978-0-387-79475-4|lingua=en}}
 
== Voci correlate ==
{{div col|2}}
* [[Sieropositività]]
* [[Sierofobia]]
* [[Sindrome infiammatoria da immunoricostituzione]]
* [[Nastro rosso]]
* [[Storia dell'epidemia di HIV/AIDS]]
* [[Giornata mondiale contro l'AIDS]]
* [[Programma delle Nazioni Unite per l'AIDS/HIV]]
* [[NAMES Project AIDS Memorial Quilt]]
* [[FightAIDS@Home]]
* [[The Mercury Phoenix Trust]]
* [[Diffusione dell'HIV in Africa]]
* [[Orfano da AIDS]]
* [[Rappresentazione dell'HIV/AIDS nel cinema e nella televisione]]
* [[HLA-B]]
{{div col end}}
 
== Altri progetti ==
{{Interprogetto|q|q_preposizione=sull'|commons|commons_preposizione=sull'|wikt}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|url=https://www.epicentro.iss.it/aids|titolo=Portale di epidemiologia (EpiCentro)}}
* {{cita web | url = http://www.iss.it/ccoa/ | titolo = Centro Operativo AIDS (Istituto Superiore di Sanità) | accesso = 17 novembre 2011 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20111116082944/http://www.iss.it/ccoa/ | urlmorto = sì}}
* {{cita web|url=http://www.salute.gov.it/dettaglio/pdPrimoPianoNew.jsp?id=325&sub=1&lang=it|titolo=Dati Aids in Italia 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131222011150/http://www.salute.gov.it/dettaglio/pdPrimoPianoNew.jsp?id=325&sub=1&lang=it}}
* {{cita testo|url=http://www.iss.it/binary/iss3/cont/Domande_risposte_su_HIV_e_AIDS.pdf|titolo=Domande e risposte relative all'infezione da HIV e all'AIDS|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110116092224/http://www.iss.it/binary/iss3/cont/Domande_risposte_su_HIV_e_AIDS.pdf }}: documento sui contenuti scientifici, promosso e finanziato dal [[Ministero della salute]] con responsabilità scientifica e coordinamento dell'[[Istituto Superiore di Sanità]].
* {{en}} Centers for Diseases Control di Atlanta: {{cita testo|url=http://www.cdc.gov/hiv/resources/guidelines/|titolo=Recommendations & Guidelines|accesso=6 novembre 2017|dataarchivio=18 gennaio 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130118032241/http://www.cdc.gov/hiv/resources/guidelines/|urlmorto=sì}}
 
{{Malattie della povertà}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biologia|medicina}}
{{vetrina|4|febbraio|2013|Wikipedia:Vetrina/Segnalazioni/AIDS|arg=medicina}}
 
[[Categoria:HIV/AIDS| ]]
[[Categoria:Immunodeficienze]]