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La '''seta''' è una [[fibra tessile|fibra]] [[proteina|proteica]] di origine animale con la quale si possono fabbricare [[Tessuto (materiale)|tessuti]] pregiati. Viene generata da alcuni [[Insecta|insetti]] dell'[[Ordine (tassonomia)|ordine]] dei [[Lepidoptera|lepidotteri]], di solito appartenenti alla [[specie]] ''[[Bombyx mori]]''. A volte vengono utilizzate anche determinate specie della [[famiglia (tassonomia)|famiglia]] [[Saturniidae]]. Si ricava dal [[bozzolo]] prodotto da [[bachi da seta]]; il bozzolo può presentarsi in 5 diversi colori.
[[File:56-aspetti di vita quotidiana,abbigliamento in seta,Taccuino.jpg|thumb|Abbigliamento in seta, ''[[Tacuinum sanitatis]] casanatensis'' (XIV secolo)]]
== Storia ==
{{organizzare|La trattazione salta un intero periodo storico (sostanzialmente dal medioevo all'Ottocento)|storia|maggio 2023}}
=== Origini ===
[[File:Ménade danzante, Casa del Naviglio, Pompeya.jpg|thumb|[[Menade]] danzante, in abito di seta. Affresco del [[I secolo]] dalla Casa del Naviglio a [[Pompei antica|Pompei]], oggi al [[Museo archeologico nazionale di Napoli]].]]
Si narra che la nascita della [[bachicoltura]] si debba a un'[[Imperatore della Cina|imperatrice]], ma probabilmente la lavorazione della seta si conosceva in [[Cina]] già diversi millenni prima. Secondo la tradizione, fu Lie Zu (嫘祖), la consorte del mitico Imperatore Giallo (Huangdi, 黄帝), a trasmettere l’arte della lavorazione della seta nel III millennio a.C.<ref>{{Cita libro|autore=Marco Meccarelli|titolo=Le antiche vie della Cina. Un'indagine archeologica e artistica|url=https://www.manfrediedizioni.com/prodotto/le-antiche-vie-della-cina-unindagine-archeologica-artistica/|data=2020|editore=Manfredi edizioni|città=Imola|p=52}}</ref>
Negli ultimi anni è stata documentata la presenza di fibroina della seta preistorica risalente al 7000 - 6500 a.C. presso il sito neolitico di Jiahu (贾湖, prov. Henan). Le tracce di tessuto serico e di bachicoltura sono state individuate anche più a sud, a Qianshanyang (钱山漾), nel Zhejiang (浙江), seppur riferibili alla tarda cultura neolitica di Liangzhu (良渚), del 3200-2200 a.C.<ref>{{Cita libro|autore=Marco Meccarelli|titolo=Le antiche vie della Cina. Un'indagine archeologica e artistica|url=https://www.manfrediedizioni.com/prodotto/le-antiche-vie-della-cina-unindagine-archeologica-artistica/|dataoriginale=2020|anno=2020|editore=Manfredi edizioni|città=Imola|p=53}}</ref> I più consistenti ritrovamenti di sete antiche risalgono almeno al periodo storico degli Stati Combattenti, soprattutto lungo il corso del Fiume Azzurro, nell’attuale Cina sud-orientale, dove fiorì il raffinato Stato di Chu (湖北, prov. Hubei) e Hunan (湖南), che raggiunse l’apice tra il V e il III secolo a.C.<ref>{{Cita libro|autore=Marco Meccarelli|titolo=Le antiche vie della Cina. Un'indagine archeologica e artistica|url=https://www.manfrediedizioni.com/prodotto/le-antiche-vie-della-cina-unindagine-archeologica-artistica/|data=2020|editore=Manfredi edizioni|città=Imola|lingua=italiano|p=54}}</ref>
La
==== Segretezza e monopolio ====
Gli imperatori cinesi
=== XII secolo ===
{{Vedi anche|Storia economica dell'Italia preunitaria}}
[[File:Gelsibachicoltura Nord Italia 1250-1650 - Map Early industrialization 1992 - Touring Club Italiano CART-TEM-073.jpg|thumb|Gelsibachicoltura nel Nord Italia dal 1250 al 1650]]
Dal [[XII secolo]] l'[[Italia]] fu la maggior produttrice europea di seta. Erano particolarmente rinomate le città di [[Palermo]]<ref name="Seta Palermo">{{Cita libro|titolo=Il tessuto in Sicilia|autore= Raffaello Piraino|pagine=142 |editore=L'Epos |data=1998|ISBN=88-8302-094-4|url=http://books.google.it/books/about/Il_tessuto_in_Sicilia.html?id=2gPRPAAACAAJ}}</ref> e [[Catanzaro]]<ref>{{cita libro| nome=Paolo | cognome=Malanima| titolo=La seta. E oltre... | curatore=Ida Maria Fusco| editore=Edizioni Scientifiche Italiane | capitolo=Le sete della Calabria}}</ref>, che subivano maggiormente gli influssi provenienti da [[Asia|Oriente]]: Palermo era stata una [[Storia di Palermo islamica|capitale islamica]], mentre la [[Calabria]] faceva ancora parte dell'[[thema di Calabria|Impero Bizantino]].
Secondo [[André Guillou]]<ref>{{cita libro | nome=André | cognome=Guillou | nome2=Paolo| cognome2=Delogu |titolo=Storia d'Italia | volume=III| capitolo=Il mezzogiorno dai Bizantini a Federico II | anno=1983 | editore=UTET| }}</ref>, i [[gelsi]] per la produzione di seta grezza furono introdotti nell'Italia meridionale dai bizantini già alla fine del IX secolo. Intorno al [[1050]] la Calabria contava 24.000 [[Morus (botanica)|gelsi]] coltivati per le foglie, e il loro numero tendeva ad espandersi<ref>{{Cita libro|nome =Eleni|cognome=Sakellariou|titolo=Southern Italy in the Late Middle Ages: Demographic, Institutional Change in the Kingdom of Naples, c.1440-c.1530.|editore=Brill|anno=2011}}</ref>.
La [[Hofburg|Camera del Tesoro imperiale]] di Vienna conserva un [[Mantello dell'incoronazione di Ruggero II|manto di seta]], appartenuto a re [[Ruggero II di Sicilia]], su cui è ricamata un'iscrizione in [[lingua araba]] attestante che il tessuto era stato prodotto nella fabbrica reale di Palermo nel [[1133]]-[[1134|34]].<ref>{{cita web|url=https://www.palermoviva.it/il-mantello-di-re-ruggero-da-palermo-a-vienna/|titolo=Il mantello di Re Ruggero: da Palermo a Vienna|accesso=6 aprile 2020}}</ref> Questo laboratorio si trovava nel palazzo e, oltre agli operai della seta, vi lavoravano orefici e gioiellieri<ref>Commento di Denis Mack Smith, citato in Pippo Oddo, ''[http://www.aetnanet.org/catania-scuola-notizie-2483790.html L'allevamento del baco da seta nel Val Demone (Parte I)]'', gennaio 2002 su Aetnanet.org</ref>.
Dalla Calabria e dalla Sicilia la coltivazione del baco e la lavorazione della seta si diffuse prima nel resto d'Italia, quindi in Europa<ref>{{cita libro | nome=Léon | cognome=de Teste | titolo=Du commerce des soies et soieries en France, considéré dans ses rapports avec celui des autres États | anno=1830 | editore=chez Mme. Ve. Guichard aîné, imprimeur-libraire, lithographe de la ville| città=Avignone|lingua=francese}}</ref>. Il primato italiano venne conteso nel [[XVII secolo]] dalla zona di [[Lione]] in [[Francia]], nella quale giunsero molti artigiani provenienti da Catanzaro<ref>{{cita libro | Angela | Rubino |titolo=La seta a Catanzaro e Lione. Echi lontani e attività presente | anno | editore=Calabria Letteraria| anno=2006}}</ref><ref>{{cita libro | lingua=en|nome=Cesare| cognome=Rossi| nome2=Flavio| cognome2=Russo|titolo=Ancient Engineers' Inventions: Precursors of the Present| anno=2016| editore=Springer|}}</ref>. Il primo prototipo del famoso [[telaio Jacquard]] fu realizzato, infatti, già nella seconda metà del [[Quattrocento]] da un tessitore catanzarese noto a Lione come Jean Le Calabrais - Giovanni il calabrese<ref>{{Cita web|url=http://fetmode.fr/cvmt/metiersUS.htm|titolo=Métiers à tisser, Conservatoire des Vieux Métier du Textile}}</ref>.
L'allevamento dei bachi fu un importante fonte di reddito di supporto all'economia agricola, e la produzione e commercio di tessuti, assieme a quella della [[lana]], fu un'industria molto redditizia che diede ricchezza e potere alle rispettive corporazioni, come a [[Firenze]] dove tra le altre sette venne riconosciuta l'[[Arte della Seta]].
=== XIII secolo ===
[[File:Industria seta 1650 Italia - Map Early industrialization 1992 - Touring Club Italiano CART-TEM-073.jpg|miniatura|L'industria serica italiana attorno alla metà del [[XVII secolo]]]]
Industrie dei filati serici fiorirono a [[Lucca]] ed in seguito (alla fine del [[XIII secolo]]) a [[Bologna]]: il "mulino alla bolognese" viene così descritto in una cronaca del [[1621]]:
{{citazione|Certe macchine grandi, le quali mosse da un piccolo canaletto d'acqua di Reno fanno ciascuna di loro con molta prestezza filare, torcere e adopiare quattro mila fila di seta, operando in un istante quel che farebbero quattro filatrici.}}
Il mulino migliorava le macchine utilizzate a Lucca mediante una ruota idraulica ed un incannatoio meccanico e permetteva di ottenere filati più uniformi e resistenti rispetto a quelli prodotti a mano o con altri mezzi meccanici. Secondo numerosi storici della [[rivoluzione industriale]], il mulino da seta alla bolognese, forte di innovazioni tecniche e dell'energia meccanica dei [[canali di Bologna]], rappresenta un importante modello di sistema protoindustriale che permise alla città di commercializzare filati in tutta Europa attraverso il [[canale Navile]]<ref>{{Cita web |url=http://www.cis.unibo.it/bslc/tesori/canali/home.html |titolo=unibo.it: "I canali, le acque, la seta" (di Francesca Montevecchi e Agostino Tripaldi) |accesso=29 dicembre 2008 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060512093356/http://www.cis.unibo.it/bslc/tesori/canali/home.html |dataarchivio=12 maggio 2006 |urlmorto=sì }}</ref>.
=== XIX secolo ===
Con [[Cina]] e [[Giappone]] l'[[Italia]] è ai vertici della produzione mondiale di seta greggia.{{sf}}
=== XX secolo ===
==== Il declino italiano ====
Nel 1900 i maggiori esponenti dell'industria serica italiana furono le famiglie Gavazzi e Ferrario (Angelo Ferrario fu presidente nazionale ed internazionale dell'industria serica dal 1913 al 1929), nonché la ditta Schmid. La Schmid aveva sede a [[Milano]] e stabilimenti a [[Cavenago di Brianza]] ([[Provincia di Monza e Brianza|MB]]) e a [[Cassolnovo]] ([[Provincia di Pavia|PV]]). A Cavenago fu prodotta tutta la stoffa usata per ricoprire i palchi e le pareti del [[teatro alla Scala]] di Milano dopo i bombardamenti subiti nella [[seconda guerra mondiale]]. Sempre a Cavenago venne confezionata la stoffa usata per il manto della Regina d'Italia, [[Elena del Montenegro]].
La produzione di bozzoli in Italia comincia a declinare nel periodo tra le due guerre mondiali fino a scomparire dopo l'ultima, a causa di due fattori: la produzione di [[fibre sintetiche]] e il cambiamento dell'organizzazione agricola. Con l'inurbamento e l'industrializzazione la concorrenza estera divenne insostenibile. Continuarono a produrre, grazie alle tecnologie avanzate e all'alta qualità dei prodotti destinati alla moda e all'arredamento, le tessiture e stamperie del centro-nord, che lavoravano seta cinese. Ora che i paesi [[asia]]tici si stanno massicciamente industrializzando e il loro livello tecnologico e qualitativo si adegua alle esigenze occidentali, la loro concorrenza è diventata insostenibile: molti produttori italiani si limitano a commercializzare coi loro marchi prodotti interamente realizzati all'estero.
== Caratteristiche ==
[[File:Meyers b14 s0826a.jpg|thumb|Quattro tra le più importanti falene della seta. Dall'alto verso il basso:<br /> ''[[Bombyx mori]]'', ''Hyalophora cecropia'', ''Antheraea pernyi'', ''[[Samia cynthia]]''.<br /> [[Meyers Konversations-Lexikon]] (1885–1892)]]
Il baco da seta emette un filamento, di lunghezza variabile tra 350 metri a circa 1 chilometro<ref>{{cita web|url=https://www.britannica.com/animal/silkworm-moth|titolo=Enciclopædia Britannica - Silkworm moth|lingua=en|accesso=24 gennaio 2016}}</ref>, con il quale forma il bozzolo che gli serve da protezione durante la metamorfosi.
Il filamento è formato da due bavelle di [[fibroina]] (presente per circa il 72% in peso) avvolte nella sericina (22% circa); il resto sono sali minerali. Al microscopio la fibra ha un aspetto regolare, molto simile a quello di fibre sintetiche.
Nella lavorazione della seta la sericina viene eliminata durante un processo chiamato "sgommatura". Può essere rimossa trattando il filo di seta grezza (''seta cruda'') con acqua calda; questo trattamento migliora la lucentezza, la flessibilità e la "mano" della fibra.
A seconda della quantità di sericina eliminata, possiamo avere:
* la seta sgommata o cotta, quando la sericina è stata rimossa del tutto;
* la seta raddolcita o "souplé", nella quale la sericina è stata tolta solo in parte.
Nel caso della seta cotta si può fare un trattamento di [[carica della seta|carica]] che serve a migliorare la qualità e la resistenza della fibra compromessa con il processo di sgommatura.
Una caratteristica particolare di questa fibra è la lunghezza del filamento: può arrivare facilmente ai 700-800 metri. Questo rende la seta la fibra animale più lunga.
Da 100 [[Chilogrammo|kg]] di bozzoli si ricavano 20/25 kg di seta cruda e 15 kg di [[cascame]].
== Prodotti serici ==
[[File:Silk-from-Crickets-A-New-Twist-on-Spinning-pone.0030408.s003.ogv|thumb|Un [[Gryllacrididae|grillo]] mentre produce della seta.]]
=== Filati ===
Per produrre un filo di seta cruda<ref>[http://www.naturalfantasy.it/it/fibre/seta/classificazioni.php Natural Fantasy S.p.A<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20130426193644/http://www.naturalfantasy.it/it/fibre/seta/classificazioni.php |data=26 aprile 2013 }}</ref> occorrono 4-8 bozzoli. I filati che si ottengono sono:
* [[Organzino]]: è formato da un filo ritorto in un senso accoppiato e ritorto con un altro filo nel senso opposto (4 giri al centimetro), usato per l'ordito.
* ''Crêpe'': è simile all'organzino, ma più fittamente ritorto (da 16 a 32 giri al centimetro), per tessuti ''[[crêpe]]'', cioè increspati.
* Ritorto per trama: è composto da uno o più fili e ritorto in un solo senso (da 8 a 16 giri al centimetro).
* Ritorto singolo: ritorto in un solo senso con un numero di torsioni variabili a seconda della qualità, per tessuti lisci e sottili.
* ''Bourette'': ottenuto dai cascami, la peluria della parte esterna o interna del bozzolo filata dopo cardatura; filato grosso e irregolare senza le caratteristiche di finezza e lucentezza della bava.
* Tussah: si ricava dalla dipanatura dei bozzoli prodotti da bruchi che vivono allo stato selvatico.
* Doppione: bava di seta doppia, prodotta da due bachi che formano il bozzolo insieme, rarissima; è il materiale che originalmente componeva lo [[shantung]].
* Shappe: si produce con i bozzoli danneggiati (dove non è possibile avere la bava continua) e cascami di lavorazione.
* Filaticcio: filo di seta che si ricava dai bozzoli sfarfallati, cioè bucati dall'uscita della farfalla.
=== Tessuti ===
{{div col}}
* Cady
* [[Taffetà]]
* [[Mikado (seta)|Mikado]]
* [[Georgette]]
* [[Chiffon]]
* [[Organza]]
* [[Raso (tessuto)|Raso]]
* [[Lampasso]]
* [[Broccatello]]
* [[Velluto]]
* [[Damasco (tessuto)]]
* [[Broccato]]
* [[Crêpe (tessuto)|Crêpe]]
* [[Shantung]]
* Crêpe de Chine
* Filaticcio o traliccio lucchese
* Ermisino o ermesino
* [[Parachute (tessuto)|Parachute]]
{{div col end}}
== Etichettatura tessile ==
Nell'[[etichettatura tessile]] italiana ha la sigla SE.
== Impieghi ==
La seta viene impiegata soprattutto per produrre [[Tessuto (materiale)|tessuti]] pregiati nei seguenti campi:
* [[arredamento]]: [[tenda (arredamento)|tende]] e tappezzerie;
* [[abbigliamento]]: [[cravatta|cravatte]], camicie, foulard e [[biancheria intima]];
* arredo sacro e [[paramenti liturgici|liturgico]].
Le sue caratteristiche di morbidezza, brillantezza e piacevolezza al tatto fanno sì che la seta resista alla concorrenza delle fibre sintetiche ([[Rayon (fibra)|rayon]]). Viene mischiata con lana e altre fibre sintetiche per migliorarne la qualità.
== Note ==
<references />
== Bibliografia ==
* Giovanni Federico ''Il filo d'oro. L'industria serica mondiale dalla restaurazione alla grande crisi,'' Marsilio, Padova, 1994
* Idem ''An economic history of silk industry 1830-1930'', Cambridge, Cambridge University Press, 1997
* Simona Laudani, ''La Sicilia della seta''. ''Economia, società e politica'', Roma, Donzelli, 1996
* Marco Meccarelli, ''Le antiche Vie della Cina. Un'indagine archeologica e artistica''. Imola, Manfredi edizioni, 2020,
== Voci correlate ==
* [[
* [[Trattura]]
* [[Filanda]]
* [[Glossario di tessitura]]
* [[Rivolta dei Canuts]]
* [[Via della seta]]
* [[
* [[Società anonima cooperativa per la stagionatura e l'assaggio delle sete ed affini]]
* [[Ticosa]]
* [[Antico Opificio Serico De Negri]]
* [[Calze di seta]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto|wikt=seta}}
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|materiali|moda}}
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