Lila De Nobili: differenze tra le versioni
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È diventata nota come [[disegnatore|disegnatrice]] e illustratrice della rivista ''[[Vogue]]'' e in seguito per le sue collaborazioni in veste di [[scenografo|scenografa]] e [[costumista]] con registi, come [[Luchino Visconti]], [[Franco Zeffirelli]] e [[Raymond Rouleau]].<ref>{{Cita web|url=http://www.theguardian.com/news/2002/mar/02/guardianobituaries|titolo=Obituary: Lila de Nobili|sito=the Guardian|data=2 marzo 2002|lingua=en|accesso=9 marzo 2021}}</ref> Considerata “l’ultima grande protagonista della scenografia dipinta”, si ritirò dalla professione alla fine degli anni sessanta per dedicarsi esclusivamente alla [[pittura]].<ref>{{Cita web|url=https://officinalibraria.net/team/lila-de-nobili/|titolo=Lila De Nobili • Officina Libraria|sito=Officina Libraria|accesso=11 marzo 2021|urlmorto=sì}}</ref>
Zeffirelli la definì come "la più grande scenografa e costumista del XX secolo, la maestra di tutti noi. Ogni volta che progetto un'opera penso a lei".<ref>{{Cita web|url=https://www.gramilano.com/2014/12/amici-della-scala-celebrates-lila-de-nobili-with-frigerio-fracci-bruson-and/|titolo=Amici della Scala celebrates Lila de Nobili with Frigerio, Fracci, Bruson and …|autore=Graham Spicer|sito=Gramilano|data=1º dicembre 2014|lingua=en|accesso=11 marzo 2021}}</ref>
==Biografia==
[[File:Lila de Nobili illustration Vogue.jpg|miniatura|Una delle copertine disegnate per ''[[Vogue]]'', con la consueta firma "Nobili" in basso a sinistra]]
La marchesa Lila De Nobili di Vezzano nasce a [[Castagnola-Cassarate-Ruvigliana|Castagnola]], una frazione di [[Lugano]], in [[Svizzera]]. Suo padre era il marchese [[Prospero De Nobili]], esponente della famiglia aristocratica ligure dei [[De Nobili di Vezzano]].
Sua madre Dola Vertès apparteneva a una famiglia ebrea ungherese. Suo zio era il pittore e stilista [[Marcel Vertes]]. Lila studiò con [[Ferruccio Ferrazzi]] all'[[Accademia di belle arti di Roma|Accademia di belle arti]] di [[Roma]]. Nel 1943 si stabilisce a [[Parigi]], dove vive fino alla morte. Inizia a fare l’illustratrice per i grandi stilisti francesi, nonché per le più importanti riviste di moda. Come illustratrice, si distinse soprattutto per la sua intensa collaborazione per ''[[Vogue|Vogue Paris]]''.<ref>{{Cita web|url=https://www.laocoontegalleria.it/lila-de-nobili/|titolo=Lila De Nobili – Galleria del Laocoonte|accesso=9 aprile 2021}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.pinterest.com/pin/58195020175627569/|titolo=Lila de Nobili. Vogue Paris, 1947. in 2021 {{!}} Vogue covers, Vogue covers art, Vogue illustrations|sito=Pinterest|lingua=it|accesso=9 marzo 2021}}</ref>▼
▲Inizia a fare l’illustratrice per i grandi stilisti francesi, nonché per le più importanti riviste di moda. Come illustratrice, si distinse soprattutto per la sua intensa collaborazione per ''[[Vogue|Vogue Paris]]''.<ref>{{Cita web|url=https://www.laocoontegalleria.it/lila-de-nobili/|titolo=Lila De Nobili – Galleria del Laocoonte|accesso=9 aprile 2021}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.pinterest.com/pin/58195020175627569/|titolo=Lila de Nobili. Vogue Paris, 1947. in 2021 {{!}} Vogue covers, Vogue covers art, Vogue illustrations|sito=Pinterest|lingua=it|accesso=9 marzo 2021}}</ref>
Nel
Ha realizzato costumi memorabili nell'opera, in particolare
[[File:De Nobili pisellini con dedica.jpg|miniatura|398x398px|Figurini di Lila De Nobili per i Pisellini di ''Le Roi de Gourmets'' di [[Jean Babilée]] ([[Teatro dell'Opera di Roma|Teatro dell'Opera]] di [[Roma]], 1965) con dedica a [[Salvatore Russo (scenografo)|Salvatore Russo
Si ritira dalla professione alla fine degli anni
▲[[File:De Nobili pisellini con dedica.jpg|miniatura|398x398px|Figurini di Lila De Nobili per i Pisellini di ''Le Roi de Gourmets'' di Jean Babilée (Teatro dell'Opera di Roma, 1965) con dedica a Salvatore Russo.]]
▲Si ritira dalla professione alla fine degli anni [[Anni 1960|Sessanta]], per dedicarsi esclusivamente alla [[pittura]]. La sua pennellata sfumata e atmosferica, rapida e rifinita in mille velature, ha incantato generazioni di artisti fino a Robert Wilson e [[David Hockney]], che la ritrasse. Le migliaia di figure, di volti e di gesti che affollano la sua opera per il palcoscenico, ma anche i taccuini d’appunti su cui disegnò fino alla fine, compongono una ''comédie humaine'' di inesauribile, stupefacente ricchezza.<ref>{{Cita web|url=https://www.vittoriacrespimorbio.com/lila-de-nobili-teatro-danza-cinema-2/|titolo=Lila De Nobili. Teatro Danza Cinema / Vittoria Crespi Morbio|accesso=11 marzo 2021}}</ref>
Visse in isolamento in un attico da ''bohème'' sotto i tetti di Parigi con i suoi gatti fino alla morte, avvenuta nel
== Note ==
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