Luigi Cremona: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Luigi Cremona, primogenito didei quattro figli di Gaudenzio Cremona e Teresa Andreoli, nacque a [[Pavia]] in una famiglia di [[Ebrei italiani|origini ebraiche]], il 7 dicembre 1830 dall'unione in seconde nozze tra il padre Gaudenzio Cremona, appartenente a una famiglia di Novara un tempo agiata ma successivamente caduta in rovina, e Teresa Andreoli, conosciuta nel 1818 allorché, rimasto vedovo, si spostò a Pavia dove accettò un modesto impiego presso la delegazione austriaca.
 
Degli altri tre fratelli, Pietro e Francesca scomparvero in giovane età mentre l'ultimo, [[Tranquillo Cremona]], fu un famoso pittore appartenente al movimento della [[Scapigliatura]] milanese che si affermò per la sua originalità.
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=== Difesa di Venezia ===
Nel marzo del 1848 ebbe inizio la [[Prima guerra di indipendenza italiana|prima guerra di indipendenza]] nazionale; Cremona, spinto da una forte coscienza nazionale e da un grande amore per la patria, probabilmente alimentato anche dalla sua amicizia con [[Benedetto Cairoli]], lasciò "senza rimorso" (scriveva egli stesso) la casa materna per servire la patria, appena diciassettenne. Il 12 aprile del 1848, infatti, si unì agli studenti napoletani volontari che erano giunti a Pavia e il 18 aprile, sotto la guida degli ufficiali Carraro e Mauro, su ordine del [[governo provvisorio di Milano]], andò in aiuto della Repubblica di Venezia. Cremona fu dapprima a Nervesa, agli avamposti sul Piave, poi alla difesa di Treviso. Per il coraggio e la diligenza meritò le promozioni sul campo prima a caporale e poi a sergente. Caduta Treviso, ma avendo salvato l'onore delle armi, il Cremona insieme con i volontari napoletani si arruolò a Bologna nel secondo battaglione "Italia Libera", e, dopo la capitolazione di Milano, prese parte alla strenua difesa di Venezia, quando la Repubblica di Manin decise di resistere a ogni costo. Cremona partecipò alla sortita di Mestre, subì il bombardamento di Marghera, difese il forte di Brondolo a Chioggia, poi nuovamente sul Brenta a difendere Ca' Naccari, partecipò al combattimento di Conche e alla presa dei ridotti nemici. Cremona venne encomiato dal capitano Mauro «pel suo coraggio, per la sua intelligenza, per la disciplina ed onestà, come modello di virtù militari e civili». Rimase a Brondolo fino alla caduta di Venezia, presa alla fine per fame ed epidemia.
 
Dopo diciotto mesi di combattimento Luigi dovette tornare a casa con la triste consapevolezza che gli sforzi di tanti generosi non erano valsi a nulla e che l'Italia era nuovamente sotto il dominio straniero.
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=== Massoneria ===
Fu un fervente [[Massoneria in Italia|massone]], e ne governò i vertici bolognesi ove nel 1866 assieme a [[Giosuè Carducci]] fu tra i fondatori della [[Loggia massonica|loggia]] "Felsinea" di Bologna, della quale fu il primo [[Maestro venerabile]], con [[Giosuè Carducci]] come segretarioVenerabile<ref>V. Gnocchini, ''L'Italia dei Liberi Muratori'', Mimesis-Erasmo, Milano-Roma, 2005, pp. 86-87.</ref>. Fu vice-presidente del Rito Simbolico e condirettore del Bollettino Massonico pubblicato in Bologna con il Franchi.<ref>Luigi Polo Friz, ''La massoneria italiana nel decennio post unitario''. Lodovico Frapolli, Franco Angeli, 2ª ed. 2007 p.117 ISBN 9788846409171.</ref>. Mantenne un fitto carteggio di corrispondenza massonica con Giosuè Carducci e Francesco Magni<ref>{{Cita libro |autore=Aldo Brigaglia; |autore2=Simonetta Di Sieno, |titolo=La corrispondenza massonica di Luigi Cremona con Giosuè Carducci e Francesco Magni casa editrice|url=https://www.mimesisedizioni.it/libro/9788857541358 |editore=Mimesis |anno=2017 |ISBN =978-88-5754-135-8.}}</ref>
 
Fu un fervente [[Massoneria in Italia|massone]], e ne governò i vertici bolognesi ove nel 1866 fu tra i fondatori della [[Loggia massonica|loggia]] "Felsinea" di Bologna, della quale fu il primo [[Maestro venerabile]], con [[Giosuè Carducci]] come segretario<ref>V. Gnocchini, ''L'Italia dei Liberi Muratori'', Mimesis-Erasmo, Milano-Roma, 2005, pp. 86-87.</ref>. Fu vice-presidente del Rito Simbolico e condirettore del Bollettino Massonico pubblicato in Bologna con il Franchi.<ref>Luigi Polo Friz, La massoneria italiana nel decennio post unitario. Lodovico Frapolli, Franco Angeli, 2ª ed. 2007 p.117 ISBN 9788846409171.</ref>. Mantenne un fitto carteggio di corrispondenza massonica con Giosuè Carducci e Francesco Magni<ref>Aldo Brigaglia; Simonetta Di Sieno, La corrispondenza massonica di Luigi Cremona con Giosuè Carducci e Francesco Magni casa editrice Mimesis 2017 ISBN 978-88-5754-135-8.</ref>
 
Morì a Roma il 10 giugno 1903 a causa di una malattia cardiaca che da tempo lo affliggeva, l'[[angina pectoris]], confortato dalle cure e dall'affetto di Anna Maner-Müller, sposata nel 1887 in seconde nozze, e dai figli.
 
== Opere ==
Nel 1855 Luigi Cremona pubblicò, sugli [[Annali di scienze matematiche e fisiche]] del [[Barnaba Tortolini|Tortolini]], il suo primo scritto dal titolo ''[[Sulle tangenti sfero-coniugate]]'' in cui aveva trattato una questione di [[geometria differenziale]] suggerita da una nota di [[Antonio Maria Bordoni|Bordoni]] che estendeva la teoria classica di [[Pierre Dupin|Dupin]] sulle [[tangenti coniugate]].
 
Del 1858 sono due lavori dal titolo ''[[Sulle linee a doppia curvatura]]'' e ''[[Teoremi sulle linee a doppia curvatura]]'' (linee che in seguito egli chiamerà [[cubiche gobbe]] e alle quali avrebbe successivamente dedicato numerosi trattati, l'ultimo dei quali nel 1879) in cui riuscì a ricavare teoremi che [[Michel Chasles|Chasles]] aveva solo enunciato nel suo ''Aperçu historique'', completandoli con la dimostrazione e illustrando alcune nuove e significative proprietà.
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A questi scritti Cremona fece seguire delle ricerche originali sulle [[Sezione conica|coniche]] inscritte in una [[superficie sviluppabile]] del 4º ordine e di 3ª classe generalizzando, per lo spazio, i teoremi di [[Teorema di Huygens-Steiner|Steiner]] e [[Nicola Trudi|Trudi]] per le [[Sezione conica|coniche]] inscritte in un [[quadrilatero]].
 
Nello stesso anno pubblicò alcuni lavori sulle [[quadriche omofocali]], sulle [[Sezione conica|coniche]] e [[quadriche coniugate]] in cui il metodo di dimostrazione si fondava ancora sulla [[geometria analitica]], che egli applicava abilmente utilizzando tutti i risultati e le tecniche più recenti e facendo largo uso delle [[coordinate tangenziali]].
 
Si occupò inoltre della risoluzione di alcune questioni ed esercizi che pubblicò nei [[Nouvelles Annales de mathématiques]] dal 1857 al 1860.
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A ricordo della figura di Luigi Cremona sono intitolati:
* un cratere sulla Luna ([[cratere Cremona]])
*[[Liceo Scientifico Luigi Cremona di Milano|Liceo Scientifico Luigi Cremona]]<ref>{{Cita web|url=http://www.iiscremona.gov.it/|titolo=webServerInfo|accesso=2021-05-19|dataarchivio=28 giugno 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200628000412/http://www.iiscremona.gov.it/|urlmorto=sì}}</ref>
* un istituto professionale di Pavia<ref>[http://www.ipsia.telnetwork.it/index.html Ipsia L. Cremona].</ref>
* l'Istituto di geometria dell'Università di Bologna (istituito nel 1950/51, oggi confluito nel Dipartimento di Matematica<ref>[http://www.matematica.unibo.it/Matematica/default.htm Matematica - Università di Bologna<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110512051129/http://www.matematica.unibo.it/Matematica/default.htm |data=12 maggio 2011 }}</ref>)
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* ''[https://www.archive.org/details/graphicalstatics00cremuoft Graphical statics, two treatises on the graphical calculus, and reciprocal figures in graphical statics]'' (Oxford, Clarendon Press, 1890).
* ''[[s:Introduzione ad una teoria geometrica delle curve piane (Cremona)|Introduzione ad una teoria geometrica delle curve piane]]'' (Bologna: Tipi Gamberini e Parmeggiani, 1862).
* ''[https://www.google.it/books/edition/Elementi_di_geometria_projettiva/lOVLAAAAYAAJ?hl=it&gbpv=0 Elementi di geometria projettiva]'' (Torino, Paravia, 1873).
* ''[http://www.hti.umich.edu/cgi/t/text/text-idx?c=umhistmath;idno=ACV3398 Elements of projective geometry]'' (Oxford, Clarendon press, 1885).
* ''Raccolta'' dei suoi interventi in Senato sulla riforma universitaria: L. Cremona, Discorsi..., Roma, Forzani e C., 1887.
 
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[[Categoria:Grandi ufficiali dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro]]
[[Categoria:Cavalieri dell'Ordine civile di Savoia]]
[[Categoria:Membri dell'Accademia delle scienze di Gottinga]]