Lecce nei Marsi: differenze tra le versioni
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|Panorama = Lecce nei Marsi torre.jpg
|Didascalia = Torre campanaria di San Martino in Agne
|Bandiera = Lecce_nei_Marsi-Gonfalone.png
|Voce bandiera =
|Stemma = Lecce nei Marsi-Stemma.png
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|Divisione amm grado 2 = L'Aquila
|Amministratore locale = Augusto Barile
|Partito = [[
|Data elezione = 13-6-2022
|Data istituzione =
|Altitudine =
|Sottodivisioni = Vallemora, Lecce Vecchio
|Divisioni confinanti = [[Collelongo]], [[Gioia dei Marsi]], [[Ortucchio]], [[Pescasseroli]], [[Villavallelonga]]
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}}
'''Lecce nei Marsi''' è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{
== Geografia fisica ==
Il paese, adagiato sulle pendici del monte Turchio, è situato sul versante sud orientale della piana del [[Fucino]], nel cuore della [[Marsica]]. L'area urbana è posta a 740 {{mslm}} mentre, in posizione dominante a 1270 {{mslm}}, si trovano i ruderi del [[Città fantasma in Italia#Abruzzo|centro abbandonato]] di Lecce Vecchio; in altura sono collocate le rovine di alcuni casali come Sierri, Buccella, Macchia e Ca' Marino. Il comune, insieme a [[Gioia dei Marsi]], rappresenta un'area d'accesso della Marsica fucense al
== Origini del nome ==
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Sull'origine del nome di Lecce non ci sono certezze. Il [[Toponimo|poleonimo]] potrebbe essere derivato dall'aggettivo "iliceus", relativo al [[fitonimo]] [[Quercus ilex]]<ref>{{cita web|url=http://www.asciatopo.altervista.org/abruzzo.html|titolo=Poleonimi d'Abruzzo|autore=Antonio Sciarretta|editore=Antonio Sciarretta's Toponymy|accesso=16 agosto 2021}}</ref>, ovvero gli alberi di leccio che avrebbero caratterizzato l'area sottostante l'abitato primordiale.
L'ipotesi secondo la quale il paese medievale sarebbe stato fondato intorno al X secolo dalla popolazione dei [[Lici]], appartenenti alla storica regione dell'[[Anatolia|Asia Minore]] della [[Licia]], è ascrivibile alle [[Leggenda|leggende]] popolari, basandosi su delle supposizioni non supportate da alcuna evidenza di carattere [[Archeologia|archeologico]] e [[Storia|storico]], come l'origine del culto per il [[santo patrono|patrono]] [[Biagio di Sebaste|san Biagio]] e
== Storia ==
[[File:Sierri e Buccella.jpg|thumb|left|Veduta di Ca' Marino, Sierri e Buccella]]
I nuclei primordiali furono ''Vicus Anninus'' e ''Litium'', situati nel territorio dei [[Marsi]], popolo [[Italici|italico]] che abitò il settore sud orientale circostante il lago [[Fucino]]. Lecce, dopo la distruzione dell'antico castello marso ad opera dei [[Civiltà romana|Romani]] durante la [[guerra sociale]], sarebbe risorta in epoca [[Longobardi|longobarda]], periodo in cui si concluse l'aggregazione di vari casali che costituirono il nucleo principale.
Le citazioni delle località e delle chiese leccesi si trovano nella [[Bolla pontificia|bolla]] del 1188 di [[papa Clemente III]]<ref>{{cita web|url=http://www.pereto.info/bolla_clemente_iii.htm|titolo=Bolla di papa Clemente III|sito=pereto.info|accesso=14 ottobre 2017|dataarchivio=4 marzo 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304095128/http://www.pereto.info/bolla_clemente_iii.htm|urlmorto=sì}}</ref>. Nel documento ecclesiastico figurano le chiese dedicate a santa Maria e san Pietro, appartenenti all'antico castello Licio, e i tre incastellamenti di Macrano, Agne ed Angre<ref>{{cita web|url=http://www.lecceneimarsi.terremarsicane.it/index.php?module=CMpro&func=viewpage&pageid=24|titolo=Profilo storico|autore=Angelo Melchiorre|
Secondo l'ipotesi più accreditata, intorno al 1420, nacque nel borgo originario di Lecce [[Andrea De Litio]], artista riconosciuto tra i massimi esponenti italiani del [[tardo gotico]] e della [[Arte del Rinascimento|pittura rinascimentale]]<ref>Roberto Mastrostefano, ''Andrea De Litio, i luoghi e le opere. Itinerario storico-artistico''. Pescara, Grow Adv, 2000, pp. 2-29.</ref>.
Nel XV secolo Lecce, chiamata durante il [[Medioevo]] anche Licine o Liciae, figurava tra i castelli del "comitatus Celani", ovvero la [[contea di Celano]]. Il paese, infatti, fu soggetto come quasi tutti gli altri centri del territorio fucense a [[Odoardo Colonna]] e a sua moglie [[Jacovella da Celano|Jacovella]]; nel XVI secolo passò invece sotto il controllo dei [[Piccolomini]]. Il paese vecchio, durante il Seicento, fu segnato da pestilenze e [[brigantaggio]]<ref name="comune"/>; la chiesa di San Pietro, abbandonata e quasi distrutta all'epoca della [[peste del 1656]], negli anni immediatamente successivi fu ricostruita e dedicata a sant'Elia, stando a quanto riportato da [[Pietro Antonio Corsignani]] nell'opera ''Reggia Marsicana'' del 1738<ref>{{cita|Perrotta, 2015|p. 42.}}</ref>. La chiesa di San Martino, posta nell'antico sito di Agne, surrogata all'antica chiesa parrocchiale di Santa Maria, ottenne da [[papa Urbano VIII]] il privilegio di [[Indulgenza|indulgenze]] speciali per i fedeli visitatori dei suoi sette altari.
In [[Storia contemporanea|età contemporanea]] il territorio fu, come gran parte della [[Marsica]], al centro delle vicende legate al brigantaggio pre-unitario<ref>{{cita web|url=https://www.terremarsicane.it/il-brigante-antonio-gasbarrone-2/|titolo=Il brigante Antonio Gasbarrone|autore=Fulvio D'Amore|
Lecce Vecchio, i casali sparsi come Ca' Marino, Sierra, Buccella e Macchia, già in decadenza, le frazioni di Taroti e Vallemora e la "frazione centrale" di Castelluccio, sede del [[Comune (ordinamento italiano)|municipio]]<ref>{{cita|Perrotta, 2015|p. 143.}}</ref>, furono quasi del tutto distrutte dal [[terremoto della Marsica del 1915]], che causò in questo territorio oltre 530 vittime<ref>{{cita|Perrotta, 2015|pp. 20-30.}}</ref>. Il paese nuovo di Lecce nei Marsi fu ricostruito nel corso del XX secolo<ref name="comune"/><ref>{{cita|Perrotta, 2015|pp. 217-220.}}</ref>; con l'istituzione nel 1923 del
===Simboli===
Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con decreto del presidente della Repubblica del 9 febbraio 1994, è raffigurato san Biagio vescovo, che indossa la mitra e impugna con la sinistra il pastorale, in piedi sulla pianura di verde e posto fra le lettere S e B puntate. Il gonfalone è un drappo di rosso.
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
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; Chiesa scomparsa di San Martino in Agne: Antica chiesa di Lecce nei Marsi fondata nel X secolo nel borgo di Castelluccio. È stata una chiesa surrogata alla chiesa madre di Santa Maria, per poi divenire essa stessa la chiesa principale, allorquando la chiesa madre cadde in disuso nel XVIII secolo. La chiesa di San Martino è crollata con il sisma del 1915. Di essa rimangono alcune parti e la torre campanaria, rimasta in funzione anche dopo il terremoto<ref>{{cita web|url=https://www.webmarsica.it/lecce-nei-marsi-ex-chiesa-san-martino-in-agne/|titolo=Lecce nei Marsi, ex chiesa San Martino in Agne|editore=Web Marsica|accesso=16 agosto 2021}}</ref>.
; Chiesa di San Biagio: Edificio di culto moderno situato in località Vallemora. La chiesa è stata aperta al culto nei primi anni del XXI secolo.
; Chiesetta di Santa Lucia: Piccolo edificio di culto situato
; [[Santuario della Madonna del Pozzo (Ortucchio)|Santuario della Madonna del Pozzo]]: Luogo di culto situato tra [[Ortucchio]] e Lecce. L'edificio originario è risalente al XII secolo<ref>{{cita web|url=http://vallidellorso.it/lecce-chiese-monumenti/|titolo=Chiese, monumenti|editore=Consorzio forestale Le Valli dell'Orso|accesso=14 luglio 2018|dataarchivio=14 luglio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180714164356/http://vallidellorso.it/lecce-chiese-monumenti/|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.lecceneimarsi.terremarsicane.it/index.php?module=CMpro&func=listpages&subid=2|titolo=Chiese e monumenti di Lecce nei Marsi|editore=Terre Marsicane|accesso=14 luglio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180714164434/http://www.lecceneimarsi.terremarsicane.it/index.php?module=CMpro&func=listpages&subid=2|dataarchivio=14 luglio 2018|urlmorto=sì}}</ref>.
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[[File:Lapide del soldato Ivan a Lecce nei Marsi.jpg|thumb|Monumento al soldato Ivan]]
; Monumento ai caduti della [[prima guerra mondiale|prima]] e della [[seconda guerra mondiale]]: Collocato nella centrale piazza del Monumento<ref>{{cita web|url=http://lecceneimarsi.italiavirtualtour.it/|titolo=Lecce nei Marsi|sito=italiavirtualtour.it|accesso=16 agosto 2021|dataarchivio=20 ottobre 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20211020223254/http://lecceneimarsi.italiavirtualtour.it/|urlmorto=sì}}</ref>.
; Monumento al soldato [[Unione Sovietica|sovietico]] Ivan: Grande lapide, opera voluta dal sindaco [[Mario Spallone]], posta
* Fontana monumentale, collocata nella piazza centrale del paese.
* Fontana di via del Pretaro, situata nei pressi del cimitero.
* Fontanile e fonte di Lycia, collocate rispettivamente lungo il sentiero per Forca Trivella-[[valle di Amplero]] e lungo la strada che conduce nella località La Guardia.
=== Sierri e Buccella ===
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[[File:Ruderi a Lecce Vecchio.jpg|thumb|Ruderi di Lecce Vecchio]]
I resti del castello, forse appartenuto ai marchesi Trasmondi, e della torre medievale di Litium sono situati nei pressi della località La Guardia, a 1278 {{mslm}} e in posizione dominante rispetto al territorio circostante<ref>{{cita web|url=http://www.lecceneimarsi.terremarsicane.it/index.php?module=CMpro&func=listpages&subid=5|titolo=Da non perdere|editore=Terre Marsicane|accesso=14 ottobre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171015044652/http://www.lecceneimarsi.terremarsicane.it/index.php?module=CMpro&func=listpages&subid=5|dataarchivio=15 ottobre 2017|urlmorto=sì}}</ref>. Altre testimonianze e rinvenimenti archeologici attestano in quest'area la presenza di un ''[[
I ruderi del borgo fortificato di Litium sono situati su due colli e circondati da una cerchia muraria dotata di tre porte, di cui restano visibili alcune tracce. Il colle a nord ovest è denominato Collemino;<ref name="Sauco">{{cita web|url=https://www.terremarsicane.it/il-castello-di-lecce-nei-marsi/|titolo=Il castello di Lecce nei Marsi|autore=Berardo Ettorre|editore=Terre Marsicane|data=25 aprile 2020|accesso=16 agosto 2022}}</ref> accanto alla chiesa di Sant'Elia, c'era "Porta Caiòla". Posta a strapiombo sulla valle, costituiva la porta principale poiché metteva il borgo in comunicazione con il piano, tanto da essere chiamata "Pila", ovvero "porta", dando anche il nome all'area nella quale si trovano i ruderi della supposta casa natale del pittore [[Andrea De Litio]]<ref>{{cita web|url=http://www.terremarsicane.it/lecce-nei-marsi-ed-atri-unamicizia-fraterna-2/|titolo=Lecce nei Marsi ed Atri: un'amicizia fraterna|editore=Terre Marsicane|data=4 gennaio 2014|accesso=14 luglio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180714164603/http://www.terremarsicane.it/lecce-nei-marsi-ed-atri-unamicizia-fraterna-2/|dataarchivio=14 luglio 2018|urlmorto=sì}}</ref>. Il colle dominante a sud est, più vicino al monte Turchio, è denominato colle dell'Ospedale. Qui sono presenti i ruderi della chiesa parrocchiale e della "Porta del Campanile". La terza porta si trovava nel mezzo, situata fra i due colli. Il suo nome era "Porta di Metta" o "Porta della Corte", ovvero "Porta della Città"<ref name="comune"/><ref>Catasto di Lecce del 1736, pp. 140, 149. Catasto di Lecce del 1754, pp. 27, 59, 181, 208, 636.</ref>.
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[[File:Area archeologica di Rio Tavana.jpg|thumb|Studiosi dell'[[Università di Pisa]] e del gruppo universitario internazionale nel sito [[neolitico]] di Rio Tana]]
; Rio Tana: Nei pressi del torrente Tavana sono tornate alla luce tracce del villaggio [[Neolitico in Italia|neolitico antico]] di Rio Tana, risalente intorno al 6.800 a.C. ([[
; Vicus Anninus: Il centro fortificato del monte Cirmo, collocato a circa 1095 {{mslm}} e risalente al [[IV secolo a.C.]], costituì con ogni probabilità l'[[acropoli]] del [[Vicus]] Anninus, in cui nel corso del [[I secolo]] visse, dopo la carriera militare, [[Aulo Virgio Marso]]. Varie operazioni di studio e scavo hanno riportato alla luce diversi reperti archeologici<ref>{{cita web|url=http://www.regione.abruzzo.it/xCultura/index.asp?modello=sitoarcaq&servizio=xList&stileDiv=monoLeft&template=intIndex&b=menuSiti2104&tom=104|titolo=Sito archeologico di Lecce nei Marsi|editore=Regione Abruzzo|accesso=14 ottobre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171015094848/http://www.regione.abruzzo.it/xCultura/index.asp?modello=sitoarcaq&servizio=xList&stileDiv=monoLeft&template=intIndex&b=menuSiti2104&tom=104|dataarchivio=15 ottobre 2017|urlmorto=sì}}</ref>. Sarebbe collocabile nel contemporaneo quartiere di Castelluccio l'omonimo insediamento di [[Medioevo|epoca medievale]] noto anche come "Annio", che poteva estendersi tra il torrente Rio Tavana e la confluenza del Rio Emma. Nei pressi dell'antica chiesa di San Martino in Agne, di cui resta in piedi la torre campanaria, situato a circa 750 {{mslm}} c'era un [[santuario]] dedicato a [[Valetudo (divinità)|Valetudo]]<ref>{{cita web|url=https://www.terremarsicane.it/un-tesoro-archeologico/|titolo=Un tesoro archeologico|autore=Giuseppe Grossi|editore=Terre Marsicane|accesso=17 agosto 2021|dataarchivio=17 agosto 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210817030937/https://www.terremarsicane.it/un-tesoro-archeologico/|urlmorto=sì}}</ref>.
=== Aree naturali ===
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[[File:Miniera dismessa di Collerosso a Lecce nei Marsi.jpg|miniatura|La miniera dismessa di [[bauxite]] in località Collerosso]]
; [[Cicerana]]: Altopiano carsico situato a circa 1560 {{mslm}}, oltre la località e il rifugio La Guardia. È circondato dalle vette del monte Turchio (1894 {{mslm}}), del monte di Valle Caprara (1998 {{mslm}}), di Rocca Genovese (1944 {{mslm}}), del monte Marcolano (1940 {{mslm}}) e del monte Prato Maiuri (1899 {{mslm}}). La faggeta vetusta di Selva Moricento è stata riconosciuta nel 2017 [[patrimonio mondiale dell'umanità]] unitamente ad altri nuclei di faggete vetuste del
; [[Geosito]] miniera di [[bauxite]]: Uno degli anelli di congiunzione della rete sentieristica della [[
;Valli dell'Orso: Rete sentieristica dedicata all'[[Ursus arctos marsicanus|orso bruno marsicano]]. I percorsi naturalistici raggiungono il centro del parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise attraverso la località di Macchia, le faggete di La Guardia e della Cicerana, il rifugio del Diavolo e le limitrofe aree montuose della [[Vallelonga (geografia)|Vallelonga]]<ref>{{cita web|url=http://vallidellorso.it/|titolo=Le Valli dell'Orso|editore=Consorzio forestale Le Valli dell'Orso|accesso=14 luglio 2018|dataarchivio=14 luglio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180714164742/http://vallidellorso.it/|urlmorto=sì}}</ref>.
; [[Grotta]] dei Mandrilli: Oltre i ruderi di Lecce Vecchio ed il rifugio di località La Guardia, superato il fontanile del torrente Tavana, una forra conduce all'ingresso principale della grotta, praticabile solo in periodo di secca. L'area è ricca di piccole sorgenti e presenta un laghetto, il piccolo inghiottitoio Giardinetti, con risorgente e, non distante, la cavità della grotta dell'Orso<ref>{{cita web|url=https://naturabruzzo.blogspot.it/2013/08/grotta-dei-mandrilli-grotta-dellorso-e.html|titolo=Grotta dei Mandrilli e grotta dell'Orso|editore=ASD Natura d'Abruzzo|data=26 agosto 2013|accesso=14 ottobre 2017}}</ref>.
; Grotta di Pozzo: La cavità è situata a mezza costa lungo il bordo meridionale dell'alveo [[Fucino|fucense]]. Inclusa nel complesso di grotte che caratterizza i territori di Lecce, [[Ortucchio]] e [[Trasacco]], la grotta è stata scoperta dagli archeologi dell'[[Università degli Studi di Roma "La Sapienza"]] nel 1992. Da varie campagne di scavo sono emerse testimonianze scheletriche e dell'[[industria litica]] che la inquadrano nell'arco temporale del [[Paleolitico]]<ref>{{cita web|url=https://www.academia.edu/544930/Ricerche_a_Grotta_di_Pozzo_AQ_1992-2009|titolo=Ricerche a Grotta di Pozzo (1992-2009)|autore=Emanuele Cancellieri|editore=Academia.edu|accesso=27 giugno 2018}}</ref>.
; Grotta Achille Gentilotti: Già nota come Grotta degli Scheletri, la cavità è situata in località valle delle Vacche. Il pozzo d'ingresso è profondo circa 25 metri, la sala principale, di forma ellittica, è larga circa 30. L'avvallamento interno è scavato nella bauxite. Nei periodi piovosi si forma un piccolo lago profondo circa 5 metri<ref name="grotte">{{cita web|url=https://www.torinovoli.it/2017/10/17/la-grotta-achille-gentilotti-comune-di-lecce-nei-marsi/|titolo=Grotta Achille Gentilotti|sito=torinovoli.it|accesso=31 maggio 2020}}</ref>.
* [[Ghiacciaia|
* [[Inghiottitoio|Abisso]] del Tratturello<ref name="grotte"/>.
* Sorgente di Saùco<ref name="Sauco"/>.
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== Cultura ==
=== Biblioteche ===
Nella sede municipale è ospitata dal 20 giugno 2015 la biblioteca comunale "Enrico Zampetti"<ref>{{cita web|url=http://www.comunelecceneimarsi.it/media/zampetti/zampetti.htm|titolo=Cerimonia inaugurazione biblioteca Enrico Zampetti|editore=Comune di Lecce nei Marsi|data=20 giugno 2015|accesso=18 dicembre 2023}}</ref>.
=== Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO ===
Nel 2017 i cinque nuclei di faggete vetuste, ricadenti in una superficie di oltre 1000 ettari inclusa tra i comuni di Lecce nei Marsi ([[Cicerana|Selva Moricento]]), [[Opi (Italia)|Opi]] (Cacciagrande e Valle Jancino in [[Val Fondillo]]), [[Pescasseroli]] ([[Montagna Grande (Appennino abruzzese)|Coppo del Principe e Coppo del Morto]]) e [[Villavallelonga]] ([[Val Cervara]]), in parte databili intorno ai 560 anni, sono stati dichiarati [[patrimonio mondiale dell'umanità]] nel contesto delle [[foreste primordiali dei faggi dei Carpazi e di altre regioni d'Europa]]. Si tratta del primo riconoscimento [[UNESCO]] per l'intera regione [[Abruzzo|abruzzese]]<ref name="Bura"/><ref>{{cita web|url=http://www.repubblica.it/ambiente/2017/07/08/news/un_premio_a_quegli_alberi_di_600_anni_le_faggete_vetuste_italiane_sono_patrimonio_dell_umanita_-170317371/|titolo=Un premio a quegli alberi di 600 anni: le faggete vetuste italiane sono Patrimonio dell'Umanità|autore=Giacomo Talignani|editore=La Repubblica|data=8 luglio 2017|accesso=9 luglio 2017}}</ref>.
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== Infrastrutture e trasporti ==
=== Strade ===
La [[Strade provinciali della provincia dell'Aquila|strada provinciale 21 Magoranese]] attraversa i territori di [[Casali d'Aschi]], [[Gioia dei Marsi]], Lecce nei Marsi e [[Ortucchio]] fino al ricongiungimento con la [[strada statale 83 Marsicana]] che collega la Marsica orientale al
== Amministrazione ==
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== Sport ==
=== Calcio ===
La principale squadra di [[calcio (sport)|calcio]] di Lecce nei Marsi è l'''A.S.D. Lycia Lecce'' che milita nei tornei dilettantistici abruzzesi<ref>{{cita web|url=https://www.terremarsicane.it/lecce-nei-marsi-riparte-dopo-8-lunghissimi-anni-lasd-lycia/|titolo=Lecce nei Marsi: riparte, dopo 8 lunghissimi anni, l'ASD Lycia|editore=Terre Marsicane|data=22 agosto 2022|accesso=29 agosto 2022}}</ref>. I colori sociali del club sono il [[bianco]] e l'[[azzurro]]; gioca le gare casalinghe nello stadio comunale, rinnovato nel 2025, intitolato a Ludovico Cafarelli<ref>{{cita web|url=https://www.terremarsicane.it/inaugurato-il-nuovo-impianto-sportivo-ludovico-cafarelli-a-lecce-nei-marsi/|titolo=Inaugurato il nuovo impianto sportivo Ludovico Cafarelli a Lecce nei Marsi|autore=Maria Tortora|editore=Terre Marsicane|data=22 settembre 2025|accesso=22 settembre 2025}}</ref>.
== Note ==
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== Bibliografia ==
* {{cita libro|titolo=Da Licia a Lecce nei Marsi. Per non dimenticare|autore=Lina Maddalena|editore=s.p.|città=Lecce nei Marsi|anno=2008|SBN=TER0030383}}
* {{cita libro|titolo=Storia di Lecce nei Marsi: dagli inizi del XIV alla fine del XIX secolo. Il castello e le sue chiese, il periodo feudale, l'universita di Litium, i personaggi, i briganti di Lecce vecchio|autore=Mauro Terra|editore=Adelmo Polla|città=Cerchio|anno=2001|SBN= * {{cita libro|titolo=Lecce nei Marsi prima e dopo il 13 Gennaio 1915|autore=Enzo Perrotta|editore=Valletta|città=Monterotondo|anno=2015|cid=Perrotta, 2015}}
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