Lecce nei Marsi: differenze tra le versioni

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|Panorama = Lecce nei Marsi torre.jpg
|Didascalia = Torre campanaria di San Martino in Agne
|Bandiera = Lecce_nei_Marsi-Gonfalone.png
|Voce bandiera =
|Stemma = Lecce nei Marsi-Stemma.png
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|Divisione amm grado 2 = L'Aquila
|Amministratore locale = Augusto Barile
|Partito = [[Listalista civica]] ''Lecce futura 2022-2027''
|Data elezione = 13-6-2022
|Data istituzione =
|Altitudine =
|Abitanti = 1541
|Note abitanti = [http://demo.istat.it/bilmens/query.php?anno=2021&lingua=ita&Rip=S4&Reg=R13&Pro=P066&Com=50&submit=Tavola Dato Istat] - Popolazione residente al 31 dicembre 2021.
|Aggiornamento abitanti = 31-12-2021
|Sottodivisioni = Vallemora, Lecce Vecchio
|Divisioni confinanti = [[Collelongo]], [[Gioia dei Marsi]], [[Ortucchio]], [[Pescasseroli]], [[Villavallelonga]]
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}}
 
'''Lecce nei Marsi''' è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:1541Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia dell'Aquila]] in [[Abruzzo]]. Il suo territorio è incluso nell'area protetta del [[parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise]].
 
== Geografia fisica ==
Il paese, adagiato sulle pendici del monte Turchio, è situato sul versante sud orientale della piana del [[Fucino]], nel cuore della [[Marsica]]. L'area urbana è posta a 740 {{mslm}} mentre, in posizione dominante a 1270 {{mslm}}, si trovano i ruderi del [[Città fantasma in Italia#Abruzzo|centro abbandonato]] di Lecce Vecchio; in altura sono collocate le rovine di alcuni casali come Sierri, Buccella, Macchia e Ca' Marino. Il comune, insieme a [[Gioia dei Marsi]], rappresenta un'area d'accesso della Marsica fucense al [[parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise]]. In altura si trovano, in piena area protetta, la [[Cicerana]], con la [[Fagus|faggeta]] vetusta di Selva Moricento, dichiarata nel 2017 [[Patrimonio dell'umanità|patrimonio mondiale dell'umanità]]<ref name="Bura">{{cita web|url=http://bura.regione.abruzzo.it/2017/Ordinario_15_2.html|titolo=Riconoscimento UNESCO delle faggete vetuste abruzzesi|editore=Regione Abruzzo|accesso=16 agosto 2021|dataarchivio=15 dicembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171215221427/http://bura.regione.abruzzo.it/2017/Ordinario_15_2.html|urlmorto=sì}}</ref>, e le località di Rocca Genovese (1944 {{mslm}}), La Guardia (circa 1420 {{mslm}}), Vallone di Lecce Vecchio, Coppo dei Lepre, [[Valico|Passo]] della Fontecchia e il valico di Monna Rapanella<ref>{{cita web|url=http://www.parcoabruzzo.it/paesi.scheda.php?id=66050|titolo=Paesi del Parco: Lecce nei Marsi|editore=Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise|accesso=14 ottobre 2017}}</ref>.
 
== Origini del nome ==
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Sull'origine del nome di Lecce non ci sono certezze. Il [[Toponimo|poleonimo]] potrebbe essere derivato dall'aggettivo "iliceus", relativo al [[fitonimo]] [[Quercus ilex]]<ref>{{cita web|url=http://www.asciatopo.altervista.org/abruzzo.html|titolo=Poleonimi d'Abruzzo|autore=Antonio Sciarretta|editore=Antonio Sciarretta's Toponymy|accesso=16 agosto 2021}}</ref>, ovvero gli alberi di leccio che avrebbero caratterizzato l'area sottostante l'abitato primordiale.
L'ipotesi secondo la quale il paese medievale sarebbe stato fondato intorno al X secolo dalla popolazione dei [[Lici]], appartenenti alla storica regione dell'[[Anatolia|Asia Minore]] della [[Licia]], è ascrivibile alle [[Leggenda|leggende]] popolari, basandosi su delle supposizioni non supportate da alcuna evidenza di carattere [[Archeologia|archeologico]] e [[Storia|storico]], come l'origine del culto per il [[santo patrono|patrono]] [[Biagio di Sebaste|san Biagio]] e la denominazionel'appellativo "nei Marsi" piuttosto che "dei Marsi", elemento questo che testimonierebbe una certa estraneità rispetto ai luoghi da parte di popolazioni venute da lontano<ref name="comune">{{cita web|url=http://www.comunelecceneimarsi.it/cenni_storici.htm|titolo=Cenni storici|editore=Comune di Lecce nei Marsi|accesso=14 ottobre 2017}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.terremarsicane.it/perche-lecce-nei-marsi-e-non-dei-marsi-2/|titolo=Perché Lecce nei Marsi e non "dei Marsi"|autore=Berardo Ettorre|editore=Terre Marsicane|data=14 gennaio 2013|accesso=14 ottobre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171014234311/http://www.terremarsicane.it/perche-lecce-nei-marsi-e-non-dei-marsi-2/|dataarchivio=14 ottobre 2017|urlmorto=sì}}</ref>.
 
== Storia ==
[[File:Sierri e Buccella.jpg|thumb|left|Veduta di Ca' Marino, Sierri e Buccella]]
 
I nuclei primordiali furono ''Vicus Anninus'' e ''Litium'', situati nel territorio dei [[Marsi]], popolo [[Italici|italico]] che abitò il settore sud orientale circostante il lago [[Fucino]]. Lecce, dopo la distruzione dell'antico castello marso ad opera dei [[Civiltà romana|Romani]] durante la [[guerra sociale]], sarebbe risorta in epoca [[Longobardi|longobarda]], periodo in cui si concluse l'aggregazione di vari casali che costituirono il nucleo principale.
Le citazioni delle località e delle chiese leccesi si trovano nella [[Bolla pontificia|bolla]] del 1188 di [[papa Clemente III]]<ref>{{cita web|url=http://www.pereto.info/bolla_clemente_iii.htm|titolo=Bolla di papa Clemente III|sito=pereto.info|accesso=14 ottobre 2017|dataarchivio=4 marzo 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304095128/http://www.pereto.info/bolla_clemente_iii.htm|urlmorto=sì}}</ref>. Nel documento ecclesiastico figurano le chiese dedicate a santa Maria e san Pietro, appartenenti all'antico castello Licio, e i tre incastellamenti di Macrano, Agne ed Angre<ref>{{cita web|url=http://www.lecceneimarsi.terremarsicane.it/index.php?module=CMpro&func=viewpage&pageid=24|titolo=Profilo storico|autore=Angelo Melchiorre|editoresito=Terre Marsicane|accesso=14 ottobre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171014234200/http://www.lecceneimarsi.terremarsicane.it/index.php?module=CMpro&func=viewpage&pageid=24|dataarchivio=14 ottobre 2017|urlmorto=sì}}</ref>.
 
Secondo l'ipotesi più accreditata, intorno al 1420, nacque nel borgo originario di Lecce [[Andrea De Litio]], artista riconosciuto tra i massimi esponenti italiani del [[tardo gotico]] e della [[Arte del Rinascimento|pittura rinascimentale]]<ref>Roberto Mastrostefano, ''Andrea De Litio, i luoghi e le opere. Itinerario storico-artistico''. Pescara, Grow Adv, 2000, pp. 2-29.</ref>.
 
Nel XV secolo Lecce, chiamata durante il [[Medioevo]] anche Licine o Liciae, figurava tra i castelli del "comitatus Celani", ovvero la [[contea di Celano]]. Il paese, infatti, fu soggetto come quasi tutti gli altri centri del territorio fucense a [[Odoardo Colonna]] e a sua moglie [[Jacovella da Celano|Jacovella]]; nel XVI secolo passò invece sotto il controllo dei [[Piccolomini]]. Il paese vecchio, durante il Seicento, fu segnato da pestilenze e [[brigantaggio]]<ref name="comune"/>; la chiesa di San Pietro, abbandonata e quasi distrutta all'epoca della [[peste del 1656]], negli anni immediatamente successivi fu ricostruita e dedicata a sant'Elia, stando a quanto riportato da [[Pietro Antonio Corsignani]] nell'opera ''Reggia Marsicana'' del 1738<ref>{{cita|Perrotta, 2015|p. 42.}}</ref>. La chiesa di San Martino, posta nell'antico sito di Agne, surrogata all'antica chiesa parrocchiale di Santa Maria, ottenne da [[papa Urbano VIII]] il privilegio di [[Indulgenza|indulgenze]] speciali per i fedeli visitatori dei suoi sette altari.
In [[Storia contemporanea|età contemporanea]] il territorio fu, come gran parte della [[Marsica]], al centro delle vicende legate al brigantaggio pre-unitario<ref>{{cita web|url=https://www.terremarsicane.it/il-brigante-antonio-gasbarrone-2/|titolo=Il brigante Antonio Gasbarrone|autore=Fulvio D'Amore|editoresito=Terre Marsicane|data=24 novembre 2016|accesso=25 agosto 2021}}</ref>; con la [[proclamazione del Regno d'Italia]] il comune fu incluso nel circondario di [[Gioia dei Marsi|Gioia-Manaforno]] in seno all'[[Abruzzo Ulteriore Secondo]]. Il comune acquisì la [[Modifiche territoriali e amministrative dei comuni dell'Abruzzo|denominazione ufficiale]] di Lecce nei Marsi nel 1863.
 
Lecce Vecchio, i casali sparsi come Ca' Marino, Sierra, Buccella e Macchia, già in decadenza, le frazioni di Taroti e Vallemora e la "frazione centrale" di Castelluccio, sede del [[Comune (ordinamento italiano)|municipio]]<ref>{{cita|Perrotta, 2015|p. 143.}}</ref>, furono quasi del tutto distrutte dal [[terremoto della Marsica del 1915]], che causò in questo territorio oltre 530 vittime<ref>{{cita|Perrotta, 2015|pp. 20-30.}}</ref>. Il paese nuovo di Lecce nei Marsi fu ricostruito nel corso del XX secolo<ref name="comune"/><ref>{{cita|Perrotta, 2015|pp. 217-220.}}</ref>; con l'istituzione nel 1923 del [[parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise|parco nazionale d'Abruzzo]], al cui primo presidente [[Erminio Sipari]] fu concessa la [[cittadinanza onoraria]], si è avuto un graduale sviluppo delle politiche ambientali e turistiche<ref>{{cita|Perrotta, 2015|pp. 202-207.}}</ref>.
 
===Simboli===
Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con decreto del presidente della Repubblica del 9 febbraio 1994, è raffigurato san Biagio vescovo, che indossa la mitra e impugna con la sinistra il pastorale, in piedi sulla pianura di verde e posto fra le lettere S e B puntate. Il gonfalone è un drappo di rosso.
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
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; Chiesa scomparsa di San Martino in Agne: Antica chiesa di Lecce nei Marsi fondata nel X secolo nel borgo di Castelluccio. È stata una chiesa surrogata alla chiesa madre di Santa Maria, per poi divenire essa stessa la chiesa principale, allorquando la chiesa madre cadde in disuso nel XVIII secolo. La chiesa di San Martino è crollata con il sisma del 1915. Di essa rimangono alcune parti e la torre campanaria, rimasta in funzione anche dopo il terremoto<ref>{{cita web|url=https://www.webmarsica.it/lecce-nei-marsi-ex-chiesa-san-martino-in-agne/|titolo=Lecce nei Marsi, ex chiesa San Martino in Agne|editore=Web Marsica|accesso=16 agosto 2021}}</ref>.
; Chiesa di San Biagio: Edificio di culto moderno situato in località Vallemora. La chiesa è stata aperta al culto nei primi anni del XXI secolo.
; Chiesetta di Santa Lucia: Piccolo edificio di culto situato inlungo alturail sentiero che conduce al vallone Macrano e al versante montano di [[Gioia dei Marsi]].
; [[Santuario della Madonna del Pozzo (Ortucchio)|Santuario della Madonna del Pozzo]]: Luogo di culto situato tra [[Ortucchio]] e Lecce. L'edificio originario è risalente al XII secolo<ref>{{cita web|url=http://vallidellorso.it/lecce-chiese-monumenti/|titolo=Chiese, monumenti|editore=Consorzio forestale Le Valli dell'Orso|accesso=14 luglio 2018|dataarchivio=14 luglio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180714164356/http://vallidellorso.it/lecce-chiese-monumenti/|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.lecceneimarsi.terremarsicane.it/index.php?module=CMpro&func=listpages&subid=2|titolo=Chiese e monumenti di Lecce nei Marsi|editore=Terre Marsicane|accesso=14 luglio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180714164434/http://www.lecceneimarsi.terremarsicane.it/index.php?module=CMpro&func=listpages&subid=2|dataarchivio=14 luglio 2018|urlmorto=sì}}</ref>.
 
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[[File:Lapide del soldato Ivan a Lecce nei Marsi.jpg|thumb|Monumento al soldato Ivan]]
 
; Monumento ai caduti della [[prima guerra mondiale|prima]] e della [[seconda guerra mondiale]]: Collocato nella centrale piazza del Monumento<ref>{{cita web|url=http://lecceneimarsi.italiavirtualtour.it/|titolo=Lecce nei Marsi|sito=italiavirtualtour.it|accesso=16 agosto 2021|dataarchivio=20 ottobre 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20211020223254/http://lecceneimarsi.italiavirtualtour.it/|urlmorto=sì}}</ref>.
; Monumento al soldato [[Unione Sovietica|sovietico]] Ivan: Grande lapide, opera voluta dal sindaco [[Mario Spallone]], posta nelall'inizio degli anni 1974settanta in località La Guardia in ricordo del soldato, fuggito dal [[campo di concentramento di Avezzano]] e ucciso sulla montagna leccese il 20 aprile 1944 dai [[Germania nazista|nazisti]].
* Fontana monumentale, collocata nella piazza centrale del paese.
* Fontana di via del Pretaro, situata nei pressi del cimitero.
* Fontanile e fonte di Lycia, collocate rispettivamente lungo il sentiero per Forca Trivella-[[valle di Amplero]] e lungo la strada che conduce nella località La Guardia.
 
=== Sierri e Buccella ===
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[[File:Ruderi a Lecce Vecchio.jpg|thumb|Ruderi di Lecce Vecchio]]
 
I resti del castello, forse appartenuto ai marchesi Trasmondi, e della torre medievale di Litium sono situati nei pressi della località La Guardia, a 1278 {{mslm}} e in posizione dominante rispetto al territorio circostante<ref>{{cita web|url=http://www.lecceneimarsi.terremarsicane.it/index.php?module=CMpro&func=listpages&subid=5|titolo=Da non perdere|editore=Terre Marsicane|accesso=14 ottobre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171015044652/http://www.lecceneimarsi.terremarsicane.it/index.php?module=CMpro&func=listpages&subid=5|dataarchivio=15 ottobre 2017|urlmorto=sì}}</ref>. Altre testimonianze e rinvenimenti archeologici attestano in quest'area la presenza di un ''[[VicusOcres|ocre]]'' risalente all'epoca preromana. Nel XIV secolo l'area era anche nota con il nome di "Castrum Litii"; in alcuni documenti sono riportati i nomi di "Litum" o "Lice"<ref>{{cita web|url=http://www.lecceneimarsi.terremarsicane.it/index.php?module=CMpro&func=viewpage&pageid=21|titolo=L'antico Litium nel territorio dei Marsi|autore=Silvia Terra-Abrami|editore=Terre Marsicane|accesso=14 ottobre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171015044935/http://www.lecceneimarsi.terremarsicane.it/index.php?module=CMpro&func=viewpage&pageid=21|dataarchivio=15 ottobre 2017|urlmorto=sì}}</ref>.
 
I ruderi del borgo fortificato di Litium sono situati su due colli e circondati da una cerchia muraria dotata di tre porte, di cui restano visibili alcune tracce. Il colle a nord ovest è denominato Collemino;<ref name="Sauco">{{cita web|url=https://www.terremarsicane.it/il-castello-di-lecce-nei-marsi/|titolo=Il castello di Lecce nei Marsi|autore=Berardo Ettorre|editore=Terre Marsicane|data=25 aprile 2020|accesso=16 agosto 2022}}</ref> accanto alla chiesa di Sant'Elia, c'era "Porta Caiòla". Posta a strapiombo sulla valle, costituiva la porta principale poiché metteva il borgo in comunicazione con il piano, tanto da essere chiamata "Pila", ovvero "porta", dando anche il nome all'area nella quale si trovano i ruderi della supposta casa natale del pittore [[Andrea De Litio]]<ref>{{cita web|url=http://www.terremarsicane.it/lecce-nei-marsi-ed-atri-unamicizia-fraterna-2/|titolo=Lecce nei Marsi ed Atri: un'amicizia fraterna|editore=Terre Marsicane|data=4 gennaio 2014|accesso=14 luglio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180714164603/http://www.terremarsicane.it/lecce-nei-marsi-ed-atri-unamicizia-fraterna-2/|dataarchivio=14 luglio 2018|urlmorto=sì}}</ref>. Il colle dominante a sud est, più vicino al monte Turchio, è denominato colle dell'Ospedale. Qui sono presenti i ruderi della chiesa parrocchiale e della "Porta del Campanile". La terza porta si trovava nel mezzo, situata fra i due colli. Il suo nome era "Porta di Metta" o "Porta della Corte", ovvero "Porta della Città"<ref name="comune"/><ref>Catasto di Lecce del 1736, pp. 140, 149. Catasto di Lecce del 1754, pp. 27, 59, 181, 208, 636.</ref>.
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[[File:Area archeologica di Rio Tavana.jpg|thumb|Studiosi dell'[[Università di Pisa]] e del gruppo universitario internazionale nel sito [[neolitico]] di Rio Tana]]
 
; Rio Tana: Nei pressi del torrente Tavana sono tornate alla luce tracce del villaggio [[Neolitico in Italia|neolitico antico]] di Rio Tana, risalente intorno al 6.800 a.C. ([[VIVII millennio a.C.]])<ref>{{cita web|url=https://www.ilcentro.it/l-aquila/gli-archeologi-a-lecce-qui-il-villaggio-neolitico-pi%C3%B9-antico-d-abruzzo-1.2972037|titolo=Gli archeologi a Lecce: qui il villaggio neolitico più antico d'Abruzzo|autore=Nino Motta|editore=Il Centro|data=17 agosto luglio 2022|accesso=18 agosto 2022}}</ref>, che attestano un cambiamento nel [[modus vivendi]] delle bande nomadi, che diventarono stanziali. Gli uomini da cacciatori occasionali divennero allevatori e coltivatori, modificando anche le proprie [[Cucina marsicana|abitudini alimentari]]<ref>{{cita web|url=https://www.ilcentro.it/l-aquila/open-day-al-sito-neolitico-in-mostra-gli-ultimi-scavi-1.2950287|titolo=Open day al sito neolitico. In mostra gli ultimi scavi|autore=Nino Motta|editore=Il Centro|data=24 luglio 2022|accesso=25 luglio 2022}}</ref>.
; Vicus Anninus: Il centro fortificato del monte Cirmo, collocato a circa 1095 {{mslm}} e risalente al [[IV secolo a.C.]], costituì con ogni probabilità l'[[acropoli]] del [[Vicus]] Anninus, in cui nel corso del [[I secolo]] visse, dopo la carriera militare, [[Aulo Virgio Marso]]. Varie operazioni di studio e scavo hanno riportato alla luce diversi reperti archeologici<ref>{{cita web|url=http://www.regione.abruzzo.it/xCultura/index.asp?modello=sitoarcaq&servizio=xList&stileDiv=monoLeft&template=intIndex&b=menuSiti2104&tom=104|titolo=Sito archeologico di Lecce nei Marsi|editore=Regione Abruzzo|accesso=14 ottobre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171015094848/http://www.regione.abruzzo.it/xCultura/index.asp?modello=sitoarcaq&servizio=xList&stileDiv=monoLeft&template=intIndex&b=menuSiti2104&tom=104|dataarchivio=15 ottobre 2017|urlmorto=sì}}</ref>. Sarebbe collocabile nel contemporaneo quartiere di Castelluccio l'omonimo insediamento di [[Medioevo|epoca medievale]] noto anche come "Annio", che poteva estendersi tra il torrente Rio Tavana e la confluenza del Rio Emma. Nei pressi dell'antica chiesa di San Martino in Agne, di cui resta in piedi la torre campanaria, situato a circa 750 {{mslm}} c'era un [[santuario]] dedicato a [[Valetudo (divinità)|Valetudo]]<ref>{{cita web|url=https://www.terremarsicane.it/un-tesoro-archeologico/|titolo=Un tesoro archeologico|autore=Giuseppe Grossi|editore=Terre Marsicane|accesso=17 agosto 2021|dataarchivio=17 agosto 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210817030937/https://www.terremarsicane.it/un-tesoro-archeologico/|urlmorto=sì}}</ref>.
 
=== Aree naturali ===
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[[File:Miniera dismessa di Collerosso a Lecce nei Marsi.jpg|miniatura|La miniera dismessa di [[bauxite]] in località Collerosso]]
 
; [[Cicerana]]: Altopiano carsico situato a circa 1560 {{mslm}}, oltre la località e il rifugio La Guardia. È circondato dalle vette del monte Turchio (1894 {{mslm}}), del monte di Valle Caprara (1998 {{mslm}}), di Rocca Genovese (1944 {{mslm}}), del monte Marcolano (1940 {{mslm}}) e del monte Prato Maiuri (1899 {{mslm}}). La faggeta vetusta di Selva Moricento è stata riconosciuta nel 2017 [[patrimonio mondiale dell'umanità]] unitamente ad altri nuclei di faggete vetuste del [[parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise]]<ref name="Bura"/>.
; [[Geosito]] miniera di [[bauxite]]: Uno degli anelli di congiunzione della rete sentieristica della [[Viavia dei Marsi]] è il "cammino della bauxite" che si snoda tra i comuni di [[Villavallelonga]], Lecce nei Marsi e [[Bisegna]], attraversando i territori montani posti a sud sud est del [[Fucino]]. Oltre il vallone di Lecce Vecchio, in località Collerosso a 1426 {{mslm}}, è situata la miniera dismessa di bauxite, a ridosso dei confini del parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise. Scoperta nei primi anni dell'Ottocento, fu sfruttata per fondere negli altiforni il minerale rosso per estrarne soltanto ferro, in quanto all'epoca non si conosceva l'esistenza dell'alluminio (di cui ne conteneva circa il 60%), come peraltro non esisteva ancora il termine "bauxite". Il minerale, raccolto a Collerosso, veniva trasportato da muli lungo un sentiero d'alta quota fino alla [[ferriera]] di [[San Sebastiano dei Marsi]], frazione di Bisegna, dove veniva trasformato in ferro a beneficio dei comuni vicini. Dismessa nel 1859, alla vigilia dell'[[Proclamazione del Regno d'Italia|unità d'Italia]], riprese vita solo 40 anni dopo nel 1901 e iniziò la sua produzione costante nel 1904. La bauxite in questo periodo veniva trasportata e lavorata con il metodo [[Elettrochimica|elettrochimico]] presso lo stabilimento ''Bussi Officine'' di [[Bussi sul Tirino]], nella contemporanea [[provincia di Pescara]]<ref>{{cita web|url=http://www.comune.bussi.pe.it/bussi_officine.php|titolo=Bussi Officine|editore=Comune di Bussi sul Tirino|accesso=26 agosto 2021}}</ref>. La miniera di Lecce è stata uno dei più importanti siti minerari del suo genere in territorio italiano<ref>{{cita news|autore=AA. VV.|titolo=La Via dei Marsi: una rete di percorsi per conoscere storia, cultura e paesaggi della Marsica fucense|pubblicazione=Reticula|editore=[[Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale|ISPRA]]|data=2018|pp=72-77}}</ref> fino al 1930, quando smise di produrre, per riaprire temporaneamente dagli anni cinquanta agli anni sessanta, per poi chiudere definitivamente<ref>{{cita web|url=http://www.gymservice.it/comune_lecce/bauxite.pdf|titolo=Le miniere di Lecce nei Marsi|autore=Roberto Mastrostefano|editore=Deputazione abruzzese di Storia Patria|data=8 novembre 2009|accesso=23 marzo 2020|dataarchivio=14 maggio 2021|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20210514062430/http://www.gymservice.it/comune_lecce/bauxite.pdf|urlmorto=sì}}</ref>.
;Valli dell'Orso: Rete sentieristica dedicata all'[[Ursus arctos marsicanus|orso bruno marsicano]]. I percorsi naturalistici raggiungono il centro del parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise attraverso la località di Macchia, le faggete di La Guardia e della Cicerana, il rifugio del Diavolo e le limitrofe aree montuose della [[Vallelonga (geografia)|Vallelonga]]<ref>{{cita web|url=http://vallidellorso.it/|titolo=Le Valli dell'Orso|editore=Consorzio forestale Le Valli dell'Orso|accesso=14 luglio 2018|dataarchivio=14 luglio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180714164742/http://vallidellorso.it/|urlmorto=sì}}</ref>.
; [[Grotta]] dei Mandrilli: Oltre i ruderi di Lecce Vecchio ed il rifugio di località La Guardia, superato il fontanile del torrente Tavana, una forra conduce all'ingresso principale della grotta, praticabile solo in periodo di secca. L'area è ricca di piccole sorgenti e presenta un laghetto, il piccolo inghiottitoio Giardinetti, con risorgente e, non distante, la cavità della grotta dell'Orso<ref>{{cita web|url=https://naturabruzzo.blogspot.it/2013/08/grotta-dei-mandrilli-grotta-dellorso-e.html|titolo=Grotta dei Mandrilli e grotta dell'Orso|editore=ASD Natura d'Abruzzo|data=26 agosto 2013|accesso=14 ottobre 2017}}</ref>.
; Grotta di Pozzo: La cavità è situata a mezza costa lungo il bordo meridionale dell'alveo [[Fucino|fucense]]. Inclusa nel complesso di grotte che caratterizza i territori di Lecce, [[Ortucchio]] e [[Trasacco]], la grotta è stata scoperta dagli archeologi dell'[[Università degli Studi di Roma "La Sapienza"]] nel 1992. Da varie campagne di scavo sono emerse testimonianze scheletriche e dell'[[industria litica]] che la inquadrano nell'arco temporale del [[Paleolitico]]<ref>{{cita web|url=https://www.academia.edu/544930/Ricerche_a_Grotta_di_Pozzo_AQ_1992-2009|titolo=Ricerche a Grotta di Pozzo (1992-2009)|autore=Emanuele Cancellieri|editore=Academia.edu|accesso=27 giugno 2018}}</ref>.
; Grotta Achille Gentilotti: Già nota come Grotta degli Scheletri, la cavità è situata in località valle delle Vacche. Il pozzo d'ingresso è profondo circa 25 metri, la sala principale, di forma ellittica, è larga circa 30. L'avvallamento interno è scavato nella bauxite. Nei periodi piovosi si forma un piccolo lago profondo circa 5 metri<ref name="grotte">{{cita web|url=https://www.torinovoli.it/2017/10/17/la-grotta-achille-gentilotti-comune-di-lecce-nei-marsi/|titolo=Grotta Achille Gentilotti|sito=torinovoli.it|accesso=31 maggio 2020}}</ref>.
* [[Ghiacciaia|NevieraNeviere]] di val Mugone<ref name="grotte"/>.
* [[Inghiottitoio|Abisso]] del Tratturello<ref name="grotte"/>.
* Sorgente di Saùco<ref name="Sauco"/>.
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== Cultura ==
=== Biblioteche ===
Nella sede municipale è ospitata dal 20 giugno 2015 la biblioteca comunale "Enrico Zampetti"<ref>{{cita web|url=http://www.comunelecceneimarsi.it/media/zampetti/zampetti.htm|titolo=Cerimonia inaugurazione biblioteca Enrico Zampetti|editore=Comune di Lecce nei Marsi|data=20 giugno 2015|accesso=18 dicembre 2023}}</ref>.
 
=== Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO ===
Nel 2017 i cinque nuclei di faggete vetuste, ricadenti in una superficie di oltre 1000 ettari inclusa tra i comuni di Lecce nei Marsi ([[Cicerana|Selva Moricento]]), [[Opi (Italia)|Opi]] (Cacciagrande e Valle Jancino in [[Val Fondillo]]), [[Pescasseroli]] ([[Montagna Grande (Appennino abruzzese)|Coppo del Principe e Coppo del Morto]]) e [[Villavallelonga]] ([[Val Cervara]]), in parte databili intorno ai 560 anni, sono stati dichiarati [[patrimonio mondiale dell'umanità]] nel contesto delle [[foreste primordiali dei faggi dei Carpazi e di altre regioni d'Europa]]. Si tratta del primo riconoscimento [[UNESCO]] per l'intera regione [[Abruzzo|abruzzese]]<ref name="Bura"/><ref>{{cita web|url=http://www.repubblica.it/ambiente/2017/07/08/news/un_premio_a_quegli_alberi_di_600_anni_le_faggete_vetuste_italiane_sono_patrimonio_dell_umanita_-170317371/|titolo=Un premio a quegli alberi di 600 anni: le faggete vetuste italiane sono Patrimonio dell'Umanità|autore=Giacomo Talignani|editore=La Repubblica|data=8 luglio 2017|accesso=9 luglio 2017}}</ref>.
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== Infrastrutture e trasporti ==
=== Strade ===
La [[Strade provinciali della provincia dell'Aquila|strada provinciale 21 Magoranese]] attraversa i territori di [[Casali d'Aschi]], [[Gioia dei Marsi]], Lecce nei Marsi e [[Ortucchio]] fino al ricongiungimento con la [[strada statale 83 Marsicana]] che collega la Marsica orientale al [[parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise]].
 
== Amministrazione ==
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== Sport ==
=== Calcio ===
La principale squadra di [[calcio (sport)|calcio]] di Lecce nei Marsi è l'''A.S.D. Lycia Lecce'' che milita nei tornei dilettantistici abruzzesi<ref>{{cita web|url=https://www.terremarsicane.it/lecce-nei-marsi-riparte-dopo-8-lunghissimi-anni-lasd-lycia/|titolo=Lecce nei Marsi: riparte, dopo 8 lunghissimi anni, l'ASD Lycia|editore=Terre Marsicane|data=22 agosto 2022|accesso=29 agosto 2022}}</ref>. I colori sociali del club sono il [[bianco]] e l'[[azzurro]]; gioca le gare casalinghe nello stadio comunale, rinnovato nel 2025, intitolato a Ludovico Cafarelli<ref>{{cita web|url=https://www.terremarsicane.it/inaugurato-il-nuovo-impianto-sportivo-ludovico-cafarelli-a-lecce-nei-marsi/|titolo=Inaugurato il nuovo impianto sportivo Ludovico Cafarelli a Lecce nei Marsi|autore=Maria Tortora|editore=Terre Marsicane|data=22 settembre 2025|accesso=22 settembre 2025}}</ref>.
La principale squadra di [[calcio (sport)|calcio]] di Lecce nei Marsi è stata il Lycia Lecce che ha militato nei tornei dilettantistici della regione Abruzzo prima di modificare la denominazione in "Gioia Lecce Calcio"<ref>{{cita web|url=http://www.figc.it/Assets/contentresources_2/ContenutoGenerico/38.$plit/C_2_ContenutoGenerico_6542_lstAllegati_Allegato0_upfAllegato.pdf|titolo=U.S. GioiaLecce calcio|editore=FIGC|accesso=|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160909211053/http://www.figc.it/Assets/contentresources_2/ContenutoGenerico/38.$plit/C_2_ContenutoGenerico_6542_lstAllegati_Allegato0_upfAllegato.pdf|dataarchivio=9 settembre 2016|urlmorto=sì}}</ref>.
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
* {{cita libro|titolo=Da Licia a Lecce nei Marsi. Per non dimenticare|autore=Lina Maddalena|editore=s.p.|città=Lecce nei Marsi|anno=2008|SBN=TER0030383}}
* {{cita libro|titolo=Storia di Lecce nei Marsi: dagli inizi del XIV alla fine del XIX secolo. Il castello e le sue chiese, il periodo feudale, l'universita di Litium, i personaggi, i briganti di Lecce vecchio|autore=Mauro Terra|editore=Adelmo Polla|città=Cerchio|anno=2001|SBN=IT\ICCU\TER\0002497TER0002497}}
* {{cita libro|titolo=Lecce nei Marsi prima e dopo il 13 Gennaio 1915|autore=Enzo Perrotta|editore=Valletta|città=Monterotondo|anno=2015|cid=Perrotta, 2015}}