Allonsanfàn: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m Bot: accenti |
mNessun oggetto della modifica |
||
(69 versioni intermedie di 49 utenti non mostrate) | |||
Riga 1:
{{Film
|titolo
|immagine = Allonsanfan-titoli.png
|didascalia = Titoli di testa del film
|lingua originale = [[Lingua italiana|italiano]], [[Lingua ungherese|ungherese]], [[Lingua tedesca|tedesco]]
|paese = [[Italia]]
|anno uscita =
|durata = 100 min
|aspect ratio = 1,85:1
|genere =
|regista = [[Paolo e Vittorio Taviani]]
|sceneggiatore = Paolo e Vittorio Taviani
|produttore = [[Giuliani G. De Negri]]
|casa produzione = Una Cooperativa Cinematografica
|casa distribuzione italiana = Italnoleggio Cinematografico
|attori =
* [[Marcello Mastroianni]]: Fulvio Imbriani
Riga 18 ⟶ 20:
* [[Laura Betti]]: Ester Imbriani
* [[Claudio Cassinelli]]: Lionello
* [[
* [[Benjamin Lev]]: Vanni “Peste” Gavina
* [[Renato De Carmine]]: Costantino Imbriani
* [[Stanko Molnar]]: Allonsanfàn
* [[Luisa De Santis]]: Fiorella
* [[Biagio Pelligra]]: il prete di Grottole
*
*
*
* Cyrille Spiga: Massimo
▲* [[Roberto Frau]]
* Ermanno Taviani: Massimiliano Imbriani
* Francesca Taviani: Giovanna
* [[Giulio Massimini]]▼
* [[
▲* [[Giulio Massimini]]: prete
* Luis La Torre: conte
* [[Carla Mancini]]:
* Bruna Righetti: Henriette
* [[Stauros Tornes]]: Gioacchino
|doppiatori italiani =
*[[Cesare Barbetti]]: Allonsanfàn
*[[Gianfranco Bellini]]: prete
|fotografo = [[Giuseppe Ruzzolini]]
|montatore = [[Roberto Perpignani]]
|musicista = [[Ennio Morricone]] (dirette da [[Bruno Nicolai]])
|scenografo = [[Gianni Sbarra
|costumista = [[Lina Nerli Taviani]]
|truccatore = Alfonso Gola
}}
'''''Allonsanfàn''''' è un [[film
Il titolo, che è anche il nome di uno dei personaggi, è una storpiatura italianizzata di ''Allons enfants'', le parole che aprono la prima strofa de ''[[La Marsigliese]]''.▼
▲
Il film è stato presentato nella [[Quinzaine des Réalisateurs]] al [[Festival di Cannes 1975]].<ref>{{cita web| http://www.quinzaine-realisateurs.com/archives/1975/|titolo=Quinzaine 1975|editore=quinzaine-realisateurs.com|accesso=18 giugno 2011|lingua=fr}}</ref>▼
Il film è stato presentato nella [[Quinzaine des Réalisateurs]] al [[Festival di Cannes 1975]].<ref name=cannes/>
== Trama ==
Durante gli anni della [[Restaurazione]], l'aristocratico [[Regno Lombardo-Veneto|lombardo]] Fulvio Imbriani, ex-[[giacobino]] ed ufficiale napoleonico, viene improvvisamente liberato dalle carceri asburgiche del [[Regno lombardo-veneto|lombardo-veneto]], in cui era detenuto in quanto affiliato ai [[Sublimi Maestri Perfetti|Fratelli Sublimi]], una setta [[Carboneria|carbonara]], poiché per sua stessa sorpresa non ritenuto più una minaccia dalle autorità. Una volta fuori, viene prontamente sequestrato dai suoi compagni, che gli improvvisano sul momento una specie di processo con l'accusa di aver "venduto" il loro Maestro in cambio della libertà, essendo quest'ultimo infatti introvabile; Fulvio naturalmente non ne sa nulla e, come scopriranno con sgomento poco dopo, il Maestro non è stato affatto imprigionato, bensì s'è tolto la vita, avendo angosciosamente constatato - come da lui spiegato nella lettera d'addio ritrovatagli addosso - il pesante fallimento dei propri ideali [[Rivoluzione francese|rivoluzionari]]. A seguito di ciò, ognuno di loro si dà rovinosamente alla macchia, temendo che l'improvvisa scarcerazione di Fulvio sia in effetti una trappola orchestrata dalle autorità per poterli acciuffare tutti assieme in un sol colpo.
Ammalatosi a causa della prigionia patita, si fa accompagnare dall'amico Tito - adesso il capo dei Fratelli - nella magione di famiglia affinché possa curarsi; presentatosi inizialmente come un frate suo amico, non appena vede la reazione devastata dei suoi familiari, soprattutto sua sorella Ester, alla bugia della sua morte, Fulvio getta la maschera e pare dunque riappacificarvisi dopo anni di dissidio. Riscoperti mano a mano gli agi della nobiltà, viene raggiunto poco tempo dopo dalla sua amante [[ungheria|ungherese]] Charlotte, che in [[Gran Bretagna]] ha raccolto fondi per una spedizione rivoluzionaria da condursi nel [[Regno delle Due Sicilie]]. Fulvio però è ormai stanco di lottare per un fine ideale che gli pare sempre più incerto e distante e perciò le propone di fuggire in America con lui ed il figlio seienne Massimiliano, fino a quel momento cresciuto da una famiglia di contadini, a cui però la donna gli oppone uno sconcertato rifiuto. Ester, una volta scoperto che i Fratelli raggiungeranno Fulvio nei loro poderi per organizzare i preparativi della loro prossima spedizione, ed intuendo i ripensamenti del fratello, denuncia i congiurati alle autorità.
Quando i Fratelli sono alle porte della villa, Fulvio s'accorge delle truppe asburgiche appostate per tendere loro un agguato ma, pur potendo ancora avvertirli, si fa convincere dalla sorella a desistere: ne segue dunque uno scontro a fuoco, in cui viene però coinvolta anche Charlotte, cosa che alla fine spinge Fulvio ad intervenire. Datosi perciò alla macchia con la donna, che purtroppo gli morirà tra le braccia non appena arrivati alla fattoria dove tengono il loro figlioletto, Fulvio viene poi raggiunto dai pochi Fratelli superstiti mentre è intento a darle una pur improvvisata sepoltura; i Fratelli gli comunicano infatti che Charlotte aveva preso contatto con dei contrabbandieri della zona per l'acquisto degli armamenti, per cui Fulvio si propone per condurre la transazione, tramando in realtà di fuggire con tutto il denaro per potersi rifare una vita assieme al figlio.
Riuscito quindi a convincerli, Fulvio prende i soldi e giunge col figlio in una grande città, seguito però da uno dei Fratelli, Lionello; per liberarsene, lo porta su una barca al centro del [[Lago d'Orta]], dove sostiene che i [[contrabbandieri]] consegneranno le armi. Conoscendo le tendenze [[suicidio|suicide]] dell'uomo, Fulvio finge di essere stato truffato per indurre dunque il fragile Lionello a togliersi la vita, instillandogli il dubbio che i loro confratelli li sospetterebbero d'essersi tenuti il denaro per disertare; l'uomo però non trova il coraggio di suicidarsi, ma muore ugualmente annegato quando, attaccando briga con Fulvio, fa capovolgere la barca. Francesca, la giovane compagna di Lionello che li aveva seguiti di nascosto, ha assistito alla scena dalla riva del lago e per non farle rivelare nulla, Fulvio la seduce e la convince a partire con sé per l'America. Dopo aver sistemato il figlio in un [[Collegio (istruzione)|collegio]], si ferisce ad una gamba per simulare la rapina ad opera dei contrabbandieri.
[[File:Allonsanfan-1974-gruppo.png|thumb|upright=1.2|left|Rivoluzionari e contadini fianco a fianco nella visione finale del giovane Allonsanfàn.]]
Giunti a [[Genova]], da dove dovrebbero salpare per il Meridione, Fulvio e Francesca comunicano l'insuccesso a Tito, ma il racconto dei soprusi e delle miserie subite di un esule meridionale, Vanni, smuove talmente tanto gli animi dei rivoluzionari che quest'ultimo, non sentendosela di deluderli, annuncia comunque la partenza per l'indomani. Fulvio allora cerca d'avvertirli della mancata consegna delle armi, ma perde conoscenza a causa di una pozione di [[rum]] e [[oppio]] somministratagli per la ferita e quando si risveglia è già sulla nave: Francesca infatti, presa dal panico, se n'è fuggita per conto proprio senza far nulla per impedire che imbarcassero anche lui. Ben conscio della natura suicida della spedizione, Fulvio è però il solo ad intuire il passato criminoso della loro guida Vanni.
Appena sbarcato nelle Due Sicilie, in [[Basilicata]] per l'esattezza, Fulvio tradisce nuovamente i suoi compagni, recandosi nel paese di [[Grottole]] per denunciarli al sacerdote del luogo. Quest'ultimo, temendo infatti già di suo in una rivolta dei contadini, alla notizia di Fulvio si prodiga dunque ad allertare le guardie ed a sobillare il popolo contro i rivoluzionari venuti dal [[Nord Italia|Nord]], indicandoli quali portatori dell'epidemia di [[colera]] in corso e d'essere oltretutto guidati da Vanni, conosciuto tra i popolani come ''Vanni Peste'' per via d'un tragico episodio di cui si rese protagonista in passato, quando trucidò dei suoi concittadini che stavano cercando di separarlo a forza dalla moglie infetta che, segregata in casa, era stata messa al rogo dalle guardie (motivo per cui s'era spostato nel Settentrione). Riconoscibili, proprio come indicato da Fulvio, dalle loro [[camicie rosse]], gli ignari Fratelli vengono perciò [[Linciaggio|linciati]] sul posto.
Prima che possa darsi definitivamente alla fuga, Fulvio viene raggiunto da Allonsanfàn, figlio del Maestro e unico superstite del massacro, il quale, ferito alla testa e incapace di accettare ciò che è accaduto, delira su un'improbabile fratellanza instauratasi a prima vista tra contadini e rivoluzionari. Fulvio è incredulo ovviamente ma, quando sente suonare le campane, si convince che i contadini e i suoi compagni abbiano effettivamente preso la città e, indossata la camicia rossa che Allonsanfàn s'era nel frattempo levato, s'incammina per unirsi a loro. In questo modo viene però notato e freddato dalle truppe [[Borbonici|borboniche]], appena sopraggiunte in rinforzo dei linciatori.
==Produzione==
Originariamente, il film avrebbe dovuto intitolarsi ''Terza dimensione''.<ref name="de santi">{{cita libro|titolo=I film di Paolo e Vittorio Taviani|autore=[[Pier Marco De Santi]]|anno=1988|editore=Gremese Editore|città=Roma|ISBN=9788876053115|pp=87-88}}</ref> Il riferimento storico della disastrosa spedizione dei Fratelli Sublimi è la [[spedizione di Sapri]] di [[Carlo Pisacane]], mentre il cognome del protagonista è un omaggio a [[Vittorio Imbriani]], contemporaneo esponente della [[Scapigliatura]].<ref name="crespi">{{cita libro|url=https://books.google.it/books?id=08ZUDwAAQBAJ&pg=PT118&lpg=PT118&dq=allonsanfan+uscita+italia&source=bl&ots=M4vuweRBfo&sig=ACfU3U0uZDFwuSSnYT8eN_1tqMtkv5yrTQ&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjU9P-17eDgAhXE2qQKHWrUBlA4ChDoATAIegQIARAB#v=onepage&q=allonsanfàn&f=false|titolo=Storia di Italia in 15 film|autore=Alberto Crespi|anno=2016|editore=Laterza|città=Bari|ISBN=978-8858125229|edizione=3|p=...}}</ref>
Le riprese si svolsero principalmente a cavallo tra [[Basilicata]] e [[Puglia]], alcune a [[Matera]] ed altre nell’agro della [[Murgia]], nei dintorni di [[Altamura]] (Masserie e [[Pulo di Altamura]]; la scena dello scontro tra rivoluzionari e popolani è stata girata a [[Castel Del Monte]]).<ref>{{cita web|url=http://www.sassiweb.it/matera/cinema-a-matera/film-girati-a-matera/|titolo=Film girati a Matera|editore=Sassiweb.it|accesso=1º marzo 2019}}</ref><ref>{{cita web|autore=Vito Attolini|titolo=24 - Allonsanfàn|url=http://www.apuliafilmcommission.it/cinema-in-puglia/24-–-allonsanfan|editore=Apulia Film Commission|accesso=1º marzo 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190302152444/http://www.apuliafilmcommission.it/cinema-in-puglia/24-%e2%80%93-allonsanfan|dataarchivio=2 marzo 2019|urlmorto=sì}}</ref>
Le scene della villa di famiglia vennero girate nella [[Villa Amalia (Erba)|Villa Amalia di Erba]], altre ancora invece nella località di Cà di Brenno, frazione di [[Costa Masnaga]] (LC), a Campo Marzo, una località di [[Merone]] (CO) e presso il [[lago di Alserio]] (CO). Due scene vennero girate a [[Brescia]]: quella d'apertura nel cortile del [[Broletto]] e quella della festa con musica di violini al Ridotto del [[Teatro Grande (Brescia)|Teatro Grande]].<ref>{{cita web|url=http://brescia.corriere.it/brescia/notizie/cronaca/12_aprile_11/20120411BRE09_22-2004029472188.shtml|titolo=Quando la Leonessa ruggisce al cinema|autore=Nino Dolfo|editore=[[Corriere della Sera|Corriere Brescia]]|data=11 aprile 2012|accesso=1º marzo 2019}}</ref>
Per il ruolo di Tito, che fu interpretato da [[Bruno Cirino#:~:text=Bruno Cirino, all'anagrafe Bruno,attore e regista teatrale italiano.|Bruno Cirino]], fu inizialmente scelto [[Lucio Dalla]], che girò anche alcune scene del film. Il 13 ottobre 1973, però, Dalla iniziò ad accusare forti dolori allo stomaco che lo costrinsero nel giro di poco tempo ad un ricovero d'urgenza in ospedale. La lavorazione del film continuò perciò senza di lui finché, il 25 ottobre 1973, vista l'impossibilità del cantante a ritornare sul set, ne venne annunciata la sostituzione a favore dell'attore napoletano.<ref>{{Cita web|url=https://www.davinotti.com/forum/curiosita/allonsanfan/40006343#100544028|titolo=Allonsanfan}}</ref><ref>{{YouTube|id=yZUtGKUnZaM|titolo=Lucio Dalla - Chi rompe paga e i cocci sono i suoi. (ALLE 8 DELLA SERA) - Rai Radio 2|ora=3|minuto=50|secondo=32}}</ref>
== Distribuzione ==
▲Il film è stato distribuito nelle sale cinematografiche italiane a partire dal 6 settembre 1974 a cura di Italnoleggio Cinematografico.<ref name="de santi"/> È stato poi presentato il 10 maggio 1975 nella sezione [[Quinzaine des Réalisateurs]]
==Riconoscimenti==
* 1975 – [[Chicago International Film Festival]]
** Candidatura per il Gold Hugo a [[Paolo e Vittorio Taviani]]
* [[Nastri d'argento 1975|1975]] – [[Nastro d'argento]]
** Candidatura per la [[Nastro d'argento alla migliore attrice protagonista|migliore attrice protagonista]] a [[Lea Massari]]
** Candidatura per il [[Nastro d'argento al migliore soggetto|migliore soggetto]] a [[Paolo e Vittorio Taviani]]
== Note ==
Riga 66 ⟶ 96:
== Collegamenti esterni ==
* {{
* {{cita web|url=http://www.italica.rai.it/scheda.php?scheda=cinema_film_allonsanfan|titolo=''Italica'' Rai.it Scheda ''Allonsanfan''|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140517122016/http://www.italica.rai.it/scheda.php?scheda=cinema_film_allonsanfan|dataarchivio=17 maggio 2014}}
* {{cita web|
{{Paolo e Vittorio Taviani}}
Riga 75 ⟶ 105:
[[Categoria:Film drammatici]]
[[Categoria:Film politici]]
[[Categoria:Film
[[Categoria:Film girati a Matera]]
[[Categoria:Film girati in Puglia]]
[[Categoria:Film diretti dai fratelli Taviani]]
[[Categoria:Film
[[Categoria:Film con composizioni originali di Ennio Morricone]]
|