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Il '''Monte Toc''' è una [[montagna]] delle [[Prealpi Carniche]] alta 1.921 m. Situato sul confine tra la il [[Friuli|Friuli-Venezia Giulia]] e il [[Veneto]], tra la [[valle del Piave]] e la [[valle del Vajont]] (Alta Valcellina). È divenuto tristemente famoso per il [[disastro del Vajont]]: il 9 ottobre 1963 una colossale frana cadde dai fianchi dirupati del monte nel lago artificiale sottostante, straripandocausando un'onda anomala che straripò oltre la [[diga del Vajont]], distruggendo diverse frazioni di [[Erto e Casso]] e di [[Longarone]] e, provocando 1917 morti.
== Origine del toponimo ==
L'origine del toponimo proviene dalla parlata locale: la radice "Toc"''toc'' in gran parte del triveneto significa "pezzo". Il toponimo potrebbe però condividere lo stesso etimo dell'aggettivo [[lingua friulana]] ''patoc'' che significa "zuppo" o "marcio", indica anche qualcosa di "guasto", "avariato", "sfatto".
Il monte viene nominato, in una sentenza emessa dall'abate di [[Sesto al Reghena|Sesto]] in [[Cimolais]] il 20 settembre 1558, contro ''"Sier Domenego Zandonà e i suoi consorti di Chias per il taglio abusivo del bosco di Tocco di spettanza dell'[[Abbazia di Santa Maria in Silvis|abbazia.]].<ref>{{Cita libro|autore=Giorgio Valussi|titolo=Aspetti geografici di una vecchia lite fra due comunità prealpine (Erto e Casso)|annooriginaleanno=1962|editore=Tipografia Doretti|città=Udine}}</ref>"'' Probabilmente i Cassani, avendo esaurito le risorse boschive, o per aumentare la loro superficie prativa per i pascoli, furono costretti a rivolgere il loro interesse ai boschi della sponda opposta al torrente Vajont, sottraendo così i beni abbaziali.
Cartografie risalenti al 1608 e successive che riportano la dicitura "''Bosco del Toccho"'', indicante un bosco nella zona superiore del piano, e "''Monte del Toccho"'' indicante il monte. Condividendo lo stesso etimo dell'aggettivo [[lingua friulana]] "patoc" che significa "zuppo" o "marcio", indica anche qualcosa di "guasto", "avariato", "sfatto".
== Storia ==
Le pendici del monte Toc erano più fertili rispetto al [[monte Salta]], monte sul quale si trovano i paesi di [[Erto e Casso]]. I contadini di Casso, infatti, attraversando i diversi ponti sul [[Vajont (torrente)|torrente Vajont]], arrivavano nei loro pascoli con il bestiame. Si poteva accedere alle pendici del versante del Toc attraverso quattro mulattiere, tre ponti sul torrente Vajont e svariati sentieri. Il versante facente parte della frana precipitata nel 1963, aveva numerosi toponimi. Per citarne alcuni: Cànever, Pianafòi, Rove de Ranz, (la frana del 4 novembre 1960) Pian della Paùsa (Pian della Pozza), Baracca del Vecio, Foss, Col de Piarin.<ref>{{Cita libro|autore=Elsa Salvador|autore2=Rico Mazzucco|titolo=Vajont storia della valle|edizione=nuova edizione ampliata gennaio 2006|pp=142-143}}</ref> Su queste località sorgevano numerose case, malghe e "casere" usate specialmente nel periodo estivo dagli abitanti di Casso.
La [[Società Adriatica di Elettricità|SadeSADE]], durante la costruzione della [[Diga del Vajont|diga]], fece costruire una strada circumlacuale, passante sopra la diga permettendo di raggiungere la sponda del Toc, con mezzi motorizzati.
== Morfologia ==
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