Eudocimus ruber: differenze tra le versioni
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|statocons_ref=<ref name=IUCN>{{IUCN|autore= [[BirdLife International]] 2016|titolo = ''Eudocimus ruber''|summ=22697415|accesso=5 novembre 2020}}</ref>
|immagine=ScarlettIbis1 CincinnatiZoo.jpg
|didascalia=Ibis scarlatto, allo [[zoo di Cincinnati]]
<!-- CLASSIFICAZIONE -->
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|famiglia=[[Threskiornithidae]]
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<!-- NOMENCLATURA BINOMIALE -->
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<!-- ALTRO -->
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''Scolopax rubra''<br/>{{zoo|Linnaeus|1758}}<br/>
''Tantalus ruber''<br/>{{zoo|Linnaeus|1766}}
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|mappa_distribuzione=Eudocimusrange.png
|didascalia_distribuzione=Areale dell'[[Eudocimus albus|ibis bianco americano]] (blu pallido), ibis scarlatto (arancione), ed entrambi (marrone)
}}
L{{'}}'''ibis rosso''' o '''ibis scarlatto''' ('''''Eudocimus ruber'''''
== Descrizione ==
[[File:Eudocimus Ruber Wading KL.JPG|thumb|left|Ibis scarlatto, al Kuala Lumpur Bird Park, [[Malaysia]]]]
Il [[piumaggio]] degli adulti è praticamente completamente [[scarlatto]]. Le piume possono mostrare varie tinte e sfumature, mentre le punte delle ali si discostano dal loro colore omonimo, con un ricco nero inchiostro (o occasionalmente blu scuro) che si trova solo sulle [[Penne remiganti|penne primarie]] più lunghe,<ref name=UWI2011>{{Cita web|url=http://sta.uwi.edu/fsa/lifesciences/documents/Eudocimus_ruber.pdf |titolo=The Online Guide to the Animals of Trinidad and Tobago: Eudocimus ruber (Scarlet Ibis) |autore=Moolchan, Esther |anno=2011 |editore=[[University of the West Indies]] |opera=Sta.uwi.edu |accesso=12 dicembre 2011 }}</ref> altrimenti la colorazione di questi uccelli è solitamente di "un vivido rosso arancio, di qualità quasi luminosa".<ref name=Moss42>{{Cita libro|cognome=Moss |nome=Steven |autore2=Birdlife International |titolo=Remarkable Birds: 100 of the World's Most Notable Birds |anno=2008 |editore=HarperCollins |isbn=978-0-06-162664-7 |p=42 |url=https://books.google.com/books?id=24i548EnrqMC&pg=PT42 |accesso=12 dicembre 2011 }}</ref> Gli ibis scarlatti hanno becchi e zampe rossi, tuttavia il becco è a volte nerastro, soprattutto verso la punta.<ref>Ridgway, Robert. “Upon the Close Relationship Between the White and Scarlet Ibises(Eudocimus Albus and E. Rubber).” The Auk 1. 3 (1884): 239-240.</ref> Come la maggior parte degli ibis, gli ibis scarlatti hanno un becco lungo, stretto e ricurvo. Le zampe ed il collo sono lunghi e rimangono estesi durante il volo.<ref>McWilliams, Gerald M, and Daniel W. Brauning. The Birds of Pennsylvania. Ithaca, N.Y: Cornell University Press, 2000. Print.</ref>
[[File:Scarlet Ibis skull “Eudocimus ruber” at MAV-USP.jpg|thumb|left|Cranio di ibis scarlatto]]
I giovani, invece, hanno una livrea grigia, marrone e bianco. Man mano che l'uccello cresce, una dieta pesantemente basata su crostacei rossi porta alla distintiva colorazione scarlatta per cui l'animale è famoso.<ref name=RossZoo>{{Cita web|url=http://rossparkzoo.com/animals/ibisscarlet.htm |titolo=Scarlet Ibis (''Eudocimus ruber'') |autore=Binghamton Zoo at Ross Park |linkautore=Binghamton Zoo at Ross Park |anno=2011 |editore=Binghamton Zoo |opera=Rossparkzoo.com |accesso=12 dicembre 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120324172121/http://www.rossparkzoo.com/animals/ibisscarlet.htm |dataarchivio=24 marzo 2012 }}</ref> Il colore della livrea comincia a cambiare con la seconda muta dell'animale, nel momento in cui inizia a volare: il muta inizia dalle piume della schiena e si diffonde gradualmente in tutto il corpo aumentando di intensità in un periodo di circa due anni.<ref name=UWI2011/> L'ibis scarlatto è l'unico [[Trampolieri|uccello costiero]] dalla colorazione rossa nel mondo.
Gli adulti sono lunghi 55–63 centimetri (22–25 pollici)<ref name=Peterson/> e i maschi, sono leggermente più grandi delle femmine, con un peso medio di circa 1,4 chilogrammi (3,1 libbre).<ref name=UWI2011/> Inoltre, nei maschi, il becco in media è circa il 22% più lungo di quelle delle femmine.<ref name=babbit>{{cita pubblicazione|titolo=Selection for sexual bill dimorphism in ibises: An evaluation of hypotheses |autore1=Babbitt, Gregory A. |autore2=Frederick, Peter C. |volume=30|numero=2|pp=199-206|doi=10.1675/1524-4695(2007)30[199:SFSBDI]2.0.CO;2 |url=http://www.wec.ufl.edu/faculty/frederickp/publications/Babbitt%20Frederick%2007%20Selection%20for%20bill%20dimorphism%20in%20ibises.pdf|anno=2007|rivista=Waterbirds}}</ref> La durata della vita dell'ibis scarlatto è di circa sedici anni in natura e vent'anni in cattività.<ref name=UMMZ>{{Cita web|url=http://animaldiversity.ummz.umich.edu/site/accounts/information/Eudocimus_ruber.html |titolo=Eudocimus ruber: Scarlet Ibis |autore=Phelps, Katherine |anno=2008 |editore=University of Michigan Museum of Zoology |opera=Animaldiversity.ummz.umich.edu |accesso=12 dicembre 2011 }}</ref> L'[[apertura alare]] degli adulti è di circa 54 centimetri (21 pollici).<ref name=UWI2011/> Sebbene trascorra la maggior parte del tempo a terra o nelle acqua basse, l'ibis scarlatto è un volatore resistente e capace:<ref name=RossZoo/> sono altamente [[Uccelli migratori|migratori]] e sono in grado di coprire lunghe distanze in [[volo]]. Si muovono in [[Stormo|stormi]] in una classica formazione a V.<ref name=UWI2011/>
[[File:Scarlet Ibis, Corocoro Colorado (Eudocimus ruber).jpg|thumb|Ibis scarlatto, in Venezuela]]
L'areale dell'ibis scarlatto è molto ampia e le varie colonie si trovano in vaste aree del Sud America e nelle isole dei Caraibi. Esistono stormi nativi in [[Brasile]] (dove è chiamato "guará", che significa "rosso" nella lingua indigena), [[Colombia]], [[Guyana francese]], [[Guyana]], [[Suriname]] e [[Venezuela]], così come le isole delle [[Antille olandesi]] e [[Trinidad e Tobago]], dove è uccello nazionale insieme al [[Ortalis ruficauda|cocrico]].<ref name=IUCN/> Gli stormi si radunano nelle [[zone umide]] e in altri [[habitat]] paludosi, tra cui distese di fango, litorali e [[foreste pluviali]].<ref name=UWI2011/> Una colonia periferica presente nelle mangrovie di Santos-Cubatão di [[Regione Metropolitana di Baixada Santista|Baixada Santista]], nel sud-est del Brasile, è considerata in pericolo di estinzione.<ref name=olmos01>{{cita pubblicazione|autore1=Olmos, Fábio|autore2=Silva E Silva, Robson |anno=2001|titolo=Breeding Biology and Nest Site Characteristics of the Scarlet Ibis in Southeastern Brazil|rivista=Waterbirds|volume=24|numero=1|pp=58-67|jstor=1522244 |doi=10.2307/1522244}}</ref>
Le concentrazioni più elevate si trovano nella regione di [[Llanos]], nel Venezuela occidentale, e nella Colombia orientale. La fertile e remota [[Praterie, savane e macchie tropicali e subtropicali|pianura erbosa tropicale]] del Llanos offre un rifugio sicuro lontano dall'invasione umana.<ref name=Moss42/> Insieme al suo stretto parente, l'[[Phimosus infuscatus|ibis faccianuda]], l'ibis scarlatto è una specie notevolmente prolifica e cospicua nella regione.<ref name=HiltySchauensee>{{Cita libro|cognome1=Hilty |nome=Steven L. |cognome2=de Schauensee |nome2=Rodolphe Meyer |titolo=Birds of Venezuela |anno=2003 |editore=Princeton University Press |isbn=978-0-691-09250-8 |p=218 |url=https://books.google.com/books?id=40mFwoALUFUC&pg=PA218 |accesso=12 dicembre 2011 }}</ref>
Esemplari accidentali sono stati osservati a Belize, Ecuador e Panama, Aruba, Cuba, Dominica, Grenada e Giamaica; alcuni avvistamenti sono stati riportati anche negli [[Stati Uniti]].<ref name=IUCN/> La specie potrebbe essersi espansa anche verso la costa del Golfo nel XIX secolo o prima - in ''The Birds of America'', [[John James Audubon]] fece brevi osservazioni riguardo a tre esemplari di ''E. rubra'' che incontrò in [[Louisiana]].<ref name= "[[John James Audubon|Audubon]]|">{{Cita libro|cognome= Audubon|nome=John James |linkautore=John James Audubon |titolo=The Birds of America |volume=VI |url=https://books.google.com/books?id=X4RIAAAAYAAJ&pg=PA53 |accesso=12 dicembre 2011 |anno=1843 |editore=J.J. Audubon|p=53 }}</ref> Tuttavia, praticamente tutti gli avvistamenti moderni della specie in Nord America sono probabilmente esemplari introdotti artificialmente o fuggiti da collezioni private e zoo. In un esempio notevole del 1962, delle uova di ibis scarlatto furono poste in dei nidi di [[Eudocimus albus|ibis bianchi]] nel Greynolds Park della [[Florida]], e la popolazione risultante si ibridò facilmente, producendo l'"ibis rosa" che si possono osservare tuttora.<ref name=Peterson>{{Cita libro|cognome1=Peterson |nome1=Roger Tory |cognome2=Peterson |nome2=Virginia Marie |linkautore=Roger Tory Peterson |titolo=A Field Guide to the Birds of Eastern and Central North America |anno=2002 |editore=Houghton Mifflin Harcourt |isbn=978-0-395-74047-7 |p=[https://archive.org/details/fieldguidetobird00pete_0/page/47 47] |url=https://archive.org/details/fieldguidetobird00pete_0 |accesso=12 dicembre 2011 }}</ref><ref name="zahl67">{{Cita pubblicazione|cognome=Zahl |nome=Paul A. |anno=1967 |titolo=New Scarlet Ibis In Florida Skies |rivista=National Geographic |volume=132 |pp=874-882 }}</ref>
== Biologia ==
=== Dieta ===
[[File:Scarlet ibis arp.jpg|thumb|"Mentre irradiava dignità e colore l'ibis scarlatto, la natura sembra essere stata riluttante nel conferirgli armi. Il becco dell'uccello è smussato, le unghie dei piedi non sono affilate e i suoi occhi hanno una dolce, morbida qualità Bambi." <br /> – Dr. Paul A. Zahl, ''Coro-Coro''<ref>Zahl, p. 188.</ref>]]
I loro distintivi becchi, lunghi e sottili, vengono utilizzati per sondare il terreno mentre cercano cibo, nel fango morbido o sotto le piante.<ref name=Moss42/> Nonostante sia credenza comune che questi uccelli si nutrissero solo di [[gamberetti]], un recente studio sui [[Llanos]] ha dimostrato che gran parte della loro dieta consiste di insetti, di cui la maggior parte sono [[scarabei]] e [[Carabidae|coleotteri]]. Una specie in particolare, lo scarabeo ''[[Dyscinetus dubius]]'', sembra costituiva gran parte della loro dieta. Al contrario, la dieta dell'ibis bianco americano, che abita gli stessi luoghi, era diversa, comprendendo [[insetti]], [[pesci]] e [[crostacei]].<ref name=Condor1993>{{Cita pubblicazione|cognome1=Aguilera |nome1=Eduardo |cognome2=Ramo |nome2=Cristina |cognome3=Busto |nome3=Benjamin |titolo=Food Habits of the Scarlet and White Ibis in the Orinoco Plains |url=https://archive.org/details/sim_condor_1993-08_95_3/page/739 |rivista=The Condor |volume=95 |numero=3 |pp=739-41 |doi=10.2307/1369623 |anno=1993 |jstor=1369623 }}</ref>
Piccoli animali acquatici come gamberetti, granchi, molluschi ed altri crostacei, fanno anch'essi parte della sua dieta.<ref name=RossZoo/> Nutrendosi di grandi quantità di gamberetti e altri molluschi rossi viene prodotto un eccesso di [[astaxantina]], un [[carotenoide]] che è la componente chiave della pigmentazione rossa degli uccelli.<ref name=RossZoo/><ref name=Krinsky>{{Cita libro|cognome1=Krinsky |nome=Norman I. |cognome2=Mathews-Roth |nome2=Micheline M. |cognome3=Taylor |nome3=Richard F. |titolo=Carotenoids: chemistry and biology |url=https://books.google.com/books?id=q1YXAQAAIAAJ |accesso=12 dicembre 2011 |anno=1989 |editore=Plenum Press |città=New York |isbn=978-0-306-43607-9 }}</ref> La dieta degli esemplari tenuti negli zoo, comprende spesso barbabietole e integratori di carote per mantenere la vivacità del colore nel loro piumaggio.<ref name=RossZoo/>
▲== Distribuzione e [[habitat]] ==
I Llanos sono una regione notevole in quanto queste pianure umide ospitano sette specie di ibis in un'unica regione. Qui, gli ibis scarlatti sono i più aggressivi e possono attaccare le altre specie per rubare loro il cibo. Sono stati, inoltre, osservati mentre seguivano [[Dendrocygna viduata|dendrocigne facciabianca]] (''Dendrocygna viduata'') e il bestiame domestico per catturare gli insetti disturbati dal loro movimento.<ref>{{cita pubblicazione|titolo=Foraging Ecology of Seven Species of Neotropical Ibises (Threskiornithidae) during the Dry Season in the Llanos of Venezuela |autore1=Frederick, Peter C. |autore2=Bildstein, Keith L. |rivista=The Wilson Bulletin |volume= 104|numero=1 |pp=1-21}}</ref>
=== Riproduzione ===
Le coppie sono [[Monogamia|monogame]] e costruiscono i loro [[Nido|nidi]] in uno stile semplice, tipicamente a "piattaforme di bastoni sciolti"<ref name=RossZoo/> di una qualità a volte descritta come "senza arte".<ref>{{Cita pubblicazione|cognome1=Bent |nome1=Arthur Cleveland |anno=1926 |titolo=Life Histories of North American Marsh Birds |rivista=United States National Museum Bulletin |numero=35 |editore=Smithsonian Institution |p=36 |url=https://archive.org/details/cbarchive_35246_guararubralinnaeusscarletibis1877 |accesso=12 dicembre 2011 |citazione=The scarlet ibis builds its artless nest of brush in inaccessible places on low trees.}}</ref> Questi uccelli si appollaiano sulle chiome degli alberi, preferendo soprattutto il comodo riparo dei giovani alberi di [[mangrovie]] che crescono sulle rive.<ref name="NHL Stenden">{{Cita web|url=https://www.nhlstenden.com/ |titolo=Scarlet Ibis |autore=Jan Hein Ribot |anno=2010 |editore=NHL Stenden Hogeschool |opera=Nhlstenden.com |accesso=12 dicembre 2011 }}</ref> Gli ibis scarlatti amano le zone umide e fangose come le paludi, sebbene costruiscono i loro nidi sugli alberi ben al di sopra dell'acqua. Se possono, nidificano sulle isole, dove le loro uova e i loro pulcini hanno meno probabilità di essere in attaccate dai [[Predazione|predatori]].<ref>Herons and Relatives. ''Animals: A Visual Encyclopedia.'' London: Dorling Kindersley Publishing, Inc., 2008. Credo Reference. Web. 17 September 2012.</ref>
[[File:Eudocimus ruber 02 vith youngbird.jpg|thumb|Un esemplare giovane (davanti) insieme ad un adulto]]
Per attirare una femmina, il maschio eseguirà una varietà di rituali d'accoppiamento come "pavoneggiarsi, scuotersi, schioccare il becco, sfregare la testa e voli alti. Come con la maggior parte degli uccelli, l'accoppiamento non comporta alcun accoppiamento diretto o inserimento: invece, il trasferimento dei liquidi seminali si verifica durante il contatto esterno tra le aperture [[Cloaca (zoologia)|cloaca]]li.<ref>Zahl (1954), p. 194.</ref> Dopo un periodo di gestazione da cinque a sei giorni,<ref name=UWI2011/> la femmina depone da tre a cinque [[uovo (biologia)|uova]] lisce e opache che tipicamente incuba per 19-23 giorni.<ref name=UMMZ/><ref name=Zahl195>Zahl (1954), p. 195.</ref> Dopo un [[corteggiamento]] riuscito, le coppie rimangono fedeli e conviventi, condividendo le responsabilità genitoriali per i giovani.<ref name=UWI2011/>
Nel sud-est del Brasile, gli ibis si radunano in [[colonie]] a metà settembre e costruiscono i nidi all'inizio di novembre. La deposizione delle uova all'interno della colonia è sincrona, con le femmine che depongono le uova a tre ondate all'inizio di novembre, fine dicembre e fine gennaio.<ref name=olmos01/>
=== Comportamento ===
L'ibis scarlatto è un uccello sociale e gregario, soprattutto quando si nutrono e quando nidificano ed allevano i pulcini. Vivono in stormi di trenta o più individui, e i membri di questi stormi tendono a nidificare gli uni vicino agli altri sugli stessi alberi, in modo da proteggere i nidi da eventuali predatori.<ref name=UWI2011/>
Per proteggere le nidiate, talvolta più stormi si riuniscono per formare grandi colonie che possono contare diverse migliaia di individui.<ref name=UWI2011/> Queste colonie possono anche contare esemplari di altre specie, che si riuniscono assieme agli ibis scarlatti per proteggere il proprio nido, come [[Ciconiformi|cicogne]], [[Plataleinae|spatole]], [[Egretta|garzette]], [[Airone|aironi]] e [[anatre]], soprattutto durante i periodi di nidificazione ed allevamento dei pulcini.<ref name=UWI2011/>
== Tassonomia ==
[[File:Guará alta.jpg|left|thumb|upright|Esemplare imbalsamato]]
La specie fu classificata per la prima volta da [[Carl Linnaeus]], nel 1758. Inizialmente data la [[nomenclatura binomiale]] di ''Scolopax rubra''<ref name=Colonial1987/> (il nome incorpora l'aggettivo [[Lingua latina|latino]] ''ruber'', "rosso"), la specie fu successivamente designata ''Guara rubra'' e infine ''Eudocimus ruber''.<ref name=Avibase>{{Cita web|url=http://avibase.bsc-eoc.org/species.jsp?avibaseid=45039A43F7F8A9CF |titolo=Scarlet Ibis (Eudocimus ruber) (Linnaeus, 1758) |autore=Denis Lepage |anno=2003 |editore=BirdLife International |opera=Avibase.bsc-eoc.org |accesso=12 dicembre 2011 }}</ref>
Biologicamente l'ibis scarlatto è strettamente imparentato con l'[[Eudocimus albus|ibis bianco americano]] (''Eudocimus albus'') ed è talvolta considerato [[Specificità biologica|conspecifico]] con esso,<ref name=Colonial1987>{{Cita pubblicazione|cognome1= Ramo |nome1=Cristina|cognome2= Busto |nome2=Benjamin |titolo=Hybridization Between the Scarlet Ibis (''Eudocimus ruber'') and the White Ibis (''Eudocimus albus'') in Venezuela |rivista=Colonial Waterbirds | volume = 10 |numero=1 |pp=111-14 | doi = 10.2307/1521240 |anno=1987 | jstor = 1521240}}</ref><ref name=Cornell2009>{{Cita web|url=http://bna.birds.cornell.edu/bna/species/009/articles/introduction|autore1=Kushlan, James A. |autore2=Bildstein, Keith L. |titolo=White Ibis|opera=Birds of North America Online |editore=Cornell University |data=10 febbraio 2009|accesso=12 dicembre 2011 }}</ref> lasciando la scienza moderna divisa sulla loro [[tassonomia]]. Entrambi gli uccelli hanno ciascuno esattamente le stesse ossa, artigli, becchi, disposizioni di piume e altre caratteristiche: la loro unica marcata differenza sta nella livrea del piumaggio.<ref name=Zahl1954/> La tassonomia tradizionale li considera due specie separate e distinte.<ref name=Zahl1954>{{Cita libro|titolo=Coro-Coro: The World of the Scarlet Ibis |cognome=Zahl |nome=Paul A. |linkautore=Paul A. Zahl |anno=1954 |editore=Bobbs-Merrill Co. |città=Indianapolis/New York |oclc=799120 |pp=192-193 }}</ref>
Le prime ricerche sul campo ornitologico non hanno rivelato alcun incrocio naturale tra l'ibis rosso e l'ibis bianco, fornendo supporto all'idea che i due siano due specie separate.<ref name=Zahl1954/> Un'osservazione più recente, tuttavia, ha documentato significativi incroci e [[Ibrido|ibridazioni]] in natura tra le due forme. I ricercatori Cristina Ramo e Benjamin Busto hanno trovato prove di incroci in una popolazione in cui gli areali dell'ibis rosso e dell'ibis bianco si sovrapponevano lungo la costa e nei [[Llanos]], in Colombia e in Venezuela. Ramo e Busto hanno osservato individui delle due specie durante il corteggiamento e l'accoppiamento, così come degli ibis ibridi con un piumaggio arancione chiaro, o un piumaggio bianco con occasionali [[piume]] arancioni, e hanno proposto che questi uccelli venissero classificati come una singola specie.<ref name=Colonial1987/> È noto che l'ibridazione si verifichi frequentemente in cattività. Tuttavia, le due forme dalla colorazione distinta persistono in natura nonostante gli areali sovrapposti e la prole ibrida, quindi secondo il [[Specie|concetto di coesione della specie]] sarebbero specie funzionalmente diverse.<ref>{{Cita web|url=http://www.sms.si.edu/irlspec/eudoc_albus.htm |titolo=Species Name: Eudocimus albus |autore=K. Hill |anno=2001 |editore=Smithsonian Institution: Marine Station at Fort Pierce |opera=Sms.si.edu |accesso=12 dicembre 2011 }}</ref>
A seguito di questi dati alcuni biologi hanno optato per accoppiare ''Eudocimus ruber'' con ''Eudocimus albus'' come due [[sottospecie]] dello stesso ibis americano.<ref name=Colonial1987/> Altri li definiscono semplicemente come la stessa specie, con il ''ruber'' che è una variazione di colore di ''albus''.<ref name=Nellis>{{Cita libro|cognome=Nellis |nome=David W. |titolo=Common Coastal Birds of Florida & the Caribbean |data=marzo 2001 |editore=Pineapple Press Inc. |isbn=978-1-56164-191-8 |p=151 |url=https://books.google.com/books?id=-REZ4R8wBg4C&pg=PA151 |accesso=12 dicembre 2011 }}</ref>
== Conservazione ==
La specie ha uno status protetto in tutto il mondo,<ref name=RossZoo/> e l'[[Unione Internazionale per la Conservazione della Natura]] ha classificato l'ibis scarlatto come una [[Specie a rischio minimo|specie a Rischio minimo]] nella [[Lista Rossa IUCN]].<ref name=IUCN/> Sebbene diverse popolazioni locali sembrino essere in declino, il numero di individui totali globalmente rimane relativamente alto e l'attuale tasso di perdite non è considerato una minaccia per la sopravvivenza della specie.<ref name=IUCN/> Nondimeno, le recenti perdite da parte delle popolazioni stabilite nella Guyana francese e nelle [[Everglades]] della [[Florida]] sono diventate una preoccupazione per gli ambientalisti e in Brasile l'uccello è stato incluso in un elenco nazionale di specie in [[Specie in pericolo|pericolo d'estinzione]].<ref name=HancockKushlan2010>{{Cita libro|autore1=James Hancock|autore2=James A. Kushlan|titolo=Storks, Ibises and Spoonbills of the World |anno=2010 |editore=A&C Black |isbn=978-1-4081-3500-6 |p=359 |url=https://books.google.com/books?id=-nyzX_7pF24C&pg=PT359 |accesso=12 dicembre 2011 }}</ref>
=== Interazioni con l'uomo ===
L'ibis scarlatto e il [[Ortalis ruficauda|cocrico]] sono gli uccelli nazionali di [[Trinidad e Tobago]].<ref name=NatlBird>[https://web.archive.org/web/20100731081745/http://www.foreign.gov.tt/about_trinidad/national_bird/ National Bird], Trinidad and Tobago Ministry of Foreign Affairs].</ref> Entrambi gli uccelli sono presenti sullo [[stemma di Trinidad e Tobago]].<ref name="NatlBird"/><ref>{{Cita web |url=http://www.ttconnect.gov.tt/gortt/portal/ttconnect/SharedDetail?WCM_GLOBAL_CONTEXT=%2Fgortt%2Fwcm%2Fconnect%2FGorTT%20Web%20Content%2Fttconnect%2Fhome%2Fabout+t+and+t%2Fnational+emblems%2Fcoat+of+arms |titolo=National Emblems |autore=Government of the Republic of Trinidad |autore2=Tobago |anno=2008 |editore=Trinidad and Tobago Government Online |accesso=12 dicembre 2011 |dataarchivio=25 aprile 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120425032517/http://www.ttconnect.gov.tt/gortt/portal/ttconnect/SharedDetail?WCM_GLOBAL_CONTEXT=%2Fgortt%2Fwcm%2Fconnect%2FGorTT%20Web%20Content%2Fttconnect%2Fhome%2Fabout+t+and+t%2Fnational+emblems%2Fcoat+of+arms |urlmorto=sì }}</ref> Il cocrico si trova a [[Tobago]], [[Venezuela]] e [[Colombia]].<ref name=NatlBird/> L'ibis scarlatto, invece, è associato a Trinidad; non ci sono stati avvistamenti documentati dell'ibis scarlatto a Tobago negli ultimi quindici anni.<ref>Martyn Kenefick, Robin Restall & Floyd Hayes, ''Helm Field Guides: Birds of Trinidad and Tobago'' (2007), p. 58.</ref>
Un importante habitat locale per l'ibis scarlatto è il santuario della fauna selvatica di Caroni Swamp of Trinidad, una riserva di paludi di 199 ettari (490 acri) designata per la prima volta nel 1953 specificamente per fornire un habitat protetto all'ibis scarlatto.<ref name="SalmClark">{{cita libro|cognome1=Salm |nome=Rodney V. |cognome2=Clark |nome2=John R. |cognome3=Siirila |nome3=Erkki |titolo=Marine and Coastal Protected Areas: A guide for planners and managers |anno=2000 |editore=IUCN |isbn=978-2-8317-0540-8 |pp=334-337 |url=https://books.google.com/books?id=11R4wO0BtlYC&pg=PA334 |accesso=12 dicembre 2011}}</ref>
Usando l'uccello come simbolo letterario, l'autore americano James Hurst ha composto un popolare racconto, "''The Scarlet Ibis''" (1960).<ref name=Moss42/> Un racconto più recente, "Scarlet Ibis" di [[Margaret Atwood]], è incluso in ''Bluebeard's Egg'' (1983).<ref>{{Cita libro|cognome=Lutwack |nome=Leonard |titolo=Birds in Literature |data=febbraio 1994 |editore=University Press of Florida |isbn=978-0-8130-1254-4 |p=[https://archive.org/details/birdsinliteratur00lutw_0/page/235 235] |url=https://archive.org/details/birdsinliteratur00lutw_0 |accesso=17 dicembre 2011 }}</ref> L'uccello dà il nome anche ad un libro di versi della poetessa americana Susan Hahn.<ref>{{Cita libro|titolo=The Scarlet Ibis: Poems |cognome=Hahn |nome=Susan |linkautore=Susan Hahn |anno=2007 |editore=Northwestern University Press |città=Evanston, IL |isbn=978-0-8101-5183-3 |url=https://books.google.com/books?id=afZboyf_MisC&printsec=frontcover#v=onepage&q&f=false |accesso=12 dicembre 2011 }}</ref>
<gallery mode="packed">
File:Eudocimus ruber 01 - Young bird.jpg|Giovane
File:Scarlet Ibis juvenile RWD.jpg|Giovane alla sua seconda muta
File:Scarlet Ibis SMTC.jpg|La punta delle ali è nera
File:Scarlet_ibis_(Eudocimus_ruber).jpg|Caroni Swamp, [[Trinidad (isola)|Trinidad]]
File:Scarlet_ibis_(Eudocimus_ruber)_roosting.jpg|Una colonia, a Caroni Swamp, [[Trinidad (isola)|Trinidad]]
</gallery>
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
* Jan Linblad,
*
* http://www.wikiaves.com.br/guara▼
== Altri progetti ==
{{interprogetto
== Collegamenti esterni ==
* {{Avibase}}
* {{Collegamenti esterni}}
▲* [http://www.wikiaves.com.br/guara Guara su Wikiaves]
{{Controllo di autorità}}
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