Cesare Serviatti: differenze tra le versioni

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{{serial killer
{{WIP open|Andre86|sviluppando|10 gennaio 2011}}
|Nome = Cesare Serviatti
{{Bio
|Nome =Cesare
|Cognome =Serviatti
|Sesso =M
|LuogoNascita =Roma
|GiornoMeseNascita =24 settembre
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|LuogoMorte =Sarzana
|GiornoMeseMorte =13 ottobre
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|Nascita = [[Subiaco]], 24 settembre [[1880]]
|Morte = [[Sarzana]], {{Calcola età3|1933|10|13|1880|9|24}}
|Vittime = 3
|Vittime sospettate = 4
|Periodo = [[1928]] - [[1932]]
|Luoghi = [[Roma]], [[La Spezia]]
|Metodi = [[strangolamento]]
|Altri crimini = [[furto]], [[rapina]], atti di [[mutilazione]], [[occultamento di cadavere]]
|Arresto =
|Provvedimenti = [[pena di morte]] tramite [[fucilazione]]
|Detenzione =
}}
{{Bio
|Nome = Cesare
|Cognome =Serviatti Serviatti
|Sesso =M M
|LuogoNascita =Roma Subiaco
|GiornoMeseNascita = 24 settembre
|AnnoNascita =1880 1880
|LuogoMorte =Sarzana Sarzana
|GiornoMeseMorte = 13 ottobre
|AnnoMorte =1933 1933
|Attività = serial killer
|Nazionalità =italiano italiano
|Epoca=1900
}}
 
==Biografia==
Nato a [[Subiaco]] nel 1880 da [[Trovatello|genitori ignoti]], svolse vari mestieri tra cui il macellaio e l'infermiere. Di queste abilità professionali si servì per fare a pezzi le sue vittime. Uccise la sua prima vittima, Giuseppina Pasqua Bartolini Tiraboschi, nel 1928 a [[La Spezia]], dove gestì per breve tempo una pensione. La donna venne uccisa nel sonno nel suo appartamento di via Genova. Il cadavere della Tiraboschi venne fatto in piccoli pezzi e gettato nel pozzo nero dell'appartamento.
 
La mattina del 16 novembre 1932 alla [[stazione di Napoli Centrale]] vennero ritrovate due valigie abbandonate in un treno proveniente da [[Stazione di Torino Porta Nuova|Torino Porta Nuova]] e consegnate all'ufficio oggetti smarriti. Una volta aperte venne ritrovato parte del corpo di una donna, avvolto nella carta di giornale. Il giorno dopo venne ritrovata nella [[Stazione di Roma Termini]] un'altra parte del corpo della vittima,; le ricerche portarono alla scoperta del nome della donna uccisa, che si chimavachiamava Paolina Gorietti. eElla aveva quasi 40 anni al momento della sua morte e lavorava come cameriera, fino a quando fuggì a [[La Spezia]] con l’uomol'uomo che aveva trovato conmediante un annuncio matrimoniale e con cui doveva, a sentir lei, gestire insieme una pensione.
 
A seguito dell'identificazione della vittima, la Polizia arrivò in breve tempo all'individuazione del suo seduttore. Il Serviatti utilizzava infatti degli annunci sui quotidiani per adescare le sue vittime. La formula con cui si proponeva era sempre la stessa: ''"Pensionato, 450 mensile, conoscerebbe Signorina con mezzi. Preferibilmente conoscenza scopo matrimonio"''. Cesare Serviatti, arrestato e messo alle strette, confessò l'omicidio di Paolina Gorietti, Pasqua Bartolini Tiraboschi e Bice Margarucci, mentre si dichiarerà sempre innocente delle sue altre presunte vittime.
==Biografia==
 
Nato a [[Roma]] il [[24 settembre]] [[1880]], uccise la sua prima vittima, Pasqua Bartolini Tiraboschi a [[La Spezia]] dove gestì per breve tempo una pensione, la donna venen uccisa nel sonno nel suo appartamanto affitato di via Genova.
Il cadavere decapitato della Margarucci era stato ripescato il 3 novembre 1930 sulla costa laziale, tra Santa Marinella e Ostia. Serviatti confessò di aver abbordato con un annuncio matrimoniale anche questa vittima, pure lei cameriera come la Gorietti, all'identico scopo di derubarla dei risparmi di una vita, di averla strangolata, fatta a pezzi, messa in una valigia e gettata nel [[Tevere]] dal Ponte Garibaldi; da qui le correnti avrebbero trascinato il corpo fino in mare. Dopo la confessione gli inquirenti poterono ritrovare in fondo al pozzo di via Genova anche i resti della prima vittima Pasqua Bartolini Tiraboschi. Delle altre presunte vittime Serviatti non fece il nome e non vennero mai ritrovate.
Il cadavere della Tiraboschi venne fatto in piccoli pezzi e fu gettato nel pozzo nero dell'appartamanto.
 
La mattina del [[16 novembre]] [[1932]] alla [[stazione di Napoli Centrale]], venero ritrovate due valigie abbandonate in un treno proveniente da [[Stazione di Torino Porta Nuova|Torino Porta Nuova]] e consegnate all’ufficio oggetti smarriti, una volta aperte venne ritrovato parte del corpo di una donna avvolta nella carte dei giornali.
Davanti al Tribunale della Spezia, dove il processo iniziò il 14 giugno 1933, venne condannato per furto e rapina, dato che rapinò la Gorietti di 2.000 lire in contanti e altre 2.000 lire ricavate da un libretto postale. Venne condannato l'8 luglio 1933 alla pena dell'[[ergastolo]] per gli omicidi di Bice Margarucci e Pasqua Bartolini. Per l'omicidio di Paolina Gorietti venne condannato alla [[pena di morte]], confermata sia in [[Corte d'appello (Italia)|Corte d'appello]] che in [[Corte di cassazione (Italia)|Cassazione]]. La sentenza venne eseguita il 13 ottobre 1933 alle 6:25, in località ''Ghiara Vecchia'' nel comune di [[Sarzana]]. Cesare Serviatti venne giustiziato tramite fucilazione alla schiena da parte di 22 agenti di P. S. e aveva chiesto la grazia al [[Vittorio Emanuele III di Savoia|Re]], ma venne respinta. Il decreto gli era stato notificato in cella verso le 2 del mattino dello stesso giorno dell'esecuzione. Bevve due bicchieri di cognac, fumò due sigari e si rifiutò d'incontrare il prete per i conforti religiosi.
Il giorno dopo venne ritrovata nella [[Stazione di Roma Termini]] un'altra parte del corpo della vittima, le ricerche portarono alla scoperta del nome della donna uccisa, che si chimava Paolina Gorietti e aveva quasi 40 anni al momento della sua morte e lavorava come cameriera fino a quando fuggì a La Spezia con l’uomo che aveva trovato con un annuncio matrimoniale con cui doveva, a sentir lei, gestire insieme una pensione.
Davanti al Tribunale della Spezia dove il processo iniziò il [[14 giugno]] [[1933]] venne condananto per furto e rapina, dato che rapinò anche Goretti di 2.000 lire in contanti e altre 2.000 lire ricavate da un libretto postale. Venne condannato il [[7 luglio]] alla [[pena di morte]] che venne eseguita il [[13 ottobre]] [[1933]] alle 6,25, in località ''Chiara Vecchia'' nel comune di [[Sarzana]]. La sentenza venne eseguita tramite fucilazione alla schiena. Aveva provato a chiedere la grazia ma non l’ottenne.
 
==Bibliografia==
*''Storia Illustrata n. 244, marzo 1978, [[Arnoldo Mondadori Editore]]''
*''[[Andrea Accorsi]] e [[Massimo Centini]], I grandi delitti italiani risolti o irrisolti, [[Newton Compton Editori]]''
*''[[Emanuela Profumo]], Liguria criminale, [[Newton Compton Editori]]''
*''[[Michael Newton]], Dizionario dei serial killer, [[Newton Compton Editori]]''
*''[[Fausto Bassini]], La «passione» di Serviatti per i soldi delle sue vittime, [[Il Giornale (ed. Genova)]]'', 31 maggio 2011, p. 42
*''[[Flaminia Savelli]], Misteri, crimini e delitti irrisolti di Roma, [[Newton Compton Editori]]'', 2012
*''[[Fausto Bassini]], Serviatti, il femminicida del Ventennio, [[Il Giornale]]'', 18 agosto 2013
 
==Collegamenti esterni==
*[{{cita web | 1 = http://www.museocriminologico.it/serviatti.htm | 2 = Il caso Serviatti] | accesso = 10 gennaio 2011 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20091008003329/http://www.museocriminologico.it/serviatti.htm | dataarchivio = 8 ottobre 2009 | urlmorto = sì }}
 
{{portale|biografie}}
 
[[Categoria:CasiPersone giudiziarigiustiziate per fucilazione]]
[[Categoria:Criminali italiani]]