Arte sovietica: differenze tra le versioni
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* Il 26 novembre 1918 fu emanata la legge "Sul riconoscimento delle opere scientifiche, letterarie, musicali e artistiche come proprietà statale".
All'inizio, il governo bolscevico nazionalizzò i musei artistici, le collezioni private e le gallerie (come la [[Galleria Tret'jakov|Tret'jakov]] di Mosca o l'[[Ermitage]] e il [[Museo russo]] di [[Pietrogrado]]). Il [[Cremlino
Nel 1918, Lenin emise il decreto "Sui monumenti della repubblica", annunciando un piano per influenzare le masse tramite le sculture. In breve tempo, i migliori scultori sovietici realizzarono numerosi monumenti dedicati ai leader della rivoluzione e alle figure più importanti della cultura socialista e russa. Sfortunatamente, la maggior parte di queste opere non è riuscita ad arrivare ai giorni nostri a causa dell'economicità e della scarsa qualità dei materiali utilizzati.<ref name="S293" />
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Durante la [[prima guerra mondiale]], molti architetti rimasero senza lavoro e poterono impegnarsi soltanto nella progettazione, mentre alcuni riuscirono a collaborare con gli scultori nella creazione di monumenti, come [[Lev Vladimirovič Rudnev|Lev Rudnev]] che realizzò un'opera "Alle vittime della repressione" per il Marsovo pole di Pietrogrado.
[[Vladimir Evgrafovič Tatlin|Vladimir Tatlin]] concepì nel 1920 il celebre [[Monumento alla Terza Internazionale]]: ideato come sede in stile [[Costruttivismo (arte)|costruttivista]] per il [[Comintern]] a Pietrogrado, divenne un simbolo della nuova direzione artistica sovietica ed un'espressione di coraggio e determinazione della ricerca.<ref name="S305">{{Cita|Sarab’janov|p. 305}}.</ref> Secondo alcuni, la torre avrebbe dovuto rappresentare le aspirazioni della nascente Unione Sovietica<ref name="C716">{{Cita libro|autore=Francis D. K. Ching|titolo=Global History of Architecture|url=https://archive.org/details/globalhistoryofa0000chin_d9i6|anno=2011|p=[https://archive.org/details/globalhistoryofa0000chin_d9i6/page/716 716]}}</ref> e una sfida alla [[Torre Eiffel]] come simbolo della modernità.<ref>{{Cita libro|autore=William H. McNeill|autore2=Jerry H. Bentley|titolo=Berkshire Encyclopedia of World History|anno=2005|isbn=978-1-933782-65-2}}</ref> Il critico sovietico Viktor Šklovskij lo definì come un monumento "fatto di acciaio, vetro e rivoluzione".<ref name="C716" />
=== Porcellane ===
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Matvej Manizer fu un rappresentante della direzione accademica della scultura sovietica: la sua tecnica combinava le tecniche narrative basate su un'accurata riproduzione della natura con una sufficiente emotività. Tra le opere più famose, vi è monumento situato a [[Charkiv]] dedicato al poeta, scrittore e umanista ucraino [[Taras Ševčenko]].<ref name="S328" />
[[Sergej Dmitrievič Merkurov|Sergej Merkurov]] lavorò seguendo altri principi, costruendo il suo sistema immaginativo intorno all'interpretazione plastica attiva delle impressioni dalla natura. Prima della rivoluzione, realizzò diversi monumenti dedicati alle figure più importanti della cultura russa (come [[Dostoevskij]] e [[Tolstoj]]), mentre dopo si dedicò a ritratti di leader e filosofi del socialismo: scolpì la ''Morte del leader'' (1927), una statua di Lenin in granito alta 15 metri posta sul Canale di Mosca e un'altra per la sala del [[Soviet Supremo dell'URSS]] al [[
[[Nikolaj Vasil'evič Tomskij|Nikolaj Tomskij]] fu un rappresentante di una nuova generazione di scultori che iniziò a lavorare in questo periodo. Tra le opere più famose di quegli anni vi è il Monumento di Kirov a Leningrado (1935-1938), dal carattere austero, semplice e laconico.<ref name="S328" />
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