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|Bandiera = Marcianise-Gonfalone.png
|Voce bandiera =
|Stemma = CityStemma ofCittà di Marcianise - 2023.png
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
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|Data elezione = 15-5-2023
|Altitudine =
|Divisioni confinanti = [[Acerra]] ([[città metropolitana di Napoli|NA]]), [[Caivano]] (NA), [[Capodrise]], [[Carinaro]], [[Gricignano di Aversa]], [[Macerata Campania]], [[Maddaloni]], [[Orta di Atella]], [[Portico di Caserta]], [[San Marco Evangelista (Italia)|San Marco Evangelista]], [[San Nicola la Strada]], [[Santa Maria Capua Vetere]], [[Succivo]]
|Abitanti = 38285
|Note abitanti = {{Istat|061|49|2023}}
|Aggiornamento abitanti =31-12-2023
|Divisioni confinanti = [[Acerra]] (NA), [[Caivano]] (NA), [[Capodrise]], [[Carinaro]], [[Gricignano di Aversa]], [[Macerata Campania]], [[Maddaloni]], [[Orta di Atella]], [[Portico di Caserta]], [[San Marco Evangelista (Italia)|San Marco Evangelista]], [[San Nicola la Strada]], [[Santa Maria Capua Vetere]], [[Succivo]]
|Sottodivisioni = Vedi [[#Frazioni, località e contrade|elenco]]
|Zona sismica = 2
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}}
 
'''Marcianise''' è una zona ad alto rischio nucleareun [[Lingua giapponeseComune antica(Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:38285Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia di Caserta]] in [[Campania]].
 
Sorge nella [[Pianura Campana|pianura campana]] entro l'area nota anticamente come [[Liburia]]. Fin dal [[XII secolo]], con la Bolla di Senne<ref>Senne o Sennete (1097–1118), vescovo metropolita di [[Capua]]. Con la Bolla, nota come Bolla di Senne, da lui emanata nel 1113, istituì formalmente la [[diocesi di Caserta]] definendone i confini con quella di Capua.</ref>, Marcianise è posta in parte sotto la giurisdizione ecclesiastica di [[Capua]] ed in parte sotto quella di [[Caserta]], mentre a livello politico fu casale di Capua dal [[medioevo]] fino all'[[età moderna]], quando venne eretta a comune.<ref>Salvatore Marino, Città campane, Marcianise, [http://www.cittacampane.org/dizionari_pdf/marcianise.pdf p. 1] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20180617015606/http://www.cittacampane.org/dizionari_pdf/marcianise.pdf |datedata=17 giugno 2018 }}</ref>
 
== Geografia fisica ==
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== Storia ==
Il comune è bagnato a sud, per circa 10 chilometri, dal fiume [[Clanio]] e attorno all'anno 1000 a.C. fu dimora degli [[Osci]], un popolo dedito all'agricoltura; dal [[VII secolo a.C.|VII]] al [[V secolo a.C.]] furono in contatto con popoli più evoluti, inizialmente [[Etruschi]] e [[Grecia classica|Greci]], in seguito anche con [[Sanniti]] e Romani; la collaborazione tra di essi contribuì allo sviluppo del territorio, che in seguito fu conteso tra più fazioni. Inizialmente questi, [[Disboscamento|disboscarono]] e bonificarono i terreni [[acquitrino]]si, suddividendoli in quadrati perfetti, orientandoli lungo le direttrici nord-sud ed est-ovest. Questo reticolo, ancora ben evidente, comprendeva quadrati con un perimetro di 2.840 m, con 6 strade interne, perpendicolari tra loro per permettere l'accesso ai singoli [[moggio (unità di misura)|moggi]] di terreno; in ogni quadrato si contavano 144 moggi o capuani, pari a 38 ettari, attorno ai quadrati, le insulae, era presente un fossato, per permettere il deflusso delle acque nel fiume Clanio.{{CitazioneSenza necessariafonte}}
[[File:Epigrafe Cesare Augusto che si trova a Marcianise, Capua e Terracina.jpg|miniatura|Epigrafe su cui si legge la scritta "IVSSV IMPERATOR CAESARIS QVA ARATRVM DVCTVM EST" ("Per volere di Cesare condottiero fu fissato questo solco per dove passò l'aratro"), facciata del Palazzo Messore a Marcianise.]]
Le origini di Marcianise sono incerte<ref>Non esiste alcuno studio archeologico e nemmeno storico che definisca con precisione il periodo in cui la città è stata realmente costruita. Molte tombe antiche sono state distrutte dai [[tombaroli]] e gli scavi archeologici non hanno fornito alcun risultato sicuro.</ref>: alcuni storici affermano che potrebbe essere stata edificata durante la dominazione dell'[[Impero romano]]. Tale convinzione è maturata dallo studio delle strade del centro storico e dal ritrovamento di un ''[[castrum]]'', un'antica postazione militare romana.<ref>Uno dei più antichi reperti archeologici della zona sarebbe la [[Pietra di Trentola]], posta dove il sesto decumano e il quarto cardine si incrociavano.</ref> Secondo alcuni studiosi, Marcianise sarebbe stata una colonia autonoma di «prodi veterani Romani» dedotta da [[Gaio Giulio Cesare]] nel 59 a.C. dopo il cosiddetto "[[Primo triumvirato]]" e destinata ad ospitare ventimila famiglie di veterani (prevalentemente di Pompeo) con almeno tre figli. Infatti, a Marcianise, a ridosso del fiume Clanio, esistevano due tempietti rurali paleocristiani<ref name="ReferenceA">Franco Pezzella, ''Atella e gli atellani nella documentazione epigrafica antica e medievale'', Istituto di Studi Atellani, 2002.</ref> dedicati a [[Cesareo di Terracina|san Cesario diacono e martire]] (il santo che ha sostituito e cristianizzato il culto pagano di Giulio Cesare, dell'imperatore [[Augusto|Cesare Ottaviano Augusto]] e dei Divi Cesari; da sempre invocato contro le inondazioni del Clanio) e a santa Giuliana vergine e martire (Santa Giuliana, associata a san Cesario, è un'ulteriore dimostrazione che le dedicazioni dei due tempietti ricordavano il nome di ''Julius Caesar''). La testimonianza di un cippo urbico collocato oggi sulla facciata dell'antico palazzo Messore, in piazza Umberto I, su cui si legge la scritta "IVSSV IMPERATOR CAESARIS QVA ARATRVM DVCTVM EST" (Per volere di Cesare condottiero fu fissato questo solco per dove passò l'aratro), allude alla pratica di origine etrusca di tracciare con questo attrezzo il territorio di una città, ritenuta dagli storici locali la prova inconfutabile dell'origine stessa della città al tempo di Giulio Cesare (50 a.C.).<ref name="ReferenceA"/>
 
Secondo un'altra ipotesi, la città è stata costruita nel [[500]] dagli [[Ostrogoti]] che cercavano un rifugio dopo aver perso la guerra contro i [[Bizantini]].{{CitazioneSenza necessariafonte}}
 
È molto probabile che gli [[Ostrogoti]] si siano uniti al popolo nativo degli [[Oschi]] che vivevano nella vicina città di [[Trentola]]. Si sa da diversi documenti notarili dell'[[abbazia di Montecassino]], che sul territorio esisteva un convento chiamato ''Monasterium Sancti Benedicti in Lauriano'' che per diversi secoli era proprietario di diversi possedimenti. Uno di questi evidenzia che uno dei primi nomi della città è stato "'''Marcenisi in Liburia'''". Dunque nei documenti antichi la zona era chiamata [[Liburia]]. Nel periodo [[Medioevo|medievale]] il territorio di Marcianise divenne progressivamente paludoso a causa delle continue inondazioni del fiume [[Clanio]], detto anche Laneo, in seguito deviato per fornire l'acqua necessaria alle vasche per la coltivazione della [[Canapa (tessile)|canapa]]. La supposizione che un tempo il Laneo lambisse il territorio all'altezza dell'omonimo rione Clanio, crolla davanti all'analisi dei documenti che riportano appunto il fatto che alcune terre donate al suddetto monastero di Loriano, si trovavano in vicinanza di "Ponte Rutto", quindi un ponte gettato per attraversare tale fiume.{{CitazioneSenza necessariafonte}}
 
Una parte dell'architettura dell'area centrale e più antica di Marcianise risale al [[700]] d.C. Le strade del centro sono molto strette, alle estremità di molte di esse sono poste grandi arcate che nell'antichità erano probabilmente usate come porte di accesso.{{CitazioneSenza necessariafonte}}
 
Nel [[1300]] Marcianise inizia ad estendere il suo territorio. Le paludi con il tempo si sono prosciugate rendendo i terreni sempre più coltivabili, e vecchie zone di campagna si trasformano in aree residenziali. Crebbe così la sua importanza. Anche dal punto di vista economico crebbe la sua importanza ed i fondi di [[Trentola]] e di Loriano vennero donati il 17 ottobre [[1349]], come feudo a Sergio Orsino, signore di [[Acerra]]. Nel prosieguo i destini delle due terre si separarono. Gli successe il figlio Nicolò, quindi Gabriele, duca di [[Venosa]], marito di Caterina Caracciolo il quale ha una figlia, Maria Donata, che va in sposa, nel [[1443]] a [[Pirro del Balzo]]. Dopo vari passaggi, il possesso perviene ai Caracciolo, ed in seguito ai [[Guevara (famiglia)|Guevara Suardo]]. Nel [[1436]] Marcianise, dopo una debole resistenza, viene occupata dalle milizie di [[Alfonso V di Aragona|re Alfonso V d'Aragona]] (Alfonso I di Napoli dal 1442 al 1458), durante la sua conquista del Regno di Napoli.<ref>{{Cita libro |autore=Matteo Camera|titolo=Memorie storico-diplomatiche dell'antica città e ducato di Amalfi, cronologicamente ordinate e continuate sino al secolo xviii|url=https://books.google.it/books?id=faEBAAAAQAAJ&dq=Memorie%20storico-diplomatiche%20dell'antica%20citt%C3%A0%20e%20ducato%20di%20Amalfi%20...,%20Volume%201&hl=it&pg=PA614#v=onepage&q=Marcianise&f=false|accesso=2023-01-26|data=1876|p=614}}</ref>. Molti sono gli uomini illustri che hanno contribuito a rendere famoso il nome della città, tra di essi ricordiamo i capitani di ventura, come Pompeo Farina<ref>{{Cita libro|autore=Leonardo Santoro da Caserta |titolo=Dei successi del sacco di Roma e guerra del regno di Napoli sotto Lotrech |url=https://books.google.it/books?id=bPM_AAAAcAAJ&dq=Dei%20successi%20del%20sacco%20di%20Roma%20e%20guerra%20del%20regno%20di%20Napoli%20sotto%20Lotrech&hl=it&pg=PA121#v=snippet&q=Feramosca&f=false|accesso=2023-01-26|data=1858|editore=Androsio|citazione=Costui era uno sgherro di Marcianise, di basso legnaggio, ma destro, e manieroso e di bella presenza, ed uomo singolar in procacciar conoscenze ed amicizia. Ebbe non so che di conoscenza appresso all'Orange per mezzo del Feramosca. E nel sacco romano fu un de' più rapaci dell'esereito, e fece grossissimo bottino di croci, calici ed altri ornamenti sacri, che con mano scelerata e sacrilega levò dalle chiese. E, divenuto ricco, ei mena appresso di sé una turba di sgherri, facendo del principe, com'è la natura de' villani di subito per ogni vento di fortuna insuperbire. E, sdegnato il nido paterno, s'è fermato in Capua: uomo del resto compito e largo in presentare. Di costui s'è servito l'Orange in molte prese di ribelli.}}</ref> o pittori come ''Paolo De Majo'' (attivo in tutto il [[Regno di Napoli]]), ma soprattutto ecclesiastici come il [[servo di Dio]] Marco Maffei ed il missionario carmelitano scalzo [[Matteo di San Giuseppe]], botanico e linguista del [[XVII secolo]]. Nel [[1647]] fu occupata dalle milizie di [[Enrico II di Guisa|Enrico II di Lorena]] duca di Guisa venuto a [[Napoli]] durante l'insurrezione popolare antispagnola per rivendicare il suo diritto al trono.<ref>{{Cita libro|autore=National Library of Naples, Giacomo |titolo=Compendio di storia patria ovvero fatti principali della storia del regno di Napoli dalla primitiva origine fino ai tempi nostri|url=http://archive.org/details/bub_gb_NT63FgAvVMYC|accesso=2023-01-26|data=1854|editore=Napoli Merolla|p=384}}</ref>
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Durante il [[XVIII secolo]] Marcianise e molte città vicine vennero colpite dalla siccità e da un'[[epidemia]] di [[colera]]. Un'antica leggenda racconta di come il popolo, disperato, chiese un miracolo a Gesù trasportando una statua di legno del crocefisso per le strade della città. Durante l'ultima settimana di luglio [[1706]] un [[nubifragio]] colpì la città e i cittadini gridarono al miracolo.
 
È convinzione popolare che all'inizio dell'Ottocento [[Napoleone Bonaparte]] fosse ospite a [[Castel Loriano]], uno degli edifici più antichi della città. Questa convinzione deriva dal fatto che per molto tempo il castello venne abitato dai militari francesi.<sup>[''[[wikipedia:Uso delle fonti|senza fonte]]'']</sup>{{Cn}}
 
Nel [[1809]] venne innalzata da [[Gioacchino Murat]] a capoluogo di circondario, funzione che successivamente mantenne con [[Ferdinando I delle Due Sicilie|Ferdinando IV]].
 
Nel [[1860]] due [[Monarchismo|monarchici]], Pietro Lombardo di professione capo squadra e Antonio Somma, calzolaio, furono condannati a morte per aver partecipato al movimento di opposizione filoborbonica a [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]]. I due erano insorti per difendere i medaglioni della [[Borbone|famiglia reale borbonica]] che erano appesi a pochi metri dalla fontana municipale e che dovevano essere distrutti per legge.<ref>L'opposizione a Garibaldi dei filoborbonici di Marcianise è ricordata da [[Giuseppe Cesare Abba]] nell'opera ''Da Quarto al Volturno'': "Bravissimo e mite il generale [[Stefano Turr|Türr]]! Non si crederebbe a mirare quella sua faccia fiera. Egli a soffocare le reazioni, poco o punto sangue. Non ne versò in Avellino, non in Ariano, dove fu quasi solo e mise la pace. Ieri l’altro spacciò il maggior Cattabene a Marcianise, grosso borgo poco lontano di qui, dov’era scoppiata la reazione al vecchio grido borbonico di Viva Maria! — Cattabene è tornato, dopo aver quetato tutto, con due soli morti di quattordici che n’aveva condannati. «Ma vogliamo tutti morti, anche gli altri dodici!» grida la gente di Marcianise, e viene una deputazione a domandar a Türr questa grazia. No, no, dice Türr, perdóno, oblìo, concordia: noi non siamo qui per le vostre piccole vendette." (in data 15 settembre, Caserta) </ref><ref>{{Cita web|url=https://it.wikisource.org/wiki/Da_Quarto_al_Volturno/Marcia_trionfale_verso_Napoli|titolo=Da Quarto al Volturno/Marcia trionfale verso Napoli - Wikisource|sito=it.wikisource.org|lingua=it|accesso=2023-01-26}}</ref> Le persone coinvolte, in realtà, e arrestate furono 11 ed il Consiglio di guerra riunitosi per ordine del Maggiore Cattabeni condannò tutti alla pena di morte. Tale condanna fu poi eseguita solo per i monarchici Lombardo e Somma mentre agli altri condannati fu commutata la pena e furono spediti al carcere centrale di [[Santa Maria Capua Vetere]].<ref>{{Cita libro|titolo=Storia civile di Marcianise |autore= Donato Musone}}</ref>
 
Nel [[1872]] [[Vittorio Emanuele II di Savoia]] promulga un decreto nel quale conferisce a Marcianise il [[Titolo di città in Italia|titolo di città]] e le attribuì uno stemma.
 
Dal [[1943]] al [[1945]] Marcianise ospitò, nella zona poi divenuta sede dello stabilimento 3M, il [[Marcianise Airfield]], base strategica per i bombardamenti aerei durante la Campagna di guerra in Italia della 15ª Forza Aerea americana, con l'86º , 97º e 99º Gruppo di Bombardamento come unità principali.<ref>https://www.marcianise.info/2017/09/marcianise-airfield-ecco-la-storia-dellaeroporto-militare-utilizzato-dallaviazione-americana-durante-la-seconda-guerra-mondiale-guarda-video-e-foto/?fbclid=IwAR1KzvwUdA9oW0kZr3HHZhhohBQ2bA58wXIXl16K3YOTprSosi-qLPD-NqQ</ref>
 
Nel 1943 i [[Nazionalsocialismo|Nazisti]] hanno effettuato un eccidio nella città di Marcianise. Le vittime sono:
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* Gaetano Sibona, bracciante. (Marcianise, 24 ottobre 1922 - Marcianise, 3 ottobre 1943);
* Giovanni Tartaglione, bracciante. (Marcianise, 20 novembre 1925 - Marcianise, 4 ottobre 1943);
* Raffaele Valletta, ramaio. (Marcianise, 1881 - Marcianise, 4 ottobre 1943).{{CitazioneSenza necessariafonte}}
 
===Simboli===
[[File:City of Marcianise - 2023.png|destra|134x134px|Stemma di Marcianise]]
Lo stemma è stato concesso con regio decreto del 19 marzo 1872.<ref name=ACSFascCom/><ref>{{Cita web|url=https://patrimonioacs.cultura.gov.it/patrimonio/326fe8af-0118-482d-9cc4-92ebc91a3389/985-marcianise|titolo=Bozzetto dello stemma del Comune di Marcianise|accesso=6 ottobre 2024|sito=ACS, Raccolta dei disegni degli stemmi di comuni e città}}</ref>
{{citazione|Di argento, al castello di rosso, aperto e murato di nero, merlato, torricellato, oltre alle due torri laterali merlate, di un'altra simile nel mezzo, più alta, e fiancheggiato da due mezze rupi al naturale, moventi dai fianchi dello scudo; il tutto fondato sulla pianura erbosa al naturale, e posto sotto un capo di verde, carico di tre covoni d'oro, legati di rosso, posti in palo ed ordinati in fascia, col motto PROGREDITUR scritto a lettere maiuscole romane di nero, entro una lista bianca svolazzante in fascia, sotto la punta dello scudo; esso scudo, cimato dalla corona murale, propria delle Città, è accostato da due rami d'olivo e di quercia, fruttati al naturale, decussati sotto la punta, e legati di rosso.}}
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== Monumenti e luoghi d'interesse ==
{{W|architettura|aprile 2025}}
=== Architetture religiose ===
[[File:Marcianise (25808784534).jpg|miniatura|sinistra|[[Chiesa della Santissima Annunziata (Marcianise)|Chiesa della Santissima Annunziata]].]]
[[File:Marcianise (26346456061).jpg|miniatura|verticale|Il [[campanile]] in [[tufo]] nei pressi della chiesa della Santissima Annunziata.]]
* [[Chiesa della Santissima Annunziata (Marcianise)|Chiesa della Santissima Annunziata]]: fu edificata nel [[XVIII secolo|XVI]] secolo su progetto di Benvenuto Tortello o Tortelli<ref>{{Cita libro|autore=Anna Giordano, Adriana Caprio e Marcello Natale|titolo=Terra di lavoro|url=https://books.google.it/books?id=cgVt3ZtVjk4C&lpg=PP1&dq=Terra%20di%20lavoro&hl=it&pg=PA65#v=snippet&q=Marcianise%20annunziata&f=false|accesso=2023-01-26|data=2003|editore=Guida Editori|lingua=it|p=65|citazione=La chiesa dell'Annunziata, nucleo emergente dell'importante complesso dell'A.G.P. di Marcianise, fu costruita nel XVI secolo su progetto di Benvenuto Tortello con adattamenti di Ambrogio Attendolo. La pia istituzione per ben quattro secoli è stato Conservatorio per fanciulle nubili ed ospedale per Mendicanti.|ISBN=978-88-7188-774-6}}</ref> ma durante l’esecuzione dei lavori si resero nec<nowiki/>essarinecessari degli adattamenti operati da Matteo Salerno, conclusi nel 1563. Il campanile, opera di Ambrogio Attendolo ([[Capua]], 1515 circa − 1585 circa), si sviluppa in tre ordini separati da cornicioni di piperno.<ref>{{Cita libro|autore=AA.VV.|titolo=Vol. 27 - Raccolta Rassegna Storica dei Comuni - Anno 2013|url=https://books.google.it/books?id=EDYoDAAAQBAJ&lpg=PA3&dq=Vol.%2027%20-%20Raccolta%20Rassegna%20Storica%20dei%20Comuni%20-%20Anno%202013&hl=it&pg=PA84#v=onepage&q=tortello%20o%20tortelli&f=false|accesso=2023-01-26|data=2016-05-01|editore=Istituto di Studi Atellani|lingua=it|p=84|citazione=La ricostruzione della chiesa fu completata nel 1574, con l'aggiunta del poderoso campanile a pianta quadrata e costituito da tre piani divisi da cornicioni in piperno, che si deve all'architetto capuano Ambrogio Attendolo (Capua [Ce] 1515 circa − 1585 circa).}}</ref> La chiesa sorge al centro di una vasta piazza rettangolare che costituisce un complesso di notevole pregio ambientale, non solo per la superba e lineare facciata del tempio, ma anche per la presenza dell’ex Ospedale sul lato sinistro, i cui locali sono attualmente occupati dalla direzione ASL-Distretto 16, del campanile e dei vecchi uffici delle Opere Pie sulla destra, mentre il lato lungo meridionale dell’ideale rettangolo è chiuso dal settecentesco palazzo Tartaglione. L’imponente chiesa dell’Annunziata, oltre che rilevante per il suo significato urbanistico, rappresenta uno dei capolavori dell’architettura religiosa della Campania, raggiungendo la pienezza del linguaggio rinascimentale soprattutto per la monumentalità e l’eleganza della sua facciata. Nella seconda metà del [['700]] la chiesa fu ampliata da Carlo Patturelli, [[Giuseppe Astarita]], Francesco Gasperi, Felice Bottiglieri e [[Gaetano Barba]].<ref>{{Cita libro|titolo=Discover your city -scopri la tua città}}</ref> L’interno della chiesa impostato su [[Pianta a croce latina|pianta a Croce latina]] ha tre [[Navata|navate]], presenta sei [[Cappella|cappelle]] per navata con due grandi [[Cappella|cappelle]] alle due estremità del [[transetto]]. Nella parte nord di questo si aprono tre [[Abside|absidi]], di cui la centrale della stessa ampiezza della [[navata]] maggiore. Dalla [[navata]] centrale si accede alle laterali mediante [[Arco (architettura)|archi]] poggiati sui [[Pilastro|pilastri]]. Mirabile è il soffitto [[XVI secolo|seicentesco]] della [[navata]] centrale e del [[transetto]] che è di legno dipinto a cassettoni quadrati con fondo turchino e rosoni dorati. Nella chiesa sono custodite numerose tele della [[pittura napoletana|scuola napoletana]] del [[XVII secolo|Seicento]], [[XVIII secolo|Settecento]] e [[XIX secolo|Ottocento]].<ref>{{Cita web |url=http://www.vicusmedievalis.altervista.org/old/monumenti/agpmar.htm|titolo=Marcianise - Chiesa dell'Annunziata|accesso=2021-01-06}}</ref> Tra le più famose ricordiamo: ''L'Annunciazione,'' di [[Massimo Stanzione]]<ref>{{Cita libro|autore=Francesco Abbate |titolo=Storia dell'arte nell'Italia meridionale: Il secolo d'oro |url=https://books.google.it/books?id=j8f6u_2TwqgC&lpg=PP1&dq=Storia%20dell'arte%20nell'Italia%20meridionale:%20Il%20secolo%20d'oro&hl=it&pg=PA132#v=onepage&q&f=false|accesso=2023-01-26|data=1997|editore=Donzelli Editore|lingua=it|p=132|ISBN=978-88-7989-720-4}}</ref>, posta alle spalle dell'altare; la tavola della ''Decollazione di san G. Battista'' del pittore fiammingo [[Dirk Hendricksz]], noto anche come Teodoro d'Errico; il quadro al centro del soffitto in [[Cassettone|cassettoni]] dorati che sormonta la navata centrale ''L'assunzione della Vergine'' del pittore [[Francesco Solimena]]<ref>{{Cita libro|autore=[[Bernardo de Dominici]]|titolo=Vite Dei Pittori Scultori Ed Architetti Napoletani|url=https://books.google.it/books?id=-JhSAAAAcAAJ&dq=Vite%20dei%20pittori,%20scultori%20ed%20architetti%20napoletani%20Volume%204&hl=it&pg=PA425#v=onepage&q&f=false|accesso=2023-01-26|data=1846|editore=Trani|lingua=it|p=425}}</ref>; la [[sovrapporta]] della [[controfacciata]] ''Gesù con i dottori nel tempio'' del pittore di Marcianise, Paolo De Majo<ref>{{Cita libro|autore=[[Bernardo de Dominici]] |titolo=Vite de' pittori, scultori, ed architetti napoletani: non mai date alla luce da Autore alcuno |url=https://books.google.it/books?id=SscOAAAAQAAJ&dq=Bernardo%20de%20Dominici%20%20Paolo%20De%20Majo&hl=it&pg=PA709#v=onepage&q&f=false |accesso=2023-01-26|data=1743|editore=Nella stamperia del Ricciardi |pp=709-711 |citazione=Paolo di Majo, detto nella scuola Paolo Marcianisi, perché egli è nativo di quella Terra, è stato un de' Scolari che con più assiduità hanno assistito alla Scuola, e benché non sia giunto al valore de' più eccellenti, ad ogni modo si porta bene, e non gli mancano continuamente delle faccende, vedendosi molte opere esposte al pubblico [...]. Ma tralasciando altre sue pitture che sono andate in Francia, ed in Ispagna (secondo si dice) ed in altri Paesi forestieri, faremo menzione delli altre due soprapporte, che per non aver stanza capace nella propria Casa, dipinse in S. Agostino Maggiore, perciocché erano circa 40. palmi ogni una, ed ove vi fu concorso di varie persone per vederle, essendovi andato ancora il nostro Cardinal Arcivescovo Spinelli, per osservar queste opere, e quasi tutta la Nobiltà. Uno di questi quadri rappresentava la Probatica Piscina, l'altro la Disputa di Nostro Signore al Tempio fra li Dottori; e furono mandati in non sò qual Chiesa della sua Patria, cioè nella terra di Marcianisi. Vari sono i giudizj sulla bontà di questi due quadri, circa il parere de' Professori, non essendo stati da mè veduti, che perciò mi rimetto al parere de' più intendenti circa il valore di essi. Vive il Paolo operando in Napoli per varie commessioni, godendosi il comodo che l'Hà procacciato la nobil Arte della Pittura.}}</ref> (Marcianise 1703&nbsp;– Napoli 1784). Nella chiesa vi sono opere di altri pittori: [[Domenico Mondo|D. Mondo]] da Capodrise, [[Girolamo Starace-Franchis|G. Starace-Franchis]], [[Nicola Peccheneda|N. Peccheneda]], C. Brunelli, e gli affreschi di [[Nicola Malinconico|N. Malinconico]] e di F. A. Serio. Va annoverato inoltre l'altare barocco del 1703 di [[Filippo Raguzzini|F. Raguzzini]] e l'organo barocco in legno dorato di alta scuola napoletana.
 
[[File:Marcianise (25808601654).jpg|miniatura|sinistra|[[Chiesa di San Michele Arcangelo (Marcianise)|Chiesa di San Michele Arcangelo]].]]
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* Palazzo Novelli (via Giovanni Battista Novelli n.1)
[[File:Marcianise (25810883773).jpg|miniatura|sinistra|Palazzo Tartaglione.]]
* Palazzo Tartaglione (via Giovanni Tartaglione n.8) sito nel centro storico della città di Marcianise fu acquistato alla fine del Settecento dalla famiglia Tartaglione. La proprietà, in precedenza ridotta ad un rudere a causa di un incendio, venne ricostruita a partire dai solai, per i quali fu acquistato un intero bosco di alberi provenienti dai monti limitrofi. Palazzo Tartaglione presenta, sulla strada, un grande portone d’ingresso, in posizione pressoché centrale, da cui si accede al cortile attraverso un ampio [[Vestibolo (architettura)|vestibolo]]. Uno scalone in marmo dà l’accesso all’appartamento signorile situato al primo piano. Mons. Donato Tartaglione oltre ad essere stato canonico di grande cultura, letterato, saggista, poeta, munifico benefattore del Duomo di Marcianise è stato il più illustre tra gli abitanti di Palazzo Tartaglione. Egli ingaggiò [[Luigi Taglialatela]], decoratore e scenografo del teatro [[Teatro di San Carlo|San Carlo di Napoli]] per i lavori di decorazione del palazzo. Nei lunghi periodi trascorsi a Palazzo Tartaglione, quest’ultimo si dedicò agli affreschi dei soffitti delle camere al primo piano, che comprendono sia dipinti di soggetti storici e mitologici, come il trionfo di [[Costantino I|Costantino]] nel salone, sia opere di soggetti naturalistici come coppe fiorite, scene di vita campestre e rappresentazioni delle stagioni, arricchite da frasi augurali e motti arguti. Si devono a Luigi Taglialatela anche l’affresco della [[volta a botte]] del [[Vestibolo (architettura)|vestibolo]], il primo ad accogliere i visitatori, dove l’artista immaginò degli angeli posti all’entrata di un giardino a custodia del palazzo e dei suoi abitanti. È interessante notare come il giardino raffigurato nell’affresco sia, in realtà proprio quello che ci si trova di fronte una volta distolto lo sguardo dalla volta. Nel varcare l’ingresso di Palazzo Tartaglione, si nota la presenza di un piccolo giardino, di fronte al portone, dall’altro lato della strada. Questo piccolo giardino si può pensare raccordato al più grande attraverso un viale che, attraversando la strada, percorre l’androne del palazzo, avanza verso il giardino principale attraverso il cortile, e prosegue fino al suo muro di fondo. Alle estremità di quest’asse sono poste, l’una di fronte all’altra, due edicole che presentano decorazioni pittoriche a soggetto mitologico dipinte dal Taglialatela. Il viale cede, ad un certo punto, il passo a sentieri sinuosi di un angolo di giardino all’inglese, diventato di gran moda a partire dalla realizzazione del parco della vicina [[Reggia di Caserta]]. Le essenze vegetali che costituiscono l’anima del giardino di Palazzo Tartaglione risentono dunque, come era naturale che avvenisse, dell’influenza che il Parco Reale ebbe sul gusto per un giardino che fosse non più solo produttivo, ma soprattutto un giardino di delizie. Ed ecco dunque che accanto ad aranci, limoni e mandarini fanno bella mostra di sé [[cycas]], [[Camellia|camelie]], [[Hydrangea|ortensie]] e tutte quelle antiche essenze che ancora oggi convivono in un’armonia che natura e uomo insieme concorrono a conservare. L’edificio rappresenta oggi uno degli esempi di architettura nobiliare tra i più significativi di Marcianise. La facciata del palazzo è pressoché liscia: prendono così maggiore risalto le decorazioni plastiche delle finestre, del portale e soprattutto dei rilievi che impreziosiscono l’orologio. Pur avendo subito notevole alterazioni che ne hanno reso meno limpida la linea, l’edificio si è sviluppato con quella monumentalità regolare propria delle costruzioni nobiliari dell’inizio dell’[[XIX secolo|Ottocento]], acquistando anche nella parte posteriore che dominava la campagna, un carattere di imponente dimora residenziale. Palazzo Tartaglione è stato, inoltre, scelto come set cinematografico per alcune scene del film [[Mozzarella Stories|Mozzarella stories]], prodotto da [[Emir Kusturica]] e diretto dal regista [[Edoardo De Angelis (regista)|Edoardo De Angelis]]. Tra gli attori figurano [[Luca Zingaretti]], [[Luisa Ranieri]] e [[Aida Turturro]].<ref>{{Cita web|url=http://www.palazzotartaglione.it/2017/10/grande-successo-a-palazzo-tartaglione-per-la-seconda-edizione-di-giardino-amore-mio/|titolo=Grande successo a Palazzo Tartaglione per la seconda edizione di “Giardino Amore Mio”|lingua=it-IT|accesso=2021-01-06}}</ref>
 
=== Architetture militari ===
 
* Il [[Castel Loriano]] fu costruito intorno al 1200 {{citazioneSenza necessariafonte}}, secondo alcune citazioni storiche riguardanti la città di [[Capua]].<ref>"Emergenza monumentale quattrocentesca tra le più rilevanti di Terra di Lavoro; è attestato per la prima volta nel testamentodel 1447, nel quale figura il nome del giudice Giovanni Falcone «de castro Loriani»" (BCM (Biblioteca Comunale di Marcianise), ''Pergamene'', doc. n. 9)" per lo studioso Salvatore Marino. Cfr, Salvatore Marino, [http://www.cittacampane.org/dizionari_pdf/marcianise.pdf p. 3] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20180617015606/http://www.cittacampane.org/dizionari_pdf/marcianise.pdf |datedata=17 giugno 2018 }}</ref> Fu ristrutturato nel corso del 1400, ma nei secoli successivi venne radicalmente modificato. Nel [[1506]], era di proprietà del barone Francesco Brancaccio a cui seguì il figlio Paolo, barone di Trentula e Loriano. Il feudo di Loriano aveva al centro un avito Castello in stile medioevale circondato da un caratteristico fossato. In quel periodo, ogni venerdì si svolgeva anche il mercato. Si possono notare ancora le torri, le mura di cinta e la chiesa interna. L'edificio, abitato da varie famiglie, non è in buono stato di conservazione; è anche presente un ristorante, che viene citato nel romanzo ''Il dormiveglia,'' di [[Giuseppe Bonaviri]] la cui moglie, Raffaella Osario, era originaria di Marcianise.
* Il castello Airola (Marcianise) è attestato per la prima volta nel 1501.<ref>Biblioteca Comunale di Marcianise, ''Pergamene'' documento n. 36. Da Salvatore Marino, Città campane, Marcianise, [http://www.cittacampane.org/dizionari_pdf/marcianise.pdf p. 3] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20180617015606/http://www.cittacampane.org/dizionari_pdf/marcianise.pdf |data=17 giugno 2018 }}</ref> Il 26 maggio [[1294]] [[Carlo II d'Angiò]] concesse il feudo di Airola a tal Giletto Malbohe.<ref>{{Cita libro|autore=Italia : Prefettura di Terra di Lavoro, Caserta (Italy : Province)|titolo=Appendice al Bullettino della Prefettura di Terra di Lavoro: contenente i principi direttivi adottati nelle materie demaniali, 1866|url=https://books.google.it/books?id=BikkDfS3tnYC&dq=Appendice%20al%20Bullettino%20della%20Prefettura%20di%20Terra%20di%20Lavoro:%20contenente%20i%20...&hl=it&pg=PA31#v=onepage&q&f=false|accesso=2023-01-26|data=1866|editore=Stabilimento tipografico del comm. G. Nobile e c.|lingua=it|p=31}}</ref> Da costui passò ad Egidio Malbohe ed alla morte di quest'ultimo fu devoluto al fisco. Sul principio del XIV secolo, re [[Roberto d'Angiò]] ne investì l'arcivescovo di Capua [[Ingeranno Stella]] e suo fratello Riccardo. Dopo la morte di questi ne ottenne il dominio utile, il 31 maggio 1334, un certo Tommaso Mansella. Nel 1339 ne era possessore il figlio di Roberto De Lagonessa che lo vendette a Roberto de Capua, conte d'Altavilla. Seguì poi il figlio di Roberto, Bartolomeo de Capua. II conte d'Altavilla, ne tenne il possesso fino al 1380. Nel 1390 ne era signore Guglielmo della Lagonessa, marito di Lucrezia, figlia del detto Bartolomeo de Capua, ed a lui successe Roberto II de Capua. Dopo Roberto de Capua, ne divenne possessore Andrea de Capua che lo vendette a Giorgio Grittis di Venezia. Alla morte di questi, passò nel 1420, al figlio Michele che nel 1448 lo vendette ad Alfonso Caracciolo, da costui passò ad Oliviero ed indi a Giovan Battista Caracciolo; poi passò alla figlia, che andò in sposa a Prospero Suardo. Da Prospero Suardo e i suoi discendenti primogeniti, pervenne nel 1638 ad un terzo Prospero e poi ad un quarto, la cui figlia Anna Maria Suardo nel 1731 sposò Giovanni De Guevara. Da questi venne a Prospero de Guevara, poi a Carlo ed infine a Giovanni Guevara Suardo, detto duca di Bovino e di Castel d'Airola. Dalla erede dei discendenti di costui, Donna Maria Guevara Suardo, fu G. Battista, maritata al duca D. Giulio Lecco, l'edificio fu venduto circa cinquant'anni fa a Pietro Gigliofiorito<ref>Secondo cenni storici di N. De Paulis.</ref>. I loro eredi lo hanno venduto alla famiglia Fretta, gli attuali proprietari. È diventato un'abitazione privata e ha subito molte trasformazioni che hanno modificato l'aspetto originale: del nucleo originario sono riconoscibili solo la torre di guardia, un porticato che ospitava internamente i magazzini, il piano nobile con i saloni, i locali di servizio, le mura di confine<ref>Non riportate in Salvatore Marino, ''Città Campane'', Marcianise.</ref> e, adiacente al castello, una grande corte rettangolare in cui sorgeva la chiesa di San Giovanni.<ref>Da Salvatore Marino, Città campane, Marcianise, [http://www.cittacampane.org/dizionari_pdf/marcianise.pdf p. 3] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20180617015606/http://www.cittacampane.org/dizionari_pdf/marcianise.pdf |data=17 giugno 2018 }}</ref> Alcuni studiosi pensano che sotto il castello siano presenti alcuni tunnel che servivano, in caso di attacco nemico, come via di fuga.
 
=== Altro ===
* La "Fontana dei Delfini" è uno dei simboli della città. Essa è opera di Gaetano Barba, uno degli allievi di Vanvitelli. Sulla fontana sono posti due medaglioni raffiguranti Re Ferdinando IV di Borbone e la di lui consorte Carolina.
* La ''statua della Carità'' venne scolpita nel 1877 dallo scultore marcianisano Onofrio Buccini (Marcianise 1825&nbsp;– Napoli 1896). Il gruppo scultoreo raffigura una donna che offre un pezzo di pane a un povero mendicante che non è in grado di camminare. Alla statua è stata dedicata la piazza in cui è collocata, che prende il nome di piazza Carità; altre opere di Buccini presenti a Marcianise, sono lo stemma in marmo del Comune, posto sopra il portale del Municipio e, nel cimitero, un suo autoritratto in gesso oltre al monumento funebre a Giovan Battista Novelli. Nel 2009, all'interno della vicina ex sede ospedaliera, è stata girata una scena del film ''[[L'affare Bonnard]]''.
 
== Società ==
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=== Etnie e minoranze straniere ===
Al 31 dicembre 2022 la popolazione straniera era di 1.152{{formatnum:1152}} abitanti, pari al 2,88% degli abitanti.<ref>{{cita web|url=https://demo.istat.it/app/?i=P03&l=it|titolo=Bilancio demografico popolazione straniera e popolazione residente straniera per sesso}}</ref>
 
=== Lingue e dialetti ===
Accanto all'italiano, vi si parla il marcianisano. Si tratta di un [[dialetto campano]] appartenente al gruppo dei [[dialetti italiani meridionali]], che mostra notevoli somiglianze con il [[dialetto napoletano|napoletano]], rispetto al quale, però, si differenzia però per alcune particolarità lessicali [parole come: ''ammurusebbula'' (a mo'titolo d'esempio), ''maitant'' (tantissimo)] e fonetiche. La pronuncia delle [[vocale|vocali toniche]] è abbastanza simile alla pronuncia casertana, sebbene in alcune zone della città si possano riscontrare molte somiglianze con il [[Pozzuoli|puteolano]] e il [[Torre Annunziata|torrese]]. Nel corso dei secoli i nativi hanno sviluppato parole autoctone che derivano dal [[Lingua francese|francese]], dall'[[Lingua inglese|inglese]], dal [[Lingua castigliana|castigliano]] e dal [[Lingua greca|greco antico]].
 
=== Religione ===
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== Cultura ==
FineNel agosto ed inizimese di settembre si svolge il Marcianise Blues Festival unico festival blues della provincia di Caserta
 
=== Istruzione ===
Marcianise è sede di numerosi istituti scolastici: scuole materne, elementari, medie inferiori e superiori. Erano attivi anche due corsi di laurea universitari.
==== Biblioteche ====
Marcianise dispone di una biblioteca pubblica, la Biblioteca Comunale, sita in via Vespucci, inaugurata il 12 dicembre 1868; in essa è conservata la ''Platea di tutti li beni e rendite del Sacro Ospedale e Chiesa della SS. Annunciata della terra di Marcianise A. D. MDCCXXI.''<ref>{{Cita libro|autore=AA. VV. |titolo=Vol. 27 - Raccolta Rassegna Storica dei Comuni - Anno 2013|url=https://books.google.it/books?id=EDYoDAAAQBAJ&lpg=PA3&dq=Vol.%2027%20-%20Raccolta%20Rassegna%20Storica%20dei%20Comuni%20-%20Anno%202013&hl=it&pg=PA90#v=onepage&q&f=false|accesso=2023-01-26|data=2016-05-01|editore=Istituto di Studi Atellani|lingua=it|p=91}}</ref> Una seconda biblioteca, privata, in onore di [[Federico Quercia]], sita in Via Duomo, è gestita dall'Associazione Culturale "Risvegli Culturali" e dal liceo scientifico e classico Federico Quercia di Marcianise. In Piazza Foglia si trova inoltre la Fondazione Bibliotecaria "Michele Monaco", anch'essa privata.
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==== Scuole superiori ====
* Istituto Tecnico Industriale [[Galileo Ferraris]].
* Liceo Scientifico e Classico Federico Quercia.<ref>{{Cita web|url=https://www.liceofedericoquercia.edu.it/|titolo=Liceo Federico Quercia}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.liceofedericoquercia.edu.it/attachments/article/868/LICEO%20SCIENTIFICO_2019.pdf|titolo=Liceo Scientifico}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.liceofedericoquercia.edu.it/attachments/article/868/LICEO%20SCIENTIFICO%20opzione%20SCIENZE%20APPLICATE_2019.pdf|titolo=Liceo Scientifico sezione Scienze Applicate}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.liceofedericoquercia.edu.it/attachments/article/868/LICEO%20CLASSICO_2019.pdf|titolo=Liceo Classico}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.liceofedericoquercia.edu.it/attachments/article/868/LICEO%20SCIENTIFICO%20sezione%20SPORTIVA2.pdf|titolo=Liceo Scientifico sezione Sportiva}}</ref>
* ISISS Giovan Battista Novelli ([[istituto professionale]], [[liceo delle scienze umane]] e [[liceo linguistico]]).
*Liceo Federico Quercia<ref>{{Cita web|url=https://www.liceofedericoquercia.edu.it/attachments/article/868/LICEO%20SCIENTIFICO%20opzione%20SCIENZE%20APPLICATE_2019.pdf|titolo=Liceo Scientifico sezione Scienze Applicate}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.liceofedericoquercia.edu.it/attachments/article/868/LICEO%20CLASSICO_2019.pdf|titolo=Liceo Classico}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.liceofedericoquercia.edu.it/attachments/article/868/LICEO%20SCIENTIFICO%20sezione%20SPORTIVA2.pdf|titolo=Liceo Scientifico sezione Sportiva}}</ref>
* Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri Salvatore Lener.
* ISISS Giovan Battista Novelli.
* Liceo Artistico Onofrio Buccini.
* Istituto Commerciale e per Geometri Salvatore Lener.
* Liceo artistico Marcianise.
 
==== Università ====
Nel Palazzo della Cultura (già Palazzo del Monte dei Pegni), al centro della città, avevano sede i corsi di laurea in [[Disegno industriale]] e [[Design della moda|Disegno industriale per la moda]] della [[facoltà universitaria|facoltà]] di [[Architettura]] della [[Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli]].
Nel 2010 il rettorerettorato dell'università ha deciso di abbandonare questo edificio per trasferire i corsi ad [[Aversa]].
 
=== Media ===
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== Economia ==
Marcianise, insieme ad altri comuni italiani, è definita "città canguro" da un rapporto del [[Censis]] dei primi anni ottanta<ref>{{Cita libro|titolo=Panorama|url=https://books.google.it/books?hl=it&id=3IA7AQAAIAAJ&dq=Panorama+-+Edizioni+871-880&focus=searchwithinvolume&q=canguro|accesso=2023-01-26|data=1983|editore=Mondadori|lingua=it}}</ref> perché ha trasformato rapidamente la sua economia da quella tradizionalmente agricola ad industriale, anche grazie alla vicinanza con il confine nordsettentrionale della [[città metropolitana di Napoli]]. L'industrializzazione è servita in molti casi all'espansione dell'economia di Napoli o a delocalizzare aziende molto inquinanti, come: Vanetta, Stoppani, Diellecolor, Tonolli Sud, ecc. con pochi vantaggi per l'economia locale. È mancata anche una politica pubblica atta a inserire il pur numeroso personale qualificato autoctono in posti di lavoro qualificati, di conseguenza i marcianisani non beneficiano di questo boom che va tutto o quasi a vantaggio degli abitanti del napoletano.
 
=== Agricoltura ===
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Nell'anno [[2001]] a Marcianise si contavano 303 industrie, secondo i dati emersi dell'8º Censimento generale dell'industria e dei servizi. La [[recessione]] ha ridotto il numero a poco meno della metà, lasciando strutture inutilizzate e fatiscenti che gravano pesantemente su un territorio ormai martoriato da inquinamento, in gran parte proveniente da altre regioni, e incuria da parte delle istituzioni. È mancata una politica di prevenzione sociale che, all'opposto, ha preferito la cessione massiccia di larga fetta del territorio, sottratto in questo modo all'uso agricolo, dandolo in pasto alla speculazione selvaggia.
 
Nella zona industriale, ubicata a poca distanza dal casello dell'autostrada A1 [[Milano]]-[[Napoli]], si trovano anche gli stabilimenti di due importanti aziende multinazionali come [[Jabil]], [[Coca-Cola]] (dal cui stabilimento nacque la [[Fanta]]<ref>{{Cita web |url=http://www.vesuviolive.it/vesuvio-e-dintorni/notizie-di-napoli/179233-laranciata-fanta-nata-napoli-non-tedesca-la-sua-storia/ |titolo=L'aranciata Fanta è nata a Napoli, non è tedesca! Ecco la sua storia |accesso=5 ottobre 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171006063733/http://www.vesuviolive.it/vesuvio-e-dintorni/notizie-di-napoli/179233-laranciata-fanta-nata-napoli-non-tedesca-la-sua-storia/ |dataarchivio=6 ottobre 2017 |urlmorto=no }}</ref>), oltre alla [[Barilla]] (dal 1968, assieme a [[Voiello]], che dopo la sua acquisizione da parte di Barilla ha trasferito la sua produzione da Torre Annunziata) e alla Getra, e ha ospitato in passato anche altre come [[Olivetti]] (dal 1969), [[3M]], [[Siemens (azienda)|Siemens]] e (prima di essa) [[General Telephone and Electronics|GTE]].
 
=== Terziario e artigianato ===
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* ''[[Interporto Sud Europa]]'', un centro dedicato alla [[logistica]] [[trasporto intermodale|multimodale]];
* ''Centro commerciale Campania'', riunisce centinaia di attività commerciali al dettaglio, ristorazione ed un multicinema;
* ''La Reggia Outlet'', punto della famosissimacelebre catena McArthur Glen dedicato alla vendita, a prezzi scontati, di abbigliamento, calzature ed accessori;
* ''[[Il Tarì]]'', un complesso immobiliare sito nell'Area Industriale ed adibito all'insediamento di imprese operanti nel settore del commercio, produzione e lavorazione di oggetti preziosi; La società Il Tarì S.c.p.a., che gestisce le aree comuni del complesso, nel 2007 ha realizzato due padiglioni fieristici in cui organizza periodicamente numerose fiere, mostre ed esposizioni di prodotti di diversi settori merceologici;
* ''Oromare'', un complesso adibito all'insediamento di imprese operanti nel settore della lavorazione e del commercio di oggetti preziosi, coralli ed affini;
* ''Polo della qualità'', struttura immobiliare sita nell'Area Industriale che è stata progettata per accogliere al suo interno numerose aziende contraddistinte dalla "qualità" delle loro produzioni; La società promotrice "Polo della Qualità S.r.l." è stata però dichiarata fallita dal Tribunale di Napoli con sentenza n. 204/2010 del 10/09/2010;.
 
== Infrastrutture e trasporti ==
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La zona sud della città è collegata alla rete autostradale [[Autostrada A1 (Italia)|A1]], uscita casello Caserta Sud. L'autostrada assorbe soprattutto il traffico generato dai mezzi di trasporto pesante che operano nella zona industriale e interportuale.
 
La [[Strada statale 87 Sannitica|Strada statale Sannitica]] collega la zona sud-est della città con il [[Sannio]] ed accoglie principalmente il traffico connesso agli scambi commerciali, mentre la superstrada [[Strada statale 87 NC|Sannitica nuova]] collega Marcianise con i comuni dell'[[Area metropolitana di Napoli|hinterland napoletano]].
 
La [[Strada statale 265 dei Ponti della Valle|Strada Provinciale 335 ex SS 265 dei Ponti della Valle]] ([[Giugliano in Campania|Giugliano]] - Marcianise) attraversa diversi comuni casertani e conduce sull'[[Strada statale 162 NC Asse Mediano|Asse Mediano]].
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[[File:Marcianise-Stemma.png|140px|destra|Stemma ufficiale della Città di Marcianise]]
=== Politica ===
La politica di Marcianise è stata per molti anni - fino alla prima metà degli anni novanta - legata alla [[Democrazia Cristiana]]. Dopo lo scandalo di [[TangentopoliMani pulite]], la città è stata amministrata da una giunta di centrodestra dal 1997 al 2001. Successivamente, dal 2001 al 2007, da una giunta di [[centro-sinistra]] che venne sciolta dalla [[Presidenza del Consiglio dei ministri]] per sospette attività criminali. Il 23 gennaio 2009 la giunta comunale è stata reintegrata dopo che il [[Tribunale amministrativo regionale|Tar della Campania]] ha annullato la decisione del Consiglio dei ministri. Dal 23 febbraio 2009, in seguito alle dimissioni di 17 consiglieri comunali, la città è rimasta priva di amministrazione comunale. Dopo le elezioni cittadine del 9 giugno 2009 Marcianise è amministrata da una giunta di centrodestra.
 
=== Sindaci di Marcianise ===
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=== Impianti sportivi ===
* [[Stadio Progreditur]]
* Velodromo
 
== Note ==