Marcianise: differenze tra le versioni
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|Bandiera = Marcianise-Gonfalone.png
|Voce bandiera =
|Stemma =
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 3
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|Data elezione = 15-5-2023
|Altitudine =
|Divisioni confinanti = [[Acerra]] ([[città metropolitana di Napoli|NA]]), [[Caivano]] (NA), [[Capodrise]], [[Carinaro]], [[Gricignano di Aversa]], [[Macerata Campania]], [[Maddaloni]], [[Orta di Atella]], [[Portico di Caserta]], [[San Marco Evangelista (Italia)|San Marco Evangelista]], [[San Nicola la Strada]], [[Santa Maria Capua Vetere]], [[Succivo]]
|Sottodivisioni = Vedi [[#Frazioni, località e contrade|elenco]]
|Zona sismica = 2
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'''Marcianise''' è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{Popolazione|ITA}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti" /> della [[provincia di Caserta]] in [[Campania]].
Sorge nella [[Pianura Campana|pianura campana]] entro l'area nota anticamente come [[Liburia]]. Fin dal [[XII secolo]], con la Bolla di Senne<ref>Senne o Sennete (1097–1118), vescovo metropolita di [[Capua]]. Con la Bolla, nota come Bolla di Senne, da lui emanata nel 1113, istituì formalmente la [[diocesi di Caserta]] definendone i confini con quella di Capua.</ref>, Marcianise è posta in parte sotto la giurisdizione ecclesiastica di [[Capua]] ed in parte sotto quella di [[Caserta]], mentre a livello politico fu casale di Capua dal [[medioevo]] fino all'[[età moderna]], quando venne eretta a comune.<ref>Salvatore Marino, Città campane, Marcianise, [http://www.cittacampane.org/dizionari_pdf/marcianise.pdf p. 1] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20180617015606/http://www.cittacampane.org/dizionari_pdf/marcianise.pdf |
== Geografia fisica ==
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== Storia ==
Il comune è bagnato a sud, per circa 10 chilometri, dal fiume [[Clanio]] e attorno all'anno 1000 a.C. fu dimora degli [[Osci]], un popolo dedito all'agricoltura; dal [[VII secolo a.C.|VII]] al [[V secolo a.C.]] furono in contatto con popoli più evoluti, inizialmente [[Etruschi]] e [[Grecia classica|Greci]], in seguito anche con [[Sanniti]] e Romani; la collaborazione tra di essi contribuì allo sviluppo del territorio, che in seguito fu conteso tra più fazioni. Inizialmente questi, [[Disboscamento|disboscarono]] e bonificarono i terreni [[acquitrino]]si, suddividendoli in quadrati perfetti, orientandoli lungo le direttrici nord-sud ed est-ovest. Questo reticolo, ancora ben evidente, comprendeva quadrati con un perimetro di 2.840 m, con 6 strade interne, perpendicolari tra loro per permettere l'accesso ai singoli [[moggio (unità di misura)|moggi]] di terreno; in ogni quadrato si contavano 144 moggi o capuani, pari a 38 ettari, attorno ai quadrati, le insulae, era presente un fossato, per permettere il deflusso delle acque nel fiume Clanio.{{
[[File:Epigrafe Cesare Augusto che si trova a Marcianise, Capua e Terracina.jpg|miniatura|Epigrafe su cui si legge la scritta "IVSSV IMPERATOR CAESARIS QVA ARATRVM DVCTVM EST" ("Per volere di Cesare condottiero fu fissato questo solco per dove passò l'aratro"), facciata del Palazzo Messore a Marcianise.]]
Le origini di Marcianise sono incerte<ref>Non esiste alcuno studio archeologico e nemmeno storico che definisca con precisione il periodo in cui la città è stata realmente costruita. Molte tombe antiche sono state distrutte dai [[tombaroli]] e gli scavi archeologici non hanno fornito alcun risultato sicuro.</ref>: alcuni storici affermano che potrebbe essere stata edificata durante la dominazione dell'[[Impero romano]]. Tale convinzione è maturata dallo studio delle strade del centro storico e dal ritrovamento di un ''[[castrum]]'', un'antica postazione militare romana.<ref>Uno dei più antichi reperti archeologici della zona sarebbe la [[Pietra di Trentola]], posta dove il sesto decumano e il quarto cardine si incrociavano.</ref> Secondo alcuni studiosi, Marcianise sarebbe stata una colonia autonoma di «prodi veterani Romani» dedotta da [[Gaio Giulio Cesare]] nel 59 a.C. dopo il cosiddetto "[[Primo triumvirato]]" e destinata ad ospitare ventimila famiglie di veterani (prevalentemente di Pompeo) con almeno tre figli. Infatti, a Marcianise, a ridosso del fiume Clanio, esistevano due tempietti rurali paleocristiani<ref name="ReferenceA">Franco Pezzella, ''Atella e gli atellani nella documentazione epigrafica antica e medievale'', Istituto di Studi Atellani, 2002.</ref> dedicati a [[Cesareo di Terracina|san Cesario diacono e martire]] (il santo che ha sostituito e cristianizzato il culto pagano di Giulio Cesare, dell'imperatore [[Augusto|Cesare Ottaviano Augusto]] e dei Divi Cesari; da sempre invocato contro le inondazioni del Clanio) e a santa Giuliana vergine e martire (Santa Giuliana, associata a san Cesario, è un'ulteriore dimostrazione che le dedicazioni dei due tempietti ricordavano il nome di ''Julius Caesar''). La testimonianza di un cippo urbico collocato oggi sulla facciata dell'antico palazzo Messore, in piazza Umberto I, su cui si legge la scritta "IVSSV IMPERATOR CAESARIS QVA ARATRVM DVCTVM EST" (Per volere di Cesare condottiero fu fissato questo solco per dove passò l'aratro), allude alla pratica di origine etrusca di tracciare con questo attrezzo il territorio di una città, ritenuta dagli storici locali la prova inconfutabile dell'origine stessa della città al tempo di Giulio Cesare (50 a.C.).<ref name="ReferenceA"/>
Secondo un'altra ipotesi, la città è stata costruita nel [[500]] dagli [[Ostrogoti]] che cercavano un rifugio dopo aver perso la guerra contro i [[Bizantini]].{{
È molto probabile che gli [[Ostrogoti]] si siano uniti al popolo nativo degli [[Oschi]] che vivevano nella vicina città di [[Trentola]]. Si sa da diversi documenti notarili dell'[[abbazia di Montecassino]], che sul territorio esisteva un convento chiamato ''Monasterium Sancti Benedicti in Lauriano'' che per diversi secoli era proprietario di diversi possedimenti. Uno di questi evidenzia che uno dei primi nomi della città è stato "'''Marcenisi in Liburia'''". Dunque nei documenti antichi la zona era chiamata [[Liburia]]. Nel periodo [[Medioevo|medievale]] il territorio di Marcianise divenne progressivamente paludoso a causa delle continue inondazioni del fiume [[Clanio]], detto anche Laneo, in seguito deviato per fornire l'acqua necessaria alle vasche per la coltivazione della [[Canapa (tessile)|canapa]]. La supposizione che un tempo il Laneo lambisse il territorio all'altezza dell'omonimo rione Clanio, crolla davanti all'analisi dei documenti che riportano appunto il fatto che alcune terre donate al suddetto monastero di Loriano, si trovavano in vicinanza di "Ponte Rutto", quindi un ponte gettato per attraversare tale fiume.{{
Una parte dell'architettura dell'area centrale e più antica di Marcianise risale al [[700]] d.C. Le strade del centro sono molto strette, alle estremità di molte di esse sono poste grandi arcate che nell'antichità erano probabilmente usate come porte di accesso.{{
Nel [[1300]] Marcianise inizia ad estendere il suo territorio. Le paludi con il tempo si sono prosciugate rendendo i terreni sempre più coltivabili, e vecchie zone di campagna si trasformano in aree residenziali. Crebbe così la sua importanza. Anche dal punto di vista economico crebbe la sua importanza ed i fondi di [[Trentola]] e di Loriano vennero donati il 17 ottobre [[1349]], come feudo a Sergio Orsino, signore di [[Acerra]]. Nel prosieguo i destini delle due terre si separarono. Gli successe il figlio Nicolò, quindi Gabriele, duca di [[Venosa]], marito di Caterina Caracciolo il quale ha una figlia, Maria Donata, che va in sposa, nel [[1443]] a [[Pirro del Balzo]]. Dopo vari passaggi, il possesso perviene ai Caracciolo, ed in seguito ai [[Guevara (famiglia)|Guevara Suardo]]. Nel [[1436]] Marcianise, dopo una debole resistenza, viene occupata dalle milizie di [[Alfonso V di Aragona|re Alfonso V d'Aragona]] (Alfonso I di Napoli dal 1442 al 1458), durante la sua conquista del Regno di Napoli.<ref>{{Cita libro |autore=Matteo Camera|titolo=Memorie storico-diplomatiche dell'antica città e ducato di Amalfi, cronologicamente ordinate e continuate sino al secolo xviii|url=https://books.google.it/books?id=faEBAAAAQAAJ&dq=Memorie%20storico-diplomatiche%20dell'antica%20citt%C3%A0%20e%20ducato%20di%20Amalfi%20...,%20Volume%201&hl=it&pg=PA614#v=onepage&q=Marcianise&f=false|accesso=2023-01-26|data=1876|p=614}}</ref>. Molti sono gli uomini illustri che hanno contribuito a rendere famoso il nome della città, tra di essi ricordiamo i capitani di ventura, come Pompeo Farina<ref>{{Cita libro|autore=Leonardo Santoro da Caserta |titolo=Dei successi del sacco di Roma e guerra del regno di Napoli sotto Lotrech |url=https://books.google.it/books?id=bPM_AAAAcAAJ&dq=Dei%20successi%20del%20sacco%20di%20Roma%20e%20guerra%20del%20regno%20di%20Napoli%20sotto%20Lotrech&hl=it&pg=PA121#v=snippet&q=Feramosca&f=false|accesso=2023-01-26|data=1858|editore=Androsio|citazione=Costui era uno sgherro di Marcianise, di basso legnaggio, ma destro, e manieroso e di bella presenza, ed uomo singolar in procacciar conoscenze ed amicizia. Ebbe non so che di conoscenza appresso all'Orange per mezzo del Feramosca. E nel sacco romano fu un de' più rapaci dell'esereito, e fece grossissimo bottino di croci, calici ed altri ornamenti sacri, che con mano scelerata e sacrilega levò dalle chiese. E, divenuto ricco, ei mena appresso di sé una turba di sgherri, facendo del principe, com'è la natura de' villani di subito per ogni vento di fortuna insuperbire. E, sdegnato il nido paterno, s'è fermato in Capua: uomo del resto compito e largo in presentare. Di costui s'è servito l'Orange in molte prese di ribelli.}}</ref> o pittori come ''Paolo De Majo'' (attivo in tutto il [[Regno di Napoli]]), ma soprattutto ecclesiastici come il [[servo di Dio]] Marco Maffei ed il missionario carmelitano scalzo [[Matteo di San Giuseppe]], botanico e linguista del [[XVII secolo]]. Nel [[1647]] fu occupata dalle milizie di [[Enrico II di Guisa|Enrico II di Lorena]] duca di Guisa venuto a [[Napoli]] durante l'insurrezione popolare antispagnola per rivendicare il suo diritto al trono.<ref>{{Cita libro|autore=National Library of Naples, Giacomo |titolo=Compendio di storia patria ovvero fatti principali della storia del regno di Napoli dalla primitiva origine fino ai tempi nostri|url=http://archive.org/details/bub_gb_NT63FgAvVMYC|accesso=2023-01-26|data=1854|editore=Napoli Merolla|p=384}}</ref>
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Durante il [[XVIII secolo]] Marcianise e molte città vicine vennero colpite dalla siccità e da un'[[epidemia]] di [[colera]]. Un'antica leggenda racconta di come il popolo, disperato, chiese un miracolo a Gesù trasportando una statua di legno del crocefisso per le strade della città. Durante l'ultima settimana di luglio [[1706]] un [[nubifragio]] colpì la città e i cittadini gridarono al miracolo.
È convinzione popolare che all'inizio dell'Ottocento [[Napoleone Bonaparte]] fosse ospite a [[Castel Loriano]], uno degli edifici più antichi della città. Questa convinzione deriva dal fatto che per molto tempo il castello venne abitato dai militari francesi.
Nel [[1809]] venne innalzata da [[Gioacchino Murat]] a capoluogo di circondario, funzione che successivamente mantenne con [[Ferdinando I delle Due Sicilie|Ferdinando IV]].
Nel [[1860]] due [[Monarchismo|monarchici]], Pietro Lombardo di professione capo squadra e Antonio Somma, calzolaio, furono condannati a morte per aver partecipato al movimento di opposizione filoborbonica a [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]]. I due erano insorti per difendere i medaglioni della [[Borbone|famiglia reale borbonica]] che erano appesi a pochi metri dalla fontana municipale e che dovevano essere distrutti per legge.<ref>L'opposizione a Garibaldi dei filoborbonici di Marcianise è ricordata da [[Giuseppe Cesare Abba]] nell'opera ''Da Quarto al Volturno'': "Bravissimo e mite il generale [[Stefano Turr|Türr]]! Non si crederebbe a mirare quella sua faccia fiera. Egli a soffocare le reazioni, poco o punto sangue. Non ne versò in Avellino, non in Ariano, dove fu quasi solo e mise la pace. Ieri l’altro spacciò il maggior Cattabene a Marcianise, grosso borgo poco lontano di qui, dov’era scoppiata la reazione al vecchio grido borbonico di Viva Maria! — Cattabene è tornato, dopo aver quetato tutto, con due soli morti di quattordici che n’aveva condannati. «Ma vogliamo tutti morti, anche gli altri dodici!» grida la gente di Marcianise, e viene una deputazione a domandar a Türr questa grazia. No, no, dice Türr, perdóno, oblìo, concordia: noi non siamo qui per le vostre piccole vendette." (in data 15 settembre, Caserta)
Nel [[1872]] [[Vittorio Emanuele II di Savoia]] promulga un decreto nel quale conferisce a Marcianise il [[Titolo di città in Italia|titolo di città]] e le attribuì uno stemma.
Dal [[1943]] al [[1945]] Marcianise ospitò, nella zona poi divenuta sede dello stabilimento 3M, il [[Marcianise Airfield]], base strategica per i bombardamenti aerei durante la Campagna di guerra in Italia della 15ª Forza Aerea americana, con l'86º
Nel 1943 i [[Nazionalsocialismo|Nazisti]] hanno effettuato un eccidio nella città di Marcianise. Le vittime sono:
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* Gaetano Sibona, bracciante. (Marcianise, 24 ottobre 1922 - Marcianise, 3 ottobre 1943);
* Giovanni Tartaglione, bracciante. (Marcianise, 20 novembre 1925 - Marcianise, 4 ottobre 1943);
* Raffaele Valletta, ramaio. (Marcianise, 1881 - Marcianise, 4 ottobre 1943).{{
===Simboli===
[[File:City of Marcianise - 2023.png|destra|134x134px|Stemma di Marcianise]]
Lo stemma è stato concesso con regio decreto del 19 marzo 1872.<ref name=ACSFascCom/><ref>{{Cita web|url=https://patrimonioacs.cultura.gov.it/patrimonio/326fe8af-0118-482d-9cc4-92ebc91a3389/985-marcianise|titolo=Bozzetto dello stemma del Comune di Marcianise|accesso=6 ottobre 2024|sito=ACS, Raccolta dei disegni degli stemmi di comuni e città}}</ref>
{{citazione|Di argento, al castello di rosso, aperto e murato di nero, merlato, torricellato, oltre alle due torri laterali merlate, di un'altra simile nel mezzo, più alta, e fiancheggiato da due mezze rupi al naturale, moventi dai fianchi dello scudo; il tutto fondato sulla pianura erbosa al naturale, e posto sotto un capo di verde, carico di tre covoni d'oro, legati di rosso, posti in palo ed ordinati in fascia, col motto PROGREDITUR scritto a lettere maiuscole romane di nero, entro una lista bianca svolazzante in fascia, sotto la punta dello scudo; esso scudo, cimato dalla corona murale, propria delle Città, è accostato da due rami d'olivo e di quercia, fruttati al naturale, decussati sotto la punta, e legati di rosso.}}
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== Monumenti e luoghi d'interesse ==
{{W|architettura|aprile 2025}}
=== Architetture religiose ===
[[File:Marcianise (25808784534).jpg|miniatura
[[File:Marcianise (26346456061).jpg|miniatura|verticale|Il [[campanile]] in [[tufo]] nei pressi della chiesa della Santissima Annunziata.]]
* [[Chiesa della Santissima Annunziata (Marcianise)|Chiesa della Santissima Annunziata]]: fu edificata nel [[XVIII secolo|XVI]] secolo su progetto di Benvenuto Tortello o Tortelli<ref>{{Cita libro|autore=Anna Giordano, Adriana Caprio e Marcello Natale|titolo=Terra di lavoro|url=https://books.google.it/books?id=cgVt3ZtVjk4C&lpg=PP1&dq=Terra%20di%20lavoro&hl=it&pg=PA65#v=snippet&q=Marcianise%20annunziata&f=false|accesso=2023-01-26|data=2003|editore=Guida Editori|lingua=it|p=65|citazione=La chiesa dell'Annunziata, nucleo emergente dell'importante complesso dell'A.G.P. di Marcianise, fu costruita nel XVI secolo su progetto di Benvenuto Tortello con adattamenti di Ambrogio Attendolo. La pia istituzione per ben quattro secoli è stato Conservatorio per fanciulle nubili ed ospedale per Mendicanti.|ISBN=978-88-7188-774-6}}</ref> ma durante l’esecuzione dei lavori si resero
[[File:Marcianise (25808601654).jpg|miniatura|sinistra|[[Chiesa di San Michele Arcangelo (Marcianise)|Chiesa di San Michele Arcangelo]].]]
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* Palazzo Novelli (via Giovanni Battista Novelli n.1)
[[File:Marcianise (25810883773).jpg|miniatura|sinistra|Palazzo Tartaglione.]]
* Palazzo Tartaglione (via Giovanni Tartaglione n.8) sito nel centro storico della città di Marcianise fu acquistato alla fine del Settecento dalla famiglia Tartaglione. La proprietà, in precedenza ridotta ad un rudere a causa di un incendio, venne ricostruita a partire dai solai, per i quali fu acquistato un intero bosco di alberi provenienti dai monti limitrofi. Palazzo Tartaglione presenta, sulla strada, un grande portone d’ingresso, in posizione pressoché centrale, da cui si accede al cortile attraverso un ampio [[Vestibolo (architettura)|vestibolo]]. Uno scalone in marmo dà l’accesso all’appartamento signorile situato al primo piano. Mons. Donato Tartaglione oltre ad essere stato canonico di grande cultura, letterato, saggista, poeta, munifico benefattore del Duomo di Marcianise è stato il più illustre tra gli abitanti di Palazzo Tartaglione. Egli ingaggiò [[Luigi Taglialatela]], decoratore e scenografo del teatro [[Teatro di San Carlo|San Carlo di Napoli]] per i lavori di decorazione del palazzo. Nei lunghi periodi trascorsi a Palazzo Tartaglione, quest’ultimo si dedicò agli affreschi dei soffitti delle camere al primo piano, che comprendono sia dipinti di soggetti storici e mitologici, come il trionfo di [[Costantino I|Costantino]] nel salone, sia opere di soggetti naturalistici come coppe fiorite, scene di vita campestre e rappresentazioni delle stagioni, arricchite da frasi augurali e motti arguti. Si devono a Luigi Taglialatela anche l’affresco della [[volta a botte]] del [[Vestibolo (architettura)|vestibolo]], il primo ad accogliere i visitatori, dove l’artista immaginò degli angeli posti all’entrata di un giardino a custodia del palazzo e dei suoi abitanti. È interessante notare come il giardino raffigurato nell’affresco sia, in realtà proprio quello che ci si trova di fronte una volta distolto lo sguardo dalla volta. Nel varcare l’ingresso di Palazzo Tartaglione, si nota la presenza di un piccolo giardino, di fronte al portone, dall’altro lato della strada. Questo piccolo giardino si può pensare raccordato al più grande attraverso un viale che, attraversando la strada, percorre l’androne del palazzo, avanza verso il giardino principale attraverso il cortile, e prosegue fino al suo muro di fondo. Alle estremità di quest’asse sono poste, l’una di fronte all’altra, due edicole che presentano decorazioni pittoriche a soggetto mitologico dipinte dal Taglialatela. Il viale cede, ad un certo punto, il passo a sentieri sinuosi di un angolo di giardino all’inglese, diventato di gran moda a partire dalla realizzazione del parco della vicina [[Reggia di Caserta]]. Le essenze vegetali che costituiscono l’anima del giardino di Palazzo Tartaglione risentono dunque, come era naturale che avvenisse, dell’influenza che il Parco Reale ebbe sul gusto per un giardino che fosse non più solo produttivo, ma soprattutto un giardino di delizie. Ed ecco dunque che accanto ad aranci, limoni e mandarini fanno bella mostra di sé [[cycas]], [[Camellia|camelie]], [[Hydrangea|ortensie]] e tutte quelle antiche essenze che ancora oggi convivono in un’armonia che natura e uomo insieme concorrono a conservare. L’edificio rappresenta oggi uno degli esempi di architettura nobiliare tra i più significativi di Marcianise. La facciata del palazzo è pressoché liscia: prendono così maggiore risalto le decorazioni plastiche delle finestre, del portale e soprattutto dei rilievi che impreziosiscono l’orologio. Pur avendo subito notevole alterazioni che ne hanno reso meno limpida la linea, l’edificio si è sviluppato con quella monumentalità regolare propria delle costruzioni nobiliari dell’inizio dell’[[XIX secolo|Ottocento]], acquistando anche nella parte posteriore che dominava la campagna, un carattere di imponente dimora residenziale. Palazzo Tartaglione è stato, inoltre, scelto come set cinematografico per alcune scene del film [[Mozzarella Stories|Mozzarella stories]], prodotto da [[Emir Kusturica]] e diretto dal regista [[Edoardo De Angelis (regista)|Edoardo De Angelis]]. Tra gli attori figurano [[Luca Zingaretti]], [[Luisa Ranieri]] e [[Aida Turturro]].<ref>{{Cita web|url=http://www.palazzotartaglione.it/2017/10/grande-successo-a-palazzo-tartaglione-per-la-seconda-edizione-di-giardino-amore-mio/|titolo=Grande successo a Palazzo Tartaglione per la seconda edizione di “Giardino Amore Mio”|lingua=it
=== Architetture militari ===
* Il [[Castel Loriano]] fu costruito intorno al 1200 {{
* Il castello Airola (Marcianise) è attestato per la prima volta nel 1501.<ref>Biblioteca Comunale di Marcianise, ''Pergamene'' documento n. 36. Da Salvatore Marino, Città campane, Marcianise, [http://www.cittacampane.org/dizionari_pdf/marcianise.pdf p. 3] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20180617015606/http://www.cittacampane.org/dizionari_pdf/marcianise.pdf |data=17 giugno 2018 }}</ref> Il 26 maggio [[1294]] [[Carlo II d'Angiò]] concesse il feudo di Airola a tal Giletto Malbohe.<ref>{{Cita libro|autore=Italia : Prefettura di Terra di Lavoro, Caserta (Italy : Province)|titolo=Appendice al Bullettino della Prefettura di Terra di Lavoro: contenente i principi direttivi adottati nelle materie demaniali, 1866|url=https://books.google.it/books?id=BikkDfS3tnYC&dq=Appendice%20al%20Bullettino%20della%20Prefettura%20di%20Terra%20di%20Lavoro:%20contenente%20i%20...&hl=it&pg=PA31#v=onepage&q&f=false|accesso=2023-01-26|data=1866|editore=Stabilimento tipografico del comm. G. Nobile e c.|lingua=it|p=31}}</ref> Da costui passò ad Egidio Malbohe ed alla morte di quest'ultimo fu devoluto al fisco. Sul principio del XIV secolo, re [[Roberto d'Angiò]] ne investì l'arcivescovo di Capua [[Ingeranno Stella]] e suo fratello Riccardo. Dopo la morte di questi ne ottenne il dominio utile, il 31 maggio 1334, un certo Tommaso Mansella. Nel 1339 ne era possessore il figlio di Roberto De Lagonessa che lo vendette a Roberto de Capua, conte d'Altavilla. Seguì poi il figlio di Roberto, Bartolomeo de Capua. II conte d'Altavilla, ne tenne il possesso fino al 1380. Nel 1390 ne era signore Guglielmo della Lagonessa, marito di Lucrezia, figlia del detto Bartolomeo de Capua, ed a lui successe Roberto II de Capua. Dopo Roberto de Capua, ne divenne possessore Andrea de Capua che lo vendette a Giorgio Grittis di Venezia. Alla morte di questi, passò nel 1420, al figlio Michele che nel 1448 lo vendette ad Alfonso Caracciolo, da costui passò ad Oliviero ed indi a Giovan Battista Caracciolo; poi passò alla figlia, che andò in sposa a Prospero Suardo. Da Prospero Suardo e i suoi discendenti primogeniti, pervenne nel 1638 ad un terzo Prospero e poi ad un quarto, la cui figlia Anna Maria Suardo nel 1731 sposò Giovanni De Guevara. Da questi venne a Prospero de Guevara, poi a Carlo ed infine a Giovanni Guevara Suardo, detto duca di Bovino e di Castel d'Airola. Dalla erede dei discendenti di costui, Donna Maria Guevara Suardo, fu G. Battista, maritata al duca D. Giulio Lecco, l'edificio fu venduto circa cinquant'anni fa a Pietro Gigliofiorito<ref>Secondo cenni storici di N. De Paulis.</ref>. I loro eredi lo hanno venduto alla famiglia Fretta, gli attuali proprietari. È diventato un'abitazione privata e ha subito molte trasformazioni che hanno modificato l'aspetto originale: del nucleo originario sono riconoscibili solo la torre di guardia, un porticato che ospitava internamente i magazzini, il piano nobile con i saloni, i locali di servizio, le mura di confine<ref>Non riportate in Salvatore Marino, ''Città Campane'', Marcianise.</ref> e, adiacente al castello, una grande corte rettangolare in cui sorgeva la chiesa di San Giovanni.<ref>Da Salvatore Marino, Città campane, Marcianise, [http://www.cittacampane.org/dizionari_pdf/marcianise.pdf p. 3] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20180617015606/http://www.cittacampane.org/dizionari_pdf/marcianise.pdf |data=17 giugno 2018 }}</ref> Alcuni studiosi pensano che sotto il castello siano presenti alcuni tunnel che servivano, in caso di attacco nemico, come via di fuga.
=== Altro ===
* La "Fontana dei Delfini" è uno dei simboli della città. Essa è opera di Gaetano Barba, uno degli allievi di Vanvitelli. Sulla fontana sono posti due medaglioni raffiguranti Re Ferdinando IV di Borbone e la di lui consorte Carolina.
* La ''statua della Carità'' venne scolpita nel 1877 dallo scultore marcianisano Onofrio Buccini (Marcianise 1825 – Napoli 1896). Il gruppo scultoreo raffigura una donna che offre un pezzo di pane a un povero mendicante che non è in grado di camminare. Alla statua è stata dedicata la piazza in cui è collocata, che prende il nome di piazza Carità; altre opere di Buccini presenti a Marcianise, sono lo stemma in marmo del Comune, posto sopra il portale del Municipio e, nel cimitero, un suo autoritratto in gesso oltre al monumento funebre a Giovan Battista Novelli. Nel 2009, all'interno della vicina ex sede ospedaliera, è stata girata una scena del film ''[[L'affare Bonnard]]''.
== Società ==
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=== Etnie e minoranze straniere ===
Al 31 dicembre 2022 la popolazione straniera era di
=== Lingue e dialetti ===
Accanto all'italiano, vi si parla il marcianisano. Si tratta di un [[dialetto campano]] appartenente al gruppo dei [[dialetti italiani meridionali]], che mostra notevoli somiglianze con il [[dialetto napoletano|napoletano]], rispetto al quale si differenzia però per alcune particolarità lessicali [parole come: ''ammurusebbula'' (a titolo d'esempio), ''maitant'' (tantissimo)] e fonetiche. La pronuncia delle [[vocale|vocali toniche]] è abbastanza simile alla pronuncia casertana, sebbene in alcune zone della città si possano riscontrare molte somiglianze con il [[Pozzuoli|puteolano]] e il [[Torre Annunziata|torrese]]. Nel corso dei secoli i nativi hanno sviluppato parole autoctone che derivano dal [[Lingua francese|francese]], dall'[[Lingua inglese|inglese]], dal [[Lingua castigliana|castigliano]] e dal [[Lingua greca|greco antico]].
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== Cultura ==
=== Istruzione ===
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* ''[[Il Tarì]]'', un complesso immobiliare sito nell'Area Industriale ed adibito all'insediamento di imprese operanti nel settore del commercio, produzione e lavorazione di oggetti preziosi; La società Il Tarì S.c.p.a., che gestisce le aree comuni del complesso, nel 2007 ha realizzato due padiglioni fieristici in cui organizza periodicamente numerose fiere, mostre ed esposizioni di prodotti di diversi settori merceologici;
* ''Oromare'', un complesso adibito all'insediamento di imprese operanti nel settore della lavorazione e del commercio di oggetti preziosi, coralli ed affini;
* ''Polo della qualità'', struttura immobiliare sita nell'Area Industriale che è stata progettata per accogliere al suo interno numerose aziende contraddistinte dalla "qualità" delle loro produzioni; La società promotrice "Polo della Qualità S.r.l." è stata però dichiarata fallita dal Tribunale di Napoli con sentenza n. 204/2010 del 10/09/2010
== Infrastrutture e trasporti ==
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La zona sud della città è collegata alla rete autostradale [[Autostrada A1 (Italia)|A1]], uscita casello Caserta Sud. L'autostrada assorbe soprattutto il traffico generato dai mezzi di trasporto pesante che operano nella zona industriale e interportuale.
La [[Strada statale 87 Sannitica|Strada statale Sannitica]] collega la zona sud-est della città con il [[Sannio]] ed accoglie principalmente il traffico connesso agli scambi commerciali, mentre la superstrada [[Strada statale 87 NC|Sannitica nuova]] collega Marcianise con i comuni dell'[[Area metropolitana di Napoli|hinterland napoletano]].
La [[Strada statale 265 dei Ponti della Valle|Strada Provinciale 335 ex SS 265 dei Ponti della Valle]] ([[Giugliano in Campania|Giugliano]] - Marcianise) attraversa diversi comuni casertani e conduce sull'[[Strada statale 162 NC Asse Mediano|Asse Mediano]].
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[[File:Marcianise-Stemma.png|140px|destra|Stemma ufficiale della Città di Marcianise]]
=== Politica ===
La politica di Marcianise è stata per molti anni - fino alla prima metà degli anni novanta - legata alla [[Democrazia Cristiana]]. Dopo lo scandalo di [[
=== Sindaci di Marcianise ===
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