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Il comitato direttivo del nuovo sodalizio comprendeva sei membri provenienti dal Saint-Pierre, tra cui il presidente Marcel Braud.<ref>{{Cita web|url=https://www.fcnhisto.fr/histoire.html|titolo=FC Nantes, une histoire de jeu, de cœur et de mémoire|data=2 aprile 2010|accesso=16 luglio 2025|lingua=fr}}</ref> Gli altri club cittadini ebbero un solo rappresentante ciascuno, mentre al SNUC ne furono assegnati due. Facevano parte del comitato anche due delegati della [[Federazione calcistica della Francia|federazione calcistica francese]].<ref name=":1"/>
[[File:Aimé Nuic.jpg|thumb|[[Aimé Nuic]], qui in veste da calciatore durante la [[Division 2 1945-1946|stagione 1945-1946]], fu il primo allenatore del Nantes, guidandolo dal 1943 al 1946.]]
Lo statuto fondativo, approvato ufficialmente il 21 aprile 1943, stabiliva che il club fosse creato «per sviluppare, attraverso la pratica del calcio, la forza fisica e morale dei giovani e per creare legami di amicizia e solidarietà tra tutti i membri». Un principio conforme alla retorica associativa tipica del tempo, che rifletteva tuttavia anche la funzione attribuita allo sport nell'ideologia del [[Governo di Vichy|regime di Vichy]], in un contesto di occupazione tedesca e indottrinamento giovanile.<ref name=":1"/> Inoltre, secondo la stampa locale dell'epoca, il nuovo club avrebbe dovuto riunire i migliori calciatori di [[Nantes]] e [[Saint-Nazaire (Loira Atlantica)|Saint-Nazaire]], integrati da altri elementi di alto livello, sotto la guida dell'esperto allenatore [[Aimé Nuic]].<ref name=":1"/><ref>{{Cita web|url=http://memoirescanaris.free.fr/?p=8|titolo=Nuic Aimé - Le premier entraineur|data=18 gennaio 2008|accesso=16 luglio 2025|lingua=fr}}</ref>▼
▲Lo statuto fondativo, approvato ufficialmente il 21 aprile 1943, stabiliva che il club fosse creato «per sviluppare, attraverso la pratica del calcio, la forza fisica e morale dei giovani e per creare legami di amicizia e solidarietà tra tutti i membri». Un principio conforme alla retorica associativa tipica del tempo, che rifletteva tuttavia anche la funzione attribuita allo sport nell'ideologia del [[Governo di Vichy|regime di Vichy]], in un contesto di occupazione tedesca e indottrinamento giovanile.<ref name=":1"/> Inoltre, secondo la stampa locale dell'epoca, il nuovo club avrebbe dovuto riunire i migliori calciatori di [[Nantes]] e [[Saint-Nazaire (Loira Atlantica)|Saint-Nazaire]], integrati da altri elementi di alto livello, sotto la guida dell'esperto
Tre mesi dopo la costituzione della compagine, il 26 luglio 1943 venne iscritto in Division d'Honneur Ouest, nel gruppo Anjou-Bretagne assieme ad {{Calcio Angers|N}} e {{Calcio Le Mans|N}}.<ref name=":1"/><ref>{{Cita news|titolo=Le Mans, Angers et Nantes dans le Championnat de France Amateurs|pubblicazione=[[Le Phare de la Loire]]|data=26 luglio 1943|lingua=fr}}</ref> Il debutto ufficiale avvenne invece il 12 settembre 1943 in casa contro l'{{Calcio AS Brestoise|N}}.<ref>{{Cita news|titolo=Le calendrier des clubs d'Anjou dans le Championnat de France Amateurs|pubblicazione=[[Le Phare de la Loire]]|data=28 agosto 1943|lingua=fr}}</ref><ref name=":2">{{Cita web|url=https://www.fcnantes.com/articles/article2809.php?num=23381|titolo=TOUT EST PARTI !|data=18 aprile 2018|accesso=16 luglio 2025|lingua=fr}}</ref>
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Nonostante la sconfitta, Marcel Saupin, che nel mentre era divenuto presidente del club, espresse pubblicamente il proprio sostegno alla squadra, lodandone l'impegno in una stagione segnata da difficoltà e polemiche.<ref>{{Cita|Verret 1981|p. 28|Verret}}.</ref>
Nel biennio successivo il Nantes non riuscì ad avvicinarsi come prima alla promozione in massima serie, concludendo al sesto posto il campionato [[Division 2 1952-1953|1952-1953]]<ref name="rsssf.org">{{Cita web|url=https://www.rsssf.org/tablesf/fran2hist.html|titolo=France - List of Final Tables Second Level|autore=Dinant Abbink|data=15 giugno 2022|accesso=16 luglio 2025|lingua=en}}</ref> e al nono quello successivo.<ref name="rsssf.org"/> Veinante si dimise nella primavera del 1955, pochi giorni prima dell'ultima partita della stagione, favorendo il ritorno di Raab alla guida tecnica del club, stavolta solo come allenatore.<ref name=":4"/><ref>{{Cita|Minier 2007|p. 80|Minier}}.</ref>
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{{Citazione|L'ho assunto in dieci minuti, non un secondo di più […] Era molto più interessato al calcio che ai soldi, ed era più preoccupato delle condizioni di lavoro che gli offrivamo che delle questioni relative al suo stipendio.|Jean Clerfeuille<ref name=":9"/>|Je l’ai engagé en dix minutes, pas une de plus […] Le football l’intéressait beaucoup plus que l’argent et il était davantage préoccupé par les conditions de travail que nous lui proposions que par les questions ayant trait à son salaire|lingua=fr}}
Nonostante i modi riservati e un eloquio sobrio — Arribas si rivolse sempre ai propri giocatori utilizzando il "voi"<ref>{{Cita|Verret 1981|p. 76|Verret}}.</ref> — il nuovo tecnico introdusse un profondo rinnovamento all'interno del club, segnando l'inizio di una nuova filosofia calcistica. Autodidatta con spiccata inclinazione alla sperimentazione tattica, fu tra i primi in [[Francia]] a proporre la [[difesa a zona]] in un contesto ancora dominato dalla [[marcatura a uomo]].<ref>{{Cita|Verret 1981|p. 46|Verret}}.</ref> A seguito di una pesante sconfitta per 10-2 contro il {{Calcio Boulogne|N}},<ref name=":9"/><ref>{{Cita web|url=http://www.fcnantais.com/goodies/Stories.php?page=stories-11|titolo=1959-60 : Mémorable carton à Boulogne|data=1º marzo 2005|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060630193128/http://www.fcnantais.com/goodies/Stories.php?page=stories-11|urlmorto=sì|lingua=fr}}</ref> adottò inoltre il modulo [[4-2-4]], ispirato al {{NazNB|CA|BRA}} campione del mondo nel [[Campionato mondiale di calcio 1958|1958]], con l'intento di rafforzare l'assetto difensivo attraverso l'inserimento di un secondo centrale a supporto dei terzini [[Gabriel Caullery]], [[Maurice Balloche]] e [[Daniel Carpentier]].<ref>{{Cita|Verret 1981|p. 47|Verret}}.</ref>
Parallelamente all'evoluzione tattica, Arribas promosse un'impostazione di gioco basata su rapidità, scambi brevi e movimenti coordinati, prediligendo l'agilità tecnica dei propri giocatori rispetto alla prestanza fisica. Tale filosofia trovò rapidamente riscontro all’interno della rosa, che ne assimilò i principi con sorprendente efficacia, conducendo il Nantes all'11º posto in campionato al termine della stagione [[Division 2 1960-1961|1960-1961]].
Determinante nel processo di rinnovamento fu anche il contributo di Albert Heil, promotore dell'ingaggio di Arribas e artefice di una meticolosa attività di reclutamento incentrata su giovani calciatori esclusi da formazioni più blasonate.<ref name=":8"/> Tra i talenti individuati in questo periodo si distinsero [[Gilbert Le Chenadec]] (1958), [[Philippe Gondet]] e [[Jean-Claude Suaudeau]] (1960), [[Bernard Blanchet]] (1962) e [[Robert Budzynski]] (1963), destinati a segnare profondamente la storia del club. A questi si affiancarono giocatori esperti come [[René Dereuddre]] (1959-1961), nonché cinque rinforzi d'esperienza arrivati nel 1961: [[César Héctor González|Pancho
I risultati concreti di questa rivoluzione, tuttavia, tardarono a manifestarsi: nella stagione 1961-1962 il Nantes concluse al sesto posto. L’inizio della stagione successiva fu segnato da prestazioni altalenanti, che portarono alcuni dirigenti — tra cui il consigliere tecnico Antoine Raab — a richiedere la sostituzione dell'allenatore.<ref name=":7"/> La situazione si capovolse grazie al sostegno espresso pubblicamente da alcuni senatori dello spogliatoio, tra cui Strappe,
La fiducia riposta nel tecnico fu premiata: nel prosieguo della stagione il Nantes prese il comando della classifica, concludendo il girone
=== Nantes alla conquista della Francia (1964-1970) ===
La promozione nella massima divisione si rivelò un successo per il Nantes, che nonostante i numerosi cambiamenti significativi all'interno dell'organico, tra cui il ritiro del trentasettenne [[César Héctor González|Pancho González]]<ref>{{Cita web|url=https://vavel.fr/football/2016/03/06/nice/615267-pancho-gonzales-setaient-logc-nice-perd-un-monument.amp.html|titolo=Pancho Gonzales s'éteint, l'OGC Nice perd un monument|autore=Maxime Cazenave|data=6 marzo 2016|accesso=21 luglio 2025|lingua=fr}}</ref> e la partenza di [[André Strappe]], trasferitosi al {{Calcio Bastia|N}},<ref name=":1">{{Cita web|url=https://esbully.footeo.com/page/andre-strappe.html|titolo=ANDRÉ STRAPPE|accesso=21 luglio 2025|lingua=fr}}</ref> riuscì a rinforzare la rosa con l'inserimento in organico di giovani talenti. Tra questi spiccarono l'attaccante [[Jacky Simon]], proveniente da Cherbourg, il promettente difensore [[Robert Budzynski]], scartato dal {{Calcio Lens|N}}, e [[Gabriel De Michèle]].<ref name=":11">{{Cita web|url=http://fresques.ina.fr/ouest-en-memoire/fiche-media/Region00028/le-football-club-de-nantes-devient-champion-de-france.html|titolo=Le Football Club de Nantes devient champion de France|data=30 maggio 1965|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140419185202/http://fresques.ina.fr/ouest-en-memoire/fiche-media/Region00028/le-football-club-de-nantes-devient-champion-de-france.html|urlmorto=sì|lingua=fr}}</ref>
Il Nantes continuò a dominare in campo nazionale anche dopo il 1976, anno in cui Arribas fu sostituito in panchina da [[Jean Vincent]]: grazie a giocatori di nuova generazione, tra cui il trio d'attacco [[Loïc Amisse|Amisse]]-[[Bruno Baronchelli|Baronchelli]]-[[Éric Pécout|Pécout]] e il centrocampista [[Gilles Rampillon]], la squadra fu rigenerata e fu capace di aggiudicarsi il titolo nelle stagioni [[Division 1 1976-1977|1976-77]] e [[Division 1 1979-1980|1979-80]] (stabilendo tra l'altro il record nazionale di risultati utili consecutivi in casa<ref>{{Cita web|url=http://www.fcnantes.com/club/champions.php|titolo=Les équipes championnes du FC Nantes|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160303170706/http://www.fcnantes.com/club/champions.php|data=3 marzo 2016|lingua=fr}}</ref>), ma soprattutto la [[Coppa di Francia]], vinta nella stagione [[Coppa di Francia 1978-1979|1978-79]] dopo tre finali perse.▼
Il 1º settembre 1963 il Nantes disputò la sua prima partita in [[Division 1 1963-1964|Division 1]] contro il {{Calcio Sedan|N}}.<ref name=":12">{{Cita web|url=https://sport660.wordpress.com/2020/04/30/le-vittorie-1965-e-1966-in-ligue-1-del-nantes-la-squadra-dimenticata-del-calcio-francese/|titolo=LA VITTORIA NELLA LIGUE 1 1964/1965 DEL NANTES, LA SQUADRA DIMENTICATA DEL CALCIO FRANCESE|autore=Nicola Pucci|data=30 aprile 2022|accesso=21 luglio 2025}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://archives.fcnantes.com/index.php/Detail/objects/7010|titolo=EQUIPE FC NANTES 1963/1964|accesso=21 luglio 2025|lingua=fr}}</ref> La gara terminò in parità (2-2), ma fu proprio Simon ad aprire le marcature all'11° minuto, diventando così il primo realizzatore nella storia del club nella massima serie.<ref name=":12"/> La stagione nel complesso si concluse positivamente: ottavo posto a soli dieci punti dal {{Calcio Saint-Etienne|N}} primo e semifinali di [[Coppa di Francia 1963-1964|Coppa di Francia]], perse con il punteggio di 2-0 contro il {{Calcio Bordeaux|N}}.<ref name=":11"/><ref name=":12"/>
Il lavoro di José Arribas trovò compimento nella [[Football Club de Nantes 1964-1965|stagione 1964-1965]], quando il Nantes sorprese l'intero panorama calcistico nazionale conquistando il suo primo titolo.<ref name=":11"/><ref name=":12"/> Il 30 maggio 1965, di fronte a oltre {{formatnum:20000}} spettatori accorsi allo stadio Malakoff (ribattezzato a fine stagione [[Stadio Marcel Saupin]] in memoria del fondatore, scomparso nel gennaio 1963), i gialloverdi si imposero per 2-1 sul Monaco, grazie alle reti delle due stelle della squadra: Jacky Simon al 9° minuto e [[Ramon Muller]] al 14°. Simon, capocannoniere della Division 1 con 24 reti, fu eletto miglior giocatore del campionato dalla stampa specializzata e divenne il primo calciatore del Nantes convocato nella Nazionale francese, il 24 maggio 1965. Muller, dal canto suo, si impose come autentico regista della formazione, ammirato per la sua inventiva e per gesti tecnici fuori dal comune, come la celebre volée da trenta metri che sancì il trionfo finale. La stagione si arricchì ulteriormente con le vittorie in Coppa di Lega e nel Challenge des Champions, battendo il Rennes per 4-2. José Arribas fu insignito del titolo di miglior allenatore della Division 1.
Nella stagione 1965-1966, il Nantes confermò la propria superiorità: i canarini conclusero il campionato con il miglior attacco (84 gol realizzati) e la miglior difesa (36 reti subite). Fondamentale fu il ritorno in grande forma di Philippe Gondet, autore di 36 gol in 37 presenze, capocannoniere del torneo. Determinante fu anche l’apporto del portiere Daniel Eon e della coppia centrale composta da Gilbert Le Chenadec e Robert Budzynski. Altri elementi chiave di questi primi successi furono Sadek Boukhalfa (esterno sinistro, trasferitosi poi al Bastia), Gabriel De Michèle (terzino sinistro soprannominato “Jair” da Muller), Bernard Blanchet (ala moderna, capace di accentrarsi, crossare e imporsi nel gioco aereo), Rafael Santos (utile sostituto in caso di infortuni) e Jean-Claude Suaudeau, autentico equilibratore del centrocampo e interprete ideale del gioco voluto da Arribas. De Michèle, Gondet e Budzynski presero parte alla Coppa del Mondo del 1966, ma la loro presenza non bastò a evitare l’eliminazione della Francia nella fase a gironi.
Due amarezze segnarono tuttavia la stagione: la sconfitta nella finale di Coppa di Francia contro il Racing Club de Strasbourg (0-1), resa ancor più dolorosa dall’infortunio occorso a Muller nel primo tempo, che costrinse la squadra a giocare gran parte della gara in inferiorità numerica; e l’eliminazione al primo turno della Coppa dei Campioni per mano del Partizan Belgrado, che si spinse poi fino alla finale. La delusione europea si rinnovò l’anno seguente, quando il Nantes fu eliminato agli ottavi dal Celtic Glasgow, futuro vincitore della competizione.
Dopo i due titoli consecutivi, il club attraversò una fase più complessa. Le partenze di Boukhalfa, Guillot (nel 1965), Muller, Santos e Bako Touré (padre di José Touré) contribuirono all’indebolimento progressivo di una rosa ormai in fase calante. I nuovi innesti non bastarono a colmare il vuoto, nonostante l’arrivo nel 1966 del jugoslavo Vladimir Kovacevic e di due futuri pilastri come Michel Pech e Henri Michel. La tenuta difensiva risentì in modo particolare dell’assenza prolungata di Eon, del trasferimento di Le Chenadec al Metz nel 1967, della grave frattura di tibia e perone subita da Budzynski nel 1968 (che ne compromise definitivamente la carriera) e della partenza di Claude Robin nel 1969. I sostituti si rivelarono inadeguati, come nel caso di Roger Lemerre, calciatore di valore ma poco compatibile con il sistema di difesa a zona predicato da Arribas.
Secondi classificati nel 1967, i gialloverdi chiusero al settimo posto nel 1968 e al decimo nelle due stagioni successive, 1969 e 1970. Quest’ultima annata sembrò segnare una timida rinascita, grazie alla sorprendente cavalcata fino alla finale della Coppa di Francia. Tuttavia, il sogno si infranse il 31 maggio allo stadio di Colombes, dove il Nantes fu travolto con un netto 5-0 dal Saint-Étienne, all’epoca dominatore incontrastato del calcio francese.
=== Da un ciclo all'altro (1970-1976) ===
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=== L'era Jean Vincent I: i ''jeaunes loups'' (1976-1979) ===
▲Il Nantes continuò a dominare in campo nazionale anche dopo il 1976, anno in cui Arribas fu sostituito in panchina da [[Jean Vincent]]: grazie a giocatori di nuova generazione, tra cui il trio d'attacco [[Loïc Amisse|Amisse]]-[[Bruno Baronchelli|Baronchelli]]-[[Éric Pécout|Pécout]] e il centrocampista [[Gilles Rampillon]], la squadra fu rigenerata e fu capace di aggiudicarsi il titolo nelle stagioni [[Division 1 1976-1977|1976-77]] e [[Division 1 1979-1980|1979-80]] (stabilendo tra l'altro il record nazionale di risultati utili consecutivi in casa<ref>{{Cita web|url=http://www.fcnantes.com/club/champions.php|titolo=Les équipes championnes du FC Nantes|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160303170706/http://www.fcnantes.com/club/champions.php|data=3 marzo 2016|lingua=fr}}</ref>), ma soprattutto la [[Coppa di Francia]], vinta nella stagione [[Coppa di Francia 1978-1979|1978-79]] dopo tre finali perse.<ref>{{Cita web|url=http://www.fcnantais.com/goodies/Stories.php?page=stories-7|titolo=1979 : Nantes gagne sa première coupe !|data=28 giugno 2005|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060630193035/http://www.fcnantais.com/goodies/Stories.php?page=stories-7|urlmorto=sì|lingua=fr}}</ref>
== Gli anni 1980 e 1990 ==
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