Matematica greco-ellenistica: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m ortg (uhm 3 sono tanti) |
|||
| (38 versioni intermedie di 17 utenti non mostrate) | |||
Riga 1:
[[File:Ancientlibraryalex.jpg|miniatura|''"La Biblioteca di Alessandria"'', resa artistica del XIX secolo dell'artista tedesco O. Von Corven, basata in parte sulle prove archeologiche disponibili all'epoca.]]
La '''matematica greco-ellenistica''' fa riferimento a testi e idee [[Matematica|matematiche]] risalenti al periodo [[Grecia arcaica|arcaico]], [[Grecia classica|classico]], [[Ellenismo|ellenistico]] e [[Impero romano|romano]], in un arco di tempo che va da circa il [[V secolo a.C.]] al [[VI secolo d.C.]], nell'area Mediterranea<ref>{{Cita web|url=https://academic.oup.com/book/9389/chapter-abstract/156223875?redirectedFrom=fulltext&login=false|titolo=Greek Mathematicians: A Group Picture|autore=Reviel Netz|sito=academic.oup.com|data=settembre 2002|lingua=en|pp=196-216|accesso=12 giugno 2024}}</ref><ref name=":0">{{Cita web|url=http://individual.utoronto.ca/acephalous/Sidoli_2020_Ancient_Greek_Mathematics.pdf|titolo=Ancient Greek Mathematics|autore=Nathan Sidoli|editore=The Cambridge Companion to Ancient Greek and Roman Science|data=2020|lingua=en|formato=pdf|pp=190-191}}</ref>. I matematici greci vivevano in città sparse in tutta la regione, dall'[[Anatolia]] all'[[Italia]] e al [[Nordafrica]], ma avevano come tratto comune la cultura e la [[lingua greca]]<ref>{{Cita libro|nome=Carl B.|cognome=Boyer|nome2=Uta C.|cognome2=Merzbach|titolo=A history of mathematics|edizione=2nd ed|anno=1989|editore=Wiley|p=48|ISBN=978-0-471-09763-1}}</ref>. Lo sviluppo della matematica come disciplina teorica e l'uso del [[Deduzione|ragionamento deduttivo]] nelle [[Dimostrazione matematica|dimostrazioni]] costituisce un'importante differenza tra la matematica greca rispetto a quella delle civiltà precedenti<ref>{{Cita pubblicazione|autore=W. Knorr|data=|anno=2000|titolo=Greek thought: a guide to classical knowledge|rivista=Choice Reviews Online|editore=Harvard University|pp=386-413|accesso=12 giugno 2024|doi=10.5860/choice.38-4397|url=http://dx.doi.org/10.5860/choice.38-4397}}</ref>.
Questi sviluppi hanno raggiunto la massima fioritura attorno al I secolo a.C., per poi declinare progressivamente delle conoscenze matematiche. Nei secoli successivi sono sopravvissuti solo negli ambienti culturali dove l'uso della lingua greca mantenne viva la tradizione del periodo precedente<ref name=":0" />.
== Storia ==
=== Periodo arcaico e classico ===
[[File:Pythagoras Euclid.svg|miniatura|Illustrazione della dimostrazione di [[Euclide]] del [[teorema di Pitagora]]]]
Si ritiene che la matematica greca abbia avuto inizio con [[Talete]] ([[624 a.C.]] - [[546 a.C.]] circa) e [[Pitagora]] ([[582 a.C.]] circa—[[507 a.C.]] circa).
Si sa molto poco della vita di Talete di Mileto, anche se è assodato che fosse uno dei [[sette savi]] della Grecia. Secondo [[Proclo]], si recò a [[Babilonia (città antica)|Babilonia]] dove imparò la matematica e altre materie, arrivando alla dimostrazione di quello che oggi è chiamato [[Teorema di Talete]]<ref name=":1">{{Cita pubblicazione|cognome=Panchenko|nome=D. V. (Dmitrii Vadimovich)|data=1993|titolo=Thales and the Origin of Theoretical Reasoning|url=https://muse.jhu.edu/article/8019|rivista=Configurations|volume=1|numero=3|pp=387-414|doi=10.1353/con.1993.0024|issn=1080-6520}}</ref><ref>{{Cita libro|cognome=Boyer|nome=Carl|titolo=A History of Mathematics|url=https://archive.org/details/historyofmathema0000boye_v7s4|anno=1968|isbn=0471543977|pp=[https://archive.org/details/historyofmathema0000boye_v7s4/page/42 42]–43|editore=Wiley}}</ref>.
Pitagora aveva viaggiato in Egitto per apprendere la matematica, la geometria e l'astronomia sotto la guida dei sacerdoti egiziani. Durante il suo soggiorno apprese importanti conoscenze matematiche<ref>{{Cita libro|nome=Sylvain|cognome=Maréchal|titolo=Viaggi Di Pitagora In Egitto, Nella Caldea, Nell'Indie, In Creta, A Sparta, In Sicilia, A Roma, A Cartagine, A Marsiglia E Nelle Gallie ; Seguiti Dalle Sue Leggi Politiche E Morali ; Prima Traduzione Italiana|url=https://books.google.it/books/about/Viaggi_Di_Pitagora_In_Egitto_Nella_Calde.html?id=vV1YAAAAcAAJ&redir_esc=y|accesso=10 giugno 2024|data=1827|editore=Andreola|lingua=it}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.pitagorataranto.edu.it/old/files/Pitagora_chi_era.pdf|titolo=Pitagora}}</ref>. A lui si attribuisce la scoperta del [[teorema di Pitagora]], teorema di trigonometria su come trovare il quadrato dell'ipotenusa di un [[triangolo rettangolo]]<ref name=":2">{{Cita libro|nome=Carl B.|cognome=Boyer|nome2=Uta C.|cognome2=Merzbach|titolo=A history of mathematics|edizione=2. ed|data=1991|editore=Wiley|ISBN=978-0-471-54397-8}}</ref>. Pitagora inventò inoltre un metodo per esprimere gli [[intervalli musicali]] attraverso l'uso di rapporti matematici ovvero la [[scala pitagorica]]<ref name=":2" />. Ai [[pitagorici]] si deve anche la prima dimostrazione dell'esistenza di [[numeri irrazionali]]. È ironico che proprio un pitagorico abbia scoperto l'esistenza dei numeri irrazionali, poiché l'assunto filosofico di Pitagora e dei suoi seguaci riguardava la possibilità di spiegare tutti i fatti riconducendoli a schemi riguardanti i numeri interi e i loro rapporti (razionali)<ref name=":2" />.
▲Si ritiene che la matematica greca abbia avuto inizio con [[Talete]] ([[624 a.C.]] - [[546 a.C.]] circa) e [[Pitagora]] ([[582 a.C.]] circa—[[507 a.C.]] circa). Per quanto la portata dell'influenza sia dibattuta, {{citazione necessaria|essi furono probabilmente influenzati dai risultati e dalle idee della [[matematica egiziana]], della [[matematica babilonese]] e della [[matematica indiana]].}}
Nel periodo successivo si ebbe un fiorire di studi, riguardanti soprattutto la geometria, sviluppati con procedimenti che presumibilmente avevano solide basi razionali; a noi sono pervenuti pochissimi testi di quel periodo, noto soprattutto attraverso i commenti dei secoli successivi. La matematica comunque ottenne uno status culturale di rilievo. Lo testimonia il fatto che il filosofo [[Platone]] (428–348 a.C. circa), quando dette vita alla sua [[Accademia di Atene]], ritenne necessario che vi si insegnasse la matematica e volle che sopra l'ingresso dell'accademia fosse posta l'iscrizione "''non entri qui nessuno ignorante di geometria''"<ref>{{Cita libro|nome=Robert|cognome=Sing|nome2=Tazuko Angela van|cognome2=Berkel|nome3=Robin|cognome3=Osborne|titolo=Numbers and numeracy in the Greek polis|collana=Mnemosyne|data=2022|editore=Brill|ISBN=978-90-04-46721-7}}</ref>. Anche [[Aristotele]] (c. 384–322 a.C.) usò spesso la matematica per illustrare molte delle sue teorie<ref>{{Cita libro|nome=David C.|cognome=Lindberg|titolo=The beginnings of western science: the European scientific tradition in philosophical, religious, and institutional context, prehistory to A.D. 1450|url=https://www.worldcat.org/title/156874785|accesso=13 giugno 2024|edizione=2nd ed|data=2007|editore=University of Chicago Press|oclc=156874785|ISBN=978-0-226-48205-7}}</ref> e nell'''[[Organon]]'' sviluppa la logica del [[sillogismo]]. Gran parte dell'attuale conoscenza matematica dell'antica Grecia di questo periodo è dovuta ai documenti a cui Aristotele fa riferimento nelle sue stesse opere<ref name=":1" />.
▲Talete usò la [[geometria]] per risolvere problemi come il calcolo dell'altezza di una piramide e la distanza delle navi dalla riva. Secondo il commento di [[Proclo]] su [[Euclide]], [[Pitagora]] arrivò a trovare il [[teorema di Pitagora]] e a costruire le [[terne pitagoriche]] per via algebrica. È generalmente accettato che la matematica greca segni un sostanziale progresso nel pensiero scientifico rispetto alle culture precedenti per la sua insistenza sulle dimostrazioni assiomatiche.<ref>Martin Bernal, "Animadversions on the Origins of Western Science", pp. 72-83 in Michael H. Shank, ed., ''The Scientific Enterprise in Antiquity and the Middle Ages'', Chicago, University of Chicago Press, 2000, sulle dimostrazioni matematiche vedere p. 75.</ref>
In questo periodo [[Ippocrate di Chio]] studia la [[duplicazione del cubo]] e la [[quadratura del cerchio]].
[[Zenone di Elea]] individua i paradossi del moto
[[Archita|Archita di Taranto]] studia i collegamenti tra i suoni e le lunghezze delle corde vibranti che tali suoni generano; inoltre propone una soluzione del problema della duplicazione del cubo che si serve di una curva particolare ora nota come
[[Teodoro di Cirene (matematico)|Teodoro di Cirene]] enuncia l'incommensurabilità delle radici quadrate di tutti gli interi che non sono quadrati di numeri interi.
[[Eudosso di Cnido]] fu probabilmente il maggiore dei matematici ellenici
Inoltre egli si occupa di osservazioni astronomiche e applica la trigonometria sferica all'astronomia.
[[Teeteto]] dimostra che i poliedri regolari sono 5: [[tetraedro]] regolare, [[cubo]], [[ottaedro]] regolare, [[dodecaedro]] regolare e [[icosaedro]] regolare.
=== Età ellenistica e romana ===
[[File:P. Oxy. I 29.jpg|miniatura|Un frammento degli ''[[Elementi (Euclide)|Elementi]]'' di Euclide (300 a.C. circa).]]
L'era ellenistica iniziò alla fine del [[IV secolo a.C.]], in seguito alla conquista da parte di [[Alessandro Magno]] del [[Mar Mediterraneo|Mediterraneo]] orientale, dell'[[Egitto]], della [[Mesopotamia]], dell'[[altopiano iranico]], dell'[[Asia centrale]] e di parti dell'[[India]], portando alla diffusione della lingua e della cultura greca in queste regioni<ref name=":3" />. Il greco divenne la ''[[lingua franca]]'' degli studiosi in tutto il mondo ellenistico e la matematica del periodo classico si fuse con la matematica egiziana e babilonese per dare origine alla matematica ellenistica<ref name=":3">{{Cita libro|nome=Peter|cognome=Green|titolo=Alexander to Actium: the historical evolution of the Hellenistic age|edizione=Nachdr.|collana=Hellenistic culture and society|data=2008|editore=Univ. of California Press|ISBN=978-0-520-08349-3}}</ref><ref>{{Cita libro|nome=Lucio|cognome=Russo|titolo=Hellenistic Mathematics|url=http://link.springer.com/10.1007/978-3-642-18904-3_3|accesso=13 giugno 2024|data=2004|editore=Springer Berlin Heidelberg|lingua=en|pp=31-55|ISBN=978-3-540-20396-4|doi=10.1007/978-3-642-18904-3_3}}</ref>.
La matematica e l'astronomia greche raggiunsero il loro apice durante questo periodo, e gran parte del lavoro fu rappresentato da autori come [[Euclide]] (ca. 300 a.C.), [[Archimede]] (287–212 a.C. circa), [[Apollonio di Tiana|Apollonio]] (240–190 a.C. circa ). a.C.), [[Ipparco di Nicea|Ipparco]] (190–120 a.C. circa) e [[Claudio Tolomeo]] (100–170 d.C. circa). I loro studi raggiungevano livelli molto elevanti e raramente erano compresi al di fuori di una ristretta cerchia<ref name=":4">{{Cita libro|autore=A. Jones|titolo="Greek mathematics to AD 300". Companion Encyclopedia of the History and Philosophy of the Mathematical Sciences|anno=1994|pp=46-57|volume=1}}</ref>. Esempi di [[matematica applicata]] in questo periodo includono la costruzione di computer analogici come la [[Macchina di Anticitera]]<ref>{{Cita pubblicazione|nome=M.G.|cognome=Edmunds|data=2 ottobre 2014|titolo=The Antikythera mechanism and the mechanical universe|rivista=Contemporary Physics|volume=55|numero=4|pp=263-285|lingua=en|accesso=13 giugno 2024|doi=10.1080/00107514.2014.927280|url=http://www.tandfonline.com/doi/abs/10.1080/00107514.2014.927280}}</ref>, la misurazione accurata del [[raggio terrestre]] e il [[crivello di Eratostene|crivello]] da parte di [[Eratostene di Cirene|Eratostene]] (276–194 a.C.) e i lavori meccanici di [[Erone di Alessandria]] (10–70 d.C. circa)<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Lucio|cognome=Russo|data=2004|titolo=The Forgotten Revolution|pp=273-277|accesso=13 giugno 2024|doi=10.1007/978-3-642-18904-3|url=http://dx.doi.org/10.1007/978-3-642-18904-3}}</ref>. [[Apollonio di Perga]] studia le [[Sezione conica|sezioni coniche]]. [[Crisippo di Soli]] sviluppa la [[logica proposizionale]].
Matematici successivi dell'epoca romana includono [[Diofanto di Alessandria|Diofanto]] (214–298 d.C. circa), noto come ''il padre dell'algebra'', [[Pappo di Alessandria|Pappo]] (290–350 d.C. circa), che compilò molti risultati importanti nella ''Collezione''<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Bronwyn|cognome=Rideout|data=2008|titolo=Pappus Reborn : Pappus of Alexandria and the Changing Face of Analysis and Synthesis in Late Antiquity.|lingua=en|accesso=13 giugno 2024|url=http://hdl.handle.net/10092/2329}}</ref>, [[Teone di Alessandria|Teone]] (335–405 d.C. circa) e sua figlia [[Ipazia]] (370–415 d.C. circa), che curarono ''l'[[Almagesto]]'' di Tolomeo e altre opere<ref>{{Cita web|url=https://www.historyoftheancientworld.com/2012/01/theon-of-alexandria-and-hypatia/|titolo=Theon of Alexandria and Hypatia|autore=History of the Ancient World|sito=History of the Ancient World|data=17 gennaio 2012|lingua=en|accesso=13 giugno 2024}}</ref>, ed [[Eutocio]] ( <abbr>c.</abbr> 480–540 d.C.), che scrisse commenti ai trattati di Archimede e Apollonio<ref>{{Cita libro|autore=J. Mansfeld|titolo=Prolegomena Mathematica: From Apollonius of Perga to the Late Neoplatonism|anno=2016|ISBN=978-90-04-32105-2}}</ref>. Sebbene nessuno di questi matematici, ad eccezione di Diofanto, avesse opere originali e inedite, si distinguono per i loro commenti e le loro esposizioni, che hanno conservato preziosi estratti di opere scomparse o allusioni storiche che, in assenza di documenti originali, sono preziose per la loro rarità.
La maggior parte dei testi matematici scritti in greco è sopravvissuta grazie alla copia dei manoscritti nel corso dei secoli. Alcuni frammenti risalenti all'antichità sono stati rinvenuti soprattutto in Egitto, ma in genere non aggiungono nulla di significativo alla conoscenza della matematica greca conservata nella tradizione manoscritta<ref name=":4" />.
== La tradizione matematica dal 150 a.C. al V secolo ==▼
La produzione matematica cessa piuttosto bruscamente intorno alla metà del [[II secolo a.C.]] Questo viene collegato con lo stabilirsi dell'egemonia dell'impero romano in gran parte del [[Mediterraneo]]. In particolare intorno al [[150 a.C.]] viene distrutta [[Corinto]] e vengono massacrati molti cittadini di lingua greca ad [[Alessandria d'Egitto]]. Entrano anche in crisi molte istituzioni dei regni ellenistici aventi il fine di sostenere iniziative culturali. La matematica perde gran parte dei sostegni a persone che esercitino una professione di matematico. In questo periodo vengono quasi a scomparire le figure in grado di portare innovazioni nella matematica. Questo forse è dovuto al mutato clima politico: la crescente importanza dello schiavismo fa diminuire l'importanza di un pensiero critico che produca innovazioni nella matematica, nella scienza e nella tecnologia quando non vi siano obiettivi immediatamente riconoscibili. In questi campi risulta sussistere solo la possibilità di mantenere vive le tradizioni. Si hanno ancora attività in astronomia e rimangono le tradizioni tecnologiche riguardanti l'architettura e le attività militari, ma vanno scomparendo le cognizioni in grado di dare motivazioni alle metodiche costruttive che si continuano ad applicare.▼
▲
La fase di guerra ebbe fine nel [[30 a.C.]] con la conquista di Alessandria, evento che realizzò la totale conquista romana del bacino del Mediterraneo.▼
La società romana mostra in generale poco interesse verso la [[matematica]] e le speculazioni scientifiche. Si interessa solo della capacità di sviluppare calcoli utili ad attività come i rilevamenti [[Geodetica|geodetici]]. Susseguirono guerre di conquista anche in altre città importanti per la cultura ellenistica, come la conquista di [[Siracusa (città antica)|Siracusa]] del [[212 a.C.]] e nel [[146 a.C.]] la distruzione di Cartagine e Corinto.
▲La fase di guerra ebbe fine nel [[30 a.C.]] con la conquista di Alessandria, evento che realizzò la totale conquista romana del bacino del Mediterraneo<ref name=":5" />.
Tra gli autori dei primi secoli va ricordato [[Severino Boezio]], importante per le sue opere di "filosofo cristiano", ma anche autore delle opere ''De geometria'', ''De institutione arithmetica'' e ''De institutione musicae'', opere testimoni del tentativo di conciliazione del pensiero cristiano con quello scientifico<ref>{{Cita libro|autore=Mino Milani|titolo=Boezio. L'ultimo degli antichi|anno=1994|editore=CAMUNIA|città=Milano|ISBN=978-8877671868}}</ref>.
== Note ==
<references />
==
* {{cita libro |autore=
* {{cita libro |autore=Morris Kline|titolo=Storia del pensiero matematico. Dall'Antichità al Settecento|città=Torino|editore=Einaudi|anno=1999|ISBN=8806137549}}
* {{Cita libro|nome=Sylvain|cognome=Maréchal|titolo=Viaggi di Pitagora In Egitto, nella Caldea, nell'Indie, In Creta, A Sparta, In Sicilia, A Roma, A Cartagine, A Marsiglia e nelle Gallie; seguiti dalle sue leggi politiche e morali; Prima traduzione Italiana|url=https://books.google.it/books/about/Viaggi_Di_Pitagora_In_Egitto_Nella_Calde.html?id=vV1YAAAAcAAJ&redir_esc=y|accesso=10 giugno 2024|data=1827|editore=Andreola|lingua=it}}
* {{Cita libro|nome=Christoph|cognome=Riedweg|titolo=Pythagoras: His Life, Teaching, and Influence|url=https://books.google.it/books?id=A8ixyQJA7_MC&q=Pythagoras&redir_esc=y#v=snippet&q=Pythagoras&f=false|accesso=10 giugno 2024|data=2008|editore=Cornell University Press|lingua=en|ISBN=978-0-8014-7452-1}}
== Altri progetti ==
Riga 80 ⟶ 62:
== Collegamenti esterni ==
*{{cita web|url=http://www.ariannascuola.eu/ilfilodiarianna/it/filosofia/la-filosofia-ad-atene/platone/materiali-su-platone/76-la-matematica-in-platone.html|titolo=M. Sacchi, La matematica in Platone|accesso=23 marzo 2012|dataarchivio=1 febbraio 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150201002606/http://www.ariannascuola.eu/ilfilodiarianna/it/filosofia/la-filosofia-ad-atene/platone/materiali-su-platone/76-la-matematica-in-platone.html|urlmorto=sì}}
{{Controllo di autorità}}
| |||