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=====Città straniere=====
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Quando Bowie venne a sapere tali dettagli, la MainMan era oberata da debiti, sia nel Regno Unito sia negli Stati Uniti molte fatture non erano state pagate e le spese erano aumentate, assieme agli investimenti sbagliati di Defries. Bowie si sentì tradito e sfruttato; la prima reazione fu di tagliare le esorbitanti spese per i concerti e adottare costumi e ambientazioni più sobrie, rinominando la tournée "Philly Dogs Tour". Il 29 gennaio 1975 andò negli uffici della RCA e annunciò la sua uscita dalla MainMan, ottenendo un anticipo per ''Young Americans'' di imminente pubblicazione. Il giorno dopo la lettera di rescissione dal contratto arrivò alla MainMan.
 
Dopo la risoluzione del contratto nel 1975, Bowie avrebbe dichiarato di essere stato trattato come uno schiavo da Defries e di non essere riuscito a fare soldi. Le trattative per la risoluzione del contratto furono lunghe e difficili e alla fine Bowie dovette riconoscere a Defries il 50% delle ''[[royalty]]'' dei lavori realizzati da ''Hunky Dory'' fino a quel momento e il 16% su quelle di tutte le proprie attività fino al 1982. Defries mantenne una parte del copyright sui dischi di Bowie fino al 1997, quando il cantante riscattò le quote dell'ex manager e divenne proprietario al 100% di tali diritti.<ref name=billboard>{{cita web | url=https://www.billboard.com/articles/news/6843757/david-bowie-businessman-deep-dive-visionary-dealmaking |titolo= David Bowie, Businessman: A Deep Dive Into The Musician's Visionary Dealmaking | 6 giugno 2016 | lingua=en }}</ref>
 
=== Gli anni del «Duca Bianco» e la trilogia di Berlino (1976-1979) ===
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Questo nuovo alter ego segnò una delle tante svolte artistiche nella sua carriera, ormai lontana dal chiassoso clamore multicolore del glam rock di pochi anni prima. Il "Duca Bianco" impersonava un aristocratico personaggio con un abbigliamento sobrio ed elegante, ipotetiche simpatie destrorse e una forte infatuazione per l'occultismo. Seppur molti di questi elementi furono soltanto trovate sceniche del poliedrico artista, il nome "White Duke" entrò nell'immaginario collettivo del pubblico, divenendo presto il suo più consueto soprannome per il resto della carriera.
 
I brani più significativi di questo periodo furono la ''[[Station to Station (brano musicale)|title track]]'' del disco, influenzata dal sound di gruppi tedeschi [[krautrock]], le ballate ''Word on a Wing'' e ''Wild Is the Wind'', cover di un brano reso famoso da [[Nina Simone]], e i brani funky ''[[TVC 15]]'' e ''[[Stay (David Bowie)|Stay]]''. La band che accompagnò Bowie sul palco comprendeva il chitarrista Carlos Alomar, il bassista [[George Murray (musicista)|George Murray]] e il batterista [[Dennis Davis]], sezione ritmica che lo avrebbe affiancato fino alla fine del decennio. Il tour riscosse grande successo ma generò anche polemiche di natura politica, come quella sorta durante una data a [[Stoccolma]], in cui Bowie venne imputato di aver rilasciato la seguente dichiarazione: «[...] la Gran Bretagna trarrebbe beneficio dall'avvento di un leader fascista [...]»; inoltre poco dopo la polizia di frontiera lo fermò sul confine russo-polacco per possesso di alcuni cimeli [[Nazismo|nazisti]].<ref>{{Cita web |url=http://www.intelligonews.it/articoli/11-gennaio-2016/35445/david-bowie-e-quelle-accuse-di-nazismo-quanto-c-era-di-vero |titolo=David Bowie e quelle simpatie naziste: quanto c'era di vero? ||accesso=12 giugno 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160420144637/http://www.intelligonews.it/articoli/11-gennaio-2016/35445/david-bowie-e-quelle-accuse-di-nazismo-quanto-c-era-di-vero |urlmorto=sì }}</ref>
 
La controversa vicenda culminò a Londra nel maggio seguente in quello che divenne noto come "l'incidente della [[Stazione di London Victoria|Victoria Station]]". Nel pomeriggio del 2 maggio 1976, tornato in Gran Bretagna dopo due anni di assenza, Bowie lasciò la stazione salutando la folla di fan adoranti con un gesto del braccio sinistro che venne scambiato per un saluto nazista, episodio fotografato e pubblicato su ''[[NME]]''. Bowie dichiarò che il fotografo aveva semplicemente "congelato" il gesto del suo braccio a mezz'aria nel corso di un normale saluto.<ref>{{Cita news|cognome=Paytress|nome=Mark|titolo=The Controversial Homecoming |rivista=Mojo Classic |data=gennaio 2007 |numero=60 Years of Bowie |p=64 | lingua=en}}</ref> La maggior parte della stampa britannica ignorò l'incidente, tuttavia i vari tabloid scandalistici specularono non poco sulle presunte tendenze naziste del cantante, alimentando il tutto con citazioni riciclate dagli anni precedenti, come quella rilasciata da Bowie in un'intervista a [[Cameron Crowe]] dove affermava che «[[Adolf Hitler]] è stato una delle prime vere rockstar [...]», oppure citando la canzone ''Somebody Up There Likes Me'' contenuta nell'album ''Young Americans'', in cui parlava del ritorno di Hitler.<ref name=crowe>{{cita pubblicazione|titolo=Intervista a Bowie | autore=Cameron Crowe |rivista=Playboy |data=settembre 1976|lingua=en}}</ref> Successivamente Bowie si scusò pubblicamente per questi ambigui atteggiamenti, imputandoli alla sua dipendenza dalla cocaina e all'eccessiva immedesimazione nel personaggio del "Duca Bianco":« [...] ero fuori di testa, totalmente impazzito. Ero interessato principalmente alla mitologia più che all'intera faccenda su Hitler e il totalitarismo [...]».
{{Approfondimento
| allineamento = sinistra
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| titolo = <div style="text-align:center;">La fascinazione del Duca Bianco per l'occulto</div> <small>Il soggiorno a Los Angeles del 1975-76</small>
| contenuto = [[File:The Thin White Duke 76.jpg|260px|Il ''thin White Duke'' nel 1976|centro]] <br/>
Nell'aprile 1975, Bowie si trasferì a Los Angeles in una villa presa in affitto al 637 di North Doheny Drive.<ref>{{cita web| url=http://www.bowiegoldenyears.com/1975.html |titolo= Bowie Golden Years - 1975 | 12 giugno 2016 |lingua=en}}</ref>
 
All'epoca faceva un uso smodato di cocaina e sigarette e si sosteneva con una dieta esclusivamente a base di caffè, latte e peperoni verdi e gialli, trascorrendo la maggior parte del periodo "in uno stato di costante terrore psichico" e debilitazione psicofisica arrivando a pesare solo una quarantina di chili. Alcuni resoconti dell'epoca, principalmente derivanti da un'intervista fatta al cantante da [[Cameron Crowe]], riportano che viveva in una casa piena di antichi manufatti egizi, candele nere sempre accese, circondato da varia iconografia nazista, intento a studiare trattati di magia nera e a conservare in frigorifero la propria urina imbottigliata,<ref name=pegg285>{{cita|Pegg|p. 285}}.</ref> terrorizzato dal fatto che un gruppo di streghe volesse rubare il suo [[sperma]] per qualche rito oscuro. Sosteneva inoltre di ricevere messaggi segreti da parte dei Rolling Stones sulle copertine dei loro dischi e minacce da [[Jimmy Page]] dei [[Led Zeppelin]] (notoriamente adepto di [[Aleister Crowley]]).<ref>{{cita|Pegg|pp. 297-300}}.</ref> Questa ossessione per la magia, l'occulto e le teorie superomistiche del filosofo [[Friedrich Nietzsche]] non era nuova per Bowie che già ne aveva dato traccia in due canzoni presenti in ''Hunky Dory'' (1971), ''Oh! You Pretty Things'' e ''Quicksand'', e in altri brani ancora precedenti come ''Cygnet Committee'' del '69 e ''[[The Supermen]]'' del 1970. Ma la scintilla di questo rinnovato interesse sembrò essere un incontro avvenuto a New York con il "regista maledetto" [[Kenneth Anger]], autore del film satanista ''[[Lucifer Rising]]''.<ref name=pegg285/>}}
All'epoca faceva un uso smodato di cocaina e sigarette e si sosteneva con una dieta esclusivamente a base di caffè, latte e peperoni verdi e gialli, trascorrendo la maggior parte del periodo "in uno stato di costante terrore psichico" e debilitazione psicofisica arrivando a pesare solo una quarantina di chili. Alcuni resoconti dell'epoca, principalmente derivanti da un'intervista fatta al cantante da [[Cameron Crowe]], riportano che viveva in una casa piena di antichi manufatti egizi, candele nere sempre accese, circondato da varia iconografia nazista, intento a studiare trattati di magia nera e a conservare in frigorifero la propria urina imbottigliata, terrorizzato dal fatto che un gruppo di streghe volesse rubare il suo [[sperma]] per qualche rito oscuro. Sosteneva inoltre di ricevere messaggi segreti da parte dei Rolling Stones sulle copertine dei loro dischi e minacce da [[Jimmy Page]] dei [[Led Zeppelin]] (notoriamente adepto di [[Aleister Crowley]]). Questa ossessione per la magia, l'occulto e le teorie superomistiche del filosofo [[Friedrich Nietzsche]] non era nuova per Bowie che già ne aveva dato traccia in due canzoni presenti in ''Hunky Dory'' (1971), ''Oh! You Pretty Things'' e ''Quicksand'', e in altri brani ancora precedenti come ''Cygnet Committee'' del '69 e ''[[The Supermen]]'' del 1970.}}
 
In questo periodo, Bowie ebbe anche la sua prima vera esperienza in campo cinematografico recitando come protagonista nel film di fantascienza ''[[L'uomo che cadde sulla Terra (film)|L'uomo che cadde sulla Terra]]'' di [[Nicolas Roeg]], regista che lo scritturò dopo averlo apprezzato nel documentario ''[[Cracked Actor (video)|Cracked Actor]]'' inerente al Diamond Dogs Tour dell'anno precedente. Per l'occasione David iniziò anche a comporre alcuni brani strumentali che avrebbero dovuto costituire la colonna sonora del film ma che invece confluirono nei suoi successivi prodotti discografici.
 
Nel 1976 Bowie si trasferì in Svizzera, acquistando una grande villa a [[Blonay]], sulle colline vicine a Montreaux, sul [[Lago di Ginevra]], dove il suo consumo di cocaina incrementò ulteriormente minacciando seriamente la sua salute. Determinato a disintossicarsi e per distrarsi dallo stress dell'ambiente musicale, Bowie iniziò a dipingere producendo svariate opere post-moderniste. Prese anche l'abitudine di portarsi in tour un blocco degli schizzi per disegnare quando si sentiva ispirato e iniziò a fotografare qualsiasi cosa colpisse la sua immaginazione. Il suo interesse verso la pittura crebbe notevolmente tanto da visitare le maggiori mostre europee e visitò anche molte gallerie d'arte a [[Ginevra]], il [[Brücke-Museum]] di [[Berlino]] e divenne, nelle parole del biografo Christopher Sandford, «un prolifico produttore e collezionista d'arte contemporanea»; i suoi quadri furono esposti in molte mostre personali e alcuni acquistati da musei britannici e statunitensi. Attraverso il proprio sito internet Bowieart.com, si impegnò anche nel promuovere e favorire la visibilità di opere di giovani artisti.<ref>{{cita web| url=https://www.theguardian.com/education/2001/jul/18/arts.highereducation |titolo= As the artist said to the rock star... | 13 giugno 2016| lingua=en}}</ref>
 
{{Approfondimento
| allineamento = destra
| larghezza = 320px
| titolo = <div style="text-align:center;">Le controverse dichiarazioni<br />sul [[Nazionalsocialismo]]</div> <small>«Adolf Hitler è stato la prima vera rockstar!»<ref name=crowe/></small>
| contenuto = Nel periodo delle sessioni per l'album ''Station to Station'', Bowie si immerse in intense letture su Hitler e la [[storia del Terzo Reich]]. Iniziò quindi a definire il proprio nuovo personaggio, The Thin White Duke, come una sorta di "vero ariano fascista" e a rilasciare dichiarazioni alla stampa in cui prevedeva l'imminente avvento di un nuovo regime fascista in Inghilterra. Nel maggio 1976 vi fu l'incidente alla Victoria Station, dove fu fotografato nel gesto di fare un saluto nazista rivolto alla folla, circostanza che Bowie smentì. A posteriori avrebbe affermato di essere stato affascinato dal lato puramente teatrale ed esoterico del nazismo, considerando il suo approccio politico dell'epoca "molto immaturo". A questo periodo Bowie farà riferimento parlando di: "... Visioni di svastiche nella mia testa, piani per chiunque..." in ''China Girl'' dell'album ''Let's Dance'' del 1983 e, in riferimento a quanti lo avevano attaccato per le sue smentite in materia, scrisse: "essere insultato da questi fascisti è molto degradante", nel brano ''It's No Game'' presente in ''Scary Monsters (and Super Creeps)'' del 1980.}}
 
Prima della fine del 1976, l'interesse di Bowie per la scena artistica tedesca lo portò a trasferirsi a [[Berlino Ovest]] per disintossicarsi definitivamente e rivitalizzare la propria carriera. Qui iniziò la proficua collaborazione con [[Brian Eno]] e condivise un appartamento a [[Schöneberg (Berlino)|Schöneberg]] con Iggy Pop e Corinne Schwab, sua assistente personale già a Los Angeles, a cui aveva affidato la maggior parte degli aspetti organizzativi e manageriali.
 
La Schwab fu oggetto di grande gelosia da parte di Angie, moglie di Bowie, che dopo avere trascorso qualche giorno a Berlino si ritrasferì negli Stati Uniti. Bowie le dedicò il brano ''Be My Wife'' incluso nell'album ''Low'', invitandola invano a rimanere con lui in questa nuova avventura. Il matrimonio era entrato in crisi a partire dal 1973, con la passione sessuale tra i due che si era affievolita e le frequenti relazioni extra-coniugali di entrambi.<ref name=sandford133/> In seguito, Angie avrebbe affermato di non aver più voluto vedere il marito dopo il ripetersi degli episodi filo-nazisti come quello della Victoria Station.<ref>{{cita libro| url=https://books.google.co.jp/books?id=mkG7Y6_J7pUC&pg=PA255 |p=255| titolo=Please Kill Me: The Uncensored Oral History of Punk |autore= Legs McNeil e Gillian McCain |editore=Grove Press |data= 2006|isbn=0-8021-4264-8 |lingua=en|accesso=15 aprile 2016}}</ref> Bowie sostenne invece che dal 1974 si vedevano occasionalmente e facevano vite separate.<ref>{{Cita|Pegg|p. 391}}.</ref> Ne seguì la definitiva separazione e il divorzio del 1980.<ref>{{Cita|Sandford|p. 197}}.</ref>
 
David iniziò a focalizzarsi sul [[Musica minimalista|minimalismo]] e sulla [[musica ambient]], che caratterizzeranno gli album della cosiddetta "''[[Trilogia di Berlino]]''".<ref>{{Cita|Sandford|p. 149}}.</ref> In questo periodo aiutò anche a risollevare le sorti della carriera di Iggy Pop, producendone e scrivendone insieme il primo album solista ''[[The Idiot]]'' e il successivo ''[[Lust for Life (album Iggy Pop)|Lust for Life]]''. Nel tour di Iggy Pop in Europa e Stati Uniti nel marzo e aprile 1977, Bowie partecipò come tastierista.<ref>{{Cita pubblicazione |cognome=Needs|nome=Kris |titolo=The Passenger |rivista=Mojo Classic |data=gennaio 2007 |numero=60 Years of Bowie |p=65 | lingua=en}}</ref>
 
L'album ''[[Low (David Bowie)|Low]]'' del 1977 fu parzialmente influenzato dal [[krautrock]] di [[Kraftwerk]] e [[Neu!]] ed evidenziò un passo avanti per Bowie come compositore e artista concettuale, distanziandosi dal semplice pop e rock per produrre un'ambiziosa musica più astratta, dove le liriche erano sporadiche e non indispensabili. Malgrado le iniziali critiche negative ricevute per la sua apparente complessità e la non commerciabilità, ''Low'' arrivò alla seconda posizione nella classifica britannica, producendo anche il singolo di successo ''[[Sound and Vision]]'' che arrivò a sua volta al terzo posto della classifica britannica.
A posteriori si rivelerà un album di culto e porterà compositori d'avanguardia come [[Philip Glass]] a descriverlo « [...] un'opera geniale di incomparabile bellezza». Lo stesso Glass comporrà un'intera sinfonia basata sulle musiche e le atmosfere dell'album, la ''[[Symphony No. 1 Low|Low Symphony]]'' del 1992.
 
Seguendo l'approccio minimalista di ''Low'', il 23 settembre del 1977 uscì ''[["Heroes" (album David Bowie)|"Heroes"]]'' che include il celebre brano omonimo scritto insieme a Brian Eno; quest'album fuse pop e rock ampliandone i confini di genere e fu l'unico dei tre album della trilogia berlinese ad essere interamente registrato a Berlino. Come ''Low'', anche ''"Heroes"'' risultò pervaso dallo ''[[Spirito del tempo|zeitgeist]]'' della [[guerra fredda]], stigmatizzato dal [[Muro di Berlino|muro]] che divideva in due la città.<ref name=Pegg90/> Fu un altro grande successo, raggiungendo la terza posizione in classifica nel Regno Unito. La ''title track'', che raggiunse all'epoca soltanto la 24ª posizione nella classifica britannica dei singoli, divenne forse il brano più celebre e rappresentativo dell'intera carriera di Bowie, capace di resistere nel corso degli anni come sua canzone simbolo.<ref>{{Cita|Sandford|pp. 181-182}}.</ref>
Verso fine anno, Bowie eseguì il brano sia allo show televisivo di Marc Bolan che allo speciale televisivo natalizio di [[Bing Crosby]], con il quale si esibì in una versione di ''[[Peace on Earth/Little Drummer Boy]]''. Il duetto si rivelò un successo mondiale nel 1982, conquistando la terza posizione nel Regno Unito.<ref>{{Cita libro |cognome=Bronson |nome=Fred |titolo=The Billboard Book of Number 1 Hits |anno=1990 |editore=Billboard Books |isbn=0-8230-7677-6 |p=572 | lingua=en}}</ref>
 
Dopo aver completato ''Low'' e ''"Heroes"'', Bowie promosse i due album passando la maggior parte del 1978 in una tournée a cui presenziarono un milione di spettatori nei 70 concerti che toccarono 12 nazioni. Dal tour venne ricavato l'album live ''[[Stage (David Bowie)|Stage]]'', pubblicato nel medesimo anno. Sempre nel '78 uscì il film ''[[Gigolò (film)|Just a Gigolò]]'', con Bowie nella parte del protagonista. La pellicola riscosse un mediocre riscontro di pubblico e pessime recensioni da parte della critica.
 
Il capitolo finale della trilogia fu l'album ''[[Lodger (album)|Lodger]]'' del 1979, che a sua volta mostrò un approccio alla musica minimalista, ambient e complessa dei precedenti due dischi ma con un parziale ritorno al rock convenzionale basato su percussioni e chitarre. Il risultato fu un complesso mix di elementi [[New wave (musica)|new wave]] e [[world music]], con alcune influenze multietniche; alcune tracce furono composte utilizzando gli aforismi delle [[Strategie Oblique]] di Brian Eno e [[Peter Schmidt (artista)|Peter Schmidt]]: ''Boys Keep Swinging'' nacque così, incoraggiando i musicisti a "percuotere" i propri strumenti, mentre per ''Move On'' si ricorse alla progressione di accordi di ''All the Young Dudes'' suonati al contrario e per ''Red Money'' utilizzando la traccia strumentale base di ''Sister Midnight'', brano precedentemente composto insieme a Iggy Pop.
Dopo aver completato ''Low'' e ''"Heroes"'', Bowie promosse i due album passando la maggior parte del 1978 in una tournée a cui presenziarono un milione di spettatori nei 70 concerti che toccarono 12 nazioni. Dal tour venne ricavato l'album live ''[[Stage (David Bowie)|Stage]]'', pubblicato nel medesimo anno.<ref>{{Cita|Sandford|p. 189}}.</ref> Sempre nel '78 uscì il film ''[[Gigolò (film)|Just a Gigolò]]'', con Bowie nella parte del protagonista. La pellicola riscosse un mediocre riscontro di pubblico e pessime recensioni da parte della critica.
 
L'album venne registrato interamente nello studio privato di Bowie in Svizzera e segnò la temporanea interruzione del rapporto collaborativo tra Bowie e Brian Eno, che sarebbero tornati a lavorare insieme negli anni novanta. ''Lodger'' raggiunse la quarta posizione in Gran Bretagna e la numero 20 negli Stati Uniti e dal disco furono estratti i singoli ''[[Boys Keep Swinging]]'' e ''[[DJ (David Bowie)|DJ]]''. Anche se inizialmente fu recepito come una chiusura in tono minore della trilogia di Berlino, ''Lodger'' sarebbe stato rivalutato nel corso degli anni, anche in virtù del deludente risultato degli album di Bowie degli anni ottanta.
Il capitolo finale della trilogia fu l'album ''[[Lodger (album)|Lodger]]'' del 1979, che a sua volta mostrò un approccio alla musica minimalista, ambient e complessa dei precedenti due dischi ma con un parziale ritorno al rock convenzionale basato su percussioni e chitarre. Il risultato fu un complesso mix di elementi [[New wave (musica)|new wave]] e [[world music]],<ref>{{Cita|Spitz|p. 298}}.</ref> con alcune influenze multietniche; alcune tracce furono composte utilizzando gli aforismi delle [[Strategie Oblique]] di Brian Eno e [[Peter Schmidt (artista)|Peter Schmidt]]: ''Boys Keep Swinging'' nacque così, incoraggiando i musicisti a "percuotere" i propri strumenti, mentre per ''Move On'' si ricorse alla progressione di accordi di ''All the Young Dudes'' suonati al contrario e per ''Red Money'' utilizzando la traccia strumentale base di ''Sister Midnight'', brano precedentemente composto insieme a Iggy Pop.<ref>{{cita web|url=https://bowiesongs.wordpress.com/2011/01/07/sister-midnight/|titolo=Sister Midnight|accesso=13 giugno 2016|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160616225625/https://bowiesongs.wordpress.com/2011/01/07/sister-midnight/|urlmorto=sì}}</ref>
L'album venne registrato interamente nello studio privato di Bowie in Svizzera e segnò la temporanea interruzione del rapporto collaborativo tra Bowie e Brian Eno, che sarebbero tornati a lavorare insieme negli anni novanta. ''Lodger'' raggiunse la quarta posizione in Gran Bretagna e la numero 20 negli Stati Uniti e dal disco furono estratti i singoli ''[[Boys Keep Swinging]]'' e ''[[DJ (David Bowie)|DJ]]''.<ref>{{cita web|url=https://bowiesongs.wordpress.com/tag/lodger/|titolo=Lodger|accesso=13 giugno 2016|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150721223910/https://bowiesongs.wordpress.com/tag/lodger/|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita|Sandford|pp. 191-192}}.</ref> Anche se inizialmente fu recepito come una chiusura in tono minore della trilogia di Berlino, ''Lodger'' sarebbe stato rivalutato nel corso degli anni, anche in virtù del deludente risultato degli album di Bowie degli anni ottanta.
 
=== Il successo commerciale e di massa (1980-1989) ===
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Negli [[anni 1980|anni ottanta]] Bowie fu molto impegnato nel cinema e nel teatro e incrementò numero di tappe e grandiosità delle tournée, mentre la produzione discografica si basò su un raffinato quanto generico pop, con album contenenti alcune ''hits'' più commerciali, adatte a una massiccia trasmissione radiofonica. Il successo di questi singoli fu alimentato dai suggestivi video che li accompagnarono; un fenomeno, quello dei video, che Bowie già conosceva e che sfruttò nel modo migliore, da poliedrico artista quale si è sempre dimostrato.
L'album ''[[Scary Monsters (and Super Creeps)]]'' del 1980 ebbe un ottimo successo, raggiungendo la prima posizione nel Regno Unito, grazie anche ai contributi chitarristici di [[Robert Fripp]], [[Pete Townshend]] e [[Tom Verlaine]].<ref name=JP>{{cita|Perone|pp. 80-85}}.</ref> Produsse la hit da primo posto in classifica ''[[Ashes to Ashes (David Bowie)|Ashes to Ashes]]'', che conferì visibilità internazionale al movimento dei [[New romantic]], quando per realizzarne il videoclip Bowie reclutò al night club "Blitz" di Londra diverse comparse, tra le quali [[Steve Strange]] dei [[Visage]]. Nel video Bowie è vestito da inquietante [[Pierrot]], in uno dei suoi travestimenti più famosi.<ref>{{cita|Pegg|p. 29}}.</ref> Nel settembre del 1980 Bowie debuttò a [[Broadway]] nella pièce teatrale ''[[L'uomo elefante (opera teatrale)|The Elephant Man]]'' interpretando la parte del deforme [[John Merrick]], senza l'ausilio di nessun make up e riscuotendo critiche lusinghiere.<ref>{{Cita|Sandford|pp. 205-207}}.</ref>
 
Lo stesso anno fece un'apparizione nel film tedesco ''[[Christiane F. - Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino]]'' la cui colonna sonora, composta esclusivamente dai suoi brani tratti da ''Station to Station'', ''Low'', ''Heroes'' e ''Lodger'', fu pubblicata pochi mesi dopo e riscosse un buon successo. Nel 1981 Bowie collaborò con i [[Queen]] per il loro album ''[[Hot Space]]'', duettando nella traccia ''[[Under Pressure]]'' con [[Freddie Mercury]]. Il brano si rivelò un grande successo, divenendo il terzo singolo numero 1 di Bowie nel Regno Unito. Nel 1982 fu il protagonista nell'adattamento televisivo della BBC dell'opera di [[Bertolt Brecht]] ''Baal''. Cinque dei brani tratti dal lavoro teatrale, incisi a Berlino, furono pubblicati nell'[[Baal (EP)|omonimo EP]].
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[[File:David Bowie Chile.jpg|Bowie durante una data del Sound+Vision Tour del 1990|thumb]]
Nel 1989 prese parte come cantante, chitarrista e sassofonista nel gruppo rock [[Tin Machine]], costituito insieme a [[Reeves Gabrels]] e i fratelli [[Tony Sales|Tony]] e [[Hunt Sales]], con i quali aveva già collaborato negli anni settanta all'album di Iggy Pop [[Lust for Life (album Iggy Pop)|''Lust for Life'']];<ref>{{Cita|Buckley|pp. 386-387}}.</ref> inoltre suonò le tastiere nel tour documentato dall'album live ''Tv Eye'' (1978).
 
Sebbene all'interno dei Tin Machine vigesse una democrazia assoluta, ben presto la natura da leader di Bowie iniziò a prevalere nelle dinamiche di gruppo, sia come compositore che come leader. Nel 1989 l'album di debutto della band, ''[[Tin Machine (album)|Tin Machine]]'', venne ben accolto da pubblico e critica, anche se l'eccessiva politicizzazione delle liriche provocò qualche perplessità. Il disco raggiunse la terza posizione in classifica nel Regno Unito e il primo tour mondiale del gruppo si rivelò un successo.<ref>{{Cita|Sandford|pp. 274-275}}.</ref> Dopo però una serie di singoli fallimentari e un dissidio con la EMI, Bowie lasciò l'etichetta discografica e il gruppo si sciolse dopo la pubblicazione di un secondo album in studio (1991) e di uno dal vivo (1992), entrambi male accolti da pubblico e critica. Bowie era già tornato, prima della pubblicazione del secondo album del gruppo, all'attività da solista con il ''[[Sound+Vision Tour]]'' del 1990, che lo tenne impegnato per sette mesi nel portare in giro per il mondo i suoi vecchi successi, dopo la pubblicazione del cofanetto "''Sound and Vision''", riscuotendo ottimi consensi e lauti guadagni.<ref>{{Cita|Sandford|pp. 278-286}}.</ref> Un terzo album di studio dei Tin Machine era stato programmato, ma Bowie preferì ritornare all'attività solista dopo avere reincontrato Nile Rodgers (il produttore di ''Let's Dance''). Con Rodgers incise ''Real Cool World'', title-track della colonna sonora del film ''Cool World'', che fu pubblicata su singolo nell'estate 1992.
 
=== Elettronica, nuove sperimentazioni e il ritorno al passato (1990-1999) ===
[[File:David Bowie 1997.jpg|Bowie in concerto nel 1997|miniatura|upright=0.7|alt=]]
Nel 1990 si trasferì definitivamente a New York in un appartamento al 160 di Central Park South, al nono piano dell'Essex House, affacciato su [[Central Park]]<ref>{{Cita web | url=http://www.bowiewonderworld.com/faq.htm |titolo= frequently asked questions... | febbraio 2016 |lingua=en }}</ref> e si dedicò alla sperimentazione progettando nuovi album, tutti molto diversi tra loro, che uscirono nei primi [[anni 1990|anni novanta]]. Per la loro realizzazione tornò ad avvalersi anche della collaborazione di Nile Rodgers e di Brian Eno, esplorando i generi e le tendenze musicali del periodo come l'[[hip hop]], la [[Jungle (genere musicale)|jungle]] e il [[drum and bass]]. Sempre a New York fondò la Isolar Enterprises, una società per gestire il catalogo delle sue canzoni, i diritti d'autore, le proprietà e tutte le attività dell'ufficio stampa.
 
Nell'aprile 1992 apparve al [[Freddie Mercury Tribute Concert]] dove eseguì ''Heroes'', ''All the Young Dudes'' e, insieme a [[Annie Lennox]], ''Under Pressure''.<ref name=CS298>{{Cita|Sandford|pp. 298-299}}.</ref> Il 6 giugno del 1992 sposò [[Iman (modella)|Iman Mohamed Abdulmajid]], con una cerimonia privata celebratasi presso la [[chiesa episcopale americana di Saint James]] a [[Firenze]].
 
Il 1993 pubblicò l'album ''[[Black Tie White Noise]]'', con influenze soul, jazz e hip hop, e caratterizzato da un largo impiego di strumenti elettronici; l'album, prodotto da [[Nile Rodgers]], raggiunse la vetta della classifica britannica e due singoli entrarono nella Top 40 e uno nella Top 10, ovvero il brano ''[[Jump They Say]]'' dedicato al fratellastro Terry.<ref name=CS301>{{Cita|Sandford|pp. 301-308}}.</ref> Bowie esplorò in seguito nuove tendenze musicali ''[[musica ambientale|ambient]]'' con ''[[The Buddha of Suburbia (colonna sonora)|The Buddha of Suburbia]]'', colonna sonora dell'omonima mini serie televisiva; l'album ricevette buone critiche ma fu un insuccesso commerciale, fermandosi alla posizione n.&#32;87 della classifica britannica.<ref>{{cita|Buckley|pp. 494-495}}.</ref>
 
Dalla collaborazione con Brian Eno fu realizzato ''[[1.Outside]]'', un [[concept album]] per il quale crea nuovo alter ego, l'investigatore Nathan Adler, e altri ad ognuno dei quali viene affidata l'interpretazione delle tracce, sviluppando in tal modo la narrazione del racconto. Denigrato ed esaltato in egual misura, ma negli ultimi anni rivalutato molto positivamente, l'album riscosse consensi sia in America che in Europa e produsse anche alcuni dei singoli di maggior successo del periodo come la canzone ''[[Hallo Spaceboy]]'', eseguita in seguito con i [[Pet Shop Boys]].<ref>{{cita web|url=http://www.geowayne.com/newDesign/disco4/spaceboy.htm |titolo=Hallo, Spaceboy, by David Bowie with Pet Shop Boys|accesso=2 luglio 2016|lingua=en}}</ref> L'album doveva essere parte di una trilogia, ma il progetto venne accantonato dopo la conclusione dell'Outside Tour nel luglio 1996.
 
[[File:David Bowie holywood.jpg|La stella di Bowie sulla [[Hollywood Walk of Fame]]|miniatura]]
 
Il 17 gennaio 1996 Bowie venne introdotto nella [[Rock and Roll Hall of Fame]],<ref name="rockhall">{{Cita web |titolo=David Bowie: Rock and Roll Hall of Fame Induction|sito=rockhall.com |editore=Rock and Roll Hall of Fame | url=http://rockhall.com/inductees/david-bowie |lingua=en|accesso=16 settembre 2010}}</ref> riconoscimento a cui si aggiunse la celebre stella sulla [[Hollywood Walk of Fame]], posata nel febbraio 1997.<ref>{{Cita web|url=http://www.rocknrolltravel.co.uk/hollywood-walk-of-fame-stars/ |titolo=Hollywood Walk Of Fame Stars|accesso=2 luglio 2016 |lingua=en |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160812070845/http://www.rocknrolltravel.co.uk/hollywood-walk-of-fame-stars/|urlmorto=sì}}</ref><ref name="walkoffame">{{cita web|lingua=en|url=https://walkoffame.com/david-bowie/|titolo=David Bowie|sito=[[Hollywood Walk of Fame]]|accesso=10 settembre 2024}}</ref> Nel dicembre del 1996 Bowie divenne la prima rockstar quotata in [[Borsa valori|borsa]], offrendo agli investitori [[Obbligazione (finanza)|obbligazioni]] collocate sulla piazza di [[Borsa di New York|Wall Street]]. I ''Bowie Bonds'' ebbero una validità decennale, furono garantiti principalmente dai proventi di 287 canzoni contenute nei suoi 25 album registrati prima del 1990, per un valore complessivo di 55 milioni di dollari e furono interamente acquistati dalla Prudential Insurance Company di New York. Quest'operazione rese Bowie uno dei cantanti più ricchi del mondo e il suo esempio venne presto seguito anche da artisti come [[Elton John]], [[James Brown]], [[Ashford & Simpson]] e [[The Isley Brothers]].<ref>{{cita web|url=https://bowiesongs.wordpress.com/2013/08/27/the-bowie-bonds/|titolo=The “Bowie Bonds”|accesso=12 aprile 2016|lingua=en|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160613153301/https://bowiesongs.wordpress.com/2013/08/27/the-bowie-bonds/|urlmorto=sì}}</ref>
 
Nello stesso periodo Bowie intuì le grandi potenzialità del web e, oltre al suo personale [[sito web]] ''www.davidbowie.com'', nella primavera del 1996 inaugurò il ''BowieNet'', primo [[Portale web|portale]] tematico creato da un cantante,<ref>{{Cita web | url=http://www.corriere.it/tecnologia/cyber-cultura/16_gennaio_11/bowienet-quando-david-bowie-offriva-connettivita-online-042e602a-b858-11e5-9c8b-06a796133b34.shtml|titolo=BowieNet, quando David Bowie offriva connettività online |accesso=febbraio 2016}}</ref> attraverso cui era possibile collegarsi al web ma anche scaricare legalmente i suoi brani musicali.<ref>{{Cita web |url=http://www.lastampa.it/2016/01/11/tecnologia/david-bowie-tecnologo-visionario-che-per-primo-cap-la-rivoluzione-della-rete-JGa1DtHLIA9EkuTVdEGseK/pagina.html |titolo=David Bowie, tecnologo visionario che per primo capì la rivoluzione della Rete |accesso=febbraio 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160302093759/http://www.lastampa.it/2016/01/11/tecnologia/david-bowie-tecnologo-visionario-che-per-primo-cap-la-rivoluzione-della-rete-JGa1DtHLIA9EkuTVdEGseK/pagina.html|urlmorto=sì }}</ref> inIn seguito il ''BowieNet'' fu candidato al Wired Award 1999 come miglior sito di intrattenimento dell'anno<ref>{{Cita web|url=http://www.virginradio.it/news/rock-news/194495/Chi-era-David-Bowie.html|titolo=Chi era David Bowie|accesso=febbraio 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160224123624/http://www.virginradio.it/news/rock-news/194495/Chi-era-David-Bowie.html|urlmorto=sì}}</ref> e rimase attivo fino al 2012.
 
Nel 1997 uscì il nuovo album ''[[Earthling]]'', che comprende nuove sperimentazioni di musica jungle e drum and bass; fu un successo più di pubblico che di critica e produsse la hit ''[[Little Wonder]]'', brano con cui si esibì anche al [[47º Festival di Sanremo]] in qualità di ospite. Nel 1999 in occasione del nuovo album ''[['hours...']]'', Bowie cambiò nuovamente ''look'' abbandonando i capelli corti [[Rame (colore)|ramati]] alla volta di un ''look'' "capellone" analogo a quello degli esordi. L'album, caratterizzato dal singolo di successo ''[[Thursday's Child]]'', è stato definito da ''[[Rolling Stone]]'' una sintesi della carriera di Bowie, in cui i suoi fan possono trovare tracce di album precedenti quali ''Hunky Dory'', ''Ziggy Stardust'', ''Aladdin Sane'', ''Heroes'' e ''Low''.<ref>{{cita web|url=https://www.rollingstone.com/artists/davidbowie/albums/album/322955/review/6211745/hours|titolo=David Bowie: Hours: Music Reviews |editore=Rolling Stone|accesso=30 giugno 2016| urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080622103520/http://www.rollingstone.com/artists/davidbowie/albums/album/322955/review/6211745/hours | lingua=en}}</ref>
 
=== ''Heathen'', ''Reality'' e il ritiro dalle scene (2000-2013) ===
Nel 2000 ebbero luogo alcune sessioni per il progettato album intitolato ''Toy'', che avrebbe dovuto essere una compilation di nuove versioni di alcuni dei primi brani di Bowie con l'aggiunta di tre nuove canzoni ma che rimase inaspettatamente inedito.
Il 15 agosto dello stesso anno nacque Alexandria Zahra "Lexie" Jones, figlia di David e Iman.<ref>{{Cita web |url=http://www.eonline.com/news/40304/first-look-the-news-in-brief-august-15-2000|titolo=FIRST LOOK: The News in Brief, August 15, 2000|lingua=en}}</ref>
 
[[File:David Bowie (135687113) (cropped).jpeg|miniatura|sinistra|Bowie durante un concerto nel 2003]]
Nell'ottobre 2001, Bowie aprì il [[Concerto per New York City]], un evento di beneficenza in favore delle vittime degli attentati terroristici dell'11 settembre 2001, con una performance minimalista del brano ''America'' di [[Simon & Garfunkel]], seguita dalla classica ''"Heroes"''.<ref name=DB491>{{Cita|Buckley|p. 491}}.</ref>
 
Sempre nel 2001 interpretò una versione di ''[[Nature Boy]]'' per la [[colonna sonora]] del film ''[[Moulin Rouge!]]''.
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[[File:Duncan Jones and David Bowie at the premiere of Moon.jpg|miniatura|David Bowie con il figlio primogenito Duncan Jones]]
L'anno successivo invece pubblicò l'album ''[[Reality (David Bowie)|Reality]]''<ref name=DB497>{{Cita|Buckley|p. 497}}.</ref> e il tour promozionale ottenne un grande successo di pubblico, ma fu interrotto drammaticamente il 25 giugno del 2004 quando, dopo il concerto all'[[Hurricane Festival]] di [[Scheeßel]], Bowie venne ricoverato d'urgenza ad Amburgo per il grave blocco di una [[arteria coronaria|coronaria]], i cui sintomi erano stati avvertiti già giorni prima. A seguito dell'operazione di [[angioplastica coronarica]] Bowie rientrò a New York, ma le restanti undici date del tour furono cancellate.<ref name=DB504>{{Cita|Buckley|pp. 504-505}}.</ref><ref>{{Cita web |url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/entertainment/3878889.stm|titolo=Bowie recovers after heart surgery|lingua=en|pubblicazione=[[BBC News]]}}</ref>
 
Negli anni successivi Bowie rimase lontano dalle scene, se si eccettuano alcune rare apparizioni, tuttavia si dedicò alla registrazione di alcuni pezzi per il cinema, come il suo vecchio successo ''Changes'' in duetto con [[Butterfly Boucher]] per il film animato ''[[Shrek 2]]'' del 2004 e scrisse il brano ''(She Can) Do That'' del 2005, realizzato con [[Brian Transeau]], per il film ''[[Stealth - Arma suprema]]''.{{senza fonte}}<ref name=JP142>{{cita|Perone|p. 142}}.</ref>
 
Tornò a esibirsi dal vivo l'8 settembre 2005 con gli [[Arcade Fire]], per l'evento televisivo statunitense ''Fashion Rocks'' e si unì nuovamente alla band canadese una settimana dopo per la CMJ Music Marathon.<ref>Thompson (2006): pp.&#32;291–292</ref> Alcuni mesi dopo cantò in un brano dell'album ''Return to Cookie Mountain'' dei [[TV on the Radio]],<ref>{{Cita pubblicazione|lingua=en|data=giugno 2006 |titolo=Space Is the Place: Innovative Brooklyn rockers blast off to the future |rivista=Spin |editore=Spin Media LLC |p=1 }}</ref>
 
L'8 febbraio 2006 gli fu assegnato il premio [[Grammy Award alla carriera]]<ref>Thompson (2006): p.&#32;293</ref> e, dopo aver annunciato in aprile che sarebbe rimasto lontano dalle scene per un anno,<ref>{{cita web|lingua=en|autore=Yuan, Jada |url=https://nymag.com/news/intelligencer/16865/ |titolo=David Bowie Takes Time Off, Sneaks Into Movies |editore=New York Magazine |data=1º maggio 2006 }}</ref> il 29 maggio comparve a sorpresa al concerto di [[David Gilmour]] alla [[Royal Albert Hall]] di Londra.
Alcune delle canzoni dell'evento furono incise per il DVD ''[[Remember That Night: Live at the Royal Albert Hall]]''.<ref>{{cita libro|lingua=en|titolo=Guitar Gods: The 25 Players Who Made Rock History |autore=Gulla, Bob |anno=2008 |editore=Greenwood |isbn=978-0-313-35806-7 |pp=95}}</ref>
 
Il suo ultimo concerto dal vivo fu quello del novembre 2006 con [[Alicia Keys]] per uno spettacolo di beneficenza alla Black Ball di New York.<ref>{{Cita pubblicazione|lingua=en|data=novembre 2009 |titolo=The Elements of Style |autore=Gail Mitchell |rivista=Billboard |p=22 }}</ref><ref name="RS1149">{{Cita pubblicazione|lingua=en| autore=Gilmore, Mikal | titolo=How Ziggy Stardust Fell to Earth | rivista=[[Rolling Stone]] | numero=1149 | data=2 febbraio 2012 | pp=36–43,&#32;68 }}</ref> Nello stesso anno, partecipò come attore al film ''[[The Prestige]]'' di [[Christopher Nolan]] nel ruolo di [[Nikola Tesla]].
 
Nel 2007 registrò uno spot pubblicitario con [[Snoop Dogg]] per l'emittente americana XM Satellite Radio<ref>{{Cita libro|lingua=en|titolo=Marketing |autore=Lamb, Charles W., Hair, Joseph F. e McDaniel, Carl |editore=South-Western College Pub |anno=2007 |isbn=978-0-324-36208-4 |pp=472}}</ref> e collaborò con Lou Reed nell'album ''No Balance Palace'' del gruppo rock danese [[Kashmir (gruppo musicale)|Kashmir]].<ref>{{Cita libro|lingua=en|autore=Stone, Andrew | titolo=Denmark |url=https://archive.org/details/lonelyplanetdenm00andr | anno=2008 | editore=[[Lonely Planet]] |isbn=978-1-74104-669-4|pp=46}}</ref> Tuttavia i suoi impegni artistici proseguirono e nel medesimo anno Bowie fu scelto come direttore artistico dell'High Line Festival di Manhattan,<ref>Schinder & Schwartz (2007): p.&#32;500.</ref> e collaborò nell'album di [[Scarlett Johansson]] ''[[Anywhere I Lay My Head]]'', che contiene ''cover'' di [[Tom Waits]].<ref>{{Cita pubblicazione|lingua=en|data=maggio 2008 |titolo=The Inquisition: Scarlett Johansson |autore=Marchese, David |rivista=Spin |editore=Spin Media LLC |p=40 }}</ref> Nel 40º anniversario dell'allunaggio dell'[[Apollo 11]], la EMI pubblicò nel 2009 le tracce della registrazione originale di ''Space Oddity'' in una competizione a cui fu invitato il pubblico per registrarne un remix.<ref>{{Cita pubblicazione|lingua=en|url=http://www.nme.com/news/david-bowie/45872 |rivista=NME News |titolo=David Bowie to release "Space Oddity" multi-tracks to celebrate moon landing |data=6 luglio 2009}}</ref>
 
Nel gennaio del 2010 uscì il doppio album live ''[[A Reality Tour (album)|A Reality Tour]]'', contenente materiale registrato durante l'ultima tournée del 2003 e del 2004.<ref>{{cita web|lingua=en|url=https://www.bbc.co.uk/music/reviews/5gwx |titolo=David Bowie A Reality Tour Review|autore=Diver, Mike|data=5 febbraio 2010|editore=BBC}}</ref>
 
Il 21 gennaio 2009, su alcuni blog si diffuse la notizia secondo la quale Bowie era a Berlino per la registrazione di un nuovo album, ma arrivò subito la smentita pubblicata anche sul sito ufficiale dell'artista.<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.therockblog.net/last-news/david-bowie-nessun-album-nel-2009/|titolo=David Bowie, nessun album nel 2009|editore=Therockblog.net|accesso=8 novembre 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20091012144619/http://www.therockblog.net/last-news/david-bowie-nessun-album-nel-2009/|urlmorto=sì}}</ref>
 
Nel marzo 2011, fu possibile scaricare da internet l'album inedito ''[[Toy (David Bowie)|Toy]]'', la cui pubblicazione era stata annullata nel 2001, che contiene alcuni dei brani usati per ''Heathen'' e la maggior parte dei lati B dei singoli provenienti dallo stesso disco.<ref>{{cita web| lingua = en| autore = Perpetua, Matthew| titolo = Unreleased David Bowie LP 'Toy' Leaks Online| editore = [[Rolling Stone]]| data = 22 marzo 2011| url = https://www.rollingstone.com/music/news/unreleased-david-bowie-lp-toy-leaks-online-20110322| accesso = 30 aprile 2019| urlarchivio = https://web.archive.org/web/20130123045347/http://www.rollingstone.com/music/news/unreleased-david-bowie-lp-toy-leaks-online-20110322| urlmorto = sì}}</ref><ref>{{cita web|lingua=en| autore = Michaels, Sean| titolo = David Bowie's unreleased album Toy leaks online| editore=[[The Guardian]]| data=23 marzo 2011 | url = http://www.guardian.co.uk/music/2011/mar/23/david-bowie-toy-album-leak}}</ref>
 
Nel 2012 la [[Louis Vuitton]] lo ingaggiò come nuovo testimonial per la nuova campagna americana del 2013.
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=== Il ritorno con ''The Next Day'' (2013-2015) ===
[[File:David Bowie.jpg|miniatura|David Bowie nel 2006]]
Dopo dieci anni di assenza (di cui un paio trascorsi con Visconti a lavorare in segreto a nuovi brani),<ref>{{Cita web|url=https://www.rollingstone.com/music/news/david-bowie-worked-in-secret-on-comeback-lp-for-two-years-20130109?link=mostpopular5|titolo=David Bowie Worked in Secret on Comeback LP For Two Years|lingua=en|accesso=gennaio 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130113044300/http://www.rollingstone.com/music/news/david-bowie-worked-in-secret-on-comeback-lp-for-two-years-20130109?link=mostpopular5|urlmorto=sì}}</ref> l'8 gennaio 2013, giorno del suo 66º compleanno, Bowie annunciò il nuovo album, ''[[The Next Day]]'';<ref>{{Cita web|url=http://www.iomusicablog.it/nuovo-album-2013-david-bowie-canzoni-cd-the-next-day-di-david-bowie/18191 |titolo= Nuovo album 2013 David Bowie: canzoni cd “The Next Day” di David Bowie|accesso=gennaio 2013}}</ref> anticipato lo stesso giorno dal singolo e il relativo video di ''[[Where Are We Now?]]'' realizzato da Tony Oursler, seguito da ''[[The Stars (Are Out Tonight)]]'', che fu pubblicato il 25 febbraio. L'album uscì il 12 marzo successivo ottenendo un ottimo successo di pubblico e di critica, piazzandosi in vetta alle classifiche in tutto il mondo.<ref>{{cita web|url=http://www.fimi.it/classifiche_result_artisti.php?anno=2013&mese=03&id=456|titolo=Classifica settimanale dall'11/03/2013 al 17/03/2013|editore=FIMI|accesso=25 marzo 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://www.webcitation.org/6Fg90svYx?url=http://www.fimi.it/classifiche_result_artisti.php?anno=2013|dataarchivio=6 aprile 2013}}</ref> Il 5 novembre uscì ''[[The Next Day#Edizione speciale|The Next Day Extra]]'', una speciale versione dell'album contenente anche un DVD con i videoclip di ''Where are we now?'', ''The Stars are out Tonight'', ''The Next Day'' e ''Valentine's Day'' e quattro canzoni inedite in aggiunta all'edizione standard.<ref>{{Cita web|url=http://www.repubblica.it/spettacoli/musica/2013/09/30/news/bowie-67590762/|titolo=David Bowie, il 2013 è l'anno della rinascita: "The next day extra" rilancia con inediti|accesso=12 aprile 2016}}</ref>
 
Nell'autunno 2014 Bowie pubblicò una nuova antologia, ''[[Nothing Has Changed]]''; fu pubblicata in diversi formati e contiene un brano inedito, ''Sue (In the Season of Crime)'', pubblicato anche come singolo. L'album ottenne un notevole successo, soprattutto in Europa e in particolar modo nel Regno Unito, dove Bowie da sempre ha lo "zoccolo duro" dei suoi fan.{{Senza fonte}} Raggiunse il nono posto nelle classifiche inglesi e si aggiudicò, dopo qualche mese, un [[disco d'oro]] per avere venduto oltre {{formatnum:100000}} copie.
 
Nell'ottobre 2015 John Giddins, storico organizzatore di concerti londinesi, rivelò che Bowie non si sarebbe più esibito dal vivo e non avrebbe intrapreso più alcun tour, neanche per la promozione di ''The Next Day''.<ref>{{Cita web|url = http://www.virginradio.it/news/rock-news/188163/David-Bowie-conferma-la-sua-volonta.html|titolo = DAVID BOWIE CONFERMA LA SUA VOLONTÀ DI NON VOLER PIÙ ANDARE IN TOUR}}</ref>
 
=== L'ultimo album ''Blackstar'' e la morte (2015-2016) ===
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Il 19 novembre 2015 Bowie lanciò il suo nuovo singolo ''[[Blackstar (singolo)|Blackstar]]'', il primo estratto dall'[[Blackstar (album)|album omonimo]] e, in seguito, ''[[Lazarus (David Bowie)|Lazarus]]'', anch'esso accompagnato dal relativo videoclip trasmesso in rete tre giorni prima della [[Morte di David Bowie|morte]]. Con lo stesso titolo il 12 dicembre debuttò l'[[Lazarus (musical)|omonimo musical]] scritto e prodotto per [[Broadway]] da Robert Fox, per la cui prima teatrale Bowie ha presenziato, compiendo la sua ultima apparizione pubblica. L'8 gennaio 2016, giorno del suo 69º compleanno, uscì l'album in studio ''[[Blackstar (album)|Blackstar]]'' (stilizzato come ★).
 
Due giorni dopo, nella notte tra il 10 e l'11 gennaio, il cantante morì improvvisamente, all'età di 69 anni, nel suo attico al 285 di Lafayette Street, a [[New York]], dove si ipotizza si sia avvalso di una programmata pratica di [[eutanasia]] a causa dell'irrimediabile aggravarsi di un [[Tumore del fegato|tumore al fegato]], contro il quale aveva combattuto segretamente per circa 18 mesi. La notizia fu divulgata nel suo profilo [[Facebook]] ufficiale, mentre nei giorni successivi lo stesso produttore Robert Fox, amico di Bowie, rivelò che l'artista gli aveva confidato di voler intraprendere una nuova cura sperimentale contro il cancro. Egli raccontò inoltre che solo pochi amici e i familiari erano a conoscenza della sua malattia, ma che altrettante persone, tra coloro addette alla registrazione dell'album, non erano a conoscenza della diagnosi fino al decesso dell'artista.
Due giorni dopo, nella notte tra il 10 e l'11 gennaio, il cantante morì improvvisamente, all'età di 69 anni, nel suo attico al 285 di Lafayette Street, a [[New York]], dove si ipotizza si sia avvalso di una programmata pratica di [[eutanasia]]<ref>{{Cita web|url = http://www.rockol.it/news-662981/david-bowie-scelse-eutanasia-ipotesi-suicidio-del-daily-mail|data = 11 gennaio 2016|accesso = 20 ottobre 2017|titolo = Daily Mail, Lesley-Ann Jones rilancia l'ipotesi sulla morte 'programmata' di David Bowie: 'Fu suicidio assistito'|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20171020191202/http://www.rockol.it/news-662981/david-bowie-scelse-eutanasia-ipotesi-suicidio-del-daily-mail|urlmorto = sì}}</ref><ref>{{Cita web|url =http://www.repubblica.it/spettacoli/musica/2016/01/11/news/e_morto_david_bowie_il_camaleonte_del_rock-130996525/|titolo =È morto David Bowie, il trasformista del rock|editore = [[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data = 11 gennaio 2016|accesso = 27 dicembre 2016}}</ref><ref>{{Cita web|url =https://www.bbc.com/news/entertainment-arts-35278872|titolo = David Bowie dies of cancer aged 69 - BBC News|editore = [[BBC]]|data = 11 gennaio 2016|accesso = 27 dicembre 2016}}</ref><ref>{{Cita web|url = http://www.lanacion.com.ar/1861210-murio-david-bowie|titolo = Murió David Bowie|editore = [[La Nación (Argentina)|La Nación]]|data = 11 gennaio 2016|accesso = 27 dicembre 2016|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20170106112022/http://www.lanacion.com.ar/1861210-murio-david-bowie|urlmorto = sì}}</ref> a causa dell'irrimediabile aggravarsi di un [[Tumore del fegato|tumore al fegato]],<ref>{{Cita web |url=http://www.tgcom24.mediaset.it/spettacolo/speciale-morte-david-bowie/david-bowie-ucciso-da-un-cancro-al-fegato-ha-lottato-come-un-leone-_2153831-201602a.shtml|titolo=David Bowie ucciso da un cancro al fegato: "Ha lottato come un leone"|data=12 gennaio 2016}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.independent.co.uk/news/people/news/david-bowie-died-from-liver-cancer-he-kept-secret-from-all-but-handful-of-people-friend-says-a6806596.html|titolo=David Bowie died from liver cancer he kept secret from all but handful of people, friend says|data=11 gennaio 2016|pubblicazione=The Independent}}</ref> contro il quale aveva combattuto segretamente per circa 18 mesi.<ref name="rainews" /> La notizia fu divulgata nel suo profilo [[Facebook]] ufficiale,<ref>{{Cita news|url=http://www.leggo.it/spettacoli/musica/david_bowie_morto_annuncio_foto-1475333.html|titolo=È morto David Bowie, aveva 69 anni. L'annuncio su Facebook -FOTO/VIDEO|accesso=28 gennaio 2017}}</ref> mentre nei giorni successivi lo stesso produttore Robert Fox, amico di Bowie, rivelò che l'artista gli aveva confidato di voler intraprendere una nuova cura sperimentale contro il cancro.<ref>{{Cita web|url = http://www.tgcom24.mediaset.it/spettacolo/speciale-morte-david-bowie/-david-bowie-stava-per-iniziare-una-cura-sperimentale-contro-il-cancro-_2154149-201602a.shtml|titolo = "David Bowie stava per iniziare una cura sperimentale contro il cancro" - Tgcom24|accesso = 13 gennaio 2016|sito = Tgcom24}}</ref><ref>{{Cita web|url = http://www.si24.it/2016/01/13/david-bowie-sperava-di-vivere-piu-a-lungo-voleva-provare-una-cura-sperimentale/185146/|titolo = David Bowie sperava di vivere più a lungo. Voleva provare una cura sperimentale|sito = Si24|accesso = 13 gennaio 2016|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20160121112926/http://www.si24.it/2016/01/13/david-bowie-sperava-di-vivere-piu-a-lungo-voleva-provare-una-cura-sperimentale/185146/|urlmorto = sì}}</ref> Egli raccontò inoltre che solo pochi amici e i familiari erano a conoscenza della sua malattia,<ref>{{Cita web|url = https://www.telegraph.co.uk/news/celebritynews/12095853/David-Bowies-musical-will-come-to-London-giving-fans-chance-to-see-his-final-show.html|titolo = David Bowie's musical will come to London, giving fans chance to see his final show|accesso = 13 gennaio 2016|sito = Telegraph.co.uk}}</ref> ma che altrettante persone, tra coloro addette alla registrazione dell'album, non erano a conoscenza della diagnosi fino al decesso dell'artista.<ref>{{Cita news|nome=Tom|cognome=Bryant|url=http://www.mirror.co.uk/3am/celebrity-news/david-bowie-made-emotional-final-7167863|titolo=David Bowie made emotional final trip to London after terminal cancer diagnosis|pubblicazione=mirror|data=12 gennaio 2016|accesso=28 gennaio 2017}}</ref><ref>{{Cita news|nome=Priya|cognome=Joshi|url=http://www.ibtimes.co.uk/david-bowie-death-music-icon-struggled-speak-months-before-death-1540910|titolo=David Bowie death: Music icon 'struggled to speak' in months before death|pubblicazione=International Business Times UK|data=29 gennaio 2016|accesso=28 gennaio 2017}}</ref>
 
Secondo quanto affermato da Tony Visconti durante un'intervista concessa ad ''RS America'', Bowie avrebbe tratto ispirazione dall'album ''[[To Pimp a Butterfly]]'' del rapper [[Kendrick Lamar]]<ref>{{Cita news|url=https://www.billboard.com/articles/columns/rock/6776926/david-bowie-blackstar-influenced-kendrick-lamar-jazz-lcd-soundsystem|titolo=David Bowie's New Album 'Blackstar' Was Influenced By Kendrick Lamar, Jazz & James Murphy|pubblicazione=Billboard|accesso=28 gennaio 2017}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=en|url=https://www.independent.co.uk/arts-entertainment/music/news/david-bowie-s-new-album-backstar-was-influenced-by-kendrick-lamar-a6746586.html|titolo=David Bowie’s new album Blackstar was influenced by Kendrick Lamar|pubblicazione=The Independent|data=24 novembre 2015|accesso=28 gennaio 2017}}</ref> e subìto l'influenza di gruppi come i [[Death Grips]] e i [[Boards of Canada]].<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.nme.com/news/david-bowie/89960|titolo=David Bowie's new album 'Blackstar' inspired by rap group Death Grips|autore=Luke Morgan Britton|editore=[[NME]]|data=26 novembre 2015|accesso=14 gennaio 2015}}</ref> Visconti avrebbe inoltre dichiarato la vera natura della gran parte dei testi dei brani inediti contenuti in ''Blackstar'',<ref>{{Cita news|url=http://www.tgcom24.mediaset.it/spettacolo/speciale-morte-david-bowie/david-bowie-vita-e-morte-nei-messaggi-subliminali-lasciati-nelle-ultime-opere_2154005-201602a.shtml|titolo=David Bowie, vita e morte nei messaggi subliminali lasciati nelle ultime opere - Tgcom24|pubblicazione=Tgcom24|accesso=28 gennaio 2017}}</ref> i quali farebbero riferimento alla malattia di Bowie e all'eventualità di una morte imminente,<ref>{{Cita news|url=http://www.repubblica.it/spettacoli/musica/2016/01/13/news/david_bowie-131157590/|titolo=David Bowie, l'ultimo atto: il mistero di una morte "pianificata"|pubblicazione=Spettacoli - La Repubblica|data=13 gennaio 2016|accesso=28 gennaio 2017}}</ref><ref>{{Cita news|nome=Be.|cognome=Mon.|url=http://www.corriere.it/spettacoli/16_settembre_18/i-dubbi-morte-david-bowie-torna-l-ipotesi-suicidio-assistito-c9df4d04-7d90-11e6-a52b-23618613e7e7.shtml|titolo=I dubbi sulla morte di David Bowie: torna l’ipotesi del suicidio assistito|pubblicazione=Corriere della Sera|accesso=28 gennaio 2017}}</ref> tanto da portare il pubblico a concepire l'intero progetto come il suo testamento spirituale, una sorta di ultimo commiato al suo pubblico.<ref>{{Cita web|url = https://www.telegraph.co.uk/news/celebritynews/12092542/Bowies-last-album-was-parting-gift-for-fans-in-carefully-planned-finale.html|titolo = David Bowie's last release, Lazarus, was 'parting gift' for fans in carefully planned finale|accesso=14 gennaio 2016}}</ref>
 
{{Citazione|Ha sempre fatto quello che voleva. E voleva farlo a modo suo, e voleva farlo al meglio. La sua morte non è stata diversa dalla sua vita: un'opera d'arte. Ha fatto ''Blackstar'' per noi, è stato il suo regalo di addio. Sapevo da un anno che sarebbe andata così. Non ero preparato, però. È stato un uomo straordinario, pieno di amore e di vita. Sarà sempre con noi. Per ora, possiamo solo piangere.<ref>{{cita news|url = http://www.ilpost.it/2016/01/11/bowie-blackstar-testamento|titolo=Gli ultimi testi di David Bowie, riletti oggi|pubblicazione=The Post}}</ref>|Tony Visconti|He always did what he wanted to do. And he wanted to do it his way and he wanted to do it the best way. His death was no different from his life - a work of Art. He made ''Blackstar'' for us, his parting gift. I knew for a year this was the way it would be. I wasn't, however, prepared for it. He was an extraordinary man, full of love and life. He will always be with us. For now, it is appropriate to cry.|lingua=en}}
 
Il 12 gennaio 2016, ''Blackstar'' debuttò in cima alla [[Official Albums Chart]] del [[Regno Unito]], vendendo oltre {{formatnum:146000}} copie e venendo certificato disco d'oro in poco meno di un giorno dalla sua pubblicazione.<ref>{{Cita web|url =http://www.officialcharts.com/chart-news/david-bowie-s-classic-albums-flood-into-latest-official-chart-update-following-news-of-his-death__13538/|titolo =A classic David Bowie song is set to enter the Top 10 for the first time this week|accesso = 13 gennaio 2016}}</ref> L'album in poco tempo si impose sulle principali classifiche mondiali, raggiungendo la prima posizione in 35 Paesi, tra cui [[Australia]], [[Belgio]], [[Francia]], [[Germania]], [[Irlanda]], [[Paesi Bassi]], [[Svezia]], [[Danimarca]], [[Canada]], [[Finlandia]], [[Argentina]], [[Italia]], [[Nuova Zelanda]] e [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], dove esordì alla posizione numero 1 della [[Billboard 200]] con {{formatnum:130000}} copie vendute nel corso della prima settimana, risultato mai ottenuto in precedenza da Bowie in così poco tempo.<ref>{{Cita web|url = https://www.billboard.com/articles/columns/chart-beat/6842826/david-bowie-first-no-1-album-blackstar-us-billboard-200|titolo = David Bowie Heading for First No. 1 Album in U.S. on Billboard 200 Chart With 'Blackstar'|accesso = 13 gennaio 2016|sito = Billboard}}</ref> Il catalogo di tutti i video di Bowie ricevette l'11 gennaio su [[Vevo]] oltre 51 milioni di visualizzazioni in ventiquattr'ore, superando il primato detenuto da [[Adele (cantante)|Adele]] il giorno dell'uscita di ''[[Hello (Adele)|Hello]],''<ref>{{Cita web|url = http://m.repubblica.it/mobile/r/repubblicatv/spettacoli-e-cultura/bowie-batte-adele-dopo-la-morte-il-video-lazarus-il-piu-visto-in-24-ore/225093/224357|titolo = Bowie batte Adele: dopo la morte il video "Lazarus" il più visto in 24 ore|accesso = 17 gennaio 2016|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20160128000000/http://m.repubblica.it/mobile/r/repubblicatv/spettacoli-e-cultura/bowie-batte-adele-dopo-la-morte-il-video-lazarus-il-piu-visto-in-24-ore/225093/224357|urlmorto = sì}}</ref> mentre alcuni giorni dopo [[Amazon.com]] rivelò di avere esaurito ogni edizione, sia in vinile che in formato CD dei suoi album, e di non aver registrato mai un tale numero di vendite in così poco tempo.<ref>{{Cita web|url = http://sentireascoltare.com/news/david-bowie-esaurite-copie-blackstar-amazon-record-streaming-spotify/|titolo = David Bowie. Esaurite le copie di “Blackstar” su Amazon UK e USA. Impennata record di streaming su Spotify|accesso = 14 gennaio 2016|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20160126124305/http://sentireascoltare.com/news/david-bowie-esaurite-copie-blackstar-amazon-record-streaming-spotify/|urlmorto = sì}}</ref>
 
Molte personalità del mondo della musica hanno partecipato al lutto: il 13 gennaio, durante un suo concerto a Los Angeles, Elton John ha interrotto la scaletta dello spettacolo per rendere omaggio alla rockstar. Il 12 gennaio anche [[Madonna (cantante)|Madonna]], nella tappa di [[Houston]] del suo ''[[Rebel Heart Tour]]'', ha voluto ricordarlo con una cover di ''Rebel Rebel''.<ref>{{cita news|url = http://www.rollingstone.it/musica/news-musica/madonna-ricorda-david-bowie-cover-rebel-rebel/2016-01-13/|titolo = Madonna ricorda David Bowie con una cover di 'Rebel Rebel'|accesso = 15 gennaio 2016}}</ref>
 
Mick Jagger ha ricordato a nome dei Rolling Stones su [[Twitter]] quello che Bowie fu per lui e per il gruppo: un uomo "meraviglioso e gentile":
 
{{Citazione|Siamo profondamente rattristati nell'apprendere della morte del nostro caro amico David Bowie. Non solo era un uomo meraviglioso e gentile ma era un artista straordinario, "the true original".<ref>{{Cita web|url = http://www.virginradio.it/news/rock-news/194590/Rolling-Stones--l-ultimo-saluto.html|titolo = Rolling Stones: l'ultimo saluto a David Bowie - Rock News -|accesso = 15 gennaio 2016}}</ref>}}
 
Il giorno della sua morte Facebook, [[Instagram]] e Twitter registrarono in poco tempo un forte flusso di informazioni e scambi di messaggi. Milioni di fan ma anche molti esponenti della musica, dello spettacolo e della politica (tra i quali [[David Cameron]], [[Brian Eno]], [[Ariana Grande]], [[Brian May]], [[Bryan Adams]], [[Bruce Springsteen]], [[J. K. Rowling|J.K. Rowling]], gli [[U2]], [[Kanye West]], [[Paul McCartney]], [[Martin Scorsese]], [[Barack Obama]]) si sono detti addolorati per la morte del cantante, lasciando dediche, messaggi di cordoglio ai familiari, fotografie e video sul web.
 
Il 14 gennaio alcuni tra i maggiori quotidiani statunitensi diffusero la notizia che le spoglie di Bowie erano state cremate due giorni prima nel [[New Jersey]], secondo le sue disposizioni, ossia senza alcun rito di suffragio né la presenza di familiari e amici.<ref>{{Cita web|url = http://www.factmag.com/2016/01/13/david-bowie-body-cremated-new-york/|titolo = David Bowie's body cremated in New York|accesso = 14 gennaio 2016|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20160116035615/http://www.factmag.com/2016/01/13/david-bowie-body-cremated-new-york/|urlmorto = sì}}</ref> In seguito, attraverso un comunicato su Facebook, la famiglia, i figli e gli amici più stretti del cantante ringraziarono i fan per la solidarietà e l'affetto mostrati e annunciarono che avrebbero organizzato una personale cerimonia di commemorazione strettamente privata.
 
Malgrado le numerose iniziative spontanee in tutto il mondo, non vi fu alcuna commemorazione pubblica ufficiale, a esclusione di un grande concerto previsto alla [[Carnegie Hall]], già programmato prima della sua scomparsa, ma divenuto ormai un tributo alla memoria e i cui biglietti, esauriti rapidamente, raggiunsero cifre incredibili. Tuttavia la famiglia del cantante ha precisato che tale evento non è stato da loro proposto od organizzato, continuando a mantenere il più stretto riserbo sull'accaduto. Vista la grande affluenza prevista, gli organizzatori del tributo hanno aggiunto alla prevista data del 31 marzo anche quella del 1º aprile; a questo doppio tributo di Bowie hanno partecipato molti artisti tra cui: [[Michael Stipe]], [[Blondie]], [[Cyndi Lauper]], [[Mumford & Sons]], [[Pixies]] e il suo amico Tony Visconti.
 
Il 29 gennaio 2016 alcuni quotidiani resero noti i termini del testamento olografo di Bowie, da lui depositato presso il noto avvocato Herbert E. Nass e firmato «David Robert Jones». Esso disponeva la cremazione della salma e la dispersione delle ceneri, per quest'ultima indicando come luogo l'isola di [[Bali]], che Bowie visitò più volte, oppure altro luogo a scelta più vicino<ref>{{Cita web|url = http://www.worldreligionnews.com/religion-news/hinduism/david-bowies-ashes-scattered-in-buddhist-funeral-tradition|titolo = DAVID BOWIE'S ASHES SCATTERED IN BUDDHIST FUNERAL TRADITION|accesso = 9 febbraio 2016|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20160207012757/http://www.worldreligionnews.com/religion-news/hinduism/david-bowies-ashes-scattered-in-buddhist-funeral-tradition|urlmorto = sì}}</ref> purché venisse rispettato il rituale buddista. Il testamento stabiliva inoltre la suddivisione del patrimonio di circa 100 milioni di dollari, metà del quale fu destinata alla vedova Iman, comprendendo anche la maggioranza delle quote della Isolar Enterprises e il grande attico al 285 di [[Lafayette Street]], e la restante metà, un quarto ciascuno, al primogenito Duncan e alla seconda figlia Lexie, alla quale fu anche destinata la grande proprietà alle Catskills. A beneficiare dell'eredità furono anche Corinne "Coco" Schwab, sua assistente personale da oltre trent'anni, a cui andarono 2 milioni di dollari e parte delle quote della Isolar Enterprises, e Marion Skene, l'anziana tata, cui fu versato un milione di dollari e che morì nel marzo del 2017.
 
Lo staff dell'etichetta discografica di Bowie ha inoltre comunicato che i ricavi di ''Blackstar'' incassati durante tutto il mese di gennaio 2016 sono stati devoluti interamente alla ricerca contro il cancro.
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Il disco raggiunse il terzo posto delle classifiche del Regno Unito diventando, col passare degli anni, un classico natalizio, sia come canzone sia come video.
 
Significativa fu anche la collaborazione con [[John Lennon]] per la cover del brano ''[[Across the Universe (brano musicale)|Across the Universe]]'' dei ''[[Beatles]]'' e per ''[[Fame (David Bowie)|Fame]]'', uno dei brani di maggior successo di Bowie, inserito nell’album [[Young Americans (album)|Young Americans]] del 1975.
 
===I [[Queen]]===
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=== I Quarrymen (1957-1959) ===
{{Vedi anche|The Quarrymen}}
Il 6 luglio 1957 ad una festa a [[Woolton]] nella St. Peter's Church Hall il quindicenne Paul McCartney conobbe [[John Lennon]], all'epoca quasi diciassettenne, e i [[The Quarrymen|Quarrymen]], il gruppo che Lennon e alcuni amici di scuola avevano formato: il gruppo suonava un mix fra [[rock and roll]] e [[skiffle]], genere che aveva influenza [[jazz]], [[blues]] e [[folk]].
 
{{Citazione|Uno dei miei più bei ricordi di John è quando ci mettevamo a litigare: io non ero d'accordo con lui su qualcosa e finivamo per insultarci a vicenda. Passavano un paio di secondi e poi lui sollevava un po' gli occhiali e diceva "è solo che sono fatto così...". Per me quello era il vero John. In quei rari momenti lo vedevo senza la sua facciata, quell'armatura che io amavo così tanto, esattamente come tutti gli altri. Era un'armatura splendida; ma era davvero straordinario quando sollevava la visiera e lasciava intravedere quel John Lennon che aveva paura di rivelare al mondo|Paul McCartney}}
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==== Il tour mondiale, ''Anthology'' e la morte di Linda ====
[[File:PaulMcCartneyWorldTourVeteransSta1990.jpg|thumb|Il World Tour al Veteran Stadium, Philadelphia (1990)]]
McCartney comincia il nuovo decennio nel pieno del suo primo tour dopo la morte di [[John Lennon|Lennon]]: "[[The Paul McCartney World Tour]]", avviato nell'autunno del 1989 con una formazione comprendente la moglie Linda, Robbie McIntosh, Hamish Stuart, Paul "Wix" Wickens e Chris Whitten. Sebbene promuovesse l'album ''[[Flowers in the Dirt]]'', nei 104 concerti tenuti in Europa (tra cui alcune date in Italia), America e Giappone, incluse numerose canzoni dei Beatles, per la prima volta dall'avvio della sua carriera solista. Nell'esibizione di Liverpool l'artista esegue tra l'altro un medley dedicato a John Lennon (composto da ''[[Help! (brano musicale)|Help!]]'', ''[[Strawberry Fields Forever]]'' e ''[[Give Peace a Chance]]''). Il tour sarà documentato da ''[[Tripping the Live Fantastic]]'' (1990), doppio album dal vivo composto in gran parte dal repertorio dei Beatles.
 
Il 15 gennaio 1991 registra per la seconda stagione di "MTV Unplugged" un concerto acustico in cui eseguirà cover di vecchi classici (''Be Bop a Lula'', ''San Francisco Bay Blues'') e brani originali, compresa la sua prima composizione in assoluto, ''[[I Lost My Little Girl]]'', scritta all'età di quattordici anni. Il tutto viene poi pubblicato nell'album ''[[Unplugged - The Official Bootleg]]'', il cui successo convince altri artisti a fare altrettanto negli anni seguenti.
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Del 1993 è l'album ''[[Off the Ground]]'', in cui proseguono alcune collaborazioni prestigiose: [[Elvis Costello]] (''Mistress and Maid'' e ''The Lovers That Never Were'' sono i due frutti della ritrovata intesa), [[Carl Davis]] e [[George Martin (produttore)|George Martin]]. Segue un nuovo tour mondiale (''[[The New World Tour]]'') e l'album ''[[Paul Is Live]]'' (1993).
 
Dopo il Tour del 1993 McCartney si impegna con [[George Harrison|Harrison]] e [[Ringo Starr|Starr]] nel progetto ''[[Anthology (Beatles)|Anthology]]'' dei Beatles, che porterà a una serie di documentari e a tre album doppi di registrazioni inedite sia di studio sia ''live''. In questa occasione incide con gli altri due Beatles superstiti due pezzi, aggiungendo musica e parti vocali a registrazioni di prova di Lennon risalenti agli anni settanta: ''[[Free as a Bird]]'' fu pubblicato in ''[[Anthology 1]]'' (1995), e ''[[Real Love (John Lennon)|Real Love]]'' in ''[[Anthology 2]]'' (1996).
 
All'inizio del 1997 McCartney è stato insignito del titolo di [[Cavaliere (onorificenza)|Cavaliere]] (''[[Sir]]'') dalla regina [[Elisabetta II]], quindi ha pubblicato il nuovo album ''[[Flaming Pie]]''. L'album ha seguito il canovaccio di ''[[McCartney (album)|McCartney]]'' (1970) e ''[[McCartney II]]'' (1980), in quanto è stato inciso pressoché in solitudine anche se non sono mancate partecipazioni di amici come [[Ringo Starr]], [[George Martin (produttore)|George Martin]], [[Steve Miller]], [[Jeff Lynne]] e naturalmente della moglie Linda. Il lavoro è una sorta di "piccola enciclopedia" dell'intera produzione di McCartney che riesce a passare indifferentemente da ballate ''rock'' (''Young Boy'', ''Used to Be Bad'') a brani con orchestra (''Beautiful Night'') fino a escursioni ''folk'' (''Calico Skies'').
 
McCartney ha poi realizzato ''[[Rushes]]'' I e II (1997-1998), due progetti sperimentali sotto lo pseudonimo [[The Fireman (gruppo musicale)|The Fireman]] che avrebbe dovuto tenerne nascosta l'identità. Questi lavori hanno rivelato il suo lato più sperimentale, alle prese con musica strumentale in chiave elettronica.
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Il 26 febbraio 2014, presso la 02 Academy Brixton di [[Londra]], McCartney è stato nominato ''Songwriter's Songwriter'', premio speciale istituito dall'NME. Il nome di Macca è stato menzionato "dai suoi colleghi" e Mike Williams, il direttore del settimanale musicale britannico, ha affermato: "Abbiamo parlato con i maggiori musicisti e ci hanno detto tutti: datelo a Paul McCartney, è il più grande compositore del mondo. È giusto festeggiare lo straordinario talento di Paul, e sono onoratissimo che l'NME gli stia per dare questo speciale premio Songwriter's Songwriter".
 
== Vita privata, interessi e relazioni personali ==
=== Relazioni personali ===
==== Jane Asher (1963-1968) ====
McCartney conobbe l'attrice britannica [[Jane Asher]] il 18 aprile 1963, quando un fotografo le chiese di posare con lui a un'esibizione dei Beatles alla [[Royal Albert Hall]] di Londra. I due ebbero una relazione e Paul convisse con la Asher nella casa dei genitori di lei in ''Wimpole Street'' a Londra, dove visse per circa tre anni prima che la coppia si trasferisse in una casa di proprietà di McCartney a [[St John's Wood (Westminster)|St John's Wood]]. Compose anche diverse canzoni durante la sua permanenza dagli Asher, compresa ''[[Yesterday]]'', e diverse furono ispirate dalla stessa Jane, come ''[[And I Love Her]]'', ''[[You Won't See Me]], [[We Can Work It Out]],'' ''[[I'm Looking Through You]]''. In questo periodo aiutò anche il fratello di Jane, [[Peter Gordon|Peter]], a lanciare il suo duo folk [[Peter and Gordon|Peter & Gordon]] scrivendo alcune canzoni per loro di grande successo. La relazione durò cinque anni ed era in previsione il matrimonio, ma la Asher ruppe il fidanzamento per le continue infedeltà di Paul, in particolare quando scoprì McCartney a letto con un'altra donna, Francie Schwartz.
 
==== Linda Eastman (1969-1998) ====
Nel 1969 McCartney sposò la fotografa americana [[Linda McCartney|Linda Eastman]] (24 settembre 1941 - 17 aprile 1998), che "gli diede la forza e il coraggio di riprendere a lavorare" dopo la rottura dei Beatles. I due si erano conosciuti nel 1967 a un concerto di [[Georgie Fame]], mentre Linda era impegnata in Gran Bretagna in un servizio fotografico sui musicisti della "[[Swinging London]]". Entrambi vegetariani, sostennero l'organizzazione per i diritti degli animali [[People for the Ethical Treatment of Animals|PETA]]. Oltre alla figlia di Linda, Heather (31 dicembre 1962), che venne adottata da Paul, ebbero durante il matrimonio tre figli: [[Mary McCartney|Mary]] (28 agosto 1969), [[Stella McCartney|Stella]] (13 settembre 1971) e [[James McCartney|James]] (12 settembre 1977). Il matrimonio durò fino alla morte di Linda.
 
==== Heather Mills (2002-2006) ====
Nel 2002 McCartney ha sposato [[Heather Mills]], ex-modella e attivista umanitaria. Nel 2003 la coppia ebbe una figlia, Beatrice. Seguì la separazione nel 2006 e nel 2008 il divorzio. Il divorzio ebbe grande risalto mediatico, oltre che per la popolarità di McCartney, per le richieste economiche di Mills (125 milioni di sterline), per le gravi accuse rivolte contro McCartney e per lo svolgimento delle udienze (nell'ultima udienza Mills rovesciò una caraffa d'acqua sull'avvocato di McCartney).
 
Al termine, il giudice, accordando 24.3 milioni di sterline a Mills, definì la testimonianza di McCartney "coerente, accurata e onesta", mentre quella della Mills per gran parte "incoerente, inaccurata" e "meno che candida".
 
==== Nancy Shevell (2007-presente) ====
Dal 2007 i giornali hanno reso pubblica la relazione tra McCartney e Nancy Shevell, membro del consiglio di amministrazione della [[Metropolitan Transportation Authority (New York)|"New York Metropolitan Transportation Authority"]].
 
Il 6 maggio 2011 Paul ha dichiarato l'intenzione di sposare [[Nancy Shevell]] e il successivo 9 ottobre&nbsp;– data in cui ricorre il 71º compleanno di John Lennon&nbsp;– il matrimonio è stato celebrato al ''Westminster Register Office'' di [[Londra]], lo stesso dove nel 1969 Paul sposò Linda, morta nel 1998 per un cancro. Alla sobria cerimonia hanno partecipato pochi ospiti tra amici e familiari, fra i quali Ringo Starr e i figli di Paul, la cui secondogenita Stella ha disegnato l'abito della sposa.
 
=== Rapporti con gli altri ex membri ===
==== John Lennon ====
[[File:Lennon-McCartney.JPG|thumb|McCartney con John Lennon nel 1964]]
Con John Lennon, Paul instaurò tra la fine degli [[Anni 1950|anni cinquanta]], cioè dai tempi dei [[Quarrymen]], alla fine degli [[Anni 1960|anni sessanta]], una delle più floride e prolifiche collaborazioni di compositori della storia: [[Lennon-McCartney]]. Il loro rapporto fu molto stretto e intimo, soprattutto nei primi anni, il che portò i due a lavorare fianco a fianco anche nella composizione delle canzoni. Componevano infatti scambiandosi proposte e idee, finché la canzone non veniva fuori. Alla fine degli anni sessanta, le continue liti e tensioni all'interno del gruppo, che portarono inevitabilmente allo scioglimento dello stesso, allontanarono sempre di più i due. Ciò condusse alla separazione, avvenuta pubblicamente nell'aprile 1970, in coincidenza con lo scioglimento dei Beatles.
 
L'ultima volta che suonò con Lennon fu nel 1974 (quattro anni dopo lo scioglimento dei Beatles) in una sessione in uno studio di [[Los Angeles]]. Le registrazioni di questa session sono state raccolte in un [[bootleg]] album: ''[[A Toot and a Snore in '74]]''.
 
Secondo quanto affermato da Lennon in un'intervista del 1980, l'ultima volta che i due si videro fu nel 1976, quando Paul si presentò improvvisamente a casa sua. In quell'occasione, mentre guardavano il [[Saturday Night Live]] alla televisione, il presentatore della trasmissione invitò in studio gli ex componenti dei Beatles in cambio di una somma di denaro. I due furono tentati di presentarsi allo studio, posto nelle vicinanze della casa di Lennon, ma desistettero per la stanchezza. Da quell'episodio è tratto il film ''[[Due di noi - The Beatles]]'' (2000) di [[Michael Lindsay-Hogg]], già regista di ''[[Let It Be (film)|Let It Be]]''.
 
McCartney durante i suoi concerti ancora oggi dedica sempre un momento al ricordo del suo vecchio amico John, durante il quale canta una sua canzone o gliene dedica una, ed è spesso visibilmente commosso (fra tutte, ''[[Here Today (Paul McCartney)|Here Today]]'').
 
==== George Harrison ====
[[File:Beatles Paul McCartney.png|thumb|McCartney ed Harrison nel 1964]]
Il rapporto con George è stato, per certi versi, come quello che un fratello maggiore ha nei confronti del più giovane della famiglia. Paul, infatti, si è spesso rivelato molto protettivo nei confronti dell'amico Harrison e allo stesso tempo poco attento a considerarne l'alta cifra stilistica, come quest'ultimo avrebbe giustamente meritato. Nel corso delle tante sessioni di registrazione in studio, George è sempre apparso come l'autore solitario, spesso slegato dallo stile compositivo dei Beatles; Lennon/McCartney rappresentavano una coppia formidabile di autori che scrivevano canzoni insieme, sin dalle origini della band, mentre Harrison esordiva timidamente come tale, in poche occasioni e, almeno agli inizi, mai con gli stessi risultati dei suoi più gettonati compagni. Solo nella fase matura dei Beatles, la figura di Harrison, di compositore a tuttotondo, emergerà con prepotenza e originalità all'interno del gruppo e farà ricredere l'amico Paul sulle sue reali qualità di musicista.
 
Dopo lo scioglimento dei Beatles, i due continueranno a collaborare, soprattutto nei primi [[Anni 1980|anni ottanta]] e dopo la morte di Lennon, alla realizzazione del singolo ''[[All Those Years Ago]]''. George e Paul si incontreranno successivamente negli [[Anni 1990|anni novanta]], nell'ambito del progetto ''[[The Beatles Anthology|Anthology]]''.
 
==Note==
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Le tensioni crescevano fra la coppia Jagger-Richards e Jones, e l'uso di droghe non aiutava certo a risolvere i problemi. Il suo contributo ai Rolling Stones divenne più sporadico, dovendo occuparsi di alcuni progetti esterni al gruppo. Keith Richards iniziò a suonare sempre più spesso la chitarra solista. Jones, annoiato dallo stesso strumento, cercò spesso qualcosa di esotico da suonare, sebbene fosse sempre più assente dalle sessioni di registrazione. Il graduale declino dell'apporto di Jones al gruppo iniziò intorno al 1967 e andò avanti fino a maggio del 1968, quando incise l'ultimo vero e proprio contributo alle canzoni dei Rolling Stones. Scene di Brian nel film promozionale del 1967 per ''We Love You'' lo mostrano ricurvo e appena in grado di tenere aperti gli occhi, un comportamento tipico di coloro che facevano uso del [[Metaqualone|Mandrax Quaalude]], una popolare droga a quel tempo. Ad ogni modo mantenne stretti legami con persone esterne agli Stones, inclusi [[Jim Morrison]], [[Bob Dylan]], [[John Lennon]], [[Jimi Hendrix]], [[George Harrison]], e [[Steve Marriott]].
{{citazione|Non sono più in sintonia con gli altri sui dischi che stiamo facendo. Non comunichiamo più dal punto di vista musicale. La musica degli Stones non è più di mio gusto. E io desidero suonare il mio tipo di musica, piuttosto che quello degli altri, anche se certo apprezzo le loro idee musicali. L'unica soluzione era quella di separarci, ma in ogni caso resteremo amici. Voglio bene a quei ragazzi.|Brian Jones dopo aver lasciato gli Stones}}
 
La vita diventò sempre più difficile per Brian. Nel marzo 1967, la sua fidanzata [[Anita Pallenberg]] scappò con Richards mentre Jones era in ospedale, danneggiando fortemente l'amicizia fra i due musicisti. La Pallenberg successivamente dichiarò che il chitarrista fu ricoverato dopo una zuffa con lei, nella quale Jones si ruppe il polso; sebbene secondo la versione di Richards, Brian semplicemente si ammalò.
 
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== Biografia ==
[[File:Paul Newman 1954.JPG|thumb|Paul Newman in un'immagine promozionale per l'uscita de ''[[Il calice d'argento]]'' ([[1954]]), suo primo film]]
Cresciuto a [[Shaker Heights]], nei pressi di [[Cleveland]] (in [[Ohio]]), figlio di Arthur (morto nel 1950), proprietario di un grande [[negozio]] di articoli [[sport]]ivi (che a sua volta era figlio di genitori ebrei: madre ungherese e padre tedesco) e Theresa Garth, emigrante [[Slovacchia|slovacca]], Paul Newman si arruolò, appena dopo la ''High School'', nella [[United States Navy|U.S. Navy Air Corps]], l'aviazione della Marina, sperando di diventare [[Aviatore|pilota]], ma il [[daltonismo]] da cui era affetto glielo impedì; durante la [[seconda guerra mondiale]] prestò servizio nel [[Oceano Pacifico|Pacifico]] meridionale come [[marconista]] e mitragliere nelle squadriglie di siluranti/bombardieri [[Grumman TBF Avenger|Avenger]] (1943-1946). Il 6 agosto 1945, proprio mentre era in volo ad alta quota a circa {{M|300|u=km}} a sud-ovest di [[Hiroshima]], vide, lontano sull'orizzonte, il bagliore del fungo atomico, esperienza di cui non amava affatto parlare, ma che probabilmente gli rimase impressa.[[File:Cat on a Hot Tin Roof6.jpg|left|thumb|Paul Newman nel ''trailer'' del film ''[[La gatta sul tetto che scotta (film 1958)|La gatta sul tetto che scotta]]'' ([[1958]])]]Nella ripresa economica del [[dopoguerra]], si occupò della gestione della ditta paterna; nel 1949 sposò Jacqueline E. Witte, dalla quale ebbe tre figli: Scott Allan (1950-1978, morto a 28 anni per un'overdose di droghe), Susan Kendall (1953) e Stephanie (1954). Dopo aver frequentato per meno di un anno la scuola d'arte drammatica della [[Università Yale|Yale University]], si iscrisse all'[[Actors Studio]] di [[New York]] ed esordì nel 1953 in [[teatro]] a [[Broadway]] in ''Picnic'', opera successivamente resa famosa dall'[[Picnic (film)|omonimo film]] diretto nel 1956 da [[Joshua Logan]].
Il 1954 segnò il suo esordio cinematografico ne ''[[Il calice d'argento]]'', ma la sua interpretazione non raccolse grandi lodi. Il periodico ''[[The New Yorker]]'', ad esempio, scrisse di lui: "''Recita la sua parte con il fervore emotivo di un autista di autobus che annuncia le fermate locali''"<ref>Laura, Luisa e Morando Morandini, ''Il Morandini'', Zanichelli Editore.</ref>. Paul Newman comprò una pagina di un quotidiano nazionale per chiedere scusa per la sua interpretazione. Due anni più tardi fu meglio accolta la sua interpretazione del pugile [[Rocky Graziano]] in ''[[Lassù qualcuno mi ama]]'' (1956), che lo impose all'attenzione di critica e pubblico.
 
Il 29 gennaio 1958, a [[Las Vegas]], sposò in seconde nozze l'attrice [[Joanne Woodward]], con la quale rimase fino alla morte; insieme ebbero tre figlie: Elinor "Nell" Teresa (8 aprile 1959), Melissa "Lissy" Stewart (17 settembre 1961), e Claire "Clea" Olivia (1965). Lo stesso anno la moglie ottenne il premio [[Oscar alla miglior attrice|Oscar come migliore attrice]] per il suo ruolo in ''[[La donna dai tre volti]]'' e recitò con il marito in ''[[Missili in giardino]]'' e ''[[La lunga estate calda]]''; avrebbero interpretato ancora insieme i film ''[[Dalla terrazza]]'' (1960), ''[[Paris Blues]]'' (1961), ''[[Il mio amore con Samantha]]'' (1963), ''[[Indianapolis pista infernale|Indianapolis, pista infernale]]'' (1969), ''[[Un uomo oggi]]'' (1970), ''[[Detective Harper: acqua alla gola]]'' (1975), [[sequel]] di ''[[Detective's Story]]'', ''[[Mr. & Mrs. Bridge]]'' (1990) e la miniserie televisiva ''[[Empire Falls - Le cascate del cuore]]'' (2005), mentre Newman diresse poi la moglie da regista nei film ''[[La prima volta di Jennifer]]'' (1968), ''[[Gli effetti dei raggi gamma sui fiori di Matilda]]'' (1972), ''[[Harry & Son]]'' (1984), ''[[Lo zoo di vetro (film 1987)|Lo zoo di vetro]]'' (1987) e ''[[Prima dell'ombra]]'' (1980), adattamento televisivo del testo teatrale ''The Shadow Box'' di [[Michael Cristofer]].
[[File:Paul Newman Harper.jpg|thumb|Paul Newman nel film ''[[Detective's Story]]'' ([[1966]])]]
Tra la fine degli [[anni 1950|anni cinquanta]] e la metà degli [[anni 1970|anni settanta]] fu protagonista di alcuni fra i più grandi successi della [[storia di Hollywood]], come ''[[La gatta sul tetto che scotta (film 1958)|La gatta sul tetto che scotta]]'' (1958), ''[[Exodus (film)|Exodus]]'' (1960), ''[[Lo spaccone]]'' (1961), ''[[Hud il selvaggio]]'' (1963), ''[[Intrigo a Stoccolma]]'' (1963), ''[[Il sipario strappato]]'' (1966), ''[[Nick mano fredda]]'' (1967), ''[[Butch Cassidy (film)|Butch Cassidy]]'' (1969), ''[[La stangata]]'' (1973), ''[[L'inferno di cristallo]]'' (1974), ''[[Quintet]]'' (1979), diventandone una delle stelle più famose di sempre, al punto da essere spesso definito una "leggenda del cinema". Nel 1986 gli fu assegnato l'[[Premio Oscar|Oscar]] alla carriera e, nel 1987, vinse quello [[Oscar al miglior attore|al miglior attore protagonista]] per ''[[Il colore dei soldi]]'', [[sequel]] de ''Lo spaccone''. Non ritirò personalmente il premio, avendo deciso di non presenziare alla cerimonia, dopo le numerose volte in cui era stato candidato e mai premiato. Nel 1994 ricevette il [[premio umanitario Jean Hersholt]], un particolare premio attribuito per eccezionali contributi a cause umanitarie.
 
{{Citazione|Vestito con lo smoking, sono una star. In abiti normali, non sono nessuno.}}
{{Artista musicale
|nome = Dean Martin
|nazione = USA
|genere = Pop
|genere2 = Swing
|genere3 = Country
|genere4 = Jazz
|genere5 = Big band
|anno inizio attività = 1939
|anno fine attività = 1993
|etichetta = [[Capitol Records]], [[Reprise Records]]
|tipo artista = cantante
|immagine = Dean Martin 1959.jpg
|didascalia = Dean Martin nel 1959
|url =
|strumento = [[voce]]
|totale album = 75
|album studio = 35
|album live = 3
|colonne sonore = 1
|raccolte = 36
}}
{{Bio
|Nome = Dino Paul
|Cognome = Crocetti
|Pseudonimo = Dean Martin
|ForzaOrdinamento = Martin, Dean
|Sesso = M
|LuogoNascita = Steubenville
|GiornoMeseNascita = 7 giugno
|AnnoNascita = 1917
|NoteNascita =
|LuogoMorte = Beverly Hills
|GiornoMeseMorte = 25 dicembre
|AnnoMorte = 1995
|Epoca = 1900
|Attività = cantante
|Attività2 = attore
|Attività3 = comico
|Nazionalità = statunitense
|Punto=no
|PostNazionalità = di origine [[italia]]na
|Didascalia2 = {{Premio|Grammy|| Grammy Award alla carriera, 2009| }}<br/>
{{Premio|Golden Globe||alla migliore star televisiva maschile, 1966|}}
}}
Considerato uno degli [[Intrattenitore|intrattenitori]] americani più popolari e duraturi del [[XX secolo]], per via del suo fascino e del suo carisma è stato soprannominato "'''The King of Cool'''".
 
Ricordato sia per la sua carriera [[Televisione|televisiva]] e [[Attore|cinematografica]] sia per quella [[musica]]le, Dean Martin è considerato uno dei più grandi [[Cantante|cantanti]] della [[storia della musica]] e viene spesso citato, assieme ad artisti a lui contemporanei come [[Frank Sinatra]] e [[Pat Boone]], come uno dei più influenti [[crooner]] di sempre.
 
Nel 1946 raggiunse la celebrità in coppia con il comico [[Jerry Lewis]], con il quale sì esibì in locali e in seguito alla radio, in televisione e al cinema. Dopo la burrascosa conclusione del sodalizio con Lewis, nel 1956 Martin intraprese la carriera da solista come [[showman]] e [[attore]]. Con il suo stile da cantante [[crooner]], divenne uno degli artisti più popolari di [[Las Vegas]]. La sua notorietà aumentò anche per la sua amicizia con i colleghi [[Frank Sinatra]] e [[Sammy Davis Jr.]], che insieme a molti altri formarono il gruppo di artisti denominato [[Rat Pack]].
 
Martin portò il suo talento canoro e comico e la sua abilità di intrattenitore disinvolto e rilassato in un varietà televisivo personale, ''[[The Dean Martin Show]]''. Dal 1974 al 1984 fu il conduttore del popolare ''Dean Martin Celebrity Roast'', che attirava celebrità, comici e politici.
 
Martin si esibì in migliaia di spettacoli e concerti, apparve in 51 film e condusse vari [[Programma televisivo|programmi televisivi]]. Per il suo contributo al cinema, alla musica e alla televisione è stato premiato con 3 stelle sulla [[Hollywood Walk of Fame]].
 
Nella sua vita Martin ha vinto un [[Golden Globe per il miglior attore in una serie commedia o musicale|Golden Globe]] nel 1966 (come conduttore del ''[[The Dean Martin Show]]''), un [[Grammy Award alla carriera]] nel 2009 e numerosi altri riconoscimenti.
 
Nel corso della sua carriera ha venduto oltre 50 milioni di copie in tutto il mondo.
 
== Biografia ==
{{Citazione|Tutti facciamo degli sbagli. Vi ricordate di Hitler?|Frase dichiarata durante un suo show.}}
 
Dino Paul Crocetti nacque il 7 giugno 1917 a [[Steubenville]], nell'[[Ohio]], da una famiglia di origine [[italia]]na. Il padre, Gaetano Alfonso Crocetti, era un immigrato [[italia]]no originario di [[Montesilvano]] (città ora in [[provincia di Pescara]], all'epoca in [[provincia di Teramo]]), mentre la madre, Angela Barra, era nata e cresciuta negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] da genitori [[italia]]ni, anch'essi originari dell'[[Abruzzo]].
 
Per avere più possibilità di affermare la propria carriera, volle adottare un nome che fosse il più possibile ''American-friendly'', scegliendo il nome "Dean" in quanto versione inglese del suo primo nome di battesimo, Dino, ed il cognome "Martin" perché versione anglofonizzata del cognome del tenore e attore italiano [[Nino Martini]]. Lasciò la scuola a sedici anni e fece diversi lavori, compreso il pugile e il benzinaio, fino a quando, con il nome d'arte che si era scelto, riuscì a imporsi come cantante nei locali di [[New York]].
 
=== Il sodalizio con Jerry Lewis ===
[[File:Lewis and Martin.jpg|thumb|left|Dean Martin e Jerry Lewis.]]
Martin incontrò per la prima volta [[Jerry Lewis]] al Glass Hat Club di [[New York]], dove entrambi si esibivano. Il 25 luglio 1946 si esibì per la prima volta in coppia con Lewis al "Club 500" di [[Atlantic City]]. I due artisti diedero vita a un duo comico di successo, che durò per una decina d'anni. Insieme realizzarono sedici [[film]], da ''[[La mia amica Irma]]'' (1949) fino a ''[[Hollywood o morte!]]'' (1956). A causa di crescenti contrasti personali, il sodalizio artistico si ruppe il 24 luglio 1956.
 
Il debutto del duo non venne però ben accolto, e il proprietario del Club 500, Skinny D'Amato, avvertì Martin e Lewis che, se non fossero stati in grado di mettere in scena un numero migliore, sarebbero stati messi alla porta. Confrontandosi nel vicolo dietro il locale, Lewis e Martin decisero di dividere il loro spettacolo tra canzoni, sketch, dove Lewis avrebbe interpretato la parte comica propriamente detta del "ragazzo dispettoso", e momenti di comicità improvvisata.
 
La coppia raggiunse il successo e intraprese una serie di fortunate esibizioni in giro per il paese, culminate con uno spettacolo al nightclub ''"Copacabana"'' di New York. Il numero consisteva in Lewis che interrompeva e infastidiva Martin mentre questi cercava di cantare, con i due che finivano per rincorrersi sul palco. Il segreto della riuscita dello show, dissero entrambi, risiedeva nel fatto che ignoravano il pubblico interagendo solo tra di loro, cercando di rendere il tutto il più spontaneo possibile.
 
La coppia debuttò sul piccolo schermo il 20 giugno 1948 nel corso del programma della CBS-TV ''Toast of the Town'' (successivamente rinominatosi ''[[The Ed Sullivan Show]]''). Nel 1949 ebbe inizio la trasmissione radiofonica intitolata ''The Martin and Lewis Show'', e quello stesso anno i due firmarono un contratto con la [[Paramount Pictures|Paramount]] per una serie di film comici scritti appositamente per loro, il primo dei quali fu ''[[La mia amica Irma]]''. Nel 1950 fu la volta del varietà televisivo ''The Colgate Comedy Hour'', di cui furono successivamente anche conduttori.
 
La loro agente, Abby Greshler, negoziò per la coppia uno dei migliori accordi economici della storia di Hollywood: nonostante ricevessero solo $75,000 in due dai profitti dei loro film, Martin e Lewis erano liberi di fare un film all'anno da indipendenti, che avrebbero co-prodotto attraverso la York Productions di loro proprietà. Inoltre detenevano il pieno controllo delle loro apparizioni in club, dischi, radio e televisione, e attraverso di esse guadagnarono milioni di dollari.
 
Nel libro ''Dean & Me'', Lewis definisce Martin "uno dei più grandi geni comici di tutti i tempi". Ciononostante, gli sprezzanti commenti della critica, e la frustrazione dovuta alla routine delle sceneggiature dei loro film, che il produttore della Paramount [[Hal B. Wallis]] voleva tenere il più possibile simili tra loro per sfruttare al massimo il successo della coppia, portarono Martin a non essere più soddisfatto della situazione nella quale la sua carriera si era incanalata; mise sempre meno entusiasmo nel lavoro, il che portò a continui dissidi con Lewis. Martin arrivò a dichiarare che il suo partner "non significava nulla per lui se non il simbolo del dollaro". La coppia si sciolse nel 1956, dopo dieci anni di fruttuoso sodalizio artistico.
 
{{Bio