Eurovision Song Contest 1991: differenze tra le versioni
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La ___location prescelta per lo svolgimento avrebbe dovuto essere il [[teatro Ariston]] di [[Sanremo]], ma già nel [[1990]] l'Unione Europea di Radiodiffusione lo giudicò troppo piccolo per accogliere uno spettacolo di simili dimensioni. La cittadina ligure presentò una proposta per sfruttare congiuntamente anche altri due teatri del territorio, ma il contestuale scoppio della [[prima guerra del Golfo]] e le prime avvisaglie dei conflitti in una [[Jugoslavia]] ormai prossima alla dissoluzione fecero propendere per lo spostamento in un luogo meno periferico e che garantisse maggior sicurezza alle delegazioni straniere. A gennaio 1991 si decise pertanto di recuperare e adattare allo scopo il teatro 15 di [[Cinecittà]] a [[Roma]]<ref name=ilpost>{{cita web|https://www.ilpost.it/2022/05/10/eurovision-roma-1991/|L’ultima volta che l’Italia ospitò l’Eurovision|accesso=9 febbraio 2024}}</ref>.
Lo spostamento, effettuato in tempi strettissimi rispetto alla data della ''kermesse'',
Le premesse si tradussero in uno spettacolo caotico e costellato d'inconvenienti: oltre alle avarie tecniche, i due conduttori (che in apertura di serata cantarono i brani che li avevano portati alla vittoria, ovvero ''[[Insieme: 1992]]'' e ''[[Non ho l'età (per amarti)|Non ho l'età]]'') si rivelarono non all'altezza di un simile contesto. Sebbene Cutugno avesse una qualche esperienza pregressa nell'ambito della presentazione televisiva, sia lui che Cinquetti a più riprese
Un ulteriore problema era legato al fatto che nessuno dei due presentatori era fluente né in inglese, né in francese (le due lingue ufficiali della manifestazione), sicché la conduzione fu realizzata praticamente tutta in italiano. Il problema emerse in maniera evidente al momento della lettura dei voti, che venivano annunciati con collegamenti telefonici dalle varie giurie nazionali: Cutugno e Cinquetti ebbero sistematicamente difficoltà a comprendere e riferire i dati che venivano loro comunicati, incorrendo in molti errori che obbligavano il mittente o il supervisore della rassegna, [[Frank Naef]], a intervenire per correggerli<ref name=ilpost />.
Col passare dei minuti Cutugno (che aveva peraltro chiesto e ottenuto dall'organizzazione di poter leggere i punteggi anche in italiano, una scelta che aveva finito per allungare ulteriormente i tempi) manifestò una crescente insofferenza: a più riprese spronò i giurati ad accelerare la procedura e si rivolse ripetutamente e platealmente a «mister Naef» (a sua volta in evidente imbarazzo e in seria difficoltà nel mantenere l'ordine nell'andamento del conteggio delle preferenze), per avere ragguagli e chiarimenti a fronte delle varie problematiche che via via emergevano<ref name=ilpost />.
Un'ulteriore reazione stizzita di Cutugno si ebbe allorché vennero letti i voti dall'[[Italia]] e l'annunciatrice [[Rosanna Vaudetti]] esordì parlando in francese; per tutta risposta il presentatore sbottò: «A Roma si parla francese? Parlate un attimo in italiano per favore!»<ref name=ilpost />.
A causa di tutto ciò, la manifestazione durò ben più del previsto, superando le 3 ore. Lo scrutinio dei voti vide un pari merito tra due canzoni: la Francia con ''C'est le dernier qui a parlé qui a raison'', interpretato da Amina, e la Svezia con ''Fångad av en stormvind'', cantata da Carola. Il regolamento prevedeva che, in caso di pari merito, avrebbe vinto il Paese con il maggior punteggio ricevuto più volte; la vittoria andò perciò alla Svezia che aveva avuto più volte i dieci punti (i due Paesi avevano ricevuto lo stesso numero di volte i dodici punti). La Svizzera ritorna a cantare in italiano, con [[Sandra Studer|Sandra Simò]] che si esibisce in ''Canzone per te''. Peppino Di Capri canta in napoletano; la sua ''Comme è doce 'o mare'' è settima. I testi dello spettacolo erano di [[Carla Vistarini]].
Al contrario dell'anno precedente, le cartoline di presentazione dei cantanti mostravano i monumenti della città ospitante con gli artisti che cantavano famose canzoni italiane.
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