Andrea Pozzo: differenze tra le versioni
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|GiornoMeseMorte = 31 agosto
|AnnoMorte = 1709
|Attività = gesuita▼
|Epoca = 1600
▲|Attività = gesuita
|Attività2 = architetto
|AttivitàAltre = , pittore, decoratore e teorico dell'arte
|Immagine=Andrea Pozzo, autoportrait.jpg▼
|Didascalia=Andrea Pozzo, autoritratto▼
|Nazionalità = italiano
▲|Immagine = Andrea Pozzo, autoportrait.jpg
▲|Didascalia = Andrea Pozzo, autoritratto
}}
Artista straordinariamente versatile, fu una figura significativa del [[tardo barocco]].
==Biografia==
Andrea Pozzo
[[File:Fresco with Trompe l'oeuil - Andrea Pozzo -Jesuit Church Vienna.jpg|thumb|left|[[Chiesa dei Gesuiti (Vienna)|Chiesa dei Gesuiti]] a [[Vienna]]]]▼
Nella [[Como|città lariana]], per conto della famiglia [[Odescalchi]] realizzò alcuni interventi pittorici sulle pareti della cappella di sant'Isidoro dell'allora chiesa di [[San Giovanni in Pedemonte]]<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Marco|cognome=Pizzo|data=1998|titolo=Andrea Pozzo e la cappella Odescalchi in San Giovanni Pedemonte a Como: documenti inediti|rivista=Arte Lombarda|numero=124 (3)|pp=71-75|accesso=2020-02-19|url=http://www.jstor.org/stable/43133118}}</ref>, che a quei tempi si trovava laddove oggi è situata la stazione ferroviaria di [[Stazione di Como San Giovanni|Como San Giovanni]].
Significativo esponente del barocco romano, mirabile creatore di effetti ottici di sfondamento spaziale e prospettico, con scene complesse di figure e architetture. Si trasferisce a [[Vienna]],
▲Andrea Pozzo nasce a [[Trento]] nel 1642, e nel 1665, a [[Milano]], diventa membro laico della [[Compagnia di Gesù]].<ref>''Enciclopedia della pittura e dei pittori'', a cura di L. Tognoli Bardin, Motta, Milano 2006, 664.</ref> Pittore, teorico della prospettiva e architetto, noto in tutta [[Europa]], a [[Roma]] esegue opere notevoli affrescando la volta e l’abside della [[Chiesa di Sant'Ignazio di Loyola in Campo Marzio|chiesa di Sant'Ignazio]], dove ebbe come allievo il nipote [[Carlo Gaudenzio Mignocchi]]: notevole è la ''Apoteosi di Sant'Ignazio'', con la sua prospettiva [[Melozzo da Forlì|melozziana]] che ricorda quel che pochi anni prima ha messo in cantiere [[Carlo Cignani]] nella cappella della [[Madonna del Fuoco]] nella [[Cattedrale di Forlì]], col l'affresco ''Assunzione della Vergine''.
=== La formazione e le opere genovesi e piemontesi ===
▲Significativo esponente del barocco romano, mirabile creatore di effetti ottici di sfondamento spaziale e prospettico, con scene complesse di figure e architetture, muore dopo una frenetica produzione artistica, a [[Vienna]] nel 1709.
Di qui si reca in [[Liguria]]: è attivo a [[Genova]], nella [[chiesa del Gesù e dei Santi Ambrogio e Andrea]],
[[File:Frescos of Ignatius of Loyola HDR.jpg|thumb|Chiesa di Sant'Ignazio a Roma: Apoteosi di Ignazio]]▼
Tornò nuovamente a Milano per recarsi, nel [[1675|1676]], in Piemonte, a [[Torino]] su invito della corte, per le decorazioni della [[Chiesa dei Santi Martiri (Torino)|chiesa gesuita dei Ss. Martiri]]<ref>Di questa decorazione sono rimasti solo due particolari: fu sostituita nel [[XIX secolo]] da quella di [[Luigi Vacca]] (Marziano Bernardi, ''Torino - Storia e Arte'', Edizioni d'Arte Fratelli Pozzo, Torino, 1975, p. 52)</ref>, realizzando sulla volta una perduta Gloria di Sant'Ignazio e a [[Mondovì]], impegnato ad affrescare la [[Chiesa di San Francesco Saverio (Mondovì)|Chiesa di S. Francesco Saverio]], detta poi della Missione, lavoro che lo occuperà per due anni<ref>''Andrea Pozzo a Mondovì'', a cura di H.W. Pfeiffer, Milano 2010;</ref>.
La linea curva evidenzia l'insieme e ricorre su tutti i piani di profondità: dalle balaustre, alle porte laterali con volute, all'abside centrale, fino agli elementi che sovrastano le colonne. Quest'ultime dominanti sono posizionate sfalsate su basamenti ruotati di 45 gradi, a spigolo vivo, per accentuare il senso della profondità e le vibrazioni luminose scendono con i loro fusti e lesene fino al piano della Mensa dell'altare. ▼
Successivamente operò nella [[Chiesa di San Bartolomeo (Modena)|chiesa di San Bartolomeo]] a [[Modena]], influenzando forse il pittore Luigi Barbieri nella pittura della volta del presbiterio e del coro. In questi lavori, soprattutto in quest'ultimo, è possibile gustare già la sua idea figurativa e prospettica, tutte le arditezze e stravaganze che caratterizzarono la sua copiosa produzione e che troveranno la massima espressione nel periodo romano.
=== Il ventennio romano e i capolavori di Sant'Ignazio e del Gesù ===
▲[[File:
Nel [[1681]] venne chiamato a Roma dal generale della Congregazione, [[Gian Paolo Oliva]], su suggerimento del celebre pittore [[Carlo Maratta]], attivo in quel periodo nell'Urbe. Lo scopo della convocazione era legato al completamento degli affreschi del corridoio della [[Casa Professa di Roma|Casa Professa]], lavoro lasciato incompleto dal [[Jacques Courtois|Borgognone]]. A Roma il nostro artista rimase quasi un ventennio, fino al [[1702]], ed ebbe modo di approfondire i suoi studi sulla prospettiva e perfezionare la sua tecnica pittorica, dando vita, grazie alla sua grande perizia e al suo estro, a veri e propri capolavori.
Certamente il lavoro che più lo impegnò
▲Nel [[1665]] giunse a [[Milano]], dove, presso la [[Chiesa di San Fedele (Milano)|chiesa di S. Fedele]], entrò nella [[Compagnia di Gesù]], alle cui glorie celebrative sarà legata quasi l'intera sua produzione artistica: raggiunse soltanto il grado di coadiutore, in base al quale gli spettava il titolo di fratello e non quello di padre, che spesso gli viene ancora attribuito.
Appena prima dei lavori in Sant'Ignazio realizzò gli affreschi nella chiesa del Gesù a [[Frascati]], adoperando la tecnica, già sperimentata, della finzione pittorica, con la realizzazione di una finta cupola e di finti altari e finte pale sugli stessi. Nel [[1694]] gli venne affidato il compito di affrescare il refettorio del convento del S. Cuore alla [[Trinità dei Monti]]: il soggetto centrale sarà la Gloria della Trinità con i Ss. Francesco, Paolo e Francesco di Sales.▼
Nel periodo romano ebbe forti contatti con la famiglia Acquaviva d'Aragona, duchi d'Atri, i quali sia per la vicinanza all'ordine Gesuita, sia per volontà del cardinale Francesco gli assegnarono il compito di affrescare il soffitto della chiesa di San Giovanni Battista di Atri. L'affresco, tutt'ora visibile, sembrerebbe un originale dipinto del Maestro Pozzo, il quale avrebbe lavorato alla realizzazione dell'affresco con alcuni allievi tra il 1692 ed il 1702.
Gli anni romani lo vedono impegnato anche a raccogliere il frutto dei suoi lunghi ed elaborati studi prospettici, che lo annoverano anche tra i migliori architetti del suo tempo. Famoso è il suo trattato ''Perspectiva pictorum et architectorum'', scritto tra il [[1693]] e il [[1698]] e pubblicato in due volumi. Una versione italiana, ''Prospettiva de' pittori a architetti'' (Roma 1693, [[1700]]) fu tradotta e pubblicata a [[Londra]] ([[1707]]) ed [[Augusta (Germania)|Augusta]] ([[1708]], [[1711]]). In questo trattato ha presentato le istruzioni per dipingere prospettive architettoniche
▲Di qui si reca in [[Liguria]]: è attivo a [[Genova]], nella [[chiesa del Gesù e dei Santi Ambrogio e Andrea (Genova)|chiesa di S. Ambrogio]], dove realizza una ''Immacolata e S. Francesco Borgia'', e poi nella Collegiata di [[Novi Ligure]], dove troviamo una sua ''Predicazione di S. Francesco Saverio'', e infine a [[Sanremo]].
▲Da Roma, nel 1700 inviò progetti per la [[Cattedrale di San Nicola (Lubiana)|cattedrale]] (''stolnica'') di [[Lubiana]] dedicata a San Nicola, e per S. Ignazio a [[Ragusa (Croazia)|Ragusa]].[[File:Fresco with Trompe l'oeuil - Andrea Pozzo -Jesuit Church Vienna.jpg|thumb|left|[[Chiesa dei Gesuiti (Vienna)|Chiesa dei Gesuiti]] a [[Vienna]]]]
▲Certamente il lavoro che più lo impegnò – e lo ha consegnato ai posteri come elemento rappresentativo del [[Barocco]] romano – fu la realizzazione degli [[Affresco|affreschi]] nel soffitto della navata della chiesa di [[Sant'Ignazio di Loyola a Campo Marzio|San Ignazio]], culmine della sua incessante ricerca prospettica e figurativa, espressione dell'ormai raggiunta maturità artistica: sul soffitto piatto della chiesa realizzò in pittura prospettica delle architetture illusorie che, dilatando il campo visivo, incorniciano l'icona più espressiva dello spirito missionario di due secoli di storia della famiglia Gesuita. Per la stessa chiesa progettò l'altare dedicato a [[San Luigi Gonzaga]], mentre per la [[Chiesa del Gesù]] realizzò l'[[altare]] maggiore e quello dedicato al santo fondatore. I suoi capolavori romani hanno influenzato a lungo lo stile della decorazione interna delle chiese del tardo barocco nell'Europa cattolica.
▲Appena prima dei lavori in Sant'Ignazio realizzò gli affreschi nella chiesa del Gesù a [[Frascati]], adoperando la tecnica, già sperimentata, della finzione pittorica, con finti altari e finte pale sugli stessi. Nel [[1694]] gli venne affidato il compito di affrescare il refettorio del convento del S. Cuore alla [[Trinità dei Monti]]: il soggetto centrale sarà la Gloria della Trinità con i Ss. Francesco, Paolo e Francesco di Sales.
▲Di suo progetto, all'interno della chiesa parrocchiale di [[Cellore]] si trova l'altare maggiore dedicato a San Sebastiano. La linea curva evidenzia l'insieme e ricorre su tutti i piani di profondità: dalle balaustre, alle porte laterali con volute, all'abside centrale, fino agli elementi che sovrastano le colonne.
▲Gli anni romani lo vedono impegnato anche a raccogliere il frutto dei suoi lunghi ed elaborati studi prospettici, che lo annoverano anche tra i migliori architetti del suo tempo. Famoso è il suo trattato ''Perspectiva pictorum et architectorum'', scritto tra il [[1693]] e il [[1698]] e pubblicato in due volumi. Una versione italiana, ''Prospettiva de' pittori a architetti'' (Roma 1693, [[1700]]) fu tradotta e pubblicata a [[Londra]] ([[1707]]) ed [[Augusta (Germania)|Augusta]] ([[1708]], [[1711]]). In questo trattato ha presentato le istruzioni per dipingere prospettive architettoniche ed insiemi di regola. Nello stesso trattato, dedicato a [[Leopoldo I d'Asburgo|Leopoldo I]] d'Austria e corredato da 220 tavole incise dal [[Marcantonio Franceschini|Franceschini]], si trovano anche due progetti per la facciata della [[basilica di San Giovanni in Laterano]]. Il lavoro fu uno dei primi manuali sulla prospettiva per artisti e architetti ed uscì in molte edizioni, anche nel XIX secolo; è stato tradotto dagli originali latino e dall'italiano in numerose lingue, quali francese, tedesco, inglese e, grazie ai Gesuiti, cinese.
=== I capolavori della maturità a Vienna ===
==Galleria d'immagini==
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File:Andrea pozzo, immacolata concezione e san stanislao con gesù, 1690 ca. 01.JPG|Genova (1671-72) chiesa dei Ss. Ambrogio e Andrea, ''L’Immacolata porge Gesù Bambino a s. Stanislao Kostka''
File:Mondovì, Chiesa di San Francesco Saverio 012.JPG|Chiesa della Missione (Mondovì), ''Gloria'' ''di s. Francesco Saverio''
File:Andrea pozzo, presbiterio di sant'ignazio, 1685-94, 01.jpg|Roma, presbiterio di sant'Ignazio, 1685-94
File:Andrea Pozzo - Apoteose de Hércules.jpg|Gartenpalais Liechtenstein (1704-08), ''Trionfo di Ercole''
File:Roma 2010 (5109642563).jpg|chiesa del Gesù, Roma, altare di s. Ignazio di Loyola.
File:Cappella dei Mercanti Torino altare.jpg|Natività con i pastori (1699 circa), Adorazione dei Magi (ante 1694), Fuga in Egitto (1699 circa) nella [[Cappella dei Mercanti di Torino]]
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* E. Filippi, ''L'arte della prospettiva. L'opera e l'insegnamento di Andrea Pozzo e Ferdinando Bibiena in Piemonte'', Olschki, 2002;
* L. Giorgi, ''Antonio da Sangallo il Vecchio e Andrea Pozzo a Montepulciano. Il tempio della Madonna di S. Biagio e la Chiesa del Gesù'', Le Balze, 1999;
* I.Droandi-F.Di Banella,'Novità su Andrea Pozzo a Lucignano'in "Annali Aretini", VII, 1999, pp.
* H. Ikegani, ''Sviluppo sommerso. Peculiarità della teoria prospettica di Andrea Pozzo'', CLUEB, 1998;
* V. De Feo – V. Martinelli (a cura di), ''Andrea Pozzo'', Electa Mondadori, 1998;
* A. Battisti (a cura), "Andrea Pozzo", Atti del Convegno (Trento 1992), Milano-Trento 1996;
* S. Casciu (a cura), "Padrea Andrea Pozzo nella Toscana orientale", Atti del Convegno (Arezzo 1993), in "Annali Aretini", IV, 1996, pp.
* S.Casciu e I. Droandi, 'L'inganno e la meraviglia: la finta cupola di Padre Andrea Pozzo nella Badia delle Sante Flora e Lucilla di Arezzo', in "Kermes. Arte e tecnica del restauro", VIII, n.22, gennaio-aprile 1995, pp.
* S. Giannetti, ''L’inganno dell'architettura generata sul piano. Dall'analisi della finta cupola di Arezzo alcuni lineamenti del processo creativo di Andrea Pozzo'', in Bartoli, Lusoli, "Le teorie, le tecniche, i repertori figurativi nella prospettiva d'architettura tra il '400 e il '700", FUP, 2016, pp. 252–263. ISBN 978-88-6655-884-2
*''Mirabili disinganni. A. P. (Trento 1642 - Vienna 1709), pittore e architetto gesuita'' (catal.), a cura di R. Bösel - L. Salviucci Insolera, Roma 2010
* M. Cannella, D. Sutera, ''I teatri sacri di Andrea Pozzo per i Gesuiti: storia e ricostruzione digitale della chiesa di Sant'Ignazio a Mazara'', in R. Ravesi, R. Ragione, S. Colaceci (a cura di), ''Rappresentazione, Architettura e Storia. La diffusione degli ordini religiosi nei paesi del Mediterraneo tra Medioevo ed Età Moderna'', tomo II, Sapienza Università Editrice, Roma 2023, pp. 729–747. [https://doi.org/10.13133/9788893772679]
== Voci correlate ==
* [[
* [[Carlo Fontana]]
* [[Jacopo Antonio Pozzo]]
* [[Trompe-l'œil]]
* [[Prospettiva]]
==Altri progetti==
{{interprogetto
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* [http://www.nga.gov/search/index.shtm National Gallery, Washington] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20051013060543/http://www.nga.gov/search/index.shtm |data=13 ottobre 2005 }}: Biographical details. Preparatory drawing for the ceiling of San Ignazio in the collection.
* [http://www.wga.hu/frames-e.html?/bio/p/pozzo/biograph.html Web Gallery of Art:] Brief biography
*
*[http://books.google.it/books?id=rmot3UNXIL0C&hl=it&source=gbs_similarbooks Prospettiva dei pittori e architetti (parte prima), di Andrea Pozzo] Nota: le pagine iniziali sono alla fine, si legge al contrario.
*
{{gesuiti}}
{{Barocco}}
{{Controllo di autorità}}
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[[Categoria:Gesuiti italiani|Pozzo, Andrea]]▼
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