Elmo (esercito romano): differenze tra le versioni
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{{torna a|Armi e armature romane}}
[[File:Cassides.gif|thumb|Esempio di elmi romani.]]
L{{'}}'''elmo romano''' ({{latino|cassis}} per l'elmo di metallo e ''galea'' per quello di cuoio) utilizzato dall'[[esercito romano]] per andare in battaglia nel corso degli oltre dodici secoli di vita, dalla data della [[fondazione di Roma|fondazione della città]] ([[753 a.C.]]) fino alla [[
== Utilizzo: equipaggiamento di protezione ==
{{Vedi anche|Legionario romano|Esercito romano}}
L'[[elmo]] romano, come del resto tutti gli altri elmi antichi, aveva la funzione primaria nel proteggere il capo del [[esercito romano|soldato romano]] dai fendenti del nemico. Erano ricoperti internamente da cuoio, applicato con della resina naturale che, a contatto con l'acqua calda, poteva facilmente essere asportata, nel caso di eventuali riparazioni.
== Tipi di elmo ==
=== Periodo regio e repubblicano ===
{{Vedi anche|Età regia di Roma|Repubblica romana}}
==== Elmo
Questo tipo di elmo, in dotazione all'esercito [[Etruschi|etrusco]], fu adottato anche dal primo
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File:Museo guarnacci, tomba del guerriero di poggio alle croci, elmo crestato 01.JPG|Tipico elmo
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==== Elmo etrusco-corinzio ====
L'elmo di tipo [[elmo corinzio|corinzio]] (dal [[lingua greca|greco antico]] ''κόρυς κορινθίη'', moderno ''κάσκα κορινθιακή'') fu creato nell'[[antica Grecia]] e prende il nome da [[Corinto (città antica)|Corinto]]. Era un tipo di [[elmo]] di [[bronzo]] che nella sua forma tarda copriva tutta la testa ed il collo, con delle fessure per occhi e bocca. Una grande proiezione ricurva proteggeva la nuca, in modo simile alla [[Galea (esercito romano)|galea]]. L'elmo etrusco-corinzio era una versione di quello greco, dove al contrario di quest'ultimo non copriva l'intero viso, ma si portava sulla testa come un cappello<ref name="Connolly19">Connolly, ''L'esercito romano'', p.19.</ref><ref name="Connolly35">Connolly, ''L'esercito romano'', p.35.</ref>. Fu il primo elmo utilizzato dalle schiere dell'[[esercito romano]]. Fu introdotto molto probabilmente o dagli [[Etruschi]] o dai popoli della [[Magna Grecia]], che fin dall'[[VII secolo a.C.|VII a.C.]] entrarono in contatto con i [[Età regia di Roma|Romani]]. Fu però utilizzato solo dai cittadini romani che per censo risultarono tra i più facoltosi, ovvero quelli della I classe, a causa del suo costo molto elevato. Sappiamo che era ancora in uso ai tempi di [[Gaio Giulio Cesare|Cesare]].<ref name="Abranson7">Erik Abranson e Jean-Paul Colbus, ''La vita dei legionari ai tempi della guerra di Gallia'', p.7.</ref>
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==== Elmo corinzio ====
L'[[elmo corinzio]] nasce nell'[[antica Grecia]] e prende il nome da [[Corinto (città antica)|Corinto]]. Era un tipo di [[elmo]] di [[bronzo]] che nella sua forma tarda copriva tutta la testa ed il collo, con delle fessure per occhi e bocca. Una grande proiezione ricurva proteggeva la nuca, in modo simile alla [[Galea (esercito romano)|galea]] romana. L'elmo offriva ottima protezione in battaglia, ma impediva significativamente vista e udito, per cui, quando non c'era un combattimento, per comodità l'[[oplite]] greco lo indossava ruotato indietro sulla nuca (come la dea [[Atena]] in molte raffigurazioni). Questa abitudine portò a una serie di varianti in Italia, dove le fessure erano quasi chiuse, dato che il casco non era più calato sul viso ma indossato come un copricapo. Anche se l'elmo corinzio classico cadde in disuso presso i Greci a favore di tipi più aperti, i tipi italo-corinzi rimasero in uso fino al I secolo d.C., essendo utilizzato,
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==== Elmo calcidico ====
L'[[elmo calcidico]] era un elmo in bronzo, indossato dagli [[oplita|opliti greci]], particolarmente popolare in Grecia nel [[V secolo a.C.|V]] e [[IV secolo a.C.]], ma esistente già da tempo. Questo elmo venne ampiamente indossato nello stesso periodo nella [[Magna Grecia]]. Venne utilizzato anche dall'esercito romano a partire dal [[VI secolo a.C.]]<ref name="ReferenceA">Giuseppe Cascarino, ''Esercito romano, Armamento e organizzazione'', vol. I, pag. 44</ref> Il nome deriva dalla città di [[Calcide|Chalcis]] in [[Eubea]]<ref name="ReferenceA"/> Sviluppato sulla base dell'[[elmo corinzio]], era più leggero, offriva un più ampio campo visivo e, lasciando più spazio per le orecchie, non attutiva il suono. Presentava una calotta simile a quella dell'elmo corinzio, le paragnatidi (copertura per le guance) inizialmente erano fisse, successivamente vennero collegate tramite delle cerniere. Il paranaso, tipico dell'elmo corinzio, tese a non essere più utilizzato e quindi a sparire completamente.
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File:Chalcidean helmet.jpg|[[Elmo calcidico]].
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==== Elmo attico ====
L'[[elmo attico]] era un tipo di elmo originario dell'[[antica Grecia]], ma che fu ampiamente utilizzato in
Il suo primo utilizzo nelle file dell'
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File:Ceremonial helmet Getty Villa 93.AC.27.jpg|Elmo attico da cerimonia proveniente dall'Italia meridionale, [[300 a.C.]] circa
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==== L'elmo Montefortino ====
Intorno alla fine del [[V secolo a.C.|V secolo]]-inizi del [[IV secolo a.C.]] fu introdotto un [[elmo celtico|nuovo tipo di elmo di provenienza
Presentava un coppo allungato, che garantiva maggiore resistenza ai colpi dall'alto. Nella parte più alta dell'elmo era collocato un ''apex'' (a volte fabbricato a parte e poi aggiunto, oppure fuso con l'intero coppo), sul quale si inserivano delle piume, con lo scopo di far sembrare più alti i soldati all'occhio del nemico, come ci racconta lo stesso
L'elmo Montefortino fu catalogato
Elmo di fine IV-III secolo a.C.
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File:Helmet typ Montefortino 01.jpg|
File:201005151437 NE CSM Infanteriehelm, verzinnte Bronze, 1. Jh.jpg|Elmo di Montefortino di tipo C, rinvenuto a ''[[Novaesium]]''.
File:Etruria, elmo con sommità a bottone, fine IV-III sec ac..JPG|Elmo di Montefortino di fine IV-III secolo a.C.▼
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==== L'elmo Coolus ====
L'elmo di tipo Coolus prende il nome da [[Coole]] in Francia. Questo tipo di elmo esiste fin dal [[III secolo a.C.]], ma iniziò a sostituire il Montefortino solo nel I secolo a.C. Non è molto diverso dall'elmo Montefortino, ma presenta un coppo semisferico. I primi due modelli (A e B) erano molto semplici, ma fin dal modello "C" erano presenti il rinforzo frontale e un paranuca pronunciato. Questi due elementi servivano per proteggere il soldato dai colpi sulla testa che sarebbero scivolati, ferendolo sulla schiena o in viso. Anche questo elmo presentava un ''apex'' e due grandi paragnatidi, era assente però una protezione per le orecchie. L'elmo Coolus fu catalogato da Robinson con nove lettere (A, B, C, D, E, F, G, H, I) alle quali corrispondono nove tipologie diverse.
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File:Musée Cinquantenaire Celtic helmet.jpg|Elmo di tipo celtico, detto di Coolus-Manheim (conservato presso il ''Musée du Cinquantenaire'', [[Bruxelles]]-[[Belgio]]).
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{{Vedi anche|Alto Impero romano}}
Gli elmi gallico imperiali sono stati classificati
==== Di tipo gallico ====
Questi elmi erano notevolmente influenzati dagli elmi gallici anche nelle decorazioni (per questo chiamati elmi gallico imperiali). Gli elmi gallico imperiali presentavano un coppo semisferico e, come gli italico imperiali, un esteso paranuca e un rinforzo frontale. Dopo la guerra di [[Traiano]] in [[Dacia (regione storica)|Dacia]] del 101 d.C. vennero aggiunti dei rinforzi incrociati sul coppo, in quanto i Daci utilizzavano spade ricurve con le quali superavano lo scudo romano e colpivano dall'alto. Gli elmi gallico imperiali sono caratterizzati dalla presenza sulla parte frontale del disegno in rilievo di due sopracciglia. Questi elmi furono prodotti prevalentemente in ferro,<ref name="Connolly49"/> in pochi casi però potevano essere in bronzo.
L'elmo
Il tipo "H" è simile al tipo "G", ma con un diverso stile di sopracciglia e una protezione del collo più inclinata. Il più completo esempio di questo tipo proviene dagli scavi in [[Germania]] lungo il [[Lech (fiume)|fiume Lech]], nei pressi di [[Augusta (Germania)|Augusta]]. Tale casco è databile dalla prima metà del [[I secolo]] fino al [[III secolo]].
Il tipo "I", databile come il precedente "H" al periodo della prima metà del [[I secolo]] fino al [[III secolo]], presentava un identico design, ma era fatto in ottone, invece che di ferro. Un esempio di questo casco lo troviamo nell'antico sito di ''[[Mogontiacum]]'', ed apparterrebbe ad un soldato di nome ''L. Lucrezio Celeris'' della [[Legio I Adiutrix]] (legione che qui soggiornò tra il [[70]] e l'[[86]]. È infine ipotizzabile che su questo elmo vi fosse una cresta fissata
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File:Roman Calvary Combat Helmet.jpg|Elmo di cavaliere di tipo B del [[I secolo]].
File:GNM - Römischer Infanteriehelm 1.jpg|Elmo gallico imperiale di tipo G, trovato nelle acque del [[Reno]] presso [[Magonza]].<ref name="ReferenceB">{{Cita|Cascarino|p. 112|Cascarino, 2008}}.</ref>
File:Helmet_centurion_end_of_second_century.jpg|Una ricostruzione moderna di un elmo gallico imperiale di tipo H, indossato da un [[centurione romano]] del [[I secolo]]. Si notino le "sopracciglia" scolpite nella parte superiore dell'elmo e la fascia circolare in ottone, oltre ad una protezione superiore tipica degli elmi imperiali gallici.
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Il tipo "G" era praticamente identico al tipo "D" ma con una maggiore protezione del collo anche da attacchi laterali. Il disco nella parte posteriore era infatti sia obliquo sia incurvato.
Il tipo "H" è uno dei meglio conservati. Era molto decorato e particolarmente rinforzato internamente. La parte superiore presenta delle "ali d'Aquila" o forse delle "
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File:
File:Elmo da parata, bronzo, da Theilenhofen (Iciniacum), 150-200 ca 02.JPG|Elmo da parata romano della seconda metà del [[II secolo]]. L'unico esempio di questo tipo completo. Si trovava presso il [[castrum|forte]] [[truppe ausiliarie dell'esercito romano|ausiliario]] di cavalleria, a [[Theilenhofen]] (l'antica ''Iciniacum''), in [[Baviera]], ora esposto presso il [[Germanisches Nationalmuseum]] di [[Norimberga]].
File:GNM - Römischer Infanteriehelm 2b.jpg|Elmo italico imperiale di tipo G, rinvenuto a [[Theilenhofen]].<ref name="ReferenceB"/>
▲File:Etruria, elmo con sommità a bottone, fine IV-III sec ac..JPG|Elmo di fine IV-III secolo a.C.
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Utilizzato inizialmente solo dalla cavalleria, intorno al 200 d.c venne adottato anche dalla fanteria diventando uno degli elmi più diffusi durante III secolo. Prende il nome dalla località di Niederbieber, in Germania, dove è stato rinvenuto per la prima volta, che a quel tempo si trovava sul limes renano.
==== Da parata ====
Sono stati ritrovati diversi esemplari di elmi romani metallici forniti di celata a forma di viso umano. La tipologia varia: si va dall'elmo tradizionale, cui si aggiunge la parte del volto, alla simil-testa metallica con nastro sui capelli, al berretto frigio. La maschera metallica era sempre molto aderente al viso, lasciando dei buchi per gli occhi e per a bocca. Dal momento che alcuni esemplari sono anche rifiniti con metalli preziosi, si presume fossero in uso alla cavalleria o utilizzati solo per le parate, non essendo pratici da usare in un combattimento campale, dove il viso coperto dal metallo si può surriscaldare facilmente.
=== Periodo tardo imperiale ===
{{Vedi anche|Tardo Impero romano}}
==== L'elmo ''Intercisa'' ====
È un tipo di elmo facilmente producibile su larga scala, grazie anche alla sua forma. Fu soprattutto utilizzato dalle [[legione romana|legioni]] delle [[Impero romano d'Oriente|province orientali]] a partire dal [[IV secolo]]. In questo elmo è possibile riconoscere l'influenza dei vicini [[Persiani]], dove la forma assomiglia ad una semicoppa sferica. I paraguance sono ridotti all'essenziale. Sembra potesse essere usato da fanti e cavalieri.
Questo tipo di elmo, di ispirazione [[Sasanidi|sasanide]],<ref>{{Cita|Cascarino, Sansilvestri|p. 125}}.</ref> si diffuse verso la fine del [[III secolo]]. Era di notevole facilità costruttiva, perciò si diffuse molto rapidamente. Il coppo era composto da due parti unite da una striscia di metallo in rilievo che lo percorreva dalla parte frontale alla nuca. Il paranuca e le paragnatidi venivano uniti al resto dell'elmo da parti in cuoio. Probabilmente l'intero elmo aveva uno strato di argentatura;<ref>{{Cita|Cascarino, Sansilvestri|p. 126}}.</ref> le decorazioni più comuni consistevano in due occhi sulla parte frontale o rappresentati come croci sull'intera calotta.<ref>{{Cita|Cascarino, Sansilvestri|p. 127}}.</ref>▼
▲===== L'elmo ''Intercisa'' =====
▲Questo tipo di elmo, di ispirazione [[Sasanidi|sasanide]],<ref>{{Cita|Cascarino, Sansilvestri|p.125}}</ref> si diffuse verso la fine del [[III secolo]]. Era di notevole facilità costruttiva, perciò si diffuse molto rapidamente. Il coppo era composto da due parti unite da una striscia di metallo in rilievo che lo percorreva dalla parte frontale alla nuca. Il paranuca e le paragnatidi venivano uniti al resto dell'elmo da parti in cuoio. Probabilmente l'intero elmo aveva uno strato di argentatura;<ref>{{Cita|Cascarino, Sansilvestri|p.126}}</ref> le decorazioni più comuni consistevano in due occhi sulla parte frontale o rappresentati come croci sull'intera calotta.<ref>{{Cita|Cascarino, Sansilvestri|p.127}}</ref>
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Questa tipologia di elmo risale alla metà del [[IV secolo]]. La calotta era composta o da due parti unite tra loro, come avveniva con la tipologia ''Intercisa'', o da quattro parti unite da un rinforzo a croce. Sulla parte frontale era presente un paranaso a forma di "T" e il paranuca era collegato alla calotta con ganci e fibbie; le paragnatidi venivano applicate tramite parti di cuoio oppure strisce di metallo e rivetti. Alcuni elmi di questo tipo erano molto decorati, a seconda dell'importanza del possessore vi si potevano incastonare addirittura [[pietre preziose]].<ref name="Cascarino p.129">{{Cita|Cascarino, Sansilvestri|p. 129}}.</ref>
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File:Slem 1-transparent.png|Elmo di tipo ''Berkasovo 1'' conservato a [[Novi Sad]].<ref name="Cascarino p.129"/>
File:Slem 2.JPG|Elmo di tipo ''Berkasovo 2'' conservato a [[Novi Sad]].<ref>{{Cita|Cascarino, Sansilvestri|p. 130}}.</ref>
File:Deurne peelhelm.JPG|Elmo ''Berkasovo'' rinvenuto a [[Deurne]].<ref name="ReferenceD">{{Cita|Cascarino, Sansilvestri|p. 133}}.</ref>
File:GNM - Römischer Offiziershelm 2.jpg|Elmo ''Berkasovo Augsburg-Pfersee'', rinvenuto senza paragnatidi.<ref>{{Cita|Cascarino, Sansilvestri|p. 131}}.</ref>
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{{Vedi anche|Spangenhelm}}
Diffusosi tra il [[V secolo|V]] e il [[VI secolo]], era stato precedentemente utilizzato dalla cavalleria [[Roxolani|roxolana]], raffigurata nella [[Colonna traiana]], e nel [[IV secolo]] dalla [[Cavalleria (storia romana)|cavalleria romana]].<ref name="ReferenceD"/> Era composto da più segmenti metallici saldati con dei rivetti. La calotta era composta da quattro o sei spicchi saldati da una striscia metallica che ne percorre tutta la circonferenza nella parte inferiore; tra uno spicchio e l'altro erano presenti delle bande metalliche che confluivano sulla cima del coppo. I più importanti ritrovamenti sono avvenuti in [[Egitto]] a [[Deir el-Medina|Der el Medineh]] e in [[Alsazia]] a [[Baldenheim]]. La tipologia ''Spangenhelm-Der el Medineh''<ref>{{Cita|Cascarino, Sansilvestri|p. 134}}.</ref> presentava una calotta allungata, un paranaso e sia paragnatidi che paranuca, saldati alla calotta tramite delle cerniere; la tipologia ''Spangenhelm-Baldenheim'',<ref>{{Cita|Cascarino, Sansilvestri|p. 136}}.</ref> invece, aveva un coppo più basso, paragnatidi più strette, ed era assente il paranaso.
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File:A Roman army helmet by Paul Garland.jpg| Elmo ''Spangenhelm'', utilizzato sia dalla [[legione romana|fanteria]] sia dalla [[cavalleria (storia romana)|cavalleria romana]].
File:023 Conrad Cichorius, Die Reliefs der Traianssäule, Tafel XXIII.jpg|Scena numero 23 della [[Colonna traiana]], in alto a destra si possono vedere tre cavalieri [[catafratti]] [[roxolani]] con elmo di tipo ''Spangenhelm'' e ''lorica squamata''.
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* A.Watson, ''Aurelian and the Third Century'', Londra & New York 1999.
* G.Webster, ''The Roman Imperial Army'', Londra - Oklahoma 1998.
== Collegamenti esterni ==
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