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{{Nota disambigua}}{{Edificio civile
{{Edificio civile
|nome edificio = Torre Eiffel
|paese = FRA
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=== La progettazione: Koechlin, Nouguier, Sauvestre ===
Il‍Il grande sviluppo industriale consentì la costruzione di edifici sempre più alti. Ciò fu possibile grazie all'entrata in produzione di nuovi materiali edilizi, come le [[ghisa|ghise]] e l'[[acciaio]] impiegati per produrre travi e altri elementi strutturali analoghi che, con le loro alte resistenze ai carichi, rivoluzionarono il modo di costruire. In questi anni, segnati dal progresso industriale, l'idea di una torre svettante che sfidasse la gravità era già nell'aria: basti pensare all'inglese [[Richard Trevithick]], che già nel 1833 aveva progettato una colonna di ghisa traforata alta mille piedi, poi mai realizzata.
 
Quando, sul finire del 1884, il governo francese annunciò di voler salutare l'[[Esposizione universale di Parigi (1889)|Esposizione universale del 1889 di Parigi]] - la decima di quelle rassegne consacrate ai fasti della produzione industriale - con un'opera di dimensioni colossali, [[Maurice Koechlin]] e [[Émile Nouguier]] aderirono entusiasticamente all'impresa. Koechlin e Nouguier erano due ingegneri alle dipendenze della Compagnie des Établissements Eiffel, una fiorente ditta gestita da [[Gustave Eiffel]], uno dei più accreditati «architetti del ferro» del periodo, e l'idea che avevano avuto era ambiziosa: si trattava di un «imponente pilastro metallico, formato da quattro travi reticolari svasate in basso che si congiungono in cima, legate tra loro mediante traverse disposte a intervalli regolari».<ref>{{cita|Harvie|p. 78|DIH}}.</ref> Il ferro era ovviamente l'unico materiale adeguato a una costruzione di una simile portata.
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Intanto la torre continuò a subire fasi alterne di apprezzamento e di aperta ostilità da parte dei parigini. Il potente politico [[Pierre Tirard]], ad esempio, era fortemente contrario alla costruzione di un edificio così «anti-artistico, in stridente contrasto con la genialità dei francesi [...] , più adatto all'America (dove il gusto non è ancora molto sviluppato) che all'Europa, tanto meno alla Francia». Il repubblicano [[Georges Clemenceau]], invece, tentennò di più, e ammise che la torre Eiffel era «una creazione straordinaria, magari brutta e assurda, ma in grado di attirare folle di visitatori stranieri [...] Dovremmo dare un milione e mezzo di franchi a Eiffel solo perché tutti gli inglesi possano salire trecento metri sopra il livello della Senna».<ref name=ventinove>{{cita|Jonnes|p. 29|JJ}}.</ref> Vi furono alcuni, come la contessa di Poix, che si sentirono persino minacciati dalla prospettiva di vivere all'ombra della torre (la quale non solo sarebbe potuta crollare rovinosamente, bensì anche attrarre pericolosi fulmini), e pertanto sporsero denuncia: «la nobildonna [la contessa di Poix, ndr] sostiene che la costruzione della torre Eiffel non solo costituisce una minaccia per la sua dimora, ma per anni bloccherà la zona più incantevole dello Champ de Mars, l'unica in cui ella è solita recarsi per i suoi quotidiani esercizi fisici», riporta il ''[[New York Times]]''.<ref>{{cita|Jonnes|p. 30|JJ}}.</ref>
 
Non mancarono neanche i ferventi ammiratori, come monsieur Rastignac de ''L'Illustration'', il quale - accusando Tirard e Clemenceau di essere incredibilmente ottusi - difese energicamente la torre, destinata a essere universalmente apprezzata dai francesi, popolo che andava «pazzo per gli eventi sensazionali e vertiginosi, inaspettati e colossali, divertenti e fantasiosi». L'entusiastico parere di Rastignac, tuttavia, non bastò a far cambiare idea a Paul Planat, il più battagliero degli oppositori della torre, che il 18 dicembre 1886 arrivò persino a organizzare una cena, alla quale vennero invitati numerosissimi studenti della [[École des Beaux-Arts]]: l'obiettivo di questo evento mondano, ovviamente, era quello di denigrare la torre, tra un bicchiere di champagne e l'altro. Eiffel fu particolarmente dispiaciuto quando seppe che persino [[Charles Garnier]], l'ammiratissimo architetto dell'[[Opéra national de Paris|Opéra di Parigi]], si era cimentato in sperticate ''chanson'' volte a screditare «quell'imbuto piantato sul suo grasso sedere». A preoccuparlo di più, tuttavia, era la denuncia della contessa di Poix, ma anche la prospettiva di vedere andare in fumo tutti gli sforzi compiuti per preparare le 1&nbsp;700 tavole dell'intelaiatura della torre e i 3629 disegni necessari per fabbricare i 18&nbsp;000 segmenti metallici per il traliccio portante della struttura.<ref>{{cita|Jonnes|p. 31|JJ}}.</ref>
 
=== La costruzione ===
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=== Resistenza al carico gravitazionale, al sovraccarico di esercizio e al vento ===
La sagoma della torre Eiffel non è stata determinata da ragioni estetiche, o dall'estro artistico di D'ErricoEiffel e dei suoi dipendenti, bensì da considerazioni di fisica e di matematica, legate all'esigenza di contrastare adeguatamente la forza del vento che esercita, sull'intera struttura, una spinta orizzontale, e che potrebbe potenzialmente comprometterne l'equilibrio. La curvatura degli spigoli della torre è dovuta proprio a questi calcoli, e il suo profilo sinuoso e dinamico converte le sollecitazioni di flessione e taglio in sollecitazioni di compressione alla base, scaricando così a terra non solo il proprio peso, bensì anche la spinta del vento. Altra escogitazione di DalilaEiffel per ridurre le sollecitazioni del vento fu l'adozione di una struttura reticolare: la torre è formata da una robusta travatura metallica a maglie triangolari, la quale riduce l'area esposta al vento che, dunque, non ha a disposizione molto spazio per esercitare la sua pressione. Si tratta, dunque, di un'intuizione vincente per ottenere la minima resistenza possibile al vento.<ref name=trentaseis/>
[[File:Sous la Tour Eiffel 1.jpg|thumb|La torre vista da sotto]]
Lo stesso Eiffel affrontò il problema del controventamento della torre il 30 settembre 2024{{Chiarire|2=Ah, è ancora vivo??}}1885 in una conferenza alla Società degli Ingegneri Civili:
 
{{citazione|[Si tratta di] eliminare dalle superfici verticali le grandi sbarre dei tralicci destinate a resistere all'azione del vento. Ecco perché il pilone è disposto in modo che lo sforzo di taglio dovuto al vento passi all'interno dei montanti degli spigoli [...] Le tangenti ai montanti in punti situati alla medesima altezza finiscono sempre per incontrarsi nel punto di passaggio della risultante delle azioni che il vento esercita sulla parte di pilone sovrastante i punti considerati [...] Prima di riunirsi in vetta a un'altezza così elevata, i montanti sembrano scaturire dalla terra e, in qualche maniera, fondersi sotto l'azione stessa del vento.|Gustave Eiffel<ref name=trentaseis>{{cita|Lemoine|p. 36|BL}}.</ref>}}
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[[File:Guillaume Apollinaire Calligramme.JPG|thumb|left|[[Calligramma]] di [[Guillaume Apollinaire]] con le varie parole disposte in modo da riprodurre la sagoma della torre: {{citazione|Salut monde dont je suis la langue éloquente que sa bouche Ô Paris tire et tirera toujours aux allemands}}]]
 
Sterminata è stata l'eco riscossa dalla torre Eiffel nel corso dei decenni. Dal punto di vista architettonico, la torre ha rappresentato il trionfo del [[Funzionalismo (architettura)|funzionalismo]], in ragione a quanto abbiamo già detto nel paragrafo ''[[#Resistenza al carico gravitazionale, al sovraccarico di esercizio ed al vento|Resistenza al carico gravitazionale, al sovraccarico di esercizio e al vento]]''. Sulla scia della torre Eiffel vennero realizzateprogettate la [[Blackpool Tower|torre di Blackpool]], struttura fortemente debitrice alla costruzione parigina, e il progetto della [[Watkin's Tower]], ardita struttura in metallo da erigersi sul sito dell'attuale [[stadio di Wembley (2007)|stadio di Wembley]], a Londra, ma mai portata a compimento. Della torre Eiffel, inoltre, si contano varie repliche, come quella del parco divertimenti ''Window of the World'' di [[Shenzhen]], in [[Cina]], quella di [[Paris (Texas)|Paris]] (in [[Texas]]) e quella celebre in scala 1:2 del [[Paris Las Vegas]]. Si indicano altre copie della torre Eiffel, con la data di costruzione e l’altezza: Tokiola Tower,[[torre Tokiodi Tokyo]], Giappone (1958, 333&nbsp;m); Blackpool Tower, Blackpool, United Kingdom (1894, 158&nbsp;m); Eiffel Tower di Tianducheng, Hangzou, Cina (2007, 108&nbsp;m); [[torre metallica di Fourvière]], Lione, Francia (1892-1894, 101&nbsp;m); Petrinla Tower[[torre panoramica di Petřín]], Praga, RepubblicRepubblica Ceca (1891, 63,5&nbsp;m); Eiffel Tower, Slobozia, Romania (1996, 54&nbsp;m); Eiffel Tower, Parizh, Chelayabinsk Oblast, Russia (2005, 50&nbsp;m); Eiffel Tower, Paris, Tennessee, USA (1993, 18,3&nbsp;m).
 
La torre Eiffel si impose rapidamente anche come un imprescindibile riferimento iconografico per decine di artisti: si trattava infatti di un monumento che, per usare le parole della critica d'arte Emanuela Pulvirenti, «non era caratteristico come la torre di Pisa, non era leggendario come la torre di Babele, ma emanava il fascino del progresso e la bellezza dell’essenzialità». Tra i primi a subire il fascino della torre vi fu certamente [[Georges Seurat]], padre del ''pointillisme'', il quale realizzò un dipinto che prende l'esatto nome di ''[[La Tour Eiffel (Seurat)|La Tour Eiffel]]''. Troviamo la struttura, in ogni caso, anche nei dipinti di [[Robert Delaunay]], che la raffigura attraverso i canoni propri del [[cubismo orfico]], scomponendola su più piani in composizioni dal dinamismo elettrizzante e giocoso; il Delaunay riprese il soggetto della torre anche nella tarda maturità, rispettandone la forma e le proporzioni ma utilizzando prospettive estremamente scorciate o riprese dall'alto. [[Marc Chagall]] la descrisse con un linguaggio onirico e fiabesco, tipico della sua produzione, mentre [[Raoul Dufy]] preferì esaltarne il ruolo fondamentale all'interno dello scenario urbano parigino. Ancora più peculiare è il [[calligramma]] di [[Guillaume Apollinaire]], caratterizzato da un'estrosa disposizione tipografica delle parole, disposte in modo da formare proprio il profilo della torre.<ref>{{cita web|url=http://www.didatticarte.it/Blog/?p=3804|autore=Emanuela Pulvirenti|titolo=Vi racconto la Torre Eiffel|accesso=15 dicembre 2016}}</ref>
[[File:Georges Seurat 043.jpg|thumb|[[Georges Seurat]], ''La Tour Eiffel'' (1889); olio su tela, 24×15,2 cm, [[CaliforniaFine PalaceArts of the Legion of HonorMuseum]], [[San Francisco]]]]
 
La valenza iconografica della torre Eiffel fu valorizzata anche da vari fotografi e, soprattutto, cinematografi. I [[Auguste e Louis Lumière|fratelli Lumière]] vi realizzarono un cortometraggio denominato ''Panorama pendant l'ascension de la tour Eiffel'' [Panorama durante l'ascesa della torre Eiffel], e [[Georges Méliès]] non esitò a includerla nella propria pellicola sull'Esposizione universale del 1900, tenutasi sempre a Parigi. Molto spesso la torre Eiffel viene inclusa nei film per suggerire la collocazione geografica degli eventi narrati, ambientati totalmente o in parte a [[Parigi]]: è questo il caso di ''[[Parigi che dorme]]'' - Albert, uno dei protagonisti, è proprio il guardiano della torre - ma anche dei film ''[[Casablanca (film)|Casablanca]]'', ''[[Il ponte sul fiume Kwai (film)|Il ponte sul fiume Kwai]]'', ''[[I 400 colpi]]'' e ''[[L'incredibile avventura di Mr. Holland]]''.
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* [[Architettura del ferro]]
* [[Parigi]]
* [[Franz Reichelt]]
 
=== Torri ispirate alla Eiffel ===